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STORIA DELLA MUSICA

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Il dramma lirico<br />

Grand-opéra e opéra-comique avevano soddisfatto sino alla metà dell’800 il gusto del pubblico francese, ma dalla<br />

seconda metà il popolo del Secondo Impero aveva nuove esigenze, che vennero intuite e soddisfatte da Léon Carvalho,<br />

impresario del Théatre Lyrique. Fu questo il tempo in cui i francesi conobbero la produzione teatrale di Mozart e<br />

Weber, dell’ultimo Verdi e dei compositori francesi nati tra il 1810 e il 1840, scarsamente apprezzati nelle sedi<br />

dell’Opéra e dell’Opéra Comique: Thomas, Gounod, Bizet e Messenet sono i maggiori esponenti del “dramma lirico”. Il<br />

pubblico non era più quello dell’alta borghesia, che si riconosceva nel fasto del Grand-opéra o nel disimpegno<br />

dell’opéra-comique, ma il ceto medio che costituiva il nerbo della società del Secondo Impero di Napoleone III. Il<br />

nuovo pubblico, più che soggetti originali e d’invenzione, gradiva la trasposizione in melodramma di opere celebri,<br />

spesso ridotte a canovaccio librettistico dalla coppia Barbier-Carrè, che aveva sostituito l’anziano Scribe. I maggiori<br />

operisti del dramma lirico furono:<br />

- Charles Gounod (1818-1893), studiò con Halévy e Paer e vinse il Prix de Rome; di profonda ispirazione religiosa,<br />

si appassiono alle composizioni polifoniche sacre. Scrisse mottetti, messe, oratori, sinfonie, musica da camera,<br />

trascrizioni e 14 opere tra cui: Sapho, il suo capolavoro Faust (1858), Mirelle e Romeo et Juliette. Ammiratore di<br />

Mozart e Gluck, di temperamento lirico, espresse in uno stile luminoso la sua profonda conoscenza del linguaggio<br />

musicale del presente e del passato. Esercitò notevole influenza sui musicisti francesi della successiva generazione<br />

- George Bizet (1838-1875), come Gounod studiò con Halévy e vinse il prix de Rome. Oltre a una Jeux d’enfant,<br />

sinfonia per pianoforte e una suite dall’Arlesiana, compose una decina di opere tra cui Le pecheurs de perles,<br />

l’opera-comique Djamileh e il capolavoro Carmen (1875) tratto dalla novella di Mérimée. Dotato di grande<br />

spontaneità, si sforzò di mediarla con la riflessione. La sua musica si connota per le melodie eleganti ma leggere,<br />

per l’armonia chiara e l’orchestrazione varia e trasparente, mentre dal punto di vista drammatico per la naturalezza<br />

dei riferimenti esotici (quasi tutte le opere sono ambientate fuori dalla Francia)<br />

- Jules Massenet (1842-1912), allievo di Thomas, vinse anch’egli il Prix de Rome. Le roi de Lahore, il primo<br />

successo risente dell’influenza di Bizet, mentre con Manon, Werther e Thais, definì la sua personalità. Eccelleva<br />

nel rappresentare i tratti sentimentali e capricciosi delle sue eroine. Profondo conoscitore delle voci, i sui canti<br />

hanno una fluidità che aderisce con naturalezza ai versi. Considerato dai contemporanei l’erede di Gounod, insegnò<br />

composizione al conservatorio di Parigi<br />

Alla fine del secolo<br />

Il teatro francese subì gli influssi wagneriani. Musicisti di quest’epoca furono:<br />

- Cesar Franck , autore di 3 opere tra cui Hulde<br />

- Vincent d’Indy, fervente wagneriano, autore di Fervaal e L’etranger<br />

- Camille Saint-Saens, autore di 12 opere, tra cui Samson et Dalila<br />

- Gustave Charpentier, la cui Louise colpì per l’impostazione fortemente verista<br />

- Claude Debussy, con Pelleas et Melisande<br />

L’OPERA IN GERMANIA<br />

All’inizio dell’800 vi era grande attività teatrale, sia puramente drammatica che melodrammatica. Situazione esemplare<br />

quella di Weimar, in cui tra il 1791 e il 1817 sovraintendente del teatro di corte fu Wolfgang Goethe. Il genere musicale<br />

più acclamato era da oltre un secolo l’opera italiana, sostenuta dalle nuove creazioni di Rossini e Donizetti e gestita da<br />

personalità quali Salieri e Barbaja a Vienna, Spontini a Berlino. Pochi erano i teatri in cui si rappresentavano singspiele,<br />

più adatto al ceto medio, senza dimenticare che a questo genere appartiene il Fidelio e alcune opere di Schubert<br />

Verso l’opera romantica<br />

L’affermazione del nazionalismo germanico e la consapevolezza del determinante apporto viennese alla musica europea<br />

alimentarono il desiderio di un teatro musicale tedesco. Il critico, narratore, compositore e direttore d’orchestra Ernst<br />

Theodor Amadeus Hoffmann affermò che l’opera tedesca doveva avere un indivisibile carattere unitario e ricordò che<br />

Gluck si era mosso in questa direzione, anticipando la proposta wagneriana. Vero creatore dell’opera romantica fu<br />

Carl Maria von Weber (1786-1826) era figlio di un direttore di una compagnia teatrale ambulante. A causa dei continui<br />

trasferimenti studiò con vari maestri. Dopo la direzione di alcuni teatri di città minori, esordì come esecutore pianistico,<br />

proseguendo gli studi di composizione. Nel 1813 divenne maestro di cappella a Praga, poi diresse il teatro dell’opera di<br />

Dresda, che rappresentò ancora opere italiane, in mancanza di un repertorio tedesco. Le sue opere più note<br />

appartengono esclusivamente al periodo della maturità: Preciosa (1820) il capolavoro romantico Der Freischutz (1821),<br />

le opere romantiche Euryante (1823) e Oberon (1826). Le prime opere invece, di minor valore, sono tributarie di uno<br />

stile a metà tra il singspiel e l’opera-comique. Con la maturità il suo stile approda all’opera romantica: nuovo<br />

nell’umanità dei personaggi e nei loro fremiti romantici, nuove le melodie, particolarmente cantabili, nuova<br />

l’orchestrazione, con la messa in valore di nuovi timbri (clarinetto e corno), nuovi i soggetti delle opere: demonismo in<br />

Freischutz, esotismo in Preciosa, fiaba in Oberon. Tra le composizioni non teatrali primeggiano le composizioni per<br />

pianoforte: 4 sonate, bilanciate tra il conflitto della forma e lo slancio del virtuosismo romantico, alcune composizioni<br />

virtuosistiche (Momento capriccioso, Grande polacca, , Rondò brillante, Invito alla danza), concerti per solista e<br />

orchestra (2 per pianoforte, 2 per clarinetto), numerosi lieder, alcune sinfonie, poca musica da camera.<br />

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