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Lorenzo Natali in Europa

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Detto fatto, arrivò a Milano la delegazione della Commissione, composta da Delors,<br />

<strong>Natali</strong> e Ripa di Meana; furono accolti a L<strong>in</strong>ate dal presidente Goria, dal presidente<br />

della Regione, da una schiera di m<strong>in</strong>istri e da Zamberletti (allora <strong>in</strong>caricato<br />

della Protezione Civile), oltre che da una nutrita schiera di militari ed accompagnatori.<br />

Era una situazione protocollare simbolica del diverso approccio, europeo ed italiano:<br />

una delegazione della Commissione europea composta da tre membri (con me<br />

al seguito), contro una presenza italiana di più di una c<strong>in</strong>quant<strong>in</strong>a di persone. Lo<br />

spiegamento di mezzi era imponente.<br />

La numerosa delegazione fu immediatamente imbarcata su un gran numero di<br />

elicotteri militari (almeno dieci), per dirigersi verso la Valtell<strong>in</strong>a, sorvolare le zone<br />

colpite ed atterrare a Sondrio per <strong>in</strong>contrare le autorità locali e la popolazione. Era<br />

francamente imbarazzante che la Commissione europea arrivasse con un tale spiegamento<br />

di forze, e certamente non era nello stile né del presidente Delors né dei commissari<br />

italiani, tutti piuttosto <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>i all’understatement. Delors pareva seccato; Ripa<br />

di Meana rifiutò di salire <strong>in</strong> elicottero e partì <strong>in</strong> auto con la scorta, a razzo, <strong>in</strong> direzione<br />

di Sondrio. <strong>Natali</strong>, che io accompagnavo su uno degli elicotteri, quando lo stormo<br />

si fu levato e stavamo sorvolando <strong>in</strong> formazione il lago di Lecco, si girò verso di me e<br />

mi disse, ammiccando “Faremo la nostra figura! Sembriamo <strong>in</strong> quel film con Marlon<br />

Brando sul Vietnam, come si chiamava? Ah sì, Apocalypse Now!”.<br />

Sempre nel 1987 vennero <strong>in</strong>augurati i lavori per la costruzione del nuovo aeroporto<br />

di Malpensa: “Malpensa 2000”. Il progetto era stato riconosciuto di <strong>in</strong>teresse<br />

comunitario nel quadro delle “reti trans-europee di trasporto”, tanto da ricevere sovvenzioni<br />

europee, con fondi Ceca e prestiti della Banca europea per gli <strong>in</strong>vestimenti.<br />

Alla fastosa cerimonia di <strong>in</strong>augurazione, che si svolgeva nel cantiere del costruendo<br />

aeroporto di Malpensa, vennero <strong>in</strong>vitati il vicepresidente <strong>Natali</strong> e l’allora commissario<br />

europeo ai Trasporti, il belga Karel Van Miert. La Regione Lombardia, responsabile<br />

dell’organizzazione della cerimonia, aveva previsto che i due Rappresentanti<br />

europei fossero accolti al loro arrivo a L<strong>in</strong>ate e trasportati <strong>in</strong> elicottero alla Malpensa.<br />

Io, al solito, accompagnavo. Quando ci scortarono s<strong>in</strong>o all’elicottero constatammo<br />

con sorpresa che si trattava di un velivolo molto piccolo, tutto dip<strong>in</strong>to di bianco.<br />

“Sarà un elicottero messo a disposizione dalla Croce Rossa”, commentò <strong>Natali</strong>. Ma,<br />

saliti a bordo, ci trovammo accomodati <strong>in</strong> lussuosi sedili di pelle bianca, imbottiti come<br />

dei divani da salotto, con <strong>in</strong>serti <strong>in</strong> radica, frigo-bar ed altre amenità. I due commissari<br />

europei erano divertiti e stupiti, e forse anche un po’ imbarazzati dalla situazione.<br />

Quello che io ho appreso successivamente, e di cui li ho tenuti rigorosamente<br />

all’oscuro, era che l’elicottero apparteneva ad un noto editore italiano che lo aveva<br />

cortesemente messo a disposizione della Regione Lombardia per l’occasione. Nulla<br />

di male; se non che il facoltoso editore <strong>in</strong> questione era noto per la sua produzione di<br />

riviste e settimanali di gossip “prurig<strong>in</strong>oso”! Né <strong>Natali</strong> né Van Miert lo hanno mai<br />

saputo.

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