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Rito <strong>del</strong>l’esequie.<br />
Davanti al mistero<br />
<strong>del</strong>la morte<br />
<br />
<strong>La</strong> Cattolica<br />
aspetta una risposta<br />
dalla Loggia<br />
<br />
Voci nell’agorà.<br />
Monari apre il<br />
discernimento<br />
<br />
Piero Angela.<br />
<strong>La</strong> meraviglia <strong>del</strong>la<br />
conoscenza<br />
<br />
Disoccupazione<br />
giovanile: cosa fare<br />
per arginarla?<br />
<br />
Bragaglio: “Sarà<br />
una grande serata<br />
di basket e non solo”<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> strage familiare di <strong>Brescia</strong> ci<br />
interroga e invita alla preghiera.<br />
Un padre assassino e quattro<br />
persone uccise (la ex-moglie, il suo<br />
compagno, la figlia di lei e il suo<br />
fidanzatino) non possono lasciarci<br />
indifferenti. Sullo sfondo tre bimbe<br />
in tenera età: vere vittime di questo<br />
dramma che per tutta la vita<br />
porteranno nella memoria. Ora<br />
sole, con un padre in carcere e una<br />
madre e una sorella da piangere<br />
e, speriamo, qualcuno che possa<br />
prendersi cura di loro. San Polo<br />
è solo lo sfondo <strong>del</strong>l‘ultimo degli<br />
episodi di violenza familiare che in<br />
questi ultimi anni hanno riempito<br />
<br />
le cronache di giornali, telegiornali<br />
e talk show pomeridiani e<br />
serali. Ci tocca di più, perché è<br />
capitato da noi, in un quartiere<br />
che conosciamo, a persone che<br />
per tanti, soprattutto gli alunni<br />
<strong>del</strong>la maestra Francesca, erano<br />
volti amici <strong>del</strong>la vita quotidiana.<br />
Dalla strage di Novi Ligure, a<br />
Cogne l’elenco è però infinito. Si<br />
dirà: “<strong>La</strong> violenza nelle famiglie<br />
c’è sempre stata”. Forse. Un<br />
tempo certamente non era<br />
così spettacolarizzata. Oggi la<br />
percezione comune è però che<br />
l’orrore <strong>del</strong>la morte violenta abbia<br />
trovato stabile dimora tra le mura<br />
domestiche molto più di ieri. In<br />
famiglia: lì dove si dovrebbero<br />
custodire gli affetti più cari, lì<br />
dove la fiducia e il rispetto si<br />
dovrebbero fondare sull’amore<br />
reciproco, lì dove l’amore genera<br />
la vita, la educa, la fa crescere e<br />
la apre verso il futuro. Oggi, forse,<br />
è più chiaro che qualcosa si è<br />
spezzato. Ma cosa in particolare?<br />
Credo, anzitutto, il senso <strong>del</strong>la<br />
sacralità <strong>del</strong>l’amore umano che<br />
unisce un uomo e una donna,<br />
che li rende capaci di costruire<br />
insieme un progetto di vita “nella<br />
gioia e nel dolore, nella salute e<br />
nella malattia”. Si parla tanto di<br />
debolezza dei legami, di fragilità,<br />
di litigiosità crescente. Poco si<br />
dice <strong>del</strong>l’esclusione di Dio dalla<br />
vita di coppia. Poco si coglie che<br />
l’amore umano è reso sacro da<br />
quel Dio che nel matrimonio fa<br />
“dono” all’uomo <strong>del</strong>la donna e<br />
alla donna <strong>del</strong>l’uomo. Un dono<br />
prezioso da amare, da “onorare” e<br />
di cui avere cura ogni giorno “per<br />
tutti i giorni <strong>del</strong>la vita”. Coltivare<br />
la sacralità <strong>del</strong>l’amore umano,<br />
dono di Dio, sostiene i rapporti<br />
quotidiani, mette in circolo un<br />
antidoto potente all’inevitabile<br />
deterioramento <strong>del</strong>le relazioni.<br />
<br />
<br />
8 marzo: festa <strong>del</strong>la donna. Come dimenticarlo? Al di là degli<br />
aspetti consumistici, possiamo ben riflettere sulla vocazione<br />
e missione <strong>del</strong>la donna. Anche Benedetto XVI invita a<br />
pregare “perché sia adeguatamente riconosciuto in tutto il<br />
mondo il contributo <strong>del</strong>le donne allo sviluppo <strong>del</strong>la società”.<br />
Per il giusto progresso <strong>del</strong>la società è senza dubbio indispensabile<br />
l’apporto <strong>del</strong>le donne. Non mancano però problemi: in<br />
Occidente talvolta si realizza un “appiattimento” <strong>del</strong>la figura e<br />
<strong>del</strong>la missione <strong>del</strong>la donna su mo<strong>del</strong>li maschili, perdendo così<br />
la propria originalità e ricchezza; in altre parti <strong>del</strong> pianeta, invece<br />
- e non mancano purtroppo casi anche da noi - le donne sono<br />
ancora sfruttate, oggetto di violenza e di ingiustizie. È più che mai<br />
necessario che la donna sia rispettata e valorizzata, e che ella stessa<br />
custodisca e difenda la sua dignità. Maria, “donna <strong>del</strong> Paradiso”, sostenga<br />
con la sua preghiera ogni donna perché con la sua fede - speranza - carità<br />
possa far intravedere anche qui in terra un piccolo angolo di quel Paradiso<br />
di grazia e di bellezza, che Dio desidera per tutti noi.<br />
<br />
<br />
Quando accadono certi fatti<br />
violenti andiamo a cercare i<br />
colpevoli: sono solo gli esecutori<br />
materiali dei <strong>del</strong>itti? <strong>La</strong> gente<br />
si chiede giustamente: “Cosa è<br />
successo tra loro per arrivare<br />
a questo punto?” È probabile<br />
che certi raptus esistano e certi<br />
gesti siano imprevedibili, ma se<br />
nella coppia si trascura il dialogo<br />
prima o poi nasce la distanza,<br />
l’indifferenza, il risentimento, la<br />
rottura, l’odio e, Dio non voglia, la<br />
vendetta. Così gli sposi cristiani,<br />
il cui legame è sacramento, segno<br />
efficace <strong>del</strong>la presenza di Dio<br />
e sorgente a cui attingere forza<br />
nelle difficoltà, sono chiamati<br />
a innestare nella società buone<br />
prassi di vita familiare. Volgere<br />
lo sguardo a questi sposi ci aiuta<br />
anche nella tragedia. <strong>La</strong> loro<br />
preziosa testimonianza parla ai<br />
giovani e alla società di una vita<br />
che vince anche la morte violenta.
unerali “spettacolari” (l’ultimo<br />
in ordine di tempo<br />
quello di Lucio Dalla a<br />
Bologna) ed esequie che<br />
una volta venivano bollate<br />
di “quarta”, quasi anonime per numero<br />
di presenti e per qualità di partecipazione<br />
al dolore dei parenti <strong>del</strong><br />
de cuius. Come capita per tanti altri<br />
momenti <strong>del</strong>la vita (e ovviamente,<br />
<strong>del</strong>la morte), anche quello <strong>del</strong>l’ultimo<br />
saluto vive di situazioni estreme: dal<br />
troppo al niente. Anche se molti sembrano<br />
averlo dimenticato, però, il momento<br />
centrale <strong>del</strong> funerale cristiano<br />
è costituito dal rito <strong>del</strong>le esequie. A<br />
ribadirlo, nei giorni scorsi, la presentazione,<br />
nella sede di Radio Vaticana<br />
a Roma, <strong>del</strong>la seconda edizione <strong>del</strong><br />
Rito <strong>del</strong>le esequie, predisposta dalla<br />
Conferenza episcopale italiana, una<br />
risposta alla tendenza, diffusa soprattutto<br />
nei contesti urbani, a “privatizzare”<br />
l‘esperienza <strong>del</strong> morire e a “nascondere”<br />
i segni <strong>del</strong>la sepoltura e <strong>del</strong><br />
lutto. Il testo liturgico, il cui uso diverrà<br />
obbligatorio in Italia a partire dal<br />
2 novembre 2012, risponde appunto<br />
alla diffusa esigenza pastorale di annunciare<br />
il Vangelo <strong>del</strong>la risurrezione<br />
di Cristo in un contesto culturale ed<br />
ecclesiale caratterizzato da significativi<br />
mutamenti e che sembra mettere in<br />
secondo piano proprio questo aspetto<br />
centrale. Il volume offre una più<br />
ampia e articolata proposta rituale, a<br />
partire dal primo incontro <strong>del</strong> sacerdote<br />
con la famiglia <strong>del</strong> defunto fino<br />
alla tumulazione <strong>del</strong> feretro. E fornisce,<br />
in appendice, alcune indicazioni<br />
circa la cremazione dei corpi. Il tutto<br />
nel solco <strong>del</strong>l‘impegno nell‘applicazione<br />
<strong>del</strong>la riforma liturgica conciliare.<br />
<strong>La</strong> nuova pubblicazione in lingua<br />
italiana <strong>del</strong> Rito <strong>del</strong>le esequie, infatti,<br />
fa seguito alla prima edizione apparsa<br />
nel 1974 sulla base di quella tipica <strong>del</strong><br />
1969. Una prima novità, non presente<br />
nell‘edizione latina <strong>del</strong> 1969 e nemmeno<br />
in quella italiana <strong>del</strong> 1974, riguarda<br />
la “visita alla famiglia <strong>del</strong> defunto.<br />
Il primo incontro con la famiglia<br />
diventa per il parroco un momento<br />
di condivisione <strong>del</strong> dolore, di ascolto<br />
dei familiari, di conoscenza di alcuni<br />
aspetti <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong> defunto in vista<br />
di un corretto e personalizzato ricordo<br />
durante la celebrazione <strong>del</strong>le esequie.<br />
Una seconda novità riguarda la<br />
“Preghiera alla chiusura <strong>del</strong>la bara”:<br />
la sequenza rituale è stata rivista e<br />
arricchita per sottolineare e leggere<br />
alla luce <strong>del</strong>la Parola di Dio e <strong>del</strong>la<br />
speranza cristiana un momento molto<br />
doloroso. Quanto alla celebrazione<br />
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<br />
Una <strong>del</strong>le novità più significative è<br />
costituita dall‘appendice dedicata<br />
alle esequie in caso di cremazione,<br />
scelta in costante aumento anche<br />
nel <strong>Brescia</strong>no, come si evince amche<br />
dai dati presentati in questa pagina<br />
“<strong>La</strong> Chiesa accetta la cremazione,<br />
se non è decisa in odio alla fede,<br />
cioè per negare la risurrezione dei<br />
corpi proclamata nel Credo, ma non<br />
la incoraggia”, ha spiegato mons.<br />
Alceste Catella, vescovo di Casale<br />
<strong>del</strong>le esequie nella Messa o nella liturgia<br />
<strong>del</strong>la Parola, l‘arricchimento più<br />
significativo è dato da una più varia<br />
proposta di esortazioni per introdurre<br />
il rito <strong>del</strong>l‘ultima raccomandazione e<br />
commiato. Un rito che costituisce l‘ultimo<br />
saluto rivolto dalla comunità cristiana<br />
a un suo membro prima <strong>del</strong>la<br />
sepoltura. Nella seconda edizione non<br />
compare più il capitolo V <strong>del</strong>l‘edizione<br />
precedente, corrispondente all’Ordo<br />
exsequiarum: “Esequie nella casa <strong>del</strong><br />
defunto”. I Vescovi italiani hanno ritenuto<br />
questa possibilità estranea alla<br />
consuetudine locale e “non esente dal<br />
rischio di indulgere a una privatizzazione<br />
intimistica, o circoscritta al solo<br />
ambito familiare, di un significativo<br />
momento che di sua natura dovrebbe<br />
vedere coinvolta l‘intera comunità cristiana,<br />
radunata per la celebrazione”.<br />
Le esequie cristiane, dunque, non sono<br />
uno spettacolo, anche se utilizzano<br />
la ricchezza e la pluralità di codici<br />
<strong>del</strong>la liturgia. Lo ha ribadito anche<br />
mons. Domenico Pompili, sottosegretario<br />
<strong>del</strong>la Cei e direttore <strong>del</strong>l’Ufficio<br />
nazionale per le comunicazioni sociali<br />
che ha partecipato alla presentazione<br />
romana. Il nuovo rito, ha continuato<br />
mons. Pompili, può essere “un contributo<br />
a umanizzare il momento <strong>del</strong>la<br />
morte, sottraendolo alla sua invisibilità<br />
e alla sua individualità, quando non<br />
alla sua spettacolarizzazione”. Grazie<br />
alla liturgia, infatti, “ritroviamo una<br />
grammatica e una sintassi in grado di<br />
dar voce alla morte, anzi di farne una<br />
parola che interpella la vita di tutti”. In<br />
una società in cui la morte è “rimossa<br />
dall’orizzonte <strong>del</strong>la vita quotidiana”, o<br />
al massimo intesa come “un evento<br />
che si affronta in solitudine”, un “fatto<br />
privato per le persone comuni o ‘pubblico’<br />
per le celebrità”, per il Sottosegretario<br />
<strong>del</strong>la Cei è urgente riscoprire<br />
il “carattere di mistero” e il “carattere<br />
collettivo” di questo evento.<br />
<br />
Monferrato e presidente <strong>del</strong>la Commissione<br />
Cei per la liturgia, a margine<br />
<strong>del</strong>la presentazione <strong>del</strong>la seconda<br />
edizione <strong>del</strong> Rito <strong>del</strong>le esequie.<br />
Dietro l’aumento <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le<br />
cremazioni, ha aggiunto, “c’è anche<br />
il grande sforzo pubblicitario <strong>del</strong>le<br />
agenzie funebri che gestiscono queste<br />
pratiche”. Mons. Angelo <strong>La</strong>meri,<br />
collaboratore <strong>del</strong>l’Ufficio liturgico<br />
<strong>del</strong>la Cei, ha puntualizzato come “la<br />
stessa denominazione di appendi-<br />
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ce vuole richiamare il fatto che la<br />
Chiesa continua a ritenere la sepoltura<br />
<strong>del</strong> corpo dei defunti la forma<br />
più idonea a esprimere la fede nella<br />
risurrezione <strong>del</strong>la carne, ad alimentare<br />
la pietà dei fe<strong>del</strong>i verso coloro<br />
che sono passati da questo mondo al<br />
Padre e a favorire il ricordo e la preghiera<br />
di suffragio da parte di familiari<br />
e amici”. In questa prospettiva,<br />
è previsto che la celebrazione <strong>del</strong>le<br />
esequie preceda di norma la crema-<br />
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zione. Mentre, eccezionalmente, i riti<br />
previsti nella cappella <strong>del</strong> cimitero o<br />
presso la tomba si possono svolgere<br />
nella stessa sala crematoria. Particolarmente<br />
importante l‘affermazione<br />
che la cremazione si ritiene conclusa<br />
con la deposizione <strong>del</strong>l‘urna nel<br />
cimitero. Ciò soprattutto per contrastare<br />
la prassi di spargere le ceneri<br />
in natura o di conservarle in luoghi<br />
diversi dal cimitero. Tale prassi infatti<br />
“solleva non poche perplessità
sulla sua piena coerenza con la fede<br />
cristiana, soprattutto quando sottintende<br />
concezioni panteistiche o naturalistiche”.<br />
Il rituale offre, perciò,<br />
“sufficienti elementi per una catechesi<br />
e un‘azione pastorale che sappiano<br />
sapientemente educare il popolo di<br />
Dio alla fede nella risurrezione dei<br />
morti, alla dignità <strong>del</strong> corpo, all‘importanza<br />
<strong>del</strong>la memoria dei defunti,<br />
alla testimonianza <strong>del</strong>la speranza<br />
nella risurrezione”.<br />
<br />
<br />
Anche nel <strong>Brescia</strong>no, anche se con<br />
ritmi meno vorticosi di quelli <strong>del</strong>le<br />
grandi metropoli, il modo di vivere<br />
la morte e il distacco dai propri<br />
cari sta cambiando rapidamente.<br />
Lo sottolinea anche il teologo don<br />
Raffaele Maiolini in questa pagina.<br />
Sempre più numerosi, anche grazie<br />
a sforzi considerevoli per rendere<br />
gli obitori ambienti più umani, sono<br />
i funerali che partono direttamente<br />
dalle strutture ospedaliere in<br />
cui avvengono i decessi. Poche,<br />
pochissime, come per altro<br />
<br />
certificato anche dall’intervista al<br />
presidente <strong>del</strong>l’Asof (l’associazione<br />
sindacale <strong>del</strong>le onoranze funebri<br />
che fa capo ad Assopadana), le<br />
famiglie di <strong>Brescia</strong> che decidono di<br />
far ritornare a casa la salma di un<br />
parente morto in ospedale. Altro<br />
segnale di questo cambiamento è il<br />
numero sempre maggiore di case<br />
<strong>del</strong> commiato che stanno sorgendo<br />
in molti centri <strong>del</strong> <strong>Brescia</strong>no.<br />
Un servizio che le agenzie di<br />
onoranze funebri offrono ai loro<br />
clienti per rendere meno pesanti<br />
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i giorni <strong>del</strong> lutto che precedono<br />
la celebrazione dei funerali. Una<br />
tendenza importata dagli Stati<br />
Uniti che molti conoscono per<br />
averla vista in qualche film. Cresce<br />
anche il numero di quanti scelgono<br />
la cremazione. A <strong>Brescia</strong>, come<br />
testimoniano anche i dati riportati<br />
in questa pagina, sono ormai oltre il<br />
20% sul numero totale dei decessi.<br />
Percentuali che hanno indotto i<br />
Vescovi italiani a dedicare parte<br />
<strong>del</strong>la seconda edizione <strong>del</strong> Rito <strong>del</strong>le<br />
esequie al tema <strong>del</strong>la cremazione.
uello <strong>del</strong>la conciliazione<br />
tra lavoro e famiglia,<br />
indicato come una <strong>del</strong>le<br />
cause <strong>del</strong>l’ancora problematico<br />
rapporto tra donna<br />
e occupazione è divenuto in questo<br />
2012 forse il principale argomento di<br />
dibattito per la giornata <strong>del</strong>la donna.<br />
Pia Cittadini, imprenditrice e presidente<br />
<strong>del</strong>l’Ucid di <strong>Brescia</strong>, è una donna<br />
che da sempre ha vissuto in prima<br />
persona quella può essere definita come<br />
una battaglia di civiltà, ha cercato<br />
le vie <strong>del</strong>la conciliazione tra lavoro e<br />
famiglia ancora quando il problema<br />
non era stato tematizzato e riassunto<br />
nel vocabolo oggi di uso comune.<br />
“Quello <strong>del</strong>la conciliazione – afferma<br />
– è un tema da sempre centrale nella<br />
mia vita, non solo perché da madre<br />
di cinque figli impegnata in azienda,<br />
so bene cosa significhi”. L’imprenditrice<br />
bresciana ha sperimentato sulla<br />
sua persona la necessità di trovare<br />
un punto di equilibrio tra le esigenze<br />
professionali e gli impegni familiari e,<br />
trovatolo, ha cercato di portare nella<br />
sua azienda alcune buone prassi per<br />
fare in modo che tutte le donne impiegate<br />
in azienda potessero trovare vantaggio<br />
da questa esperienza. Non si<br />
trattava tanto di mettere a punto una<br />
strategia organizzativa che consentisse<br />
alla donna di lavorare e di essere<br />
madre e moglie, ma di quella che Pia<br />
Cittadini definisce una vera e propria<br />
svolta culturale. “Purtroppo – afferma<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
– non c’è ancora la consapevolezza, e<br />
di conseguenza la traduzione in atti<br />
concreti, <strong>del</strong> valore <strong>del</strong>l’occupazione<br />
femminile come leva di sviluppo e<br />
di crescita <strong>del</strong> Paese. Si tratta di una<br />
anomalia nel nostro sistema economi-<br />
<br />
co e sociale che non tiene nel dovuto<br />
conto il lavoro femminile come grande<br />
asset da giocare nella partita <strong>del</strong>lo<br />
sviluppo e <strong>del</strong> riposizionamento <strong>del</strong><br />
nostro Paese nel campo <strong>del</strong>la competitività”.<br />
Per larga parte <strong>del</strong>l’opinione<br />
pubblica la conciliazione continua a<br />
essere considerata impossibile, un<br />
problema, un costo e non piuttosto<br />
un investimento, un ritorno positivo<br />
per le aziende. “Per quella che è l’esperienza<br />
che vivo nella mia azienda posso<br />
– è la convizione <strong>del</strong>l’imprenditrice<br />
– dire che quella <strong>del</strong>la conciliazione è<br />
una strada che presenta tanti aspetti<br />
positivi nell’organizzazione aziendale.<br />
<br />
<br />
Non è un bell’8 marzo quello che la<br />
città di <strong>Brescia</strong> festeggia in questo<br />
2012. A fianco <strong>del</strong> tema <strong>del</strong> lavoro<br />
che manca o che è sempre più difficile<br />
conciliare con i tempi <strong>del</strong>la famiglia,<br />
come ricordato in questa da<br />
Pia Cittadini, la città ha dovuto brutalmente<br />
misurarsi con un problema<br />
forse sottovalutato, ma terribilmente<br />
presente. <strong>La</strong> mattanza, perché<br />
non c’è termine più approppriato<br />
per definire quanto è successo nei<br />
<br />
<br />
Non sembra esserci pace per<br />
l’ufficio di presidenza <strong>del</strong> consiglio<br />
regionale. Quella <strong>del</strong>la propensione<br />
al reato sembra (la formula<br />
dubitativa è dovuta sino a quando<br />
la magistratura non appurerà la<br />
fondatezza dei reati contestati,<br />
ndr.) una debolezza diffusa nei<br />
piani alti <strong>del</strong> Pirellone. Dopo le<br />
inchieste che hanno portato in<br />
stato di accusa i vicepresidenti<br />
Filippo Penati (Pd), Franco Nicoli<br />
Cristiani (Pdl) e Massimo Ponzoni<br />
(Pdl), nei giorni scorsi è toccato<br />
giorni scorsi, di San Polo ha messo<br />
drammaticamente in evidenza come<br />
la violenza sulle donne in ambito<br />
familiare sia di stringente attualità<br />
anche in una città come <strong>Brescia</strong> che<br />
da sempre ha messo in campo energie<br />
e risorse per limitare al minimo<br />
il fenomeno.<br />
<strong>La</strong> violenza cieca che ha spinto l’ex<br />
marito ad aprire il fuoco contro la<br />
madre <strong>del</strong>le sue figlie e su altre tre<br />
persone non è, purtroppo che la<br />
allo stesso presidente <strong>del</strong> consiglio<br />
regionale Davide Boni <strong>del</strong>la<br />
Lega Nord. L’esponente leghista<br />
sarebbe indagato per il reato di<br />
corruzione. I pubblici ministeri che<br />
si stanno occupando <strong>del</strong>l’indagine<br />
contesterebbero agli indagati (oltre<br />
al Presidente sono coinvolti altri<br />
esponenti politici e immobiliaristi)<br />
uno scambio di mazzette per un<br />
importo vicino al milione di euro,<br />
che sarebbe poi stato utilizzato<br />
per finanziare l’attività <strong>del</strong>la stessa<br />
Lega Nord. Di attacco politico,<br />
Le prassi adottate hanno consentito di<br />
diminuire gli indici di assenteismo, di<br />
fi<strong>del</strong>izzare i rapporti, di migliorare lo<br />
spirito di appartenenza e di ridurre i<br />
costi di formazione. In ultima analisi<br />
tutto questo si è tradotto in una maggiore<br />
efficienza e, conseguentemente,<br />
in maggiore produttività e redditività”.<br />
Le aziende, però, non possono<br />
essere lasciate sole. Servono altre assunzioni<br />
di impegno che chiamano in<br />
causa il legislatore, gli amministratori<br />
<strong>del</strong>le comunità locali perché facciano<br />
la loro parte: esattamente quel salto<br />
culturale che ancora il Paese non ha<br />
saputo fare.<br />
punta di un iceberg difficile da comprendere<br />
nelle sue reali dimensioni<br />
che restano sommerse.<br />
Eppure basta prendere contatto<br />
con le tante realtà che sul territorio<br />
di occupano di sensibilizzare e,<br />
laddove possibile, prevenire casi<br />
di violenza sulle donne che, anche<br />
quando non sfociano in eventi tragici<br />
come quelli di San Polo, creano<br />
sempre lacerazioni e situazioni<br />
di profondo disagio.<br />
orchestrato ad arte per far pagare<br />
alla Lega l’emendamento presentato<br />
pochi giorni fa sulla responsabilità<br />
civile dei magistrati, hanno subito<br />
parlato esponenti <strong>del</strong> partito di<br />
Bossi. In attesa che la giustizia<br />
faccia il suo corso accertando la<br />
veridicità dei fatti contestati agli<br />
indagati, si fa sempre più ampio<br />
il disagio e lo sconcerto per la<br />
frequenza con cui la Regione da<br />
qualche tempo a questa parte viene<br />
a trovarsi al centro di vicende<br />
giudiziarie.
È stato presentato il 1° marzo<br />
scorso, in concomitanza con il<br />
tradizionale messaggio per la<br />
“Collecta pro Terra Sancta” <strong>del</strong><br />
Venerdì Santo <strong>del</strong>la Congregazione<br />
per le Chiese orientali, firmato<br />
dal suo prefetto, card. Leonardo<br />
Sandri, il rapporto 2010/2011 <strong>del</strong>le<br />
opere sostenute dalla Custodia,<br />
con i proventi <strong>del</strong>la stessa colletta.<br />
Dal rapporto emerge un duplice<br />
impegno legato alla cura dei luoghi<br />
santi e dei pellegrini, combinato<br />
con quello verso la comunità locale.<br />
<br />
Numerosi sono stati i lavori di<br />
ristrutturazione e manutenzione<br />
di santuari, chiese e conventi<br />
dei luoghi santi, a Betlemme, a<br />
Gerusalemme (fra i quali Getsemani<br />
e Santuario <strong>del</strong>la Flagellazione),<br />
Jaffa, Magdala e Monte Tabor. Una<br />
parte importante dei fondi <strong>del</strong>la<br />
colletta è stata destinata a borse di<br />
studio per studenti universitari, ad<br />
aiuti a piccole imprese artigiane,<br />
costruzione di abitazioni, scuole<br />
e impianti sportivi per bambini.<br />
Destinatari degli aiuti, che hanno<br />
<br />
<br />
compreso anche istituzioni culturali,<br />
sono stati i bisognosi, le famiglie e le<br />
comunità parrocchiali. Significative<br />
sono le opere rivolte ai giovani: tra<br />
il 2010 e 2011 sono state finanziate<br />
420 borse di studio universitarie.<br />
Un’attenzione particolare la<br />
Custodia l’ha riservata alle famiglie.<br />
A Betlemme, si legge nel Rapporto,<br />
è stato dato sostegno al Consultorio<br />
familiare parrocchiale che supporta<br />
i bisogni principali <strong>del</strong>le famiglie,<br />
alla Casa <strong>del</strong> Fanciullo che ospita<br />
più di 20 ragazzi tra sei e 12 anni.<br />
<br />
<br />
<br />
primi giorni di Vladimir Putin<br />
da neoeletto presidente russo<br />
sono stati caratterizzati da<br />
centinaia di arresti e tafferugli<br />
tra oppositori e forze <strong>del</strong>l’ordine<br />
a Mosca. Come a dicembre, all’indomani<br />
<strong>del</strong>le legislative macchiate<br />
da denunce di brogli, anche stavolta,<br />
dopo il trionfo <strong>del</strong> premier russo alle<br />
urne, l’opposizione è scesa in piazza<br />
a manifestare, contro un voto ritenuto<br />
illegittimo. Al rifiuto di una parte di<br />
dimostranti di sgombrare piazza Pushkin,<br />
luogo <strong>del</strong> raduno, sono scoppiati<br />
i disordini finiti con 250 arresti,<br />
tra cui il blogger Alexei Navalny, tra i<br />
leader <strong>del</strong> movimento. I manifestanti<br />
hanno chiesto nuove elezioni presidenziali<br />
e promesso di andare avanti<br />
con le proteste, “fino alla vittoria”.<br />
Secondo la polizia i partecipanti alle<br />
manifestazioni sono stati 14mila,<br />
mentre gli organizzatori hanno parlato<br />
di 20-40mila. Tra i manifestanti<br />
anche figure esterne, come Mikhail<br />
Prokhorov, arrivato terzo alle urne.<br />
Il miliardario, intenzionato a fondare<br />
un partito che rappresenti gli interessi<br />
<strong>del</strong>la classe media, ha detto di volersi<br />
battere per un Paese libero, in<br />
cui i cittadini votano non per paura,<br />
ma secondo le proprie convinzioni”.<br />
“Oggi festeggiamo la nostra vittoria<br />
sulla paura”, ha detto l’ex campione<br />
di scacchi Garry Kasparov che si<br />
è poi detto convinto che quelle che<br />
scorrevano sul viso di Putin in piaz-<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
za a festeggiare il suo trionfo, “non<br />
erano lacrime, ma botox”, con riferimento<br />
ai presunti interventi di chirurgia<br />
estetica a cui si è sottoposto il<br />
premier, che la rete ormai definisce<br />
“Mr Botox”. Il più applaudito è stato<br />
Navalny, ormai il sempre più papabile<br />
leader <strong>del</strong> movimento. “Non ci siamo<br />
stancati di venire in piazza perché<br />
abbiamo una coscienza, noi siamo<br />
il potere e li costringeremo a vivere<br />
secondo la legge – ha detto – avete<br />
derubato i nostri voti”. “Da domani<br />
creeremo una macchina <strong>del</strong>la propaganda<br />
universale, migliore <strong>del</strong> Primo<br />
canale tv e anche nel più piccolo villaggio<br />
russo verranno a conoscenza<br />
dei misfatti di Putin”, ha aggiunto<br />
l’avvocato-blogger. L’opposizione ha<br />
promesso di tornare in piazza il 10<br />
marzo, con un corteo lungo viale Kutuzovski,<br />
dal Parco <strong>del</strong>la Vittoria al<br />
Novi Arbat, passando quindi davanti<br />
alla sede <strong>del</strong> governo, lungo l’arteria<br />
usata normalmente dal premier Putin<br />
e dal presidente uscente, Dmitri<br />
Medvedev, per spostarsi dalle loro<br />
residenze ai luoghi di lavoro.
Molti collocano il governo Monti<br />
sul confine tra la seconda e<br />
la terza repubblica, oppure<br />
tra il berlusconismo e il postberlusconismo.<br />
Non credo che ci<br />
siano solo certezze su quel fronte.<br />
Certamente una cesura c’è stata,<br />
ma quello che ci aspetta oltre<br />
la parentesi attuale è tutto da<br />
scoprire. Nell’attesa può essere<br />
utile fare qualche riflessione<br />
sulle forze in campo. Sulla<br />
scena ci sono due importanti<br />
formazioni come il Pdl (risultato<br />
<strong>del</strong>la somma di Forza Italia e<br />
di Alleanza nazionale) e il Pd<br />
(Margherita più Democratici<br />
di sinistra), con il contorno di<br />
vari altri partiti più o meno<br />
consistenti, compresi quelli che si<br />
collocano idealmente al centro.<br />
Di fatto resto <strong>del</strong>l’opinione che<br />
se si escludono le frange estreme,<br />
a destra e a sinistra, gli altri<br />
partiti e partitini navigano nel<br />
mare comune <strong>del</strong>l’inadeguatezza<br />
rispetto ai problemi sollevati<br />
dalla crisi economica, con la<br />
politica succube <strong>del</strong>lo strapotere<br />
<strong>del</strong> sistema economicofinanziario.<br />
Perciò il dibattito<br />
politico fatica ad andare oltre la<br />
personalizzazione dei conflitti<br />
e le manovre contingenti che<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> parrocchia di Rudiano, in<br />
collaborazione con le altre<br />
<strong>del</strong>la zona pastorale VIII di San<br />
Filastrio, organizza una fiaccolata<br />
vocazionale per ragazzi, giovani<br />
e famiglie, per domenica 25<br />
marzo. <strong>La</strong> proposta prevede un<br />
pellegrinaggio di otto chilometri, tra<br />
il santuario <strong>del</strong>la Madonna in Pratis<br />
di Rudiano e la chiesa di S. Maria<br />
Maggiore di Chiari, dove si terrà<br />
l’affidamento alla Beata Vergine<br />
Maria. Il momento di preghiera,<br />
esteso anche alle parrocchie di<br />
<br />
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Castelcovati, Castrezzato, Chiari,<br />
Cizzago, Comezzano, Cossirano,<br />
Trenzano e Urago d’Oglio, è stato<br />
pensato anche come occasione di<br />
aggregazione comunitaria per le<br />
realtà <strong>del</strong>l’intera zona pastorale<br />
<strong>del</strong>la Bassa occidentale <strong>del</strong>l’Oglio.<br />
Il programma prevede l’avvio <strong>del</strong><br />
pellegrinaggio da Rudiano alle<br />
20.30 e la conclusione a Chiari<br />
alle 22.30. Per informazioni è<br />
possibile contattare don Sergio<br />
Merigo <strong>del</strong>l’oratorio di Rudiano<br />
339/6812834.<br />
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non mettono in discussione<br />
il sistema. <strong>La</strong> politica appare<br />
talmente impotente che<br />
nell’opinione pubblica italiana<br />
il consenso per i partiti è ridotto<br />
ai minimi termini (secondo<br />
sondaggi recenti oscilla tra il<br />
4% e l’8%, una miseria). Mentre<br />
Monti (cioè il governo dei<br />
tecnici) mantiene un’alta quota<br />
di consensi nonostante le lacrime<br />
e il sangue. È un problema che<br />
riguarda tutte le democrazie<br />
occidentali non solo l’Italia, ma<br />
se non si comincia da lì non si<br />
<br />
<br />
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<br />
va da nessuna parte.<br />
Su questo terreno il Pd è stato<br />
sinora molto <strong>del</strong>udente. Non tanto<br />
perché, come sostiene qualcuno,<br />
si è battuto contro il signor B<br />
(cosa doveva fare? sostenerlo?),<br />
quanto per la debolezza e la<br />
frammentarietà <strong>del</strong>la linea<br />
politica. Da sempre il Pd è<br />
impegnato a cucire, strappare,<br />
ricucire i rapporti interni. Anche<br />
dopo la netta vittoria <strong>del</strong> 1996<br />
e la mezza vittoria <strong>del</strong> 2006,<br />
il centro-sinistra non ha mai<br />
smesso di coltivare incontri<br />
<br />
Il 25 e 26 giugno 2012, a Shanghai,<br />
si svolge Matching Cina, l’evento<br />
promosso da Compagnia <strong>del</strong>le<br />
Opere per l’internazionalizzazione<br />
strategica e integrata <strong>del</strong>le piccole e<br />
medie imprese italiane in Cina.<br />
<strong>La</strong> manifestazione, organizzata in<br />
collaborazione con Cdo Network<br />
e d’intesa con il ministero<br />
<strong>del</strong>lo Sviluppo economico e<br />
Unioncamere, è volta a promuovere<br />
l’offerta italiana di prodotti e servizi<br />
di qualità presso buyer, distributori<br />
e imprese cinesi, oltre a offrire la<br />
e scontri in famiglia. Se così<br />
non fosse stato, il centro-destra<br />
non avrebbe potuto vivere di<br />
rendita in tutti questi anni,<br />
limitandosi a gestire il potere,<br />
con o senza crisi. Ancora oggi<br />
il Pd non offre un’immagine<br />
rassicurante, a causa <strong>del</strong>le<br />
ricorrenti incertezze e dei<br />
contrasti che si manifestano<br />
nelle sue file. È incredibile per<br />
esempio come riesca sempre a<br />
perdere le primarie nelle grandi<br />
città, a favore di candidati di<br />
minoranza. I sintomi orientano<br />
possibilità di incontrare produttori<br />
cinesi per l’importazione di prodotti.<br />
A Matching Cina saranno presenti<br />
250 operatori italiani e cinesi,<br />
che daranno vita a un migliaio di<br />
appuntamenti d’affari. Le imprese<br />
italiane saranno più di 100, con<br />
un numero limitato di 10/12 posti<br />
riservati alle imprese bresciane. Per<br />
informazioni contattare entro aprile<br />
la segreteria servizi e convenzioni<br />
<strong>del</strong>la Cdo <strong>Brescia</strong> (tel. 0303366919;<br />
e-mail: servizieconvenzioni@<br />
brescia.cdo.org).<br />
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<br />
più verso la malattia cronica che<br />
verso il malessere passeggero.<br />
Diagnosi? Ci vorrebbe un<br />
consulto. In attesa <strong>del</strong> parere<br />
dei sapienti di ogni genere<br />
possiamo avanzare <strong>del</strong>le ipotesi.<br />
Anzi, una ipotesi. L’ossatura<br />
<strong>del</strong> Pd è formata, come ho<br />
già ricordato, dai cattolici<br />
riformisti <strong>del</strong>la Margherita<br />
e dagli eredi <strong>del</strong> Partito<br />
comunista, passati attraverso<br />
sigle diverse: due anime non<br />
proprio sovrapponibili. Avrebbe<br />
dovuto nascere una terza anima,<br />
frutto <strong>del</strong>l’integrazione <strong>del</strong>le<br />
due originarie. L’operazione<br />
non è andata in porto perché<br />
la pressione <strong>del</strong>la quotidianità<br />
ha impedito lo sviluppo di un<br />
confronto in profondità. Quello<br />
che si vede è un matrimonio di<br />
convenienza che non è ancora<br />
sfociato in una convivenza<br />
prolifica. Non era e non è un<br />
processo facile. Soprattutto per<br />
i continui cambiamenti <strong>del</strong><br />
contesto socio-economico. Le<br />
domande e i problemi sovrastano<br />
le risposte e le soluzioni.<br />
Servirebbero lucidità nella<br />
lettura degli eventi e pazienza<br />
nella ricerca di nuove strade.<br />
Servirebbero, ma non ci sono.
