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Lorenzo Natali in Europa

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Aveva le spalle larghe e si pett<strong>in</strong>ava all’<strong>in</strong>dietro. Gli piacevano gli abiti grigio scuri<br />

o blu. Preferiva calzare mocass<strong>in</strong>i spagnoli confezionati nell’isola di Mallorca.<br />

Glieli portavo <strong>in</strong> un pacchetto qualsiasi e glieli consegnavo con discrezione alla f<strong>in</strong>e<br />

della nostra riunione. Lui mi dava uno splendido gorgonzola avvolto <strong>in</strong> carta allum<strong>in</strong>io<br />

per evitare che si spargesse l’odore. Fu parte delle nostre trattative personali che<br />

culm<strong>in</strong>arono <strong>in</strong> una grande amicizia e da parte mia <strong>in</strong> un enorme rispetto personale<br />

per <strong>Lorenzo</strong>.<br />

Le donne uscivano dalle case offrendo piccoli piatti di cibo e bicchieri di v<strong>in</strong>o. La<br />

comitiva con Bibiano Rodriguez, l’eccelentissimo S<strong>in</strong>daco <strong>in</strong> testa, marciava per le<br />

vie pr<strong>in</strong>cipali al ritmo di un pasodoble verso il nuovo viale che conduceva alla Plaza<br />

de Toros. Chiudeva il corteo la Banda musicale.<br />

Tutti felici andavamo all’<strong>in</strong>augurazione della Calle de Don <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong>, nella<br />

nobile città di Almagro, nel cuore della Mancha. Un omaggio del popolo, grato a un<br />

italiano, a un europeo, che ricordava più la figura simpatica di Sancho che quella di<br />

Don Chisciotte.<br />

<strong>Lorenzo</strong> non sapeva nulla di ciò che avevamo preparato quel matt<strong>in</strong>o. Neppure<br />

Paola. Li avevamo <strong>in</strong>gannati. L’<strong>in</strong>vito era per un pranzo rurale <strong>in</strong> una regione che, a<br />

quell’epoca, produceva un v<strong>in</strong>o di scarsa qualità. Era una visita di congedo alla prov<strong>in</strong>cia<br />

di Ciudad Real, la mia circoscrizione elettorale, di cui ero Deputato alle Cortes.<br />

Un pranzo tra amici per dirci grazie e arrivederci. Inoltre avremmo parlato di v<strong>in</strong>o<br />

e della necessità di migliorare la qualità e la commercializzazione dei v<strong>in</strong>i spagnoli,<br />

cogliendo la grande opportunità offerta dalla nostra <strong>in</strong>tegrazione nella Comunità<br />

europea. A <strong>Lorenzo</strong> piaceva parlare di v<strong>in</strong>i, ma solo di quelli buoni,<br />

Tutto il programma era stato preparato con la collaborazione delle autorità locali.<br />

Anche il percorso era stato studiato dalla Guardia Civil <strong>in</strong> modo che <strong>Lorenzo</strong> arrivasse<br />

alla bella Plaza Mayor di Almagro, passando davanti al Corral de Comedia, il teatro<br />

classico patrimonio dell’Umanità, per arrivare poi proprio davanti al Municipio della<br />

città. Qui il S<strong>in</strong>daco e la giunta al completo aspettavano l’ospite. Quando <strong>Lorenzo</strong><br />

scese dalla macch<strong>in</strong>a, la banda municipale attaccò l’<strong>in</strong>no nazionale italiano, che riecheggiò<br />

magnifico nella Plaza Mayor. La banda, grazie alle partiture che ci aveva fornito<br />

l’Ambasciata d’Italia, aveva provato il brano per tutta la settimana precedente.<br />

<strong>Lorenzo</strong> sapeva che quando suona l’<strong>in</strong>no nazionale non ci si può muovere. <strong>Lorenzo</strong><br />

era un politico attento alla forma e alle buone maniere. Term<strong>in</strong>ati gli ultimi accordi<br />

“…l’Italia chiamò…” il S<strong>in</strong>daco presentò a <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong> tutto il gruppo dei negoziatori<br />

spagnoli che avevano concluso le trattative per l’adesione della Spagna alla<br />

Comunità europea.<br />

Così, d’improvviso ecco la gran sorpresa della giornata, erano presenti tutti i “Direttori<br />

generali” dell’equipe spagnola dei negoziatori. L’equipe che avevo avuto<br />

l’onore di dirigere come Segretario di Stato e che era riuscita a concludere positivamente<br />

le trattative.

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