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ANDREA GRILLI Il ruolo dell'endoscopista - Associazione Day ...

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Ferrara, 23 ott. 2010<br />

La <strong>Day</strong> Surgery del futuro<br />

<strong>Il</strong> <strong>ruolo</strong> dell’endoscopista<br />

Dott. Andrea Grilli<br />

Resp. Serv. Endosc. Dig. Ferrara <strong>Day</strong> Surgery<br />

R.U.O. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva<br />

Osp. Accreditato Villa Erbosa – Bologna<br />

R.U.O. Endoscopia Digestiva Salus Hospital Reggio Emila


Endoscopia Digestiva<br />

L'endoscopia è una tecnica diagnostica e<br />

terapeutica che permette di avere una visione<br />

diretta, dall'interno, di alcuni organi, con<br />

l'obiettivo di verificare l'eventuale presenza di<br />

alterazioni o lesioni e di effettuare all'occorrenza<br />

piccoli interventi quali asportazione di materiale<br />

patologico, cauterizzazioni, biopsie.


Endoscopia Digestiva<br />

Superiore Inferiore


Disfagia acuta ingravescente e/o odinofagia<br />

Indicazioni EGDS<br />

Vomito persistente incoercibile e/o altri sintomi subocclusivi<br />

Sospetto radiologico o di tecnica per immagini (ECO/TAC) di patologia stenosante oligosintomatica<br />

Ematemesi e/o melena recenti riferite o accertate con assetto emodinamico stabile (se instabile provvedere al ricovero)<br />

Diagnosi nota di neoplasia esofagogastrica da confermare con istologia<br />

Soggetti con persistente dispepsia/epigastralgia/pirosi e anamnesi positiva per ulcera gastrica<br />

Soggetti di età > 45 anni con persistente dispepsia/epigastralgia/pirosi e senza precedenti accertamenti<br />

Soggetti di età > 45 anni con persistente dispepsia/epigastralgia/pirosi e nonostante l’accertata eradicazione di H. Pylori (HP<br />

(necessaria)<br />

Soggetti anche di età < 45 anni con persistente dispepsia /epigastralgia/ pirosi rimasti sintomatici dopo<br />

adeguato trattamento sintomatico, accertato stato di HP negativo che non abbiano mai eseguito gastroscopia<br />

Soggetti con Dolore Toracico Atipico con accertamenti cardiologici negativi e resistenti alla terapia del GERD<br />

(malattia da reflusso gastro-esofageo)<br />

Soggetti sintomatici di età > 45 anni con precedenti accertamenti positivi per ulcera pre-pilorica o duodenite<br />

in cui sia già stato eseguito un trattamento con antisecretivi ed eventuale eradicazione di HP<br />

Soggetti con anemizzazione da carenza di ferro (dopo esclusione di altre eziologie)<br />

Soggetti con persistente dispepsia /epigastralgia/ pirosi associata ad anoressia-dimagramento con o senza<br />

familiarità per tumore del tratto digestivo superiore<br />

Soggetti con sospetto clinico e laboratoristico di celiachia


Indicazioni Colonscopia<br />

Alterazioni significative al Clisma Op. per verosimile stenosi (NON per “DIFETTO DI RIEMPIMENTO”)<br />

Sanguinamento enterico riferito o visionato con accertate perdite ematiche significative e/o anemizzazione<br />

acuta con valori di Hb patologici<br />

“Diarrea sanguinolenta” persistente da almeno 6 settimane<br />

Melena significativa e accertata (dopo aver escluso un’eziologia del tratto digestivo superiore)<br />

Diagnosi nota di neoplasia del retto/sigma ottenuta con esplorazione rettale o rettoscopia da confermare con istologia<br />

Sintomi subocclusivi, DOPO attenta valutazione clinica e/o strumentale da parte del curante, del PS o dello specialista<br />

Alterazioni al Clisma Opaco: difetti di riempimento<br />

Alterazioni all’ECO / TAC / RMN (es: ispessimenti di parete o lesioni secondarie epatiche di ndd)<br />

Sanguinamento gastroenterico sporadico o di modesta entità<br />

Sangue occulto positivo in particolare se associato a dimagramento e alterazioni dell’alvo con o senza familiarità<br />

Calo ponderale significativo (dopo aver escluso altre eziologie<br />

Anemia da carenza di ferro (già indagata per altre eziologie)<br />

Modificazioni significative e persistenti dell’alvo da almeno 3 mesi


Indicazioni Colonscopia<br />

Diagnostica Periodica<br />

Pazienti operati di cancro del colon<br />

Pazienti sottoposti ad asportazione endoscopica o<br />

chirurgica di polipo gli intervalli consigliati per 1 e 2<br />

sono gli stessi del documento regionale messo a punto<br />

per lo screening del cancro colon<br />

Pazienti che presentano familiarità con parenti di<br />

1°grado affetti da cancro del colon<br />

Pazienti affetti da IBD (Colite ulcerosa o M. di Crohn del<br />

colon) iniziando dopo 8 anni per la pancolite o 10 per la<br />

colite sinistra con intervalli di circa 2 anni<br />

Appropriatezza Endoscopia Diagnostica < 60 % !!!


