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MOZART BRUCKNER - InstantEncore

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<strong>MOZART</strong><br />

<strong>BRUCKNER</strong><br />

DIRETTORE<br />

CHRISTIAN ZACHARIAS<br />

Stagione Sinfonica 2010-2011<br />

Programma N.35


Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi<br />

Direttore Musicale Zhang Xian<br />

Pianoforte e Direttore<br />

Christian Zacharias<br />

Wolfgang Amadeus Mozart<br />

Concerto per pianoforte e orchestra in Si bemolle<br />

maggiore K.595<br />

Anton Bruckner<br />

Sinfonia n. 3 in Re minore<br />

In copertina: Stéphany, Pannello 1925 –Collezione Société Leroy<br />

3


4<br />

Guida all’ascolto<br />

Wolfgang Amadeus<br />

Mozart<br />

(Salisburgo 1756 –Vienna 1791)<br />

Concerto per pianoforte e orchestra n. 27<br />

in Si bemolle maggiore K.595<br />

Tempi:<br />

1. Allegro<br />

2. Larghetto<br />

3. Allegro<br />

Organico:<br />

flauto, 2 oboi, 2 fagotti; 2 corni; archi<br />

Prima esecuzione:<br />

Vienna, 4 marzo 1791<br />

Durata:<br />

30’ circa<br />

Alfred Einstein cita affettuosamente a proposito di questo Concerto una coincidenza che si fatica a<br />

non caricare di emozioni che vanno al di là della esegesi musicologica. La prima e unica esecuzione<br />

del K.595, undici mesi prima della morte di Mozart, avvenne infatti in una sala di Vienna sita in una via<br />

dal nome profetico – Himmelpfortgasse, cioè “Via alla porta del Paradiso”. Lasciamo all’ascoltatore<br />

il facile accostamento che sorge spontaneo per questa musica davvero celestiale. Limitandoci a<br />

considerazioni più tecniche, è sufficiente osservare che qui Mozart conduce il discorso all’interno<br />

di un assetto formale e con l’uso di modulazioni avveniristiche, sintomo di uno stile che stava<br />

ulteriormente evolvendo verso mete che oggi non possiamo neppure lontanamente immaginare.<br />

La rinuncia a trombe e timpani a favore di un’atmosfera più raccolta non significa rinunciare a<br />

meravigliosi nuovi effetti nel dialogo tra il solista, gli archi e i fiati: in questo senso il Concerto in Si<br />

bemolle va oltre i pur grandissimi raggiungimenti delle opere gemelle di qualche anno prima. Una<br />

melodiosità a volte serena, a volte rassegnata pervade tutti e tre i movimenti dell’opera, conferendo<br />

all’insieme un che di unico e irripetibile. Il Concerto venne completato il 5 gennaio 1791; la prima<br />

esecuzione non avvenne all’interno di un’Accademia organizzata da Mozart bensì più modestamente<br />

nel corso di una serata dedicata al clarinettista Joseph Baehr. La prima edizione è dell’agosto 1791,<br />

presso Artaria. L’esame del manoscritto ha portato all’ipotesi che i primi due movimenti e l’inizio<br />

del terzo fossero già stati abbozzati tempo prima: forse lo stesso autore si rendeva conto del carattere<br />

estremamente personale e profetico dell’opera e ne ritardò il completamento.<br />

1. Allegro<br />

È sufficiente una battuta di puro accompagnamento su due note a creare un clima di attesa ma anche<br />

di tranquilla contemplazione. Il tema principale arriva subito dopo ai violini primi, puro, semplice,<br />

nelle classiche 4 + 4 battute intercalate da un brevissimo, solenne richiamo dei fiati. Subito il secondo<br />

tema, parimenti aggraziato e sempre coinvolgente, con archi e fiati, e il terzo, con le sue improvvise<br />

ricadute al minore. Una parentesi concertante prepara l’entrata del solista che, dopo tale abbondanza


