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L'industria lattiero casearia.pdf - Iissmussomeli.it

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Siccome alcuni individui non digeriscono il lattosio, c’è in commercio il latte delattosato o<br />

ad alta digeribil<strong>it</strong>à, il cosiddetto latte H. D., (high digestibil<strong>it</strong>y), in cui il 75 % del lattosio è già<br />

scomposto in glucosio e galattosio grazie all’aggiunta di lattasi.<br />

Esiste anche il latte desodato, impover<strong>it</strong>o di sodio, per chi soffre di pressione alta.<br />

1.5 Microrganismi del latte<br />

I liev<strong>it</strong>i, le muffe ed i virus sono presenti nel latte, ma generalmente in scarsa quant<strong>it</strong>à, per<br />

cui non hanno una rilevanza pratica. Molto più presenti sono invece i batteri, chiamati anche<br />

fermenti.<br />

I batteri del latte sono variamente classificabili. In base alle esigenze termiche sono divisi in<br />

termofili (temperatura ottimale 40-45° C) e mesofili (temperatura ottimale 30° C).<br />

In base all’azione svolta si dividono nei seguenti gruppi:<br />

I batteri lattici, che trasformano il lattosio in acido lattico (fermentazione lattica). Sono<br />

suddivisi in omofermentanti (o omolattici) ed eterofermentanti (o eterolattici). I primi<br />

producono al 90 % acido lattico, causando l’acidificazione spontanea del latte che può<br />

provocare la coagulazione acida della caseina. Sono i cosiddetti batteri caseofili, con un ruolo<br />

attivo nella produzione e maturazione del formaggio e del burro.<br />

Gli eterolattici formano solo il 50 % di acido lattico mentre un altro 50 % è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da prodotti<br />

secondari (acido acetico, alcol etilico, anidride carbonica, sostanze aromatiche). Sono importanti<br />

perché conferiscono aroma a formaggi, burro e yogurt.<br />

Sono presenti nel latte materno, in cui danno origine alla flora batterica, che qui rimarrà per tutta<br />

la v<strong>it</strong>a dell'individuo. I fermenti lattici:<br />

- riordinano la flora batterica intestinale, ostacolando lo sviluppo di molti microrganismi<br />

dannosi;<br />

- prevengono le infezioni intestinali (in presenza di una flora batterica sana i germi patogeni non<br />

riescono a moltiplicarsi);<br />

- permettono la ricost<strong>it</strong>uzione di una adeguata flora batterica dopo cure con antibiotici;<br />

- aiutano la digestione degli alimenti, prevenendo l'al<strong>it</strong>osi, la diarrea, la stipsi, il meteorismo e i<br />

dolori addominali;<br />

- rafforzano le difese immun<strong>it</strong>arie, producono, infatti, immunoglobine, utili alla prevenzione<br />

delle allergie;<br />

- contrastano l'avvelenamento da cibo.<br />

I batteri enterici, di origine fecale, che attaccano il lattosio producendo notevoli quant<strong>it</strong>à di gas<br />

che nei formaggi molli provoca il “gonfiore precoce”.<br />

I batteri propionici, anch’essi d’origine fecale, cha attaccano sempre il lattosio producendo però<br />

soprattutto acido propionico, acido acetico e CO2. Quest’ultima causa nei formaggi a pasta<br />

dura il “gonfiore tardivo”. Peraltro questi batteri conferiscono il sapore tipico all’Emmenthaler<br />

e al Gruyere.<br />

I batteri butirrici, abbondanti nel latte invernale perché ne sono ricchi gli insilati. Producono<br />

molto acido butirrico e gas che provocano il “gonfiore tardivo” nei formaggi a pasta dura. Per<br />

questo motivo le vacche che producono latte per il Parmigiano-Reggiano non possono essere<br />

alimentate con alimenti fermentati come il silomais.<br />

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