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mondialismo, benson, orwell e newman - Don Curzio Nitoglia

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MONDIALISMO, BENSON, ORWELL E NEWMAN<br />

1a parte<br />

BENSON E “IL PADRONE DEL MONDO”<br />

d. CURZIO NITOGLIA<br />

27 dicembre 2010<br />

http://www.doncurzionitoglia.com/<strong>mondialismo</strong>_<strong>benson</strong>.htm<br />

“In molti punti, gli eretici sono con me, in qualche altro no; ma a causa di questi pochi<br />

punti in cui si separano da me, non serve loro a nulla di essere con me in tutto il resto”<br />

(S. AUG., In Psal. 54, n. 19; PL 36, 641).<br />

*<br />

Prologo<br />

Nell’articolo precedente ho trattato dell’Europa di Maastricht quale tentativo di<br />

costruire il “<strong>mondialismo</strong>”, la “globalizzazione” e di instaurare il “Nuovo Ordine<br />

Mondiale”, commentando il libro di IDA MAGLI, La dittatura europea (Milano, Rizzoli,<br />

2010). Ora mi accingo a riassumere quanto scritto da due letterati inglesi nel 1907<br />

(Benson) e nel 1948 (Orwell) e a riprendere un discorso pubblicato da L’Osservatore<br />

Romano il 14 maggio 1879 sul liberalismo come nemico principale del cattolicesimo fatto<br />

il 13 maggio del medesimo anno dal card. John Henry Newman. Sorprendenti le loro<br />

intuizioni su ciÉ che sarebbe stata la societÑ liberale e globalizzata, nella quale tutto Ö<br />

lecito tranne la veritÑ e il bene, nella quale ci troviamo a vivere oggi, come dimostrato<br />

dal libro di Ida Magli e dagli avvenimenti che si svolgono sotto i nostri occhi.<br />

ROBERT HUGH BENSON Ö nato in Inghilterra nel 1871 ed Ö morto nel 1914. Era il quarto figlio<br />

dell’Arcivescovo anglicano di Canterbury e si convertÜ al Cattolicesimo nel 1903 a 32<br />

anni; l’anno successivo fu ordinato sacerdote. Ha scritto numerosi libri sulle vite dei<br />

santi a carattere storico-ascetico per inquadrare e risolvere la dicotomia tra<br />

protestantesimo, anche il piá conservatore come quello anglicano, e il cattolicesimo<br />

romano. I suoi libri hanno quindi una forte carica apologetica ed un’energica vis<br />

polemica (lotta per stabilire la veritÑ e confutare l’errore) evitando ogni confusione<br />

irenica (cessazione di ogni disputa volta alla ricerca della veritÑ sotto scusa di<br />

pacifismo). Il libro di cui mi occupo nel presente articolo (“Il padrone del mondo”) Ö<br />

stato scritto nel 1907, l’anno della condanna del modernismo con l’enciclica Pascendi di<br />

san Pio X, ed Ö stato tradotto e pubblicato in italiano per la prima volta nel 1921 a<br />

Firenze. Nel 1987 grazie all’interessamento del card. Giacomo Biffi Ö stato riedito dalla<br />

Jaca Book di Milano con tre edizioni (1997, 2008) e sedici ristampe. Benson, con uno<br />

stile davvero ammirevole, riprende il tema svolto da san Pio X nella sua prima enciclica<br />