Evoluzione<br />

Endoscopia Digestiva<br />

1970 2010<br />

Progressi Tecnologici<br />

Endoscopi<br />

Progressi Tecnologici<br />

Accessori<br />

Endoscopia Terapeutica / Operativa<br />

Chirurgia Endoscopica


Endoscopia Operativa<br />

Superiore<br />

Sclerosi / legatura varice esofagee<br />

Trattamento varici gastriche<br />

Dilatazione stenosi peptiche, da caustici, neoplastiche<br />

Posizionamento BIB<br />

Emostasi<br />

Palliazione (APC, Stent)<br />

Polipectomia, mucosectomia, ESMR<br />

Trattamento esofago di Barrett (tp fotodinamica, mucosectomia)<br />

Operativa vie biliari<br />

Eus+ Fna


Endoscopia Operativa<br />

Inferiore<br />

Dilatazione stenosi anastomotiche, neoplastiche, IBD<br />

Emostasi<br />

Palliazione (APC, Stent)<br />

Polipectomia, mucosectomia, ESMR<br />

Eus+ Fna


Endoscopi<br />

Iconografia


Accessori<br />

Iconografia


Iconografia<br />

Immagini endoscopiche mucosectomia


Iconografia<br />

Immagini endoscopiche


Evoluzione<br />

Endoscopia Digestiva<br />

Progressi Tecnologici<br />

1970 Tecniche Radiologiche e non invasive: 2010<br />

Virtual TC Colonscopy<br />

Entero RMN<br />

Colangio RMN<br />

Videocapsula


Evoluzione<br />

Endoscopia Digestiva<br />

Avanzamento<br />

tecnologia endoscopica<br />

2006 X factor<br />

Avanzamento<br />

metodiche alternative


Evoluzione<br />

Endoscopia Digestiva<br />

X factor = inizio screening CRC<br />

Aumento endoscopia diagnostica ed operativa<br />

Aumento tempi di attesa


Epidemiologia dei tumori del colon-retto<br />

in Emilia-Romagna<br />

INCIDENZA<br />

Circa 4000<br />

PROBABILITA’<br />

1/18 maschi entro i 74aa<br />

1/28 donne<br />

(in Italia 1/20 e 1/32)<br />

SOPRAVVIVENZA<br />

61% per i maschi<br />

60% per le donne<br />

(Italia 57% e 58)<br />

MORTALITA’<br />

11% dei decessi per tumore<br />

5 ANNI<br />

PER<br />

ANNO


<strong>Il</strong> giusto obiettivo<br />

Diagnosi precoce


Obiettivo corretto?<br />

Segni clinici<br />

Sintomi<br />

Colonscopia Clisma opaco<br />

Cancro del colon<br />

XX secolo<br />

sì<br />

XXI secolo<br />

NO


Ca rettosigma


Obiettivo corretto!!!<br />

no symptoms<br />

no clinical signs<br />

Diagnosi precoce<br />

CANCRO DEL COLON


Polipo peduncolato<br />

Con degenerazione<br />

Carcinomatosa non<br />

Invasiva del peduncolo


Screening del cancro del colon<br />

Entità del problema<br />

Sicuramente lo screening può ridurre la<br />

mortalità per Cancro del colon di oltre il 50%.


Screening del cancro del colon<br />

quando fermarsi<br />

80 anni; continuare oltre tale età non<br />

compensa gli effetti collaterali: ansia, rischi<br />

secondari, trattamenti non necessari, etc.


Andamento per età e sesso dei tassi di incidenza e<br />

mortalità dei tumori del colon-retto in Emilia-Romagna<br />

COLON-RETTO<br />

tassi x 100.000 ab.<br />

600.0<br />

500.0<br />

400.0<br />

300.0<br />

200.0<br />

100.0<br />

0.0<br />

0. 5. 10. 15. 20. 25. 30. 35. 40. 45. 50. 55. 60. 65. 70. 75. 80. 85.<br />

classi di età<br />

incidenza maschi incidenza femmine<br />

mortalità maschi mortalità femmine


RAZIONALE DI UNO<br />

SCREENING<br />

Malattia che coinvolge un elevato<br />

numero di persone<br />

Esistenza di lesioni pre-cancerose e/o<br />

stadi precoci diagnosticabili e<br />

trattabili<br />

Vantaggio terapeutico nel trattamento<br />

precoce<br />

Test di I° livello accettabile e innocuo<br />

Strutture sanitarie adeguate


SCREENING DEL CANCRO<br />

DEL COLON RETTO<br />

• Patologia molto frequente<br />

• Segni laboratoristici preclinici<br />

• Presenza di lesione pre<br />

neoplastica trattabile<br />

endoscopicamente.<br />

• Esistenza di test semplici con<br />

buona predittività


STRATEGIE DI DIAGNOSI PRECOCE INDICATE DALLA<br />

REGIONE EMILIA-ROMAGNA<br />

• SCREENING DI POPOLAZIONE: età 50-69 anni<br />

- SOF immunologico biennale con prelievo unico<br />

- colonscopia nei SOF positivi<br />

• Offerta attiva di colonscopia (in alternativa di SOF)<br />

a persone che abbiano avuto un familiare di primo grado<br />

con cancro colo-rettale insorto in età a 69 anni<br />

• Sensibilizzazione delle persone di 70-74 anni che non<br />

hanno mai eseguito indagini sul colon o le hanno eseguite<br />

da più di 10 anni a sottoporsi ad una colonscopia<br />

una volta nella vita.<br />

Questo compito è affidato prevalentemente ai MMG.