di idee, non può far altro che riprendere il I tema<br />

con alcuni semplici florilegi. Il discorso inizia a<br />

svilupparsi verso tinte più scure (un nuovo tema<br />

del pianoforte in Fa minore) e presenta sempre<br />

mirabili fasi di dialogo, di scambio dei temi ora<br />

ascoltati tra pianoforte, archi e fiati.<br />

Lo sviluppo – giocato quasi interamente sul I<br />

tema e sul richiamo “militare” dei fiati - inizia<br />

nella tonalità remotissima di Si minore e si<br />

avventura in un viaggio nel quale si prova una<br />

sorta di straniamento, come se l’ascoltatore non<br />

ritenesse più possibile ritornare alla ripresa nella<br />

tonalità d’impianto. Un fantastico motivo che<br />

esce quasi spontaneo dal dialogo sempre più<br />

intrecciato tra gli archi, gli arpeggi del pianoforte<br />

e i fiati porta però magicamente alla risoluzione<br />

dell’indovinello musicale: ritornano quindi il<br />

I tema e la ripresa delle idee precedentemente<br />

ascoltate, fino ad arrivare alla preparazione della<br />

cadenza. Assieme a quella del Rondò finale è<br />

questa la più bella di tutto il lascito mozartiano.<br />

Il movimento si chiude tranquillamente secondo<br />

le premesse iniziali.<br />

2. Larghetto<br />

Di una “mitezza francescana” come la chiama il<br />

Girdlestone, quest’ultimo tempo lento riassume<br />

l’esperienza di una vita chiedendo allo strumento<br />

a tastiera una capacità infinita di canto. Il tema<br />

conduttore è ancora una volta espresso nel<br />

confine delle miracolose 4 + 4 battute ed è ripetuto<br />

secondo uno “schema consolatorio” che avevamo<br />

già incontrato nel tempo centrale del K. 491.<br />

Una prima strofa del pianoforte, nuova melodia<br />

Guida all’ascolto<br />

molto simile al ritornello, porta alla riesposizione<br />

dello stesso e alla comparsa di un’inaspettata<br />

perorazione dei corni (ventitre note ribattute)<br />

che anticipano uno straziante lamento di tutta<br />

l’orchestra e una nuova bellissima figurazione<br />

ondeggiante dei violini cui si sovrappongono<br />

i fiati come in un corale. Il secondo couplet<br />

del pianoforte è in Mi bemolle maggiore,<br />

semplicissimo come non mai, ma modula presto<br />

in minore e attraverso la trasfigurazione di lunghi<br />

trilli porta alla nuova esposizione del ritornello e<br />

alla tranquilla conclusione.<br />

3. Allegro<br />

Mozart utilizzò il ritornello di questo Rondò<br />

poco tempo dopo nel Lied Sehnsucht nach dem<br />

Frühlinge (che si può tradurre come “Desiderio<br />

(o Nostalgia) della Primavera”) e anche in questo<br />

caso il rimando al titolo suggerisce, come vuole<br />

l’Einstein, “quella serenità rassegnata derivante<br />

dal fatto che Mozart si rende conto che si tratta<br />

della sua ultima primavera”. Tema grazioso,<br />

infantile, che innesca però un discorso difficile<br />

da razionalizzare se non in un contesto di forma<br />

mista Sonata-Rondò. Meglio a questo punto<br />

ascoltare ammirati la frammentazione delle idee<br />

nei dialoghi appassionati tra solista, archi e fiati<br />

e soprattutto la magnifica cadenza, dove il tema<br />

infantile è presto trasfigurato in un contesto di<br />

dolore personale e universale. La conclusione<br />

è uno sfogo liberatorio del solista attraverso un<br />

virtuosismo luminosissimo che sembra voler<br />

ribadire una condizione di felicità recuperata, al<br />

di là della vita.<br />

Testo di Luca Chierici<br />

Il Concerto per pianoforte di Mozart è stato eseguito nella stagione 2005/2006 col pianoforte e la<br />

direzione di Fou Tsong, e nella stagione 2006/2007 col pianoforte di Robert Levin e la direzione<br />

di Helmuth Rilling<br />

Bibliografia<br />

Alfred Einstein, Mozart. Il carattere e l’opera, Ricordi, Milano 1961<br />

Luigi Della Croce, I Concerti di Mozart, Oscar Mondadori, Milano 1983<br />

Hermann Abert, Mozart, il Saggiatore, Milano 1984<br />

Discografia<br />

Geza Anda ((Direttore e pianista), Camerata Academica Salzburg, DG<br />

Daniel Barenboim (id.), European Chamber Orchestra, EMI LD<br />

Daniel Barenboim (id.), Berliner Philharmoniker, Warner<br />

Andras Schiff, Camerata Academica Salzburg, Sándor Végh, Decca<br />

Alfred Brendel, Academy of St.Martin in the Fields, Neville Marriner, Philips<br />

Murray Perahia, European Chamber Orchestra, Sony<br />

5


6<br />

Guida all’ascolto<br />

Anton<br />

Bruckner<br />

(Ansfelden, Linz, 1824 – Vienna, 1896)<br />

Sinfonia n. 3 in Re minore Wagner<br />

Tempi<br />

1. Mässig bewegt (Moderatamente mosso), Misterioso<br />

2. Adagio, Bewegt, quasi Andante<br />

3. Scherzo: Ziemlich schnell (Piuttosto veloce), Trio<br />

4. Finale: Allegro<br />

Organico<br />

2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti; 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni; timpani; archi<br />

Prime esecuzione:<br />

Vienna, 16 dicembre 1877 – Direttore Anton Bruckner<br />

Durata:<br />

63’<br />

Bruckner aveva iniziato i primi abbozzi per una Terza Sinfonia in Re minore immediatamente<br />

dopo aver terminato la Seconda (1872). Sebbene il successo insperato della Sinfonia in Do minore<br />

non avesse poi avuto il conseguente interesse da parte di altri direttori d’orchestra ad una nuova<br />

esecuzione, il compositore si sentì così fiducioso nell’affrontare una nuova composizione, che<br />

voleva sottoporla al giudizio di Richard Wagner, nella speranza di potergliela dedicare. Stanno<br />

ampiamente a dimostrare quest’intento le citazioni quasi letterali del Tristano e del Ring inserite<br />

in partitura.<br />

L’opera fu chiamata da lui stesso Wagner- Symphonie, a testimonianza della sua incondizionata<br />

ammirazione (per non dire venerazione) per il maestro di Bayreuth; la Sinfonia divenne così una<br />

sfida della potenza wagneriana di quel periodo nei confronti dei detrattori viennesi (brahmsiani<br />

accesi), che non mancarono di tributare alla prima esecuzione a Vienna tutta la loro insofferenza<br />

con fischi e boati triviali nei confronti dell’ingenuo e sconvolto Bruckner, completamente in<br />

lacrime al termine dell’esecuzione da lui stesso diretta in quello sfortunato giorno dell’ottobre<br />

1877. Tuttavia, di positivo, in tutto quel caos venutosi a creare, ci fu la proposta dell’editore<br />

viennese Theodor Rattig di pubblicare la partitura, ritenendola evidentemente un lavoro di<br />

notevole interesse nonostante l’accoglienza. E in effetti Rattig intuì giustamente che tra quelle<br />

righe si nascondeva un capolavoro, seppur difficile e complesso.<br />

1. Moderato con moto, Misterioso<br />

La Terza si apre con un affascinante reticolo di arpeggi in Re minore, nel quale si inseriscono con<br />

epica baldanza trombe superbe. Un analogo procedimento fu utilizzato da Beethoven all’inizio<br />

della Nona Sinfonia, ed è certo che Bruckner amasse quell’innovativa e mirabile introduzione. Il<br />

tema, che si sviluppa lentamente e in modo complesso diviso com’è in tre sezioni, culmina in un<br />

progressivo crescendo che porta a un liberatorio “fortissimo”, seguito dalla caratteristica lunga<br />

pausa. Succede, poi, un inciso tematico in Fa maggiore dall’intonazione scopertamente pastorale


