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parrocchia di vigodarzere piccola giuda storico culturale

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Con il contributo<br />

-<br />

dell' Amministrazione Comunale <strong>di</strong> Vigodanere<br />

Comune <strong>di</strong> Vigodarzere<br />

Ricerche storiche e testi: Giovanna Dorio Gheller<br />

Reali zzazione grafica: Andrea Pio Ghcller<br />

Con accenti <strong>di</strong> si ncera umiltà presento a quanti vorranno leggere<br />

le pagine che segui ranno, la sintesi <strong>di</strong> una ricerca inerente la chiesa<br />

arcipretale <strong>di</strong> Vigodarzere.<br />

Un lavoro <strong>di</strong> modesta en tità, tengo a precisare, una specie <strong>di</strong> P ICcola<br />

guida <strong>storico</strong>-artistica o, più realisticamente, un quaderno <strong>di</strong><br />

appunti scan<strong>di</strong>to da date, nomi, vicende, immagini, che per me tuttavia<br />

rappresenta l'avverarsi <strong>di</strong> un sogno da tempo vagheggiato al<br />

tepore amorevole e rassicurante per la chiesa del mio paese.<br />

Un sen timento che sollecita ricor<strong>di</strong> e memorie <strong>di</strong> tutte le stagioni<br />

della mia vita: infanzia, adolescenza, giovinezza, etc.<br />

Come non rammentare le splen<strong>di</strong>de passeggiate primaverili che<br />

le buone Suore dell'Asilo ci facevano compiere lungo sentieri<br />

campestri sui quali procedere in buon or<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong>sciplinati come<br />

tanti soldatini, pronti però a "rompere le righe" e a sparpagl iarci tra<br />

i prati, felici e chiassosi, affascinati dai fiorellini da recare in chiesa?<br />

L'incanto del giorn o della prima Comunione, il vestito del colore<br />

dell'innocenza,la chiesa percorsa dal profumo inebriante dei gigli<br />

La Cresima. Il Vescovo, avevano anticipato i padrini, avrebbe assestato<br />

uno sch iaffo ai cresiman<strong>di</strong>; a metterei ancor più in agitazione<br />

ci mancava per l'appunto, un vescovo barbuto e severo <strong>di</strong> aspetto<br />

che incuteva ancor più soggezione e riverenza. In luogo del temuto<br />

schiaffo ci fu un buffetto talmente leggero che aveva il sapore<br />

della tenerezza.<br />

Le Nozze . . il Battesimo <strong>di</strong> figli e nipoti .. l'estremo ad<strong>di</strong>o ai propri<br />

cari prima del commiato ...<br />

1


Con gli occhi della mente rivedo la chiesa gremita <strong>di</strong> fedeli per il<br />

canto domenicale del vespro e l'arciprete don Giulio, ammantato<br />

<strong>di</strong> piviale, prostrato davanti al Santissimo. Mi sembra ancora <strong>di</strong> u<strong>di</strong>rlo<br />

intonare il "Tantum ergo", a cui seguiva l'irrefrenabile sequenza<br />

dei nostri svarioni latini che salivano a Dio affettuosi e solenni,<br />

come le volute d'incenso che fuoriuscivano dal turibolo fumante.<br />

Sì, l'e<strong>di</strong>ficio cristiano, la casa terrena del Signore si fa sintesi ,<br />

punto <strong>di</strong> riferimento della mia storia,della nostra storia intessuta <strong>di</strong><br />

amore,<strong>di</strong> gioia,<strong>di</strong> dolore,<strong>di</strong> fede,<strong>di</strong> ossequio alle tra<strong>di</strong>zioni cristiane.<br />

Mi corre l'obbligo <strong>di</strong> affermare che il contenuto <strong>di</strong> queste paginette<br />

potrebbe annunciarsi non scevro da errori ed imprecisioni che<br />

intendo fin d'ora affi dare alla vostra indulgenza chiedendo <strong>di</strong> farmi<br />

dono <strong>di</strong> precisazioni e suggerimenti.<br />

Spero <strong>di</strong> tutto cuore che altri appassionati <strong>di</strong> storia della chiesa <strong>di</strong><br />

