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STORIA DELLA MUSICA

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Nel teatro italiano primeggiava l’opera cantata, in quello francese il ballo. Il ballo era però nato in Italia all’inizio del<br />

XV sec. I fondamenti della tecnica erano stati definiti da Domenico da Piacenza. Il primo ballo come spettacolo di corte<br />

fu rappresentato per le nozze di Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona nel 1489. Creatore del balletto francese fu il<br />

lombardo Baldassarre da Belgioioso<br />

Il ballet de cour<br />

Il primo balletto francese di Baldassarre da Belgioioso, il famoso Ballet comique de la reyne (1581), fu un’opera<br />

collettiva: oltre al coreografo vi parteciparono un pittore, un poeta e due compositori. Preceduto da un’ouverture, il<br />

balletto comprendeva arie e recitativi, cori, danze, pantomime e terminava con un Gran ballet. Comique non sta ad<br />

indicare una vicenda comica, ma solo il fatto che la vicenda ha una conclusione felice. Da questa formula naquero altri<br />

tipi di ballo, come il ballet mascarade e il ballet melodramatique, nel quale aveva maggior importanza la musica (uno<br />

dei più riusciti fu il Ballet de la delivrance de Renaud). Il Ballet a enrees, che dopo il 1620 soppiantò le altre forme di<br />

balletto, non sviluppava un argomento unitario (e non drammatico) ed è l’embrione dell’opera-ballet. Le<br />

rappresentazioni si svolgevano in grandi sale dove gli spettatori erano distribuiti lungo i lati lunghi. I danzatori erano<br />

spesso i nobili, tutti mascherati. Negli spettacoli a corte le esecuzioni strumentali erano affidate ai 24 violons du roi, la<br />

prima orchestra d’archi. Nel 1641 Richelieu fece rappresentare il Ballet pour la prosperità des armes de France come<br />

avviene oggi (platea e palcoscenico). Col balletto, divenuto un divertissement teatrale, si aprivano le strade alla<br />

creazione della tragedia in musica francese di cui fu ideatore Lulli<br />

LA TRAGEDIE-LYRIQUE DI LULLI<br />

Antecedenti<br />

Mazzarino tentò invano di portare l’opera italiana in Francia. Il rifiuto di quest’ultima stimolò poeti e musicisti alla<br />

creazione dell’opera francese. Il primi veri tentativi fu fatti nel 1659 con una Pastorale d’Issy e nel 1671 con Pomone,<br />

ad opera dell’abate Perrin librettista e Cambert compositore. Perrin ottenne dal primo ministro l’esclusiva per<br />

rappresentare opere in Francia. Approfittando delle difficoltà economiche di Perrin, Lulli rilevò tale esclusiva.<br />

Giovanni Battista Lulli (Firenze 1632 – Parigi I687), si trasferì a Parigi a 14 anni per diventare il valletto di una<br />

principessa. Qui proseguì gli studi musicali. A 20 anni passo al servizio di Luigi XIV, che poco a poco trasferì nelle sue<br />

mani l’organizzazioni degli spettacoli. Divenne così “sovrintendente della musica francese”. Negli ultimi 15 anni di vita<br />

definì e mise a punto la tragedie-lyrique.<br />

La sua produzione si svolse attraverso poco più di un trentennio, ma impose forme e stili che dominarono la musica<br />

scenica francese sino a Gluck. Il primo ventennio della sua attività fu occupato dalla composizione di 31 balletti (spesso<br />

su trama di Benserade) e di 14 comedie-ballets in collaborazione con Moliere. Innovatore del tradizionale ballet de<br />

cour, diede una maggiore importanza al canto d aggiunse, accanto a correnti e gagliarde, anche nuove danze di recente<br />

voga, come passepied, rigaudon, bouree, gavotte e soprattutto minuetti. Il culmine dell’esperienza creativa furono le 13<br />

tragedie-lyrique, composte tra il 1673 (Cadmus et Hermione) e il 1686 (Armide), spesso su libretto di Quinault. Tra le<br />

più importanti Alceste, Isis e Roland. Formalmente erano divise in 5 atti e i versi erano basati sull’alessandrino (verso<br />

classico della poesia francese, 14 sillabe con cesura). Le differenze tra le tragedie liriche e le contemporanee opere<br />

veneziane erano notevoli: l’opera francese distingueva meno nettamente arie e recitativi (forma bipartita AB oppure<br />

AABB). La tragedia lirica presenta cori introduttivi in tutti gli atti e danze. L’orchestra era più fornita che nelle opere<br />

veneziane; oltre ad accompagnare tutte le parti cantate e i balli, eseguiva l’ouverture alla Lulli, composta da un Adagio<br />

o Lento maestoso con ritmo puntato, una cadenza alla dominante lo separava da un esteso Allegro fugato. Compose<br />

anche una ventina di mottetti, salmi e inni per la cappella reale. Lulli, “principe della musica” impersonò l’assolutismo<br />

musicale in Europa creando l’opera barocca francese. Creò con essa l’equivalente in musica della tragedia in versi, sui<br />

modelli letterari di Racine, Corneille e Quinault.<br />

DOPO LULLI<br />

L’opera-ballet<br />

Dopo la morte di Lulli si spezzò l’equilibrio della tragedie-lyrique e si affermò il nuovo operà-ballet, dove prevalgono<br />

danze e arie cantate. Al contrario di ciò che avviene con la tragedie-lyrique, viene smembrata l’unità di azione.<br />

Solitamente venivano rappresentate 3 vicende, una per atto. Accantonati gli argomenti eroici e mitologici, vennero<br />

ripresi quelli pastorali; infatti nel primo trentennio del XVIII sec. tornarono in voga le atmosfere bucoliche<br />

rappresentate nei quadri di Watteau e dall’italica poesia d’Arcadia. Nei brani cantati venne ripreso lo stile operistico<br />

italiano, osteggiato da Lulli. Ricordiamo L’Europa galante (1697) e Carnaval de Venise (1699) di Campra (italiano che<br />

si proponeva di “mescolare alla delicatezza francese la vivacità italiana”), La pastorale d’Issè (1697) e Les elements<br />

(1721) di Destouches (uno dei primi francesi a usare l’aria col “da capo”) e le Indes galantes (1735) di Rameau<br />

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