n cerca di una risposta dalla<br />
Loggia. Non lo chiedono solo i<br />
vertici <strong>del</strong>l’Università cattolica,<br />
ma lo esigono gli studenti <strong>del</strong>le<br />
facoltà inserite nel Piano formativo<br />
<strong>del</strong>la sede bresciana <strong>del</strong>l’Università<br />
cattolica che ogni anno, precisamente<br />
da 47, consegna alla città e al<br />
suo territorio laureati (900 nel 2011).<br />
Facciamo un passo indietro. Nel luglio<br />
2007 è stata siglata un’intesa tra<br />
l’allora vescovo, mons. Giulio Sanguineti,<br />
e il rettore Lorenzo Ornaghi, che<br />
prevede l’acquisto da parte <strong>del</strong>la Cattolica<br />
di una porzione <strong>del</strong> Seminario.<br />
<strong>La</strong> “Cattolica 2” sorgerà nella parte<br />
nord-est <strong>del</strong> complesso <strong>del</strong>l’ex Seminario<br />
con ingresso da via Garzetta. Al<br />
momento, dopo numerosi incontri e<br />
molteplici ripensamenti, la situazione<br />
è bloccata dalla giunta comunale. Si<br />
faticano a comprendere gli ostacoli a<br />
un progetto inserito in una zona <strong>del</strong>la<br />
città (già vocata alla formazione universitaria)<br />
e ben servita dalle reti <strong>del</strong><br />
trasporto pubblico (metropolitana<br />
compresa). Non vengono richieste<br />
deroghe alle normative urbanistiche,<br />
ma solo la formalizzazione <strong>del</strong>la destinazione<br />
d’uso: dalla zona contraddistinta<br />
dalla sigla “Si” (Scuole non<br />
<strong>del</strong>l’obbligo, Scuole speciali) alla sigla<br />
“Su” (Università e servizi universitari).<br />
Sgombera il campo dagli equivoci<br />
il direttore di sede Luigi Morgano:<br />
“<strong>La</strong> sede di via Trieste resta operativa,<br />
vengono lasciate le soluzioni provvi-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
sorie (le affittanze) per realizzare una<br />
propria sede a carico <strong>del</strong>l’Università.<br />
Tutti sostengono <strong>Brescia</strong> città universitaria,<br />
ma è davvero un progetto<br />
politico? <strong>La</strong> volontà di collaborazione<br />
<strong>del</strong>la Cattolica è stata avanzata<br />
<br />
a più livelli. Abbiamo avuto ripetute<br />
garanzie, ma sorgono di volta in volta<br />
dei contrattempi. L’idea per cui possa<br />
essere applicata un’ipotesi diversa<br />
da quella alla quale si sta lavorando<br />
non è praticabile”. Inutile dire che il<br />
progetto <strong>del</strong>la “Cattolica 2” si pone in<br />
continuità culturale con l’aspetto formativo<br />
<strong>del</strong> luogo che per anni ha ospitato<br />
il Seminario. <strong>La</strong> localizzazione a<br />
Mompiano non risponde solo a un<br />
semplice reperimento degli spazi, ma<br />
a un preciso disegno che si articola su<br />
due sedi (quella centrale di via Trieste<br />
e quella appunto di Mompiano). Cosa<br />
significa? Che la Cattolica rinuncia<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> biblioteca comunale di Concesio<br />
ha inaugurato il bookcrossing a fine<br />
ottobre e continua a proporre con<br />
fortunato successo ogni primo sabato<br />
<strong>del</strong> mese. I lettori il 3 marzo sono<br />
accorsi numerosi alle bancarelle<br />
allestite alla biblioteca di via Mattei<br />
99 a Concesio a cercare un libro da<br />
portare a casa. “Un libero scambio<br />
di libri – dicono gli ideatori Giovanni<br />
Boccingher e Marco Ardesi –, con la<br />
gente che può prendere i volumi che<br />
<br />
<br />
Pochi mesi fa nasceva a Bovezzo<br />
la Consulta giovanile formata<br />
dai ragazzi <strong>del</strong> paese, che<br />
per esso vogliono impegnarsi<br />
civicamente. Un impegno<br />
culturale e sociale che dall’inizio<br />
vede muoversi in prima linea<br />
Diego Facondini, Federica<br />
Gheda, Alessandra Rabbi, Nicola<br />
Chiocchi, Belen Cornali, Paolo<br />
Pedrotti, presentatisi in rete<br />
con un video caricato a gennaio<br />
su Youtube. Una Consulta<br />
giovanile fortemente voluta<br />
desidera, decidendo liberamente se<br />
portarne in dote altri o se attingere<br />
soltanto ai banchetti, e da poco potendo<br />
rovistare anche fra videocassette<br />
e dvd”. Letteralmente significa<br />
“incrociare i libri”, ma quel che avviene<br />
col bookcrossing è un’intersezione<br />
di vite fra quelle dei lettori e quelle dei<br />
libri. Nel dettaglio si chiama “Più pila<br />
per tutti: Bookcrossing”. “All’esterno<br />
<strong>del</strong>la biblioteca – spiegano gli ideatori<br />
Marco Ardesi (bibliotecario) e Gio-<br />
dal vicesindaco e assessore<br />
all’Istruzione e alle Politiche<br />
giovanili Nicola Fiorin, e che<br />
proprio nei giorni scorsi si è<br />
impegnata per l’organizzazione<br />
<strong>del</strong>l’incontro con Sebastiano<br />
Luca Insinga e la proiezione di<br />
due documentari da lui realizzati<br />
per spiegare il fenomeno dei<br />
profughi sull’isola di <strong>La</strong>mpedusa<br />
(“Lo sconosciuto” e “Nulla<br />
è accaduto”). Fattivamente<br />
impegnati nella promozione di<br />
attività, i ragazzi <strong>del</strong>la Consulta<br />
alle attuali sedi in affitto (via Musei,<br />
via Aleardi, Contrada Santa Croce e<br />
via S. Martino), che erano state utilizzate<br />
nella contingenza, per costruire<br />
uno spazio (a sue spese) che affianchi<br />
la sede centrale. Uno spazio funzionale<br />
ai nuovi percorsi di ricerca e<br />
ai laboratori, che non possono trovare<br />
un’adeguata collocazione negli attuali<br />
edifici storici. Verrebbe da chiedersi,<br />
alla luce <strong>del</strong> principio di sussidiarietà,<br />
perché ostacolare una realtà come<br />
la Cattolica che, diffusa sul territorio<br />
nazionale, ha deciso di investire sulla<br />
Leonessa? Non va, forse, nella direzione<br />
di una <strong>Brescia</strong> città universitaria?<br />
vanni Boccingher (storico) – abbiamo<br />
allestito un gazebo dover poter prendere<br />
e portare libri. Tre ore di libero<br />
scambio (dalle 9.30 alle 12.30): all’inizio<br />
avevamo cominciato mettendo a<br />
disposizione <strong>del</strong>la gente accorsa i volumi<br />
scartati dalla biblioteca, ai quali<br />
sono andati poi aggiungendosi quelli<br />
portati da casa dai lettori”. Prossimo<br />
appuntamento con il bookcrossing<br />
per sabato 7 aprile. Per informazioni,<br />
www.biblioteca.concesio.bs.it.<br />
<br />
<br />
<br />
giovanile di Bovezzo hanno da<br />
poco raggiunto un’intesa con<br />
l’amministrazione comunale<br />
per avere uno spazio riservato<br />
e proprio dall’inizio <strong>del</strong> mese di<br />
marzo hanno ottenuto una nuova<br />
sede: si tratta di un’aula studio in<br />
via Vittorio Veneto dove potersi<br />
trovare per due pomeriggi alla<br />
settimana e programmare nuove<br />
attività “nella convinzione –<br />
dicono i responsabili – che<br />
solo dall’incontro di idee possa<br />
nascere qualcosa di valido”.<br />
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− <br />
−
e Acli bresciane rilanciano<br />
il loro impegno nelle parrocchie:<br />
“Il Sinodo − come<br />
ha detto il presidente<br />
provinciale Roberto Rossini<br />
− ci dà l’occasione per lavorare<br />
con le comunità parrocchiali per<br />
aprirci al territorio, al sociale, a tutta<br />
la città”. Nel suo intervento il presidente<br />
nazionale Andrea Olivero ha<br />
sottolineato tre elementi imprescindibili<br />
<strong>del</strong>l’essere Acli oggi: anzitutto,<br />
il bisogno di aggregazione che deve<br />
declinarsi nell’impegnarsi insieme in<br />
un progetto (dalla natura più diversificata,<br />
come sono d’altronde i circoli<br />
Acli); per evitare il rischio di comunità<br />
calde sì, ma escludenti o rancorose, il<br />
Presidente ha sottolineato il valore di<br />
un’aggregazione guidata da un senso<br />
condiviso <strong>del</strong> bene comune e da una<br />
visione. Perché è la visione, ha detto,<br />
che dà senso alle moltissime esperienze,<br />
ai servizi e alle testimonianze che<br />
nascono e si sviluppano nelle Acli.<br />
Solo la forza di una visione permette<br />
di andare oltre, di ricomprendere in<br />
un tutto le varie “parti” che altrimenti<br />
sarebbero semplicemente giustapposte<br />
una all’altra. Il rilievo sui valori<br />
– che non sono scomparsi, ma oggi<br />
sono relegati all’ambito <strong>del</strong> privato<br />
e che vanno invece rideclinati anche<br />
nella dimensione pubblica e politica<br />
– apre al tema <strong>del</strong> lavoro: le Acli sono<br />
chiamate a cercare nuove soluzioni in<br />
materia di tutele a tutti i settori lavora-<br />
<br />
<br />
Si è tenuta nei giorni scorsi una<br />
conferenza per presentare lo stato<br />
di avanzamento dei lavori legati alla<br />
realizzazione <strong>del</strong>la metropolitana<br />
e per fugare i dubbi di chi ritiene<br />
che la scadenza prevista, 31<br />
dicembre 2012, non sarà rispettata.<br />
L’assessore ai <strong>La</strong>vori pubblici<br />
Mario <strong>La</strong>bolani e Valerio Prignachi<br />
(nella foto), presidente di <strong>Brescia</strong><br />
Mobilità, hanno ripetutamente<br />
sostenuto l’uno la scadenza dei<br />
lavori per la fine <strong>del</strong>l’anno in<br />
corso e l’altro la presa in carico<br />
<strong>del</strong>l’esercizio con il primo giorno <strong>del</strong><br />
2013. Valerio Prignachi, inoltre, ha<br />
precisato che il cronoprogramma<br />
definito nel maggio 2011 (validato<br />
da un’apposita <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong> consiglio<br />
comunale <strong>del</strong> luglio scorso e,<br />
ancor più, da una serie di incontri<br />
e approfondimenti che si sono<br />
tenuti presso il ministero <strong>del</strong>le<br />
Infrastrutture e, in sede congiunta,<br />
con la Commissione collaudo e<br />
sicurezza) procede regolarmente.<br />
Al di là <strong>del</strong>le carte, i treni stanno<br />
cominciando a circolare e chi<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
tivi (non solo ad alcuni) e di occupazione,<br />
soprattutto giovanile. Perché,<br />
ha ricordato, i giovani che oggi non<br />
stanno lavorando sono una mina va-<br />
gante non solo per l’economia italiana,<br />
ma anche per la democrazia: uno<br />
spreco di risorse e di futuro, perché<br />
non è possibile costruire il domani se<br />
non si ha alcun punto fermo dal quale<br />
partire a edificare. Chiude con un<br />
affondo sul tema <strong>del</strong>l’economia civile:<br />
il welfare non è solo uno strumento<br />
di progresso, ma un fine capace di<br />
includere ciascuno in un mo<strong>del</strong>lo di<br />
sviluppo che tiene conto sì <strong>del</strong> Pil, ma<br />
anche <strong>del</strong>la dimensione qualitativa<br />
<strong>del</strong> benessere. Infatti, dopo una certa<br />
soglia di benessere materiale, ciò che<br />
fa la differenza sono i beni relazionali.<br />
Il presidente provinciale Roberto<br />
Rossini ha chiuso, invece, il dibattito<br />
con un augurio: “Le Acli non devono<br />
perdere la grazia: la capacità di udire<br />
il grido di chi non ha voce, una facoltà<br />
che non si studia, che si possiede o<br />
meno ma che un’associazione come<br />
le Acli non può dimenticare se vuole<br />
continuare a essere pietra viva nella<br />
‘piazza’ <strong>del</strong> mondo”. Superata la prova<br />
di democrazia <strong>del</strong> Congresso, le<br />
Acli provinciali guardano alle nuove<br />
sfide (potenziamento <strong>del</strong> terzo settore<br />
e impegno politico) così come ha<br />
affermato il primo giorno Roberto<br />
Rossini (il più votato, sarà riconfermato<br />
presidente): “L’economia civile<br />
e il terzo settore ci piacciono, perché<br />
coinvolgono il pubblico e il privato,<br />
non escludono il profitto, ma lo considerano<br />
solo uno strumento per realizzare<br />
finalità umane e sociali”.<br />
passa nella zona <strong>del</strong> deposito, può<br />
vedere il movimento quotidiano di<br />
carrozze. Prignachi ha specificato<br />
che non solo l’avanzamento<br />
<strong>del</strong>le opere in carico ad Ati è<br />
rigorosamente nei tempi ma<br />
che nel giro di poche settimane<br />
prenderanno il via le cosiddette<br />
opere “complementari” che saranno<br />
realizzate da <strong>Brescia</strong> Mobilità per<br />
conto di <strong>Brescia</strong> Infrastrutture e <strong>del</strong><br />
Comune, e cioè quelle opere che<br />
sistemeranno le aree esterne <strong>del</strong>la<br />
metropolitana. Ultimo chiarimento,<br />
<br />
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<br />
<br />
quello in merito alle stazioni di San<br />
Faustino e Vittoria, le due stazioni<br />
da sempre più complicate per la<br />
loro situazione specifica. “Operiamo<br />
in centro storico – ha concluso<br />
Prignachi –, in una situazione<br />
in cui gli interventi, già di per sé<br />
difficili, sono resi ancora più <strong>del</strong>icati<br />
dalla presenza di vincoli di natura<br />
ambientale, architettonica e storica,<br />
ma a oggi gli atti disponibili dicono<br />
che la scadenza sarà rispettata<br />
anche per quelle due stazioni”.<br />
(Mario Leombruno)
<strong>La</strong> mostra “<strong>La</strong> scienza e<br />
la matematica ai tempi di<br />
Archimede” realizzata dal<br />
Consiglio nazionale <strong>del</strong>le<br />
ricerche (Cnr), resta in<br />
esposizione fino al 29 maggio<br />
2012. Un percorso lungo il bacino<br />
<strong>del</strong> Mediterraneo e la storia<br />
<strong>del</strong> pensiero occidentale, per<br />
scoprire, una tappa dopo l’altra,<br />
dove e come si sono sviluppate<br />
le nostre conoscenze filosofiche,<br />
fisiche e matematiche. Questa<br />
l’essenza <strong>del</strong>la mostra “Agorà,<br />
<br />
ospitata ad AmbienteParco, a<br />
50 metri da piazza Arnaldo. In<br />
un viaggio ideale sono toccate<br />
le località più importanti <strong>del</strong><br />
bacino <strong>del</strong> Mediterraneo dove, di<br />
volta in volta, vengono illustrate<br />
le conquiste <strong>del</strong> pensiero<br />
umano e le soluzioni brillanti ai<br />
problemi di carattere pratico.<br />
Questa mostra può essere vista<br />
come un percorso attraverso<br />
Grecia, Libia, Egitto, Turchia,<br />
Italia, sfiorando i porti di città<br />
che divengono mete di un<br />
ideale viaggio nella storia <strong>del</strong>la<br />
scienza. Teorie e principi di<br />
matematica, studi di astronomia,<br />
teoremi di geometria, invenzioni<br />
di ingegneria civile e bellica<br />
possono essere compresi<br />
incontrando i personaggi che<br />
hanno fatto la storia <strong>del</strong>la<br />
cultura scientifica e filosofica<br />
occidentale, sperimentando<br />
quegli stessi giochi, strumenti<br />
e problemi usati nell’antichità<br />
per i loro studi. Per info, www.<br />
ambienteparco.it.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
a Congregazione dei Figli<br />
di Maria Immacolata – Pavoniani<br />
vuole solennizzare<br />
il bicentenario <strong>del</strong>la fondazione<br />
<strong>del</strong>l’oratorio da<br />
parte <strong>del</strong> proprio fondatore, il beato<br />
Lodovico Pavoni (1784-1849). A ricordo<br />
<strong>del</strong> primo passo significativo compiuto<br />
da Lodovico Pavoni, la Congregazione<br />
religiosa che da lui ha avuto<br />
origine ha indetto per il 2012 un Anno<br />
<strong>del</strong>la missione educativa pavoniana,<br />
accompagnato da uno slogan, tratto<br />
da un’espressione <strong>del</strong>lo stesso padre<br />
Pavoni: “Concepiamo sui giovani le<br />
più belle speranze”. Sarà un anno<br />
caratterizzato da un rinnovato impegno<br />
di applicazione, in tutte le realtà<br />
educative <strong>del</strong>la Congregazione, <strong>del</strong><br />
progetto educativo pavoniano, ispirato<br />
all’esempio e all’insegnamento<br />
<strong>del</strong> beato Pavoni e adattato alle circostanze<br />
e alle necessità <strong>del</strong> mondo<br />
giovanile di oggi. Varie iniziative poi<br />
sono programmate, sia in Italia, e in<br />
particolare a <strong>Brescia</strong>, sia nelle altre<br />
nazioni dove la Congregazione ha<br />
esteso il carisma pavoniano. Domenica<br />
18 marzo, nell’ambito di un programma<br />
inserito nelle domeniche di<br />
Quaresima <strong>del</strong>la parrocchia di S. Agata<br />
nel centro storico di <strong>Brescia</strong>, verrà<br />
eseguito l’oratorio musicale “Lodovico<br />
Pavoni, diario di Dio”, composto<br />
nel 2002 in occasione <strong>del</strong>la beatificazione<br />
<strong>del</strong> Pavoni. Per il 1° aprile,<br />
domenica <strong>del</strong>le Palme, 163° anni-<br />
<br />
<br />
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<br />
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<br />
versario <strong>del</strong>la morte di padre Pavoni<br />
(anche nel 1849 era la domenica <strong>del</strong>le<br />
Palme), è prevista l’inaugurazione<br />
<strong>del</strong> “restyling” <strong>del</strong>la stanza dove egli<br />
è morto, nel convento francescano<br />
al Calvario di Saiano in Franciacorta.<br />
Qui qualche giorno prima egli aveva<br />
accompagnato a piedi sotto la pioggia<br />
i ragazzi <strong>del</strong> suo Istituto di San Barnaba,<br />
per portarli in salvo dai pericoli<br />
e dalle violenze <strong>del</strong>le Dieci Giornate<br />
di resistenza <strong>del</strong>la popolazione bresciana<br />
agli austriaci. L’inaugurazione<br />
sarà preceduta, sabato 31 marzo,<br />
dalla Camminata Pavoniana da <strong>Brescia</strong><br />
a Saiano, percorso di 14 km per<br />
ricordare l’ultimo viaggio compiuto<br />
da padre Pavoni, prima <strong>del</strong>la morte.<br />
Il momento culminante <strong>del</strong>le iniziative<br />
sarà nei tre giorni tra il 13 e il 15<br />
aprile. Venerdì 13 verrà presentato<br />
presso Casa Foresti il libro sul bicentenario<br />
<strong>del</strong>l’oratorio fondato da<br />
Lodovico Pavoni, pubblicato dall’Àncora,<br />
l’editrice <strong>del</strong>la Congregazione<br />
pavoniana. Sabato 14 coincide con il<br />
10° anniversario <strong>del</strong>la beatificazione<br />
di padre Lodovico Pavoni, avvenuta<br />
nel 2002 a Roma per opera di papa<br />
Giovanni Paolo II. In tutte le comunità<br />
<strong>del</strong>la Congregazione si terrà una<br />
celebrazione di ringraziamento. Il 15<br />
aprile, per ricordare il duplice anniversario<br />
<strong>del</strong> bicentenario <strong>del</strong>l’oratorio<br />
e <strong>del</strong> decimo <strong>del</strong>la beatificazione,<br />
il vescovo Monari presiederà alle 10<br />
una solenne concelebrazione nella<br />
chiesa parrocchiale di S. Maria Immacolata<br />
in <strong>Brescia</strong>, dove si venera<br />
la tomba <strong>del</strong> beato Lodovico Pavoni.<br />
Ma di certo l’iniziativa più significativa<br />
è stata l’avvio, l’11 gennaio, <strong>del</strong>la<br />
nuova missione che la Congregazione<br />
ha assunto in Africa, in Burkina Faso,<br />
in favore di ragazzi sordomuti.<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
Sono gli ultimi giorni per<br />
poter ammirare la tavola con<br />
l’Adorazione dei Magi <strong>del</strong> Sassetta,<br />
proveniente dalle collezioni <strong>del</strong>la<br />
Banca Monte dei Paschi di Siena.<br />
Nell’occasione giovedì 8 marzo alle<br />
17.30 si tiene una conferenza dal<br />
titolo “Sassetta” e l’Adorazione dei<br />
Magi <strong>del</strong>la collezione Chigi Saracini<br />
di Siena, relatore sarà il prof.<br />
Alessandro Angelini <strong>del</strong>l’Università<br />
degli Studi di Siena. Segue una<br />
degustazione di vini <strong>del</strong>la linea<br />
“Rosso 1472”.
stituzioni sociali e famiglia invocano<br />
un reciproco riconoscimento<br />
e devono aprirsi a una<br />
intensa collaborazione per la<br />
costruzione <strong>del</strong> bene comune”.<br />
Queste le parole <strong>del</strong> card. Dionigi Tettamanzi<br />
all’interno <strong>del</strong>la lettera <strong>del</strong><br />
2008, “Famiglia Anima <strong>del</strong> Mondo”.<br />
Profondamente convinti <strong>del</strong>la valenza<br />
di tali parole, Spazio Famiglia, Acli<br />
Lombardia e Associazione nazionale<br />
famiglie numerose si sono dunque fatti<br />
promotori, a partire da marzo 2011,<br />
di un’importante iniziativa, “Carovana<br />
per la famiglia” per diffondere sul<br />
territorio l’idea che la famiglia è una<br />
risorsa e un bene per la comunità e<br />
che quindi non deve essere solo sostenuta<br />
ma anche promossa. Nell’ottica<br />
di papa Paolo VI, che definì la politica<br />
come “la più alta forma di carità”,<br />
“Carovana per la famiglia” propone<br />
dunque l’istituzione di un tavolo per<br />
la famiglia in ogni ambito sociale di<br />
zona per cercare così di superare<br />
un mo<strong>del</strong>lo di welfare che riconosce<br />
nella famiglia una risorsa da spremere<br />
più che una valida collaboratrice.<br />
“Il lavoro fatto finora all’interno <strong>del</strong><br />
piano di zona in scadenza è figlio di<br />
una cultura che non dimentica le politiche<br />
<strong>del</strong>la promozione e <strong>del</strong>la prevenzione”<br />
ha detto Giorgio Maione,<br />
assessore comunale ai Servizi sociali<br />
durante la mattinata di confronto<br />
all’interno <strong>del</strong>la festa-convegno <strong>del</strong>le<br />
famiglie numerose, tenutasi sabato<br />
<br />
<br />
Puoi andare dove ti porta il cuore,<br />
ma puoi condurre il cuore dove si<br />
impara ad amare. Dopo un “duro”<br />
anno scolastico, molti ragazzi<br />
decidono di vivere una settimana<br />
di volontariato, formazione e<br />
preghiera, insieme ad altri ragazzi<br />
di Roma, Trieste o Catania.<br />
L’esperienza vuole permettere ai<br />
partecipanti di conoscere alcune<br />
realtà di povertà da capire e da<br />
servire, educandoci con il nostro<br />
impegno concreto alla giustizia e<br />
alla pace. Per chi si trova a vivere<br />
la prima esperienza di servizio sarà<br />
possibile partecipare alla settimana<br />
formativa a Roma, in cui ogni giorno<br />
dalle 17 alle 20.30 vi sarà il servizio<br />
presso la mensa Caritas <strong>del</strong>la<br />
stazione Termini.<br />
Chi ha già svolto esperienze di<br />
formazione al servizio cristiano<br />
potrà occuparsi <strong>del</strong>l’animazione dei<br />
bambini stranieri a Trieste, mentre<br />
per i più grandi sarà possibile<br />
sperimentare due servizi caritativi<br />
a Catania. Concretamente si può<br />
condividere una settimana con<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
scorso presso l’ex Seminario di <strong>Brescia</strong>.<br />
“Le famiglie dovrebbero essere<br />
messe al centro, come strumento<br />
di coesione sociale perché abbiamo<br />
veramente bisogno <strong>del</strong>la loro collaborazione:<br />
ritengo inoltre che i tempi<br />
siano ormai maturi per ipotizzare<br />
una vera e propria co-progettazione<br />
che veda protagonisti famiglie e Comune”,<br />
ha poi concluso. <strong>La</strong> mattinata,<br />
che si era aperta con l’intervento <strong>del</strong><br />
vescovo Monari, ha poi visto la presentazione<br />
dei progetti portati avanti<br />
da “Carovana per la famiglia”: tra le<br />
idee in cantiere, quella di affiancare<br />
ai Punti famiglia già nati, degli sportelli<br />
itineranti. Senza dimenticare che<br />
la famiglia in quanto istituzione fa politica<br />
quando vive e cioè spende le risorse<br />
a sua disposizione, è stata poi<br />
ipotizzata la realizzazione di altri tre<br />
progetti, in un’ottica di cooperazione<br />
e co-progettazione con le locali istituzioni<br />
lombarde. Un primo progetto,<br />
consiste nell’introduzione <strong>del</strong>le<br />
“Family card”, attraverso le quali gli<br />
utenti otterrebbero uno sconto <strong>del</strong> 5%<br />
sulla spesa, l’1% <strong>del</strong>la quale andrebbe<br />
a creare un fondo sociale per le famiglie;<br />
un secondo progetto, i Gruppi di<br />
acquisto familiare creerebbe una rete<br />
di prossimità tra famiglie che acquistando<br />
presso i Gaf andrebbero a donare<br />
sostegno a sei famiglie bisognose<br />
che ogni mese riceverebbero un<br />
buono spesa gratuito derivato dal 2%<br />
<strong>del</strong>la spesa di ogni famiglia <strong>del</strong> Gruppo.<br />
Infine, un progetto di microcredito<br />
a interesse zero, per giovani tra i<br />
18 e i 35 anni, finalizzato allo studio o<br />
all’avvio di un’attività imprenditoriale.<br />
coetanei provenienti da altri paesi<br />
d’Italia, imparando a vivere insieme<br />
momenti di formazione e preghiera.<br />
Per ragazzi dai 15 ai 18 anni la<br />
settimana è dal 23 al 30 giugno o dal<br />
30 giugno al 7 luglio a Roma<br />
Per ragazzi dal 17 al 19 anni la<br />
settimana è dal 14 al 21 luglio a<br />
Trieste. Per giovani dai 19 ai 30 anni<br />
la settimana è dal 21 al 29 luglio a<br />
Catania. Le iscrizioni si ricevono<br />
entro il 12 maggio; per informazioni<br />
o iscrizioni contattare madre<br />
Marisa Buffoli 030/901213 o marisa.<br />
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<br />
buffoli@libero.it oppure madre<br />
Liliana Chioda 3492380243 o madre.<br />
liliana@libero.it.<br />
A questo si aggiunge anche la<br />
proposta <strong>del</strong>la scuola di preghiera<br />
per giovani per imparare a dare<br />
<strong>del</strong> tu a Dio: come ricominciare a<br />
curare la relazione con il Signore,<br />
partecipando alla scuola di<br />
preghiera dal 4 al 7 agosto guidata<br />
dalle madri canossiane e da don<br />
Samuele a Roma. Per informazioni<br />
o iscrizioni contattare madre Marisa<br />
Buffoli 030/901213.
“<strong>La</strong> politica conta, ma la vita conta<br />
più <strong>del</strong>la politica”. L’Associazione<br />
culturale “Aldo Moro”, a sei mesi<br />
dalla scomparsa, rende omaggio a<br />
Mino Martinazzoli per anni ospite<br />
fisso <strong>del</strong>le serate di “Castenedolo…<br />
Incontra” nel corso <strong>del</strong>le quali<br />
il politico bresciano ha insegnato<br />
il valore <strong>del</strong>la riflessione, <strong>del</strong> pensiero,<br />
<strong>del</strong>lo studio e <strong>del</strong>l’approfondimento.<br />
Attraverso le sue parole<br />
abbiamo viaggiato nella storia che<br />
ha fatto grande l’Italia tornando<br />
sempre con atteggiamento critico<br />
<br />
all’attualità. Forse perché, come<br />
l’ex sindaco amava spesso ricordare,<br />
“… in verità, alla fine, si viaggia<br />
solo per tornare”. Mino Martinazzoli<br />
è nato a Orzinuovi nel 1931.<br />
Avvocato penalista, parlamentare<br />
dal 1972, ha presieduto la Commissione<br />
inquirente, è stato ministro<br />
di Grazia e Giustizia, presidente<br />
<strong>del</strong> gruppo parlamentare <strong>del</strong>la Democrazia<br />
cristiana, ministro <strong>del</strong>la<br />
Difesa, ministro per gli Affari<br />
regionali e le riforme istituzionali.<br />
È stato l’ultimo segretario <strong>del</strong>-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
a comunità di Montirone<br />
è quasi alla fine di un<br />
percorso che consegnerà<br />
al territorio in continua<br />
espansione una sala<br />
polifunzionale. Lo sforzo, anche<br />
economico (si parla di 2,5 milioni<br />
di euro, di cui 1 milione finanziati<br />
dalla Regione), <strong>del</strong>la parrocchia è<br />
notevole, ma il parroco don Franco<br />
Bettinsoli e il curato, don Endrio<br />
Bosio, hanno a cuore questa infrastruttura<br />
che di fatto cambierà anche<br />
in meglio il volto <strong>del</strong>l’oratorio.<br />
Il nuovo spazio, che sarà inaugurato<br />
il 13 maggio dal vescovo Monari,<br />
ospiterà un teatro da 450 posti<br />
all’avanguardia dal punto di vista<br />
tecnologico con un palco lungo 11<br />
metri e profondo 9, ma anche una<br />
sala per le conferenze e, all’occorrenza,<br />
una palestra per il karate e<br />
per il ballo. All’interno ci sono anche<br />
la cucina e il bar. Diciamo che è<br />
stata pensata per l’attività culturali,<br />
ma la sua costruzione permette<br />
anche di rivedere l’organizzazione<br />
di tutta l’architettura <strong>del</strong>l’oratorio:<br />
una parte (la zona vecchia dove oggi<br />
c’è il bar e la cucina) dedicata<br />
alla catechesi, una sportiva e una<br />
aggregativa. Così facendo le attività<br />
formative trovano, finalmente<br />
un luogo appropriato, visto che<br />
a oggi erano presenti solo quattro<br />
aule di catechismo e bisognava fare<br />
di necessità virtù. Anche perché<br />
<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
fino a qualche anno fa la catechesi<br />
si faceva nel convento <strong>del</strong>le suore<br />
Ancelle, che oggi accolgono invece<br />
la scuola <strong>del</strong>l’infanzia Paola di<br />
Rosa. L’aspetto sportivo era stato<br />
sistemato cinque anni fa con il<br />
campo sintetico a sette giocatori,<br />
l’area gioco, le tribune e il cam-<br />
po da basket. Per quanto riguarda<br />
l’inaugurazione sono stati pensati<br />
una Messa e il coinvolgimento <strong>del</strong>la<br />
scuola musica che si ritrova abitualmente<br />
in oratorio.<br />
<strong>La</strong> conclusione <strong>del</strong>la sala è agli sgoccioli,<br />
anche se la comunità non sembra<br />
quasi accorgersi <strong>del</strong> gioiello a<br />
disposizione, che sarà capace di calamitare<br />
molte persone (sono tante<br />
le compagnie teatrali che cercano<br />
una “casa” per promuovere i loro<br />
spettacoli o semplicemente per fare<br />
le prove) dai paesi vicini. Forse<br />
sarebbe più corretto dire che il nucleo<br />
storico di Montirone ha compreso<br />
la portata <strong>del</strong>l’investimento<br />
per il futuro dei ragazzi, dei giovani<br />
e degli adulti, mentre quella fetta di<br />
persone che vivono il paese come<br />
un quartiere dormitorio <strong>del</strong>la città<br />
sono ancora un po’ ignari di tutto<br />
nonostante il grande plesso sia visibile<br />
dalla strada. Il compito <strong>del</strong>la<br />
comunità parrocchiale, come ricorda<br />
don Endrio, sarà proprio anche<br />
quello di riuscire a entusiasmare chi<br />
oggi vive Montirone come una tappa<br />
di passaggio. <strong>La</strong> sala è innanzitutto<br />
aperta al territorio e, quindi, a tutte<br />
le iniziative possibili, sempre nel rispetto<br />
dei valori e <strong>del</strong> luogo in cui è<br />
inserita. Non mancheranno le proposte<br />
per far vivere una realtà che<br />
ha grandi potenzialità da mettere in<br />
campo nell’ambito <strong>del</strong>la formazione<br />
e <strong>del</strong>l’aggregazione.<br />
la Dc e fondatore e primo segretario<br />
<strong>del</strong> Partito popolare italiano.<br />
Tra gli anni 1994 e 1998 ha ricoperto<br />
la carica di sindaco di <strong>Brescia</strong>.<br />
Martinazzoli è stato un punto<br />
di riferimento per una generazione<br />
politica. <strong>La</strong> serata di lunedì 12<br />
marzo, ore 20.45, sarà introdotta<br />
dalla proiezione di un filmato a cura<br />
di Rai Storia in cui Mino Martinazzoli,<br />
intervistato da Giovanni<br />
Minoli, attraversa oltre 30 anni di<br />
storia repubblicana cui seguirà il<br />
commento di autorevoli esponen-<br />
<br />
<br />
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<br />
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<br />
ti <strong>del</strong> mondo politico-istituzionale<br />
nazionale. Durante la serata, ospitata<br />
nella sala civica dei Disciplini<br />
di via Matteotti 96, intervengono:<br />
il ministro <strong>del</strong>l’interno Anna Maria<br />
Cancellieri (nella foto), Pierferdinando<br />
Casini, Pierluigi Castagnetti<br />
e il presidente di Banca Intesa,<br />
Giovanni Bazoli. <strong>La</strong> serata è coordinata<br />
da Lucia Annunziata.<br />
In aprile (il 16), invece, verrà presentato<br />
il volume <strong>del</strong> giornalista<br />
Aldo Cazzullo “<strong>La</strong> mia anima è<br />
ovunque tu sia”.
