Lorenzo Natali in Europa

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30.05.2013 Views

Leone I, governo Moro I). Nel 1966 ricopre il primo di una lunga serie di incarichi da ministro, in vari dicasteri: della Marina Mercantile (governo Moro III), dei Lavori Pubblici (governo Leone II, governo Rumor II), del Turismo e dello Spettacolo (governo Rumor I), dell’Agricoltura (governo Rumor III, governo Colombo, governo Andreotti I e II). Ai Lavori Pubblici, vuole e vara grandi opere autostradali che migliorano i collegamenti dell’Abruzzo e di tutto il centro Italia adriatico con Roma e con la costa tirrenica, integrando la dorsale nord-sud dell’Autostrada del Sole e innervando di traffico veloce lo sviluppo di 19 Commissione Delors I (1985-1989); il presidente con i membri designati riuniti il 7 e l’8 dicembre 1984 presso l’Abbaye de Royaumont (Francia) quelle aree, anche grazie a realizzazioni di particolare impegno, come il traforo del Gran Sasso. Il valore di quei lavori non fu sempre compreso e condiviso nell’Italia di quegli anni: le polemiche, vivaci, ferirono Natali, ma non ne intaccarono la convinzione di aver agito per il bene della sua Regione e di una vasta area dell’Italia centrale. Anche per questo, un gruppo di studenti intitolò ‘Lorenzo Natali, il politico delle concrete realizzazioni’ il video vincitore del primo premio di un concorso bandito per l’anno scolastico 2007-’08 e riservato agli allievi degli Istituti superiori della Provincia dell’Aquila sul tema ‘Lorenzo Natali mediatore di pace e di sicurezza in un’Europa più vicina alle giovani generazioni’. Anche all’Agricoltura, dove resta più a lungo e dove lascia di più il segno, la sua azione trae ispirazione dall’esperienza della sua Regione: vi si dedica con dedizione e competenza e s’impegna senza sosta per l’ammodernamento del mondo rurale. Oltre al ruolo di ministro dell’agricoltura, Natali ricoprì incarichi di rilievo all’interno della Coldiretti. In quegli anni, è anche presidente dell’Accademia italiana di scienze biologiche e morali Del suo operato resta un solco profondo. Ricordava di lui Arcangelo LoBianco, parlando al ciclo d’incontri ‘i Solchi’ organizzato dalla Biblioteca del ministero delle politiche agricole e forestali nel 2005: “Persona semplice e di grande sensibilità, ma puntiglioso e preciso; a volte, nei suoi interventi appariva polemico, spesso interrom-

20 pendo gli interlocutori desideroso di precisare fatti, date e responsabilità perché qualcosa non restasse nel dubbio… Negli interventi alternava la sua preparazione giuridica con la sua umanità, che in gran parte gli veniva dalla sua adozione abruzzese… In Natali, era preminente il senso dello Stato e il grande e responsabile sforzo di temperamento delle decisioni per l’interesse generale rispetto a quelli nazionali, di partito o di categoria era una sua costante preoccupazione”. A fine 1989, poco dopo la sua scomparsa, proprio su proposta di LoBianco gli sarà assegnato il “premio Agricoltura 2000”, insieme a Sicco Mansholt, il commissario europeo olandese che, tra gli anni sessanta e settanta, forgiò la politica agricola comune, prima di divenire, per meno di un anno, presidente dell’Esecutivo Cee. La motivazione del premio a Natali recita: “Il riconoscimento … non gli è conferito alla memoria, ma vuole sottolineare l’impegno per l’agricoltura e l’ambiente che Natali ha svolto a livello internazionale. Si devono al suo impegno le misure europee note come ‘Pacchetto Mediterraneo’, che ebbero per oggetto una compensazione dell’adesione alla Comunità di Spagna e Portogallo a vantaggio soprattutto del sud italiano. Nel quadriennio 1976-’80, Natali aveva inoltre avuto la responsabilità delle questioni ambientali e comunitarie: in questa veste, presentò una serie di misure al Consiglio dei Ministri della Cee relative al controllo delle fonti di inquinamento dell’aria e dell’acqua e fu alla base della direttiva nota come Seveso”. Nel 1977, Natali entra a fare parte della Commissione europea di Bruxelles, l’Esecutivo dell’allora Cee, ricoprendo l’incarico di vicepresidente dal 1977 al 1988, con tre diversi presidenti (il britannico Roy Jenkins, il lussemburghese Gaston Thorn e il francese Jacques Delors). Natali e il socialista Antonio Giolitti vanno a prendere il posto che, prima di loro, era stato tenuto da Carlo Scarascia Mugnozza e da Altiero Spinelli, uno dei padri dell’integrazione comunitaria, sostituito a fine mandato dall’ambasciatore Cesidio Guazzaroni. Nel primo mandato, fino all’ ‘80, Natali ha ben quattro ‘dicasteri’: si occupa di ambiente; nella scia dell’incidente alla centrale nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania, che fa intravedere i rischi d’una catastrofe atomica ‘civile’ e ispira il film ‘Sindrome cinese’, ottiene la delega per la sicurezza nucleare; cura le relazioni con il Parlamento europeo e soprattutto la preparazione delle prime elezioni a suffragio universale – giugno ‘79 – dell’Assemblea comunitaria; conduce i negoziati per l’adesione della Grecia alla Comunità europea. Anche nel secondo mandato, dall’ ‘81 all’ ‘84, ha molti incarichi, ma dopo l’ingresso della Grecia, che si compie il 1.o gennaio 1981, Natali gestisce soprattutto i negoziati per l’allargamento della Comunità anche alla Spagna e al Portogallo. Nel terzo mandato, dall’ ‘85 al gennaio ‘89, è vicepresidente vicario ed è titolare della politica per lo sviluppo del Terzo Mondo, con la Convenzione di Lomè che lo porta a viaggiare nei cosiddetti paesi Acp, quelli di Africa, Carabi e Pacifico legati alla Cee; in quegli anni, costruisce, se non inventa, la politica mediterranea.