Diagnosi di :<br />

Emilia-Romagna 2005-2008<br />

Screenati (test SOF)<br />

n. 896.456<br />

SOF+ (5.5%)<br />

n. 49.440<br />

Esaminati- colonoscopia (78.9%)<br />

n. 39.005<br />

Tumore invasivo n. 2.390 ( 6.1 %)<br />

adenoma avanzato n. 12.464 (32.0%)<br />

adenoma non avanzato n. 6.215 (15.9 %)


Distribuzione per stadio alla diagnosi<br />

Stadio<br />

Screening 2007<br />

Primi esami<br />

(n=1517)<br />

Es.<br />

successivi<br />

(n=238)<br />

Screening<br />

2006<br />

(n=1533)<br />

Reggio<br />

Emilia and<br />

Parma<br />

1994-2003<br />

(n=3353)**<br />

I 41% 37% 41% 20%<br />

I* 13% 21% 15% -<br />

II 21% 18% 20% 29%<br />

III-IV 25% 25% 25% 51%<br />

* adenomi cancerizzati trattati con sola resezione endoscopica<br />

** Modificato da Mangone e De Lisi


CANCRO COLO-RETTALE IN ITALIA<br />

Incidenza (stimata): 38.000 nuovi casi/anno<br />

Incidenza %: 70-90 casi/100.000/anno<br />

Più frequente negli uomini (60:40)<br />

Mortalita: 17.000/anno<br />

Sopravvivenza a 5-anni : 59-61%<br />

Stadio I “ : 90%<br />

Stadio II “ : 80%<br />

Stadio III “ : 50%<br />

Stadio IV “ : 10%<br />

Rischio cumulativo 0-74 anni: 5.1%


In più del 50% dei casi il tumore<br />

diagnosticato era in stadio I (quindi a<br />

prognosi favorevole) mentre in epoca<br />

pre screening questa quota non arrivava<br />

al 20%.<br />

Dei 12.500 adenomi avanzati asportati<br />

almeno ¼ sarebbero evoluti in cancro.


Evoluzione<br />

Endoscopia Digestiva<br />

> N. prestazioni diagnostiche, operative e ad alta definizione<br />

> Tempo esecuzione indagini. > rischi per il paziente<br />

Tollerabilità<br />

Sedazione !<br />

D.S


Sedazione in Endoscopia Digestiva<br />

<strong>Il</strong> termine “sedazione/analgesia” identifica una condizione farmacologicamente<br />

indotta di ansiolisi, amnesia, analgesia e attenuazione del disagio procurato da una<br />

procedura invasiva, in assenza di depressione respiratoria e cardiovascolare.<br />

La possibilità di mantenere il contatto verbale e l’integrità dei riflessi protettivi delle<br />

vie aeree discriminano il livello conscio, cosciente o vigile della sedazione da quello<br />

profondo, che a sua volta si differenzia dall’anestesia vera e propria per la<br />

persistenza della risposta riflessa aglistimoli nocicettivi.<br />

Obiettivi della sedazione in endoscopia sono:<br />

Abolizione/riduzione del disagio (discomfort) del paziente.<br />

Garanzia di una maggiore sicurezza per il paziente in relazione alla protezione<br />

analgesica.<br />

Garanzia di una più facile e accurata esecuzione della procedura endo- scopica.<br />

Per l’esecuzione delle procedure endoscopiche dell’apparato digerente eseguite con o<br />

senza sedazione esistono Linee Guida scritte dalle Società Scientifiche di Endoscopia<br />

Digestiva di altri Paesi europei e dell’American Society for Gastrointestinal<br />

Endoscopy(ASGE) (V Bibliografia sezione LG I-XIII). Documento di riferimento è stato<br />

ritenuto quello redatto dalla Società Americana di Anestesiologia (ASA) riferito all’uso<br />

della sedazio- ne e analgesia praticate dai non anestesisti


Sedazione in Endoscopia Digestiva<br />

È possibile identificare distinti livelli di sedazione, corrispondenti ad altrettanti gradi di compromissione<br />

dei riflessi protettivi delle vie aeree e della funzione respiratoria, in base alla risposta del paziente ai<br />

comandi verbali e agli stimoli nocicettivi.<br />

Lo stato di sedazione indotto da farmaci procede in modo continuo da un livello minimo all’anestesia<br />

generale secondo la seguente gradazione:<br />

Sedazione minima (ansiolisi) il paziente risponde normalmente ai comandi verbali ma le funzioni<br />

cognitive e di coordianzione possono essere alterate, le fuzioni ventilatorie e cardiovascolari sono<br />

indenni.<br />

Sedazione/analgesia moderata (sedazione cosciente) la risposta ai comandi verbali e/o tattili è<br />

congrua, la pervietà delle vie aeree è mantenuta e la ventilazione spontanea è adeguata. La funzione<br />

cardiovascolare è solitamente mantenuta.<br />

Sedazione/analgesia profonda la depressione della coscienza è tale per cui il paziente non può<br />

essere facilmente svegliato ma risponde in modo congruo a stimoli ripetuti o dolorosi. La capacità di<br />

mantenere la funzione ventilatoria spontanea può essere compromessa, la pervietà delle vie aeree può<br />

richiedere assistenza e la ventilazione spontanea può essere insufficiente. La funzione cardiovascolare<br />

è solitamente mantenuta.<br />

Anestesia generale: non è evocabile nemmeno la risposta riflessa agli stimoli nocicettivi. In tal caso<br />

i riflessi protettivi delle vie aeree sono assenti, la funzione respiratoria compromessa e la funzione<br />

cardiovascolare potrebbe essere compromessa.