Non mi vergogno <strong>del</strong> Vangelo<br />
<br />
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Missione ecclesiale,<br />
unità pastorali e territorio<br />
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I miei vicini e i miei lontani<br />
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Unità pastorali<br />
e segni dei tempi<br />
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<strong>La</strong> mia e la tua unità pastorale<br />
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<strong>La</strong> fisionomia<br />
<strong>del</strong>le unità pastorali<br />
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<strong>La</strong> mia messa,<br />
il mio parroco,<br />
il mio oratorio<br />
Il mio catechismo,<br />
la mia messa e i miei poveri<br />
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Annuncio, liturgia e carità<br />
nelle unità pastorali<br />
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Le mie riunioni<br />
e il mio consiglio pastorale<br />
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Organismi di comunione<br />
e unità pastorali<br />
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<br />
Il mio parroco,<br />
la mia suora e i miei laici<br />
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<br />
I ministeri<br />
nelle unità pastorali<br />
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<br />
Il mio oratorio e i miei giovani<br />
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<br />
Pastorale giovanile e oratorio<br />
nelle unità pastorali<br />
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<br />
<br />
Il miei gruppi e le mie associazioni<br />
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Aggregazioni<br />
e unità pastorali<br />
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<br />
<br />
<br />
Il mio bollettino e il mio teatro<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Comunicazione e cultura<br />
nelle unità pastorali
Una serata importante sotto<br />
diversi aspetti, che riunisce<br />
alcune <strong>del</strong>le realtà più<br />
significative presenti nella<br />
comunità: così si potrebbe<br />
descrivere la serata di giovedì<br />
8 marzo a Rudiano intitolata<br />
“Donne: diritti e rovesci”. Dalle<br />
20.30 nell’auditorium <strong>del</strong>la<br />
scuola primaria, infatti, verranno<br />
eseguite una serie di musiche<br />
e letture dedicate alle donne,<br />
protagoniste alcune maestre<br />
<strong>del</strong>l’associazione musicale<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
l nome <strong>del</strong>lo stabile che ospita<br />
il Centro è rimasto quello da<br />
sempre noto a Orzinuovi: la<br />
“casa di don Pierino” la conoscono<br />
tutti e soprattutto è vivo<br />
il ricordo di quel prete rimasto per<br />
tanti anni a Orzinuovi, un ricordo<br />
che “sa di buono”, come qui amano<br />
ripetere. Stiamo parlando <strong>del</strong> Centro<br />
“per la famiglia”, il consultorio<br />
di dichiarata ispirazione cristiana<br />
che rappresenta una grande risorsa<br />
per i bisogni <strong>del</strong>la persona, <strong>del</strong>la<br />
coppia e <strong>del</strong>la famiglia in tutta<br />
la Bassa bresciana, in particolare<br />
per le 30 parrocchie che formano<br />
la zona pastorale IX. Il centro è nato<br />
nel maggio <strong>del</strong> 2004, inaugurato<br />
dall’allora vescovo mons. Sanguineti<br />
e in questi anni ha effettuato più<br />
di 13mila colloqui con 631 utenti,<br />
numeri che documentano il grande<br />
lavoro svolto nel corso <strong>del</strong> tempo.<br />
“<strong>La</strong> nostra équipe – racconta il coordinatore<br />
<strong>del</strong> centro Guido Marni<br />
– è formata da 30 persone, tra<br />
i quali 15 specialisti che coprono<br />
ogni campo <strong>del</strong>la cura <strong>del</strong>la persona,<br />
dalla pedagogia alla neuropsichiatria<br />
infantile, oltre a due legali.<br />
Vogliamo essere una risposta con-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
creta ai bisogni <strong>del</strong>le famiglie per la<br />
nostra zona”.<br />
Diverse le modalità di intervento <strong>del</strong><br />
centro, che spaziano dal supporto<br />
a situazioni di difficoltà a percorsi<br />
formativi offerti a tutti: “In questi<br />
anni c’è stato la richiesta classica<br />
di aiuto, per esempio da parte <strong>del</strong>le<br />
coppie – continua Guido Marni – ma<br />
anche la richiesta di una formazione<br />
per vivere momenti importanti<br />
<strong>del</strong>la vita di coppia, per esempio<br />
l’arrivo <strong>del</strong> primo figlio. Ora stiamo<br />
lavorando per creare un percorso<br />
permanente, che copra il divario<br />
temporale tra i corsi per fidanzati e<br />
i primi incontri <strong>del</strong>l’iniziazione cristiana.<br />
Non ci interessano i grandi<br />
nomi che riempiono le sale, ma il lavoro<br />
a piccoli gruppi, che permette<br />
un rapporto diretto e quindi un vero<br />
cambiamento”. Proprio questo rapporto<br />
diretto è una <strong>del</strong>le chiavi <strong>del</strong><br />
buon funzionamento <strong>del</strong> centro, ben<br />
inserito all’interno <strong>del</strong> territorio.<br />
“Tutti sanno dove trovarci – affer-<br />
“Rudiano e la sua musica” e le<br />
ragazze <strong>del</strong>le classi terze medie,<br />
coordinate dalle professoresse<br />
Raffaella Capitanio, Agnese<br />
Bersanini e Caterina Bosio.<br />
I testi, intercalati dai brani<br />
musicali, sono tratti dalla<br />
Convenzione sull’eliminazione<br />
<strong>del</strong>le discriminazioni nei confronti<br />
<strong>del</strong>le donne, calate nella vita<br />
quotidiana dai versi <strong>del</strong>la poetessa<br />
Daniela Margheriti. L’iniziativa è<br />
sostenuta anche dall’associazione<br />
anziani “Don Pietro Bianchi”<br />
<br />
ma al proposito il coordinatore <strong>del</strong><br />
centro – e la prossimità geografica<br />
è importante. Spesso il punto di partenza<br />
è un corso o una formazione<br />
fatti all’esterno, rispetto ai quali poi<br />
e dal Comune di Rudiano.<br />
Nella conferenza stampa di<br />
presentazione, tenutasi davanti ai<br />
rappresentanti degli enti coinvolti<br />
e ai ragazzi <strong>del</strong>le scuole, il sindaco<br />
Simona Moletta ha sottolineato<br />
soprattutto il valore comunitario<br />
<strong>del</strong>la serata e il suo risvolto<br />
educativo e culturale, lontano<br />
dagli stereotipi che a volte<br />
accompagnano questa ricorrenza,<br />
un’occasione per riflettere<br />
davvero sul ruolo fondamentale<br />
<strong>del</strong>la donna nella società. (f.u.)<br />
la gente chiede un approfondimento.<br />
Senza dimenticare il passaparola<br />
tra le persone. Inoltre collaboriamo<br />
molto anche con le realtà civili, per<br />
esempio la neuropsichiatria infan-<br />
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<br />
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collaborazione vera, non semplicemente<br />
burocratico”. E per il futuro<br />
sono già in cantiere diversi progetti:<br />
“Oltre a continuare un corso rivolto<br />
agli insegnanti per approcciarsi<br />
con i disturbi specifici <strong>del</strong>l’apprendimento,<br />
stiamo partendo con ‘Genitori<br />
si cresce’ un progetto rivolto<br />
ai giovani genitori, con incontri a<br />
cadenza mensile. Un altro ambito<br />
molto importante, per la <strong>del</strong>icatezza<br />
<strong>del</strong>l’età, è l’adolescenza, per la quale<br />
abbiamo pensato a una “educazione<br />
al sentimento”.<br />
Chi arriva alla Map sa cosa sta<br />
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qualità <strong>del</strong> nostro lavoro.
o scorso 12 febbraio la<br />
pagina “Missione Giovani<br />
Verolanuova” ha preso<br />
avvio anche su facebook;<br />
il referente Padre<br />
GianMaria ha spiegato ai microfoni<br />
di Radio Basilica l’importante avvenimento<br />
che coinvolgerà i giovani<br />
di Verolanuova. Comunità piena di<br />
iniziative quella di Verolanuova che<br />
per la Quaresima organizza una serie<br />
di attività e incontri che puntano<br />
a coinvolgere i giovani. Il tema promosso<br />
dall’oratorio per il 2012 è “Vogliamo<br />
vedere Gesù”, un cammino<br />
diviso in otto tappe, scandite da un<br />
sussidio di preghiera quotidiano per<br />
le diverse fasce d’età. Di rilevante<br />
importanza è la tappa n° 4, che programma<br />
un appuntamento insolito<br />
per i giovani verolesi ossia la Missione<br />
giovani. Dal 17 al 25 marzo infatti<br />
la comunità bassaiola sarà animata<br />
da un’importante settimana di pastorale<br />
giovanile. L’evento sarà coordinato<br />
da padre Gianmaria Peretti<br />
<strong>del</strong>l’ordine dei Servi di Nazareth che<br />
lo scorso 24 gennaio in un’intervista<br />
alla radio locale di Verolanuova<br />
ha spiegato che cos’è una Missione<br />
giovani: “È un tentativo a 360 gradi<br />
di incontro con i ragazzi, per indurli<br />
a un incontro quotidiano in un<br />
punto neutro <strong>del</strong> paese; dando la<br />
possibilità anche a chi ha tralasciato<br />
l’argomento religioso di poterlo<br />
<br />
<br />
Conoscere la volta celeste in<br />
tutte le sue sfaccettature è un<br />
modo per avvicinare piccoli<br />
e grandi lettori al mondo<br />
<strong>del</strong>la biblioteca. Si rinnova<br />
l’appuntamento con la mostra<br />
organizzata dalla Biblioteca<br />
civica di Bagnolo Mella.<br />
Quest’anno la rassegna sarà<br />
intitolata “… e quindi uscimmo<br />
a riveder le stelle” frase di<br />
chiusura <strong>del</strong> canto <strong>del</strong>l’inferno<br />
<strong>del</strong>la Divina commedia. Iniziativa<br />
che è quindi dedicata alla volta<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ridiscutere”. “Durante gli incontri<br />
− continua il sacerdote − ci sarà<br />
largo uso <strong>del</strong>la cinematografia, <strong>del</strong>la<br />
musica e <strong>del</strong>l’esperienza di molti<br />
ragazzi che oggi vivono la Missione<br />
giovani in Italia”. Tra il tentativo di<br />
celeste con tutti gli aspetti che<br />
possono riguardarla, sia sotto<br />
l’aspetto scientifico che dal<br />
punto di vista fantasioso.<br />
<strong>La</strong> mostra si è aperta<br />
ufficialmente domenica 4<br />
marzo, ma per le scuole erano<br />
in programma attività collegate<br />
in precedenza. Resta aperta<br />
fino alla successiva domenica<br />
18 marzo. Nei primi due giorni<br />
riservati alle scuole sono state<br />
programmate attività ludiche<br />
collegate con esposizioni<br />
“aggancio” rientra anche la pagina<br />
Missione giovani a Verolanuova attivatasi<br />
lo scorso 12 febbraio tra uno<br />
dei social network più di moda al<br />
momento. Lo spazio virtuale su Facebook<br />
non sarà semplicemente un<br />
modo per condividere l’evento, ma<br />
anche un sostegno per coinvolgere<br />
i giovani, aggiornare le persone e<br />
successivamente sarà una raccolta<br />
opinioni su quanto realizzato. “Il<br />
metodo di scomessa sui giovani di<br />
oggi − continua il coordinatore <strong>del</strong>la<br />
missione − è restare molto alla mano,<br />
avere una colloquialità semplice;<br />
i ragazzi di oggi non hanno bisogno<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
di astronomia, proiezioni<br />
con il planetario itinerante,<br />
senza cupola, e laboratorio<br />
di astronomia con il sistema<br />
solare in miniatura. Le stesse<br />
attività, che hanno visto la<br />
partecipazione di numerosi<br />
bambini, possono anche essere<br />
ripetute nelle altre mattinate. Nel<br />
pomeriggio di sabato 10 marzo<br />
si tiene invece il laboratorio<br />
di astronomia sul sistema<br />
solare, alle 15.30 e alle 16.30<br />
e la proiezione per il pubblico<br />
<strong>del</strong> formalismo <strong>del</strong> baciamano, hanno<br />
bisogno di un contatto semplice”.<br />
<strong>La</strong> manifestazione si apre sabato 17<br />
marzo con un concerto di gruppi<br />
musicali locali, a partire dalle ore 21<br />
nella piazza principale <strong>del</strong> paese. <strong>La</strong><br />
giornata di domenica 18 sarà invece<br />
dedicata agli sportivi. Dalle ore<br />
15.30 in tre diversi punti <strong>del</strong> paese si<br />
disputeranno tornei di pallavolo, basket<br />
e calcio; in collaborazzione con<br />
le società sportive locali. Da lunedì<br />
19 a venerdì 23 marzo la concentrazione<br />
si sposterà sulle riflessione<br />
con degli incontri in luoghi religiosamente<br />
neutri <strong>del</strong> paese. <strong>La</strong> scansione<br />
per le fasce d’età è ore 16.30<br />
in biblioteca comunale incontro per<br />
i ragazzi <strong>del</strong>le elementari, ore 17.30<br />
in biblioteca comunale incontro per<br />
i ragazzi <strong>del</strong>le medie, ore 18.30 in<br />
biblioteca comunale incontro per<br />
gli adolescenti dalla prima alla terza<br />
superiore; ore 20.45 presso l’auditorium<br />
<strong>del</strong>l’Itc Mazzolari (via Rovetta)<br />
serate per gli adulti, ore 21 in<br />
biblioteca comunale incontro per i<br />
giovani dalla quarta superiore in su.<br />
<strong>La</strong> settimana di intensa preghiera si<br />
concluderà domenica 25 marzo con<br />
una festa curata dal gruppo animazione<br />
oratorio a partire dalle 15. in<br />
oratorio e con un concerto musicale<br />
conclusivo con i cantanti Massimo<br />
Guerini ed Ester Scarpa alle ore<br />
20.45 presso l’auditorium.<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
con il planetario itinerante. <strong>La</strong><br />
mostra, allestita nella galleria<br />
di Palazzo Bertazzoli (via XXVI<br />
Aprile 48), vede l’esposizione di<br />
oltre 200 libri sulle diversificate<br />
diramazioni <strong>del</strong>la materia e sarà<br />
aperta nei giorni feriali per le<br />
scolaresche, su prenotazione,<br />
durante l’orario di apertura <strong>del</strong>la<br />
biblioteca, dal martedì al venerdì<br />
dalle 8.30 alle 12 e dalle 14 alle<br />
18. Apertura al pubblico il sabato<br />
dalle 15 alle 18 e la domenica alle<br />
10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Si rafforza a Lonato lo sportello<br />
“Areamamma”. Avviato nel 2006<br />
dall’assessorato ai Servizi sociali<br />
guidato da Ettore Prandini (nella<br />
foto) ha registrato lo scorso anno<br />
quasi 900 accessi nella sede di via<br />
Battisti 37 e 80 visite effettuate a<br />
domicilio. Le mamme ricevono un<br />
sostegno sanitario ed emotivo, dalla<br />
gestazione ai primi mesi di vita<br />
<strong>del</strong> figlio. Incontrano altre donne e<br />
si confidano, parlano dei loro problemi,<br />
chiedono consigli e si sentono<br />
più tranquille, grazie a un am-<br />
biente idoneo e umanamente accogliente<br />
che fa sembrare tutto ‘più<br />
normale e gestibile’. “Per loro è importante<br />
non sentirsi sole – spiega<br />
Ivana Pina, responsabile dei Servizi<br />
sociali – e ricevere consigli, essere<br />
ascoltate e capite”. “Nel 2011 – riferisce<br />
la coordinatrice Mara Padovani<br />
– si sono realizzati incontri a<br />
tema sulle fasi evolutive <strong>del</strong> bambino<br />
e sulla prevenzione degli incidenti<br />
domestici. Abbiamo anche<br />
riscontrato un maggiore intervento<br />
da parte dei padri nella richiesta<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
a un incontro organizzato<br />
dall’associazione commercianti<br />
di Ciliverghe,<br />
Mazzano, Molinetto, al<br />
fine di dar vita a una petizione<br />
popolare per la raccolta firme<br />
contro la realizzazione <strong>del</strong> progetto<br />
Portamb a Ciliverghe, è nato<br />
un comitato neutrale; è composto<br />
da cittadini di tutte le età e con varie<br />
esperienze che desiderano proteggere<br />
il loro territorio e soprattutto la<br />
loro salute rifiutando il progetto Portamb.<br />
<strong>La</strong> Portamb è un’azienda con<br />
sede a Ciliverghe in via San Rocco,<br />
attiva nel trattamento dei rifiuti. Nel<br />
2009 la Portamb ha richiesto l’autorizzazione<br />
a realizzare un impianto<br />
industriale per stoccaggio e trattamento<br />
rifiuti pericolosi e non pericolosi<br />
in zona San Valentino a Ciliverghe.<br />
Nel febbraio 2011 la Regione<br />
ha accolto la domanda <strong>del</strong>l’amministrazione<br />
comunale di Mazzano affinché<br />
Portamb individuasse, per il<br />
proprio impianto, una zona diversa<br />
da San Valentino. Portamb ha ripresentato<br />
nel dicembre 2011 un nuovo<br />
progetto, spostando l’insediamento<br />
industriale di poche decine di metri<br />
rispetto alla prima richiesta, quindi<br />
sempre vicino al centro abitato. Ma<br />
la differenza rispetto al precedente<br />
progetto è il notevole ampliamento<br />
<strong>del</strong>le dimensioni <strong>del</strong>l’impianto che<br />
si intende realizzare. Quindi oltre a<br />
non essere stati risolti i problemi le-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
gati alla dislocazione, sono aumentati<br />
quelli che nascono dalla dimensione<br />
<strong>del</strong>l’intervento. Ora la Portamb<br />
vuole l’autorizzazione a realizzare un<br />
impianto industriale di stoccaggio e<br />
trattamento di 500 tipi di rifiuti, dei<br />
quali 234 sono classificati come pericolosi.<br />
Portamb intende realizzare<br />
l’impianto a Ciliverghe nella ex cava<br />
Florio/Felce, tra l’autostrada A4 e la<br />
tangenziale Est di <strong>Brescia</strong>. Uno stabilimento<br />
grande come 20 campi da<br />
calcio, con al suo interno capannoni<br />
alti 30 metri (come condomini da 10<br />
piani), a soli 125 metri da una cascina,<br />
la Fienile Madonnina a Ciliverghe.<br />
L’impianto avrà una cava profonda 22<br />
metri che creerà pericoli per la falda<br />
acquifera che si trova a soli 25 metri.<br />
Da non sottovalutare sono poi le conseguenze<br />
sulla viabilità (con il conseguente<br />
inquinamento atmosferico),<br />
visto che è previsto il transito di 430<br />
camion al giorno. Le conseguenze<br />
peggiori saranno ovviamente per gli<br />
abitanti di un territorio che è già sottoposto<br />
a un numero significativo di<br />
insediamenti industriali (anche pesanti)<br />
e discariche. I dati di Arpa e<br />
Asl più volte suonano il campanello<br />
d’allarme per un inquinamento che<br />
alla lunga provoca un aumento di malattie<br />
patologiche e tumorali di vario<br />
genere. Oltre ai Comuni anche la società<br />
civile e i semplici cittadini vogliono<br />
esprimere la loro contrarietà<br />
al progetto Portamb. Tutti i maggiorenni<br />
potranno firmare contro il progetto<br />
Portamb in questi momenti: il<br />
mercoledì mattina durante il mercato<br />
a Molinetto; il sabato e la domenica<br />
fuori dalle chiese parrocchiali di Ciliverghe,<br />
Molinetto e Mazzano; il martedì<br />
e venerdì fuori da scuole e asili<br />
di Ciliverghe, Molinetto e Mazzano.<br />
di supporto nel ruolo genitoriale”.<br />
“Areamamma” cerca di dare risposte<br />
concrete anche alle aumentate<br />
richieste di sostegno materiale.<br />
“Siamo molto orgogliose – continua<br />
Padovani – <strong>del</strong>la generosità<br />
che le nostre mamme hanno dimostrato<br />
portando spontaneamente<br />
accessori, vestiti e generi alimentari<br />
per condividerli o scambiarli con<br />
famiglie meno fortunate che, anche<br />
a seguito <strong>del</strong>la situazione economica<br />
contingente, hanno perso lavoro,<br />
subito trasferimenti, vissuto<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
difficoltà… È un patrimonio di solidarietà<br />
che si è radicato e che siamo<br />
certe continuerà”. Tra i nuovi<br />
obiettivi quello di creare una maggiore<br />
cultura <strong>del</strong> benessere, che vada<br />
controcorrente rispetto alla medicalizzazione<br />
<strong>del</strong>la gravidanza e<br />
<strong>del</strong>la prima infanzia. “Sosteniamo<br />
– conclude Padovani – come valore<br />
primario e imprescindibile l’unicità<br />
di ogni mamma e di ogni bambino,<br />
la forza di una relazione non mediata,<br />
ma focalizzata su ‘quel’ bambino<br />
in ‘quel’ momento evolutivo”. (v.b.)
ISTITUTO VENDITE GIUDIZIARIE DEL TRIBUNALE DI BRESCIA<br />
25125 <strong>Brescia</strong> – Via Dalmazia, 135 – Tel.030.348410 – Fax.030.3542433SITO<br />
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TRIBUNALE DI BRESCIA<br />
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SABATO 10/3/12 ALLE ORE 9.00 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA TRIUMPLINA<br />
96/100 PRESSO CONCESSIONARIA PUNTO ERRE: CRT 1/12 DELEGHE, AUDI A4<br />
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INCIDENTATO), DEPOSITATA IN SALO’ VIA UMBERTO I° 10, PRESSO SOCCOR-<br />
SO ACI PELUCCHETTI POLO 1.9 DIESEL TG. AN307LR ANNO 1997 CON CHIA-<br />
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TIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 6.500,00. FIAT PANDA 750 CC, KW<br />
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PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 300,00. AUTOCARRO NISSAN TERRANO II TRE<br />
PORTE TG. BY362LJ ANNO 2001, CILINDRATA 2664 CC, KW 92, A GASOLIO, CON<br />
CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE<br />
ASTA EURO 2.500,00. SMART FORTWO COUPE’ CDI, 799 CC, KW 30, A GASOLIO<br />
TG. BN077EX ANNO 2000 CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTI-<br />
FICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 2.500,00. AUTOCARRO NISSAN CAB-<br />
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DI CIRCOLAZIONE, E CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 4.000,00.<br />
AUTOCARRO PEUGEOT 206 1.4 HDI TG. CN932GX ANNO 2004 CON CHIAVE, LI-<br />
BRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO<br />
1.000,00.<br />
TRIBUNALE DI BRESCIA FALL: 65/11<br />
SABATO 10/3/12 ALLE ORE 16.00 E SEGUENTI PRESSO LA SEDE IVG IN BRESCIA<br />
VIA DALMAZIA N°135 6/F LOTTO DI CIRCA 36.000 PZ ABBIGLIAMENTO INTI-<br />
MO (MAGLIETTE, SLIP, BOXER, CALZE) UOMO/DONNA/BAMBINO VARIE TA-<br />
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DUTA IN PAGLIA, TAVOLINO CONSOLLE, TV COLOR AL PLASMA SCHAUB LO-<br />
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DI 1/5 98 CREDENZA LEGNO MARRONE CON DUE ANTE LEGNO, TRE CASSETTI<br />
E ALZATA DUE ANTE VETRO, MOBILE VETRINA CON ANTA VETRO, CASSETTO<br />
EURO 1.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 38 MACCHINA ATTACCABOT-<br />
TONI PFAFF CON BANCALE E MOTORE EURO 2.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIO-<br />
NI DI 1/5 54 MOBILE BASSO LEGNO CHIARO, MOBILE PENSILE LEGNO CHIARO<br />
CON TRE ANTE LEGNO, MOBILE SCAFFALE LEGNO NERO, DIVANO TRE POSTI<br />
STOFFA BLU, TAVOLINO BASSO RETTANGOLARE, TV COLOR SCHERMO PIAT-<br />
TO PHILIPS CON TELECOMANDO EURO 240,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI<br />
1/5 160 COMPUTER COMPOSTO DA UNITA’ CENTRALE IBM, MONITOR PIATTO,<br />
TASTIERA LOGITECH , MOUSE, STAMPANTE HP, STAMPANTE XEROX PE 220,<br />
TECNIGRAFO ELIOMEC EURO 640,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 95 MO-<br />
BILE SOGGIORNO COMPONIBILE A MURO LEGNO COLOR FAGGIO CON ANTA<br />
VETRO, ANTA RIBALTA, TRE ANTE LEGNO, DIVANO TRE POSTI STOFFA BIAN-<br />
CA, POLTRONA PELLE NERA ELETTRICA, TV COLOR LG SCHERMO PIATTO<br />
CON TELECOMANDO EURO 880,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 78 MOBI-<br />
LE SOGGIORNO COMPONIBILE IN LEGNO MARRONE CON 8 ANTE LEGNO, DUE<br />
ANTE VETRO, DUE CASSETTI, TAVOLO RETTANGOLARE IN CRISTALLO OPACO<br />
ALLUNGABILE CON SEI SEDIE IN PELLE NERA, DUE DIVANI A TRE E DUE POSTI<br />
STOFFA AZZURRA, TV COLOR SCHERMO PIATTO PANASONIC 32” CON TELECO-<br />
MANDO EURO 5.200,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5<br />
PROGRAMMA DELLE VENDITE IN LUOGO DEL 12/03/12 ORE 8.30 E SEGUENTI<br />
116 ALLE ORE 8.45 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA LAMARMORA 70 BANCONE<br />
LEGNO LUNGO TRE METRI CON PIANO IN MARMO COMPLETO DI ACCESSORI<br />
EURO 5.600,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 123 ALLE ORE 9.00 E SEGUENTI<br />
IN COLLEBEATO VIA ROMA 45 PONTE SOLLEVATORE AZZURRO RAVAGLIOLI<br />
35 QUINTALI, PONTE SOLLEVATORE AZZURRO MARCA RAVAGLIOLI 25 QUIN-<br />
TALI, BRUCIATORE MARCA BALTUR SPARK EURO 12.800,00 E PROGRESSIVE<br />
RIDUZIONI DI 1/5 64 ALLE ORE 9.15 E SEGUENTI IN CAINO VIA NAZIONALE 26<br />
BANCO FRIGO IN ACCIAIO LUNGO CIRCA 4 METRI E ALTO CIRCA METRI 1,30<br />
EURO 2.400,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 103 ALLE ORE 9.45 E SEGUENTI<br />
IN OME VIA DEL MIGLIO 18 SABBIATRICE PNGBORN EUROPE SPA MATRICOLA<br />
9804-1 ANNO 2002 EURO 24.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 31 ALLE<br />
ORE 10.15 E SEGUENTI IN MAZZANO VIA MATTEI 16 PRESSA AD INIEZIONE MO-<br />
DELLO BT550 NUOVA EURO 32.000,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5 79 ALLE<br />
ORE 11.00 E SEGUENTI IN GOTTOLENGO VIA CERRETO 63/C DUE POLTRONE IN<br />
PELLE SENAPE, DIVANO IN PELLE SENAPE, TV MIVAR, VETRINA 4 ANTE, SPEC-<br />
CHIERA, DUE DIVANIEURO 1.280,00 E PROGRESSIVE RIDUZIONI DI 1/5<br />
TRIBUNALE DI BRESCIA FALL: 9/12<br />
LUNEDI 12/3/12 ALLE ORE 14.45 E SEGUENTI IN BRESCIA VIA DELLA PALAZZINA<br />
N° 98 ASTA LOTTO 5/F TRATTORE STRADALE MAN F2000 TRE ASSI TG. BK554MC<br />
ANNO 2000, CILINDRATA 12816 CC, KW 338, CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIR-<br />
COLAZIONE, CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 12.000,00. SEMIRI-<br />
MORCHIO DUE ASSI PELLICANO S56, RIBALTABILE TRILATERALE TG. AB51317<br />
ANNO 2000 CON LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE BASE ASTA EURO 7.000,00. SE-<br />
MIRIMORCHIO TRE ASSI, PIANALE, BERTOJA, TG. BS031443 ANNO 1996 CON LI-<br />
BRETTO DI CIRCOLAZIONE BASE ASTA EURO 8.000,00. AUTOCARRO MAN 33-430<br />
FDC TG. CN526GT ANNO 2004, CILINDRATA 10518 CC, KW 316 CON CASSONE<br />
RIBALTABILE TRILATERALE CON CHIAVI, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CER-<br />
TIFICATO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 35.000,00. AUTOCARRO MAN 41-460F<br />
TG. CL496AY ANNO 2003, CILINDRATA 12816 CC, KW 338 CON CASSONE RIBAL-<br />
TABILE TRILATERALE, CON CHIAVI, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE, CERTIFICA-<br />
TO DI PROPRIETA’ BASE ASTA EURO 40.000,00. AUTOCARRO IVECO MAGIRUS 330<br />
36H TG. BS/D23787 ANNO 1990, CILINDRATA 13798 CC, KW 365 CON CHIAVE, LI-<br />
BRETTO DI CIRCOLAZIONE, MANCANTE DI CERTIFICATO DI PROPRIETA’ BASE<br />
ASTA EURO 5.000,00. ESCAVATORE CINGOLATO FIAT COBELCO E235 SR ANNO<br />
2003 CON CHIAVI BASE ASTA EURO 35.000,00. ESCAVATORE GOMMATO LIEBHER<br />
310L CON CHIAVE BASE ASTA EURO 10.000,00. PALA CARICATRICE GOMMATA<br />
LIEBHER 538 CON CHIAVE BASE ASTA EURO 15.000,00. VIBROFINITRICE BITEL-<br />
LI CON CHIAVE BASE ASTA EURO 15.000,00. DUE GENERATORI DI CORRENTE,<br />
COMPRESSORE CARRELLATO SILENZIATO MAGGIOR OFFERENTE DUE PINZE<br />
DEMOLITRICI PER ESCAVATORE, MARTELLO DEMOLITORE PER ESCAVATORE<br />
MAGGIOR OFFERENTE AUTOCARRO IVECO CON GRU TG. AD577WD ANNO 1995<br />
CON CHIAVE, LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E CERTIFICATO DI PROPIRETA’<br />
BASE ASTA EURO 5.000,00.
gennaio 2011 è stata aperta<br />
la sede <strong>del</strong>la Caritas parrocchiale<br />
San Marco alla presenza,<br />
col parroco, di mons. Federico<br />
23<br />
l<br />
Pellegrini, di Marco Danesi per<br />
la Caritas diocesana, e <strong>del</strong> sindaco Mi-<br />
chele Gussago con numerosi cittadini:<br />
circa 300 metri quadrati con luminosi<br />
ambienti, arredati per le diverse<br />
necessità (scaffali alimentari ecc.) risultato<br />
<strong>del</strong>la ristrutturazione <strong>del</strong>l’immobile<br />
di proprietà parrocchiale in<br />
via don Zanetti. Ora la Caritas S. Marco<br />
ha reso partecipi i cittadini <strong>del</strong>l’intensa<br />
opera <strong>del</strong> primo anno con un<br />
pregevole libretto diviso in due parti.<br />
Negli “Appunti memorialistici”, lo storico<br />
Francesco Trovati, sintetico ma<br />
efficace, ricorda un lungo filo rosso di<br />
generosità che si dipana da decenni.<br />
Nelle pagine conclusive si fornisce il<br />
bilancio <strong>del</strong>l’anno trascorso e il quadro<br />
<strong>del</strong>la struttura attuale con ben 52<br />
persone impegnate. Trovati individua<br />
le radici nella Conferenza <strong>del</strong>la S. Vincenzo<br />
locale costituita (dalle testimonianze<br />
orali esistenti) negli ultimi anni<br />
Quaranta, figlia <strong>del</strong>la Società di S. Vincenzo<br />
fondata a <strong>Brescia</strong> il 14 giugno<br />
<strong>del</strong> 1858 con l’approvazione <strong>del</strong> vescovo<br />
Girolamo Verzeri. Fin dall’inizio<br />
a Gardone c’è la sezione maschile e<br />
quella femminile con nomi storici come<br />
quello di Alfonso Rinaldini e Graziella<br />
Aimone, e assistenti ecclesiastici<br />
in successione i sacerdoti Guerino<br />
Dogali, Roberto Fè, Giacomo Bonet-<br />
<br />
<br />
Chi l’ha mai detto che tra parrocchie<br />
<strong>del</strong>lo stesso Comune non si possa<br />
collaborare e portare avanti<br />
iniziative più che interessanti?<br />
Tra lo scetticismo e lo sguardo un<br />
po’ perplesso dei più campanilisti<br />
lumezzanesi, i giovani e gli<br />
adolescenti valgobbini hanno unito<br />
le proprie forze per dar vita a una<br />
vera e propria “Scuola di preghiera”.<br />
Tutto è nato dopo la Gmg, che ha<br />
visto le tre parrocchie più popolate<br />
di Lumezzane (Pieve, Sant’Apollonio<br />
e San Sebastiano, ndr) partire<br />
<br />
insieme alla volta di Madrid, dove<br />
hanno incontrato Benedetto<br />
XVI. <strong>La</strong> voglia di collaborare e di<br />
rafforzare i rapporti sbocciati tra i<br />
vari oratori dopo il pellegrinaggio<br />
in terra iberica, ha fatto sì che per il<br />
cammino quaresimale i vari gruppi<br />
degli adolescenti abbiano sospeso le<br />
loro attività per dedicare l’incontro<br />
settimanale alla preghiera e alla<br />
riflessione sulla Parola. Ma come è<br />
strutturata la “Scuola di preghiera”?<br />
Quest’ora e mezza è divisa in due<br />
fasi: la prima parte è caratterizzata<br />
<br />
<br />
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<br />
ta. Sono anni in cui assieme a quelle<br />
ad ammalati e bisognosi la “visita ai<br />
carcerati” è ancora concreto precetto:<br />
fino al 1967 funzionò a Gardone<br />
Valtrompia il carcere mandamentale.<br />
<strong>La</strong> San Vincenzo finirà per dedicarsi<br />
prevalentemente agli anziani <strong>del</strong>la<br />
casa di riposo Beretta estinguendosi<br />
nel 2001. Da 10 anni, 18 febbraio <strong>del</strong><br />
1992, su invito <strong>del</strong> parroco don Severino<br />
Chiari si era costituito il gruppo<br />
denominato “Caritas” con presidente<br />
Mario Bondio e consiglieri un rappresentante<br />
di ogni associazione di<br />
volontariato, dalla ancora operante<br />
San Vincenzo, alla Croce Bianca. Crescevano<br />
i bisogni. Si apriva uno sportello<br />
pubblico gestito dalla nuova Cooperativa<br />
Karibù impegnata a livello<br />
zonale nella accoglienza dei migranti.<br />
Nel gennaio 2008 la sostituiva la “Cooperativa<br />
accoglienza migranti don<br />
Renato Monolo”: in sei mesi dà casa a<br />
nove famiglie, distribuisce abiti a 750<br />
persone. Quindi è su un terreno fertile,<br />
che si innesta, conservandone le<br />
risorse umane, la Caritas S. Marco assorbendo<br />
la cooperativa don Monolo,<br />
dando subito frutti abbondanti. Sono<br />
96 le schede al centro di ascolto di “bisognosi”<br />
di 17 nazionalità: con 12, gli<br />
italiani sono al 4° posto assoluto; 30 le<br />
schede raccolte allo sportello lavoro;<br />
398 i pacchi distribuiti dei quali 101<br />
a famiglie italiane. Nel particolare, si<br />
è passati dai 53 di ottobre ai 79 di dicembre:<br />
la situazione si aggrava. Sono<br />
676 le offerte di vestiario. Senza<br />
dimenticare il corso di lingua italiana<br />
per le donne immigrate con oltre<br />
30 iscrizioni.<br />
da nozioni teoriche ricche di<br />
preziosi consigli per aiutare a<br />
pregare meglio (l’importanza<br />
<strong>del</strong> silenzio...); nella seconda i<br />
ragazzi si spostano nella cappella<br />
<strong>del</strong>l’oratorio ospitante per pregare<br />
e vivere la Quaresima attraverso<br />
la spiegazione di un’icona sacra.<br />
Il primo appuntamento si è svolto<br />
presso l’oratorio San Filippo Neri di<br />
Piatucco, che negli anni ha già fatto<br />
l’esperienza grazie a un’idea nata di<br />
don Giuseppe Baccanelli. L’obiettivo<br />
è quello di aiutare i giovani a vivere<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
al meglio la Quaresima e attraverso<br />
un percoso individuale e di gruppo<br />
introdurre all’arte di pregare.<br />
Gli incontri, che si svolgeranno<br />
durante i mercoledì di Quaresima,<br />
toccheranno tutte le parrocchie di<br />
Lumezzane. Queste le date e le sedi<br />
<strong>del</strong>la “Scuola di preghiera: vieni alla<br />
mensa <strong>del</strong> Padre”: 14 marzo presso<br />
l’oratorio di Sant’Apollonio, il 21<br />
marzo presso l’oratorio di Fontana e<br />
la serata finale il 28 marzo presso il<br />
Centro giovanile di San Sebastiano.<br />
(Alessio Andreoli)
er il 2° anno la Citta<strong>del</strong>la<br />
<strong>del</strong>la cultura di Capo di<br />
Ponte ha ospitato gli Stati<br />
generali <strong>del</strong> turismo:<br />
un’occasione di confronto<br />
per discutere e <strong>del</strong>ineare strategie<br />
condivise. Coordina Riccardo Venchiarutti,<br />
che ha presentato la prolusione<br />
di Tino Bino: “Progetto Valcamonica:<br />
un mo<strong>del</strong>lo d’integrazione<br />
fra cultura e turismo”. <strong>La</strong> cultura ha<br />
una motivazione sempre sociale; il<br />
turismo un movente economico. <strong>La</strong><br />
vallata <strong>del</strong>l’Oglio ha bisogno di un<br />
progetto di marketing territoriale,<br />
realizzabile in tre fasi: progetto di<br />
comunicazione dal basso (capacità<br />
di coinvolgere la popolazione); fase<br />
progettuale; fase di contatto (bisogni,<br />
operatori), ovviamente rispettando<br />
il principio di sostenibilità. Le<br />
biblioteche potrebbero essere l’ossatura<br />
<strong>del</strong> marketing: sono tra i luoghi<br />
più visitati, veri punti di accoglienza.<br />
Grandi occasioni mancate sono:<br />
la valorizzazione <strong>del</strong>le incisioni<br />
rupestri; il Palacongressi di Boario;<br />
lo sviluppo <strong>del</strong>l’artigianato. Per fortuna<br />
il Distretto culturale ha saputo<br />
superare i mille campanilismi. Marco<br />
Tottoli, responsabile dei progetti<br />
d’impresa, ha trattato la sua “Indagine<br />
sulla conoscenza e fruizione<br />
<strong>del</strong> patrimonio culturale <strong>del</strong>la Valcamonica”,<br />
che ha visto coinvolte 584<br />
persone, provenienti per il 55% dal-<br />
<br />
<br />
Con Franco Monchieri, sindaco di<br />
Prestine, parliamo <strong>del</strong>l’Ecomuseo<br />
<strong>del</strong> “Vaso Re e <strong>del</strong>la Valle dei<br />
Magli”, costituito insieme a Bienno.<br />
L’iniziativa è riconosciuta dalla<br />
Regione ai sensi <strong>del</strong>la legge 13/2007<br />
(“Riconoscimento degli ecomusei<br />
per la valorizzazione <strong>del</strong>la cultura<br />
e <strong>del</strong>le tradizioni locali, ai fini<br />
ambientali, paesaggistici, culturali,<br />
turistici ed economici”). “Costituire<br />
un Ecomuseo – sottolinea<br />
Monchieri – significa promuovere il<br />
territorio, perseguendo un disegno<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
la Valle stessa; il 32% dalle province<br />
di <strong>Brescia</strong> e di Bergamo e il 13% da<br />
altre province. Dal sondaggio emerge<br />
una conoscenza diffusa <strong>del</strong>l’arte<br />
rupestre e <strong>del</strong>le Terme, mentre per<br />
il resto (archeologia romana, Musei,<br />
Romanino e Pietro da Cemmo) si rileva<br />
una minore conoscenza. Parzia-<br />
strategico e un filo conduttore<br />
che, per quanto ci riguarda, è stato<br />
individuato nel torrente Prestello.<br />
Il corso d’acqua in territorio di<br />
Prestine si unisce al torrente Valle<br />
<strong>del</strong>le Valli e a Bienno diventa<br />
torrente Grigna. <strong>La</strong> valorizzazione<br />
avviene attraverso forme diverse:<br />
coinvolgimento <strong>del</strong>la popolazione,<br />
studio e recupero <strong>del</strong>le tradizioni,<br />
ristrutturazione di immobili di<br />
pregio, o di interesse storicoeconomico,<br />
recupero di percorsi<br />
naturalistici, realizzazione di<br />
le consapevolezza dei festival “Dallo<br />
Sciamano allo Showman” e “Crucifixus”.<br />
Simona Ferrarini (assessore<br />
alla Cultura e al Turismo <strong>del</strong>la<br />
Comunità montana) ha proposto<br />
un consorzio pubblico/privato e ha<br />
sottolineato che le amministrazioni<br />
pubbliche sembrano essere d’accordo.<br />
Il turismo comincia a essere<br />
capito anche dai camuni. Le capacità<br />
ricettive ci sono, forse sarebbe<br />
necessaria una mentalità imprenditoriale<br />
nuova. Carlo Zani, infine, ha<br />
fatto un elenco dei “prodotti” già in<br />
via di sperimentazione: nuova cartografia,<br />
educational per giornalisti,<br />
segnaletica stradale. servizi televisivi,<br />
promozione all’estero.<br />
manufatti”. Quest’operazione ha<br />
permesso al Comune valgrignino<br />
di accedere ai finanziamenti<br />
per la raccolta e lo studio di<br />
documentazione presso vari<br />
archivi, acquisendo notizie<br />
sull’evoluzione <strong>del</strong>la zona e sullo<br />
sviluppo economico e sociale.<br />
Tra le iniziative, la realizzazione<br />
<strong>del</strong> “Costume popolare camuno”.<br />
L’esecuzione dei costumi di epoca<br />
sei-settecentesca è avvenuta<br />
attivando due tesi di laurea presso<br />
l’Accademia <strong>del</strong>le belle arti di<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
Brera a Milano e coinvolgendo le<br />
studentesse che hanno lavorato<br />
utilizzando prodotti locali e tecniche<br />
d’epoca. Una replica semplificata<br />
dei costumi è stata adottata<br />
quale abito di scena <strong>del</strong> gruppo<br />
folcloristico-musicale “Le Orège<br />
de Hòi” (gli stonati) di Bienno. Nel<br />
corso <strong>del</strong>l’anno 2011, grazie ad<br />
altri contributi, è stato possibile<br />
ristrutturare la “Ràzega” (segheria)<br />
di origine veneziana che funzionava<br />
con la forza motrice <strong>del</strong>l’acqua,<br />
incanalata nel “Vaso Re”.