Vigodarzere accolgano questo piccolo libro come occasione e stimolo<br />

per awiare altre ri cerche,acquisire altre conoscenze apportatrici<br />

<strong>di</strong> consapevolezza e identità rinnovate.<br />

Esprimo sentimenti <strong>di</strong> viva riconoscenza e gratitu<strong>di</strong>ne a chi mi ha<br />

fornito consigli, informazion i, materiale iconografico e aiuto per la<br />

pubblicazione:<br />

2<br />

Don Luigi Bonetto, arciprete <strong>di</strong> Vigodarzere;<br />

Mons. Pierantonio Gios, <strong>di</strong>rettore della<br />

Biblioteca Capitolare <strong>di</strong> Padova;<br />

I signori Alessandro Romanin e Giulio Cesaro;<br />

GhelJer Assicurazioni<br />

Giovanna Dorio Ghe/ler<br />

Alla venerata memoria <strong>di</strong> Don Gianfranco Tescari<br />

Arciprete <strong>di</strong> Vigodarzere, Vicario foraneo,<br />

in segno <strong>di</strong> affettuoso omaggio<br />

memore del bene ricevuto.<br />

3


e vicario foraneo come lo zio, riprese ar<strong>di</strong>tamente la costruzione <strong>di</strong><br />

presbiterio e sacrestie, portando a compimento il tutto in 17 mesi<br />

nonostante giorni tormentati e tempestosi.<br />

La Domenica 30 gennaio 1820 le opere, finalmente condotte a termine,<br />

furono inaugu rate solennemente tra il tripu<strong>di</strong>o dei <strong>parrocchia</strong>ni.<br />

Bisognerà attendere il 1870 perché il corpo della ch iesa sia<br />

portato definitivamente a term ine; l'architetto nel frattempo era<br />

scomparso da oltre un trentennio.<br />

Don Giovanni Spagnolo, prete coraggioso e volitivo, affrontò senza<br />

indugio i lavori <strong>di</strong> completamento, coa<strong>di</strong>uvato dai suoi <strong>parrocchia</strong>ni<br />

solerti e generosi.<br />

Narra la Cronistoria della Parrocchia: finalmente questa magnifica<br />

chiesa condusse a termine con tanti sacrifici facendola consacrare<br />

l'anno 1878 da mons. Antonio Polin, ausiliare del vescovo <strong>di</strong><br />

Padova, Federico, dei marchesi Manfre<strong>di</strong>ni.<br />

E' la chiesa attuale.<br />

lf/Jettisttv ta Fdl-wv a c!iestv<br />

è Anlonio da Noale (Padova 1776-1837) , formatosi afla scuola dell'abate<br />

arch itetto Domen ico Cerato. Mente ingegnosa,ec1ettica, versatile,<br />

stimato cattedratico fu anche ingegnere comunale, libero<br />

professionista, autore d'importanti progetti per il restauro<br />

dell'Università, del teatro degli Obizzi; suo il progetto del Cimitero<br />

Maggiore <strong>di</strong> Padova.<br />

f(W;Ùdfv<br />

Improntata a nobile semplicità, ritmata da due coppie <strong>di</strong> Jesene<br />

coronate da capitelli ion ici, reggenti una trabeazione su cu i poggia<br />

il frontone ornato <strong>di</strong> mensole. L'epigrafe sul portale annuncia che il<br />

tempio è de<strong>di</strong>cato a Dio e a Martino vescovo <strong>di</strong> Tours.Sulia lapide<br />

de<strong>di</strong>catoria l'anno <strong>di</strong> erezione della nuova chiesa: 1870.<br />

8


Non sono pervenuti il soggetto, il nome dell'autore, la data d' esecuzione<br />

del primo <strong>di</strong>pinto comparso sulla campitura della lunetta,<br />

ma tutto induce a pensare che il tema in affresco fosse Mart ino nell'atto<br />

<strong>di</strong> compiere il famoso gesto <strong>di</strong> carità. Del secondo <strong>di</strong>pinto<br />

conosciamo che fu real izzato nel 1941 dal pro f. Licini. Il terzo, reca<br />

la firma <strong>di</strong> Elvio Meneghetti <strong>di</strong> Cadoneghe. Con un tocco <strong>di</strong> originalità,<br />

l'artista trasferì il noto episo<strong>di</strong>o dalle porte della città <strong>di</strong><br />