Sedazione in Endoscopia Digestiva - Farmaci<br />

OPPIACEI L’oppiaceo universalmente più utilizzato in endoscopia digestiva è la MEPERIDINA<br />

Assenza di effetto spastico sullo sfintere di Oddi,<br />

Onset relativamente graduale<br />

Soddisfacente sedazione residua.<br />

Effetti analgesici, depressivi respiratori ed emetici = morfina.<br />

Più liposolubile della morfina, attraversa prima la barriera ematoencefalica con correlazione tra<br />

concentrazione plasmatica ed effetti clinici più lineare.<br />

Effetti collaterali> ipotensione ortostatica, depressione respiratoria (bradipnea)<br />

Effetti terapeutici e collaterali prontamente antagonizzati dal naloxone, MA 1 fiala (0,4 mg) ha<br />

un’emivita di eliminazione (60/90 minuti) e una durata d’azione (circa 45 minuti) nettamente più brevi<br />

di quella dell’oppiaceo. Possibile reinstaurarsi della depressione respiratoria.<br />

Assolutamente controindicato in pazienti sotto trattamento con IMAO: coma, convulsioni, iperpiressia<br />

destabilizzazione emodinamica.<br />

Posologia, per una identica via di somministrazione ev lenta il range di dose sedativa è compreso tra<br />

0,04 e 0,08 mg/kg; quello analgesico tra 0,5 e 1 mg/kg.<br />

La diluizione del farmaco può facilitarne la somministrazione lenta.


Sedazione in Endoscopia Digestiva - Farmaci<br />

BENZODIAZEPINE La benzodiazepina più idonea per la sedazione in endoscopia digestiva è il<br />

MIDAZOLAM.<br />

Emivita e clearance più rapide di quelle del diazepam<br />

quattro volte più potente del diazepam in termini sedativi, ansiolitici, amnesici, miorilassanti e<br />

anticonvulsivanti.<br />

Disponibilità dell’antagonista specifico FLUMAZENIL (dosi medie di 0,7 mg alla velocità di 0,1-0,2<br />

mg/min) con interruruzione entro 2 minuti sedazione, amnesia e compromissione performance<br />

psicomotoria. MA le cinetiche del flumazenil sono più rapide di quelle del midazolam con rischio di<br />

risedazione a distanza di un ora SORVEGLIANZA!!!<br />

Rischio ”REAZIONI PARADOSSE” :ansia, irrequietezza fino all’agitazione psicomotoria e confusione<br />

mentale<br />

Range di dose sedativa è compreso tra 0,05 e 0,1 mg/kg, quello ipnotico tra 0,1 e 0,2 mg/kg.<br />

L’eventuale diluizione del farmaco può avere come unico scopo la facilitazione della somministrazione<br />

lenta.<br />

Sinergia con analgesia da oppioidi di otto volte sia in senso sedativo sia depressivo respiratorio,<br />

consiglio ridurre la dose di benzodiazepina, almeno inizialmente, a un quarto o un mezzo della<br />

posologia abituale stabilita


Sedazione in Endoscopia Digestiva - Farmaci<br />

PROPOFOL<br />

• Alchil-fenolo<br />

• Spiccata attività sedativa, amnesica ed ipnotica, una potenza superiore a quella delle BDZ<br />

• Onset rapido (40-60 sec)<br />

• Durata d’azione 10 min dopo bolo singolo<br />

• Risveglio pronto e abbinato a recupero in tempo reale delle funzioni intellettive e del coordinamento<br />

psicomotorio.<br />

Meccanismo d’azione identico a quello delle BDZ: un potenziamento del tono inibitorio GABAergico<br />

per attivazione dei recettori GABAA.<br />

Propofol recluta tutti i recettori GABA accessibili, anche quelli sprovvisti del sito BDZ:<br />

maggiore potenza<br />

finestra terapeutica (ED50/LD50) più angusta<br />

più marcata depressione respiratoria e cardiovascolare (1-2% dei casi)<br />

assenza di antagonisti specifici.<br />

Farmaco particolarmente adatto alla sedo-analgesia, sicuro e che consente un rapido recupero postprocedura,<br />

ma deve essere usato da personale altamente preparato (BLS-D, ACLS-D) con<br />

competenze di “tipo anestesiologico“, il che per ora, almeno in Italia, giustifica il suo uso situazioni in<br />

cui sia possibile una supervisione dell’anestesista


Sedazione in Endoscopia Digestiva<br />

Indicazioni<br />

CHI SEDARE: È raccomandata la sedazione e/o analgesia a seconda delle<br />

caratteristiche dei pazienti o dei fattori di rischio come segue:<br />

Pazienti in età pediatrica in cui è decisivo poter ottenere una collaborazione<br />

efficace e un minimo disagio per traumatizzare il piccolo paziente il meno<br />

possibile (Racc. A).<br />

Pazienti in età avanzata in cui può essere necessario valutare l’opportunità di<br />

una protezione analgesica al fine di evitare possibili complicanze algomediate<br />