<strong>La</strong> Regione Lombardia ha varato<br />
la graduatoria stilata in seguito<br />
al bando per il finanziamenti ai<br />
rifugi escursionistici e alpinistici.<br />
In base alla graduatoria<br />
regionale, i rifugi possono<br />
accedere al contributo pari al<br />
50% <strong>del</strong>l’ammontare complessivo<br />
<strong>del</strong> costo relativo alle opere<br />
previste dal bando e autorizzate<br />
dalla Regione. Tra essi figurano<br />
tutti i nove rifugi <strong>del</strong>la Valle<br />
Camonica che hanno fatto<br />
domanda. Due sono classificati<br />
come escursionistici, il Tassara<br />
in Bazena e il Petit Pierre a<br />
Ponte di Legno, che hanno<br />
ottenuto complessivamente<br />
174mila euro e sette sono<br />
rifugi alpinistici: il Tonolini,<br />
il Tita Secchi, il Valmalza,<br />
il Prudenzini (nella foto), il<br />
Garibaldi, il Torsoleto e il Val<br />
Brandet, che complessivamente<br />
hanno ottenuto 470mila euro.<br />
Ora devono iniziare i lavori<br />
previsti nei rifugi assegnatari <strong>del</strong><br />
contributo; per la maggior parte<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
nni fa c’era stato chi<br />
per ottenere un maggiore<br />
consenso elettorale<br />
aveva proposto la<br />
creazione di una provincia<br />
di Valle Camonica. Oggi i<br />
tempi, almeno apparentemente, sono<br />
cambiati e pensare a una schiera<br />
di presidenti, assessori, consiglieri,<br />
portaborse, non è di moda. Tuttavia,<br />
mentre le Province giorno sì, giorno<br />
no rischiano di scomparire, c’è chi<br />
se ne fa un baffo, forse sapendo che<br />
tutto si sistemerà. Così l’associazione<br />
“Incontri Tramontani”, fondata<br />
e guidata da Giancarlo Maculotti,<br />
ex-assessore in Comunità montana<br />
per il Pd e dalignese d’origine nonché<br />
sindaco di Cerveno, ha lanciato<br />
l’idea di una “provincia alpina” che<br />
unisca Valcamonica e Valtellina. Nella<br />
Valle <strong>del</strong>l’Adda la cosa ha trovato<br />
rispondenza nell’associazione ‘Valtellina<br />
nel futuro’. Se ne è parlato a<br />
Sondrio il 18 febbraio scorso e se ne<br />
torna a parlare a Edolo il prossimo<br />
sabato 10 marzo col sociologo Aldo<br />
Bonomi. Un modo per discutere di<br />
come convivere con la marginalità.<br />
Tuttavia certe volte essere ai margini<br />
può essere un vantaggio. Dato che<br />
l’Alta Valle sta a pochi chilometri dal<br />
confine svizzero, è ripreso alla grande<br />
il movimento di lavoratori pendolari<br />
e gitanti, che fanno una capatina<br />
nel Canton Grigione per il pieno di<br />
super. Il decreto ‘SalvaItalia’, vara-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
to agli inizi di dicembre dal governo<br />
Monti, ha stabilito l’aumento <strong>del</strong>le<br />
accise sui carburanti. A quel punto la<br />
super svizzera (1,4 euro), ma anche<br />
il gasolio (1,6 euro) sono diventati<br />
concorrenziali: come nel 2000 ecco<br />
il ritorno <strong>del</strong>le code al confine vicino<br />
a Tirano. Non pochi sono i camuni<br />
<strong>del</strong>la zona di Edolo, distante 35 km<br />
dal confine, e di Corteno Golgi (a 27<br />
km) che considerano vantaggioso<br />
fare una puntata nei numerosi distributori<br />
di Campocologno appena<br />
oltre la dogana. Pare che i benzinai<br />
italiani registrino un considerevole<br />
calo dei clienti e perciò chiedono alla<br />
Regione Lombardia l’estensione<br />
degli sconti, introdotti a suo tempo<br />
per contrastare questi ‘pieni selvaggi’,<br />
anche al gasolio, l’ampliamento<br />
<strong>del</strong>la fascia di Comuni interessati<br />
da 20 a 35 km dalla frontiera e l’aumento<br />
stesso <strong>del</strong>lo sconto che oscilla<br />
oggi fra 10 e 18 centesimi al litro.<br />
Il problema sono i soldi: la Regione<br />
dovrebbe trovare altri 40 milioni di<br />
euro oltre i 20 che già destina agli<br />
sconti per i carburanti in favore dei<br />
residenti in zone frontaliere. A proposito<br />
di soldi, pare proprio che siano<br />
in arrivo dai 350 agli 800mila euro<br />
per ognuno dei Comuni di Ponte di<br />
Legno, Saviore <strong>del</strong>l’Adamello e Cevo<br />
(oltre a Ceto e Breno fra i camuni, ad<br />
altri sei bresciani e 88 nel resto d’Italia)<br />
grazie al Decreto <strong>del</strong> Presidente<br />
<strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong> 23 gennaio scorso<br />
in cui si dispongono finanziamenti<br />
per progetti sociali, turistici, di difesa<br />
ambientale e di supporto alle<br />
imprese, allo scopo di valorizzare e<br />
promuovere aree svantaggiate perché<br />
confinano con territori a statuto<br />
speciale, nella fattispecie il Trentino-<br />
Alto Adige.<br />
sono <strong>del</strong>le varie sezioni <strong>del</strong> Cai,<br />
gestiti da diversi gestori: c’erano<br />
due parametri che dovevano<br />
essere rispettati per accedere al<br />
contributo previsto.<br />
<strong>La</strong> Comunità montana di Valle<br />
Camonica, che nel settore<br />
<strong>del</strong>la montagna, dei boschi,<br />
<strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong>l’agricoltura<br />
di montagna è sempre in<br />
prima fila nel seguire pratiche<br />
e, con orgoglio, nell’ottenere<br />
anche adeguati finanziamenti,<br />
continuerà a seguire le attività<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
previste dal bando tramite<br />
l’apposito ufficio. L’apertura <strong>del</strong>la<br />
stagione dei rifugi è prevista già<br />
a maggio, iniziando da quelli<br />
escursionistici, mentre l’alta<br />
montagna si prepara alla sua<br />
stagione. Alla maggior parte dei<br />
rifugisti, per lavorare in modo<br />
adeguato ai tempi, manca ancora<br />
la possibilità di un collegamento<br />
in tempo reale via internet:<br />
potrebbe essere il prossimo<br />
passo che Assorifugi si appresta<br />
a compiere. (Franco Garattini)
Uno stage a Dortmund come<br />
premio. Si chiama Antonella<br />
Turla la 19enne che abita<br />
nella frazione di Olzano a<br />
Monte Isola e che ha vinto il<br />
premio come miglior poster<br />
scientifico <strong>del</strong>l’anno messo in<br />
palio dalla Fondazione Istituto<br />
Firc di oncologia di Milano.<br />
Lo scorso 18 febbraio erano<br />
in 25 i partecipanti radunatisi<br />
presso la sede milanese di<br />
Ifom per l’evento conclusivo<br />
di un progetto giunto alla 7<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ono 40 anni di attività e 20<br />
di Primavera culturale. Sono<br />
le cifre tonde che scandiscono<br />
l’esistenza <strong>del</strong><br />
Centro culturale artistico<br />
di Franciacorta e Sebino, con sede<br />
a Bornato di Cazzago San Martino<br />
e nato nel 1972 come gruppo spontaneo<br />
con lo scopo di promuovere<br />
una migliore conoscenza e salvaguardia<br />
dei valori, <strong>del</strong>le persone e<br />
<strong>del</strong>le tradizioni locali, attraverso la<br />
promozione di convegni, biennali,<br />
pubblicazioni e... Primavere culturali.<br />
“<strong>La</strong> rassegna di quest’anno –<br />
ha spiegato il presidente Giovanni<br />
Castellini – è stata concepita non<br />
solo per incontri di riflessione e di<br />
studio intesi a creare interesse per<br />
la storia locale, ma anche per dare<br />
la possibilità a giovani laureati di<br />
presentare il risultato dei loro studi<br />
in serate esclusivamente organizzate<br />
per loro, dalle quali poi emergeranno<br />
le tesi premiate (tra le 16<br />
pervenute) nell’ambito <strong>del</strong> nostro<br />
edizione e che ha visto studenti<br />
lombardi, veneti, piemontesi<br />
e siciliani lavorare accanto a<br />
ricercatori provenienti da Italia,<br />
Svezia, Germania, Spagna,<br />
Francia e Olanda per uno<br />
stage estivo di due settimane,<br />
proseguito poi con un percorso<br />
di comunicazione <strong>del</strong>la scienza.<br />
Così, insieme a uno studente<br />
siciliano ha vinto il premio per il<br />
miglior poster scientifico proprio<br />
la bresciana Alessandra Turla: ad<br />
attendere i due uno stage di una<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
settimana presso il Max Institute<br />
for Molecular Physiology,<br />
prestigioso istituto di ricerca che<br />
si trova a Dortmund in Germania.<br />
All’ultimo anno <strong>del</strong> liceo<br />
classico “Delio Celeri” di<br />
Lovere, Antonella Turla<br />
ha elaborato il progetto su<br />
incoraggiamento <strong>del</strong>l’insegnante<br />
di scienze Elisabetta Ceribelli,<br />
presentandolo in un’originale<br />
forma esplicativa di mo<strong>del</strong>lo<br />
classico, ossia sfruttando la<br />
metafora <strong>del</strong> ‘filo’ di Arianna per<br />
Concorso a premi per tesi di laurea<br />
sulla Franciacorta e sul Sebino bresciano<br />
e bergamasco”. <strong>La</strong> serie di<br />
incontri prende avvio l’8 marzo alle<br />
20.30 con l’appuntamento nella sala<br />
civica <strong>del</strong> Castello Oldofredi d’Iseo<br />
dal titolo “Il nodo di Salomone. Le<br />
origini e la sua diffusione nell’area<br />
sebino-camuna” e proseguirà fino<br />
al 24 maggio, in sedi di rilevante interesse<br />
artistico e storico e coinvolgendo<br />
non solo l’area bresciana, ma<br />
anche quella bergamasca <strong>del</strong> Sebino<br />
e <strong>del</strong>la Franciacorta, fino a culminare<br />
con la presentazione <strong>del</strong> volume<br />
che raccoglie gli atti <strong>del</strong> convegno<br />
di studio <strong>del</strong>l’11 Biennale “Il senso<br />
<strong>del</strong> luogo − Paesaggi di Franciacorta<br />
e Sebino”. Si proseguirà poi (stesso<br />
posto stessa ora) giovedì 15 marzo<br />
trattando “Il complesso di Canzanica<br />
e l’edilizia medievale <strong>del</strong> Sebino<br />
bergamasco”; giovedì 22 parlando<br />
di “San Bartolomeo di Bornato, archeologia<br />
e storia di una pieve <strong>del</strong>la<br />
Franciacorta” e giovedì 29 discutendo<br />
su “San Vitale di Borgonato,<br />
il quadro finale <strong>del</strong>le ricerche”. Mercoledì<br />
11 aprile alle 20.30 ci si trasfe-<br />
spiegare i difficili concetti tecnici<br />
presenti all’interno <strong>del</strong>la ricerca.<br />
Una ricerca che si è sviluppata<br />
focalizzandosi sullo studio <strong>del</strong>lo<br />
Zebrafish e sulle dinamiche<br />
molecolari che legano questo<br />
pesce al percorso scientifico<br />
che la medicina porta avanti<br />
per combattere il cancro, in<br />
particolare grazie al ruolo<br />
di una proteina coinvolta<br />
nell’angiogenesi (lo sviluppo di<br />
nuovi vasi sanguigni a partire da<br />
altri già esistenti).<br />
rirà invece nella cantina “Al Rocol”<br />
di Ome per parlare di enoturismo e<br />
Strada <strong>del</strong> vino; il 14 alle 16 ci si ritroverà<br />
nel Monastero di San Pietro<br />
in <strong>La</strong>mosa a Provaglio per concentrarsi<br />
sull’eutrofizzazione nel lago<br />
d’Iseo; il 21 (sempre alle 16) nel Convento<br />
di Rovato sul Monte Orfano,<br />
per meditare sul concetto di “uomopaesaggio:<br />
uno sguardo per scoprire<br />
e capire la Franciacorta” e il 28<br />
alle 16 nella chiesa di San Lorenzo a<br />
Gussago per discorrere di chiese alto-medievali.<br />
Il programma completo<br />
degli incontri è comunque visibile<br />
sul sito www.infranciacorta.com,<br />
mentre il Centro resta aperto a tutti<br />
(assessori alla cultura, presidenti di<br />
biblioteche <strong>del</strong>la zona, esperti e appassionati<br />
di cultura e archivistica),<br />
ed è senza fine di lucro: le varie attività<br />
sono possibili esclusivamente<br />
con il contributo di soci (30 euro di<br />
iscrizione), simpatizzanti, volontari<br />
ed enti pubblici e privati. Al termine<br />
di ogni manifestazione seguirà un<br />
piacevole momento di convivialità,<br />
accompagnato dalla degustazione<br />
di Franciacorta e tipiche genuinità.
È iniziata lunedì 5 marzo la sessione<br />
primaverile <strong>del</strong>la 12ª edizione di<br />
“Cristiani nella città”. Il percorso<br />
formativo è diventato uno dei<br />
momenti più attesi per la vita<br />
culturale rovatese grazie al riuscito<br />
mix fra appuntamenti dedicati a<br />
temi di attualità, rappresentazioni<br />
teatrali e spazi aperti al ruolo<br />
che le forze cattoliche devono<br />
avere sul territorio. A organizzare<br />
“Cristiani nella città” è infatti un<br />
nutrito gruppo di realtà vicine alla<br />
parrocchia Santa Maria Assunta<br />
<br />
e all’oratorio San Giovanni<br />
Bosco di Rovato centro: Azione<br />
cattolica, Acli, Caritas, Convento<br />
<strong>del</strong>l’Annunciata, laici Giuseppini<br />
e Marelliani e Uno per Tutti. “Il<br />
tema di quest’anno – spiegano gli<br />
organizzatori, Giorgio Baioni e<br />
Sergio Manenti – è ‘Terra nuova<br />
cieli nuovi’: vivere la speranza<br />
dentro le paure”. Proprio a questo<br />
tema è stato dedicato il primo<br />
incontro, lunedì 5 marzo, quando<br />
in Franciacorta è arrivato Brunetto<br />
Salvarani, direttore di Cem<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ell’era <strong>del</strong>l’alta velocità,<br />
in un mondo sempre<br />
più veloce, la Giornata<br />
nazionale <strong>del</strong>le ferrovie<br />
dimenticate, la cui<br />
quinta edizione si è svolta domenica<br />
scorsa, costituisce un’iniziativa<br />
in controtendenza, il cui obiettivo<br />
è dare spazio a quel mondo ferroviario<br />
di reti e mezzi dismessi, altrimenti<br />
destinati all’abbandono, e<br />
recuperati a fini turistici. Anche la<br />
provincia di <strong>Brescia</strong> possiede una<br />
realtà di primo piano che si propone<br />
di tenere viva l’attenzione per<br />
le strade ferrate secondarie, la Fti<br />
(Ferrovie turistiche italiane) che,<br />
per l’occasione, ha messo in mostra<br />
durante l’intera giornata <strong>del</strong><br />
4 marzo alla stazione di Palazzolo<br />
sull’Oglio i veicoli storici in dotazione<br />
sulla Palazzolo-Paratico. Ad<br />
attirare il pubblico di appassionati<br />
che si sono succeduti tra mattina<br />
e pomeriggio c’era soprattutto la<br />
Draisina C964, un originale mezzo<br />
utilizzato per le ispezioni sulla<br />
linea, assemblato con motore di<br />
una Fiat 500 e carrozzeria bifronte<br />
di Fiat 850T. Diversi i curiosi che si<br />
sono avvicendati per un breve tour<br />
all’interno <strong>del</strong>la piccola cabina, appositamente<br />
messa a disposizione<br />
dal personale <strong>del</strong>l’associazione.<br />
Accanto a essa sono rombati anche<br />
i motori <strong>del</strong>la “Sogliola” (restaurata<br />
e presentata ufficialmente<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
nel maggio 2011), <strong>del</strong> Badoni 209 e<br />
216 oltre a quello <strong>del</strong>la D143, possente<br />
locomotiva diesel di cui alcuni<br />
mo<strong>del</strong>li sono ancora utilizzati<br />
su altre linee. <strong>La</strong> Giornata <strong>del</strong>le<br />
ferrovie dimenticate è stata anche<br />
l’occasione per la presentazione<br />
<strong>del</strong> calendario <strong>del</strong>le iniziative di<br />
Trenoblu, un insieme di appuntamenti<br />
ormai divenuti tradizione.<br />
Sotto l’egida di Fti e di Fbs, Ferrovie<br />
<strong>del</strong> basso Sebino, il primo<br />
evento si terrà domenica 25 marzo<br />
con la Festa <strong>del</strong> manzo all’olio di<br />
Rovato: il tour ferroviario partirà<br />
alle 8.40 da Milano <strong>La</strong>mbrate, con<br />
un treno a vapore guidato dalla locomotiva<br />
625, e arrivo alla stazione<br />
rovatese con visita agli stand<br />
<strong>del</strong>la Fiera e <strong>del</strong> centro storico; il<br />
rientro è previsto alle 19.35 a <strong>La</strong>mbrate.<br />
A Pasquetta, lunedì 9 aprile,<br />
si partirà da Bergamo con gita<br />
sul Sebino. Nei mesi successivi si<br />
terranno altri tre appuntamenti: il<br />
25 aprile da Milano alla scoperta di<br />
Palazzolo e <strong>del</strong> lago a Paratico, il<br />
1° maggio da Bergamo con il “Treno<br />
di primavera” e il 27 maggio da<br />
Milano con il “Treno dei laghi italiani”.<br />
Dopo la pausa estiva, la Fti<br />
ha programmato altri tour ferroviari<br />
tra i quali un cenno lo merita<br />
la visita alla città di Cremona per la<br />
Fiera <strong>del</strong> torrone (il 17 novembre),<br />
effettuata con un apposito treno a<br />
vapore in partenza da Milano. Per<br />
tutti gli appuntamenti è necessaria<br />
la prenotazione alcuni giorni<br />
prima; informazioni chiamando il<br />
numero 030/7402851 o consultando<br />
il sito internet www.ferrovieturistiche.it<br />
oppure inviando una<br />
e-mail all’indirizzo trenoblu@ferrovieturistiche.it.<br />
Mondialità, il centro educazione<br />
alla mondialità situato nella<br />
chiesa di San Cristo a <strong>Brescia</strong> e<br />
<strong>del</strong>la rivista “Qol” per la ricerca<br />
biblica e il dialogo ecumenico ed<br />
ebraico-cristiano”. Il prossimo<br />
appuntamento è fissato per sabato<br />
10 marzo, alle 20.45, quando la<br />
chiesa di Santo Stefano, in via<br />
Montorfano, ospiterà “Confiteor”,<br />
una rappresentazione teatrale tratta<br />
da “<strong>La</strong> più bella avventura” di don<br />
Primo Mazzolari, a cura di Maria<br />
Filippini e con la regia di Giuseppe<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Pasotti. Mercoledì 21 marzo alle<br />
20.30 la sala “Zenucchini” sarà lo<br />
spazio che ospiterà “Gioie e paure<br />
<strong>del</strong>la famiglia che accoglie”. Sul<br />
palco dei relatori suor Carla Fiori,<br />
da anni impegnata nel campo <strong>del</strong>le<br />
gravi marginalità con il gruppo<br />
“Nuovo Sentiero” e alcune coppie<br />
affidatarie di minori. Chiusura<br />
prevista per venerdì 13 aprile alle<br />
20.30, ancora alla sala “Zenucchini”<br />
con don Fabio Corazzina: parlerà di<br />
“Beati voi poveri. <strong>La</strong> povertà via di<br />
Cristo e <strong>del</strong>la Chiesa”. (d.p.)
“Persone e comunità rinnovate<br />
dallo Spirito Santo” è il titolo<br />
<strong>del</strong>l’incontro di sabato 3 marzo<br />
<strong>del</strong> vescovo Monari con i ragazzi<br />
di seconda media <strong>del</strong>la zona VII<br />
di San Filastrio che a maggio<br />
riceveranno il sacramento <strong>del</strong>la<br />
cresima. Ogni gruppo parrocchiale<br />
ha raccontato con le proprie<br />
parole al Vescovo la figura di un<br />
beato o di un santo. I cresimandi<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di Palosco<br />
hanno presentato il Beato Luigi<br />
Maria Palazzolo, testimone di<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
carità verso i poveri; quelli di San<br />
Pancrazio il Beato Giuseppe<br />
Tovini, atto nella politica e società;<br />
Santa Gertrude Comensoli,<br />
che ha avuto nella liturgia la<br />
fonte <strong>del</strong>la sua ricchezza, è<br />
stata illustrata dalla parrocchia<br />
di Capriolo; i cresimandi <strong>del</strong>la<br />
parrocchia di Santa Maria<br />
Assunta hanno descritto la Beata<br />
Annunciata Cocchetti, animatrice<br />
<strong>del</strong>l’educazione; i cresimandi<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di Pontoglio il<br />
Beato Ludovico Pavoni, apostolo<br />
tra i giovani; i cresimandi <strong>del</strong>la<br />
parrocchia di San Rocco hanno<br />
narrato l’esperienza di San Daniele<br />
Comboni, che ha speso la vita<br />
per le missioni; i cresimandi<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di Sacro Cuore<br />
hanno approfondito la figura di<br />
Sant’Angela Merici, che ha saputo<br />
annunciare con novità Cristo al<br />
suo tempo; i cresimandi <strong>del</strong>la<br />
parrocchia di San Giuseppe,<br />
invece, Santa Maria Crocifissa di<br />
Rosa, che ha portato luce nella<br />
sofferenza.
nche a Palazzolo, come<br />
in tutti i Comuni in cui<br />
si vota il 6 e 7 maggio, la<br />
macchina elettorale s’è<br />
messa in moto; riunioni<br />
dei vari partiti e sostenitori di liste civiche,<br />
conferenze stampa, comunicati<br />
si sono via via susseguiti; non è stato<br />
tralasciato nulla, compresa l’apparizione<br />
di nuove aggregazioni, partiti<br />
rimasti a oggi un po’ nell’ombra, come<br />
quello <strong>del</strong>la Democrazia cristiana<br />
per le autonomie e l’inaugurazione di<br />
nuove sedi di partito e di gruppi civici,<br />
come nel caso <strong>del</strong> Pdl, <strong>del</strong> Gruppo giovanile<br />
“Palazzolo-Città in testa”; già il<br />
partito <strong>del</strong>la Lega Nord, poco prima<br />
<strong>del</strong>la crisi che ha visto lo scioglimento<br />
<strong>del</strong> consiglio comunale palazzolese,<br />
aveva inaugurato la nuova sede.<br />
All’appello mancano ancora alcuni<br />
partiti che non hanno definito il loro<br />
candidato sindaco, mentre la formazione<br />
<strong>del</strong>le liste deve essere presentata<br />
a inizio aprile. L’eventuale ballottaggio<br />
è fissato per il 20 e 21 maggio.<br />
Per il momento il panorama <strong>del</strong>le candidature<br />
è ancora incompleto; nell’attesa<br />
che movimenti e partiti che non<br />
l’hanno ancora fatto le presentino agli<br />
elettori, possiamo solo indicare quelle<br />
già annunciate e le indiscrezioni che<br />
trapelano, con il beneficio di verifica<br />
e con i cronisti dei giornali locali alla<br />
ricerca di notizie sempre più attendibili<br />
e aggiornate. Il Pdl presenterà<br />
Carnazzi o Rubagotti anche se si è<br />
<br />
<br />
Giovedì 1 marzo presso il Salone<br />
Bordogna <strong>del</strong>la Fondazione<br />
Cicogna Rampana, gremito di un<br />
folto pubblico, è stato presentato<br />
il libro curato da Carlo e Marco<br />
Bonari, edito da Massetti-Ro<strong>del</strong>la<br />
Editori: “Mai tardi” - fotografie,<br />
documenti e diari dal fronte di<br />
Emilio Bonari 1940-1945: Francia,<br />
Albania e Grecia, Russia, Italia. Il<br />
volume di oltre 400 pagine con la<br />
riproduzione di 250 fotografie in<br />
bianco e nero scattate nel periodo<br />
bellico dal 1939 al 1945, offre una<br />
ricca testimonianza <strong>del</strong>l’ufficiale<br />
alpino palazzolese che ha operato<br />
sul fronte occidentale, albanese,<br />
russo e nella lotta partigiana: uno<br />
spaccato completo composto<br />
da messaggi militari, cartoline,<br />
disegni e lettere, oltre ai diari<br />
dal fronte greco-albanese, russo<br />
e <strong>del</strong>l’esperienza partigiana tra<br />
<strong>Brescia</strong> e Bergamo, provenienti<br />
dall’archivio <strong>del</strong> maggiore Emilio<br />
Bonari che è stato per lunghi<br />
anni e più volte capogruppo degli<br />
alpini palazzolesi. Dopo un lungo<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
sentito parlare di una possibile candidatura<br />
di Margherita Peroni. Il Pd<br />
ha già lanciato la corsa per la poltrona<br />
di sindaco <strong>del</strong>l’avv. Gabriele Zanni.<br />
L’Udc presenterà Angelo Cima o indicherà<br />
un altro candidato <strong>del</strong>lo schieramento<br />
di centro. <strong>La</strong> Lega, da quanto<br />
si sente in giro, appoggerà la candidatura<br />
<strong>del</strong>l’ex sindaco Alessandro<br />
Sala che, dimessosi dal Pdl, assieme<br />
ad altri compagni di squadra presenterà<br />
una sua lista civica. <strong>La</strong> componente<br />
<strong>del</strong> Pdl che faceva riferimento<br />
agli ex An, se non rientrerà nella linea<br />
<strong>del</strong> partito, sembra orientata a sostenere<br />
la candidatura di Selina Grasso,<br />
assieme ad altri gruppi. “Palazzolo<br />
Cambia” avrà il nome di Selina Grasso<br />
nel suo simbolo e potrebbe raccogliere<br />
anche l’appoggio di altre liste.<br />
Il “Movimento 5 stelle”, che fa capo a<br />
Giuseppe Grillo, attraverso le primarie,<br />
ha indicato come candidato sindaco<br />
il geom. Angelo Scaratti. “Palazzolo<br />
- Città in testa” o correrà da solo o<br />
potrebbe appoggiare, in caso di convergenza<br />
programmatica, la candidatura<br />
di Gabriele Zanni. Il Partito <strong>del</strong>la<br />
Dc per le autonomie sta valutando di<br />
sostenere la candidatura di Alessandro<br />
Sala. All’appuntamento <strong>del</strong>le liste<br />
è pure attesa la frazione di S. Pancrazio<br />
che solitamente ne presenta alcune<br />
locali. Intanto c’è anche da notare<br />
un’insolita vivacità dei vari personaggi<br />
rappresentativi dei raggruppamenti,<br />
che evidentemente stanno affilando<br />
le loro strategie per essere pronti<br />
all’appuntamento di maggio, con la<br />
vigile attenzione <strong>del</strong> commissario prefettizio<br />
Roberta Verrusio.<br />
e paziente lavoro di trascrizione<br />
e sistemazione, è stato dato alle<br />
stampe quale piccolo contributo<br />
alla grande storia, all’epopea degli<br />
Alpini e di tutti i soldati italiani.<br />
<strong>La</strong> serata è stata animata dal<br />
ricco repertorio di canti <strong>del</strong> Coro<br />
alpino palazzolese, diretto dal<br />
maestro Francesco Rota e dalle<br />
letture teatrali di alcuni brani<br />
significativi <strong>del</strong> diario e <strong>del</strong>le lettere<br />
da parte di Costanzo Gatta, Lella<br />
Viola, Sergio Isonni. Interessanti<br />
e rievocativi <strong>del</strong>l’epopea degli<br />
<br />
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<br />
alpini, <strong>del</strong> loro sentito spirito di<br />
corpo e <strong>del</strong> recente Raduno <strong>del</strong><br />
2° Raggruppamento, gli interventi<br />
dei presidenti <strong>del</strong>la sezione Ana di<br />
<strong>Brescia</strong> Davide Forlani e di Lecco<br />
Luca Ripamonti che ha rievocato<br />
una bella pagina <strong>del</strong>la solidarietà<br />
alpina: la vicenda <strong>del</strong>la costruzione<br />
nel dopoguerra <strong>del</strong>la cappella degli<br />
alpini <strong>del</strong> Pian <strong>del</strong>le Betulle in<br />
Valsassina da parte degli ufficiali<br />
<strong>del</strong> Btg Morbegno, a scioglimento di<br />
un voto espresso sui fronti grecoalbanese<br />
e russo.
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Parrocchia di Santa Maria Assunata in Montichiari<br />
IL DUOMO<br />
DI MONTICHIARI<br />
Anno 2009<br />
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Parrocchia Conversione di S. Paolo in Flero<br />
CHIESA<br />
PARROCCHIALE DI<br />
FLERO<br />
Anno 2010<br />
<br />
Parrocchie di Botticino<br />
CHIESE PARROCCHIALI<br />
DI BOTTICINO<br />
Anno 2010<br />
<br />
Parrocchia di San Lorenzo martire - Verolanuova (BS)<br />
LA BASILICA DI<br />
SAN LORENZO<br />
A VEROLANUOVA<br />
Anno 2010<br />
<br />
Parrocchia di San Marco - Gardone Valtrompia (BS)<br />
CHIESA<br />
PARROCCHIALE<br />
DI SAN MARCO<br />
GARDONE VALTROMPIA<br />
Anno 2011<br />
<br />
Parrocchia di S. Maria Assunta in Ghedi (Bs)<br />
LA CHIESA<br />
PARROCCHIALE<br />
DI GHEDI<br />
Anno 2011
“Una volta Francesco andava solingo<br />
nei pressi <strong>del</strong>la chiesa di Santa<br />
Maria <strong>del</strong>la Porziuncola, piangendo<br />
e lamentandosi ad alta voce. Un<br />
uomo pio e spirituale, udendolo,<br />
suppose ch’egli soffrisse di qualche<br />
malattia o dispiacere e, mosso<br />
da compassione verso di lui, gli<br />
chiese perché piangeva così. Disse<br />
Francesco: ‘Piango la passione<br />
<strong>del</strong> mio Signore, e per amore di Lui<br />
non dovrei vergognarmi di andare<br />
gemendo ad alta voce per tutto il<br />
mondo’. Allora anche quell’uomo<br />
cominciò a piangere insieme a lui<br />
ad alta voce”. Questo breve passo<br />
è preso dalla Leggenda dei tre compagni,<br />
biografia <strong>del</strong> Santo di Assisi,<br />
accreditata perché raccoglie i ricordi<br />
dei suoi primi compagni. Alcuni<br />
anni fa mi commosse perché qui incontriamo<br />
il vero Francesco, emotivo,<br />
sentimentale, affettuoso. Nella<br />
preghiera si immedesimava tanto in<br />
quello che contemplava che anche<br />
il suo corpo ne viveva una trasformazione:<br />
le lacrime bagnavano il<br />
suo volto e i singhiozzi ne rompevano<br />
il respiro. Le stimmate saranno<br />
la meta <strong>del</strong>la sua preghiera, ma<br />
San Bonaventura, nella Leggenda<br />
Maggiore, sottolinea che prima <strong>del</strong><br />
corpo fu il suo cuore a esserne sigillato<br />
Accadde nei primi anni <strong>del</strong>la<br />
vocazione quando Francesco aveva<br />
iniziato a contemplarne giornalmente<br />
la passione di Nostro Signore.<br />
Più tardi arrivò a comporre l’Ufficio<br />
<strong>del</strong>la Passione, dove spigolando<br />
nella Scrittura colse soprattutto<br />
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a<br />
Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi,<br />
pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece<br />
una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con<br />
le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete<br />
e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse:<br />
“Portate via di qui queste cose e non fate <strong>del</strong>la casa <strong>del</strong><br />
Padre mio un mercato!”. I suoi discepoli si ricordarono<br />
che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà. Allora<br />
i Giudei presero la parola e gli dissero: “Quale segno<br />
ci mostri per fare queste cose?”. Rispose loro Gesù:<br />
“Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”.<br />
Gli dissero allora i Giudei: “Questo tempio è stato costruito<br />
in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?”. Ma<br />
egli parlava <strong>del</strong> tempio <strong>del</strong> suo corpo. (...)<br />
<br />
<br />
nteriorità. In Giovanni i segni<br />
esteriori sono simbolo <strong>del</strong>la<br />
realtà interiore, sono il modo<br />
per rendere visibile e dare testimonianza<br />
a ciò che è di Dio. Il<br />
tempio fisico è segno <strong>del</strong> tempio <strong>del</strong><br />
corpo di Cristo, lo zelo per la casa è<br />
immagine <strong>del</strong> vero e giusto atteggiamento<br />
verso Colui che è mandato. Come<br />
si disprezza il tempio fisico, così<br />
non si accoglie il tempio di Cristo e<br />
l’atteggiamento di “mercato” nel tempio<br />
fisico rende impossibile la comprensione<br />
<strong>del</strong> mandato di Cristo. È<br />
inconciliabile il chiasso dei venditori<br />
con la Parola che vive e annuncia la<br />
venuta <strong>del</strong> Regno; chi sta nel tempio a<br />
far mercato ha una visione consolidata<br />
<strong>del</strong> suo stare nella religione, <strong>del</strong> suo<br />
rapporto con Dio. Per questo non capisce<br />
il gesto di Gesù e, sebbene questo<br />
si ispiri alla Scrittura, non è compreso<br />
come segno ma come bizzarria.<br />
Drammaticamente per quei venditori<br />
e per gli specialisti <strong>del</strong> tempio il segno<br />
<strong>del</strong>lo zelo di Gesù non significa nulla;<br />
e chiedono il segno e l’autorità. Non a<br />
caso Gesù usa ambiguamente il termi-<br />
dai Salmi, quei passi che si adattavano<br />
a esprimere i sentimenti che<br />
attraversarono il cuore di Gesù<br />
sulla Croce. Il cristiano non è solo<br />
un uomo che ha fede o che pratica<br />
una religione, che partecipa a culti<br />
e a riti. Prima di tutto il cristiano è<br />
chiamato ad essere contemplativo.<br />
<strong>La</strong> contemplazione è l’essenza <strong>del</strong><br />
cristiano, perché da essa nascono<br />
la caritas e la pietas. Il cristiano o<br />
è contemplativo o non è cristiano.<br />
Lo dico anche come provocazione,<br />
ma la nostra fede ha il suo centro<br />
propulsore in una persona: Gesù.<br />
Di Lui ci sono state tramandate parole,<br />
gesti e sentimenti. Lui stesso<br />
ci ha lasciato l’eucaristia per poter<br />
continuare a “vederLo” e conformare<br />
alla sua la nostra vita.<br />
ne “tempio”, perché in esso c’è l’unico<br />
campo comune di comprensione:<br />
distruggere il tempio è bestemmia.<br />
Questo possono comprendere. Ma<br />
non comprendono che l’altro tempio,<br />
quello <strong>del</strong> corpo di Cristo sarà distrutto<br />
da loro, dalla mancanza <strong>del</strong>lo “zelo<br />
per la casa”’ che non appartiene più<br />
al tempio di pietre. È questo vuoto<br />
nelle cose fisiche che riguardano Dio<br />
che rende impossibile penetrare nel<br />
mistero <strong>del</strong> simbolo e <strong>del</strong> segno: non<br />
comprendono e non accettano perché<br />
il loro tempio è un muro di sicurezze<br />
che circonda il divino e ne definisce<br />
il campo. Quel chiasso che si produce<br />
con l’attività dei venditori di animali e<br />
con i cambiavalute nasconde il vuoto<br />
di un silenzio che non è più il silenzio<br />
di attesa di Dio. Ed è un rischio che<br />
sempre si corre quando si definisce il<br />
campo di azione di Dio e si costruiscono<br />
templi per contenere (per sicurezza)<br />
il trasbordare <strong>del</strong>la sua presenza.<br />
Gesù sta fuori e provoca dicendo di<br />
distruggere questi templi e di credere,<br />
ma l’unico tempio che viene distrutto<br />
è ancora il suo corpo e a essere soffo-<br />
cata dal chiasso di chi sa, continua a<br />
essere la sua voce. Sono lunghi quei<br />
tre giorni che ci vogliono perché il suo<br />
tempio sia ricostruito e sono i tre giorni<br />
<strong>del</strong>la tentazione <strong>del</strong>la nostra storia<br />
che cerca sicurezze per la sua fede, e<br />
segni e autorità, e si assorda con quelle<br />
certezze che sono materialmente<br />
possibili, rituali umani e religiosi che<br />
liberano dal pensiero di credere, che<br />
lo danno per scontato o per inutile. È<br />
una ressa di pensieri e parole che occupano<br />
il silenzio di quel tempio che<br />
continua a essere distrutto nel suo<br />
stare nella storia, ma che contesta e<br />
supera proprio la certezza <strong>del</strong>la storia<br />
ricostruendosi come speranza di Dio<br />
in Gesù non solo morto, ma davvero<br />
risorto. È questa la fede rischiosa e<br />
impossibile per gli uomini, ma unica<br />
possibile quando ci si accosti al silenzio<br />
di quella casa, di quel tempio che<br />
sempre si ricostruisce, quando il gorgoglìo<br />
leggero <strong>del</strong>la Sua fonte ripete<br />
le parole <strong>del</strong>la speranza che continuano<br />
a essere dette e fatte anche se in<br />
mezzo al rumore <strong>del</strong>le certezze altre.<br />
Silenzio.
