Lorenzo Natali in Europa
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Questa quart<strong>in</strong>a non mi assicurerà certo l`immortalità, ma non potrei meglio riassumere<br />
il “metodo <strong>Natali</strong>” di comando.<br />
Il periodo della difficoltà di comunicazione tra me e <strong>Natali</strong> sembrava oramai passato.<br />
I rapporti quotidiani avevano creato tra me ed il vicepresidente quel contatto<br />
che era mancato all`<strong>in</strong>izio. C`era stato un mal<strong>in</strong>teso, che era stato chiarito. Nella forma<br />
<strong>in</strong> fondo poco era mutato: <strong>Natali</strong> cont<strong>in</strong>uò a mantenere nei miei riguardi un atteggiamento<br />
cortese e riservato, ma mi accorsi che la sua cortesia che avevo scambiato<br />
per freddezza, era della vera e propria cortesia (qualità talmente rara che avevo<br />
quasi perso la capacità di riconoscerla!) e che l`attitud<strong>in</strong>e riservata era probabilmente<br />
la manifestazione naturale di un carattere non certo estroverso.<br />
Ma non tutto scorre come un lungo fiume tranquillo…<br />
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Non sempre il metodo <strong>Natali</strong> – conv<strong>in</strong>cere piuttosto che ord<strong>in</strong>are – ha funzionato.<br />
In alcune occasioni <strong>Natali</strong> fu obbligato, anche se apparentemente a contro cuore,<br />
a fare atto di autorità. Da parte mia avrei voluto che tale autorità si manifestasse più<br />
spesso: grazie alla maggiore confidenza che si era stabilita tra di noi, avevo cercato di<br />
impegnarlo <strong>in</strong> un processo di svecchiamento della direzione generale, il che implicava<br />
entrare <strong>in</strong> contrasto con il Direttore generale, Dieter Frisch.<br />
Frisch era probabilmente il miglior Direttore generale che la DG VIII avesse mai<br />
avuto: era <strong>in</strong>telligente e molto preparato. Io non mettevo certo <strong>in</strong> dubbio queste sue<br />
qualità, ma personalmente ero irritato dal suo conservatorismo. Probabilmente egli<br />
agiva <strong>in</strong> tale senso, non solo per carattere, ma anche perché doveva tener conto della<br />
base, che come accade <strong>in</strong> tutte le burocrazie, era poco propensa al cambiamento.<br />
<strong>Natali</strong> <strong>in</strong> generale stimava più utile seguire la l<strong>in</strong>ea di azione proposta del Frisch che<br />
considerava più affidabile, e che soprattutto gli dava la garanzia che le decisioni prese<br />
sarebbero state messe <strong>in</strong> opera dalla direzione generale. Dal suo punto di vista<br />
non aveva certo torto. Ciò` non toglie che <strong>in</strong> molte occasioni mi sentii <strong>in</strong>giustamente<br />
frustrato.<br />
In tre importanti occasioni però <strong>Natali</strong> s’impegnò <strong>in</strong> uno scontro diretto con la<br />
direzione generale: quando decise di creare un fondo per lottare contro l`Aids, quando<br />
volle f<strong>in</strong>anziare una politica di controllo delle nascite <strong>in</strong> Africa, e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e quando<br />
stabilì che le attività di cooperazione comunitaria dovevano essere estese a delle operazioni<br />
di appoggio al bilancio. Nei tre casi citati <strong>Natali</strong> dovette provvisoriamente abbandonare<br />
la strategia che gli era cara, seguire nelle materie <strong>in</strong> cui riconosceva la sua<br />
<strong>in</strong>sufficiente competenza tecnica, il parere più autorevole. Il suo fiuto politico lo portò<br />
<strong>in</strong>vece ad opporsi alla rout<strong>in</strong>e della gestione corrente, <strong>in</strong> cui la direzione generale<br />
cercava di mantenerlo, al f<strong>in</strong>e ultimo di manifestare la sua presenza sulla scena <strong>in</strong>ternazionale<br />
con delle azioni <strong>in</strong>novative.<br />
<strong>Natali</strong> v<strong>in</strong>se i tre scontri, ma attraverso discussioni difficili e sofferte, facendo prova<br />
di una fermezza a cui non eravamo abituati.