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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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La prassi delle psichiatrie, in accordo con le finalità terapeutiche<br />

dell’intervento, tende, come in tutte le pratiche me<strong>di</strong>che,<br />

ad applicare protocolli terapeutici specificamente<br />

correlati a categorie <strong>di</strong>agnostiche <strong>di</strong> riferimento. Nei fatti<br />

avremo:<br />

a) settoriali e precostituite afferenze culturali scientifiche da<br />

ambiti <strong>di</strong>versificati <strong>della</strong> ricerca, applicate tout-court ai<br />

polimorfi e flui<strong>di</strong> aspetti cangianti delle singole <strong>di</strong>mensioni<br />

psicopatologiche;<br />

b)trasferimento nella pratica clinica <strong>di</strong> dati scientifici<br />

spesso non atten<strong>di</strong>bilmente validati o ad<strong>di</strong>rittura non validati,<br />

che solo a livello <strong>di</strong> ipotesi <strong>di</strong> ricerca sono ammissibili;<br />

c) la formazione tecnico-scientifica del curante, le <strong>di</strong>mensioni<br />

biologiche, psicologiche e sociali del curato e la tipologia<br />

delle cure adottate, elementi tutti fra <strong>di</strong> loro variamente<br />

interagenti, introducono un ulteriore elemento<br />

critico che scolla l’adesione preor<strong>di</strong>nata fra certezza<br />

scientifica e agire terapeutico. L’agire terapeutico che<br />

consideri il valore uomo, rimanda ad una <strong>di</strong>mensione ontologica<br />

complessa, profondamente impregnata <strong>di</strong> eticità,<br />

costitutiva <strong>di</strong> ogni comportamento umano.<br />

Il sistema dei valori riferiti all’uomo prescinde dalla tipologia<br />

del trattamento (psicofarmacoterapia e/o psicoterapia<br />

e/o socioterapia). È una capacità clinica che va oltre la <strong>di</strong>mensione<br />

naturalistica o psicosociale del fenomeno sul quale<br />

si interviene. Si riferisce precipuamente alla relazione intersoggettiva<br />

con tutte le implicazioni del mondo <strong>della</strong> comunicazione<br />

che le si riferiscono, prima, durante e dopo<br />

l’approccio terapeutico. Parte dalla necessità <strong>di</strong> una comprensione<br />

in reciprocità circolare del linguaggio, prevalentemente<br />

linguistico, ma anche fenomenico, patico, intenzionale,<br />

comportamentale, tra curante, curato, e sistemi <strong>di</strong> cura<br />

(sistema circolare delle comunicazioni polisemiche complesse).<br />

Tale sistema è portatore <strong>di</strong> valori etici, imprescin<strong>di</strong>bili nella<br />

pratica del curare. Le tematiche trattate andrebbero approfon<strong>di</strong>te,<br />

sistemate e scritte secondo la metodologia che<br />

attiene allo stu<strong>di</strong>o delle scienze umane, costituendo materia<br />

<strong>di</strong> formazione in psichiatria.<br />

Etica operativa e trattamento psichiatrico<br />

A. Amati<br />

Università “Magna Græcia” <strong>di</strong> Catanzaro, Dipartimento <strong>di</strong><br />

Me<strong>di</strong>cina Sperimentale e Clinica “G. Salvatore”<br />

L’“etica operativa” consiste nell’attitu<strong>di</strong>ne permanente alla<br />

correttezza nello svolgimento delle procedure tecniche ed al<br />

rispetto dei soggetti con i quali si entra in relazione per motivi<br />

professionali.<br />

Essa, pertanto, da un lato si collega alla competenza professionale<br />

e dall’altro si esprime in termini <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione <strong>della</strong><br />

complessità e <strong>di</strong> contrattualità. Come tale non è un insieme<br />

pre-costituito <strong>di</strong> soluzioni e <strong>di</strong> comportamenti perché si<br />

basa <strong>di</strong> volta in volta sull’informazione personalizzata, sull’estensione<br />

e sulla vali<strong>di</strong>tà del consenso del malato, che, a<br />

loro volta, si riflettono sui processi <strong>di</strong>agnostici e sulle proposte<br />