n tunnel oscuro. Ma<br />
nell’oscurità si vedeva<br />
un po’ di luce e si sentiva<br />
bella musica. È il racconto<br />
di un amico in coma<br />
che il cardinale di Kinshasa <strong>La</strong>urent<br />
Monsengwo Pasinya ha proposto<br />
in una meditazione durante la settimana<br />
di ritiro <strong>del</strong>la Curia romana.<br />
Immagine che Benedetto XVI ripropone,<br />
definendola una parabola <strong>del</strong>la<br />
nostra vita: “Spesso ci troviamo in un<br />
tunnel oscuro in piena notte, ma, per<br />
la fede, alla fine vediamo luce, sentiamo<br />
una bella musica, percepiamo la<br />
bellezza di Dio, <strong>del</strong> cielo e <strong>del</strong>la terra,<br />
di Dio creatore e <strong>del</strong>la creatura”.<br />
Cos’è la Quaresima se non un tempo<br />
per leggere e per leggersi; un tempo<br />
per ritrovare la specificità <strong>del</strong> cristiano<br />
che è non-conformismo rispetto<br />
alle cose <strong>del</strong> mondo. Una specificità<br />
che richiama il silenzio <strong>del</strong> deserto,<br />
il luogo <strong>del</strong>la prova e <strong>del</strong>l’ascolto <strong>del</strong>la<br />
parola. Rispolveriamo i documenti<br />
conciliari. Il Vaticano II è stato il punto<br />
di arrivo di una vivacità ecclesiale<br />
e teologica che aveva caratterizzato<br />
la vita dei cattolici fin dall’inizio <strong>del</strong><br />
Novecento e che aveva come fulcro<br />
il rinnovamento <strong>del</strong>la Chiesa per renderla<br />
sempre più capace di pensare<br />
nuovi stili di presenza nel mondo e<br />
nuove strade di dialogo. Anche con<br />
questa semplice immagine <strong>del</strong>la luce<br />
in fondo al tunnel, il Papa ci aiuta con<br />
i suoi riferimenti, a togliere un po’ di<br />
polvere. E l’immagine <strong>del</strong>la luce richiama<br />
subito l’incipit <strong>del</strong>la costituzione<br />
dogmatica sulla chiesa, quella<br />
Lumen gentium – promulgata il 21<br />
novembre 1964, con 2151 voti favo-<br />
<br />
<br />
Buon per noi che gli apostoli<br />
non hanno capito quanto Gesù<br />
annunciava! Balza, infatti, sempre in<br />
primo piano e con vigore il dissidio<br />
fra la nostra logica umana e la<br />
logica evangelica che Gesù incarna:<br />
“...perché non ragionano secondo<br />
Dio, ma secondo gli uomini”.<br />
Non solo possiamo sentirci simili<br />
nel nostro cammino, ma trovare<br />
anche conforto e ragione, perché il<br />
Maestro ha donato quella chiave che<br />
consente di passare per ogni evento,<br />
per ogni difficoltà, trasfigurandola.<br />
revoli e solo cinque contrari – che indica<br />
Cristo luce <strong>del</strong>le genti, la cui “luce<br />
splendente sul volto <strong>del</strong>la Chiesa”<br />
illumini “tutti gli uomini annunciando<br />
il Vangelo a ogni creatura”. Se la<br />
Chiesa è chiamata a condividere le<br />
gioie e le speranze, ma anche i dolori<br />
e le angosce <strong>del</strong>l’uomo di oggi, può<br />
farlo solo andando alla radice <strong>del</strong> suo<br />
essere madre e maestra, compagna<br />
nel cammino <strong>del</strong>l’umanità pellegrina<br />
su questa terra. Andare alla radice<br />
significa anche riscoprire un linguaggio<br />
che è nella nostra memoria<br />
ma che fatica a tornare in superficie.<br />
<strong>La</strong> testimonianza di quanti, nelle più<br />
sperdute latitudini o nelle nostre confuse<br />
città, ascoltano i segni dei tempi<br />
e mettono in pratica quelle parole an-<br />
Che cosa significa “trasfigurare”?<br />
Non far quadrare il cerchio e<br />
risolvere dubbi, agitazioni, problemi<br />
con il colore rosa, una superficialità<br />
emotiva e parole persuasive, ma<br />
indicare in Sé stesso un mistero in<br />
due battute che si compenetrano:<br />
il presente, gravido <strong>del</strong>la sua<br />
Passione Morte, che attende solo<br />
di essere trapassato dalla Luce <strong>del</strong><br />
futuro, su cui ci è dato di gettare<br />
uno sguardo per restarne colpiti<br />
una volta per sempre. Uno squarcio<br />
inatteso, come un dono inaudito che<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
tiche e nuove, ci può essere di aiuto.<br />
Ricordiamo don Andrea Santoro, che<br />
aveva come scopo <strong>del</strong>la sua missione<br />
“essere luce <strong>del</strong> mondo”. Ci sono<br />
sacerdoti che hanno dato un grande<br />
contributo nella vigna <strong>del</strong> Signore.<br />
sorprende, strappa perciò la nostra<br />
storia, in cui “il buio fitto <strong>del</strong>la sua<br />
passione e morte” provocherà<br />
sgomento, timore e scandalo, con<br />
un’anticipazione luminosa che può<br />
mo<strong>del</strong>lare diversamente l’esistenza.<br />
Sul monte alto, dinanzi ai discepoli<br />
Pietro, Giacomo e Giovanni, Gesù<br />
“fu trasfigurato”, narrano i Vangeli.<br />
Anche noi conosciamo una qualche<br />
esperienza di “trasfigurazione”<br />
quando la gioia rende diversi i<br />
tratti <strong>del</strong> volto di una persona,<br />
quando una forte ispirazione<br />
<br />
<br />
<br />
Il Papa sarà presente a Milano da venerdì<br />
1 a domenica 3 giugno, in occasione<br />
<strong>del</strong>l’Incontro mondiale <strong>del</strong>le<br />
famiglie (www.family2012.com). Lo<br />
ha annunciato l’arcivescovo di Milano<br />
Angelo Scola. Benedetto XVI arriverà<br />
all’aeroporto di Milano Linate; dopo<br />
un primo incontro con la cittadinanza<br />
in piazza Duomo, avrà modo di assistere<br />
a un concerto al Teatro alla Scala<br />
diretto dal maestro Daniel Barenboim.<br />
Sabato mattina reciterà le lodi<br />
Un’altra espressione che Benedetto<br />
XVI, nel giorno <strong>del</strong>la sua elezione ha<br />
offerto al mondo, e che leggiamo proprio<br />
nel primo capitolo <strong>del</strong>la Lumen<br />
gentium. È proprio di pochi giorni<br />
fa la notizia che in un Paese dove i<br />
cristiani sono perseguitati da un dilagante<br />
fondamentalismo islamico<br />
e da leggi che mettono a morte chi<br />
viene accusato di blasfemia, un missionario<br />
è stato premiato dal governo<br />
pakistano per i servizi alla salute,<br />
all’educazione e alla cura dei rapporti<br />
interreligiosi. Si tratta di padre<br />
Robert McCulloch che ha lavorato<br />
in Pakistan per oltre 30 anni e che è<br />
stato insignito <strong>del</strong>la Sitara-e-Quaid-e-<br />
Azam, la più alta onorificenza civile<br />
<strong>del</strong>la nazione. Durante le inondazioni<br />
<strong>del</strong>lo scorso anno che sconvolsero il<br />
Pakistan, il missionario ha prestato<br />
soccorso a oltre un migliaio di famiglie<br />
<strong>del</strong> Pakistan meridionale, aiutando<br />
nella costruzione di abitazioni<br />
per dare riparo alle vittime <strong>del</strong>la catastrofe.<br />
Un impegno e una testimonianza<br />
che trovano eco nelle parole<br />
<strong>del</strong>la Lumen gentium che parla di<br />
una Chiesa che “circonda di affettuosa<br />
premura quanti sono afflitti dalla<br />
umana debolezza, anzi riconosce nei<br />
poveri e nei sofferenti l’immagine <strong>del</strong><br />
suo fondatore, povero e sofferente,<br />
e si premura di sollevarne l’indigenza,<br />
e in loro intende servire Cristo”.<br />
Una testimonianza che spetta anche<br />
ai laici, chiamati a vivere nelle normali<br />
condizioni <strong>del</strong>la vita, familiare<br />
e sociale, e a “illuminare e ordinare<br />
tutte le cose temporali, alle quali sono<br />
strettamente legati, in modo che<br />
siano sempre fatte secondo Cristo”.<br />
in Duomo assieme a sacerdoti, religiosi<br />
e religiose. Quindi, l’incontro con i<br />
cresimandi allo stadio Meazza. Infine,<br />
i due momenti clou: la Festa <strong>del</strong>le testimonianze<br />
di sabato sera e la Messa<br />
di domenica mattina (3 giugno). “Una<br />
visita di tre giorni è un evento dal carattere<br />
straordinario, eccezionale per<br />
un viaggio in Italia”, ha detto il card.<br />
Angelo Scola. L’arcivescovo ha parlato<br />
di un “evento di grande rilevanza<br />
ecclesiale e civile”, che in questo<br />
artistica colpisce e si trasmette<br />
con e attraverso una persona<br />
particolarmente comunicativa.<br />
L’arte è stata, nel corso <strong>del</strong>l’umanità<br />
peregrinante, sempre una grande<br />
mediatrice di spiritualità e di<br />
speranza. <strong>La</strong> “luce sfolgorante”<br />
però che si irradia dal Volto e dalle<br />
vesti di Gesù possiede una valenza<br />
diversa: è Luce da Luce, Luce<br />
eterna e immutabile, dono di grazia.<br />
In questa luce noi possiamo già<br />
vederci come il Padre ci vede, nella<br />
pienezza.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
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<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“tempo di travaglio” può costituire<br />
un “contributo significativo” per “far<br />
crescere la vita buona <strong>del</strong> Vangelo e<br />
la vita buona <strong>del</strong>la comunità umana”.<br />
Il cardinale ha invitato la città di Milano<br />
e tutta la Lombardia a “guardare<br />
con interesse” all’appuntamento ecclesiale,<br />
che richiamerà “non meno di<br />
300mila persone da tutto il mondo” (e<br />
alla messa conclusiva con Benedetto<br />
XVI è prevista la partecipazione di un<br />
milione di fe<strong>del</strong>i).
uando si parla <strong>del</strong>le<br />
unità pastorali, viene<br />
evidenziato che non si<br />
tratta di semplice strategia<br />
dovuta alla mancanza<br />
di clero, ma di una opportunità<br />
per ripensare l’evangelizzazione<br />
e l’incidenza <strong>del</strong> cristianesimo<br />
nell’attuale contesto sociale. Si<br />
tratta cioè di riprendere tutto a<br />
partire dallo scopo: testimoniare<br />
e mostrare una Chiesa viva e presente<br />
nella storia concreta degli<br />
uomini.<br />
Questa nuovo impulso missionario<br />
ha una conseguenza: allarga i<br />
confini <strong>del</strong>la parrocchia. <strong>La</strong> parrocchia<br />
non coincide più con le<br />
sue “istituzioni”, ma si sviluppa<br />
con il movimento di fede e di vita<br />
dei suoi fe<strong>del</strong>i. Certamente rimane<br />
come un punto “territorialmente”<br />
significativo, ma con uno sguardo<br />
e una passione che vanno oltre.<br />
Resta “Chiesa locale”, ma con una<br />
coscienza più consapevole <strong>del</strong>la<br />
“cattolicità” e <strong>del</strong>l’“universalità”.<br />
Da questo punto di vista i “movimenti”<br />
e le “nuove aggregazioni”<br />
non costituiscono un problema,<br />
ma una risorsa.<br />
E saranno tanto più una risorsa<br />
quanto più si metteranno concretamente<br />
al servizio <strong>del</strong>l’unica missione<br />
per cui un prete è un prete<br />
e un laico è un laico. Certamente<br />
esiste anche un problema di giuste<br />
relazioni. E la voce <strong>del</strong> Magistero<br />
si è già più volte espressa su questa<br />
questione. Come semplice contributo<br />
a me preme ricordare che<br />
quando si usa la parola movimento<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
più ancora che una realtà sociologicamente<br />
identificata si descrive<br />
quel dinamismo globale in base al<br />
quale la Chiesa continuamente si<br />
edifica: è il movimento <strong>del</strong>l’Amore<br />
<strong>del</strong> Dio-Trinità che viene incontro<br />
all’uomo; è il movimento <strong>del</strong>l’uomo<br />
che va incontro al Figlio di Dio<br />
che viene; è il movimento <strong>del</strong>l’uomo<br />
che, guidato dallo Spirito Santo,<br />
aderisce alla convocazione<br />
ecclesiale entrando in comunione<br />
con i suoi fratelli di fede; è il<br />
movimento <strong>del</strong>la comunità cristiana<br />
verso il mondo che ancora<br />
non conosce il Signore <strong>del</strong>la vita;<br />
è il movimento <strong>del</strong> credente che,<br />
aiutato dalla grazia, penetra nelle<br />
misteriose profondità <strong>del</strong>la realtà<br />
tutta, di cui Cristo stesso è il centro;<br />
è il movimento <strong>del</strong> fe<strong>del</strong>e che<br />
scende sempre più addentro alle<br />
misteriose profondità <strong>del</strong> proprio<br />
cuore dove Dio abita.<br />
In nessun caso può essere giustificato<br />
un conflitto tra unità pastorali<br />
e movimenti. Ci possono essere<br />
momenti di fatica, di incomprensione<br />
o di peccato.<br />
L’incomunicabilità totale, se c’è, è<br />
perché nell’una o nell’altro sono<br />
all’opera germi di settarismo.<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> nascita <strong>del</strong> quartiere di Sanpolino<br />
ha segnato un punto di svolta per le<br />
parrocchie di Sant’Angela Merici,<br />
Sant’Eufemia e Conversione di San<br />
Paolo, le quali hanno dovuto mettersi<br />
nuovamente in gioco per progettare<br />
una pastorale condivisa. Sono state<br />
chiamate a occuparsi insieme <strong>del</strong><br />
nuovo quartiere, con la collaborazione<br />
<strong>del</strong>le Suore Operaie e <strong>del</strong> diacono<br />
Vittorio Cotelli. Fondamentale<br />
la convinzione dei tre parroci di tro-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
varsi insieme in vista <strong>del</strong> progetto.<br />
Per abitare il territorio la Chiesa deve<br />
essere calata nella vita concreta,<br />
che nel quartiere comprende tra le<br />
altre cose, il disagio sociale, la questione<br />
ecologica, le dipendenze, la<br />
multiculturalità e il dialogo interreligioso,<br />
il secolarismo dilagante. Don<br />
Flavio Saleri (nella foto), parroco<br />
di Sant’Angela Merici dal 2009 ha le<br />
idee chiare sulla condizione necessaria<br />
per favorire il clima di missiona-<br />
<br />
<br />
Caro direttore, il “lancio” <strong>del</strong> sinodo<br />
è articolato. Le schede inviate alla<br />
diocesi dovrebbero rispondere a<br />
un criterio di coinvolgimento totale<br />
in spirito di comunione, oltre che<br />
soddisfare le esigenze dei cultori<br />
<strong>del</strong>la democraticità nella Chiesa.<br />
Secondo me il vero problema, però,<br />
è dato dal grado di conoscenza che<br />
le nostre comunità hanno dei temi<br />
proposti. Quanti cristiani sanno cosa<br />
significa la parola “sinodo”? Quanti<br />
possono articolare riflessioni decenti<br />
sulle “unità pastorali”? Quanti<br />
rietà <strong>del</strong>la Chiesa: la comunione tra i<br />
presbiteri, i laici e i consacrati. “Tutti<br />
devono valorizzare questo punto di<br />
forza e devono poter trovare il proprio<br />
ruolo nella vita <strong>del</strong>la comunità,<br />
secondo la propria vocazione”. Per<br />
quanto riguarda l’erigenda unità pastorale<br />
<strong>del</strong>la Visitazione, il quartiere<br />
di Sanpolino ha aiutato le tre parrocchie<br />
ad avere una linea pastorale<br />
che si va definendo. Ancora una volta<br />
determinante nella nostra esperienza<br />
riescono a valutare, concretamente,<br />
la vera realtà <strong>del</strong> “calo” <strong>del</strong> numero<br />
dei sacerdoti? È impossibile<br />
liberarsi dalla fastidiosa sensazione<br />
che già si è provata a proposito di<br />
certi “referendum civili” quando la<br />
formulazione totalmente criptica dei<br />
quesiti faceva di quelle consultazioni<br />
atti formalmente corretti, ma nella<br />
sostanza inutili. Sul versante <strong>del</strong>la<br />
riflessione, poi, sembra vistosa una<br />
carenza: la scarsa attenzione alla<br />
figura <strong>del</strong> prete. Sembra a chi scrive<br />
che il vero nodo <strong>del</strong>le crisi ecclesiali<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
è la fraternità che si respira tra i sacerdoti,<br />
che precede quella dei fe<strong>del</strong>i.<br />
C’è una équipe (prima si chiamava<br />
di Sanpolino ora <strong>del</strong>la Visitazione),<br />
formata dai tre parroci, da laici e da<br />
consacrati <strong>del</strong>le tre parrocchie che<br />
mensilmente si trovano e preparano<br />
le tre riunioni all’anno <strong>del</strong> consiglio<br />
di unità pastorale. In questo modo<br />
si sono raggiunti notevoli risultati,<br />
frutto di un cammino che dura ormai<br />
da 10 anni.<br />
<br />
<br />
sia proprio la figura <strong>del</strong> prete,<br />
<strong>del</strong> suo ruolo e soprattutto <strong>del</strong>la<br />
sua caratura spirituale. Di fronte<br />
all’attivismo di qualche presbitero<br />
ricordo l’amaro giudizio che un prete<br />
bresciano, stimato a suo tempo per<br />
la febbrile attività, espresse sul letto<br />
morte:”Pensavo fosse fede, invece<br />
era soltanto salute”. Per questo,<br />
anche in vista <strong>del</strong>le unità pastorali,<br />
resta essenziale la cura paterna <strong>del</strong><br />
Vescovo per i suoi preti, come pure<br />
la cura <strong>del</strong>le relazioni tra di noi.<br />
(Lettera firmata)
a per voi giovani si<br />
aprono possibilità molto<br />
più grandi, ma perché<br />
siete chiamati a esigenze<br />
molto più grandi.<br />
Cercate di conoscere voi stessi e<br />
i bisogni degli altri. Siate creativi,<br />
diventate costruttori e gestori <strong>del</strong><br />
vostro lavoro, <strong>del</strong>la vostra vita”.<br />
Così il vescovo Luciano Monari<br />
si è rivolto ai giovani maturandi<br />
<strong>del</strong>le scuole cattoliche bresciane<br />
che giovedì 1 marzo hanno voluto<br />
incontrarlo presso il teatro<br />
<strong>del</strong>l’Istituto Piamarta di via Cremona.<br />
L’evento, come da tradizione,<br />
è divenuto l’occasione di un<br />
dialogo diretto tra gli studenti e<br />
mons. Monari. L’incontro, introdotto<br />
e coordinato da suor Alba<br />
Comolatti, <strong>del</strong>egata provinciale<br />
<strong>del</strong>la Fidae (Federazione istituti<br />
di attività educative), ha trovato<br />
la sua struttura portante in una<br />
dinamica interazione tra i ragazzi<br />
e il Vescovo. Gli studenti hanno<br />
<br />
<br />
Giovedì 8 marzo<br />
Ore 10 - <strong>Brescia</strong> -<br />
Santa Messa di chiusura <strong>del</strong>l’anno<br />
giubilare dedicato a San Giovanni<br />
di Dio presso i Fatebenefratelli.<br />
Ore 20.30 - <strong>Brescia</strong> -<br />
Scuola di preghiera in Cattedrale.<br />
Sabato 10 marzo<br />
Ore 10 - <strong>Brescia</strong> -<br />
Incontro con le persone impegnate<br />
nel sociale e in politica al Centro<br />
pastorale Paolo VI.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
formulato 12 domande incentrate<br />
sui due testi chiave <strong>del</strong>l’incontro:<br />
la lettera alle comunità cristiane<br />
“Stranieri, ospiti, concittadini”,<br />
scritta da Monari nel febbraio <strong>del</strong><br />
2011, e il messaggio di Benedetto<br />
XVI in occasione <strong>del</strong>la 45 Giornata<br />
mondiale <strong>del</strong>la pace “Educare i<br />
giovani alla giustizia e alla pace”.<br />
In poco più di un’ora, mons. Luciano<br />
Monari ha messo a disposizione<br />
il proprio bagaglio di spiritualità,<br />
cultura ed esperienze a favore<br />
dei giovani maturandi sui temi <strong>del</strong><br />
dialogo, a partire dall’immigrazione.<br />
“Come può avvenire l’integra-<br />
Lunedì 12 marzo<br />
Ore 20.30 - <strong>Brescia</strong> - Presentazione<br />
<strong>del</strong>le schede sinodali presso la Sala<br />
Piamarta <strong>del</strong>la parrocchia di San<br />
Faustino.<br />
Martedì 13 marzo<br />
Ore 18.30 - <strong>Brescia</strong> - S. Messa<br />
con il giovane clero al Centro<br />
pastorale Paolo VI.<br />
Mercoledì 14 marzo<br />
Ore 20.30 - Lumezzane Sant’Apollonio<br />
- Catechesi per le famiglie.<br />
zione <strong>del</strong>lo straniero?”, ha chiesto<br />
un rappresentante degli studenti.<br />
Con chiarezza e concretezza, il Vescovo<br />
ha elencato quali devono essere<br />
gli elementi fondamentali di<br />
una corretta integrazione ponendo<br />
l’accento sull’apprendimento <strong>del</strong>la<br />
lingua da parte <strong>del</strong>l’immigrato, indispensabile<br />
per la comunicazione<br />
con gli altri. Ed è la comunicazione<br />
la chiave di una vera accoglienza,<br />
poiché rende possibile il dialogo<br />
interpersonale. “È necessario rendersi<br />
disponibili e desiderosi di accogliere<br />
persone − spiega Monari<br />
− con una storia alle spalle diversa<br />
dalla nostra, condividere con<br />
loro esperienze, costruire azioni<br />
comuni”. Centrale è il ruolo <strong>del</strong>le<br />
parrocchie, perché “la fede −<br />
continua il Vescovo − crea nelle<br />
persone un legame profondissimo<br />
che va al di là <strong>del</strong>le differenze culturali,<br />
di interessi, di sesso”. Nella<br />
seconda parte <strong>del</strong> suo intervento,<br />
i riflettori si spostano dal Vesco-<br />
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In collaborazione con l’Azione<br />
cattolica viene proposto il training<br />
spirituale per giovanissimi (15-18<br />
anni) da sabato 10 marzo (ore<br />
15.30) a domenica 11 marzo 2012<br />
(ore 16.30) presso Villa Pace a<br />
Gussago. Continua domenica 11<br />
marzo, dalle 9 alle 17, il percorso<br />
vocazionale “Sì, per tutta la Vita”,<br />
proposto al gruppo vocazionale<br />
diocesano “Sichar”. L’incontro si<br />
svolgerà sempre presso la nuova<br />
sede <strong>del</strong> Seminario diocesano<br />
<br />
vo ai giovani e viene adottato un<br />
nuovo copione: non più l’immigrazione,<br />
ma il problema <strong>del</strong> lavoro e<br />
<strong>del</strong>l’educazione. “Come possono<br />
i giovani sperare in un futuro migliore,<br />
senza avere alcuna certezza<br />
di un posto di lavoro?”. Con un forte<br />
riferimento all’attualità, mons.<br />
Monari ha esortato i ragazzi a non<br />
sperare più nel mito <strong>del</strong> posto fisso<br />
poiché “in una realtà dinamica<br />
come la nostra, tutto ciò che è rigido<br />
si distrugge. I giovani devono<br />
guardare al mondo <strong>del</strong> lavoro<br />
con una nuova ottica, studiando<br />
e aggiornandosi continuamente”.<br />
Infine, l’attenzione <strong>del</strong> Vescovo si<br />
è rivolto all’educazione, la quale<br />
deve coinvolgere l’integralità <strong>del</strong>la<br />
persona umana: non un’educazione<br />
puramente tecnica, ma un’educazione<br />
all’uso responsabile <strong>del</strong>la<br />
tecnologia. “Imparate tutto, ma imparate<br />
− questa la chiosa finale − a<br />
essere persone umane nel pensare<br />
e nell’agire”.<br />
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<br />
in via Razziche 4. Tema <strong>del</strong>la<br />
giornata: “Affettività redenta: tu<br />
conosci tutto, tu sai che ti voglio<br />
bene” (Giovanni 21,15-19). Per<br />
l’itinerario annuale di discernimento<br />
vocazionale proposto al gruppo<br />
diocesano “Emmaus”, il prossimo<br />
appuntamento presso il Seminario<br />
diocesano in via Razziche 4, è<br />
domenica 18 marzo, dal pranzo<br />
previsto alle 12.30 fino alle 18,<br />
meditando il tema: “<strong>La</strong> Parola<br />
annunciata” (Luca 1, 26-38).
“Preti di frontiera” è un ciclo di incontri<br />
alle ore 18 Palazzo San Paolo<br />
in via Tosio nel cuore <strong>del</strong>la città su<br />
tre figure significative di sacerdoti<br />
<strong>del</strong> Novecento che, in ambiti differenti,<br />
hanno caratterizzato la loro vita<br />
nell’incontro con “i lontani”. Questi<br />
tre incontri si svolgono in maniera<br />
parallela rispetto a quelli portati<br />
avanti da alcuni mesi sul versante<br />
amministrativo, sempre a Palazzo<br />
San Paolo. Il primo appuntamento<br />
è per giovedì 15 marzo su don Lui-<br />
gi Orione “Incontro con uno strano<br />
prete” in collaborazione con il Gruppo<br />
studi orionini. Intervengono don<br />
Paolo Clerici, docente di teologia<br />
presso la sede di Cremona <strong>del</strong>l’Università<br />
cattolica, e Michele Busi, <strong>del</strong><br />
comitato scientifico <strong>del</strong>l’istituto “G.<br />
De Luca” per la storia <strong>del</strong> prete.<br />
<strong>La</strong> figura di don Giuseppe De Luca<br />
è la protagonista <strong>del</strong> secondo appuntamento<br />
(giovedì 22 marzo) “In<br />
partibus infi<strong>del</strong>ium” in collaborazione<br />
con l’istituto “G. De Luca”. Por-<br />
<br />
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<br />
<br />
erché la consultazione sul<br />
Sinodo possa essere ampia<br />
e coinvolgente, come<br />
nelle indicazioni <strong>del</strong> Vescovo,<br />
la diocesi ha pensato<br />
l’iniziativa “Voci nell’Agorà”, degli<br />
incontri sul territorio dal titolo “<strong>La</strong><br />
mia messa, il mio parroco, il mio oratorio”:<br />
dal 12 marzo al 22 maggio nove<br />
serate con inizio alle 20.30, nove come<br />
il numero <strong>del</strong>le schede in preparazione<br />
al Sinodo, cercheranno di presentare<br />
i diversi ambiti. Giusto ricordare<br />
che le schede di consultazione individuali<br />
vanno riconsegnate entro fine<br />
marzo, mentre quelle di gruppo entro<br />
giugno. Il primo appuntamento (il 12<br />
marzo nella sala Piamarta di via San<br />
Faustino) vede la partecipazione <strong>del</strong><br />
vescovo Monari; don Angelo Maffeis<br />
(docente di ecclesiologia in Seminario)<br />
e Riccardo Venchiarutti (sindaco<br />
di Iseo) dialogano su “Missione ecclesiale,<br />
unità pastorali e territorio”. Il<br />
19 marzo a Palazzolo, nella Sala <strong>del</strong>la<br />
comunità Aurora, per affrontare<br />
le “Unità pastorali e i segni dei tempi”<br />
con padre Mario Toffari (direttore<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio migranti), Diego Mesa<br />
(sociologo) e Silvano Corli (direttore<br />
<strong>del</strong> Consultorio familiare diocesano).<br />
<strong>La</strong> Sala <strong>del</strong>la comunità di Bienno<br />
tano il loro contributo Marco Roncalli,<br />
giornalista e presidente <strong>del</strong>la<br />
Fondazione papa Giovanni XXIII di<br />
Bergamo, e mons. Antonio Fappani<br />
(nella foto, presidente <strong>del</strong>la Fondazione<br />
civiltà bresciana). Giovedì 29<br />
marzo, infine, a 20 anni dalla morte<br />
viene raccontato padre David Maria<br />
Turoldo “Educare alla libertà umana<br />
e cristiana”: l’incontro è promosso<br />
dal Movimento eccclesiale di impegno<br />
culturale in collaborazione con<br />
l’Azione cattolica, Fuci, città <strong>del</strong>l’uo-<br />
ospita il 26 marzo mons. Marco Alba<br />
(cancelliere diocesano), Annachiara<br />
Valle (direttrice di “Madre”) e Attilio<br />
Rossi (responsabile <strong>del</strong> Centro culturale<br />
Il Chiostro) che si confrontano su<br />
“<strong>La</strong> fisionomia <strong>del</strong>le unità pastorali”.<br />
A Odolo, il 16 aprile nella Sala <strong>del</strong>la<br />
comunità Splendor, tocca a mons.<br />
Renato Tononi (vicario episcopale<br />
per i laici e la pastorale), ad Angelo<br />
Onger (presidente <strong>del</strong>la Fondazione<br />
San Francesco di Sales) e a don Renato<br />
Musatti (parroco di Ospitaletto)<br />
parlare di “Annuncio, liturgia e carità<br />
nelle unità pastorali”. Su “Organismi<br />
di comunione e unità pastorali” l’oratorio<br />
Jolly di Orzinuovi, il 23 aprile,<br />
accoglie don Antonio <strong>La</strong>nzoni (direttore<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio organismi ecclesiali<br />
di partecipazione), Renato Zaltieri<br />
(presidente regionale Ial Cisl) e don<br />
Ermanno Turla (parroco di Pisogne).<br />
Don Massimo Orizio (assistente diocesano<br />
Azione cattolica), Mauro Salvatore<br />
(economo diocesano) e suor<br />
Sabrina Pianta (suora operaia) riflettono,<br />
il 26 aprile, su “I ministeri nelle<br />
unità pastorali” nelle scuole medie di<br />
Villa Carcina. Il 7 maggio nell’auditorium<br />
Bertini di Calcinato al centro <strong>del</strong><br />
dibattito la pastorale giovanile e l’oratorio<br />
nelle unità pastorali con don<br />
<br />
<br />
<br />
mo e Convento <strong>del</strong>l’Annunciata. Intervengono:<br />
Maria Cristina Bartolomei<br />
(docente di filosofia e curatrice<br />
<strong>del</strong> volume “Turoldo. Educare alla libertà<br />
umana e cristiana”), mons. Angelo<br />
Casati (già parroco <strong>del</strong>la comunità<br />
parrocchiale di San Giovanni in<br />
<strong>La</strong>terano a Milano, e il prof. Luciano<br />
Pazzaglia, già docente di storia <strong>del</strong>la<br />
scuola e <strong>del</strong>le istituzioni educative<br />
presso l’Università cattolica e direttore<br />
<strong>del</strong>la collana “Maestri” <strong>del</strong>l’Editrice<br />
<strong>La</strong> Scuola.<br />
Marco Mori (direttore <strong>del</strong>l’Ufficio oratori),<br />
Mauro Toninelli (ex educatore<br />
professionale in oratorio) e don Francesco<br />
Bezzi (coordinatore <strong>del</strong>l’unità<br />
di pastorale giovanile di Palazzolo).<br />
“Le aggregazioni e le unità pastorali”<br />
sono affrontate il 14 maggio nel teatro<br />
<strong>del</strong>l’oratorio di Maderno da don Mario<br />
Benedini (direttore <strong>del</strong>l’Ufficio di pastorale<br />
sociale e <strong>del</strong> lavoro), Roberto<br />
Rossini (presidente Acli provinciali) e<br />
Rosaria Facchinetti (Agesci <strong>Brescia</strong>).<br />
Il 22 maggio, infine, nell’auditorium<br />
di Botticino don Adriano Bianchi<br />
(direttore <strong>del</strong>l’Ufficio comunicazioni<br />
sociali), Adalberto Migliorati (giornalista<br />
de “Il Giornale di <strong>Brescia</strong>”) e<br />
don Gianluigi Carminati (parroco di<br />
Nave) approfondiscono “<strong>La</strong> comunicazione<br />
e la cultura nelle unità pastorali”.<br />
Ogni sera, moderata da Adriano<br />
Bianchi, la conclusione sarà affidata<br />
a mons. Cesare Polvara, provicario<br />
generale. Ogni martedì don Adriano<br />
Bianchi conduce – dal 13 marzo alle<br />
ore 13 – la trasmissione “<strong>Brescia</strong> in diretta<br />
speciale Sinodo” con i commenti<br />
(telefonando allo 0303774592, via sms<br />
al 3389722994 o su Facebook all’indirizzo<br />
www.facebook.com/radiovoce)<br />
degli ascoltatori sugli appuntamenti<br />
di “Voci nell’Agorà”.
