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Lorenzo Natali in Europa

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l’operato della Commissione anche se impopolare. Confuso fra la folla degli agricoltori<br />

avevo modo di apprezzare <strong>in</strong> diretta le loro reazioni. Mi ricordo di un agricoltore che<br />

ascoltando l’<strong>in</strong>tervento di <strong>Natali</strong> a proposito delle quote latte dava segni crescenti di <strong>in</strong>sofferenza.<br />

Quando, <strong>in</strong> piedi, era sul punto di manifestare pubblicamente il proprio disappunto<br />

venne fermato dal vic<strong>in</strong>o che, consultando un foglio che aveva <strong>in</strong> mano, gli<br />

segnalò che <strong>Natali</strong> figurava fra gli amici dell’associazione. Ne dedussi che, per nostra<br />

fortuna, la proverbiale efficienza organizzativa della Coldiretti comportava anche istruzioni<br />

sull’<strong>in</strong>tensità delle ovazioni da accordare ad ogni oratore. Nel caso specifico gli<br />

applausi ci furono, ma non mi sembrarono particolarmente calorosi e conv<strong>in</strong>ti.<br />

Un’altro campo d’attività particolarmente sensibile del Gab<strong>in</strong>etto era quello della<br />

gestione delle numerosissime <strong>in</strong>frazioni. All’epoca gran parte delle <strong>in</strong>frazioni con<br />

conseguenze f<strong>in</strong>anziariamente onerose riguardavano l’agricoltura e una proporzione<br />

consistente delle <strong>in</strong>frazioni sottoposte regolarmente all’attenzione della Commissione<br />

riguardavano, purtroppo, il nostro paese.<br />

Ricordo come particolarmente lunga e complessa una vertenza legata agli <strong>in</strong>terventi<br />

per gli agrumi. Secondo gli accertamenti fatti dalla direzione generale dell’agricoltura<br />

e dal Controllo f<strong>in</strong>anziario, la maggior parte delle associazioni dei produttori<br />

d’agrumi italiane, alle quali era delegato l’<strong>in</strong>tervento, non avevano effettuato gli<br />

adempimenti a carattere commerciale e strutturale concepiti per ridurre progressivamente<br />

la necessità di <strong>in</strong>terventi che implicavano la distruzione delle arance che non<br />

trovavano sbocchi commerciali. L’assenza di tali adempimenti, obbligatori sulla base<br />

della regolamentazione <strong>in</strong> vigore, rendeva di fatto illegale e qu<strong>in</strong>di non rimborsabile<br />

la spesa sostenuta per il prodotto ritirato. Si trattava di somme estremamente elevate<br />

e della sopravvivenza di quasi tutte le associazioni di produttori italiane del settore.<br />

Dopo verifica apparve impossibile contestare l’<strong>in</strong>frazione. Abbordammo qu<strong>in</strong>di il<br />

contenzioso <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di equità. In effetti, nessuno metteva <strong>in</strong> dubbio l’effettiva e<br />

corretta esecuzione degli <strong>in</strong>terventi e l’entità degli oneri che ne erano conseguiti. La<br />

nostra tesi era che bisognava sanzionare le <strong>in</strong>adempienze, ma che la sanzione doveva<br />

essere proporzionata al danno constatato o stimato per le casse comunitarie. Il concetto<br />

di proporzionalità era però allora del tutto estraneo al contesto, quello della<br />

chiusura annuale dei conti, nel quale l’<strong>in</strong>frazione era stata constatata. Secondo la<br />

prassi <strong>in</strong> vigore se la spesa era legale andava rimborsata, se illegale non poteva essere<br />

accettata. Concetto giuridicamente sicuramente corretto, ma difficilmente condivisibile<br />

sul piano dell’equità e sopratutto difficile da vendere ad agricoltori già prevenuti<br />

nei riguardi di Bruxelles. Le discussioni si protrassero per mesi. Alla f<strong>in</strong>e si trovò<br />

un compromesso mediante <strong>in</strong>terpretazioni un po’ acrobatiche dell’operato delle associazioni.<br />

Il concetto di proporzionalità non venne accettato, ma la maggior parte<br />

della spesa fu rimborsata e la sopravvivenza di gran parte delle associazioni di produttori<br />

assicurata. Quell’anno gli applausi a <strong>Natali</strong>, all’<strong>in</strong>contro con la Coldiretti, mi<br />

parvero più calorosi e conv<strong>in</strong>ti.

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