E supremi apostolatus cathedra del 1904, nella quale papa Sarto osservava che i mali i<br />

quali circondano il mondo e la Chiesa sono talmente gravi da far pensare che l’Anticristo<br />

sia giÑ presente.<br />

1


Gli errori del <strong>mondialismo</strong> a venire e giÇ venuto<br />

Benson prevede che attorno agli anni Venti-Trenta la massoneria acquisterÑ un potere<br />

sempre piá vasto in Europa come nelle Americhe e nell’Oriente cosÜ da poter unificare<br />

tutto il mondo attorno al 1989 (anno in cui Ö “crollato” il muro di Berlino) e appianare<br />

la venuta all’Anticristo finale. I mali che portano a tale sciagura sono elencati da Benson<br />

con precisione e luciditÑ: critica storica e unicamente filologica della Bibbia non piá<br />

considerata un Testo sacro, divinamente ispirato e fornito dunque di inerranza;<br />

sentimentalismo religioso e liberalismo, che sotto apparenza di “pensiero indipendente”<br />

rendono invece gli uomini realmente schiavi della mentalitÑ comune e delle passioni; la<br />

nascita del modernismo (p. 7). Nel mondo degli anni Trenta sarebbero rimasti solo tre<br />

tipi di religione: il cattolicesimo, l’umanitarismo filantropico liberal-massonico e le<br />

religioni esoteriche estremo orientali. Le ultime due forme sono accomunate dalla<br />

tendenza al panteismo antropocentrico e si trovano in totale opposizione col<br />

cattolicesimo, che Ö teocentrico e crede in un Dio personale e trascendente il mondo (p.<br />

10). Il cattolicesimo decade sempre piá, il mondo non lo vuol piá ascoltare, capire ed<br />

accettare e lo abbandona, inebriato dal delirio di onnipotenza datogli dal panteismo<br />

antropolatrico e dal “culto dell’Uomo” (p. 11). La religiositÑ vincente dal Venti sino al<br />

1989 Ö una sorta di umanitarismo filantropico: privo del soprannaturale, àsubisce<br />

l’influenza della massoneria: l’uomo Ö Dioâ (p. 11). La psicologia ha preso il posto del<br />

puro e semplice materialismo marxista e cerca di rimpiazzare la spiritualitÑ del<br />

cattolicesimo con un surrogato psicanalitico immanentistico (p. 12). L’Autore esclama:<br />

àsiamo quasi perduti e ci stiamo dirigendo verso una catastrofe alla quale dobbiamo<br />

essere preparati […] finchã non tornerÑ il Signoreâ (p. 12). Ma purtroppo oggi i profeti<br />

dell’ottimismo irrealistico ed esagerato, che hanno condannato “i profeti di sventura”,<br />

non vogliono sentire la voce di Benson che, quale nuovo Laocoonte, metteva in guardia i<br />

cattolici dal modernismo quale “cavallo di Troia” introdotto dall’inimicus homo nella<br />

CittÑ di Dio. Egli ammette realisticamente che nel mondo cattolico vi Ö del male, ma<br />

anche del bene, vi sono conventi dissoluti, ma anche osservanti e vicini al Signore (p.<br />

12). Non Ö uno di quei farisei manichei che vedono tutto e solo bene da una parte e<br />

tutto e solo male dall’altra. Se il Cristianesimo Ö la vera religione divinamente rivelata,<br />

non tutti i cristiani le sono fedeli, anzi. Ma anche l’umanitarismo, che promette<br />

ipocritamente pace e cessazione di “guerre di religione”, ha i suoi eccessi, i quali<br />

superano anche quelli dei peggiori cristiani. A pagina 13 Benson prevede giÑ nel 1907 il<br />

“Parlamento europeo”, il quale segna la fine del sano patriottismo e tramite la<br />

democrazia-sociale fonda l’anti-chiesa-cattolica. Egli ci mette in guardia anche contro<br />

l’apparente perfezione dello sviluppo tecnico, che, se disordinato e distolto dal Fine<br />

ultimo, nasconde molte trappole che insidieranno la fede dei cristiani (p. 16).<br />