vocazione nel sociale ha<br />
omenica 21 ottobre 2012<br />
avrà luogo a Roma la canonizzazione<br />
di Giovanni<br />
Battista Piamarta la cui<br />
fruttato per la comunità scuole, laboratori,<br />
operai tra i più preparati,<br />
contribuendo a creare quel tessuto<br />
produttivo nel territorio che ha dispensato<br />
opportunità per le famiglie<br />
e coesione sociale. Questa passione<br />
è comune a molti altri animatori cattolici<br />
tra ‘800 e primo ‘900: Pavoni,<br />
Tovini, Montini…; dalle loro opere<br />
nascono associazioni, casse di mutuo<br />
soccorso, banche di credito cooperativo.<br />
Una responsabilità che li ha spinti<br />
a raccogliere i problemi <strong>del</strong>le persone<br />
e trovare soluzioni innovative<br />
e alternative che si sono rivelate<br />
efficaci, foriere di una cultura capace<br />
di durare nel tempo. Questa<br />
responsabilità e competenza oggi<br />
viene declinata in sussidiarietà: una<br />
modalità di stare nel territorio e rispondere<br />
ai problemi che vanta importanti<br />
risultati (anche se la storia<br />
non rende ancora giustizia ai meriti<br />
<strong>del</strong>l’opera cattolica nel sociale). <strong>La</strong><br />
sussidiarietà è non sottrarsi alla responsabilità<br />
<strong>del</strong> prossimo, è il perno<br />
di una mo<strong>del</strong>lo sociale ed economico.<br />
Facendosi carico <strong>del</strong> prossimo<br />
si possono dare risposte risolutive,<br />
veloci ed economicamente vantaggiose.<br />
Rispondendo al proprio territorio<br />
si muovono persone, famiglie,<br />
si formano gruppi, associazioni: sono<br />
i cosiddetti “corpi intermedi” che<br />
nella loro azione dovrebbero meglio<br />
essere sostenuti (sussidiati) dallo<br />
<br />
<br />
Si terrà sabato 19 maggio l’atteso<br />
incontro <strong>del</strong> Papa con tutti i<br />
dirigenti e gli associati Mcl.<br />
Si tratta di una udienza speciale<br />
concessa nell’ambito degli<br />
appuntamenti organizzati<br />
per ricordare i 40 anni di vita<br />
<strong>del</strong> Movimento. L’incontro<br />
segna, anche visibilmente, la<br />
particolare vicinanza di Mcl ai<br />
pontefici che si sono succeduti<br />
in questi quattro decenni e<br />
quella fe<strong>del</strong>tà al magistero che<br />
contraddistingue lo Statuto e la<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Stato. Questo è il mondo <strong>del</strong> “terzo<br />
settore” che dà lavoro a centinaia<br />
di migliaia di persone e coinvolge<br />
altrettanti collaboratori e volontari<br />
che, nella loro attività sociale, partecipano<br />
<strong>del</strong>la cosa pubblica; che<br />
spontaneamente si associano e lavorano<br />
nel territorio in cui vivono,<br />
rappresentandolo nella verità dei<br />
stessa vita associativa. Paolo<br />
VI, il cui particolare affetto,<br />
soprattutto negli anni difficili<br />
<strong>del</strong>l’inizio, è stato testimoniato<br />
dal card. Re all’ultimo<br />
congresso. Giovanni Paolo II,<br />
con i numerosi incontri e quella<br />
storica visita che compì alla<br />
vecchia sede nazionale nel 1983.<br />
Ora l’incontro con Benedetto<br />
XVI per rinsaldare un<br />
vincolo filiale e di devozione<br />
proprio a poche settimane<br />
dall’avvio <strong>del</strong>l’Anno <strong>del</strong>la fede,<br />
problemi a cui cercano di dare risposta.<br />
Se tutto questo è vero se tale<br />
radicamento e rappresentanza sono<br />
genuini e consistenti, non si capisce<br />
perché il terzo settore non sia considerato<br />
a pieno titolo come “parte<br />
sociale” e non sia sentito dal governo<br />
con la stessa frequenza e dignità<br />
<strong>del</strong>le associazioni di imprenditori<br />
e dei sindacati. È ora di prendere<br />
coscienza <strong>del</strong>la forza economica,<br />
sociale <strong>del</strong> mondo non-profit, e,<br />
nell’attesa <strong>del</strong>la canonizzazione di<br />
padre Piamarta, che riconosce le<br />
sue virtù sociali, perseguire questa<br />
fondamentale battaglia culturale di<br />
rappresentanza insieme con le altre<br />
associazioni cattoliche nel terzo<br />
settore.<br />
caratterizzato dalla particolare<br />
responsabilità a cui il Papa<br />
chiama i laici associati.<br />
Mcl di <strong>Brescia</strong>, in occasione<br />
<strong>del</strong>l’udienza <strong>del</strong> 19 maggio, ha<br />
previsto diverse possibilità<br />
di partecipazione. Tra queste<br />
un viaggio di due giorni (18 e<br />
19) al costo di euro 125 tutto<br />
compreso e di tre giorni (18,<br />
19 e 20) con spesa di 190 euro.<br />
Per informazioni: segreteria<br />
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Nel corso <strong>del</strong>l’assemblea <strong>del</strong> 25<br />
febbraio scorso Marco Menni<br />
è stato eletto presidente di<br />
Confcooperative <strong>Brescia</strong> per<br />
i prossimi 4 anni. Succede a<br />
Roberto Marcelli, <strong>del</strong> quale è<br />
stato vice presidente. Proviene<br />
da una lunga esperienza<br />
cooperativa, trasversale a<br />
tutti i settori. Da sempre è<br />
impegnato nel settore lavoro<br />
servizi cultura attraverso il<br />
Con.Ast, che ha contribuito<br />
a costituire, e il sistema<br />
<br />
<br />
<br />
l tema <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>le risorse<br />
dedicate alle politiche sociali<br />
è al centro <strong>del</strong> dibattito pubblico<br />
e genera preoccupazioni tra le<br />
forze sociali e i cittadini. Mentre<br />
la situazione si aggrava e aumenta la<br />
domanda d’interventi sociali, i Fondi<br />
sociali nazionali sono stati drammaticamente<br />
ridimensionati. Le politiche<br />
regionali <strong>del</strong>la Lombardia prevedono<br />
per il 2012 un finanziamento inferiore<br />
a quello <strong>del</strong> 2011. Nei Comuni si assiste<br />
a una situazione diversificata: alcune<br />
municipalità perseguono la logica <strong>del</strong><br />
taglio lineare dei servizi, che incide in<br />
modo indifferenziato sui diversi comparti<br />
<strong>del</strong>l’amministrazione, in altri casi<br />
si assiste a interventi, prioritariamente<br />
orientati alla tutela <strong>del</strong>le fasce più<br />
deboli. Se il welfare locale arretra si<br />
rischia di innescare fenomeni di degrado<br />
<strong>del</strong>la qualità dei rapporti umani, per<br />
l’aumento dei processi di esclusione<br />
e per la disgregazione dei processi di<br />
solidarietà, vanificando le sperimentazioni<br />
degli ultimi anni alla ricerca di un<br />
nuovo mo<strong>del</strong>lo di welfare. <strong>La</strong> crescita<br />
di soggettività politica e culturale registrata<br />
dal terzo settore negli ultimi<br />
trae significatività dalla sua capacità<br />
di rappresentare le recenti profonde<br />
trasformazioni <strong>del</strong>la società civile. In<br />
questo contesto la cooperazione sociale<br />
si è dimostrata un efficace strumento<br />
di crescita economica e sociale,<br />
consolidandosi come un sistema<br />
d’imprese che nella nostra provincia<br />
conta circa 10mila addetti e gestisce<br />
servizi rivolti a decine di migliaia di<br />
cittadini; imprese sociali capaci di organizzarsi<br />
per far fronte ai bisogni in<br />
un sistema integrato tra sociale e sa-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
nitario, tra pubblico e privato, basato<br />
sulla condivisione <strong>del</strong>la responsabilità<br />
pubblica. Ma a fronte <strong>del</strong>l’impoverimento<br />
<strong>del</strong>le risorse per le politiche<br />
sociali, è inevitabile la penalizzazione<br />
dei servizi gestiti dalla cooperazione<br />
sociale che andranno a colpire, anziché<br />
evidenti sperequazioni di risorse,<br />
forme virtuose di gestione di servizi<br />
alla comunità. Le cooperative sociali<br />
si sono dimostrate organizzazioni solide,<br />
in grado di garantire una tenuta<br />
occupazionale maggiore rispetto ad<br />
altre forme d’impresa: oggi però si<br />
teme che anche queste realtà si troveranno<br />
di fronte a inedite difficoltà.<br />
Quali possono essere, quindi, le<br />
prospettive di sviluppo <strong>del</strong> sistema<br />
di welfare e quale può essere il ruolo<br />
<strong>del</strong>la cooperazione sociale? <strong>La</strong> necessità<br />
sarebbe di un dialogo aperto con<br />
gli attori istituzionali impegnati nel sistema<br />
di welfare che, anche nella nostra<br />
provincia, vada oltre la retorica e<br />
prenda in seria considerazione le pesanti<br />
ricadute <strong>del</strong>l’attuale situazione<br />
sugli attori concretamente impegnati<br />
per il benessere <strong>del</strong>la società.<br />
cooperativo <strong>del</strong> gruppo Acli,<br />
che ha promosso e rafforzato.<br />
È inoltre da tempo presidente<br />
<strong>del</strong>la cooperativa sociale<br />
“Il Vomere” di Travagliato.<br />
Nel corso <strong>del</strong>l’assemblea è<br />
stato eletto anche il consiglio<br />
provinciale così composto:<br />
Marco Baresi, Cristiano Belli,<br />
Gianfranco Bergamaschi, Luigi<br />
Bruno Bianchi, Nerina Carlotti,<br />
Dario Ciapetti, Vincenza<br />
Corsini, Rosangela Donzelli,<br />
Alberto Fe<strong>del</strong>i, Alessandro<br />
<br />
<br />
Fenaroli, Vincenzo Gaspari,<br />
Davide Guaianazzi, Angelo<br />
Linetti, Vittorino Losio, Valerio<br />
Luterotti, Massimiliano Malè,<br />
Roberto Marcelli, Giovita Fausto<br />
Marchini, Fabio Mensi, Giuseppe<br />
Mulè, Luigi Pace, Paolo Percassi,<br />
Luca Perna, Massimo Piva,<br />
Mauro Porazzi, Gisella Pricoco,<br />
Maria Rauzi, Rosa Rossi,<br />
Carlo Ruggeri, Felice Scalvini,<br />
Giacomo Tomasini, Pietro<br />
Tomasini, Clara Vitale, Fabio<br />
Volpi, Maurizio Zani.<br />
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a scena è simile a quella<br />
<strong>del</strong> crimine: un omicidio,<br />
un indiziato, <strong>del</strong>le<br />
tracce disseminate qua e<br />
là. Compito <strong>del</strong>l’investigatore<br />
è risalire all’individuazione<br />
<strong>del</strong> colpevole. È questa la singolare<br />
attività didattica svolta nei giorni<br />
scorsi dalle classi <strong>del</strong> triennio <strong>del</strong><br />
liceo, sfruttando il ben fornito laboratorio<br />
di chimica, che ben si adatta<br />
all’esecuzione di un esperimento come<br />
questo. <strong>La</strong> classe, sotto la guida<br />
<strong>del</strong>la prof.ssa Roberta Gatta, titolare<br />
<strong>del</strong>la cattedra di scienze e biologia,<br />
ha compiuto quella che, in termine<br />
tecnico, si definisce dna fingerprinting<br />
una metodica molto moderna,<br />
che consente di caratterizzare un<br />
individuo in base alla sua impronta<br />
digitale scritta nel dna. Il dna prelevato<br />
dalla scena <strong>del</strong> crimine viene<br />
confrontato con quello prelevato da<br />
alcuni sospettati al fine di individuare<br />
il colpevole.<br />
Le motivazioni didattiche di questo<br />
esperimento sono illustrate dalla<br />
stessa docente. “<strong>La</strong> biologia molecolare<br />
è parte integrante <strong>del</strong> percorso<br />
di scienze che viene svolto al liceo.<br />
<strong>La</strong> possibilità di condurre esperimenti,<br />
purtroppo, è fortemente limitata<br />
poiché i materiali necessari<br />
per questo tipo di esperimenti sono<br />
molto costosi. Il kit che abbiamo noleggiato<br />
grazie alla collaborazione<br />
con il CusMiBio <strong>del</strong>l’Università degli<br />
Studi di Milano ha permesso di<br />
agganciare la teoria alla pratica e di<br />
far toccare con mano agli studenti<br />
concetti che rischiavano di rimanere<br />
confinati solo a simulazioni fatte<br />
<br />
<br />
Che cosa pensano i ragazzi <strong>del</strong>la<br />
letteratura per ragazzi, un mondo<br />
in cui sono considerati solo come<br />
utenti finali? Ecco alcune <strong>del</strong>le<br />
loro riflessioni emerse durante una<br />
discussione in classe su questo<br />
argomento.<br />
Francesca: “Io credo che nella<br />
letteratura per ragazzi ci sia<br />
l’aspetto commerciale, ma anche<br />
una certa attenzione al nostro bene,<br />
penso ad esempio al consiglio dei<br />
genitori e degli insegnanti su questo<br />
o quel libro da leggere”.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
al computer”. Agli studenti vengono<br />
forniti campioni di dna prelevati<br />
dalla scena <strong>del</strong> crimine e di cui<br />
sono state amplificate specifiche<br />
regioni polimorfiche <strong>del</strong> genoma,<br />
utilizzate nella pratica di laboratorio<br />
per costruire il profilo genetico<br />
di un individuo. I gruppi eseguono<br />
l’esperimento di elettroforesi <strong>del</strong><br />
<br />
<br />
Valentina: “Io mi baso sui consigli<br />
alla pari dei miei amici e coetanei”.<br />
Marco: “Il marketing non è vietato!<br />
Prima mi leggo il libro, poi mi<br />
compro il dvd”. Sofia, Stefano,<br />
Valentina: “Alcuni libri creano una<br />
specie di dipendenza (come la<br />
nutella!): ti fai prendere dalla storia,<br />
li divori uno dietro l’altro e alla fine<br />
ti senti triste perché hai un vuoto<br />
da colmare. A noi è successo con<br />
i libri di Harry Potter, le Cronache<br />
di Narnia oppure Nina e il segreto<br />
<strong>del</strong>la sesta luna”. Jennifer e Carlotta:<br />
<br />
dna, utilizzando un comodo apparecchio<br />
per elettroforesi portatile,<br />
rapido e sicuro, detto FlashGel. Gli<br />
studenti, osservando la distribuzione<br />
<strong>del</strong>le bande corrispondenti ai<br />
polimorfismi <strong>del</strong> dna analizzato e<br />
confrontando i diversi profili genetici,<br />
hanno potuto ricostruire la dinamica<br />
<strong>del</strong> crimine e identificare il<br />
“colpevole”.<br />
Nel frattempo proseguono, in collaborazione<br />
con l’Ufficio comunicazioni<br />
sociali <strong>del</strong>la diocesi, gli incontri<br />
sul tema <strong>del</strong>l’educazione ai media<br />
dei giovani. Mercoledì 14 alle 20.30<br />
nella Sala Bonini si parlerà de “<strong>La</strong><br />
scuola dei nativi digitali”, con don<br />
Adriano Bianchi, direttore di questa<br />
testata, nei panni di relatore.<br />
“Noi non siamo tristi quando<br />
finiamo di leggere un libro, ma felici<br />
e curiose di iniziarne un altro. <strong>La</strong><br />
curiosità è importante”.<br />
Stefano e Samanta: “Alcuni ragazzi<br />
leggono tanti libri per vantarsi con<br />
gli amici e sentirsi superiori”.<br />
Sofia: “Secondo me i libri più belli<br />
non sono quelli proposti dalla<br />
pubblicità martellante, ma quelli<br />
che nessuno conosce”. Francesca:<br />
“Forse dovremmo leggere di più<br />
classici come ‘Il piccolo principe’ e<br />
‘Il giardino segreto’”.
escia è una piazza importante<br />
per la sua storia<br />
e per la sua attualità nel<br />
campo <strong>del</strong>la comunicazione.<br />
Lo sa bene mons.<br />
Domenico Pompili, che la scorsa settimana<br />
ha visitato il Centro diocesano<br />
per le comunicazioni sociali. Si è messo<br />
in ascolto <strong>del</strong>le numerose attività<br />
presenti e ha lanciato un messaggio<br />
di incoraggiamento a quanti operano<br />
nel settore <strong>del</strong>le comunicazioni sociali<br />
(radio, Sale <strong>del</strong>la comunità, siti<br />
web, audiovisivo, carta stampata).<br />
Mons. Pompili ha ricordato come la<br />
comunicazione non sia un “un affare<br />
di tipo tecnico, ma una questione di<br />
tipo culturale che ha a che fare con<br />
la capacità <strong>del</strong>la Chiesa di abitare o<br />
meno il nostro territorio”. Per abitare<br />
il territorio bisogna sì saper parlare,<br />
ma bisogna altresì sapersi mettere in<br />
ascolto: “Quando parola e silenzio si<br />
escludono a vicenda, la comunicazione<br />
si deteriora, o perché provoca un<br />
certo stordimento, o perché, al con-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
trario, crea un clima di freddezza;<br />
quando, invece, si integrano reciprocamente,<br />
la comunicazione acquista<br />
valore e significato” (dal messaggio<br />
di Benedetto XVI per la 46ª Giornata<br />
mondiale <strong>del</strong>le comunicazioni sociali).<br />
“<strong>La</strong> comunicazione – ha aggiunto il<br />
direttore <strong>del</strong>l’Ufficio nazionale per le<br />
comunicazioni sociali – è quella linea<br />
di frontiera che permette alla Chiesa<br />
di stare dentro i cambiamenti vertiginosi,<br />
le consente di introiettare quello<br />
che sta accadendo ma anche di saperlo<br />
discernere”. Ciò significa anche avvicinarsi<br />
a tutti i nuovi strumenti, non<br />
solo dal punto di vista tecnico, ma<br />
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compresi dal punto di vista antropologico<br />
perché “incidono radicalmente<br />
nel vissuto di ogni persona; l’uomo è<br />
segnato da questi cambiamenti”. <strong>La</strong><br />
dimensione antropologica giustifica<br />
ancora di più la presenza sul territorio<br />
dei media diocesani sulla scorta<br />
degli insegnamenti e <strong>del</strong>le intuizioni<br />
dei predecessori che hanno pensato a<br />
questi strumenti. Persone che hanno<br />
saputo affrontare una situazione che<br />
non era pianificabile; erano profeti<br />
<strong>del</strong> loro tempo in grado di dire qualcosa<br />
di significativo anche all’uomo<br />
di oggi. Rispetto a qualche decennio<br />
fa stiamo vivendo una nuova stagione<br />
definita <strong>del</strong>la “post durezza”: siamo<br />
stati cresciuti in un ambiente tranquillo<br />
e, a differenza dei pionieri, non abbiamo<br />
sperimentato l’incertezza. “Il<br />
clima di incertezza resta e sarebbe<br />
poco corretto fare finta che non ci<br />
fosse, piuttosto è decisivo non smarrire<br />
l’eredità dei padri nobili”. Ecco<br />
allora che bisogna “vivere la stagione<br />
senza arrestarsi di fronte alle difficol-<br />
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tà, per trovare nella difficoltà ciò che<br />
aguzza l’ingegno”. È un tempo che ci<br />
consegna anche straordinarie potenzialità,<br />
perché, sempre dal Messaggio<br />
<strong>del</strong> Papa, “sono da considerare con<br />
interesse le varie forme di siti, applicazioni<br />
e reti sociali che possono aiutare<br />
l’uomo di oggi a vivere momenti<br />
di riflessione e di autentica domanda,<br />
ma anche a trovare spazi di silenzio,<br />
occasioni di preghiera, meditazione<br />
o condivisione <strong>del</strong>la Parola di Dio.<br />
Nella essenzialità di brevi messaggi,<br />
spesso non più lunghi di un versetto<br />
biblico, si possono esprimere pensieri<br />
profondi se ciascuno non trascura<br />
di coltivare la propria interiorità”. 10<br />
anni fa c’era un’ingenua apertura <strong>del</strong><br />
mondo ecclesiale di fronte al mondo<br />
<strong>del</strong>la comunicazione, oggi quelle intuizioni<br />
devono essere ratificate o messe<br />
a latere: “Spesso si respira un atteggiamento<br />
che dice che ci sono <strong>del</strong>le<br />
priorità rispetto alla comunicazione”.<br />
Ma come deve essere l’informazione?<br />
“Libera e sana. Libera è ovvio, sana<br />
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perché sostenibile. <strong>La</strong> libertà è assolutamente<br />
correlativa a questa forma di<br />
sostenibilità economica”. <strong>La</strong> strada da<br />
intraprendere non è facile, ma mons.<br />
Pompili ha le idee chiare: “Oggi ciò<br />
che fa appeal non è leagenericità dei<br />
propri riferimenti, ma la coerenza <strong>del</strong><br />
proprio punto di osservazione. È necessario<br />
cercare un profilo capace di<br />
offrire un punto di vista cattolico, che<br />
non significa confessionale, ma integrale:<br />
il bipolarismo è entrato nelle<br />
vene, serve, quindi, una chiave di lettura<br />
che introduca un po’ di ossigeno<br />
in questa dialettica che francamente<br />
ci ha un po’ stufato”.
andi nomi e grandi appuntamenti.<br />
<strong>La</strong> seconda<br />
edizione <strong>del</strong> festival<br />
“Tener-a-mente” è stata<br />
presentata in questi<br />
giorni dal presidente <strong>del</strong> Vittoriale<br />
Giordano Bruno Guerri e dalla direttrice<br />
artistica Viola Costa. Dietro<br />
le quinte si muove ancora Re:thinkart,<br />
dopo il successo <strong>del</strong>la passata<br />
stagione che ha visto un incremento<br />
di pubblico rispetto al 2010 <strong>del</strong> 44%.<br />
Il cartellone si snoda tra musica,<br />
danza, circo e teatro. Si comincia<br />
l’1 luglio e si chiude il 12 agosto, con<br />
anteprima al Grande il 14 marzo con<br />
James Taylor.<br />
L’apertura sarà con il Gran gala tener-a-mente<br />
in cui Filippo Timi, Luca<br />
Marinelli e Ugo Pagliai rileggeranno<br />
il Vate secondo la loro generazione<br />
e il loro stile. Sarà ancora teatro, in<br />
una declinazione particolare, quello<br />
proposto dall’attrice Ute Lemper (9<br />
agosto). <strong>La</strong> cantante e attrice tedesca<br />
condurrà il pubblico in nun viag-<br />
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gio da Brecht a Piazzolla, raccontando<br />
il tango accompagnata da Vana<br />
Gierig al pianoforte, Tito Castro al<br />
bandoneon (una fisarmonica) e Steve<br />
Millhouse al contrabasso.<br />
<strong>La</strong> musica ricoprirà una parte significativa<br />
<strong>del</strong> cartellone; musica in<br />
tutte le sue forme; la grande musica<br />
d’autore italiana con Francesco De<br />
Gregori (6 luglio), Paolo Conte (28<br />
luglio) e Samuele Bersani (3 agosto).<br />
Anche il pop-rock cin Yann Tiersen,<br />
autore <strong>del</strong>la colonna sonora <strong>del</strong> film<br />
“Il favoloso mondo di Amelie” (15<br />
luglio) e Patti Smith (20 luglio). Anche<br />
il jazz, con altre contaminazio-<br />
Si chiude il 10 marzo all’Università<br />
cattolica di Milano il Gran premio <strong>del</strong>la<br />
matematica applicata, giunto alla<br />
sua 11ª edizione. I ragazzi concorrenti,<br />
soprattutto quelli più bravi, sono spinti<br />
a scegliere facoltà scientifiche, e in<br />
particolar modo il percorso per diventare<br />
un matematico attuariale, la professione<br />
che calcola i rischi, qualsiasi<br />
tipo di rischio, ma che non ne corre a<br />
sua volta nessuno, essendo una <strong>del</strong>le<br />
professioni più cercate al mondo (la<br />
più cercata nel 2010 secondo una ricerca<br />
statunitense). L’iscrizione alla<br />
gara è stata gratuita. Alla gara hanno<br />
potuto partecipare esclusivamente gli<br />
studenti <strong>del</strong> IV e V anno degli istituti<br />
di istruzione secondaria di secondo<br />
grado statali e non statali <strong>del</strong>la Lombardia.<br />
I premi, almeno <strong>del</strong>la stessa<br />
entità <strong>del</strong>l’anno scorso, saranno com-<br />
<br />
<br />
Fino a domenica 11 marzo al<br />
Teatro Sociale andrà in scena “Il<br />
malato immaginario” di Mòliere,<br />
per la regia di Marco Bernard,<br />
che ripropone una commedia<br />
colma di eccellenti spunti comici,<br />
ma al contempo, la storia di un<br />
uomo smarrito dalle <strong>del</strong>usioni<br />
<strong>del</strong>la vita, un uomo che ha perso<br />
la fiducia in se stesso, nei propri<br />
simili e la stessa voglia di vivere.<br />
<strong>La</strong> storia <strong>del</strong> malato immaginario,<br />
che ha più paura di vivere che di<br />
morire, è il testamento di Molière.<br />
ni, risuonerà nell’anfiteatro: il 17 luglio<br />
arriva Pat Metheny, fresco <strong>del</strong><br />
19° Grammy Awards come miglior<br />
album new age; il 25 luglio si terrà<br />
il concerto <strong>del</strong>l’Orquestra Buena Vista<br />
Social Club; Walter Beltrami e il<br />
Postural vertigo Quintet in concerto<br />
con l’icona jazz newyorkese Jim<br />
Black; il connubio Benni-Fresu si<br />
esibirà il 31 luglio.<br />
Per quanto riguarda la danza, anche<br />
lo scorso anno arte esaltata nel panorama<br />
<strong>del</strong> Vittoriale si esibirà Carla<br />
Fracci su musiche di Nino Rota.<br />
Con lei anche Rossella <strong>Brescia</strong>. I<br />
Kataklò saranno con il loro physical<br />
theatre guidati da Giulia Staccioli.<br />
Il 5 agosto con il gran gala di Danza<br />
e Danza, curato da Daniele Cipriani,<br />
si ripercorre la storia <strong>del</strong> balletto, da<br />
quello classico con il Bolshoi Ballet<br />
Accademy, al contemporaneo con il<br />
Balletto teatro di Torino, dal tango<br />
dei Los Hermanos Macana fino al<br />
flamenco e alla street dance. Come<br />
nella scorsa stagione toccherà an-<br />
<br />
<br />
<br />
posti da materiali elettronici/informatici<br />
per gli studenti e da buoni-libro<br />
per i docenti dei concorrenti vincitori.<br />
Ci sono anche dei bresciani: Istituto<br />
Antonietti di Iseo, Cerebotani di Lonato,<br />
Fermi di Salò, Cossali di Orzinuovi,<br />
Calini, Castelli, Don Bosco e<br />
Leonardo di <strong>Brescia</strong>.<br />
Per la sede di <strong>Brescia</strong>, il Dies academicus<br />
si svolgerà il 22 marzo. Il programma<br />
vede alle 9.30 la celebrazione<br />
eucaristica da parte <strong>del</strong> vescovo<br />
Luciano Monari. Alle 10.45 Franco<br />
Anelli, prorettore vicario <strong>del</strong>l’Università<br />
cattolica <strong>del</strong> Sacro Cuore, terrà<br />
un intervento seguito dalla relazione<br />
“<strong>La</strong> priorità <strong>del</strong>lo sviluppo e <strong>del</strong> lavoro:<br />
investire nella formazione e nella<br />
ricerca” di Corrado Passera, ministro<br />
<strong>del</strong>lo Sviluppo economico, <strong>del</strong>le infrastrutture<br />
e trasporti.<br />
Nei panni <strong>del</strong> protagonista<br />
Argante l’eccezionale Paolo<br />
Bonacelli. <strong>La</strong> vicenda narra<br />
<strong>del</strong> padre di una bella ragazza,<br />
marito di una donna avida e<br />
fedifraga e vittima di uno sciame<br />
di dottori avvoltoi, salassatori<br />
e ciarlatani. Il protagonista<br />
rasenta la follia, sospeso tra<br />
letto e bagno, nella sua dimora<br />
appartata, trasformata in una<br />
sorta di ospedale. Bonacelli ha<br />
vinto nel 2011 il premio “Renato<br />
Simoni per la fe<strong>del</strong>tà al teatro<br />
cora alla danza chiudere l’edizione<br />
2012: Tiler Peck, Gonzalo Garcia e<br />
Joaquin De Luz, primi ballerini <strong>del</strong><br />
New York city ballet, proporranno<br />
alcune coreografie di George Balanchine,<br />
Jerome Robbins e Christopher<br />
Wheeldon.<br />
Spazio anche per le risate nelle serate<br />
<strong>del</strong> Vittoriale: il 6 agosto David<br />
<strong>La</strong>rible, colui che la critica definisce<br />
il più simpatico clown al mondo, calcherà<br />
le assi <strong>del</strong> palco <strong>del</strong> Vittoriale.<br />
Grande novità di quest’anno per gli<br />
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di prosa”, riconoscimento<br />
assegnato ai più importanti<br />
protagonisti <strong>del</strong>la scena italiana.<br />
Accanto al mattatore Patrizia<br />
Milani e Carlo Simoni, anche<br />
loro bravi nelle caratterizzazioni,<br />
rispettivamente Tonina e Beraldo.<br />
Uno spettacolo con cui il teatro<br />
stabile di Bolzano sta ottenendo<br />
successo. Ingresso da 12 a 26<br />
euro, con possibili riduzioni.<br />
Fino a sabato lo spettacolo è alle<br />
20.30, domenica alle 17.30. Info:<br />
ctbteatrostabile.it<br />
<br />
affezionati sarà la “Tener-a-mente<br />
card”, la carta fe<strong>del</strong>tà acquistabile<br />
on line a 30 euro. Tra i vantaggi<br />
l’acquisto di due biglietti per ogni<br />
spettacolo in cartellone senza costi<br />
di prevendita, la spedizione a domicilio<br />
dei biglietti acquistati on line,<br />
lo sconto sull’ingresso al Vittoriale,<br />
sul parcheggio <strong>del</strong> teatro e in esercizi<br />
commerciali.<br />
Tutti gli spettacoli inizieranno alle<br />
21.15. Info, per tutto, e prevendite:<br />
anfiteatro<strong>del</strong>vittoriale.it
È una iniziativa <strong>del</strong>l’associazione<br />
culturale “Il gonfalone” promossa<br />
e patrocinata dal Comune con<br />
un duplice obiettivo: accendere i<br />
riflettori su giovani talenti bresciani,<br />
e sostenere una storica realtà <strong>del</strong><br />
volontariato locale. Ma andiamo per<br />
ordine. L’evento è “<strong>Brescia</strong> racconta.<br />
Storie di musica, arte e letteratura” e<br />
si terrà nel Teatro Grande lunedì 12<br />
marzo alle ore 20.30. Intervengono<br />
per la parte teatrale l’affermata<br />
attrice comica Simona Marchini e<br />
l’attore bresciano Luca Micheletti<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
on solo 8 marzo”. Una<br />
giornata, quella dedicata<br />
alle donne, che si<br />
estende idealmente, attraverso<br />
le iniziative patrocinate<br />
dalla Commissione pari<br />
opportunità <strong>del</strong> Comune di <strong>Brescia</strong>,<br />
fino al mese di aprile. “Si tratta di una<br />
giornata e non di una festa – precisa<br />
la Presidente <strong>del</strong> consiglio comunale<br />
Simona Bordonali – perché alla luce<br />
degli eventi di cronaca che in particolare<br />
negli ultimi tempi hanno toccato<br />
proprio la nostra città, emerge<br />
un quadro molto negativo <strong>del</strong>la condizione<br />
femminile”.<br />
Per questa ragione, numerose associazioni<br />
hanno proposto per questo<br />
periodo un’amplissima offerta di incontri,<br />
spettacoli e manifestazioni,<br />
rigorosamente a tinte rosa, per stimolare<br />
la discussione in merito a un<br />
tema, purtroppo, ancora molto attuale.<br />
Si comincia appunto l’8 marzo<br />
con un fitto calendario di incontri:<br />
alle 17, nel Salone Vanvitelliano<br />
<strong>del</strong>la Loggia, avverrà la premiazione<br />
nell’ambito <strong>del</strong>la 10° edizione <strong>del</strong><br />
Premio Leonessa, dedicato alle atlete<br />
bresciane che si sono distinte in diverse<br />
discipline. Ospite d’eccezione<br />
sarà Francesca Porcellato, fondista<br />
paraplegica, vincitrice di 11 medaglie<br />
in diverse edizioni <strong>del</strong>le Paralimpiadi.<br />
Sempre alle 17, al cinema Nuovo<br />
Eden, la Cgil organizza un incontro<br />
tra donne italiane e donne straniere<br />
dal titolo “Donne <strong>del</strong> mondo, donne<br />
nel mondo”, occasione di confronto<br />
interculturale tra lavoratrici. Alle<br />
17.30, invece, alla Libreria Paoline<br />
di via Trieste si svolgerà il primo dei<br />
(classe 1985, premio Ubu 2011 come<br />
miglior attore non protagonista).<br />
Per la musica: la Rossini Chamber<br />
Orchestra diretta da Mario Pan;<br />
il violoncello Paolo Bonomini e il<br />
violino Daniele Richiedei. Conduce<br />
la serata lo storico <strong>del</strong>l’arte Paolo<br />
Bolpagni. <strong>La</strong> serata ha finalità<br />
benefiche: l’intero ricavato sarà<br />
devoluto alla locale associazione<br />
Dormitorio San Vincenzo. Biglietti:<br />
platea e palchi <strong>del</strong> 1°, 2° e 3° ordine<br />
15 euro; 4° ordine e galleria 10 euro;<br />
loggione 5 euro. (m.l.)<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
tre incontri sul tema “<strong>La</strong> voce <strong>del</strong>le<br />
donne”, dal titolo “<strong>La</strong> parola che difende<br />
la vita”, durante il quale verrà<br />
presentato il libro “Maternità interrotte”<br />
(presentato a pag. 37) alla presenza<br />
di una <strong>del</strong>le autrici, Elisabetta<br />
Pittino. Venerdì 9 marzo sarà un’altra<br />
giornata ricca di incontri: alle 18,<br />
presso l’Auditorium <strong>del</strong> Museo degli<br />
Strumenti Musicali di via Trieste avrà<br />
luogo la prima edizione <strong>del</strong> “Premio<br />
Donna”, proposta da Fondazione<br />
Cab e Nuova Accademia degli Erranti.<br />
Tre i riconoscimenti assegnati: il<br />
premio “Lydia Conter” per la musica,<br />
“Ansa Regina <strong>Brescia</strong>na” per l’impe-<br />
gno civile e “Veronica Gambara” per<br />
l’arte e la letteratura. Di tutt’altro tenore,<br />
invece, lo spettacolo che alle<br />
20.30 sarà messo in scena da Contatto<br />
Diretto e Filorosso Teatro al<br />
Santa Giulia, al Villaggio Prealpino:<br />
“I monologhi <strong>del</strong>la vagina”, pièce di<br />
origine statunitense, il cui titolo è “un<br />
pugno in faccia – come spiega Leana<br />
Palmieri, che con Francesca Romanò<br />
ne cura la regia – ma che intende<br />
raccontare in modo comico, ma mai<br />
volgare il mondo femminile, portando<br />
in scena 20 donne che parlano<br />
con leggerezza di tematiche molto<br />
profonde”.<br />
Le iniziative proseguono per tutto il<br />
mese di marzo. A chiudere il calendario<br />
in simpatia sarà invece il 13<br />
aprile lo spettacolo “Donna cosa succederà,<br />
ovvero il mondo <strong>del</strong>le donne<br />
visto dagli uomini”, con Enrico Zani,<br />
Alex Rusconi e Sergio Benzoni (sede<br />
e orario in via di definizione).<br />
<br />
<br />
Per “Teatro a Merenda” rassegna<br />
organizzata dal Comune di<br />
Villanuova sul Clisi per le famiglie<br />
va in scena lo spettacolo “Alfabeto”<br />
<strong>del</strong>la compagnia Aldabra Teatro,<br />
un modo originale per imparare (o<br />
ripassare) i primi rudimenti <strong>del</strong>la<br />
scrittura grazie a oggetti e pupazzi.<br />
Sulla scena andrà l’alfabeto. Il<br />
suo teatro è fatto da lettere che<br />
diventano personaggi. Le lettere<br />
<strong>del</strong>l’alfabeto raccontano, grazie alla<br />
complicità di una “presentatricenarratrice”,<br />
le lore storie poetiche<br />
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e divertenti. Libri come magici e<br />
sorprendenti teatri prendono vita e<br />
diventano scene dove si animano le<br />
lettere-personaggio di un alfabeto<br />
originale. Filastrocche e giochi<br />
linguistici sono il filo conduttore<br />
dei racconti che sono presentati<br />
con l’ausilio <strong>del</strong>le tecniche <strong>del</strong><br />
teatro di figura e l’utilizzo <strong>del</strong> libro<br />
gioco. Lo spettacolo nasce e si<br />
ispira all’esperienza dei laboratori<br />
“Lib(e)ro la fantasia”.<br />
Ingresso al teatro Corallo 5 euro.<br />
Inizio alle 16.30
<strong>Brescia</strong>, Salò e Cremona alleate<br />
in nome <strong>del</strong>la liuteria, arte<br />
antica tanto quanto il dibattito<br />
che negli anni ha contrapposto<br />
il territorio di Gasparo a quello<br />
di Stradivari, oggi riuniti per<br />
diffondere il proprio patrimonio<br />
artistico e far conoscere il violino<br />
come strumento di comunanza<br />
tra i popoli d’Europa. Per questa<br />
ragione, l’Associazione culturale<br />
Acuto, con <strong>Brescia</strong>story e le<br />
amministrazioni comunali e<br />
provinciali ha organizzato una<br />
mostra che ha per oggetto “Il<br />
violino tra <strong>Brescia</strong> e Cremona”.<br />
“Si tratta di un itinerario tematico<br />
– ha spiegato Amanda Mazzucchi,<br />
portavoce <strong>del</strong>l’Associazione –<br />
per il quale non si presuppone<br />
di concentrare le opere in un<br />
unico luogo, ma di far spostare<br />
i visitatori nei posti in cui esse<br />
si trovano e nelle quali sono<br />
state realizzate”. Un’occasione<br />
per veicolare turisti in zone<br />
poco conosciute, ma anche per<br />
far scoprire ai cittadini realtà<br />
<br />
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iero Angela, nelle scorse<br />
settimane, è stato a Castenedolo<br />
per presentare<br />
il suo ultimo libro “ A cosa<br />
serve la politica?”<br />
Che cosa l’ha spinta, dopo anni<br />
di racconto di cultura e scienza,<br />
a occuparsi di politica?<br />
In realtà in questo libro riprendo molti<br />
temi che ho trattato, solo che qui li<br />
ho messi in un involucro differente. Ci<br />
si dimentica che in realtà lo sviluppo<br />
comporta cose che non sono strettamente<br />
politiche, nel senso di partiti,<br />
votazioni ed elezioni. Se in un Paese<br />
come la Turchia, che ha un reddito di<br />
9000 euro pro capite, mentre la Svezia<br />
ha un reddito di 28mila euro pro capite,<br />
un politico turco dicesse: se mi<br />
eleggerete avrete salari svedesi, asili<br />
nidi e via dicendo, non potrebbe farlo.<br />
Il libro cerca di rispondere al perché.<br />
Se due milioni di olandesi rimanessero<br />
senza casa e venissero portati,<br />
senza niente, in una parte disabitata<br />
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<strong>del</strong> mondo e lasciati lì, dopo 25 anni<br />
troveremmo gli scheletri o università<br />
e campi da tennis? Io sono per la seconda,<br />
perché hanno con sé la macchina<br />
<strong>del</strong>la ricchezza, che è dentro il<br />
cervello: la conoscenza, la capacità<br />
organizzativa, l’imprenditorialità, i valori,<br />
le regole, l’educazione. <strong>La</strong> politica<br />
senza queste cose è paralizzata. Spesso<br />
cerchiamo in un programma elettorale<br />
la soluzione dei nostri problemi,<br />
ma senza le gambe non cammina.<br />
Uomo di scienza o di cultura?<br />
Solitamente le pagine culturali dei<br />
giornali sono letterarie, difficilmente<br />
troviamo un approfondimento culturale<br />
sui temi <strong>del</strong>la scienza. <strong>La</strong> cultura è<br />
unica, non letteraria o scientifica; sono<br />
cose che in modo diverso si compenetrano<br />
e completano. Nel nostro<br />
Paese abbiamo una cultura scientifica<br />
carente; non è colpa dei letterati, ma<br />
degli scienziati, che sono preoccupati<br />
di fare le loro cose e non abituati a<br />
usare le parole; quindi sono poco pre-<br />
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senti nel dibattito culturale. È un errore<br />
perché la società in cui viviamo<br />
è legata all’innovazione tecnologica,<br />
a sua volta legata alla ricerca scientifica.<br />
<strong>La</strong> cultura di oggi è in ritardo sul<br />
suo tempo, perché non si occupa <strong>del</strong>la<br />
macchina che trasforma la società.<br />
Le piace <strong>Brescia</strong>?<br />
Sono venuto una sola volta e ho visto<br />
bellissimi mosaici romani e il tempio.<br />
Mi ha sorpreso vedere resti romani<br />
così importanti a <strong>Brescia</strong>.<br />
Molti laureati, ma...<br />
È un problema. In Italia la maggior<br />
parte dei laureati è letterato, economico<br />
e giuridico. Abbiamo una carenza<br />
di ingegneri, di tecnici; non solo<br />
laureati, ma anche di esperti e periti.<br />
<strong>La</strong> società non assorbe il numero di<br />
laureati. I Paesi emergenti hanno pochi<br />
letterati e molti tecnici. Noi siamo<br />
passati da una società contadina<br />
a una industriale e postindustriale.<br />
Tutte le professioni, a misura d’uomo,<br />
si reggono su una società capace di<br />
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che non avrebbero visitato. Il<br />
progetto è articolato in una parte<br />
editoriale, un catalogo bilingue<br />
italiano-inglese con saggi, schede<br />
tecniche e suggerimenti di luoghi<br />
da visitare, e in una parte legata<br />
a visite guidate e concerti. <strong>La</strong><br />
terza domenica di ogni mese<br />
sarà possibile partecipare a un<br />
percorso che, partendo dalla<br />
Loggia, prosegue lungo le vie<br />
<strong>del</strong>le botteghe scomparse dei<br />
liutai per approdare al Museo<br />
degli strumenti musicali e <strong>del</strong>la<br />
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liuteria bresciana di via Trieste (10<br />
euro, posti limitati; prenotazioni<br />
e informazioni info@bresciastory.<br />
it o 340.5084747). In aprile,<br />
nella settimana <strong>del</strong>la cultura,<br />
saranno esposti nell’Archivio di<br />
Stato documenti sull’attività dei<br />
liutai; in luglio e agosto, saranno<br />
organizzate visite guidate a Salò<br />
per “L’estate musicale <strong>del</strong> Garda”.<br />
Altre iniziative coinvolgeranno le<br />
scuole. Altrettanti appuntamenti<br />
anche su Cremona. Info:<br />
acutoweb.net. (a.g.)<br />
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produrre cibo, servizi, oggetti per tutti.<br />
Per esempio il filosofo non produce<br />
oggetti, cibo o servizi; vive perché<br />
una società produttiva gli offre tutto<br />
il necessario; vale anche per gli studenti.<br />
Nella società <strong>del</strong>l’ ‘800 due terzi<br />
degli italiani era nei campi, e quasi<br />
due terzi era analfabeta. Oggi abbia-
mo 10milioni di studenti e un milione<br />
di insegnanti. Possono trovare lavoro<br />
e vivere se dietro c’è una società che<br />
produce. Più una società è capace di<br />
produrre ricchezza, più riesce a mantenere<br />
chi non produce direttamente<br />
il bene, ma crea una società ricca.<br />
Come è arrivato “Quark”? Qual è<br />
la chiave vincente?<br />
Il fatto che la gente capisca quello che<br />
si dice. Ciò di cui mi occupo sono interessanti<br />
e ritengo che chiunque sia interessato<br />
a capire le cose <strong>del</strong>la scienza,<br />
<strong>del</strong>la società, <strong>del</strong>la tecnologia. Se<br />
a casa, quando uno parla, si accende<br />
anche il cervello oltre al televisore, allora<br />
i neuroni cominciano a lavorare.<br />
Non ci sono segreti. Se si espongono<br />
le cose in modo chiaro e avvincente,<br />
allora il pubblico viene.<br />
Sette telegatti, otto lauree honoris<br />
causa, un premio Unesco e altri<br />
riconoscimenti. A quale è più<br />
legato?<br />
Ciascuno rappresenta qualcosa. I telegatti<br />
dimostrano che il pubblico recepisce;<br />
al tempo stesso l’Accademia<br />
riconosce la qualità <strong>del</strong> contenuto.<br />
E <strong>del</strong>l’asteroide con il suo nome?<br />
È stato un astronomo, che cortesemente<br />
ha dato il mio nome a un asteroide<br />
che aveva scoperto.<br />
Come fare giornalismo credibile?<br />
Dipende dal giornalismo che si fa.<br />
Quello che faccio io è un giornalismo<br />
che cerca di spiegare i grandi movimenti<br />
di fondo che cambiano la società.<br />
Spesso mi riferisco al passato,<br />
perché viviamo in un film, fatto di tanti<br />
fotogrammi. Guardando al passato<br />
si capiscono le traiettorie e le linee di<br />
sviluppo verso cui ci avviamo. Il mio<br />
lavoro consiste nel cercare di spiegare<br />
le cose <strong>del</strong>la scienza, come in una<br />
scacchiera. Ogni pezzo ha un valore:<br />
demografia, energia, scienza, politica,<br />
cultura... Ogni volta che si sposta un<br />
pezzo, cambiano i sensi relativi a ogni<br />
altro. Un giornalista li deve spiegare.<br />
<br />
<br />
Cosa l’affascina degli scacchi?<br />
Sono un modestissimo giocatore. Ma<br />
il gioco degli scacchi è un po’ come la<br />
vita, non si sa come finirà la partita.<br />
Si sa che se si imposta male il gioco,<br />
avrà dei problemi. Gli scacchi insegnano<br />
la sistemistica <strong>del</strong>la società e<br />
la previsione a lungo termine. Noi giochiamo<br />
molto sul breve termine e dimentichiamo<br />
il medio/lungo termine.<br />
Questo è tipico <strong>del</strong>la politica. Qualcuno<br />
ha detto che come in un orologio<br />
la lancetta dei secondi è la politica,<br />
quella dei minuti l’economia e quella<br />
<strong>del</strong>le ore è la demografia. Va tenuta<br />
presente. Nel 2050 avremo 20milioni<br />
di anziani e 10milioni di immigrati, in<br />
gran parte badanti, un grande numero<br />
di studenti e una fascia molto piccola<br />
che produrrà reddito per tutti.<br />
Che libro ha sul comodino?<br />
“Regole” di Roger Abravanel, un economista,<br />
che insiste molto sul concetto<br />
che dobbiamo avere buone regole,<br />
ma dobbiamo saperle far rispettare.<br />
Dice che si devono mettere gli uomini<br />
giusti nei posti giusti. Lo facciamo<br />
nelle nostre cose, ma non nella società.<br />
Nei posti chiave non si mettono<br />
sempre le persone giuste; si premia<br />
molto di più l’appartenenza politica,<br />
soprattutto in Italia.<br />
C’è qualcosa che non sa?<br />
So niente, ma di tutto. Oggi è importante<br />
avere un panorama di quello<br />
che accade e captare le connessioni.<br />
Questa è la vera cultura. Bisogna che<br />
questo approccio sia diffuso.<br />
Come convivono fede e scienza?<br />
Sono due modi diversi di conoscere,<br />
ma che non sono in contraddizione.<br />
Cosa la meraviglia ancora?<br />
Nella scienza è come andare in cima<br />
a una collina. Quando si è capito una<br />
cosa, si vedono altre colline; allora si<br />
va sulle altre e si vede un paesaggio;<br />
questo paesaggio non finisce mai.<br />
Questo è quello che stimo: la conoscenza,<br />
che non finisce mai.<br />
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Riscoprire un artista <strong>del</strong> passato<br />
in chiave moderna: Lorenzo Lotto,<br />
genio incompreso <strong>del</strong>la pittura<br />
<strong>del</strong>la prima metà <strong>del</strong> ’500, tra i<br />
primi a rappresentare la realtà<br />
in modo sincero, a penetrare<br />
nell’intimo dei soggetti, con<br />
religiosità autentica e inquieta,<br />
come affermava il critico Bernard<br />
Berenson. “Lorenzo Lotto. Artista<br />
contemporaneo”, di Mario Dal<br />
Bello (Libreria Editrice Vaticana),<br />
ripercorre la tormentata carriera<br />
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artistica <strong>del</strong> maestro veneziano, la<br />
cui abilità viene all’epoca oscurata<br />
dalla presenza di Tiziano, che<br />
lo costringe a lasciare Venezia<br />
e a peregrinare per la penisola.<br />
Viaggi che richiamano l’immagine<br />
<strong>del</strong>l’uomo moderno, inquieto e in<br />
fuga da sé, come l’Ulisse joyciano,<br />
osserva Maurizio Bernar<strong>del</strong>li<br />
Curuz, o Agilulfo, il cavaliere<br />
inesistente di Calvino, talmente<br />
in crisi da sembrare privo di<br />
identità, ma mai privo di speranze,<br />
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e alla ricerca di un’identità.<br />
Artista attivo lontano dai grandi<br />
centri <strong>del</strong> Rinascimento, Lotto<br />
lavorò soprattutto nelle Marche<br />
(Polittico di Recanati) e Bergamo.<br />
A <strong>Brescia</strong>, “<strong>La</strong> natività” (nella<br />
foto). Pittore “provinciale” non<br />
solo per i luoghi in cui visse, ma<br />
anche per la continua ricerca<br />
di naturalismo e semplicità che<br />
emerge nelle sue tele, cariche di<br />
pathos, nel tentativo di esprimere<br />
la quotidianità dei moti e degli<br />
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affetti <strong>del</strong>la gente comune. Negli<br />
sgargianti colori che il Lotto<br />
utilizzò, sta il segreto <strong>del</strong>la sua<br />
modernità, per il forte senso di<br />
spiritualità dato da un’intensa<br />
luce, a richiamare la presenza<br />
di Dio in mezzo all’uomo, un<br />
divino che si identifica nei<br />
volti dei personaggi dipinti,<br />
contro la pittura avallata dalla<br />
Controriforma, mantenendo<br />
una netta separazione tra natura<br />
umana e divina. (l.b.)