e una terza idea melodica quasi di corale:<br />

tutti temi che vengono poi magistralmente e<br />

sontuosamente sviluppati portando alla chiusa<br />

tellurica del movimento.<br />

2. Adagio, quasi Andante<br />

L’Adagio è uno dei più straordinari esempi<br />

bruckneriani nel trattamento degli archi e dei<br />

fiati, ai quali viene conferito un tono struggente<br />

e lirico, solo in apparenza di derivazione<br />

wagneriana (come sostengono alcuni biografi),<br />

che porta la scrittura del compositore austriaco<br />

a vertici mai toccati sino ad allora.<br />

3. Scherzo, vivace ma non troppo<br />

Anche lo Scherzo è uno dei pezzi più riusciti<br />

della sua produzione sinfonica; il piglio<br />

è quello di una danza contadina (ländler)<br />

finemente orchestrata, dove i crescendo e<br />

le accelerazioni tipicamente bruckneriani<br />

danno al movimento un carattere dinamico<br />

scintillante, davvero coinvolgente. Il Trio<br />

centrale, che si colloca alla maniera di Haydn<br />

come una parentesi interna del movimento,<br />

accentua gli elementi agresti e popolari già<br />

precedentemente richiamati.<br />

4. Finale. Allegro<br />

Il Finale ripropone il clima epico del primo<br />

tempo cori vigoroso fervore ed energico<br />

slancio, risultando, forse, il brano meno<br />

originale e organizzato della Sinfonia (forse<br />

a causa dei continui rimaneggiamenti e delle<br />

arbitrarie modifiche apportate in seguito dai<br />

musicologi), dove solo la radiosa conclusione<br />

riscatta una certa carenza di ispirazione.<br />

Testo di Alessandro Romanelli<br />

Per gentile concessione<br />

La Sinfonia n. 3 di Bruckner è stata diretta nella stagione 2000/2001 da Victor Pablo Perez<br />

Bibliografia<br />

Alessandro Romanelli, Il divino Bruckner, Schena Editore, Fasano 1996<br />

Sergio Martinotti, Bruckner, Edt, Torino 2003<br />

Discografia<br />

Herbert von Karajan and Berlin Philharmonic Orchestra, DG<br />

Eugen Jochum and Dresden Staatskapelle, RCA<br />

Guida all’ascolto<br />

7


8<br />

Anno per anno<br />

Mozart anno per anno<br />

1756 - Nasce a Salisburgo il 27 gennaio.<br />

1761 - A soli cinque anni la prima<br />

composizione, l’ Andante per pianoforte.<br />

1762 - Iniziano i suoi viaggi. A Vienna suona<br />

davanti a Maria Teresa.<br />

1763 - Lascia Salisburgo per Parigi e<br />

Londra. A Versailles suona a corte.<br />

1764 - A Londra conosce J. Christian Bach, e<br />

compone la sua prima Sinfonia K. 16.<br />

1766 - Ritorna a Parigi; attraversando la Francia<br />

e la Svizzera giunge a Salisburgo il 30 novembre.<br />

1768 - Compone l’opera buffa La finta<br />

semplice e il Singspiel Bastiano e Bastiana.<br />

1769 - Konzertmeister a Salisburgo. A<br />

dicembre parte per l’Italia.<br />

1770- Visita l’Italia. Il 26 dicembre a Milano<br />

va in scena l’opera Mitridate.<br />

1771- Soggiorna a Torino e Venezia. Rientra<br />

a Salisburgo per ritornare a Milano dove<br />

rappresenta Ascanio in Alba.<br />

1772 - Con l’elezione di Hieronymus<br />

Colloredo ad Arcivescovo di Salisburgo,<br />

arriva anche lo stipendio.In ottobre a Milano<br />

debutta il Lucio Silla.<br />

1773 - Soggiorna a Vienna e compone musica<br />

sacra e sinfonie ( Sinfonia in Sol minore K. 83), il<br />

Concerto per pianoforte ed orchestra K. 175.<br />

1775 - In gennaio a Monaco è rappresentata<br />

l’opera buffa La finta giardiniera. Seguono<br />

Il re pastore e 5 Concerti per violino e<br />

orchestra: K.207, 211, 216, 218, 219.<br />

1777- Viaggiando verso Parigi, conosce<br />

Aloysia Weber e se ne innamora. Compone il<br />

Concerto K. 271 e sonate per pianoforte.<br />

1778- A Parigi in marzo. Compone le<br />

musiche per il balletto Les petits riens, la<br />

Sinfonia K. 297, accolta con molto successo.<br />

Il 3 luglio muore la madre. Fra le altre<br />

composizioni parigine, il Concerto per flauto,<br />

arpa e orchestra K. 299, e la sonata con la<br />

Marcia Turca (K.331).<br />

1779- Diventa organista del Duomo<br />

di Salisburgo. Compone la Messa<br />

dell’Incoronazione K. 317, un Singspiel<br />

rimasto incompiuto, Zaide.<br />

1780 - Compone la Sinfonia K. 388 e la<br />

Missa solemnis K. 337.<br />

1781 - In gennaio rappresenta a Monaco<br />

l’opera seria Idomeneo. In marzo raggiunge<br />

l’arcivescovo Colloredo a Vienna, e in giugno<br />

rompe i rapporti con lui. Stabilisce la sua<br />

residenza a Vienna in casa Weber e si fidanza<br />

con Konstanze.<br />

1782- In luglio è rappresentata l’opera Il ratto<br />

dal serraglio al Burgtheater. Il 4 agosto si<br />

sposa con Konstanze Weber. Compone inoltre<br />

la Sinfonia Haffner K. 385.<br />

1783 - Nasce il primo figlio Raimond<br />

Leopold. Ritorna a Salisburgo per<br />

l’esecuzione della Messa incompiuta in Do<br />

minore K. 427. Restano incompiute due<br />

opere: L’oca del Cairo e Lo sposo deluso.<br />

1784 - Riprende intensamente a dare<br />

accademie per sottoscrizione. A fine anno<br />

entra nella Massoneria. Compone i Concerti<br />

per pianoforte e orchestra K. 449, 450, 451,<br />

453, 456,459, la Sonata in Do minore per<br />

pianoforte K. 457, il Quartetto K.458.<br />

1785 - Termina il quinto e il sesto quartetto<br />

dedicato ad Haydn (K.464 e 465). Compone<br />

l’oratorio Davide penitente, che utilizza<br />

l’incompiuta Messa in Do minore. Compone<br />

concerti e sonate e il Lied La Violetta.<br />

1786 - A Schönbrunn, residenza degli<br />

imperatori, viene eseguita la commedia<br />

con musica L’impresario, e il 1° maggio al<br />

Burgtheater l’opera buffa Le nozze di Figaro.<br />

In dicembre è a Praga. Compone altri concerti,<br />

quartetti, trii, la Sinfonia Praga K. 504.