Il culto dell’Uomo<br />

Non puÉ sfuggire al lettore il diverso giudizio portato da san Pio X e da Benson sul culto<br />

dell’Uomo come costitutivo della contro-chiesa e del regno dell’Anticristo, e quello<br />

portato da Paolo VI e Giovanni Paolo II, che invece hanno visto nell’antropocentrismo e<br />

nel culto dell’uomo il cuore del Concilio Vaticano II ed hanno tentato di conciliare<br />

l’inconciliabile (trascendenza e immanentismo, teocentrismo e antropocentrismo,<br />

teismo e panteismo) 1 . L’Anticristo di Benson si presenta sotto le apparenze di<br />

1 In Gaudium et spes nÉ 24 si legge che ÑL’uomo su questa terra Ö la sola creatura che<br />

Dio ha voluto per se stessa (propter seipsam)Ü.<br />

2


Durante “l’omelia nella 9a Sessione del Concilio Vaticano II”, il 7 dicembre del 1965,<br />

PAPA MONTINI giunse a proclamare: Ñla religione del Dio che si Ö fatto uomo s’Ö<br />

incontrata con la religione (perchá tale Ö) dell’uomo che si fa Dio. Cosa Ö avvenuto? Uno<br />

scontro, una lotta, un anatema? Tale poteva essere; ma non Ö avvenuto. […]. Una<br />

simpatia immensa verso ogni uomo ha pervaso tutto il Concilio. Dategli merito almeno<br />

in questo, voi umanisti moderni, che rifiutate le veritâ, le quali trascendono la natura<br />

delle cose terrestri, e riconoscete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, piä di tutti,<br />

abbiamo il culto dell’uomoÜ. (Cfr. Enchiridion Vaticanum. Documento del Concilio<br />

Vaticano II. Testo ufficiale e traduzione italiana, Bologna, Edizioni Dehoniane Bologna,<br />

9a ed., 1971, Discorsi e messaggi, pp. [282-283]).<br />

KAROL WOJTYLA nel 1976 da cardinale, predicando un ritiro spirituale a Paolo VI e ai suoi<br />

collaboratori, pubblicato in italiano sotto il titolo Segno di contraddizione. Meditazioni,<br />

(Milano, Vita e Pensiero, 1977), inizia la meditazione “Cristo svela pienamente l’uomo<br />

all’uomo” (cap. XII, pp. 114-122) con Gaudium et spes n.É 22 e asserisce: Ñil testo<br />

conciliare, applicando a sua volta la categoria del mistero all’uomo, spiega il carattere<br />

antropologico o perfino antropocentrico della Rivelazione offerta agli uomini in Cristo.<br />

Questa Rivelazione Ö concentrata sull’uomo […]. Il Figlio di Dio, attraverso la sua<br />

Incarnazione, si Ö unito ad ogni uomo, Ö diventato - come Uomo - uno di noi. […]. Ecco i<br />

punti centrali ai quali si potrebbe ridurre l’insegnamento conciliare sull’uomo e sul suo<br />

misteroÜ (pp. 115-116). In breve questo Ö il succo concentrato dei testi del Vaticano II:<br />

culto dell’uomo, panteismo e antropocentrismo idolatrico. Non lo dico io, ma Karol<br />

Wojtyla, alla luce di Paolo VI e del Concilio pastorale da lui ultimato, ossia gli<br />

interpreti ‘autentici’ del Vaticano II.<br />

Papa GIOVANNI PAOLO II afferma nella sua seconda enciclica (del 1980) “Dives in<br />

misericordia” n.É 1: ÑMentre le varie correnti del pensiero umano nel passato e nel<br />

presente sono state e continuano ad essere propense a dividere e persino a<br />

contrapporre il teocentrismo con l’antropocentrismo, la Chiesa [conciliare, ndr] […]<br />

cerca di congiungerli […] in maniera organica e profonda. E questo Ö uno dei punti<br />

fondamentali, e forse il piä importante, del magistero dell’ultimo ConcilioÜ. Ancora<br />

una volta non Ö l’interpretazione radicale del Concilio, ma Ö l’insegnamento stesso<br />