(Racc. B).<br />

Pazienti in età intermedia in cui è necessario valutare caso per caso il livello di<br />

ansia e la capacità soggettiva di autocontrollo del paziente. (Racc. B).<br />

Pazienti in cui sono compromesse le funzioni della vita di relazione (malattie<br />

psichiatriche, sindrome di Down, cerebrolesi ecc.) (Racc. A).<br />

pazienti affetti da stati morbosi concomitanti quali: grande obesità, importanti<br />

cardiopatie, gravi malattie broncopolmonari, patologie neu- romuscolari e<br />

anemia significativa (


Sedazione in Endoscopia Digestiva<br />

Indicazioni<br />

QUANDO SEDARE: la sedazione è raccomandata (Racc. B ) per le<br />

seguenti procedure:<br />

ERCP e manovre sulle vie biliopancreatiche.<br />

Endoscopie pediatriche.<br />

Endoscopia operativa.<br />

Ecoendoscopia.<br />

In tutti i pazienti non collaboranti o molto ansiosi.<br />

In tutti coloro che la richiedono.<br />

Nelle indagini eseguite in urgenza.<br />

Nelle pancolonscopie diagnostiche.<br />

La sedazione è raccomandata (Racc. C), ma non indispensabile, per le<br />

seguenti procedure:<br />

Esofagogastroduodenoscopie (EGDS) diagnostiche (soprattutto se<br />

previste di durata prolungata).


<strong>Il</strong> razionale dell’<br />

Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

SEDAZIONE PROCEDURE COMPLESSE<br />

> Rischi e tempi osservazione post-procedura<br />

ANESTESISTA IN STRUTTURA !!!


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

1- SELEZIONE PAZIENTE<br />

Scheda infermieristica (comorbidità?)<br />

Tp antiaggregante/TAO<br />

Coagulazione (?)<br />

Profilassi endocardite


Endoscopia Digestiva in D.S.


Endoscopia Digestiva in D.S.


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

NOTA INFORMATIVA SULLA SOSPENSIONE DELLA TAO IN ENDOSCOPIA DIGESTIVA<br />

Le indicazioni riportate ricalcano quelle per gli interventi chirurgici maggiori, valutando il rischio emorragico da TAO e quello<br />

tromboembolico della patologia di base del paziente<br />

Anche nelle procedure invasive il reverse della TAO deve essere completo con un INR normale al momento della procedura<br />

(INR


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

PAZIENTE A RISCHIO EMBOLICO “STANDARD”<br />

Fibrillazione Atriale (cronica/parossistica non valvolare senza storia di eventi embolici periferici), cardiopatia dilatativa<br />

senza Fibrillazione Atriale, Trombosi arteriosa o venosa pregressa ( > 1 mese). Trombofilia ereditaria/acquisita.<br />

PAZIENTI A RISCHIO EMBOLICO “ELEVATO”<br />

Trombosi venosa o arteriosa recente (< 1 mese). Protesi valvolari meccaniche cardiache.<br />

Trombosi endocavitaria cardiaca recente.<br />

Fibrillazione atriale con valvulopatia mitralica, Cardiopatia dilatativa con fibrillazione atriale. Trombofilia<br />

ereditaria/acquisita<br />

Sospensione dei Trattamenti Antipiastrinici<br />

Considerato che le piastrine hanno una vita media di 7 – 10 giorni e che la maggior parte dei farmaci antiaggreganti<br />

determinano un blocco irreversibile della funzionalità piastrinica è necessario attendere l’immissione in circolo di nuove<br />

piastrine per mantenere una normale funzione emostatica alla sospensione del farmaco.<br />

Pertanto l’Aspirina deve essere sospesa almeno 3 giorni prima della procedura, la Ticlopidina almeno 5 gg, il Clopidogrel<br />

almeno 1 settimana.<br />

Per l’Indobufene sono sufficienti 24 ore (inibitore reversibile dell’attività piastrinica con reversibilità entro 12 ore<br />

dell’effetto di blocco sulla ciclossigenasi piastrinica).<br />

Periodo di sospensione pre-indagine:<br />

Aspirina 3gg<br />

Ticlopidina 5 gg<br />

Clopidogrel 7 gg


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

L’Endocardite batterica è un’infezione associata ad una reazione flogistica (in risposta al danno cellulare<br />

provocato dall’infezione batterica) a carico delle valvole cardiache o dell’endocardio, ossia il foglietto<br />

epiteliale di rivestimento delle camere cardiache. Si tratta di una affezione trattabile, ma potenzialmente<br />

letale che può condurre anche a gravi conseguenze come lo scompenso cardiaco, l’ictus o l’insufficienza<br />

renale. E’ causata da un’infezione dell’endocardio (che si instaura più facilmente se già leso) secondaria a<br />

batteriemia. Affinché un’endocardite si sviluppi occorre, oltre ad una batteriemia, che sia presente una<br />

lesione dell’endotelio che favorisca l’adesione batterica; nelle affezioni cardiache congenite o acquisite<br />

l’endotelio può essere danneggiato dalla turbolenza di flusso ematico rispetto al normale flusso laminare.<br />

Molte procedure diagnostiche e chirurgiche possono causare batteriemia. Una profilassi antibiotica in tali<br />

circostanze può risultare efficace per prevenire l’endocardite.<br />

Esistono innanzitutto una serie di condizioni a carico dell’endocardio che determinano un rischio<br />

sensibilmente aumentato per potere sviluppare un’endocardite batterica; esse possono essere distinte in<br />

tre livelli di rischio: alto, medio e basso rischio per l’insorgenza di endocardite.<br />

Le affezioni definite a basso rischio, di norma, nel paziente sano, non richiedono la profilassi; quelle<br />

definite a rischio medio richiedono la profilassi; quelle definite ad alto rischio che pertanto richiedono<br />

sempre, anche nel caso di procedure medico chirurgiche con bassa probabilità di provocare una<br />

batteriemia, una adeguata profilassi antibiotica.