1787- In febbraio ritorna a Vienna. Il 28<br />

maggio muore a Salisburgo il padre Leopold.<br />

In settembre altro viaggio a Praga per il<br />

dramma giocoso Don Giovanni. In dicembre<br />

viene nominato Kammermusicus di corte e<br />

inizia le composizioni di musiche per i balli<br />

di carnevale. Fra l’altro, compone Eine Kleine<br />

Nachtmusik K.525.<br />

1788 - Don Giovanni, con alcune modifiche,<br />

è rappresentato a Vienna. Compone le tre<br />

ultime Sinfonie e il Concerto per pianoforte e<br />

orchestra K. 537.<br />

1789- Ennesimo giro nel Nord Europa;<br />

in aprile parte per Praga, Dresda, Lipsia e<br />

Berlino. Compone il primo dei Quartetti, K.<br />

575, dedicati a Federico Guglielmo II e il<br />

Quintetto con clarinetto K.581.<br />

1790- È rappresentata al Burgtheater l’opera<br />

buffa Così fan tutte (26 gennaio). Altri viaggi<br />

e soggiorni a Magonza, Mannheim e Augusta<br />

e Monaco.<br />

1791- Viaggio a Praga, dove il 6 settembre<br />

viene rappresentata l’opera seria La Clemenza<br />

di Tito. Compone l’ultimo Concerto per<br />

pianoforte e orchestra K. 595, il Quintetto per<br />

archi K.614, il mottetto Ave verum corpus K.<br />

618, il Concerto per clarinetto e orchestra<br />

K.622 Il 30 settembre viene presentata al<br />

Theater auf der Wieden di Vienna la grande<br />

opera Il flauto magico. Lavora ancora<br />

intensamente ma il 5 dicembre muore, a<br />

Vienna, lasciando incompiuto il Requiem.<br />

Anno per anno<br />

9


10<br />

Anno per anno<br />

Bruckner anno per anno<br />

1824 - Nasce l’11 ottobre ad Ansfelden nelle<br />

vicinanze di Linz. Anton è il primogenito di 11<br />

fratelli, sei dei quali moriranno in tenera età.<br />

1835 - Dopo un apprendistato musicale precocissimo<br />

(a dieci anni sostituirà il padre all’organo), nel febbraio<br />

perfeziona la pratica organistica.<br />

1836 - In dicembre, costretto dall’improvvisa<br />

malattia del padre, lascia l’apprendistato con<br />

Weiss e ritorna al villaggio natale dove diventa<br />

maestro di scuola e organista di chiesa.<br />

1837 - Dopo la morte del padre, il giovane<br />

inizia i propri compiti come corista.<br />

1839 - Mutata la voce, Bruckner intraprende la<br />

prassi strumentale come violinista e organista.<br />

1840 - Anton si interessa di musica e conosce<br />

le opere di Beethoven, Weber e altri musicisti.<br />

1843 - Bruckner viene trasferito nel piccolo<br />

villaggio di Kronstrorf, dove partecipa alle<br />

serate musicali organizzate da Lehofer, maestro<br />

locale, e conosce il poeta Adalbert Stifter.<br />

1851 - Il 13 settembre viene nominato<br />

organista di Sankt Florian. Tenta invano di<br />

sposare la figlia del proprio maestro Bogner.<br />

Altro tentativo matrimoniale fallito con<br />

Antonie Werner.<br />

1852 - Bruckner invia altre composizioni al<br />

maestro di corte Assmayr il quale gli consiglia<br />

di abbandonare la composizione.<br />

1854 - Successo della sua Missa Solemnis.<br />

1865 - Il 19 giugno conosce Wagner in<br />

occasione della rappresentazione del Tristano.<br />

1866- Termina la Messa in Mi minore e la<br />

Prima Sinfonia.<br />

1868 - Dirige per la prima volta la scena finale<br />

dei Maestri Cantori di Wagner e si trasferisce a<br />

Vienna dove il 1° ottobre assume l’incarico di<br />

insegnante di teoria musicale e organo<br />

1871 - Tiene concerti a Londra.<br />

1872 - Completa la Seconda Sinfonia. Prima<br />

esecuzione a Vienna della Messa in Fa minore.<br />

1873 - Viene completata la Terza Sinfonia con<br />

dedica a Wagner.<br />

1874 - Completa la Quarta Sinfonia.<br />

1876 - A Bayreuth partecipa alle prime<br />

rappresentazioni del Ring di Wagner.<br />

1877 - Insuccesso alla pubblica esecuzione<br />

della Terza Sinfonia.<br />

1878 - Completamento della Quinta Sinfonia.<br />

1881 - Rielaborazione della Quarta Sinfonia ed<br />

esecuzione pubblica sotto la bacchetta di Hans<br />

Richter.Viene ultimata la Sesta Sinfonia ed<br />

eseguito il Quintetto per archi.<br />

1882 -Ultimo incontro con Wagner in occasione<br />

della prima di Parsifal. Morte di Wagner<br />

a Venezia. Bruckner dedica l’Adagio della<br />

Settima Sinfonia, in via di composizione,<br />

all’amico e maestro scomparso.<br />

1884 - Prima esecuzione della Settima a Lipsia<br />

sotto la direzione di Arthur Nikisch.<br />

1885- L’esecuzione monacense della Settima,<br />

con Hermann Levi, segna l’inizio del successo<br />

del compositore.<br />

1886 - Prima esecuzione a Vienna del Te Deum<br />

sotto la direzione di Richter.<br />

1887 - Termina la prima versione dell’Ottava<br />

Sinfonia. Levi la ritiene ineseguibile.<br />

1891- Bruckner va in pensione come insegnante<br />

del Conservatorio, e viene nominato direttore<br />

honoris causa dell’Università di Vienna.<br />

1892 - Compone il Salmo 150. Richter dirige<br />

l’Ottava Sinfonia sottoposta a rielaborazione.<br />

1893 - Inizia a lavorare alla Nona sinfonia,<br />

malgrado il declinare delle sue forze fisiche.<br />

Compone anche la cantata profana Helgoland.<br />

1894 - Compie un viaggio a Berlino dove viene<br />

accolto con i massimi onori e fatto partecipe<br />

di memorabili esecuzioni delle proprie opere<br />

sinfoniche e corali. Il 30 novembre conclude<br />

il terzo movimento della Nona Sinfonia.<br />

Dell’ultima parte rimarranno alcuni frammenti<br />

sparsi e lacunosi.<br />

1896 - Muore l’11 ottobre. La salma viene<br />

trasporta a St. Florian e tumulata otto l’organo<br />

di Stifskirche.