conciliare ad essere gravemente erroneo.<br />

●Per quanto riguarda l’ermeneutica della continuitâ tra Vaticano II e Tradizione<br />

apostolica, essa non Ö un’invenzione restauratrice di Benedetto XVI come alcuni tradiecumenisti<br />

vorrebbero far credere, ma giâ PAOLO VI ne aveva parlato nella<br />

‘Dichiarazione conciliare’ del 6 marzo 1964, ripetuta il 16 novembre 1964: Ñdato il<br />

carattere pastorale del Concilio, esso ha evitato di pronunciare in modo straordinario<br />

dogmi dotati della nota di infallibilitâ; ma esso ha tuttavia munito i suoi insegnamenti<br />

dell’autoritâ del supremo magistero ordinario il quale magistero ordinario e cosç<br />

palesemente autentico deve essere accolto docilmente e sinceramente da tutti i fedeli,<br />

secondo la mente del Concilio circa la natura e gli scopi dei singoli documentiÜ (cfr.<br />

‘Udienza generale del mercoledç’, 12-1-1966). Inoltre nella ‘Udienza al Sacro Collegio<br />

Cardinalizio’, del 23 giugno 1972, Paolo VI denuncié Ñuna falsa e abusiva<br />

interpretazione del Concilio, che vorrebbe una rottura con la tradizione, anche<br />

dottrinale, giungendo al ripudio della Chiesa pre-conciliare, e alla licenza di concepire<br />

una Chiesa “nuova”, quasi “reinventata” dall’interno, nella costituzione, nel dogma,<br />

nel costume, nel dirittoÜ.<br />

Per BENEDETTO XVI il Concilio va sç interpretato senza discontinuitâ, ma accogliendone<br />

lealmente gli elementi di riforma e di rinnovamento. Quando insiste – nel ‘Discorso alla<br />

Curia romana’, del 22 dicembre 2005 – sul fatto che la ÑdiscontinuitâÜ fra la Dignitatis<br />

humanae e il Magistero precedente Ö solo ÑapparenteÜ, o quando afferma che non c’Ö<br />

3


solidarismo, di pacifismo agguerrito contro la religione cristiana, che sarebbe<br />

“portatrice di spada e non di pace”, di umanitarismo naturalista, che abolisce la pena di<br />

morte e istituisce il “Ministero dell’eutanasia”, essendo la morte non piá l’inizio della<br />

vita eterna, ma il ritorno dell’individuo nel “Tutto” (p. 36), che rimpiazza la spiritualitÑ<br />

con la psicologia. Il tutto nel quadro del <strong>mondialismo</strong> piá radicale: àl’unitÑ impersonale,<br />

l’annullamento dell’individuo, della famiglia, della nazione nel mondoâ (p. 25). L’uomo<br />

Ö tutto, Ö “Dio”; non esiste un Dio trascendente, ma egli Ö immanente al mondo e solo<br />

la cooperazione solidale di tutti gli uomini puÉ evolvere continuamente in meglio (p.<br />

26).<br />

La persecuzione fisica<br />

Questa contro-chiesa naturalista e pacifista scatena ben presto una cruenta<br />

persecuzione contro il cristianesimo, che ha giÑ perso molti consensi a favore<br />

dell’umanitarismo. Benson ci descrive allora il “Corpo mistico nell’agonia”, proprio<br />

come Gesá Cristo, e l’Uomo che grida alla Chiesa: “ha salvato gli altri, non puÉ salvare<br />

se stessa?” (p. 48). Neppure dal Cielo scende, in quei momenti tragici, una parola a<br />

rincuorare i fedeli perseguitati e martirizzati. La massoneria e il democraticismo, piá<br />

che il comunismo oramai sorpassato dal liberismo, sono la forza occulta che manovra la<br />

religione dell’Uomo e la persecuzione della Chiesa di Dio (p. 51). Lo stato dell’umanitÑ<br />

nel “Nuovo Ordine Mondiale” viene descritto da Benson come una “copia molto simile ai<br />