Amiens ai vasti prati antistanti la Certosa <strong>di</strong> Vigodarzere (XVI secolo)<br />

riconoscibile dalla cinta muraria e dal portale merlato (XVIII<br />

secolo).<br />

l O<br />

Gradevole ed accogliente lo sguardo d'insieme; la navata spaziosa,<br />

le pareti scan<strong>di</strong>te da sequenze <strong>di</strong> lesene e paraste, cu lminanti in<br />

ariosi capitelli ionici dalle volute dorate.<br />

11


Realizzato da Andrea Secco <strong>di</strong> Solagna, risa lta per <strong>di</strong>mensioni e<br />

magni ficenza.A significare l'atteggiamento d'amore e <strong>di</strong> devozione<br />

perpetua a Cristo Eucaristia, fu rono posti ai lati dell'altare due maestosi<br />

angeli adoranti in pietra tenera vicentina,opera dello scu ltore<br />

Giovanni Fusaro <strong>di</strong> Pove del Grappa.<br />

A coronamento del grande tabernacolo, un imponente ciborio<br />

marmoreo barocco, sorretto da <strong>di</strong>eci agili colonne dai capitelli<br />

cori nzi. Incastonate nella mensa dell'altare, le reliquie <strong>di</strong> san<br />

Sebastiano, dei martiri padovani Daniele e Giustina (+ 304) e del<br />

vescovo Bellino (+ 1147).<br />

14<br />

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Dr"<br />

Il grande Crocefisso ligneo quattrocentescQ,(d'autore sconosciuto)<br />

che si eleva solenne dal presbiterio, fu restaurato nel 1978 in occasione<br />

del centenario della consacrazione della chiesa. Durante la<br />

ripulitura l'esperto, rimosso uno dopo l'altro gli strati <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>pinture,<br />

ebbe a constatare che la vern iciatu ra originaria risultava egregiamente<br />

conservata, grazie alla tecnica impiegata dall'autore dell'opera.<br />

L'immagine del Cristo patiens è <strong>di</strong> grande suggestione e <strong>di</strong><br />

forte impatto emotivo; il corpo piagato reca stigmate <strong>di</strong> oltraggi e <strong>di</strong><br />

so fferenze inaud ite; le palpebre stremate sono fissate come sigilli<br />

sugli occhi sorpresi dal son no della morte e il volto dolcemente<br />

reclinato, è pervaso <strong>di</strong> serena, maestosa compostezza.<br />

Due cappelle,aperte rispettivamente nelle pareti laterali accolgono<br />

l'altare privilegiato della Beata Vergine del Rosario e <strong>di</strong> S. Rocco, il<br />

secondo fu rimosso nel 1965 per fare spazio (in sede provvisoria<br />

all'antico Battistero) e in segu ito all'organo ed alla ca ntoria; settecentesche<br />

le alzate, barocco l'altare della Madonna,entrambi <strong>di</strong>gnitosi<br />

per stile e fattura.<br />

16 1 7


Due svettanti ed eleganti tempietti gotici, addossati alle contrapposte<br />

pareti, ospitano immagini lignee <strong>di</strong> gradevole aspetto: Giuseppe,<br />

sposo <strong>di</strong> Maria, con alcuni utensili del suo mestiere e Antonio <strong>di</strong><br />

Padova raffigurato secondo i canoni della tra<strong>di</strong>zione iconografi ca.<br />

24<br />

Accanto ad oggetti del passato, più o meno rimossi dalla ch iesa,<br />

al tri ne fu rono aggiunti in epoca recente in sintonia con le in<strong>di</strong>cazioni<br />

della liturgia postconciliare. Tolti definitivamente il pulpito<br />

pensile, la balaustrata <strong>di</strong> separazione tra navata e presbiterio, trasferita<br />

in altra sede la lapide dello Spagnolo, via gli antichi confessionali<br />

in noce, rimosso daJ/'angolo oscuro il Battistero e sistemato<br />

[provvisoriamente] nella Cappella <strong>di</strong> S. Rocco; intronizzato nel presbiterio<br />

il restaurato grande Crocifisso quattrocentesco, giunse la<br />

sera del 27 ottobre 1978 (giusto un secolo dalla consacrazione del<br />

tempio). Nella chiesa arcipretale,gremitissima <strong>di</strong> fede li per la fausta<br />

ricorrenza, il vescovo <strong>di</strong> Padova mons. Bortignon consacrò il<br />

nuovo altare e vi celebrò la Messa del centenario.<br />

25


c:JrUllJ-<br />

Non eravi l'organo ed anche questo fu provveduto nel 1838. Nel<br />

1893 si awertì l'esigenza <strong>di</strong> dotare la chiesa <strong>di</strong> uno strumento assai<br />

più grande ed efficiente del primo; nel frattempo si prospettò la<br />

necessità <strong>di</strong> erigere un nuovo campanile,dato che l'antico a forma<br />

d i torre ormai fesso da cima a londo, stava crollando. Il parroco<br />

dell'Arcella, impegnato a VigodarLere per il Quaresimale e invitato<br />

dal parroco e dai fedeli ad esprimere un' opinione persona te sul<br />

d ilemma, consigliò <strong>di</strong> por mano senza indugi alla costruzione del<br />

nuovo campanile <strong>di</strong>fferendo l'acquisto dell'organo. Così fu deciso.<br />