Direttore Musicale<br />

Zhang<br />

Xian<br />

Stagione 2011-2012<br />

Guida all’ascolto<br />

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11


12<br />

Accadde nel<br />

Avvenimenti<br />

Ferdinando III di Lorena, figlio<br />

di Leopoldo II, è proclamato<br />

granduca di Toscana.<br />

Il Congresso degli Stati<br />

Uniti approva i primi dieci<br />

emendamenti alla costituzione<br />

(Bill of Rights).<br />

Avvenimenti<br />

In Italia la legge Coppino<br />

stabilisce l’obbligo della<br />

frequenza del primo biennio<br />

della scuole elementare per<br />

I fanciulli dai 6 ai 9 anni.<br />

La Russia dichiara guerra alla<br />

Turchia; la Romania si allea ai<br />

russi e proclama la completa<br />

indipendenza.<br />

1791<br />

Musica, arte e letteratura<br />

Al Teatro Nazionale di Praga<br />

è rappresentato il dramma La<br />

clemenza di Tito.<br />

Giacomo Casanova inizia a<br />

scrivere l’Histoire de ma vie.<br />

James Boswell scrive The Life<br />

of Samuel Johnson.<br />

1877<br />

Musica, arte e letteratura<br />

Al Bolsoj di Mosca va in scena<br />

Il lago dei cigni.<br />

A Mosca va in scena<br />

Francesca da Rimini di<br />

Cajkovskij.<br />

Ha inizio la pubblicazione<br />

delle Odi barbare di<br />

Carducci.<br />

Scienza, tecnica e scoperte<br />

Il navigatore inglese<br />

Vancouver esplora le coste<br />

occidentali americane.<br />

Scienza, tecnica e scoperte<br />

Lo Schiaparelli traccia la<br />

prima mappa completa di<br />

Marte.<br />

Nikolaus Otto collauda il<br />

primo motore a combustione<br />

interna a quattro tempi.<br />

A cura di Daniela Romanò Marchetti


GIOSUÈ CARDUCCI<br />

Odi barbare<br />

Ed. Garzanti<br />

Dinanzi alle Terme di Caracalla<br />

Con un’invocazione che sa di un’arcaica formula propiziatoria (quasi un “saturnio carme”) il<br />

poeta prega la Febbre (malaria) perché torni a regnare su Roma, proteggendone le sacre vestigia<br />

dagli insulti e dalla vile indifferenza dei “moderni”.<br />

Corron tra l’Celio fosche e l’Aventino<br />

le nubi: il vento dal pian tristo move<br />

umido: in fondo stanno i monti albani<br />

bianchi di neve.<br />

A le cineree trecce alzato il velo<br />

verde, nel libro una britanna cerca<br />

queste minacce di romane mura<br />

al cielo e al tempo.<br />

Continui, densi, neri, crocidanti<br />

versansi i corvi come fluttuando<br />

contro i due muri ch’a più ardua sfida<br />

levansi enormi.<br />

«Vecchi giganti, - par che insista irato<br />

l’augure stormo – a che tentate il cielo? »<br />

Grave per l’aure vien da Laterano<br />

suon di campane.<br />

Ed un ciociaro, nel mantello avvolto,<br />

grave fischiando tra la folta barba,<br />

passa e non guarda. Febbre, io qui<br />

t’invoco, nume presente.<br />

Se ti fûr cari i grandi occhi piangenti<br />

e de le madri le protese braccia<br />

te deprecanti, o dea, dal reclinato<br />

Capo de i figli:<br />

se ti fu cara su ‘l Palazio eccelso<br />

l’ara vetusta (ancor lambiva il Tebro<br />

l’evandrio colle, e veleggiando a sera<br />

tra ‘l Campidoglio<br />

e l’Aventino il reduce quirite<br />

guardava in alto la città quadrata<br />

dal sole arrisa, e mormorava un lento<br />

saturnio carme);<br />

Febbre, m’ascolta. Gli uomini novelli<br />

quinci respingi e lor picciole cose:<br />

religïoso è questo orror: la dea<br />

Roma qui dorme.<br />

Poggiata il capo al Palatino augusto,<br />

tra ‘l Celio aperte e l’Aventin le braccia.<br />

Per la Capena i forti omeri stende<br />

a l’Appia via.<br />

14 aprile 1877<br />

Prima pagina<br />

13


14<br />

Documento<br />

Wilhelm Furtwängler Anton Bruckner<br />

Una sinfonia di Bruckner, la Nona, fu la prima composizione diretta, a venti anni, da Furtwängler. Il<br />

Maestro continuò poi regolarmente a eseguirne le opere, divenendo uno dei massimi interpreti nonché<br />

presidente della Deutsche Bruckner-Gesellschaft. Il testo che si riproduce fa parte di un discorso detto<br />

nel 1938 appunto in una riunione di quella Società.<br />

[…] La diffusione della musica di Bruckner, paragonata ad altre correnti musicali, ha seguito una<br />

via del tutto particolare, anomala. Si impose a poco a poco: dopo i precedenti di Löwe, Schalk e<br />

Nikisch, i direttori d’orchestra posero sempre maggior confidenza con queste sinfonie, ricche di<br />

grandi possibilità.<br />

Ma la parola assunse un peso essenziale per la conoscenza più approfondita di Bruckner. Non penso<br />

qui agli scritti puramente biografici, ma ai tentativi di eminenti musicisti e studiosi di spiegare l’arte<br />

di Bruckner e i suoi fondamenti teorici. Tutta una letteratura si volse verso questa musica lontana<br />

dal mondo, fornendole validi strumenti per farla trionfare sulle opposte ideologie. Operando<br />

in questa direzione, August Halm concepì la teoria delle due culture musicali, distinguendo il<br />

mondo di Bruckner (nel quale colloca anche Bach) da quello di Mozart e Beethoven, cioè i classici<br />

propriamente detti […].<br />

A ciò occorre obiettare che non è lecito valutare Beethoven secondo un metro bruckneriano.<br />

