30.05.2013 Views

STORIA DELLA MUSICA

STORIA DELLA MUSICA

STORIA DELLA MUSICA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

anche a causa della sua relazione adulterina con una principessa russa, lo convinsero a spostarsi a Roma, dove restò dal<br />

1861 al 1869. Qui, ritrovata l’aspirazione giovanile alla vita religiosa, prese gli ordini minori. Si mise a comporre messe<br />

oratori e salmi. Ricominciò a girare l’Europa, dirigendo, componendo e insegnando. Recatosi nel 1886 per assistere alle<br />

rappresentazioni wagneriane, fu colpito da un malore e morì<br />

- per pianoforte: l’imponente opera si può dividere in 4 categorie: opere originali, studi, trascrizioni e parafrasi. La<br />

sua natura romantica si esprime grazie alle opere originali, spesso originate da stimoli geografici o storici, come<br />

L’album d’un voyageur, gli Annees del pelerinage, Venezia e Napoli, Ritratti storici ungheresi, oppure riflessioni<br />

su temi religiosi, come le Harmonies poetiques et religieuses, le Legendes su S.Francesco, L’arbre de Noel.<br />

Numerosi inoltre i pezzi caratteristici e le danze: le 2 ballate, gli scherzi, le marce, gli improvvisi, i valzer (il più<br />

noto è il Mephisto-valzer), le 6 Consolations, i Jeux d’eau a la Villa d’Este, ma il culmine del suo pianismo lo sia<br />

ha nella Sonata in Si min. I 12 Grandes etudes dedicati al maestro Czerny, i 12 Etudes d’execution trascendante e i<br />

6 Etudes d’execution trascendante d’apres Paganini, di indubbio valore artistico, sono l’eredità della tecnica<br />

pianistica di Czerny e Clementi rielaborata da Liszt. Atteggiamento non condiviso da altri compositori è quello<br />

della trascrizione, cioè riduzioni per pianoforte di composizioni fatte per altri organici. Note sono le trascrizioni<br />

delle sinfonie di Beethoven. Di maggior impegno erano le parafrasi, che con un pianismo ricco di effetti<br />

tipicamente operistici riproponeva la pagine più acclamate della Norma, di Lucia di Lammermoor, di Lucrezia<br />

Borgia, del Rigoletto, del Trovatore, dell’Aida, del Lohengrin e molte altre ancora<br />

- per orchestra: affrontò tardi la produzione sinfonica. Scrisse 12 poemi sinfonici (forma da lui stesso creata), quasi<br />

tutti con un referente letterario o pittorico preciso, composti negli anni di Weimar, così come la Faust-Symphonie<br />

in 3 parti, ispirata a Goethe e dedicata a Berlioz e la Dante-Symphonie, ispirata alla commedia dantesca e dedicata a<br />

Wagner. 2 Concerti per pianoforte e orch, la Totentanz, parafrasi del Dies Irae, la Fantasia su temi popolari<br />

ungheresi. Diede un apporto fondamentale all’orchestrazione: curò in particolare l’individuazione dei vari<br />

strumenti in relazione alle loro possibilità sonore e al timbro. La sua scrittura fa spesso ricorso ai contrasti di colore<br />

- religiose: fu il più religioso tra i musicisti della prima generazione romantica. Scrisse una Missa solemnis per soli,<br />

coro e orch.(1855), il Requiem per soli, coro maschile, ottoni e organo, i 2 grandi oratori La leggenda di Santa<br />

Elisabetta e Christus in 3 parti. Inoltre salmi, Te Deum, Ave Maria, Pater noster, cantici, inni, responsori… per<br />

coro, con o senza solisti e accompagnamento organistico o orchestrale<br />

- scritti letterari: i suoi scritti sono raccolti in 6 volumi e comprendono, scritti su Chopin, lettere, relazioni di viaggio,<br />

saggi critici<br />

Il più attivo dei musicisti della prima generazione romantica, rimase sulla scena per mezzo secolo. Diede vita alla nuova<br />

figura di interprete virtuoso. Nel suo ecletismo confluirono la tradizione musicale tedesca, l’educazione letteraria e<br />

culturale francese, il gusto melodico italiano (influenzato soprattutto dall’opera di Bellini), il fascino della musica<br />

tzigana-ungherese. La sua fantasia era catalizzata dalla realtà, spesso da viaggi, immagini o letture. Tra i contemporanei,<br />

nessuno più di lui fu tanto lontano dalla tradizione classica, anche quando ne assumeva le strutture esterne. Nelle<br />

composizioni sufficientemente ampie adottò 2 principi conduttori: la trasformazione di un tema in altri temi differenti,<br />

ma mai estranei alla matrice originale, l’introduzione di un “principio ciclico” secondo il quale un tema riappariva nei<br />

successivi movimenti, adeguandosi alle situazioni psicologiche. Anche dal punto di vista armonico, fu anticipatore dei<br />

suoi tempi<br />

TESI XXX: La musica strumentale dei secoli XIX e XX. Il poema sinfonico e la musica a programma da Vivaldi in poi<br />

<strong>MUSICA</strong> ASSOLUTA E <strong>MUSICA</strong> A PROGRAMMA<br />

L’autonomia musicale si arrestò con l’affermazione dell’estetica romantica: spesso i compositori cercavano in elementi<br />

extramusicali i pretesti per le loro composizioni. Nacque così la musica a programma, nella quale, teorizzò Liszt, i temi<br />

e i loro sviluppi sono condizionati dal loro rapporto con l’idea poetica, e non seguivano più le regole formali della<br />

musica assoluta. I postulati della musica a programma si realizzarono nel poema sinfonico, ma ebbe antecedenti nella<br />

musica descrittiva e nella sinfonia a programma<br />

La musica descrittiva<br />

65

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!