Leone I, governo Moro I).<br />

Nel 1966 ricopre il primo di<br />

una lunga serie di <strong>in</strong>carichi da<br />

m<strong>in</strong>istro, <strong>in</strong> vari dicasteri: della<br />

Mar<strong>in</strong>a Mercantile (governo<br />

Moro III), dei Lavori Pubblici<br />

(governo Leone II, governo Rumor<br />

II), del Turismo e dello<br />

Spettacolo (governo Rumor I),<br />

dell’Agricoltura (governo Rumor<br />

III, governo Colombo, governo<br />

Andreotti I e II).<br />

Ai Lavori Pubblici, vuole e<br />

vara grandi opere autostradali<br />

che migliorano i collegamenti<br />

dell’Abruzzo e di tutto il centro<br />

Italia adriatico con Roma e con<br />

la costa tirrenica, <strong>in</strong>tegrando la<br />

dorsale nord-sud dell’Autostrada<br />

del Sole e <strong>in</strong>nervando di<br />

traffico veloce lo sviluppo di<br />

19<br />

Commissione Delors I (1985-1989); il presidente con<br />

i membri designati riuniti il 7 e l’8 dicembre 1984<br />

presso l’Abbaye de Royaumont (Francia)<br />

quelle aree, anche grazie a realizzazioni di particolare impegno, come il traforo del<br />

Gran Sasso. Il valore di quei lavori non fu sempre compreso e condiviso nell’Italia di<br />

quegli anni: le polemiche, vivaci, ferirono <strong>Natali</strong>, ma non ne <strong>in</strong>taccarono la conv<strong>in</strong>zione<br />

di aver agito per il bene della sua Regione e di una vasta area dell’Italia centrale.<br />

Anche per questo, un gruppo di studenti <strong>in</strong>titolò ‘<strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong>, il politico delle<br />

concrete realizzazioni’ il video v<strong>in</strong>citore del primo premio di un concorso bandito<br />

per l’anno scolastico 2007-’08 e riservato agli allievi degli Istituti superiori della Prov<strong>in</strong>cia<br />

dell’Aquila sul tema ‘<strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong> mediatore di pace e di sicurezza <strong>in</strong><br />

un’<strong>Europa</strong> più vic<strong>in</strong>a alle giovani generazioni’.<br />

Anche all’Agricoltura, dove resta più a lungo e dove lascia di più il segno, la sua<br />

azione trae ispirazione dall’esperienza della sua Regione: vi si dedica con dedizione e<br />

competenza e s’impegna senza sosta per l’ammodernamento del mondo rurale.<br />

Oltre al ruolo di m<strong>in</strong>istro dell’agricoltura, <strong>Natali</strong> ricoprì <strong>in</strong>carichi di rilievo all’<strong>in</strong>terno<br />

della Coldiretti. In quegli anni, è anche presidente dell’Accademia italiana di<br />

scienze biologiche e morali<br />

Del suo operato resta un solco profondo. Ricordava di lui Arcangelo LoBianco,<br />

parlando al ciclo d’<strong>in</strong>contri ‘i Solchi’ organizzato dalla Biblioteca del m<strong>in</strong>istero delle<br />

politiche agricole e forestali nel 2005: “Persona semplice e di grande sensibilità, ma<br />

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