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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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L’identità borderline<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

B. Callieri<br />

Libero Docente <strong>di</strong> Malattie Nervose e Mentali, Roma<br />

L’autore si interroga sul senso e sul significato <strong>della</strong> personalità<br />

borderline, del “fantasma dell’identità” del suo<br />

Io; tale identità viene qui vista non come un’effettiva permanenza<br />

ma soltanto come una rischiosa e problematica<br />

autocoscienza, fragile <strong>di</strong>scontinua, estraniata da sé.<br />

In questo Io, impersonalmente in<strong>di</strong>viduale (Aldo Fasullo),<br />

il logico-linguistico traveste il sé privato in pubblico, trasforma<br />

l’Identità in una maschera culturalmente costituita:<br />

assolutamente in<strong>di</strong>viduale e contingente.<br />

Con Rimbaud e con Sartre, si può <strong>di</strong>re; “Io, è un altro”.<br />

È qui lo scacco dell’interme<strong>di</strong>arietà; è qui, fra i territori<br />

dell’isteria e del narcisismo, che si palesano (allo psicopatologo<br />

antropologicamente educato)i nuovi tipi giovanili<br />

<strong>di</strong> problematica del desiderio, il potente richiamo a<br />

fare il pieno emozionale con la droga, la tendenza agli attacchi<br />

contro i legami, con una vera flui<strong>di</strong>tà identitaria:<br />

profondo è il richiamo all’istantaneità mercuriale <strong>di</strong> Ermes.<br />

Le declinazioni psicotiche dell’identità<br />

A. Ballerini<br />

Presidente <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> per la <strong>Psicopatologia</strong>, Firenze<br />

“Mais je ne connais pas assez clairement ce que je suis,<br />

moi qui suis certain que je suis” (R. Descartes). La famosa<br />

formula “Cogito ergo sum” si rompe dunque subito in<br />

una nuova domanda: Io esisto, ma chi sono? Anche se la<br />

formula <strong>di</strong> Cartesio si riferisce a una identità per così <strong>di</strong>re<br />

puntiforme, astorica, visto che il cogito è istantaneo.<br />

Mentre il tema <strong>della</strong> identità <strong>della</strong> persona pone almeno<br />

due problemi che ammetteranno soluzioni paradossali: il<br />

problema <strong>della</strong> persistenza nel tempo e quello <strong>della</strong> autodesignazione<br />

<strong>di</strong> se stessi.<br />

24 FEBBRAIO 2005 - ORE 14.15-15.45<br />

SALA ELLISSE<br />

S58 - Il singolo e l’identità<br />

MODERATORI<br />

C. Maggini, B. Callieri<br />

Sembra che da ogni punto <strong>di</strong> vista la nostra identità sia<br />

sottomessa ad una continua tensione <strong>di</strong>alettica: fra continuità<br />

e cambiamento: ché non vi è identità senza durata,<br />

ma non vi è nemmeno senza continua inclusione in essa <strong>di</strong><br />

eventi nuovi, che possono essere la fonte <strong>di</strong> cambiamenti;<br />

fra identità come essere-lo-stesso ed essere-sè-stesso (P.<br />

Ricoeur), e in questo rapporto ha luogo la possibilità <strong>di</strong><br />

raccontarsi come storia, e infine fra singolarità originale<br />

<strong>della</strong> persona e quanto è <strong>di</strong>pendente dal contesto intersoggettivo,<br />

in qualche misura dagli altri.<br />

La defusione <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>verse componenti dell’identità, e<br />

in particolare la evanescenza <strong>di</strong> essere lo stesso, dell’idem,<br />

per la per<strong>di</strong>ta del senso dell’appartenenza all’io delle<br />

esperienze, e il vano inseguimento <strong>di</strong> un essere se-stesso,<br />

<strong>di</strong> un ipse irraggiungibile, siglano la crisi psicotica<br />

<strong>della</strong> identità.<br />

Le possibili declinazioni <strong>di</strong> una nuova identità delirante<br />

assumeranno non <strong>di</strong> rado l’aspetto dei puzzling cases che<br />

la speculazione filosofica ha costruito in tema <strong>di</strong> identità.<br />

L’identità multipla<br />

C. Maggini<br />

Sezione <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong> Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Università<br />

<strong>di</strong> Parma<br />

La copresenza intra-in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> più identità o stati <strong>della</strong><br />

personalità,<br />

aventi una propria <strong>di</strong>stinta modalità <strong>di</strong> percepire l’ambiente,<br />

relazionarsi ed interagire per il suo controverso<br />

statuto nosografico-definitorio e il rimando alle nozioni <strong>di</strong><br />

“identità” e “stati <strong>di</strong> personalità”, si presta ad una analisi<br />

integrata <strong>di</strong> fenomenica psicopatologica, cognitiva e psicobiologica.<br />

Questa presentazione analizza la complessità<br />

clinico psicopatologica del DID avvalendosi delle attuali<br />

concettualizzazioni <strong>di</strong> “self-system organization” e “multiple<br />

ego-centers”.<br />

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