gironi superiori dell’Inferno” (p. 123). Frattanto Roma (p. 211) Ö distrutta da un<br />

bombardamento comandato dall’Anticristo, il Papa e quasi tutti i cardinali muoiono e il<br />

nuovo Papa si rifugia a Nazareth, ove continua con soli 12 cardinali la sua missione di<br />

governare la Chiesa con Vescovi, sacerdoti e fedeli sparsi in tutto il mondo e pronti al<br />

martirio, che possono pregare e celebrare i sacramenti solo in privato, sotto pena di<br />

morte. A pagina 170 Benson ci descrive il “nuovo culto” imposto dalla massoneria e<br />

dall’Anticristo alla nuova UmanitÑ, che ama i piaceri, le ricchezze e gli onori, al<br />

contrario del cristianesimo che insegna ad amare la croce, la povertÑ e l’umiltÑ. Tale<br />

“nuovo culto” Ö una parodia o un surrogato della Messa cattolica, Ö il culto dell’Uomo,<br />

che ha bisogno di un certo cerimoniale per professare la ‘Religione dell’Avvenire’, lo<br />

‘spirito del mondo’, spogliato da ogni idea del soprannaturale e della grazia<br />

santificante. Come non pensare al Novus Ordo Missae, il nuovo culto della religione<br />

antropocentrica del Vaticano II? ç impressionante vedere come 100 anni prima di ciÉ che<br />

stiamo vivendo sia a livello politico che religioso, Benson avesse giÑ intuito quasi tutto e<br />

quasi nei minimi dettagli. Uno dei personaggi del romanzo di Benson (la signora Mabel) si<br />

accorge che la nuova fede pacifista e umanitarista non Ö migliore dell’intransigenza<br />

discontinuitâ fra tale precedente Magistero e la Dei Verbum nell’esortazione apostolica<br />

Verbum Domini, quando insegna che della modernitÑ vanno rifiutati gli errori, ma<br />

accolte le istanze, e che il Concilio ha giustamente preso in considerazione queste<br />

istanze, quando, soprattutto, ricorda che per esercitare un ministero nella Chiesa àin<br />

modo legittimoâ e in piena comunione con il Romano Pontefice occorre àl’accettazione<br />

del Concilio Vaticano II e del magistero post-conciliare dei Papiâ (‘Lettera ai Vescovi<br />

della Chiesa Cattolica riguardo alla remissione della scomunica dei 4 vescovi consacrati<br />

dall'Arcivescovo Lefebvre’, del 10-3-2009), continuare a chiedere al Papa attuale Ñun<br />

approfondito esame del Concilio Vaticano IIÜ, credendo che lo voglia fare in maniera<br />

conforme alla Tradizione, significa non prendere sul serio Benedetto XVI, se stessi e i<br />

fedeli. Papa Ratzinger non ha nessuna intenzione di rivedere e correggere<br />

l’antropocentrismo radicale e fondamentale del Vaticano II e lo ha detto e scritto<br />

esplicitamente, oramai sono solo i tradi-ecumenisti che fingono di non capirlo.<br />

4


cristiana, anzi forse Ö carica di maggior odio e crudeltÑ di quelli manifestati da alcuni o<br />

molti cristiani nel corso dei secoli (p. 220). Come credere che àquella belva selvaggia,<br />

col sangue [dei cristiani martirizzati] che usciva dalle sue unghie assetate di violenza,<br />

fosse l’UmanitÑ novella? CioÖ quello che lei chiamava il suo “Dio”?â (p. 231). Benson<br />

distingue bene il Cristianesimo dai cristiani, che non tutti e non sempre hanno vissuto<br />

secondo lo spirito di Cristo ed hanno offerto all’Umanitarismo la scusa per sostituire il<br />

Cristianesimo identificato con i cattivi e falsi cristiani (clero e laicato).<br />