Dal lunedì al venerdì alle 10.40 non<br />
perdete il contenitore in diretta<br />
condotto da Marco Vignoletti.<br />
Oltre alle canzoni più belle,<br />
potrete seguire gli interventi <strong>del</strong>la<br />
psicologa Anna Grasso Rossetti, i<br />
consigli di Gabriele <strong>del</strong>la libreria<br />
Paoline, i trucchi in cucina <strong>del</strong>lo<br />
chef Riccardo Cominardi e,<br />
perché no, vincere i premi che<br />
Marco mette in palio nel corso <strong>del</strong><br />
programma. Per entrare nel mondo<br />
di <strong>Voce</strong> mattina basta un sms al<br />
3383636104.<br />
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Sono ripresi in Cattedrale i<br />
Quaresimali, promossi dalla<br />
Compagnia dei Custodi <strong>del</strong>le Sante<br />
Croci nei venerdì di Quaresima.<br />
Le meditazioni sul tema “Le figure<br />
veterotestamentarie <strong>del</strong> Cristo”<br />
propongono venerdì 9 marzo<br />
l’intervento di Andrea Tornielli,<br />
giornalista di “Avvenire” su “Abele il<br />
giusto”. Le meditazioni proseguono<br />
fino al 30 marzo con don Angelo<br />
Maffeis, mons. Vincenzo Zani e<br />
padre Enzo Bianchi. Diretta su<br />
Radiovoce a partire dalle 20.30.
<strong>La</strong> Messa <strong>del</strong> sabato alle 18.30 è<br />
trasmessa dalla parrocchia <strong>del</strong><br />
Divin Redentore di via Pendolina<br />
su TT 2 Teletutto (82) e Super Tv<br />
(92-115).<br />
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Doveva arrivare Panariello in soccorso<br />
al lunedì di Canale 5? Evidentemente<br />
sì, visti i risultati auditel <strong>del</strong><br />
suo nuovo show, “Panariello non<br />
esiste”: i sei milioni di spettatori per<br />
la prima <strong>del</strong>le quattro serate in programma<br />
hanno rigenerato gli ascolti<br />
<strong>del</strong>la rete ammiraglia Mediaset.<br />
Ovviamente ciò non significa che la<br />
trasmissione in questione se lo meriti:<br />
lo spettacolo di Panariello-chevorrebbe-essere-Fiorello<br />
va in onda<br />
proprio dallo Studio 5 di Cinecittà, lo<br />
stesso usato per “IlPiùGrandeSpettacoloDopoIlWeekend”.<br />
Ma benché<br />
il comico si sforzi in monologhi, gag<br />
e parodie, conferma che, almeno per<br />
<br />
<br />
In Primo Piano continua<br />
l’approfondimento <strong>del</strong>le schede<br />
di consultazione, predisposte<br />
dalla diocesi in preparazione al<br />
Sinodo. Domenica 11 marzo (alle<br />
9.30) l’approfondimento <strong>del</strong>la<br />
sesta scheda con don Leonardo<br />
Farina, coordinatore <strong>del</strong>l’erigenda<br />
unità pastorale di Maderno. In<br />
Ecclesia (ore 11 in collaborazione<br />
con l’Ufficio pastorale sociale<br />
e <strong>del</strong> lavoro) puntata dedicata<br />
alla pastorale carceriaria con il<br />
presidente <strong>del</strong> Vol.Ca (Volontari<br />
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quanto riguarda i grandi show d’intrattenimento,<br />
la Rai sarà sempre un<br />
passo avanti a Mediaset.<br />
Da Panariello fioccano ospiti, canzoncine,<br />
balletti e sketch comici. Ma<br />
a farla da padrone è sempre il gobbo<br />
elettronico: è tutto talmente scritto<br />
(male) e predisposto (a casaccio)<br />
che risulta più spassoso annotare<br />
le innumerevoli situazioni in cui chi<br />
calca il palco ha bisogno di leggere<br />
pedissequamente le battute. Pochissimo<br />
spazio all’improvvisazione e<br />
molta ansia da prestazione. Il comico<br />
toscano continua a riproporre i suoi<br />
vecchi personaggi di qualche anno fa,<br />
risultando artificioso e fuori luogo.<br />
Carcere) Angelo Canori. Nel<br />
tempo di Quaresima il commento<br />
al Vangelo è <strong>del</strong> nostro vescovo<br />
Luciano Monari. Il programma,<br />
prodotto da <strong>Voce</strong>Media e curato<br />
da Betty Cattaneo, va in onda la<br />
domenica anche su Radio <strong>Voce</strong><br />
Camuna alle 8; Ecz alle 15; Radio<br />
Claronda alle 16; Radio Basilica<br />
Verolanuova alle 10.30; Radio<br />
Ponte Manerbio alle 12.30; Radio<br />
Raphaël alle 9. Le rubriche sono<br />
disponibili in podcast sul sito<br />
www.radiovoce.it<br />
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Fortuna che al suo fianco c’è la cantante<br />
Nina Zilli, che esordisce in tv<br />
dopo una gavetta di 10 anni nel mondo<br />
<strong>del</strong>la musica: una presenza femminile<br />
che perlomeno va oltre gli stereotipi<br />
sanremesi <strong>del</strong>la donna in tv.<br />
Il governo tecnico di Panariello arriva<br />
per infondere un po’ di speranza<br />
nella serata <strong>del</strong> lunedì di Canale 5, distrutta<br />
in questi mesi dallo zoppicante<br />
“Grande Fratello 12”, che è stato<br />
spostato dal lunedì alla domenica, e<br />
nemmeno nella sua nuova collocazione<br />
è riuscito a guadagnare ascolti,<br />
perdendo immancabilmente la sfida<br />
con Rai Uno. Iniziare con i fuochi<br />
d’artificio e spegnersi nel disinte-<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> prossima puntata <strong>del</strong>la rubrica<br />
settimanale “<strong>La</strong> Buona Notizia”<br />
apre con il servizio “<strong>La</strong> carovana<br />
per la famiglia”, evento promozione<br />
di respiro nazionale giunto a<br />
<strong>Brescia</strong> sabato 3 marzo e che si è<br />
aperto con l’intervento <strong>del</strong> vescovo<br />
Monari. A seguire: il congresso<br />
<strong>del</strong>le Acli; “Mons. Pompili a <strong>Voce</strong>”<br />
per una visita conoscitiva e di<br />
incoraggiamento a quanti operano<br />
nel settore <strong>del</strong>le comunicazioni<br />
sociali; il Vescovo con i cresimandi<br />
a Palosco. <strong>La</strong> rubrica “4 parole...”<br />
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resse generale: non c’è vergogna più<br />
scottante per un reality-show. Finalmente<br />
giustizia è fatta. In questa 12ª<br />
edizione il Gf ha sbagliato tutto: ha<br />
voluto replicare lo stesso canovaccio<br />
degli scorsi anni. Riproponendo per<br />
l’ennesima edizione ciò che di più<br />
meschino si può trovare in Italia, non<br />
ha fatto altro che perdere pubblico.<br />
Ciò che resta è un museo <strong>del</strong>le cere,<br />
una noiosa notte dei morti viventi,<br />
che litigano per un barattolo di nutella<br />
o per il posto da occupare a tavola.<br />
Vedere quelle impotenti, sfigurate<br />
divinità che non credono nemmeno<br />
più in se stesse e che si fanno guerra<br />
a ogni occasione, pronte a mangia-<br />
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è con mons. Cesare Polvara per<br />
presentare Voci nell’Agorà evento<br />
itinerante che prenderà il via il<br />
12 marzo. “<strong>La</strong> Buona Notizia” va<br />
in onda: la domenica alle 13.05<br />
su Teletutto e alle 18.30 su Tt2<br />
Teletutto; su Super TV la domenica<br />
e il martedì alle 20; su Più Valli TV<br />
la domenica alle 8; su Teleboario<br />
la domenica alle 8.15 e alle 10; e su<br />
www.vocemedia.tv che manderà<br />
in onda anche “<strong>La</strong> grandezza <strong>del</strong>la<br />
carità”, nuovo appuntamento con<br />
la Scuola di preghiera per i giovani.<br />
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re tutti, anche il proprio corpo, per<br />
alimentare un’inoculata ossessione<br />
di fama. Una nave che ha impiegato<br />
mesi a colare a picco, ma ora finalmente<br />
ci siamo: fra meno di un mese<br />
il Gf dovrà raccogliere i suoi stracci<br />
e tornare nella sua tana, forse per<br />
sempre. È infatti questa, con molta<br />
probabilità, l’ultima edizione italiana<br />
<strong>del</strong> padre di tutti i reality-show.<br />
Magra consolazione, visto lo scempio<br />
che si lascia alle spalle: milioni<br />
di italiani che ambiscono al ruolo di<br />
pupazzi sul lettone <strong>del</strong>la tv.<br />
Alla luce di questo, benvenuto Panariello:<br />
non sarà un fenomeno, ma almeno<br />
non fa male a nessuno.
orse non è stato la voce<br />
di una generazione, ma<br />
– questo è certo – ha accompagnato<br />
più di una generazione.<br />
Lucio Dalla se<br />
ne è andato improvvisamente, con un<br />
battito d’ali, il 1° marzo 2012. Avrebbe<br />
compiuto 69 anni il 4 marzo scorso, e<br />
quel giorno sarebbe stata festa grande,<br />
con le mille versioni di una canzone<br />
eccezionale a inondare l’etere.<br />
Invece il 4 marzo 2012 sarà ricordato<br />
come il gran giorno dei suoi funerali,<br />
che hanno visto la sua Bologna<br />
inondata di concittadini e di fe<strong>del</strong>issimi<br />
giunti da ogni latitudine. <strong>La</strong> sua<br />
morte lascia sicuramente un vuoto,<br />
ma è bello ricordare Lucio attraverso<br />
le sue canzoni immediate e prive di<br />
quella retorica che spesso circonda<br />
i cantautori. Lucio era e rimane unico,<br />
musicista e cantautore originale<br />
e per questo difficilmente ripetibile.<br />
Le sue canzoni erano ricche di umanità<br />
perché erano tratte dalla strada<br />
e dalle piazze, nelle quali Lucio amava<br />
tuffarsi proprio per cogliere i sapori<br />
<strong>del</strong> mondo. Ed è per questo che<br />
“Piazza Grande” rimane una <strong>del</strong>le sue<br />
canzoni più significative. <strong>La</strong> forza di<br />
Lucio Dalla stava nella sua piena gioia<br />
di vivere come piena è stata la vita<br />
di questo musicista dotato e intelligente,<br />
per il quale la provocazione,<br />
<br />
<br />
Sarà Ettore Giuradei, vincitore <strong>del</strong>la<br />
prima edizione di Musica da bere,<br />
ad aprire le danze e dare il via ad<br />
“Aspettando Musica da bere 2012”.<br />
Organizzate dall’Associazione<br />
Culturale “Il Graffio” di Vobarno,<br />
anticipano la rassegna che andrà in<br />
scena a giugno.<br />
Ettore Giuradei si esibirà in<br />
concerto venerdì 9 marzo al Teatro<br />
Lucia di Botticino. Ingresso 10<br />
euro. Sabato 10 marzo sarà la volta<br />
di Jet Set Roger, finalista <strong>del</strong>la<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ammorbiditasi con il trascorrere degli<br />
anni, era un vestito che indossava<br />
con straordinaria naturalezza. Aveva<br />
cominciato con il jazz, per poi passare<br />
alla canzone e presentarsi al Festival<br />
di Sanremo nel 1966 con il brano<br />
”Paff…Bum!”, cantato in duetto con<br />
i grandi Yardbirds. Dopo quegli esordi<br />
un po’ timidi arrivò nei primi anni<br />
Settanta la collaborazione con il poeta<br />
Roberto Roversi, da cui scaturi-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
rono album impegnati e sociali come<br />
“Il giorno aveva cinque teste “, “Anidride<br />
solforosa” e “Automobili”, con<br />
l’indimenticabile “Nuvolari”. Ma il tris<br />
d’assi giunse sul finire degli anni Settanta,<br />
con l’infilata di “Com’è profondo<br />
il mare” (che segna il suo esordio<br />
nella scrittura dei testi), “Lucio Dalla”<br />
e “Dalla”, un trittico inarrivabile<br />
nella storia <strong>del</strong>la canzone d’autore.<br />
“Com’è profondo il mare”, “L’anno<br />
che verrà “, “Stella di mare”, “Anna e<br />
prima edizione, che in concerto<br />
al Pub Birreria “<strong>La</strong> Vigna” di Roè<br />
Volciano. Prima di lui sul palco,<br />
Claudio Gurra, finalista <strong>del</strong>la<br />
scorsa edizione. <strong>La</strong> serata è ad<br />
ingresso gratuito. Domenica 11<br />
marzo, Stefano Vergani, vincitore<br />
<strong>del</strong>l’ultima edizione, si esibirà al<br />
pub “Ai Tri Bucù” di Idro. Gli farà<br />
da spalla Stefano Pace. <strong>La</strong> serata<br />
è a ingresso gratuito. I concerti<br />
inizieranno tutti alle 21. Info:<br />
musicadabere.it<br />
Marco”,“Balla balla ballerino”, “Futura”,<br />
sono canzoni tra le migliori in<br />
assoluto <strong>del</strong>la musica italiana, capaci<br />
di far esplodere la popolarità di Lucio<br />
Dalla, che da oggetto misterioso,<br />
originale e anticonformista, divenne<br />
un fenomeno musicale. Quello fu il<br />
vertice <strong>del</strong>la sua produzione, insieme<br />
al progetto ”Banana Republic”<br />
con Francesco De Gregori (1979, poi<br />
riproposto con uguali consensi 30 anni<br />
dopo), ma Lucio continuerà a sfornare<br />
canzoni straordinarie e memorabili<br />
anche dopo: “Caruso”, ”Attenti<br />
al lupo” (scritta da Ron), ”Canzone”<br />
e la bellissima “Amore disperato”,<br />
composta per l’opera “Tosca” e cantata<br />
in coppia con Mina. Ci ha lasciati<br />
la mattina dopo un concerto tenuto<br />
a Montreaux, tappa di un tour europeo<br />
con molte date già sold out, che<br />
aveva intrapreso dopo la sua recente<br />
partecipazione al Festival di Sanremo,<br />
nel quale aveva coadiuvato e<br />
accompagnato Pierdavide Carone.<br />
Ma Lucio Dalla, come hanno testimoniato<br />
moltissimi colleghi, amici, concittadini,<br />
continua a essere tra noi,<br />
presente nelle nostre storie, nei nostri<br />
ricordi, nei pezzetti <strong>del</strong>le nostre<br />
vite e a farci compagnia rimangono<br />
le sue canzoni trasversali e quotidiane<br />
che, come “la polvere dei sogni”<br />
ci aiutano a volare.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Nessuno lo voleva distribuire. Ha<br />
avuto buon fiuto – e un po’ di fortuna<br />
– Nanni Moretti che, con la<br />
sua Sacher Film, ha preso sulle<br />
spalle “Cesare deve morire” accompagnandolo<br />
al Festival di Berlino,<br />
dal quale è ritornato con il premio<br />
maggiore, l’Orso d’oro. Una grande<br />
gioia per Paolo e Vittorio Taviani,<br />
ennesimi alfieri di una generazione<br />
di artisti e intellettuali ultraottantenni<br />
che appare fiorente per vivacità<br />
ed estro creativo. E l’ulteriore
iconoscimento al più grande degli<br />
sceneggiatori, William Shakespeare,<br />
autore di copioni in grado di reggere<br />
a qualunque manipolazione.<br />
<strong>La</strong> potenza <strong>del</strong> “Giulio Cesare”<br />
shakespeariano esplode, nel film,<br />
entro i confini di un mondo compresso:<br />
il carcere romano di massima<br />
sicurezza di Rebibbia, dove un<br />
gruppo di detenuti allestisce una<br />
messinscena <strong>del</strong>la tragedia, sotto<br />
la direzione <strong>del</strong> regista Fabio Cavalli.<br />
Costumi e scenografie essen-<br />
<br />
<br />
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<br />
ziali, spade e pugnali di cartone, gli<br />
attori che recitano il testo nei loro<br />
dialetti d’origine, con una scelta<br />
che avvicina le parole <strong>del</strong> poeta alla<br />
realtà quotidiana e nello stesso<br />
tempo le carica di un’inattesa forza<br />
espressiva. Il “docufilm” dei Taviani<br />
non è la passiva registrazione<br />
di uno spettacolo teatrale. Si apre<br />
con l’ultima scena <strong>del</strong> dramma, gli<br />
applausi, i carcerati ricondotti nelle<br />
loro celle. Poi, calando il racconto<br />
nel bianco e nero, ripercorre con<br />
<br />
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<br />
<br />
libertà creativa le fasi <strong>del</strong>la preparazione,<br />
dai provini per scegliere gli<br />
interpreti alle prove condotte in diversi<br />
ambienti <strong>del</strong> carcere.<br />
Si impongono subito volti e gesti<br />
dei detenuti, e anche la loro fedina<br />
penale, esibita durante la presentazione.<br />
Alcuni hanno compiuto omicidi,<br />
sono condannati all’ergastolo.<br />
Il film non ignora la loro storia: cala<br />
anzi il racconto <strong>del</strong> tradimento di<br />
Bruto e <strong>del</strong>la vendetta di Antonio<br />
nella realtà spoglia <strong>del</strong>l’universo<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
carcerario, lasciando scorrere uno<br />
sguardo – a volte un po’ troppo didascalico<br />
– sulle analogie tra quanto<br />
viene narrato e la vita vissuta. I<br />
crimini compiuti rimangono, ma<br />
tutti in qualche modo sono toccati<br />
dalla forza rigeneratrice <strong>del</strong> teatro.<br />
“Da quando ho scoperto l’arte, questa<br />
cella mi sembra una prigione”<br />
è la battuta finale di Cosimo Rega<br />
quando smette i panni di Cassio: il<br />
toccante appello di un’umanità che<br />
sfugge sempre all’annullamento.
o spazio di lavoro per i giovani<br />
sembra continuare a<br />
contrarsi. Ancora una volta<br />
le rilevazioni trimestrali<br />
Istat mostrano che la<br />
crescita <strong>del</strong> tasso di disoccupazione<br />
giovanile in Italia ha raggiunto quota<br />
31,1% nel 2011. In uno scenario critico<br />
dove la disoccupazione complessiva è<br />
arrivata al 9,2%, si evidenzia una forte<br />
sofferenza <strong>del</strong> nostro sistema produttivo.<br />
Risuonano voci che chiedono<br />
misure per la crescita, nell’Unione europea,<br />
in Italia. Però, alla fine, sembrano<br />
un po’ affannate e, soprattutto, più<br />
attente agli “spread” e agli indici dei<br />
listini borsistici che alle prospettive di<br />
nuovo lavoro. Anzi sembra quasi che<br />
nuovi occupati siano importanti soprattutto<br />
per garantire e incentivare la<br />
crescita <strong>del</strong>la domanda di consumo.<br />
Sono i dati che mostrano l’inefficacia<br />
<strong>del</strong>le attuali politiche economiche.<br />
Per intraprendere strade percorribili<br />
verso un’occupazione giovanile ci vogliono<br />
idee nuove. Non si può pretendere<br />
che i giovani possano inserirsi in<br />
un mercato <strong>del</strong> lavoro dove nemmeno<br />
gli adulti riescono a mantenere la<br />
loro quota di presenza. Tuttavia, uno<br />
spazio va creato. C’è bisogno di una<br />
svolta culturale per uscire dalla palude<br />
nella quale siamo finiti. Non si può<br />
chiedere a un imprenditore di assumere,<br />
se non vende. Il percorso forse<br />
sarà lungo. Bisogna comprendere che<br />
la società <strong>del</strong> consumo ha raggiunto<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
il suo limite. Si rende sempre più attuale<br />
il richiamo di Benedetto XVI nella<br />
Caritas in veritate dove richiede<br />
“una nuova e approfondita riflessione<br />
sul senso <strong>del</strong>l’economia e dei suoi<br />
fini, nonché una revisione profonda<br />
<br />
e lungimirante <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo di sviluppo,<br />
per correggerne le disfunzioni e<br />
le distorsioni. Lo esige, in realtà, lo<br />
stato di salute ecologica <strong>del</strong> pianeta;<br />
soprattutto lo richiede la crisi culturale<br />
e morale <strong>del</strong>l’uomo, i cui sintomi<br />
da tempo sono evidenti in ogni parte<br />
<strong>del</strong> mondo”. Non siamo più in grado<br />
di assorbire i bisogni indotti, e spesso<br />
surreali. Gli italiani non hanno più la<br />
stessa disponibilità economica, tant’è<br />
che anche i nostri consumi si stanno<br />
riducendo. Non si può più chiedere<br />
al mondo di produrre per fare utile,<br />
ma per essere utile. Alcune esperienze<br />
stanno emergendo. S’intravedono<br />
<br />
<br />
Le cattive abitudini che regnano sul<br />
mercato <strong>del</strong> credito fanno parte <strong>del</strong>le<br />
cause che spiegano la crisi finanziaria.<br />
<strong>La</strong> relazione di Antolín Sánchez<br />
Presedo (nella foto), membro <strong>del</strong><br />
Parlamento europeo, studia quali<br />
siano i modi migliori per proteggere i<br />
beneficiari di un prestito e ricostruire<br />
su basi più solide l’industria finanziaria<br />
europea. L’attribuzione di prestiti<br />
bancari a condizioni troppo permissive<br />
è uno dei fattori che ha portato<br />
<br />
<br />
È stato presentato nei<br />
giorni scorsi presso la sede<br />
<strong>del</strong>l’Associazione industriale<br />
bresciana lo studio “Misurarsi per<br />
crescere” in cui sono stati messi<br />
a confronto i principali indicatori<br />
economico-finanziari di imprese<br />
metallurgiche e meccaniche<br />
bresciane (con fatturati tra i<br />
10 e i 250 milioni di euro) e<br />
aziende tedesche concorrenti.<br />
<strong>La</strong> ricerca, realizzata dal Centro<br />
studi <strong>del</strong>la stessa associazione<br />
in collaborazione con Reconta<br />
alla crisi finanziaria nel 2008. <strong>La</strong> sua<br />
relazione si basa su una proposta <strong>del</strong>la<br />
Commissione europea. Tre capitoli<br />
sono particolarmente importanti, il<br />
primo si concentra sull’ “educazione<br />
finanziaria”, quello che le persone<br />
devono sapere prima di chiedere un<br />
prestito. In seguito, si considera ciò<br />
che succede alle persone dopo che il<br />
prestito è stato accordato. È ciò che<br />
si chiama “la buona riuscita dei contratti<br />
di credito”. L’ultimo capitolo si<br />
Ernst&Young, ha consentito di<br />
identificare le principali differenze<br />
nelle performance reddituali, di<br />
individuarne le cause sottostanti<br />
e tracciare alcune ipotesi di<br />
miglioramento. L’analisi, condotta<br />
sui bilanci 2007-2010, è stata<br />
arricchita con informazioni<br />
qualitative e quantitative su una<br />
parte <strong>del</strong>l’esercizio 2011.<br />
Quattro i capitoli che compongono<br />
l’interessante ricerca che, come<br />
affermato da Fabio Astori<br />
presidente <strong>del</strong> settore meccanica<br />
proprio nell’esperienza di alcuni giovani,<br />
che investono in nuove forme<br />
lavorative che vanno dalla cura degli<br />
altri alle nuove forme di agricoltura<br />
biologica che si strutturano legandosi<br />
a gruppi di acquisto solidale formati<br />
da famiglie. Le esperienze sono diverse<br />
però si potrebbe sottolineare che<br />
funzionano quando quei ragazzi sono<br />
riusciti a individuare i loro talenti e<br />
se questi hanno investito e trovato<br />
una rete familiare e comunitaria che<br />
li sostiene. Vedere i giovani al lavoro<br />
potrebbe essere istruttivo per investire<br />
su un nuovo scenario per il<br />
nostro futuro.<br />
occupa <strong>del</strong>la trasparenza <strong>del</strong> mercato.<br />
L’idea è di facilitare la tracciabilità<br />
di ogni credito e di creare, per esempio,<br />
un registro dei crediti. Bisogna<br />
mettere in atto <strong>del</strong>le norme per evitare<br />
pratiche di prestito sbagliate.<br />
Servono mercati più trasparenti e<br />
più stabili, così chi vorrà prendersi<br />
dei rischi, dovrà tenere anche conto<br />
<strong>del</strong>le potenziali conseguenze. Bisogna<br />
eliminare le barriere esistenti<br />
tra i mercati nazionali.<br />
di Aib, “non deve essere letta<br />
come una sfida tra i due sistemi.<br />
Si tratta piuttosto di un confronto<br />
costruttivo, finalizzato per fare<br />
emergere i punti di debolezza<br />
di ciascun insieme di imprese”.<br />
<strong>La</strong> strada <strong>del</strong> confronto è stata<br />
assunta per individuare, invece,<br />
quelle strade attraverso cui le<br />
imprese bresciane possono ridurre<br />
il gap che, oggi, le distanzia<br />
dalle aziende tedesche leader in<br />
Europa per il settore meccanico e<br />
metallurgico.