Con lo stesso criterio, anche a Bruckner potrebbe applicarsi un giudizio fondato su un metro<br />

beethoveniano; se si ammette l’esistenza di due culture musicali, bisognerebbe cominciare con<br />

l’evitare di sottoporre a confronto proprio ciò che al confronto sfugge.<br />

Con simili argomenti, non si rende un servizio a Bruckner […]. Non si può negare, tuttavia, che<br />

il movimento di diffusione di Bruckner sia sulla via migliore per recuperare ciò di cui Bruckner<br />

doveva sentire la mancanza, nel corso della sua vita, pervenendo al di là dello scopo, a una sorta<br />

di ortodossia. Questa, peraltro, ha anche il suo risvolto negativo. L’ortodossia wagneriana e quella<br />

brahmsiana, diciamo pure i “wagneriani” e i “brahmsiani”, anche se forse erano inevitabili ai loro<br />

tempi, hanno provocato soltanto disastri nell’età successiva. Già Goethe disapprovò la mania dei<br />

tedeschi di contrapporre sempre l’uno all’altro, di rompersi il capo per stabilire se fosse più grande<br />

lui o Schiller, invece di tenersi contenti al possedere due personalità di tale statura.<br />

Oggi il conflitto Wagner-Brahms è da tempo risolto; sappiamo che dramma musicale e musica<br />

pura possono coesistere senza escludersi. Ciononostante, wagneriani e brahmsiani non vogliono<br />

morire. La vecchia ostilità continua a vivere nelle loro menti e sembra quasi che la contrapposizione<br />

Brahms-Bruckner debba in qualche modo essere considerata la propaggine di quella […]. A parte<br />

tutto questo, gli slogan significano davvero poco per un caso come quello di Bruckner. Lo si<br />

porti sugli scudi per ragioni che chiameremo confessionali, o lo si consideri l’incarnazione del<br />

paesaggio dell’Austria superiore, si tratta pur sempre di atteggiamenti che, anche se in qualche<br />

particolare appropriati, non si addicono alla vasta realtà della sua personalità. Anche il definirlo<br />

come particolarmente rappresentativo dello spirito artistico germanico non significa molto: è una<br />

definizione che si addice benissimo anche a Brahms. V’è da riflettere quando (come evidente<br />

conseguenza degli aneddoti, per lo più assai tendenziosi, diffusi sulla sua personalità) egli viene<br />

esaltato come l’artista ingenuo, quietemante raccolto nella sua fede infantile: ritratto senza dubbio<br />

commovente, ma da non prendere troppo sul serio. Conosciamo quell’atteggiamento invidioso<br />

che certa mediocrità borghese nutre contro i grandi artisti, ai quali, non potendone negare la<br />

grandezza, cerca qualche cosa da rimproverare. Il “cattivo carattere” di Wagner, l’”esasperazione<br />

patologica” di Beethoven, il “filisteismo” di Brahms, la “mediocrità intellettuale” di Bruckner:


sono tutte qualificazioni della stessa provenienza.<br />

Documento<br />

Sembra poi particolarmente sospetto sentir parlare con tanta ammirazione dell’ingenuità primitiva<br />

e della fede religiosa di Bruckner da parte di chi difetta proprio di tutto quel che è ingenuità<br />

primitiva e fede: quegli scettici ed intellettuali delle grandi città, presso i quali Bruckner sembra<br />

da qualche tempo venuto di moda. Non si creano grandi opere d’arte senza avere in sé le forze più<br />

elevate e il senso di responsabilità spirituale. Se, dunque, Bruckner appare in questo mondo come<br />

un estraneo, ciò avviene soltanto perché egli tiene questo mondo in ben scarsa considerazione;<br />

perché, nell’altro, si sente tanto più a suo agio.Il rapporto con la letteratura, cui il movimento<br />

di diffusione della musica di Bruckner si affida, mostra qui il suo aspetto negativo. L’immagine<br />

che di Bruckner risulta da un tal modo di procedere è, molto probabilmente, falsa o bugiarda. La<br />

grandiosa realtà della figura semplice e solenne di questo grande artista corre il rischio di diventare<br />

“letteratura”. Ne ha bisogno Bruckner? […]<br />

Anche oggi, mentre Brahms acquista una risonanza mondiale di poco inferiore a quella di<br />

Wagner, il peso di Bruckner resta essenzialmente limitato alla sfera culturale tedesca. Io<br />

stesso ho diretto sinfonie di Bruckner in America, in Inghilterra, in Italia: dovunque, la stessa<br />

mancanza di comprensione. E non mi sembra che si possa sperare che, in un prossimo futuro,<br />

quest’atteggiamento cambi […]<br />

.<br />

(Wilhelm Furtwängler, Suono e parola, traduzione di Piero Oddi Bertini, premessa di Paolo<br />