Ultimo atto<br />

L’ultima parte del libro Ö intitolata “La vittoria” (p. 242). Essa si consuma a Nazareth,<br />

quando l’Anticristo ha identificato il luogo ove si Ö rifugiato l’ultimo Papa e il Collegio<br />

dei cardinali e decide di bombardarlo come aveva fatto con Roma. Ma proprio quando gli<br />

aerei si avvicinano a Nazareth e distruggono ogni cosa, il ritorno di Cristo annichila<br />

anche l’Anticristo e le sue armate. La vittoria del Cristianesimo come quella di Cristo si<br />

eleva e si rinnova dalla croce e dall’apparente sconfitta.<br />

Conclusione<br />

Il quadro descritto nel 1907 da Benson sembra la raffigurazione poetica di quanto scritto<br />

da Ida Magli nel 2010 sui pericoli per il cattolicesimo romano da parte di una Europa che<br />

fagocita le Nazioni in un’ottica mondialista. Gli errori descritti dall’Autore partono da<br />

quelli che giÑ esistevano alla sua epoca e sono portati alle loro logiche conclusioni. Egli<br />

enumera il liberalismo, la massoneria e il modernismo, che erano stati giÑ condannati da<br />

Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII e san Pio X. Da questi tre errori principali derivavano,<br />

come dalla loro fonte, altri piá specifici: la critica puramente storico-filologica applicata<br />

alla Bibbia, l’esperienza o il sentimento religioso, il panteismo, il democraticismo<br />

rousseauiano come unica forma di governo, giÑ condannati dai medesimi Pontefici.<br />

Quindi Benson prevede quali sarebbero state le conseguenze che il mondo avrebbe tirato<br />

da tali premesse: il Culto dell’Uomo come religione panecumenica e mondialista,<br />

caratterizzata da un umanitarismo puramente filantropico e naturalista, il solidarismo,<br />

la psicanalisi al posto dell’ascetica e mistica, l’esoterismo orientaleggiante, un<br />

apparente pacifismo ottimistico, ma realmente e ipocritamente agguerrito solo contro il<br />

Vero e il Bene, un nuovo culto paramassonico per mondializzare e globalizzare<br />

definitivamente le persone ridotte a massa. Di qui il “Nuovo Ordine Mondiale” e il Regno<br />

dell’Anticristo, che all’inizio si presenta sotto apparenza di agnello ma poi getta la<br />

maschera e mostra la natura sanguinaria del lupo. Quando tutto sembra perduto (il Papa<br />

ucciso assieme agli ultimi cardinali e i cristiani martirizzati crudelissimamente in ogni<br />

parte del globo), ecco il secondo ritorno di Gesá o Parusia. In un attimo la situazione si<br />

ribalta: l’Anticristo Ö ucciso assieme ai suoi suppositi per essere sprofondati nell’inferno,<br />

mentre i perseguitati da questo mondo e dal suo “Padrone” trovando la “morte prima”<br />

entrano nel Regno dei cieli. In questi anni di desolazione e disorientamento per noi<br />

cattolici, queste pagine sono un balsamo aromatizzante che ci invita a levare il capo e<br />

attendere con fiducia la salvezza che viene dall’Altissimo.<br />

*<br />

Per non tediare il lettore la pubblicazione della seconda parte di questo articolo<br />

(Orwell, Newman) Ö rinviata alla prossima puntata. Tanti cari Auguri di un Santo Natale<br />

e di un Anno Nuovo ricco di molte sante “tribolazioni” spiritualmente salutari a tutti!<br />

d. <strong>Curzio</strong> <strong>Nitoglia</strong><br />

Nella vita cristiana “vince chi perde” (don Francesco Putti).<br />

5


d. CURZIO NITOGLIA<br />

27 dicembre 2010<br />

http://www.doncurzionitoglia.com/<strong>mondialismo</strong>_<strong>benson</strong>.htm<br />

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