STORIA DELLA MUSICA
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TESI VIII: Musica popolare e teatro nel medioevo – trovatori e menestrelli<br />
A partire dal X sec, accanto al repertorio gregoriano in latino, si svilupparono monodie sacre sia in latino, di carattere<br />
paraliturgico, che in volgare, di carattere extraliturgico. Nella stessa epoca apparvero i primi canti profani in latino, ma<br />
maggior successo ebbero i canti in lingua d’Oc (trovatori), d’Oil (trovieri) e tedesco (minnesanger)<br />
Monodie sacre in latino: gli uffici drammatici e i drammi liturgici<br />
La condanna da parte dei Padri della Chiesa degli spettacoli teatrali nel Basso Impero aveva sancito la scomparsa del<br />
teatro per vari secoli. Con la Rinascenza carolingia (IX sec.) ricompare il teatro con azioni sacre rappresentanti scene<br />
della vita di Cristo. La prima fase fu quella degli Uffici drammatici, nati dagli Uffici delle Ore. Successivamente (XI-<br />
XIII sec.) si passò ai drammi liturgici, in cui ogni personaggio era rappresentato da un religioso che eseguiva brani in<br />
latino (in versi o prosa). L’esecuzione avveniva davanti all’altare con uno scarno apparato scenico. Le melodie erano di<br />
varia provenienza (canto gregoriano, sequenze, tropi, musiche trovadoriche). Uno dei più noti, eseguito il venerdì santo<br />
era il Visitatio sepulchri<br />
CANTI RELIGIOSI NELLE LINGUE NEOLATINE<br />
La lauda tosco-umbra<br />
L’azione dei grandi papi del XIII sec, a partire da Innocenzo III, stimolarono il sentimento religioso e trovarono nel<br />
volgare un utile mezzo di divulgazione alla portata di tutti. Il primo testo poetico in volgare italico fu il Cantico di frate<br />
sole di S.Francesco, scritto nel 1224. Dai movimenti di spiritualità collettiva itinerante e laica (Flagellanti e Disciplinati)<br />
nacque la lauda. Le confraternite percorrevano le strade cantando inni sacri in latino e questi nuovi canti in volgare, che<br />
ben presto furono raccolti in laudari. La struttura era quella della ballata, con l’esecuzione del solista (la ripresa e la<br />
volta) alternata a quella del coro(mutazioni). Mentre le prime laude presentano una natura sillabica, le più recenti<br />
presentano un andamento melismatico e ornato che preannuncia il madrigalismo.<br />
Le cantigas spagnole<br />
Contemporanee alle laude sono le cantigas de Sancta Maria, una raccolta di oltre 400 canti dedicati alla Madonna e<br />
furono raccolte per iniziativa di re Alfonso X. Erano scritte in Gallego (la lingua di Galizia) perché era la lingua usata<br />
nella lirica. La forma era affine al virelai francese (ritornello e strofe) e la musica risente di influenze trovadoriche (I<br />
trovatori erano benvenuti alla corte di Alfonso X)<br />
I canti profani in latino<br />
Ci sono giunti in notazione neumatica alcuni canti profani in latino, alcuni basati su testi dei classici latini (Orazio,<br />
Virgilio, Ovidio), altri su testi anonimi in latino volgare, come il Planctus Karoli per la morte di Carlo Magno (814) e<br />
O Roma nobilis, canto di pellegrini. Noti sono anche i Carmina Burana, una raccolta di circa 50 canti di goliardi.<br />
LA LIRICA PROFANA DEI TROVATORI, DEI TROVIERI E DEI MINNESANGER<br />
Importanza del primo movimento poetico-musicale europeo<br />
Dalla metà del XI sec. la diffusione delle lingue nazionali diede vita a produzioni liriche di spirito cavalleresco-cortese<br />
in cui musica e poesia si univano. Questo movimento nacque nella Francia meridionale ad opera dei trovatori e si estese<br />
poi in tutta Francia e Germania. La poesia trattava generalmente di argomenti amorosi, raramente di politica, morale o<br />
natura. Il patrimonio che ci è pervenuto, raccolto in “canzonieri”, è notevole<br />
Poesia e musica nelle corti feudali<br />
Verso la fine del XI sec. la vita nelle corti feudali diventa meno rozza. Cerimonie di investitura, nuovi valori, il castello<br />
non è più solo centro difensivo, ma anche centro culturale. I feudatari diventano promotori della cultura. Guglielmo IX<br />
d’Aquitania era il più potente signore della Francia Meridionale e fu il primo trovatore. L’esecuzione e la diffusione<br />
delle opere di trovatori, trovieri e minnesanger era affidata a menestrelli itineranti.<br />
I trovatori<br />
La concezione dell’amor cortese fu elaborata nei castelli della Francia meridionale e diffusa dalla lirica trovadorica in<br />
lingua d’Oc. La forma più diffusa era la cansò, la cui struttura era simile a quella di un inno con varie strofe (coblas).<br />
Altre forme erano lo joc parti, la pastorela e il planh (pianto). Vari erano gli stili: trobar plan (diretto e semplice), ric<br />
(complesso e con allusioni misteriose), clus (con frequente ricorso a metafore ed espressioni oscure. Dei trovatori ci<br />
sono giunti circa 2600 testi poetici, ma solo 350 melodie<br />
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