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

PROFILASSI ENDOCARDITE BATTERICA<br />

CONDIZIONI A BASSO RISCHIO<br />

Presenza di pace – maker<br />

Prolasso mitralico senza rigurgito<br />

Presenza di soffi innocenti o fisiologici<br />

Pregresso intervento di by pass<br />

Pregressa malattia di Kawasaki senza postumi di disfunzione valvolare<br />

Pregressa malattia reumatica senza postumi di disfunzione valvolare<br />

CONDIZIONI A MEDIO RISCHIO<br />

Malformazioni cardiache congenite (es. Aorta bicuspide o coartazione aortica, ostium primum, etc.)<br />

Cardiomiopatia ipertrofica<br />

Prolasso mitralico con rigurgito valvolare<br />

Malattie valvolari acquisite (malattia reumatica, stenosi o insufficienza valvolare)<br />

CONDIZIONI AD ALTO RISCHIO<br />

Tutte le valvole protesiche (incluse le protesi biologiche)<br />

Una storia di pregressa endocardite batterica<br />

Malformazioni cardiache cianotiche e condizioni di shunt sistemico - polmonare realizzato chirurgicamente


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

PROFILASSI ENDOCARDITE BATTERICA<br />

PROCEDURE A CARICO DELL’APPARATO GASTRO INTESTINALE NELLE QUALI E’<br />

RACCOMANDATA LA PROFILASSI:<br />

Sclerosi delle varici esofagee e dilatazione esofagea<br />

ERCP in presenza di ostruzione e in corso di chirurgia alle vie biliari<br />

Interventi chirurgici che interessano la mucosa gastrointestinale<br />

PROCEDURE A CARICO DELL’APPARATO GASTRO INTESTINALE NELLE QUALI NON E’<br />

RACCOMANDATA LA PROFILASSI:<br />

Endoscopia, sia con che senza biopsia (eccetto i pazienti ad alto rischio)<br />

<strong>Il</strong> medico procederà a valutare la necessità di instaurare una terapia antibiotica (nonché la scelta<br />

dell’antibiotico) per prevenire l’endocardite in seguito ad una valutazione rischio / beneficio che tenga in<br />

considerazione:<br />

Presenza di affezioni cardiache: in alcune condizioni è più probabile sviluppare l’endocardite<br />

(es. protesi valvolari) rispetto ad altre.<br />

<strong>Il</strong> rischio indotto dalla procedura medico – chirurgica a cui deve essere sottoposto<br />

La presenza di condizioni individuali del paziente come affezioni concomitanti o allergia agli antibiotici:<br />

in pratica una valutazione rischio/beneficio per la profilassi da adottare.


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

PROFILASSI ANTIBIOTICA RACCOMANDATA<br />

Pazienti ad alto rischio<br />

Ampicillina 2 grammi e.v. o i.m. più Gentamicina 1,5 mg/Kg e.v. o i.m.(fino a 120 mg)<br />

30 minuti prima della procedura<br />

Pazienti ad alto rischio allergici alla penicillina<br />

Vancomicina 1 grammo e.v. in 1 o 2 ore più Gentamicina e.v. o i.m. (fino a 120 mg), da<br />

somministrare entro 30 minuti prima della procedura<br />

Pazienti a rischio medio<br />

PROFILASSI ENDOCARDITE BATTERICA<br />

Amoxicillina 2 grammi per os un’ora prima della procedura o Ampicillina 2 grammi e.v.<br />

o i.m. 30 minuti prima della procedura<br />

Pazienti a rischio medio allergici alla penicillina<br />

Vancomicina 1 grammo e.v. in 1 o 2 ore, da somministrare entro 30 minuti prima della<br />

procedura


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

Materiale occorrente per la sedazione-analgesia ed<br />

equipaggiamento di emergenza<br />

2 GESTIONE E MONITORAGGIO PAZIENTE SEDATO<br />

Occorrente per accesso endovenoso<br />

Guanti monouso<br />

Disinfettante per la cute<br />

Tamponi di cotone o garze Cateteri endovenosi (di varie misure)<br />

Fleboclisi Siringhe da 5,10,20 cc<br />

Aghi sterili per aspirazione di farmaci<br />

Cerotti<br />

Occorrente per controllo di base delle vie aeree :Sorgente di O2 Sistema di aspirazione<br />

Sondini per aspirazione (di varie misure comprese quelle pediatriche)Maschere facciali (di varie<br />

misure anche pediatriche) Ambu Cannule orali di Guedel o di Mayo (di varie misure)<br />

Occorente per il controllo avanzato delle vie aeree<br />

Laringoscopi con lame di varie misure (compresa misura pediatrica)<br />

Tubi endotracheali cuffiati (varie misure)<br />

Farmaci sedativi/analgesici Diazepam Midazolam Meperidina<br />

Farmaci antagonisti Naloxone Flumazenil<br />

Farmaci di emergenza Adrenalina Efedrina Atropina Lidocaina Glucosio (10%, 30%, 50%)<br />

Difenidramina Idrocortisone, metilprednisolone o desametasone Sali di ammonio<br />

Pulsiossimetro Monitor ECG Sfigmomanometro<br />

Carrello di emergenza (contenente l’occorrente per il controllo avanzato delle vie aeree e<br />

per la sala endoscopica) Defibrillatore.