Isotta, Fògola, Torino, 1977, pp. 99-102)<br />

a cura di Pasquale Guadagnolo<br />

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16<br />

Piccola antologia del Risorgi-<br />

GIOVANNI BERCHET<br />

1783-1851<br />

All’armi! All’armi!<br />

Su, Figli d’Italia! su, in armi! coraggio!<br />

Il suolo qui è nostro: del nostro retaggio<br />

Il turpe mercato finisce pei re.<br />

Un popol diviso per sette destini,<br />

In sette spezzato per sette destini,<br />

Si fonde in un solo, più servo non è.<br />

Su, Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì!<br />

Dei re congiurati la tresca finì!<br />

Dall’Alpi allo Stretto fratelli siam tutti!<br />

Su i limiti schiusi, su i troni distrutti<br />

Piantiamo i comuni tre nostri color!<br />

Il verde, la speme tant’anni pasciuta;<br />

Il rosso, la gioia d’averla compiuta,<br />

Il bianco, la fede fraterna d’amor.<br />

Su, Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì!<br />

Dei re congiurati la tresca finì!<br />

Gli orgogli minuti via tutti all’obblio!<br />

La gloria è de’ forti! Su, forti, per Dio,<br />

Dall’Alpi allo Stretto, da questo a quel mar!<br />

Deposte la gare d’un secol disfatto,<br />

Confusi in un nome, legati a un sol patto,<br />

Sommessi a noi soli giuriam di restar.<br />

Su, Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì!<br />

Dei re congiurati la tresca finì!<br />

Su, Italia novella! su, libera ed una!<br />

Mal abbia chi a vasta, secura fortuna<br />

L’angustia prepone d’anguste città!<br />

Sien tutte le fide d’un solo stendardo!<br />

Su, tutti da tutte! Mal abbia il codardo,<br />

L’inetto che sogna parzial libertà!<br />

Su, Italia! Su, in armi! venuto è il tuo dì!<br />

Dei re congiurati la tresca finì!<br />

Voi chiusi ne’ borghi, voi sparsi alla villa,<br />

Udite le trombe, sentite la squilla<br />

Che all’armi vi chiama del vostro Comun!<br />

Fratelli, a’ fratelli correte in aiuto!<br />

Gridate al Tedesco che guarda sparuto:<br />

L’Italia è concorde: non serve a nessun!<br />

Con la Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo, Giovanni Berchet fu nel 1816 l’iniziatore<br />

del Romanticismo italiano, partecipando due anni dopo alla fondazione del “Conciliatore” che<br />

ne espresse idee e posizioni.. Ardente patriota, fu costretto a rifugiarsi all’estero, principalmente<br />

a Londra dove pubblicò alcune delle poesie più importanti. Rientrò a Milano dopo le Cinque<br />

Giornate e in seguito fu per due volte deputato al Parlamento subalpino.<br />

Scritta nel 1831 per le insurrezioni di Modena e Bologna, l’ode All’armi! All’armi! divenne poi<br />

l’inno della Giovane Italia.


Biografia<br />

Christian Zacharias Pianoforte/Direttore<br />

Direttore Principale dell’Orchestre de Chambre de Lausanne da settembre 2000. Direttore<br />

Principale Ospite della Göteborg Symphony Orchestra dalla Stagione 2002/2003. “Artistic<br />

Partner” della St. Paul Chamber Orchestra dalla Stagione 2009/2010<br />

Le qualità che rendono Christian Zacharias uno dei più celebrati pianisti nel mondo gli hanno<br />

permesso, inoltre, di lasciare il segno anche come direttore d’orchestra, direttore di festival,<br />

pensatore musicale, scrittore e commentatore: la sua integrità si è coniugata con l’individualismo;<br />

profonda intuizione musicale accompagnata da un sicuro istinto poetico; brillantezza nella<br />

comunicazione; modi carismatici e dominanti.<br />

Si è fatto conoscere inizialmente come pianista, e continua ad esibirsi in concerti e recital in tutto<br />

il mondo. La sua carriera ad oggi si è distinta anche per un certo numero di concerti con importanti<br />

ensemble di musica da camera composti da stimati colleghi, tra cui Alban Berg Quartet, Leipziger<br />

String Quartet, Heinrich Schiff, e Frank Peter Zimmermann.<br />

Questa tendenza a intraprendere lunghi viaggi musicali con artisti dallo spirito affine, si riflette anche<br />

nel suo lavoro come direttore. Dal 2000 Zacharias è Direttore Principale dell’Orchestre de Chambre<br />

de Lausanne e con questa formazione ha fatto alcune registrazioni acclamate dalla critica, compresi<br />

lavori di Mozart, Schumann, Chopin, e Michael Haydn. Di un certo rilievo è l’incisione, ancora<br />

in corso, del ciclo completo dei concerti per pianoforte di Mozart. Il Volume III ha vinto l’ECHO<br />

Classic nel 2008 e il Volume IV sia il Diapason d’Or, sia il Choc du Monde de la Musique. Il più<br />

recente Volume V (Concerti per pianoforte K 175, K 246 e K 488) ha vinto l’ECHO Classic 2010.<br />

Zacharias è Direttore Principale Ospite della Göteborg Symphony Orchestra dalla Stagione 2002/03<br />

e nel 2009 è diventato “Artistic Partner” della St. Paul Chamber Orchestra.<br />

Inoltre, intrattiene da tempo legami con molte orchestre come Los Angeles Philharmonic<br />

Orchestra, New York Philharmonic Orchestra e Scottish Chamber Orchestra con le quali si esibisce<br />

regolarmente come ospite. Più recentemente ha intrapreso una carriera operistica con la produzione<br />

di due differenti lavori: l’opera di Mozart La Clemenza di Tito e l’opera bouffe La Belle Hélène<br />

di Offenbach. La carriera di Zacharias è contrassegnata da molti premi e riconoscimenti, incluso<br />

nel 2007 il Midem Classical Award “Artist of the Year” a Cannes. Dopo essere stato premiato<br />

per il suo servizio alla cultura in Romania nel 2009, a Christian Zacharias è stato recentemente<br />

assegnato il più importante titolo di onorificenza “Officier dans l’Ordre des Arts et des Lettres”<br />

dallo Stato Francese. Nel 2011 Christian Zacharias è stato nominato professore all’Academy of<br />

Music and Drama di Göteborg.<br />

In occasione del suo 60° compleanno, l’Alte Oper Frankfurt ha adattato un “Ritratto d’artista” di<br />

Christian Zacharias, che lo presenta come pianista, direttore, musicista da camera, accompagnatore<br />

di Lied con cinque concerti e tre film. Ensemble e colleghi famosi appaiono accanto a lui: dirige<br />

la Göteborg Symphony Orchestra con Vier letzte Lieder di Strauss e la Sinfonia n. 4 di Mahler,<br />

ed esegue lavori di O. Nicolai, R. Schumann, M. Ravel, e J. Strauss come solista e direttore della<br />

Opern - und Museumsorchester Frankfurt. Impegni futuri lo porteranno a esibirsi con Boston<br />

Symphony e Los Angeles Philharmonic Orchestra, Hallé Orchestra Manchester, Orquesta National<br />

de Espana, Gulbenkian Orchestra così come con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.<br />

