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Lorenzo Natali in Europa

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Credo <strong>in</strong>oltre che Delors, meno a suo agio nei rapporti umani, fosse stato conquistato<br />

dalla spontaneità e naturalezza di <strong>Natali</strong> e dal suo contagioso calore umano.<br />

Per facilitare la delicatissima operazione della distribuzione dei portafogli, designata<br />

dai funzionari di Bruxelles come “notte dei lunghi coltelli”, Delors chiese, a<br />

tutti i futuri commissari, note s<strong>in</strong>tetiche su come immag<strong>in</strong>avano lo sviluppo delle politiche<br />

nei settori per i quali avevano un <strong>in</strong>teresse particolare. L’agricoltura figurava<br />

fra le preferenze di <strong>Natali</strong>. Non ho tenuto copia del documento elaborato per l’occasione.<br />

Ricordo però che enunciava le l<strong>in</strong>ee strategiche a partire dai problemi territoriali<br />

<strong>in</strong>terni alla Comunità, <strong>in</strong> particolare gli squilibri territoriali e strutturali, e da<br />

quelli esterni, dovuti all’impatto della Pac sul mercato mondiale. La nota teneva conto<br />

della necessità di sostegno per gli agricoltori, ma anche delle esigenze dell’<strong>in</strong>dustria<br />

agro alimentare e della necessità di evitare lo spreco delle <strong>in</strong>genti risorse annualmente<br />

impegnate per evacuare le eccedenze. Ricordo che le soluzioni prospettate<br />

comportavano un sostanziale ribaltamento nell’uso delle dotazioni di bilancio, dal<br />

sostegno <strong>in</strong>diretto, tramite il mercato, ad un sostegno diretto agli agricoltori, il che<br />

avrebbe permesso maggiore trasparenza, maggiore selettività e la focalizzazione degli<br />

<strong>in</strong>terventi sul miglioramento della competitività del settore. Da quanto mi disse <strong>Natali</strong>,<br />

forse solo per farmi piacere, il suo contributo fu giudicato da Delors il più chiaro<br />

e meglio argomentato. Delors, mi disse, avrebbe voluto accordargli il portafoglio<br />

dell’agricoltura, vista la sua grande esperienza del settore, ma gli fu impedito dal veto<br />

tedesco. La difesa ad oltranza dei prodotti mediterranei e soprattutto le campagne<br />

scandalistiche dei giornali tedeschi erano, a quanto pare, all’orig<strong>in</strong>e del veto.<br />

A <strong>Natali</strong> Delors attribuì la politica dello Sviluppo, uno dei portafogli più prestigiosi<br />

ed impegnativi <strong>in</strong> seno alla Commissione. Era <strong>in</strong>oltre la prima volta che <strong>Natali</strong><br />

poteva disporre, a supporto della sua responsabilità <strong>in</strong> Commissione, di una grossa<br />

direzione generale. <strong>Natali</strong> si impegnò ed appassionò subito, come era nella sua natura,<br />

alla nuova attività, per la quale si scoprì una vera vocazione. Mi resi conto rapidamente<br />

che il nuovo impegno, che fra l’altro comportava cont<strong>in</strong>ui spostamenti <strong>in</strong> terre<br />

lontane, non gli avrebbe permesso di seguire, con l’assiduità del passato, i settori<br />

di mia competenza.<br />

Com<strong>in</strong>ciai a riflettere sull’opportunità di lasciare il Gab<strong>in</strong>etto. La stima che <strong>Natali</strong><br />

dimostrò attribuendomi la responsabilità addizionale del personale accelerò, di fatto,<br />

la mia decisione. Generalmente molto ambito dai “gab<strong>in</strong>ettisti” di professione, <strong>in</strong><br />

quanto permette di pianificare anche la propria carriera, il personale rappresentava<br />

un impegno gravosissimo, <strong>in</strong> particolare nel caso del personale italiano, numericamente<br />

<strong>in</strong> esubero, per l’eccesso di uscieri e di personale di segretariato, e cronicamente<br />

carente nelle posizioni di maggior responsabilità. Mi ero <strong>in</strong>oltre reso conto di<br />

non essere tagliato per l’attività di Gab<strong>in</strong>etto. In quegli anni non avevo saputo adattare<br />

le mie modalità di lavoro ai ritmi del Gab<strong>in</strong>etto, col risultato di una costante frustrazione<br />

dovuta alla sensazione di superficialità, nonostante la moltiplicazione, oltre

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