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

Prima di procedere alla sedazione/analgesia, ricercare e valutare :<br />

1 gli elementi di rilievo della storia clinica;<br />

2 la funzionalità dei principali organi ed apparati;<br />

3 la tollerabilità della posizione supina durante il sonno, e l’eventuale insorgenza notturna di<br />

stridorelaringeo o apnea;<br />

4 precedenti esperienze di anestesia o di sedazione/analgesia, ed eventuali effetti collaterali;<br />

5 le terapie farmacologiche in atto, eventuali allergie e l’uso/abuso di sostanze voluttuarie.<br />

Durante l’esame obiettivo porre particolare attenzione a:<br />

1 Stato delle vie aeree (dismorfismi facciali, apertura della bocca, mobilità del collo e dell’articolazione<br />

temporo-mandibolare ecc).<br />

2 Rilevazione basale di frequenza cardiaca, pressione arteriosa sistemica, saturazione in O2.<br />

3 In caso di fondato sospetto per patologie diverse da quella oggetto di indagine, procedere ad<br />

approfondimenti diagnostici, ed eventualmen-te richiedere le opportune consulenze.<br />

PREPARAZIONE DEL PAZIENTE<br />

1 Fornire al paziente informazioni appropriate circa la sedazione/analgesia, procedendo<br />

congiuntamente a una serena valutazione di rischi, benefici e possibili alternative, agevola la procedura<br />

e pone al riparo da eventuali contenziosi.<br />

2 Digiuno (di almeno otto ore) prima della sedazione ne riduce morbilità e mortalità.<br />

3 Richiedere il consenso informato prima di procedere alla sedazione/analgesia contestualmente alla<br />

richiesta di consenso alla procedura endoscopica.<br />

4 In urgenza/emergenza, o in circostanze in cui lo svuotamento gastrico è compromesso, definire<br />

modalità e livello di sedazione/analgesia compatibili col rischio di aspirazione di contenuto gastrico.


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

Durante la procedura<br />

Controllare costantemente la ventilazione mediante osservazione diretta dell’attività respiratoria, eventuale auscultazione<br />

stetoscopica periodica del torace.<br />

Continuare il controllo della ventilazione anche dopo il completamento dell’indagine endoscopica, specie se i farmaci<br />

sedativi e/o analges ci sono stati somministrati per via enterale (per esempio per via rettale in età pediatrica), o per via<br />

parenterale ma in boli supplementari.<br />

In caso di associazione con un oppioide (che va somministrato per primo), ridurre la dose di benzodiazepina.<br />

Una volta verificato il grado di sedazione da oppioide, “personalizzare” la dose di benzodiazepina con una posologia non<br />

fissa (mg/kg) ma mirata su uno specifico effetto clinico (per esempio: disartria, diplopia, ptosi palpebrale).<br />

Frazionare la dose in piccoli boli, intervallati dal tempo necessario a verificarne l’effetto.<br />

Se il paziente russa, sollevare la mandibola e iperestendere la testa.<br />

Antagonizzare una eventuale depressione respiratoria con flumazenil se prevale l'ipoventilazione, naloxone se domina la<br />

bradipnea, entrambi i farmaci se i due fatti coesistono.<br />

Tenere in debito conto il rischio di risedazione dopo somministrazione di antagonisti, e quindi la necessità di boli<br />

supplementari dei sud- detti antagonisti e l’obbligo di osservazione protratta.


