STORIA DELLA MUSICA
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La chanson parigina<br />
Durante il regno di Francesco I si affermò la chanson, che poco aveva in comune con la chanson borgognona e<br />
fiamminga. Erano simili alle frottole italiane. I testi poetici sono spesso di Marot, mentre i compositori più famosi<br />
furono Claudin de Sermisy e Clement Janequin. Famose sono le chansons “Le chant des oiseaux” e “La guerre”<br />
Il villancico castilgliano<br />
L’unificazione politica della Spagna avviata da Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia portò alla nascita di una<br />
cultura nazionale. La prima manifestazione musicale fu il villancico, simile alla frottola, con strofe (coplas) divise da un<br />
ritornello (estribillo), erano a 3-4 voci in stile omofono. Tra i compositori emerse Juan del Encina<br />
Il meistergesang monodico<br />
I meistersinger o maestri cantori furono gli eredi dei minnesanger. La loro attività si svolgeva all’interno di corporazioni<br />
operanti nelle città libere di Magonza, Strasburgo, Augusta, Norimberga. I momenti più significativi della loro attività<br />
erano i concorsi. Tra i più eminenti meistersinger fu Hans Sachs.<br />
I primi lieder tedeschi erano dei canti monodici o a 3 voci con melodia al tenor. Successivamente, fino alla metà del<br />
XVI furono composti lieder a 3-4 voci, in cui il contrappunto era più elaborato delle forme italiane e francesi. I lieder<br />
della seconda metà del secolo furono influenzati dallo stile madrigalistico italiano<br />
TESI XII: Sguardo riassuntivo delle forme di musica polifonica cinquecentesca. Musica sacra: mottetti, messe, salmi,<br />
improperi – Musica profana: frottole villanelle, canzonette, madrigali, balletti, madrigali drammatici, intermezzi<br />
<strong>MUSICA</strong> SACRA<br />
Lo stile principe della polifonia sacra del ‘500 fu lo stile “a cappella”, cioè eseguito da sole voci, sempre<br />
accompagnamento strumentale; gli strumenti furono però impiegati nella musica sacra della scuola veneziana. Oltre a<br />
mottetti, messe, salmi e responsori, esistavano anche altre forme minori, come i madrigali spirituali in lingua volgare e<br />
le laude, nate in seno agli oratori di S.Filippo Neri.<br />
Il mottetto del ‘500 è derivato da quello del ‘200 (Perotin) e si differenzia da questo perché rinunciò al testo profano,<br />
alla monodia e agli accompagnamenti strumentali, diventando cioè polifonico vocale su testo latino. Non era costruito<br />
su tema gregoriano, ma usava la tecnica dell’imitazione. Dal mottetto ha origine la forma strumentale del ricercare<br />
La messa del ‘500 è generalemente a 5 voci e sono musicate solo le parti dell’Ordinarium Missae, come già d’uso nel<br />
‘400 coi maestri fiamminghi. A dare unità alle 5 parti era lo stesso cantus firmus gregoriano, che dava anche il titolo<br />
alla messa. Palestrina fu il più grande compositore rinascimentale di messe (le più importanti furono la messa di Papa<br />
Marcello a 6 voci e la “Assunta est Maria”)<br />
I salmi avevano la forma dei cori battenti anziché la gregoriana struttura del solista a cui seguiva la risposta, sempre<br />
uguale. I compositori preferirono per le manifestazioni extraliturgiche i Magnificat negli 8 modi ecclesiastici<br />
I responsori erano composizioni polifoniche di risposta ai salmi. Celebri i responsori di Palestrina per la settimana santa<br />
del 1573, che furono cantati in cappella Sistina, la prima cappella musicale rinascimentale romana<br />
MUSICHE PROFANE<br />
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