Lorenzo Natali in Europa
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difficoltà e le divergenze. <strong>Lorenzo</strong> poteva essere orgoglioso del suo lavoro, messo <strong>in</strong><br />
risalto dalla dichiarazione del 24 ottobre 1984 firmata dal Primo m<strong>in</strong>istro portoghese<br />
Mario Soares, dal presidente di turno della Comunità Jarret Fitzgerald e dal direttore<br />
dei lavori <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong>.<br />
Durante il primo semestre 1985, sotto la presidenza italiana e con l’appoggio di<br />
<strong>Lorenzo</strong>, anche se assegnato ad altri <strong>in</strong>carichi, fu possibile concludere con successo il<br />
negoziato e accogliere i capi dei governi spagnolo e portoghese al Consiglio europeo<br />
di Milano nel giugno 1985.<br />
La vocazione di <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong><br />
Uno dei momenti più delicati, se non il più esplosivo, è costituito dalla suddivisione<br />
degli <strong>in</strong>carichi e delle responsabilità tra i membri della nuova Commissione. Consapevole<br />
di tali rischi e dopo aver fatto il giro delle capitali, anticipai gli eventi e <strong>in</strong>vitai<br />
i commissari a un sem<strong>in</strong>ario di riflessione a l’Abbaye de Royaumont nel dicembre<br />
1984, molto prima del nostro <strong>in</strong>sediamento ufficiale. Le colazioni di lavoro <strong>in</strong>dividuali<br />
con ciascuno dei commissari, prima di questa riunione, mi avevano lasciato molto<br />
perplesso. Alcuni <strong>in</strong>carichi erano richiesti da più commissari, altri del tutto ignorati.<br />
Ma volevo assolutamente accontentare <strong>Lorenzo</strong>, attirato da sempre dai problemi<br />
legati al sottosviluppo e dal relativo corollario di drammi come la fame, la penuria<br />
d’acqua e le lacune del sistema educativo. L’uomo idealista e generoso voleva raccogliere<br />
questa sfida, nel quadro della Convenzione di Lomé, che sanciva gli aiuti f<strong>in</strong>anziari<br />
e le relazioni economiche con i paesi dell’Africa, dei Carabi e del Pacifico.<br />
Ciò creava a me e ad altri colleghi non poche preoccupazioni, ma rimasi fermo nel<br />
mio <strong>in</strong>tento e non ebbi mai a pentirmene.<br />
Durante quei quattro anni <strong>Lorenzo</strong> visitò quei paesi <strong>in</strong> condizioni molto difficili,<br />
senza curarsi della propria salute: viaggi difficili, movimentati da <strong>in</strong>contri sul campo,<br />
spostamenti con piccoli aerei non sempre rassicuranti. Niente fermava <strong>Lorenzo</strong> nella<br />
sua volontà di comprendere e aiutare, e di renderci tutti più sensibili alla situazione<br />
di quei paesi.<br />
Grazie alla sua arte fatta di disponibilità e di apertura agli altri, str<strong>in</strong>se relazioni<br />
personali con molti capi di stato di quei paesi, valorizzando il lavoro dei servizi responsabili<br />
della Convenzione di Lomé.<br />
L’amico vigile<br />
La nostra amicizia crebbe con il passare del tempo e delle prove che la Commissione<br />
doveva affrontare.<br />
Gli avevo chiesto, <strong>in</strong> qualità di vicepresidente, di accompagnarmi alle riunioni del<br />
Consiglio europeo, per beneficiare dei suoi consigli. Quando all’ord<strong>in</strong>e del giorno vi<br />
erano determ<strong>in</strong>ati argomenti, lasciava il posto per il dibattito a Frans Andriessen o a