<strong>di</strong> terapia.<br />

La competenza dello psichiatra, se basata esclusivamente<br />

sull’intersoggettivo, rischia la frammentazione empirica<br />

129<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

delle esperienze e le generalizzazioni arbitrarie mentre la<br />

consuetu<strong>di</strong>ne alle conoscenze documentate <strong>della</strong> “Evidence<br />

Based Psychiatry” consente la personalizzazione delle scelte.<br />

D’altro canto, stili <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong> comportamento clinico,<br />

espressi da psichiatri <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa formazione, possono interferire<br />

sulla relazione fiduciaria del paziente.<br />

La <strong>di</strong>mensione contrattuale dell’etica operativa riguarda la<br />

reciproca delimitazione dei ruoli, la <strong>di</strong>sponibilità non invasiva<br />

e la lealtà verso il paziente. In altre parole, è partecipazione<br />

consapevole alla intersoggettività che riconosce al paziente<br />

una funzione <strong>di</strong>namica nella valutazione ed attiva nel<br />

trattamento.<br />

Il farmaco, la sua accettazione, l’adesione alla cura sono un<br />

altro spazio <strong>di</strong> consapevole negoziato, tra l’efficacia teorica<br />

attesa e l’efficacia calibrata alla storia, all’identità ed al contesto<br />

ambientale del singolo soggetto.<br />

Il limite <strong>di</strong> conciliabilità tra essere e fare, affiora nelle relazioni<br />

prolungate, che possono favorire una impropria “familiarità”<br />

tra psichiatra e paziente: appropriate modulazioni<br />

<strong>della</strong> <strong>di</strong>stanza relazionale in rapporto alla evoluzione del<br />

quadro clinico possono scan<strong>di</strong>re la relazione terapeutica in<br />

modo eticamente corretto.<br />

La sfida dell’etica sovrain<strong>di</strong>viduale chiede <strong>di</strong> sviluppare<br />

l’alleanza <strong>di</strong> lavoro con il singolo e <strong>di</strong> interagire correttamente<br />

sia con i gruppi ai quali appartiene il paziente, sia con<br />

le componenti professionali <strong>di</strong>fferenziate che operano nella<br />

stessa équipe.<br />

Il vero punto nodale nel rapporto con il paziente è il consenso<br />

informato perché i <strong>di</strong>sturbi psichici interferiscono con<br />

l’autonomia decisionale del soggetto, la terapia può solo ripristinare<br />

l’autonomia stessa<br />

Prigionia dei sintomi e del controllo sociale:<br />

lo psichiatra come promotore <strong>di</strong> libertà<br />

F. Fiore<br />

Direttore DSM ASL AV2<br />

Tutte le con<strong>di</strong>zioni umane segnate da patologie <strong>di</strong> interesse<br />

psichiatrico si connotano nella compromissione <strong>della</strong> libertà<br />

in<strong>di</strong>viduale.<br />

I livelli quantitativi e qualitativi <strong>della</strong> <strong>di</strong>minuzione o <strong>di</strong>storsione<br />

<strong>della</strong> libertà sono esemplificati dalla titubazione nell’ansia,<br />

dalla inibizione nella depressione, dalla coazione<br />

nella ossessività, dalla ambivalenza nella Schizofrenia, dall’arresto<br />

nella catatonia, ecc., in una infinita gamma <strong>di</strong> graduazione<br />

e significato che consentirebbe una specifica nosografia<br />

categoriale.<br />

D’altra parte le patologie psichiatriche con<strong>di</strong>zionano attraverso<br />

appositi istituti normativi ulteriori flessioni <strong>della</strong> libertà<br />

in<strong>di</strong>viduale, attraverso l’obbligatorietà delle cure, l’inter<strong>di</strong>zione,<br />

l’incapacità <strong>di</strong> intendere e <strong>di</strong> volere ecc., in una<br />

serie <strong>di</strong> riman<strong>di</strong> oscillanti tra <strong>di</strong>fesa sociale e <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza.<br />

In tale contesto apparentemente antinomico, si colloca lo<br />

psichiatra quando il suo agire debba essere rivolto a facilitare<br />

l’emancipazione dai sintomi o la capacitazione sociale,<br />

con lo scopo ultimo <strong>di</strong> riaffermare la valorizzazione intersoggettiva<br />

dell’uomo malato.

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