30.05.2013 Views

STORIA DELLA MUSICA

STORIA DELLA MUSICA

STORIA DELLA MUSICA

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

orchestra, e lo Stabat Mater per 2 soprano, contralto e archi, composto poco prima di morire di tisi. Scarsissima la<br />

produzione strumentale. Caratteristiche della musica pergolesiana sono la dolcezza e la malinconia. Rispetto a<br />

predecessori e contemporanei attuò una concentrazione delle forme e una semplificazione della scrittura, molto<br />

trasparente ma sempre nobile.<br />

La seconda generazione di musicisti napoletani contribuì non poco all’espansione della scuola napoletana in altre città<br />

italiane. I compositori svolsero buona parte della loro carriera lontano da Napoli.<br />

- Niccolò Jommelli (1714-1774) allievo al conservatorio di S.Onofrio e della Pietà dei Turchini, rappresento la sua<br />

prima opera nel 1737, L’errore amoroso. Nel 1749 fu nominato maestro aggiunto in S.Pietro, a Roma. Ma il<br />

periodo più fulgido della sua carriera fu quello passato al servizio del duca Wurttemberg, a Stoccarda, dove, per<br />

assecondare i gusti eclettici del duca, Jommelli fuse la drammaturgia metastasiana e quella francese (Fetonte,<br />

Catone in Utica, Pelope), inserendo cori brani d’insieme e balli nella struttura operistica italiana<br />

- Tommaso Tretta (1727-1779) fu allievo di Porpora e Durante al conservatorio di S.Maria di Loreto. Nel 1758<br />

divenne maestro di cappella a Parma, presso la corte del duca Filippo di Borbone, dove l’intendente del duca, Du<br />

Tillot, propugnava una riforma dell’opera italiana mediante l’immissione di elementi strutturali dell’opera francese<br />

di Rameau. Nelle opere Ippolito e Aricia e I tindaridi, Traetta animo l’azione aggiungendo brevi cori, danze e<br />

irrobustendo i recitativi. Il rinnovamento stilistico si affermò nelle sue opere viennesi dopo il 1761 (Armida e<br />

Ifigenia in Tauride)<br />

- Niccolò Piccinni (1728-1800) studiò con Leo e Durante. Il suo capolavoro fu La Cecchina o la buona figliola su<br />

libretto di Goldoni, rappresentata a Roma nel 1760. Nel 1776 fu inviato a Parigi per partecipare ad un’accesa<br />

polemica artistica (querelle). Gluck proponeva una riforma del teatro musicale, ma Piccinni, di animo mite, incline<br />

all’opera buffa, costretto a comporre opere serie in lingua francese, non poteva reggere il confronto con Gluck,<br />

sebbene il suo Roland ebbe un discreto successo. Produsse ben 120 opere, serie e buffe, messe, oratori e salmi.<br />

- Giovanni Paisiello (1740-1816) studiò nel conservatorio di S.Onofrio con Durante. Fu maestro di cappella a<br />

S.Pietroburgo dal 1776 al 1784, dove rappresentò La serva padrona e Il barbiere di Siviglia e scrisse anche<br />

musiche strumentali, tra cui concerti per clavicembalo e orchestra. Tornato a Napoli come maestro di cappella della<br />

corte borbonica, scrisse 2 opere giocose di successo: La molinara (1788) e Nina o sia la pazza per amore (1789).<br />

Napoleone apprezzava la sua musica e lo fece venire a Parigi nel 1802. Nel genere semiserio e comico offrì prova<br />

di adesione alla verità, la spontaneità sentimentale si esprime principalmente nell’invenzione melodica, fluente e<br />

aggraziata.<br />

- Domenico Cimarosa (1749-1801), orfano di padre, ebbe un posto gratuito al conservatorio di S.Maria di Loreto. Il<br />

suo primo grande successo fu L’italiana a Londra (Roma, 1779). Dal 1787 al 1790 fu maestro di cappella a<br />

S.Pietroburgo, durante il viaggio di ritorno si fermò a Vienna dove scrisse il suo capolavoro Il matrimonio segreto<br />

(1792). Rientrato a Napoli durante la Repubblica Partenopea, compose l’Inno Repubblicano, che, al ritorno dei<br />

Borboni (1799), gli valse prima il carcere, poi l’esilio a Venezia. La sua produzione fu feconda: più di 70 opere, tra<br />

cui la seria Gli Orazi e i Curiazi (1796) e le buffe Giannina e Bernardone (1781) e Le astuzie femminili (1794).<br />

Il matrimonio segreto, con la sua struttura compatta, con una vicenda svolta con precisione, col dosaggio sapiente<br />

di arie e pezzi d’insieme e recitativi mai generici, è considerato il momento più altro della produzione comica del<br />

700<br />

L’opera a Venezia<br />

L’opera napoletana non relegò in secondo piano l’opera veneziana. La macchina teatrale veneziana continuò a girare<br />

ancor più che nel XVII sec. I teatri continuavano a offrire grandi guadagni alle famiglie più illustri di Venezia: in media<br />

si rappresentavano 9 opere differenti all’anno. Rispetto al secolo precedente, Venezia aprì i propri teatri anche a illustri<br />

compositori non veneziani. Ma tra i maggiori operisti veneziani si ricordano almeno<br />

- Antonio Vivaldi, che cominciò a dedicarsi all’opera quando già aveva 35 anni, ma compose ben 50 opere serie. La<br />

prima fu Ottone in villa, rappresentato a Vicenza nel 1713. Vivaldi non solo componeva le opere, ne era anche<br />

impresario, allestiva in proprio le produzioni e scritturava i cantanti. Era legato soprattutto al teatro S.Angelo, ma<br />

produsse anche per molte città del nord Italia, più Roma. Non tutta la produzione operistica di Vivaldi era preziosa:<br />

alcune arie venivano trasportate da un’opera all’altra e molti pezzi tradiscono la fretta. Ma l’operista Vivaldi non è<br />

inferiore al compositore dei concerti. L’orchestra partecipa alla vicenda drammatica, differentemente dai suoi<br />

contemporanei. Le opere più importanti sono Il Farnace (1726), Orlando (1727), La fida ninfa (1732),<br />

L’Olimpiade (1734), La Griselda (1735)<br />

- Baldassarre Galuppi (1732-1785) detto il Buranello, fu maestro di cappella dal 1762 a S.Marco; fu maestro anche<br />

all’Ospedale dei Mendicanti e poi agli Incurabili. Dal 1765 al 1768 fu a S.Pietroburgo da Caterina II. Compose più<br />

di 100 opere, solitamente comiche su libretto di Goldoni; si ricordano Il mondo della luna (1750), Il mondo alla<br />

rovescia ossia Le donne che comandano (1750), Il filosofo di campagna (1754). Nelle opere serie preferì i libretti<br />

di Metastasio. Compose anche musica sacra, oratori e musica strumentale, in particolare concerti e sonate per<br />

clavicembalo<br />

I 4 Ospedali veneziani erano istituzioni affini ai conservatori napoletani, dove però venivano istruite unicamente<br />

ragazze.<br />

23

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!