Ha chiesto di parlare... ne ha facoltà - Tommaso Foti
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l'altro che approvare l’en<strong>ne</strong>sima «scatola vuota».<br />
Ritengo che be<strong>ne</strong> farà il Governo a non farsi prendere da una furia da<br />
pasdaran.<br />
Vi sono i <strong>di</strong>ritti giusti e giustificati dei citta<strong>di</strong>ni e vi è l'altrettanto giustificato<br />
<strong>di</strong>ritto-dovere del sistema impresa <strong>di</strong> potere operare sul territorio nazionale,<br />
<strong>di</strong> non vedere scaricato sulle proprie spalle, per l'en<strong>ne</strong>sima volta, il<br />
costo <strong>di</strong> una riforma. Non dobbiamo <strong>di</strong>menticare, inoltre, che stiamo legiferando<br />
su una materia che <strong>ha</strong> legami molto stretti con un sistema impresa tra<br />
i pochi in grado <strong>di</strong> creare nuovi posti <strong>di</strong> lavoro e che sta avendo uno sviluppo<br />
tecnologico <strong>di</strong> livello apprezzabile.<br />
Ecco perché la scelta politica deve essere la più equilibrata possibile,<br />
<strong>ne</strong>l senso che deve contemperare gli interessi dei citta<strong>di</strong>ni, sotto il profilo<br />
legittimo della <strong>di</strong>fesa della salute, con quelli del sistema impresa, che<br />
deve proseguire la propria attività e realizzare quegli investimenti già attivati<br />
<strong>ne</strong>gli ultimi anni.<br />
Quanto ai piani <strong>di</strong> risanamento, non vorremmo che facessero la fi<strong>ne</strong> <strong>di</strong><br />
quelli <strong>di</strong> Bagnoli, <strong>ne</strong>l senso che noi vorremmo piani <strong>di</strong> risanamento affidati<br />
alle Regioni e gestiti alla luce del sole. Questa, infatti, è una materia molto<br />
delicata sulla quale confliggono troppi interessi, per cui non si può che<br />
richiedere la massima trasparenza. Mi auguro, inoltre, che i tempi fissati per<br />
i piani <strong>di</strong> risanamento siano rispettati e che non si ricorra a proroghe perché,<br />
anche sotto questo profilo, l'impianto normativo oggi alla nostra attenzio<strong>ne</strong><br />
<strong>ha</strong> il pregio <strong>di</strong> non prevedere termini troppo ristretti entro i quali, com'è<br />
noto, non si riesce a concludere nulla.<br />
Un'ultima considerazio<strong>ne</strong> riguarda le sanzioni prospettate dall'articolo<br />
16.<br />
Abbiamo votato contro questo articolo non perché contrari alle sanzioni,<br />
ma perché non con<strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo il tipo <strong>di</strong> sanzioni previste. C'è da chiedersi<br />
quale sia la ratio <strong>di</strong> una sanzio<strong>ne</strong> che può variare da due milioni a quattrocento<br />
milioni: o è troppo basso il limite dei due milioni o è spropositato<br />
quello dei quattrocento milioni. Si sarebbe dovuto prospettare un sistema<br />
sanzionatorio più preciso e meno vago, per favorire una corretta applicazio<strong>ne</strong><br />
della legge; <strong>di</strong>versamente l'articolo 16 rimarrà scritto sulla sabbia.<br />
In ragio<strong>ne</strong> delle considerazioni espresse e soprattutto del fatto che, in<br />
prima lettura, non <strong>di</strong>sponiamo del decreto del Governo che, se verrà licenziato<br />
in una fase successiva, non potrà che essere valutato per il suo contenuto<br />
(e qualora conte<strong>ne</strong>sse elementi positivi, non potremo che prender<strong>ne</strong><br />
atto), riteniamo <strong>di</strong> non poter andare oltre un voto <strong>di</strong> astensio<strong>ne</strong>, apprezzando<br />
il lavoro <strong>di</strong> recepimento della Commissio<strong>ne</strong> delle istanze rappresentate<br />
dal Polo per le Libertà e, in particolare, da Alleanza Nazionale.<br />
68<br />
Capitolo 3