Ha chiesto di parlare... ne ha facoltà - Tommaso Foti
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CONCORSI E<br />
“SOLITI NOTI”<br />
Nei concorsi pubblici dovrebbero essere valutati<br />
i titoli del can<strong>di</strong>dato e i risultati delle prove dallo<br />
stesso sostenute.<br />
“Salvi” casi particolari......<br />
Risulta - <strong>ha</strong> sostenuto l’on. <strong>Foti</strong> in un’interrogazio<strong>ne</strong> rivolta al Ministro<br />
del Lavoro - che ad un concorso a cinque posti <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigente per uffici centrali<br />
siano state ammesse alle prove orali, a fronte <strong>di</strong> 100 concorrenti, solo nove<br />
perso<strong>ne</strong> legate ai membri della commissio<strong>ne</strong> esaminatrice, tra le quali la<br />
segretaria particolare del Ministro e i capi della segreteria dei Sottosegretari.<br />
Più che naturale il dubbio che si fosse in presenza <strong>di</strong> uno dei soliti concorsi<br />
guidati.<br />
Ma la sinistra - quando è al potere - impo<strong>ne</strong> a suo piacimento le regole<br />
del gioco e premia chi le fa comodo.<br />
Non stupisce quin<strong>di</strong> affatto che, rispondendo all’on. <strong>Foti</strong>, il Ministro Salvi<br />
abbia testualmente affermato: “Si fa presente che la valutazio<strong>ne</strong> dei can<strong>di</strong>dati <strong>di</strong><br />
un concorso è prerogativa della Commissio<strong>ne</strong> d’esame, insindacabile <strong>ne</strong>l merito”.<br />
Della serie: si “Salvi”chi può!!!<br />
Rassegna stampa<br />
PANORAMA RISPOSTE DA MINISTRO: ARROGANTI E SALVI<br />
(30/09/1999)<br />
Al ministero del Lavoro facciamo quel che ci piace. Questo è il senso della<br />
risposta che il ministro Cesare Salvi <strong>ha</strong> fornito a un gruppo <strong>di</strong> deputati<br />
(primo firmatario <strong>Tommaso</strong> <strong>Foti</strong>, <strong>di</strong> An), desiderosi <strong>di</strong> lumi su un concorso<br />
avvenuto durante l'ultima fase della gestio<strong>ne</strong> Bassolino. Secondo gli<br />
interroganti, i posti in palio erano 5, ma i promossi furono 9, tra cui la<br />
segretaria del ministro e i capi segreteria <strong>di</strong> ognuno dei 4 sottosegretari. A<br />
tutti furono, con inusuale rapi<strong>di</strong>tà, conferiti incarichi <strong>di</strong> prestigio. Salvi <strong>ha</strong><br />
risposto che la valutazio<strong>ne</strong> dei can<strong>di</strong>dati «è prerogativa della commissio<strong>ne</strong><br />
d'esame, insindacabile <strong>ne</strong>l merito», e che il raddoppio delle promozioni<br />
rispetto ai posti messi a concorso è consentito dalla legge.<br />
Fatti e misfatti 31