Ha chiesto di parlare... ne ha facoltà - Tommaso Foti
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Sul caso Baral<strong>di</strong>ni l’on. <strong>Foti</strong> presentava, in seguito, un’articolata mozio<strong>ne</strong>,<br />
il cui contenuto era ripreso da alcuni organi d’informazio<strong>ne</strong>.<br />
Rassegna stampa<br />
LA STAMPA CASO BARALDINI, PROTESTE E DENUNCE.<br />
(11/12/1999) MOZIONE DI CENSURA DI AN<br />
Polemica dopo le conferme della Far<strong>ne</strong>sina sul pagamento della multa<br />
(...) Il Capogruppo <strong>di</strong> An a Montecitorio, Gustavo Selva, con Maurizio<br />
Gasparri e <strong>Tommaso</strong> <strong>Foti</strong>, <strong>ha</strong> invece firmato una mozio<strong>ne</strong> perché la<br />
Camera esprima «censura e riprovazio<strong>ne</strong> morale», <strong>ne</strong>i confronti del premier,<br />
della Far<strong>ne</strong>sina e del Guardasigilli, «per una vicenda per molti<br />
versi ancora poco chiara»<br />
LA CONFERMA: IL GOVERNO HA PAGATO!!!<br />
Si doveva tuttavia attendere il 12 gennaio 2000 perché il Governo italiano<br />
confermasse <strong>di</strong> aver pagato per la liberazio<strong>ne</strong> della signora<br />
Baral<strong>di</strong>ni.<br />
Pubblichiamo, senza ulteriori commenti, il testo della risposta resa dall’allora<br />
Ministro Comunista Diliberto all’interrogazio<strong>ne</strong> dell’on. <strong>Foti</strong>:<br />
“In relazio<strong>ne</strong> al quesito posto con l'atto ispettivo il Ministero degli Affari<br />
Esteri <strong>ha</strong> rappresentato <strong>di</strong> avere, <strong>ne</strong>l mese <strong>di</strong> luglio 1997, accordato a be<strong>ne</strong>ficio<br />
<strong>di</strong> Silvia Baral<strong>di</strong>ni un prestito con promessa <strong>di</strong> restituzio<strong>ne</strong> ed un sussi<strong>di</strong>o<br />
per un ammontare complessivo <strong>di</strong> 25.600 dollari USA.<br />
Tale somma integrava i 23.400 dollari USA raccolti dai familiari ed amici<br />
della connazionale, che aveva già versato 1000 dollari, al fi<strong>ne</strong> <strong>di</strong> raggiungere<br />
la somma <strong>di</strong> 50.000 dollari <strong>ne</strong>cessari al pagamento della sanzio<strong>ne</strong> pecuniaria<br />
che le era stata inflitta dalla magistratura americana in sede <strong>di</strong> condanna per<br />
i reati <strong>di</strong> terrorismo.<br />
Alla predetta data, il pagamento <strong>di</strong> tale sanzio<strong>ne</strong> si era posto in termini <strong>di</strong><br />
urgenza in quanto doveva riunirsi il parole board (organo competente per<br />
<strong>di</strong>sporre il be<strong>ne</strong>ficio della libertà con<strong>di</strong>zionata), il quale avrebbe indubbiamente<br />
esaminato il caso della connazionale con maggiore clemenza qualora<br />
l'ammenda fosse già stata pagata.<br />
Il Ministero degli Esteri autorizzò pertanto il Consolato Ge<strong>ne</strong>rale a New<br />
York ad erogare tale somma che era composta da 11.000 dollari a titolo <strong>di</strong><br />
sussi<strong>di</strong>o straor<strong>di</strong>nario e 14.600 dollari a titolo <strong>di</strong> prestito con promessa <strong>di</strong><br />
restituzio<strong>ne</strong>. Per quest'ultima somma la Baral<strong>di</strong>ni, in conformità con le<br />
vigenti prescrizioni amministrative, <strong>ha</strong> sottoscritto un impegno <strong>di</strong> restituzio-<br />
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Capitolo 2