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STORIA DELLA MUSICA

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I trovieri<br />

Poeti musicisti in lingua d’Oil, sono molto simili ai trovatori, sia nei soggetti che nelle forme. La loro chanson è<br />

composta da strofe ripetute 2 volte, la prima in forma aperta, la seconda chiusa, a conclusione, come il moderno<br />

ritornello con forma variata. Il primo e più grande troviere fu Chretien de Troyes; anche Riccardo Cuor di Leone fu<br />

troviere.<br />

I minnesinger<br />

Il matrimonio di Federico Barbarossa con Beatrice di Borgogna segnò la penetrazione degli ideali cavallereschi in<br />

Germania e la nascita dell’equivalente del trovatore, il minnesanger. Anche le forme erano molto simili a quelle dei<br />

trovatori: alla cansò corrispondeva il lied<br />

Il problema dell’interpretazione ritmica<br />

I codici che riportano le melodie sacre e profane sono scritti in notazione gregoriana quadrata su quattro righe. E’ nota<br />

l’altezza dei suoni ma non il ritmo. Ancora non si è giungi ad una interpretazione convincente. Le ipotesi più accreditate<br />

sono quelle che pongono il verso a capo della ritmica<br />

TESI IX: La prima rinascita italiana: l’Ars Nova (madrigali, cacce, canzoni, ballate) – Strumenti in uso nel tempo<br />

La secolarizzazione della società e della cultura – Prevalenza della musica profana<br />

Fino a tutto il XIII sec. la società medioevale era stata governata dal principio del primato della Chiesa, concezione che<br />

culminò nel ‘200 con gli ordini francescano e domenicano, con la Summa di Tommaso d’Aquino e la Divina<br />

Commedia. Dopo avvenne la secolarizzazione, cioè la laicizzazione della società, la separazione tra sacro e laico. Influì<br />

su questo capovolgimento la crisi politica e religiosa che portò al trasferimento della Curia Papale ad Avignone. Alla<br />

Divina Commedia si contrapposero il Decameron e i Racconti di Canterbury di Chaucer. La stessa cosa avvenne nella<br />

musica: la produzione sacra nel ‘300 fu meno importante di quella profana. Notevole peso ebbero le critiche alla pratica<br />

del contrappunto mosse dalla Chiesa (artificio che distoglie dalla preghiera, inintelleggibilità delle parole)<br />

L’ARS NOVA FRANCESE<br />

La novità della musica che Philippe de Vitry aveva trattato nella sua Ars nova musicae riguardava soprattutto la<br />

notazione: pari dignità avevano la divisione imperfetta (binaria) e quella perfetta (ternaria). La forma più importante nel<br />

‘300 francese fu il mottetto, spesso ornato da artifici contrappuntistici. Ebbe funzioni celebrative, di lode per personaggi<br />

pubblici, di denuncia politica o morale. Erano a 3, raramente a 4 voci (triplum, motetus, tenor, contratenor); al solito il<br />

tenor svolgeva un motivo gregoriano a valori larghi. Molti mottetti erano isoritmici (termine coniato da un musicologo<br />

tedesco per indicare l’organizzazione ritmica dei mottetti): la melodia gregoriana si chiamava color ed era combinata<br />

con uno schema intervallato da pause (talea)<br />

Guillaume de Machaut (1300 ca.-1377)<br />

il più importante compositore del XIV sec, oltre a essere anche Diplomatico e poeta. Grande è la produzione musicale<br />

che ci ha lasciato, che si ritiene posteriore al 1340: Messa di Notre-Dame a 4 voci fu la prima messa polifonica<br />

composta da un solo compositore, tutta scritta nello stile del mottetto, tranne Gloria e Credo che sono dei conductus; 23<br />

mottetti a 3,4 voci, 15 in francese; 33 virelais da 3 strofe e un ritornello; 21 rondeaux e 42 ballades a 2,3,4 voci<br />

L’ARS NOVA ITALIANA<br />

Mentre in Francia la polifonia era pienamente sviluppata, in Italia era ancora a livello elementare. L’influenza francese<br />

si fece sentire in alcuni mottetti, uno dei quali fu composto da Marchetto da Padova per l’inaugurazione della Cappella<br />

degli Scrovegni affrescata da Giotto nel 1305. La nostra produzione polifonica sacra fu scarsa durante l’Ars Nova.<br />

L’ambiente culturale<br />

I centri di sviluppo più importanti furono le corti degli Scaligeri (Verona), Visconti e Carraresi (Padova) e alcuni centri<br />

di cultura laica come Bologna, città universitaria e Firenze, la più importante città del nostro ‘300. Importante per la<br />

comprensione della musica è il Dolce Stil Novo delle novelle di Boccaccio, Giovanni fiorentino, Giovanni Sercambi,<br />

Giovanni da Prato. La poesia per musica fu un vero e proprio genere della poesia volgare, comprendente madrigali,<br />

cacce, ballate. Il maggiore tra i poeti del genere fu Franco Sacchetti.<br />

Le forme e i compositori<br />

Lo stile italiano si distingue nettamente da quello francese: è caratterizzata da una minor rigidezza formale, da una<br />

distesa scansione melodica e fluidità ritmica. Le forme più importanti:<br />

- madrigale: in voga sin dal primo periodo dell’Ars Nova, per lo più a 2, poi a 3 voci, avevano una struttura di 2 o 3<br />

terzine di 3 endecasillabi a rima baciata seguite da un ritornello di 2 endecasillabi (forma AAB)<br />

- caccia: un canone a 2 voci all’unisono, sostenute da un tenor strumentale, spesso conclusa da un ritornello<br />

strumentale. I testi trattavano scene di caccia, di pesca, mercato o gioco<br />

- ballata: la forma più evoluta. La struttura (forma ABBAA)era: ripresa (2 endecasillabi), 2 piedi (o mutazioni, 2<br />

endecasillabi l’uno), volta (struttura uguale alla ripresa), ripresa.<br />

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