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

Durante la procedura<br />

<br />

<br />

Attuare<br />

Attuare<br />

il<br />

il<br />

monitoraggio<br />

monitoraggio<br />

pulsossimetrico<br />

pulsossimetrico<br />

in<br />

in<br />

tutti<br />

tutti<br />

i<br />

casi<br />

casi<br />

di<br />

di<br />

sedazione/analgesia,<br />

sedazione/analgesia,<br />

senza<br />

senza<br />

escludere<br />

escludere<br />

gli<br />

gli<br />

allarmi<br />

allarmi<br />

acustici.<br />

acustici.<br />

<br />

<br />

Abbinare<br />

Abbinare<br />

una<br />

una<br />

ossigenoterapia<br />

ossigenoterapia<br />

mediante<br />

mediante<br />

cannula<br />

cannula<br />

nasale<br />

nasale<br />

in<br />

in<br />

tutti<br />

tutti<br />

i<br />

soggetti<br />

soggetti<br />

giudicati<br />

giudicati<br />

a<br />

rischio,<br />

rischio,<br />

e<br />

specificamente<br />

specificamente<br />

in<br />

in<br />

presenza<br />

presenza<br />

di<br />

di<br />

asma,<br />

asma,<br />

bronbroncopneumopatia<br />

copneumopatia<br />

cronica<br />

cronica<br />

ostruttiva<br />

ostruttiva<br />

(BPCO),<br />

(BPCO),<br />

tabagismo,<br />

tabagismo,<br />

processi<br />

processi<br />

flogistici<br />

flogistici<br />

o<br />

malformativi<br />

malformativi<br />

a<br />

carico<br />

carico<br />

delle<br />

delle<br />

vie<br />

vie<br />

aeree<br />

aeree<br />

superiori,<br />

superiori,<br />

cardiopatie,<br />

cardiopatie,<br />

gravidanza,<br />

gravidanza,<br />

obesità,<br />

obesità,<br />

sleepapnea<br />

sleepapnea<br />

o<br />

fasce<br />

fasce<br />

estreme<br />

estreme<br />

della<br />

della<br />

vita.<br />

vita.<br />

<br />

<br />

Rilevare<br />

Rilevare<br />

i<br />

valori<br />

valori<br />

basali<br />

basali<br />

di<br />

di<br />

frequenza<br />

frequenza<br />

cardiaca<br />

cardiaca<br />

e<br />

pressione<br />

pressione<br />

arteriosa<br />

arteriosa<br />

sistemica.<br />

sistemica.<br />

<br />

Durante<br />

Durante e dopo<br />

dopo sedazione/analgesia<br />

sedazione/analgesia<br />

attuare<br />

attuare<br />

un<br />

un<br />

controllo<br />

controllo<br />

automatico<br />

automatico<br />

continuo<br />

continuo<br />

della<br />

della<br />

frequenza,<br />

frequenza,<br />

e<br />

un<br />

un<br />

periodico<br />

periodico<br />

controllo<br />

controllo<br />

della<br />

della<br />

pressione<br />

pressione<br />

arteriosa<br />

arteriosa<br />

sistemica.<br />

sistemica.<br />

Abbinare il monitoraggio ECG in pazienti con importanti fattori di rischio cardiovascolari quando eseguano procedure a<br />

Abbinare il monitoraggio ECG in pazienti con importanti fattori di rischio cardiovascolari quando eseguano procedure a<br />

maggiore invasività, complessità e durata.<br />

maggiore invasività, complessità e durata.<br />

Verificare la disponibilità di vagolitici e vasocostrittori per antagonizzare una eventuale sincope vaso-vagale.<br />

Rilevare i parametri vitali (livello di coscienza, ventilazione, ossigenazione, emodinamica) prima, durante e dopo<br />

sedazione/analgesia, alla dimissione e ripetutamente quando le condizioni cliniche lo richiedano al fine di rendere<br />

immediatamente disponibili tutte le informazioni utili a identificare la causa di un evento avverso.


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

Raccomandazioni<br />

Affidare l’esecuzione e la vigilanza sulla sicurezza della sedazione/analgesia a personale diverso<br />

dall’operatore, adeguatamente formato e addestrato.<br />

Tale formazione concerne:<br />

L’implementazione di conoscenze farmacologiche di:<br />

benzodiazepine e oppioidi, con particolare riguardo agli effetti depressivi respiratori e cardiovascolari dei<br />

singoli farmaci e delle associazioni, e agli intervalli di somministrazione a rischio di overdose cumulativa;<br />

flumazenil e naloxone, con particolare riguardo alle differenze di cinetica rispetto ai rispettivi agonisti, e<br />

agli effetti collaterali peculiari.<br />

L’addestramento al:<br />

controllo delle funzioni vitali;<br />

ripristino della pervietà delle vie aeree;<br />

ossigenazione e alla ventilazione a pressione positiva mediante maschera facciale.<br />

L’addestramento alla gestione delle emergenze<br />

Verificare la disponibilità degli antagonisti specifici prima di somministrare farmaci sedativi e/o analgesici.<br />

Verificare disponibilità e corretto funzionamento delle attrezzature per mantenere pervie le vie aeree,<br />

ossigenare e ventilare a pressionepositiva (cannule di Guedel, fonte di O2, sistema di aspirazione,<br />

maschere facciali, sistema Ambu ecc).<br />

Verificare la disponibilità reale di un defibrillatore (sicuramente carico) e dei farmaci dell’emergenza<br />

(atropina, adrenalina, efe- drina, lidocaina)<br />

Procedere a incannulamento di un vaso venoso periferico prima di somministrare farmaci sedativi e/o<br />

analgesici.<br />

Mantenere pervio l’accesso venoso fino a quando il paziente non è più a rischio di depressione<br />

cardiorespiratoria.


Endoscopia Digestiva in D.S.<br />

Criteri dimissibilita’<br />

<strong>Il</strong> paziente deve essere sveglio e orientato.<br />

Bambini e pazienti con stato mentale primitivamente alterato devono ritornare allo stato mentale precedente<br />

l’indagine, con particolare attenzione al fatto che i bambini sonnolenti sono a rischio di ostruzione delle vie aeree in<br />

posizione seduta.<br />

I parametri vitali devono essere stabili e in limiti accettabili.<br />

Deve passare un lasso di tempo sufficiente (almeno 1 ora), dall’ultima somministrazione di agenti antagonisti, per<br />

avere certezza che il paziente non sia nuovamente sotto sedazione/analgesia alla fine dell’effetto dell’antagonista.<br />

I pazienti devono essere dimessi affidandoli a un adulto responsabile, in grado di accompagnarli a domicilio e<br />

riferire ogni complicanza postprocedura. I pazienti devono avere istruzioni scritte riguardanti l’assunzione di<br />

alimenti, farmaci e attività consentite dopo la procedura.<br />

E’ utile abbiano un numero telefonico da chiamare in caso di emergenza.


Endoscopia Digestiva e D.S.<br />

<strong>Il</strong> futuro??<br />

DRG????<br />

Grazie per l’attenzione

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