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STORIA DELLA MUSICA

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capo”). Pochi i duetti e i cori, in stile accordale. Gli elementi drammatici avevano nelle sue opere un rilievo assai<br />

maggiore che in quelle dei contemporanei<br />

ORATORI<br />

La sua vera gloria, a cui lavorò, se si escludono 2 composti a Roma, negli anni della maturità.<br />

I più noti furono Esther (1732), Saul (1739), Israel in Egypt (1739), Messiah (1742, il suo capolavoro, presentato a<br />

Dublino), Sanson (1743), Judas Maccabaeus (1737), Salomon (1749), Jephta (1752).<br />

Il loro successo è dovuto al fatto che essi rispondevano alle esigenze culturali dei ceti medi: erano frutto di una<br />

concezione teatrale (a differenza degli oratori italiani, simili a opere serie), avevano libretto in inglese (comprensibili a<br />

tutti, narravano storie dall’Antico Testamento, che per i medi protestanti inglesi erano un po’ il corrispondente dei miti<br />

classici per le classi aristocratiche. La struttura era simile a quella di un’opera, con recitativi e arie. C’era però il coro<br />

con funzione di narratore ma anche di personaggio, come negli oratori di Carissimi, che certamente Handel conobbe;<br />

inoltre il coro era una tradizione ben radicata in Inghilterra, con gli anthems.<br />

ALTRE COMPOSIZIONI<br />

- sacre: salmi e mottetti in latino, per liturgia cattolica; anthems per quella anglicana, da ricordarsi i Chandos<br />

Anthems, composti per il duca di Chandos, suo protettore<br />

- strumentale: i Concerti Grossi op.3 e op.6, Concerti per organo op.4 e op.7, le 2 suite orchestrali Water Music<br />

(1717), eseguita in occasione di una gita del re sul Tamigi, e Music for Royal Fireworks (1748), composta per la<br />

celebrazione della pace di Aquisgrana tra Francia e Inghilterra, 3 raccolte di suites per clavicembalo, variazioni,<br />

sonate per violino e b.c.<br />

La sua vita e la sua opera fu agli antipodi di quella di Bach. Mentre Bach riassumeva la tradizione, il primato della fede,<br />

il contrappunto, Handel era immerso nel presente, seguiva il gusto del suo tempo, pensa armonicamente. Handel visse<br />

da protagonista nei maggiori centri della vita musicale. Tedesco di nascita, visse in Inghilterra come compositore e<br />

impresario. Cosmopolita in un’epoca in cui le barriere nazionali erano tali anche per il gusto, assimilò le caratteristiche<br />

di varie scuole europee. Il suo stile tende al grandioso, alla nettezza della linea melodica, alla mobilità dell’espressione.<br />

Benchè avesse trattato tutti i generi, non in tutti fu grande: la musica strumentale non fu efficace come quella teatrale<br />

TESI XVIII: Haydn, Mozart, Beethoven<br />

TRA IL BAROCCO E IL CLASSICISMO: IL ROCOCO’<br />

Tra il 1740 e il 1770 ci fu un periodo cuscinetto, il cui nome deriva dallo stile architettonico e d’arredo: il rococò. La<br />

musica del rococò, solitamente brillante e gradevolmente ornata, “comunica l’impressione del decorativismo barocco<br />

privato della sua grandeur”. Il rococò è stato chiamato, soprattutto dai francesi, ma non solo, il periodo dello stile<br />

galante<br />

Lo stile galante<br />

“Galanteria” è una parola chiave per comprendere la nuova sensibilità dei decenni di mezzo del XVIII sec. Al primato<br />

della ragione illuministica si sostituì il sentimento, la spontaneità. I 2 romanzi epistolari La nouvelle Eloise (1761) di<br />

Rousseau e I dolori del giovane Werther (1774) di Goethe furono testimonianze eloquenti del modo di sentire.<br />

La musica si adattò: scomparsa graduale del contrappunto e conseguente importanza della melodia, sostenuta ancora dal<br />

b.c., in rapido declino a favore dell’armonia, mentre la forma sonata, da quella del tardo barocco, divenne quella che ora<br />

noi conosciamo<br />

L’elaborazione della forma sonata<br />

dalla bipartita barocca alla bitematica tripartita (esposizione, sviluppo, ripresa) e altre chiacchere sulla forma sonata…<br />

La sinfonia<br />

Deriva dalla sinfonia d’opera scarlattiana in 3 tempi. Presero gradatamente il posto del concerto grosso dal 1730. Uno<br />

dei primi maestri a coltivare questa forma fu<br />

Giovanni Battista Sammartini (1701-1775), maestro di cappella in varie chiese di Milano, ebbe Gluck tra i suoi allievi.<br />

Le sue sinfonie erano principalmente per archi. Dopo di lui la sinfonia si sviluppò nei paesi tedeschi, in particolare alla<br />

corte di Berlino (con Graun e C.Ph.E.Bach), ma soprattutto a<br />

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