Inoltre, è stato nuovamente invitato a dirigere l’Orchestre National de Lyon. Durante la stagione<br />

continua la sua stretta collaborazione con Göteborg Symphony Orchestra, Orchestre de Chambre<br />

de Lausanne e St. Paul Chamber Orchestra.<br />

17


18<br />

Organico dell’Orchestra<br />

Violini Primi<br />

Luca Santaniello*<br />

Danilo Giust**<br />

Giulio Mignone<br />

Marco Ferretti<br />

Marta Tosti<br />

Edlira Rrapaj<br />

Gianfranco Ricci<br />

Adriana Ginocchi<br />

Nicolai von Dellingshausen<br />

Fabio Rodella<br />

Abramo Raule<br />

Marco Capotosto<br />

Jody Livo<br />

Violini Secondi<br />

Engjellusche Bace*<br />

Donatella Rosato**<br />

Keler Alizoti<br />

Sandra Opacic<br />

Giorgia Righetti<br />

Simone De Pasquale<br />

Roberta Perozzi<br />

Micaela Chiri<br />

Adelaide Fezo<br />

Ambra Cusanna<br />

Valeria Squillante<br />

Augusto Parma<br />

Viole<br />

Gabriele Mugnai*<br />

Cono Cusmà Piccione**<br />

Kirill Vishnyakov<br />

Marco Audano<br />

Enrico De Angelis<br />

Mikhail Klyachko<br />

Luca Trolese<br />

Altin Thanasi<br />

Elena Puscasu<br />

Violoncelli<br />

Mario Grigolato*<br />

Giovanni Marziliano**<br />

Francesco Ramolini*<br />

Gabriele D’Agostino<br />

Nadia Bianchi<br />

Alessandro Peiretti<br />

Ivan Merlini<br />

Tobia Scarpolini<br />

Contrabbassi<br />

Michele Sciandra*<br />

Kastriot Mersini*<br />

Toni Del Coco<br />

Angelo Tommaso<br />

Joachim Massa<br />

Umberto Re**<br />

Marco Gori<br />

Flauti e Ottavini<br />

Massimiliano Crepaldi*<br />

Valeria Perretti<br />

Oboi e Corno inglese<br />

Emiliano Greci*<br />

Luca Stocco<br />

Clarinetti<br />

Fausto Ghiazza*<br />

Raffaella Ciapponi*<br />

Fabio Valerio<br />

Alessandro Ruggeri<br />

Fagotti e Controfagotti<br />

Andrea Magnani*<br />

Caterina Carrier<br />

Corni<br />

Sandro Ceccarelli*<br />

Giuseppe Amatulli*<br />

Fabio Cardone<br />

Alceo Zampa<br />

Stefano Buldrini<br />

Trombe<br />

Alessandro Caruana*<br />

Edy Vallett<br />

Alessandro Ghidotti<br />

Tromboni<br />

Giuliano Rizzotto*<br />

Massimiliano Squadrito<br />

Trombone Basso<br />

Andrea Arrigoni<br />

Timpani<br />

Stefano Bardella<br />

Ispettore d’orchestra<br />

Amedeo Scodeggio


Soprani<br />

Pierangela Agosti<br />

Carla Ballestracci<br />

Simona Cataldo<br />

Silvia Cattaneo<br />

Luisa De Stephanis<br />

Emanuela Di Loreto<br />

Paola Giacalone<br />

Anila Gjermeni<br />

Anna M. Maggi<br />

Elisabetta Malighetti<br />

Giulietta Marchesini<br />

Franca Marcucci<br />

Patricia Mc Gibbony<br />

Ivana Menegardo<br />

Ju Yeon Oh<br />

Regina Partel<br />

Anna Petrone<br />

Giovanna Piere<br />

Elena Platone<br />

Greta Portaluppi<br />

M. Antonietta Preti<br />

Elona Racaku<br />

Adalgisa Ravasio<br />

Mirella Sala<br />

Kiko Sawayama<br />

Manuela Sorani<br />

M.Rose Steutel<br />

Kaoru Suzuki<br />

Chiara Terzaghi<br />

Francesca Trivini<br />

Giosiana Troiano<br />

Elona Troqe<br />

Giovanna Zawadsky<br />

Mezzosoprani<br />

Silvana Barbi<br />

Fausta Bottani<br />

Yuka Fukui<br />

Francesca Giorgi<br />

Rachael Goreing<br />

Jasna Klasic<br />

Dagmar Hrncirikova<br />

Monica Magrini<br />

Lia Mastropierro<br />

Federica Moglia<br />

M. Teresa Tramontin<br />

Alessandra Zinni<br />

Contralti<br />

Teodora Dimitrova<br />

Annalisa Dossi<br />

Renata Ellero<br />

Adele Foglieni<br />

Marta Furlan<br />

M. Cristina Michel<br />

Christine Lee Mo<br />

Matilde Oggioni<br />

Alessandra Palidda<br />

Giuliana Scaccabarozzi<br />

Luciana Scolari<br />

Elena Villani<br />

Roberta Zanuso<br />

Tenori<br />

Alberto Calonego<br />

Tonino Carai<br />

Francesco Casella<br />

Dragos Cohal<br />

Matteo Demunari<br />

Paolo De Tuglie<br />

Giovanni Distefano<br />

Martino Dossi<br />

Luigi Fiorani<br />

Francesco Frasca<br />

Giovanni Granata<br />

Claudio Grasso<br />

Chul Ho Lee<br />

Sungchun Kim<br />

Giuseppe Loguercio<br />

Mirko Luppi<br />

Giovanni Maestrone<br />

Alain Mangani<br />

GianBattista Mazzola<br />

Biagio Meloni<br />

Gianluca Panella<br />

Franco Previdi<br />

Andrea Sattin<br />

Francesco Torrisi<br />

Francesco Vigani<br />

Organico del Coro<br />

Baritoni<br />

Umberto Bocchiola<br />

Fausto Candi<br />

Baba Hiroki<br />

Giuseppe Lisca<br />

Daniele Veltri<br />

Bassi<br />

Marco Baricevic<br />

Giuseppe Corrieri<br />

Andrea Locati<br />

Giancarlo Maniga<br />

Riccardo Margaria<br />

Riccardo Morlini<br />

Claudio Pezzi<br />

Matteo Pillitteri<br />

Luigi Ponzi<br />

Stefano Ranzi<br />

Fabrizio Scrivanti<br />

Giorgio Senatore<br />

Luigi Tasselli<br />

Roberto Zanoni<br />

Segreteria del Coro<br />

Maria Cristina Michel<br />

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