30.05.2013 Views

Lorenzo Natali in Europa

Lorenzo Natali in Europa

Lorenzo Natali in Europa

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

179<br />

Il primo si riferisce al Consiglio europeo del giugno 1985 a Milano, quando la presidenza<br />

italiana riuscì a far decidere la convocazione della Conferenza Intergovernativa<br />

che avrebbe negoziato e scritto l’Atto Unico. Quella decisione fu il risultato di un<br />

gran gioco di squadra fra la presidenza (Craxi presidente del Consiglio e Andreotti<br />

m<strong>in</strong>istro degli Esteri), Delors e <strong>Natali</strong> (il quale, sia detto per <strong>in</strong>ciso, non aveva a mio<br />

avviso nessun titolo “di portafoglio” per essere presente a quel Consiglio europeo, ma<br />

c’era comunque come vicepresidente anziano perché Delors sapeva che avrebbe avuto<br />

bisogno della sua esperienza politica e della sua perfetta conoscenza degli <strong>in</strong>terlocutori<br />

italiani).<br />

Nelle sue memorie Delors racconta diffusamente la storia importante. La storia<br />

meno importante è che la sera della vigilia della riunione del Consiglio europeo <strong>Natali</strong><br />

partecipò a una riunione preparatoria con i m<strong>in</strong>istri degli Esteri come rappresentante<br />

della Commissione. A un certo punto la riunione si concluse a livello politico,<br />

ma cont<strong>in</strong>uò a livello dei funzionari, con il mio carissimo amico François Lamoureux,<br />

allora consigliere del presidente Delors per le questioni giuridiche e istituzionali<br />

(mia fonte per questa <strong>in</strong>formazione e purtroppo scomparso) a rappresentare la<br />

Commissione. Andandosene, <strong>Natali</strong> si accorse che Lamoureux aveva f<strong>in</strong>ito le sigarette<br />

e gli lasciò allora il suo pacchetto di Gitanes avvertendolo: “Ne avrai bisogno, la<br />

notte sarà lunga!”.<br />

Il secondo è un ricordo molto personale. Nel febbraio 1986 ero appena tornato<br />

dal Cile riportandone mia figlia, allora di tre mesi. Per quel viaggio per me così importante<br />

<strong>Natali</strong> mi aveva lasciato ampia libertà di movimenti e di ferie. Portai qu<strong>in</strong>di<br />

un giorno mia figlia <strong>in</strong> ufficio per presentarla ai colleghi, i quali letteralmente mi<br />

sp<strong>in</strong>sero con lei nell’ufficio del vicepresidente, che aveva pronto un bellissimo regalo.<br />

Lui se la prese <strong>in</strong> braccio e si mise a coccolarla. Se ho detto sopra che nutrivo per<br />

<strong>Natali</strong> un rispetto e un affetto quasi filiali, potrei aggiungere qui che mia figlia aveva<br />

trovato un nonno.<br />

In considerazione dell’importanza e della qualità dei rapporti personali tra il vicepresidente<br />

e il suo Gab<strong>in</strong>etto, e tra colleghi di Gab<strong>in</strong>etto, mi sia permesso ricordare<br />

qui tre colleghi di quegli anni che oggi non sono più con noi: P<strong>in</strong>o Locurcio, Klaus<br />

von Helldorf, Ranieri Bombassei.<br />

Per concludere queste pag<strong>in</strong>e molto personali, vorrei ricordare l’ultimo <strong>in</strong>contro<br />

di <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong> con i suoi servizi, la direzione generale per lo sviluppo, la DG VIII<br />

come si chiamava allora, <strong>in</strong> occasione del tradizionale scambio degli auguri natalizi <strong>in</strong><br />

una grande sala del Berlaymont chiamata “la cattedrale” per il suo alto soffitto. Era<br />

dicembre 1988, l’ultimo mese della prima Commissione Delors; <strong>Natali</strong> non era stato<br />

riconfermato per un altro mandato e molti già sapevano che purtroppo era malato.<br />

Secondo tradizione, il vicepresidente pronunciò un primo discorso <strong>in</strong> cui tracciò il<br />

bilancio del suo mandato, r<strong>in</strong>graziò i servizi e rivolse loro gli auguri per le prossime<br />

feste. Gli rispose il Direttore generale Frisch descrivendo il contributo politico e per-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!