L’occupazione di manodopera in<br />
provincia di <strong>Brescia</strong>, da una decina<br />
di anni, non presenta grandi<br />
oscillazioni. Tra fissi e avventizi le<br />
unità lavorative in carico alle<br />
aziende veleggiano attorno alle<br />
4500. Nel 2011 i lavoratori a tempo<br />
indeterminato sono aumentati<br />
di 37 unità per un totale di 2177<br />
dipendenti fissi. Anche per gli<br />
avventizi si registra una aumento<br />
di 36 unità che porta a 2.448<br />
il numero totale di lavoratori<br />
stagionali. Nel complesso la forza<br />
<br />
<br />
lavoro dipendente occupata in<br />
agricoltura si attesta su 46mila<br />
252 unità (+ 73). Se è vero che<br />
in zootecnia e nelle aziende a<br />
monocoltura la dinamica<br />
dei lavoratori è pressoché ferma, se<br />
non in diminuzione, sono le<br />
attività come i vivaisti, i<br />
manutentori <strong>del</strong> verde, i viticoltori,<br />
le aziende agrituristiche che<br />
richiedono, magari solo per certi<br />
periodi, il ricorso a collaboratori<br />
esterni. È in aumento la presenza<br />
nelle nostre aziende di personale<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
elebrata la 96ª assemblea<br />
<strong>del</strong>l’Unione agricoltori.<br />
Tantissimi gli ospiti <strong>del</strong><br />
mondo imprenditoriale,<br />
politico e rappresentanti<br />
<strong>del</strong>le istituzioni che hanno assistito<br />
alla assise per ascoltare dal presidente<br />
Francesco Bettoni la relazione<br />
che ha toccato a 360 gradi l’universo<br />
agricolo. Determinato il Presidente<br />
nell’affermare che “noi siamo per la<br />
politica <strong>del</strong>lo sviluppo, per gli investimenti,<br />
per la valorizzazione <strong>del</strong>le<br />
produzioni tipiche”. Aggiungendo<br />
che occorre trovare una simbiosi<br />
con l’artigianato locale per valorizzare<br />
tutto il territorio. Sulla situazione<br />
economica, che nonostante i buoni<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
risultati mercantili <strong>del</strong> 2011 (ma è<br />
stata una boccata d’ossigeno che ha<br />
in parte sanato precedenti annate<br />
pessime) il Presidente ha rivolto un<br />
appello alle banche spronandole ad<br />
aiutare le imprese “che sono pronte<br />
a investire”. Nella relazione di Bet-<br />
<br />
<br />
<br />
Sul palco con i vice presidenti<br />
<strong>del</strong>l’Unione Maurizio Zanella, Sergio<br />
Visini, Luigi Barbieri, il direttore Annibale<br />
Feroldi, il presidente di Confagricoltura<br />
Mario Guidi, l’on. Paolo De<br />
Castro (presidente <strong>del</strong>la Commissione<br />
agricoltura <strong>del</strong>l’Unione europea),<br />
il sociologo Mauro Magatti , <strong>del</strong>l’Universita<br />
cattolica di Milano, Giulio De<br />
Capitani, assessore regionale all’Agricoltura.<br />
Hanno portato il loro saluto<br />
<br />
Gianfranco Tomasoni, assessore provinciale<br />
all’Agricoltura e il sindaco<br />
di <strong>Brescia</strong> Adriano Paroli. Nel corso<br />
<strong>del</strong>l’assemblea a Candido Mondini,<br />
di Verolanuova, è stato consegnato<br />
il riconoscimento di “Galantuomo<br />
<strong>del</strong>l’agricoltura”. Ai dipendenti Maria<br />
Rosa Danesi, Maria Grazia Berar<strong>del</strong>li<br />
e Daniela Orlandi sono state consegnate<br />
le medaglie d’oro per i loro<br />
30 anni di lavoro nell’organizzazione.<br />
toni sono emersi anche appunti per<br />
le guardie ecologiche, fortemente<br />
criticati non per il loro lavoro, legittimo,<br />
ma per gli atteggiamenti vessatori<br />
quando entrano nelle aziende.<br />
“Dovrebbero aiutarci a lavorare,<br />
invece sventolano minacciosamente<br />
solamente dei verbali”. Bettoni non<br />
dimentica la necessità per l’agricoltura<br />
di avvalersi di ricerca e nuove<br />
tecnologie ma, sostiene, sembra<br />
quasi che si abbia paura <strong>del</strong> nuovo.<br />
Il riferimento evidente è sugli ogm<br />
un tema che sembra evocare in coloro<br />
che sono contro grandi tragedie<br />
e così viene tutto insabbiato a<br />
scapito <strong>del</strong>la ricerca e <strong>del</strong>l’innovazione,<br />
senza considerare che la mag-<br />
extracomunitario, impegnato<br />
soprattutto nelle stalle, la cui quota<br />
ha superato il 30%.<br />
Sul fronte <strong>del</strong>le aziende agricole ,<br />
si registra la presenza di 11.018<br />
(- 149) imprese attive, dato rilevato<br />
dalla Camera di commercio di<br />
<strong>Brescia</strong>, aggiornato al 31 dicembre<br />
2011. Si è dunque fermata<br />
l’emorragia <strong>del</strong>le aziende uscite dal<br />
sistema che aveva caratterizzato<br />
gli ultimi tre anni con ben 1330<br />
imprenditori che avevano chiuso<br />
l’attività. Cresce l’agriturismo ne<br />
<br />
gior parte degli alimenti importati<br />
non sono free-ogm. Un passaggio<br />
sulla nuova tassazione non poteva<br />
mancare nella relazione di Bettoni<br />
dove ha avuto l’occasione di ribadire<br />
l’assoluta necessità di rivedere<br />
l’entità <strong>del</strong>la tassa che per certi<br />
versi è assurda e soprattutto impossibile<br />
da sostenere per le imprese.<br />
Senza con questo voler venire meno<br />
all’impegno <strong>del</strong> mondo agricolo<br />
nel dare “una mano” al governo per<br />
sistemare i conti. Non ha dimenticato,<br />
Bettoni, la questione quote<br />
latte. Ci sono ancora 1500 furbetti<br />
che devono versare 4 miliardi di<br />
euro per gli splafonamenti e che<br />
forti di qualche copertura politica,<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>Brescia</strong>no. Al 31 dicembre 2011,<br />
secondo i dati forniti dal settore<br />
Agricoltura provinciale, sono<br />
attive 314 aziende (+ 39 rispetto<br />
all’anno precedente). Altre 116<br />
hanno avviato le procedure per<br />
entrare nell’operatività<br />
agrituristica. Delle 314 realtà<br />
agrituristiche 182 sono dislocate<br />
nelle zone di pianura e collinari,<br />
32 nell’area <strong>del</strong>l’Alto Garda, , 21<br />
in quella <strong>del</strong> Sebino, 34 in Valle<br />
Camonica, 23 in Valtrompia e 22 in<br />
Valsabbia.<br />
<br />
cercano in tutti i modi una moratoria.<br />
Il recente impegno <strong>del</strong> governo<br />
per sistemare la partita viene salutata<br />
positivamente. <strong>La</strong> conclusione<br />
è ottimistica: la passione, la voglia<br />
di lavorare, la fantasia, la creatività,<br />
la capacità di adattamento, le idee,<br />
non mancano. Le difficoltà sono tante,<br />
ma le opportunità sono maggiori.<br />
Non c’è spazio per i vittimismi e<br />
i piagnistei. Gli agricoltori, è stato<br />
ribadito nel corso <strong>del</strong>l’assemblea,<br />
sono imprenditori, con una grande<br />
storia che inorgoglisce, l’Unione è<br />
la loro famiglia, stimolo costante<br />
per la competitività, la modernità,<br />
l’efficienza, la qualità <strong>del</strong>la nostra<br />
agricoltura.
esidente Bragaglio,<br />
l’Olimpia Milano sul<br />
parquet bresciano è<br />
un grande evento. Che<br />
cosa si aspetta da questa<br />
serata?<br />
Indubbiamente si tratta di una serata<br />
importante sotto molti aspetti:<br />
l’Olimpia ha scritto la storia <strong>del</strong><br />
basket italiano, negli anni ne hanno<br />
vestito la casacca grandissimi campioni<br />
e in panchina si sono succeduti<br />
allenatori di grande livello. Per<br />
noi è quindi motivo di grande soddisfazione<br />
essere riusciti a portare<br />
questa squadra a <strong>Brescia</strong>, che tra<br />
l’altro è allenata da questa stagione<br />
dal bresciano Sergio Scariolo: la<br />
serata rappresenta un avvenimento<br />
straordinario.<br />
Gran parte <strong>del</strong> merito va al nostro<br />
direttore generale Ario Costa, che si<br />
è molto prodigato per la realizzazione<br />
<strong>del</strong>l’iniziativa. Vogliamo che sia<br />
una serata importante per il pubblico<br />
e per la città, per i tifosi e gli addetti<br />
ai lavori.<br />
Quest’iniziativa ha anche un importante<br />
risvolto benefico: per<br />
ogni biglietto, verrà devoluto<br />
un euro all’Anffas di <strong>Brescia</strong>...<br />
Il Basket <strong>Brescia</strong> è da sempre vicino<br />
al mondo <strong>del</strong> sociale, già a partire<br />
dal settore giovanile in cui abbiamo<br />
a che fare con moltissimi ragazzi e le<br />
loro famiglie. Abbiamo messo in atto<br />
nel tempo diversi progetti di aiu-<br />
<br />
to, tra cui quello in favore <strong>del</strong>l’Anffas.<br />
Sosteniamo inoltre la ricerca<br />
contro le malattie rare e la sclerodermia,<br />
senza dimenticare la partnership<br />
avviata con l’Avis per avvicinare<br />
i ragazzi <strong>del</strong> nostro settore<br />
giovanile al mondo <strong>del</strong>la donazione.<br />
<strong>La</strong> data <strong>del</strong>l’amichevole coincide<br />
con quella <strong>del</strong>la festa <strong>del</strong>la<br />
donna, per il pubblico femminile<br />
l’ingresso è gratuito (verrà<br />
richiesto solo un euro per la beneficenza)<br />
quale messaggio volete<br />
lanciare?<br />
Questo per me è un aspetto importante,<br />
come donna e come presidente<br />
allo stesso tempo.<br />
Vogliamo proporre alle donne qualcosa<br />
di diverso dalla solita serata a<br />
base di pizza discoteca o altro. Offriamo<br />
perciò una serata di grande<br />
basket, dai contenuti sicuramente<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> Nazionale azzurra di rugby<br />
torna a fare visita a Calvisano.<br />
L’appuntamento con l’Under 20<br />
maschile è fissato per venerdì 16<br />
marzo alle ore 19 in occasione<br />
<strong>del</strong>la quinta e ultima giornata <strong>del</strong><br />
prestigioso torneo <strong>del</strong> Sei Nazioni.<br />
Avversario degli azzurrini sarà la<br />
Scozia. Tra i convocati da Craig<br />
Green, responsabile tecnico <strong>del</strong>la<br />
nazionale, anche Giovanni Maistri<br />
che indosserà la fascia di capitano.<br />
“Confidiamo nel tutto esaurito<br />
– confessa Gianluigi Vaccari,<br />
<br />
È un <strong>Brescia</strong> da 10 e lode in pagella.<br />
Passa anche a Gubbio nel posticipo<br />
di campionato e mette a segno un’altra<br />
striscia di record. Giù il cappello<br />
di fronte a mister Calori: da quando è<br />
arrivato non si perde da 10 giornate e<br />
dalla zona retrocessione si è passati a<br />
tre lunghezze di ritardo da quella play<br />
off. Jonathas per i suoi 23 anni si regala<br />
il 13° centro stagionale, anche El<br />
Kaddouri gli va dietro con sei reti. Che<br />
dire di Michele Arcari: non prende gol<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
importanti: ci aspettiamo grande<br />
partecipazione.<br />
Ritornando all’aspetto sportivo,<br />
quest’amichevole è un test<br />
di grande livello che cade per<br />
la Leonessa in un momento di<br />
pausa dalle competizioni. Che<br />
effetto può avere nell’immediato<br />
futuro?<br />
Innanzitutto ci tengo a ringraziare<br />
l’EA7 Milano per la disponibilità dimostrata.<br />
Sarà molto importante per<br />
i nostri ragazzi confrontarsi con una<br />
squadra di questo livello.<br />
In questo momento in cui per una<br />
serie di ragioni siamo fermi in campionato,<br />
una sfida così non può che<br />
dare una scarica di adrenalina che<br />
farà bene anche per il futuro.<br />
Un avversario <strong>del</strong> genere dà la scossa,<br />
non sarà difficile trovare le motivazioni.<br />
Qual è, quindi, il suo augurio per<br />
la serata?<br />
Il mio augurio va specialmente a<br />
tutte le donne e a quanti saranno<br />
sugli spalti per questa sfida. Invito<br />
ancora una volta alla più ampia partecipazione<br />
anche per sostenere la<br />
campagna di beneficenza.<br />
da 10 giornate, vale a dire 900 minuti<br />
tondi tondi e primato europeo. In questa<br />
stagione nessuno ha fatto meglio<br />
di lui. <strong>La</strong> difesa impenetrabile ritrova<br />
anche Zoboli, tornato in campo nel<br />
finale proprio di Gubbio dopo quasi<br />
sei mesi: l’ultima presenza risale al 22<br />
settembre a Torino. Sempre per il reparto<br />
arretrato, Martinez diventa capitano<br />
per una sera. Giusto il tempo per<br />
celebrare le 212 presenze diventando<br />
il giocatore straniero con più gettoni<br />
presidente <strong>del</strong> Calvisano e tra gli<br />
organizzatori <strong>del</strong>l’evento – siamo<br />
onorati di ospitare una partita <strong>del</strong>la<br />
Nazionale.<br />
L’avversario è decisamente alla<br />
nostra portata coinvolgeremo<br />
anche i ragazzi <strong>del</strong>le scuole <strong>del</strong><br />
territorio affinché sia una vera e<br />
propria festa”. <strong>La</strong> partecipazione<br />
di rappresentanze scozzesi e<br />
gruppi folkloristici animeranno il<br />
paese prima <strong>del</strong>la partita per poi<br />
trasformarsi in sostenitori e tifosi<br />
sulle tribune. (ma.ric.)<br />
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con la V bianca. Ma non è finita perché<br />
l’ennesimo record arriva dalle partite<br />
in trasferta: mai nei 101 anni di storia<br />
il <strong>Brescia</strong> aveva vinto cinque partite<br />
di fila lontano dal Rigamonti. Che tutto<br />
ciò sia di buon auspicio: ora con il<br />
Padova sabato alle 18 a Mompiano e<br />
il Pescara in riva all’Adriatico. Due<br />
scontri diretti che dopo il 10 e lode<br />
valgono la maturità: in caso di risultato<br />
pieno, questo <strong>Brescia</strong> sì che meriterebbe<br />
la promozione.
Diversamente abili, ugualmente<br />
sportivi. È questo lo slogan <strong>del</strong>la<br />
campagna “Uno sport su misura per<br />
tutti” promossa dal Csi Lombardia<br />
con il patrocinio <strong>del</strong> Comitato<br />
italiano paralimpico e <strong>del</strong> Coni,<br />
iniziativa che darà vita ad una<br />
giornata di formazione sul tema.<br />
“Vogliamo fare in modo che le<br />
società sportive e il territorio siano<br />
attenti ai disabili – ha affermato<br />
il responsabile regionale <strong>del</strong>la<br />
formazione Davide Iacchetti – e che<br />
trovino il modo per garantire loro il<br />
<br />
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<br />
<br />
el mondo <strong>del</strong> “presunto”<br />
sport <strong>del</strong> calcio professionistico<br />
non si fa altro<br />
che parlare, da alcuni<br />
giorni di microchips, telecamere,<br />
quinto e sesto uomo per definire<br />
se un pallone è entrato o meno<br />
in rete. Parlo di presunto sport perché<br />
nella logica di questo ragionamento<br />
una spiegazione l’ha già data un autorevolissimo<br />
presidente. “Bisogna<br />
salvaguardare gli interessi <strong>del</strong>le Spa o<br />
simili (squadre di calcio) che investono<br />
milioni di euro” (che di sport − che<br />
significa divertimento − non hanno<br />
più nulla). Dove al primo posto ci va<br />
l’interesse si può produrre uno spettacolo<br />
per chi assiste, ma non il divertimento<br />
per chi gioca. Qui sorgono due<br />
osservazioni. Punto primo. <strong>La</strong> logica<br />
(non la tecnologia) per salvaguardare<br />
questa grossa azienda. Salvo poi scoprire<br />
che nella giornata successiva<br />
a quella di Milan–Juventus, due reti<br />
simili sono state concesse. Quindi la<br />
svista di un guardalinee (disattento o<br />
concentrato altrove) e l’errore di un<br />
arbitro che aveva già indicato il centro<br />
<strong>del</strong> campo, ma poi non se l’è sentita<br />
di convalidare una rete sacrosanta, ha<br />
fatto nascere una serie di considerazioni<br />
che ha scomodato perfino l’Ifab,<br />
che sarebbe disposta anche a modificare<br />
il regolamento. Peccato. Anche<br />
perché la “mano de dios” di Maradona<br />
non sarebbe stata punita, fuorigioco<br />
che vedono tutti tranne chi dovrebbe,<br />
o viceversa, resterebbero errori.<br />
diritto allo sport”. L’appuntamento<br />
è fissato per domenica 1 aprile<br />
al centro pastorale diocesano<br />
di Cremona. <strong>La</strong> mattinata sarà<br />
dedicata agli interventi in aula<br />
insieme alle testimonianze degli<br />
atleti paralimpici Giusy Versace e<br />
Giuseppe Signore. Nel pomeriggio si<br />
passerà dalla teoria alla pratica, con<br />
le esercitazioni di basket integrato e<br />
in carrozzina, judo, atletica leggera,<br />
ginnastica artistica e nuoto. Le<br />
iscrizioni vanno sottoscritte entro<br />
martedì 20 marzo.<br />
<br />
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<br />
<br />
Insomma, ben venga l’errore umano,<br />
altrimenti perché tolleriamo la papera<br />
<strong>del</strong> portiere, o gli errori dei difensori<br />
e degli attaccanti e non quelli degli<br />
arbitri? Punto secondo. <strong>La</strong> tecnologia<br />
arriverebbe solo fin dove sono gli interessi?<br />
Spero, data la mia visione forse<br />
utopistica <strong>del</strong>lo sport, che gli interessi<br />
si fermino prima <strong>del</strong> Csi e di altri enti<br />
e federazioni sane, per consentire<br />
a chi vuole divertirsi di continuare a<br />
farlo sapendo che nello sport c’è anche<br />
chi sbaglia e chi fa cose eccellenti<br />
e, riguardo agli arbitri, ci rendiamo<br />
conto (da queste inutili lamentele)<br />
che non potremmo fare sport senza<br />
di loro. Nel Csi si gioca anche se manca<br />
l’arbitro, ma quando c’è è meglio.<br />
Allora mettiamoci un po’ di pudore e<br />
serietà e smettiamo di condannare il<br />
loro operato. Sappiamo sbagliare tutti<br />
e mi auguro anche rimediare agli errori.<br />
Spero solo che non venga invocata<br />
anche da noi la prova televisiva,<br />
ormai le videocamere le vediamo anche<br />
al polisportivo… Anni fa si diceva<br />
semplicemente che basterebbe essere<br />
più sportivi, credo valga anche oggi.
Una battaglia di civiltà<br />
Egr. direttore,<br />
l’Associazione italiana familiari e vittime<br />
<strong>del</strong>la strada, insieme all’associazione<br />
“Condividere la strada <strong>del</strong>la vita”<br />
di <strong>Brescia</strong>, con grande soddisfazione<br />
apprende l’impegno <strong>del</strong> governo<br />
tecnico Monti di portare avanti quella<br />
battaglia di civiltà che risulta oggi essere<br />
l’introduzione <strong>del</strong> reato di omicidio<br />
stradale per chi uccide in strada<br />
dopo aver assunto sostanze stupefacenti<br />
e/o alcoliche. Pur risultando<br />
meno organica <strong>del</strong> suddetto disegno<br />
di legge, l’apertura <strong>del</strong> governo è un<br />
segnale positivo: c’è molto da fare in<br />
questo campo, le divisioni non pagano,<br />
il confronto permette di rendere<br />
più complete le proposte e di ritrovare<br />
in una battaglia di civiltà le radici<br />
di un faticoso percorso, che culmina<br />
nella richiesta di modifica <strong>del</strong>l’articolo<br />
111 <strong>del</strong>la Costituzione per il riconoscimento<br />
<strong>del</strong>la dignità processuale<br />
<strong>del</strong>la vittima. Restiamo pertanto in<br />
attesa di altri passi concreti.<br />
Roberto Merli<br />
Commesso lo stesso<br />
errore di Celentano<br />
Egr. direttore,<br />
ho letto l’articolo de “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>”<br />
<strong>del</strong> 23 febbraio, di Angelo Onger<br />
che critica l’intervento di Adriano Celentano<br />
al Festival di Sanremo. Condivido<br />
il pensiero <strong>del</strong> giornalista, ma<br />
purtroppo anche lui, come Celentano<br />
cade nello stesso errore quando dice:<br />
“...E a quello degli intercalari inutilmente<br />
volgari che i bambini imparano<br />
all’asilo nido”. Io non so che asili nido<br />
questa persona frequenti. Io che negli<br />
asili nido ci vivo quotidianamente<br />
dico che il personale tutto, educatri-<br />
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ci, ausiliari e cuochi che lavorano nei<br />
nidi sono professionisti preparati che<br />
conoscono bene l’impatto <strong>del</strong>le loro<br />
parole sui piccoli che accudiscono e<br />
curano e che il loro linguaggio è consono<br />
ai bambini che hanno davanti.<br />
Non ho mai sentito, in 35 anni di lavoro,<br />
un operatore degli asili nido usare<br />
parole volgari davanti ai bambini. Probabilmente<br />
anche il signor Onger, come<br />
Celentano a volte “derf bòca fòra<br />
òra”. Cordiali saluti<br />
Nadia Pelizzari, coordinatrice<br />
degli asili nido <strong>del</strong> Comune<br />
di <strong>Brescia</strong><br />
Quale classe dirigente<br />
per il nostro Paese?<br />
Egr. direttore,<br />
ho letto con interesse l’editoriale di<br />
Adriano Bianche sugli stipendi dei<br />
manager. Premetto che l’ho trovato<br />
comunque equilibrato, sapendo quanto<br />
oggi sia difficile su questo argomento<br />
sottrarsi al qualunquismo imperante,<br />
per cui i soldi guadagnati dagli altri<br />
sono sempre troppi. Questa deriva la<br />
dobbiamo in gran parte al Corriere<br />
<strong>del</strong>la sera, quotidiano tra i più influenti<br />
<strong>del</strong> nostro Paese, che ha inaugurato<br />
un nuovo filone <strong>del</strong> giornalismo di inchiesta::<br />
il giornalista naviga in internet<br />
sui siti <strong>del</strong>le amministrazioni pubbliche<br />
e con un semplice taglia e incolla<br />
informa i lettori degli emolumenti<br />
percepiti dai vari dirigenti, tenuti per<br />
legge a dichiarare quanto guadagnano.<br />
Vera inchiesta sarebbe verificare<br />
se chi percepisce detti emolumenti<br />
ha titoli, curriculum, competenza e<br />
produttività: ma questo è un po’ più<br />
complicato e opinabile, soprattutto<br />
faticoso perché obbliga a entrare nel<br />
merito <strong>del</strong>le cose. A meno che il fine<br />
reale non sia tutt’altro (ad esempio<br />
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colpire le classi dirigenti pubbliche).<br />
Nell’editoriale però si tocca anche un<br />
altro argomento e cioè la modulazione<br />
degli stipendi tra le diverse categorie<br />
professionali. È facile osservare<br />
che le proporzioni sono completamente<br />
ribaltate rispetto al passato:<br />
oggi un operaio guadagna come un<br />
impiegato e più di un insegnante, per<br />
restare su categorie ovviamente che<br />
dichiarano i propri redditi. Se verificassimo<br />
quanto guadagnano i diplomati<br />
e i laureati potremmo constatare<br />
facilmente che abbisognano di anni<br />
per rientrare <strong>del</strong>le spese per l’istruzione<br />
e poi per raggiungere soltanto<br />
(insegnanti) o superare (medici,<br />
farmacisti, avvocati) le retribuzioni<br />
degli operai. In altri termini, l’istruzione<br />
non paga nell’immediato e, in<br />
molti casi, nemmeno in futuro (vale<br />
la pena ricordare che quando si parla<br />
di dirigenti si fa riferimento a persone<br />
che hanno raggiunto la maturità<br />
professionale). Evitiamo per carità<br />
di patria il confronto con altre categorie<br />
notoriamente di evasori. A questo<br />
punto si pone però il problema <strong>del</strong>le<br />
classi dirigenti, che sono a rischio non<br />
essendo immediatamente produttive:<br />
infatti il binomio “contenimento degli<br />
stipendi” e “scarsa redditività <strong>del</strong> titolo<br />
di studio” rischia di rendere da un<br />
lato indistinguibile la classe dirigente<br />
e dall’altro ne fa una categoria poco<br />
interessante, poiché il gioco (responsabilità,<br />
stress, capacità decisionali,<br />
competenze) non vale, per così dire,<br />
la can<strong>del</strong>a. Sarebbe allora il caso di<br />
capire come e da chi questo nostro<br />
Paese intende essere amministrato,<br />
guidato e anche formato (penso ai<br />
poveri insegnanti pagati poco più di<br />
un bi<strong>del</strong>lo). Nemmeno le democrazie<br />
popolari (Urss, Cina, Albania, etc.)<br />
hanno livellato nei riconoscimenti i
diversi gradi di responsabilità, pur<br />
tenendo in somma considerazione il<br />
lavoro operaio.<br />
lettera firmata<br />
Una doverosa<br />
precisazione<br />
Egr. direttore,<br />
a rettifica di erronee notizie giornalistiche,<br />
l’Opera per l’educazione cristiana<br />
di <strong>Brescia</strong>, ente ecclesiastico<br />
civilmente riconosciuto, con finalità<br />
formative, educative e culturali, precisa<br />
di non aver mai ricevuto donazioni,<br />
né dirette né indirette, dal sen. Riccardo<br />
Conti. L’assegno di un milione di<br />
euro, citato in vari servizi stampa, fu<br />
versato a quest’Opera da una società<br />
facente capo al dottor Conti (noto<br />
immobiliarista cittadino, per tradizione<br />
sua famigliare) quale acconto/caparra<br />
di un contratto preliminare <strong>del</strong><br />
2011, avente per oggetto la cessione<br />
di “Casa Moro”. Essendo mancato, al<br />
termine pattuito, il puntuale adempimento<br />
<strong>del</strong> contratto, per cause non<br />
imputabili all’Opera, fu consensualmente<br />
constatata la sopravvenuta<br />
risoluzione, rimanendo conseguentemente<br />
<strong>del</strong>l’Opera stessa quanto a<br />
suo tempo versatole.<br />
Opera per l’educazione<br />
cristiana<br />
Il femminismo<br />
di Karol Wojtyla<br />
Egr. direttore,<br />
Karol Wojtyla ha guardato alle donne<br />
e alle loro aspirazioni senza averne<br />
paura fin dall’inizio <strong>del</strong>la sua missione<br />
petrina. Nei suoi 26 anni di pontificato,<br />
Giovanni Paolo II è stato il primo<br />
a baciare sulla fronte una donna<br />
abbattendo barriere discriminatorie,<br />
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ha stretto al petto ragazze africane e<br />
asiatiche, prendendole per mano fino<br />
quasi ad accennare passi di danza.<br />
Nell’enciclica “Mulieris dignitatem”<br />
<strong>del</strong> 1988 ne ha esaltato il genio, la sensibilità<br />
e la <strong>del</strong>icatezza. Durante una<br />
Giornata mondiale <strong>del</strong>la gioventù,<br />
una donna nera ha pianto sulla spalla<br />
di Giovanni Paolo II, affidando al successore<br />
di Pietro le speranze e i sogni<br />
di un’intera generazione. Nel 1995, per<br />
la prima volta, mise una donna, la statunitense<br />
Mary Ann Glendon, a capo<br />
di una <strong>del</strong>egazione ufficiale <strong>del</strong> Vaticano,<br />
in occasione <strong>del</strong>la Conferenza<br />
<strong>del</strong>le Nazioni Unite sulla donna che<br />
si tenne a Pechino. <strong>La</strong> Glendon era<br />
stata nominata presidente <strong>del</strong>l’Accademia<br />
pontificia <strong>del</strong>le scienze sociali<br />
nel marzo <strong>del</strong> 2004, la prima donna a<br />
ricoprire un incarico <strong>del</strong> genere. <strong>La</strong><br />
Chiesa apre finalmente le porte alle<br />
donne. Un Papa dunque che si è sempre<br />
battuto affinché anche le donne<br />
ricoprano un giusto ruolo nella Chiesa<br />
e nella società, senza discriminazioni<br />
e con pari dignità all’uomo. “Lettera<br />
alle donne” Il 10 luglio 1995, otto anni<br />
più tardi <strong>del</strong>la lettera apostolica, il<br />
Papa pubblica una “Lettera alle donne”,<br />
un’esaltazione <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>l’altra<br />
metà <strong>del</strong> creato e la testimonianza <strong>del</strong>la<br />
sua fiducia nel “genio femminile”.<br />
“Grazie a te, donna, per il fatto stesso<br />
che sei donna! con la percezione<br />
che è propria <strong>del</strong>la tua femminilità tu<br />
arricchisci la comprensione <strong>del</strong> mondo<br />
e contribuisci alla piena verità dei<br />
rapporti umani”, così il Santo Padre<br />
conclude il secondo paragrafo <strong>del</strong>la<br />
sua lettera, scritta in occasione <strong>del</strong>la<br />
IV Conferenza mondiale sulla donna,<br />
tenutasi a Pechino. Egli ha espresso in<br />
questo documento la gratitudine <strong>del</strong>la<br />
Chiesa “per il mistero <strong>del</strong>la donna, e,<br />
per ogni donna, per ciò che costitui-<br />
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sce l’eterna misura <strong>del</strong>la sua dignità<br />
femminile”, ben consapevole <strong>del</strong> suo<br />
difficile cammino lungo la storia, essendo<br />
essa “misconosciuta nella sua<br />
dignità, travisata nelle sue prerogative,<br />
non di rado emarginata e persino<br />
ridotta in servitù”. Egli ha auspicato<br />
nella Chiesa una rinnovata fe<strong>del</strong>tà<br />
al Vangelo, il cui atteggiamento verso<br />
la donna è quello di Cristo stesso,<br />
che “superando i canoni vigenti nella<br />
cultura <strong>del</strong> suo tempo, ebbe nei confronti<br />
<strong>del</strong>le donne un atteggiamento<br />
di apertura, di rispetto, di accoglienza,<br />
di tenerezza. Onorava così nella<br />
donna la dignità che essa ha da sempre<br />
nel progetto e nell’amore di Dio”.<br />
Un apprezzamento che non mira alla<br />
vuota lusinga, ma che guardava concretamente<br />
agli ostacoli c che vanno<br />
rimossi e che intralciano il pieno inserimento<br />
<strong>del</strong>la donna nella vita sociale,<br />
politica ed economica. “Basti pensare<br />
a come viene spesso penalizzato, più<br />
che gratificato, il dono <strong>del</strong>la maternità,<br />
– affermava di fatto – a cui pur deve<br />
l’umanità la sua stessa sopravvivenza.<br />
Certo molto ancora resta da fare perché<br />
l’essere donna e madre non comporti<br />
una discriminazione. È urgente<br />
ottenere dappertutto l’effettiva uguaglianza<br />
dei diritti <strong>del</strong>la persona e dunque<br />
parità di salario rispetto a parità<br />
di lavoro, tutela <strong>del</strong>la lavoratricemadre,<br />
giuste progressioni nella<br />
carriera, uguaglianza fra i coniugi<br />
nel diritto di famiglia”. “<strong>La</strong> donna<br />
– asserì ancora Wojtyla – è il complemento<br />
<strong>del</strong>l’uomo, come l’uomo<br />
è il complemento <strong>del</strong>la donna:<br />
donna e uomo sono tra loro complementari.<br />
<strong>La</strong> femminilità realizza<br />
l’“umano” quanto la mascolinità,<br />
ma con una modulazione diversa<br />
[...] È soltanto grazie alla dualità<br />
<strong>del</strong> “maschile” e <strong>del</strong> “femminile”<br />
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che l’umano si realizza appieno”.<br />
<strong>La</strong> donna e l’uomo sono dunque diversi,<br />
ma tale differenza non essere<br />
interpretata come un handicap<br />
per la donna, bensì si dovrebbe<br />
parlare di “unità dei due”, in cui<br />
il rapporto interpersonale e reciproco<br />
risulta come “un dono arricchente<br />
e responsabilizzante” e al<br />
quale Dio ha affidato “non soltanto<br />
l’opera <strong>del</strong>la procreazione e la vita<br />
<strong>del</strong>la famiglia, ma la costruzione<br />
stessa <strong>del</strong>la storia”. Pertanto il<br />
Pontefice invitava a prendere coscienza<br />
“<strong>del</strong> molteplice contributo<br />
che la donna offre alla vita di intere<br />
società e nazioni”.<br />
<strong>La</strong> lettera di Giovanni Paolo II vuole<br />
mettere in risalto in special modo<br />
il fatto che i destini <strong>del</strong>l’umanità<br />
<strong>del</strong> Terzo Millennio si giocheranno<br />
“nel cuore e nella mente”<br />
<strong>del</strong>la donna, ringraziando le figlie<br />
di Eva che hanno arricchito con il<br />
loro contributo la storia dei popoli<br />
e <strong>del</strong>la Chiesa. E quest’ultima non<br />
può nascondere le “responsabilità<br />
oggettive di non pochi dei suoi<br />
figli” che hanno tradito l’atteggiamento<br />
di Cristo nei confronti <strong>del</strong>le<br />
donne.<br />
Celso Vassalini<br />
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Associato Associato<br />
UNIONE STAMPA<br />
PERIODICA ITALIANA<br />
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FEDERAZIONE ITALIANA<br />
SETTIMANALI CATTOLICI
diversi gradi di responsabilità, pur<br />
tenendo in somma considerazione il<br />
lavoro operaio.<br />
lettera firmata<br />
Una doverosa<br />
precisazione<br />
Egr. direttore,<br />
a rettifica di erronee notizie giornalistiche,<br />
l’Opera per l’educazione cristiana<br />
di <strong>Brescia</strong>, ente ecclesiastico<br />
civilmente riconosciuto, con finalità<br />
formative, educative e culturali, precisa<br />
di non aver mai ricevuto donazioni,<br />
né dirette né indirette, dal sen. Riccardo<br />
Conti. L’assegno di un milione di<br />
euro, citato in vari servizi stampa, fu<br />
versato a quest’Opera da una società<br />
facente capo al dottor Conti (noto<br />
immobiliarista cittadino, per tradizione<br />
sua famigliare) quale acconto/caparra<br />
di un contratto preliminare <strong>del</strong><br />
2011, avente per oggetto la cessione<br />
di “Casa Moro”. Essendo mancato, al<br />
termine pattuito, il puntuale adempimento<br />
<strong>del</strong> contratto, per cause non<br />
imputabili all’Opera, fu consensualmente<br />
constatata la sopravvenuta<br />
risoluzione, rimanendo conseguentemente<br />
<strong>del</strong>l’Opera stessa quanto a<br />
suo tempo versatole.<br />
Opera per l’educazione<br />
cristiana<br />
Il femminismo<br />
di Karol Wojtyla<br />
Egr. direttore,<br />
Karol Wojtyla ha guardato alle donne<br />
e alle loro aspirazioni senza averne<br />
paura fin dall’inizio <strong>del</strong>la sua missione<br />
petrina. Nei suoi 26 anni di pontificato,<br />
Giovanni Paolo II è stato il primo<br />
a baciare sulla fronte una donna<br />
abbattendo barriere discriminatorie,<br />
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ha stretto al petto ragazze africane e<br />
asiatiche, prendendole per mano fino<br />
quasi ad accennare passi di danza.<br />
Nell’enciclica “Mulieris dignitatem”<br />
<strong>del</strong> 1988 ne ha esaltato il genio, la sensibilità<br />
e la <strong>del</strong>icatezza. Durante una<br />
Giornata mondiale <strong>del</strong>la gioventù,<br />
una donna nera ha pianto sulla spalla<br />
di Giovanni Paolo II, affidando al successore<br />
di Pietro le speranze e i sogni<br />
di un’intera generazione. Nel 1995, per<br />
la prima volta, mise una donna, la statunitense<br />
Mary Ann Glendon, a capo<br />
di una <strong>del</strong>egazione ufficiale <strong>del</strong> Vaticano,<br />
in occasione <strong>del</strong>la Conferenza<br />
<strong>del</strong>le Nazioni Unite sulla donna che<br />
si tenne a Pechino. <strong>La</strong> Glendon era<br />
stata nominata presidente <strong>del</strong>l’Accademia<br />
pontificia <strong>del</strong>le scienze sociali<br />
nel marzo <strong>del</strong> 2004, la prima donna a<br />
ricoprire un incarico <strong>del</strong> genere. <strong>La</strong><br />
Chiesa apre finalmente le porte alle<br />
donne. Un Papa dunque che si è sempre<br />
battuto affinché anche le donne<br />
ricoprano un giusto ruolo nella Chiesa<br />
e nella società, senza discriminazioni<br />
e con pari dignità all’uomo. “Lettera<br />
alle donne” Il 10 luglio 1995, otto anni<br />
più tardi <strong>del</strong>la lettera apostolica, il<br />
Papa pubblica una “Lettera alle donne”,<br />
un’esaltazione <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>l’altra<br />
metà <strong>del</strong> creato e la testimonianza <strong>del</strong>la<br />
sua fiducia nel “genio femminile”.<br />
“Grazie a te, donna, per il fatto stesso<br />
che sei donna! con la percezione<br />
che è propria <strong>del</strong>la tua femminilità tu<br />
arricchisci la comprensione <strong>del</strong> mondo<br />
e contribuisci alla piena verità dei<br />
rapporti umani”, così il Santo Padre<br />
conclude il secondo paragrafo <strong>del</strong>la<br />
sua lettera, scritta in occasione <strong>del</strong>la<br />
IV Conferenza mondiale sulla donna,<br />
tenutasi a Pechino. Egli ha espresso in<br />
questo documento la gratitudine <strong>del</strong>la<br />
Chiesa “per il mistero <strong>del</strong>la donna, e,<br />
per ogni donna, per ciò che costitui-<br />
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sce l’eterna misura <strong>del</strong>la sua dignità<br />
femminile”, ben consapevole <strong>del</strong> suo<br />
difficile cammino lungo la storia, essendo<br />
essa “misconosciuta nella sua<br />
dignità, travisata nelle sue prerogative,<br />
non di rado emarginata e persino<br />
ridotta in servitù”. Egli ha auspicato<br />
nella Chiesa una rinnovata fe<strong>del</strong>tà<br />
al Vangelo, il cui atteggiamento verso<br />
la donna è quello di Cristo stesso,<br />
che “superando i canoni vigenti nella<br />
cultura <strong>del</strong> suo tempo, ebbe nei confronti<br />
<strong>del</strong>le donne un atteggiamento<br />
di apertura, di rispetto, di accoglienza,<br />
di tenerezza. Onorava così nella<br />
donna la dignità che essa ha da sempre<br />
nel progetto e nell’amore di Dio”.<br />
Un apprezzamento che non mira alla<br />
vuota lusinga, ma che guardava concretamente<br />
agli ostacoli c che vanno<br />
rimossi e che intralciano il pieno inserimento<br />
<strong>del</strong>la donna nella vita sociale,<br />
politica ed economica. “Basti pensare<br />
a come viene spesso penalizzato, più<br />
che gratificato, il dono <strong>del</strong>la maternità,<br />
– affermava di fatto – a cui pur deve<br />
l’umanità la sua stessa sopravvivenza.<br />
Certo molto ancora resta da fare perché<br />
l’essere donna e madre non comporti<br />
una discriminazione. È urgente<br />
ottenere dappertutto l’effettiva uguaglianza<br />
dei diritti <strong>del</strong>la persona e dunque<br />
parità di salario rispetto a parità<br />
di lavoro, tutela <strong>del</strong>la lavoratricemadre,<br />
giuste progressioni nella<br />
carriera, uguaglianza fra i coniugi<br />
nel diritto di famiglia”. “<strong>La</strong> donna<br />
– asserì ancora Wojtyla – è il complemento<br />
<strong>del</strong>l’uomo, come l’uomo<br />
è il complemento <strong>del</strong>la donna:<br />
donna e uomo sono tra loro complementari.<br />
<strong>La</strong> femminilità realizza<br />
l’“umano” quanto la mascolinità,<br />
ma con una modulazione diversa<br />
[...] È soltanto grazie alla dualità<br />
<strong>del</strong> “maschile” e <strong>del</strong> “femminile”<br />
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che l’umano si realizza appieno”.<br />
<strong>La</strong> donna e l’uomo sono dunque diversi,<br />
ma tale differenza non essere<br />
interpretata come un handicap<br />
per la donna, bensì si dovrebbe<br />
parlare di “unità dei due”, in cui<br />
il rapporto interpersonale e reciproco<br />
risulta come “un dono arricchente<br />
e responsabilizzante” e al<br />
quale Dio ha affidato “non soltanto<br />
l’opera <strong>del</strong>la procreazione e la vita<br />
<strong>del</strong>la famiglia, ma la costruzione<br />
stessa <strong>del</strong>la storia”. Pertanto il<br />
Pontefice invitava a prendere coscienza<br />
“<strong>del</strong> molteplice contributo<br />
che la donna offre alla vita di intere<br />
società e nazioni”.<br />
<strong>La</strong> lettera di Giovanni Paolo II vuole<br />
mettere in risalto in special modo<br />
il fatto che i destini <strong>del</strong>l’umanità<br />
<strong>del</strong> Terzo Millennio si giocheranno<br />
“nel cuore e nella mente”<br />
<strong>del</strong>la donna, ringraziando le figlie<br />
di Eva che hanno arricchito con il<br />
loro contributo la storia dei popoli<br />
e <strong>del</strong>la Chiesa. E quest’ultima non<br />
può nascondere le “responsabilità<br />
oggettive di non pochi dei suoi<br />
figli” che hanno tradito l’atteggiamento<br />
di Cristo nei confronti <strong>del</strong>le<br />
donne.<br />
Celso Vassalini<br />
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