CrudrJ/Ùl<br />

Assai prima <strong>di</strong> essere ospitati nella cappe lla <strong>di</strong> S. Rocco i cantori,<br />

attraverso una scala a chiocciola, raggiungevano la tribuna situata<br />

sopra il portale interno della chiesa e delimitata da pannelli dalle<br />

modanature <strong>di</strong> legno dorato. Nel 191 6 iniziarono i pagamenti del<br />

grande organo che la <strong>di</strong>tta Malvest io <strong>di</strong> Padova stava assemblando<br />

. con canne <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa provenienza. Il recente, ra<strong>di</strong>cale restauro<br />

(2005), ha porlalo alla luce anche alcune canne del celebre organaro<br />

settecentesco Gaetano Callido. Le trombe che abbelliscono la<br />

cassa decorativa sono recenti e <strong>di</strong> fabbricazione tedesca.<br />

26<br />

27


Molto appropriata ed eloquente la tribuna da cui la Parola <strong>di</strong> Dio<br />

viene proclamata. E' la tena opera in marmo rosso <strong>di</strong> Asiago presente<br />

nella zona presbiterale. Sulla campitura della lastra rivolta ai<br />

fedeli, una bellissima immagine stilizzata <strong>di</strong> Cristo che dalla barca<br />

<strong>di</strong> Pietro, trasformata per l'occasione in cattedra, annuncia con<br />

autorevolezza la Parola che salva; sullo sfondo, il Monte delle<br />

Beatitu<strong>di</strong>ni a sottolineare le otto proclamazioni, magna charta del<br />

cristianesimo.<br />

30<br />

Le primitive incisioni ottocentesche acquarellate a mano,che costituivano<br />

Stazioni della Wa Crucis, furono rimosse e sostituite nel<br />

2000 da quadri realizzati ad olio su tavola, dal pittore Dionisio<br />

Gar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Padova che rappresentò la Resurrezione <strong>di</strong> Cristo alla<br />

XIV Stazione.<br />

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32<br />

Nell'arte figurativa, nella letteratura agiografi ca e nella trad izione<br />

orale, l'episod io più noto e narrato è indubbiamente quello del<br />

mantello <strong>di</strong>mezzato. Meno conosciuta è la gigantesca figura <strong>di</strong><br />

Martino,originale evangelizzatore e potente esorcista.<br />

A sottolineare l'ine<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>mensione pastorale del santo titolare<br />

della nostra ch iesa,due <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> libera interpretazione <strong>di</strong> Stefano<br />

Realon pittore originario <strong>di</strong> Vigodarzere. realizzati nel 2002 che<br />

esplicitano magistralmente La pre<strong>di</strong>ca ai conta<strong>di</strong>ni e Lo smascheramento<br />

del falso monaco.<br />

La pri ma opera pittorica (sopra il portale sinistro), rappresenta<br />

Martino circondato da alcuni conta<strong>di</strong>ni che,avendo interrotto per<br />

breve tempo il lavoro dei campi,si prestano volentieri all'ascolto <strong>di</strong><br />

questo giovane pre<strong>di</strong>catore itinerante, affascinati dalle sue parole.<br />

In un'epoca, caratterizzata da abitud ini ra<strong>di</strong>cate <strong>di</strong> molti vescovi<br />

citta<strong>di</strong>ni poco interessati alle esigenze spiritual i della gente rurale,<br />

Martino fece oggetto delle sue cure pastorali le zone delle campagne,<br />

annunciando ai conta<strong>di</strong>ni il messaggio evangelico.<br />

Il quadro alta parete contrapposta narra l'episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Anatolio, il<br />

monaco che andava gi rovagando <strong>di</strong> convento in convento vantandosi<br />

con tutti che la bell issima veste indossata gli era stata donata<br />

personalmente dal Signore. Le sue affermazioni avevano portato<br />

molto sconcerto e il comportamento ambiguo del personaggio<br />

aveva suscitato altrettanto sospetto; trascinato davanti al vescovo<br />

Martino che ben sapeva smascherare le falsità del maligno, l'abito<br />

del monaco fa nfarone e bugiardo si <strong>di</strong>ssolse in un baleno lasciandolo<br />

ignudo.<br />

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34 35


44<br />

\<br />

I<br />

Slampa: Tipografia IMPRIMENDA Limena (Padova)<br />

e-mail: prcprcss@imprimernla. 191.i1

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