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I maligni dicono che nella<br />
Chiesa, quando non sappiamo<br />
cosa fare, costituiamo una bella<br />
commissione. Sarà vero. Ora,<br />
però, anche la politica prende<br />
la stessa strada. Il presidente<br />
Napolitano ha formato due<br />
commissioni di saggi, una<br />
economica e l’altra su temi<br />
istituzionali, per uscire dallo<br />
stallo politico. L’esito? Tutto da<br />
vedere. Certo è che l’impressione<br />
di una perdita di tempo causata<br />
dall’ennesima incapacità <strong>del</strong>la<br />
politica di dare una risposta alle<br />
esigenze <strong>del</strong> Paese è abbastanza<br />
palese. <strong>La</strong> rigidità e i veti incrociati<br />
non stanno portando a nulla se<br />
non a farci arrivare al 16 aprile<br />
quando il Parlamento inizierà a<br />
votare per il nuovo inquilino <strong>del</strong><br />
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<br />
Quirinale. Una volta eletto il nuovo<br />
presidente, Napolitano potrebbe<br />
dimettersi immediatamente senza<br />
arrivare alla scadenza naturale<br />
<strong>del</strong> 15 maggio favorendo così<br />
l’insediamento e la ripresa da<br />
parte <strong>del</strong> nuovo Capo <strong>del</strong>lo Stato<br />
<strong>del</strong>le consultazioni. Se ci sarà<br />
un incarico pieno per il governo<br />
(magari ancora a Bersani),<br />
questo potrebbe presentarsi<br />
in Parlamento, ma davanti a<br />
una bocciatura si aprirebbe<br />
inevitabilmente la strada verso<br />
nuove elezioni e con la stessa<br />
legge elettorale. Destino segnato,<br />
esiti incerti, prospettive nulle a<br />
meno di improbabili conversioni<br />
e convergenze. Intanto l’Italia<br />
boccheggia e all’orizzonte non c’è<br />
alcuna inversione di tendenza.<br />
L’economia reale è allo stremo. I<br />
dati raccontano la disoccupazione,<br />
non solo quella giovanile, ma<br />
anche quella dei 40/50enni padri<br />
e madri di famiglia, la chiusura<br />
continua di imprese anche nel<br />
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bresciano e l’ormai quasi esaurita<br />
capacità dei risparmi di una<br />
vita che finora hanno permesso<br />
di tirare avanti. Nonostante le<br />
previsioni il cambio di marcia non<br />
è ancora cominciato e anche il<br />
decreto <strong>del</strong> governo Monti, chiesto<br />
all’unanimità dal Parlamento, che<br />
dovrebbe permettere agli enti<br />
locali di pagare in due anni 40<br />
miliardi di credito alle imprese<br />
è un inizio con effetti a medio -<br />
lungo termine. Come sempre da<br />
subito invece bisognerà finanziare<br />
l’operazione. Come? Grazie<br />
ai cittadini che non potranno<br />
scampare, probabilmente, né<br />
all’aumento <strong>del</strong>l’addizionale Irpef<br />
su base regionale, né alla crescita<br />
di un punto <strong>del</strong>l’Iva su un’ampia<br />
serie di prodotti di consumo.<br />
Oltre al danno la beffa. Se ci andrà<br />
bene eviteremo a breve la famosa<br />
Tares, tassa comunale sui rifiuti<br />
e i servizi, istituita nell’ottobre<br />
2011 dal governo Berlusconi,<br />
che dovrebbe entrare in vigore<br />
<br />
a luglio di quest’anno. Insomma<br />
fatti e misfatti di ordinaria italica<br />
follia con il persistente e continuo<br />
dubbio che la politica sia altro<br />
rispetto alla vita reale dei cittadini.<br />
Per ora poche speranze anche<br />
da quei cittadini a 5 stelle che da<br />
quando sono in Parlamento non<br />
hanno fatto altro che agire per<br />
poter mantenere la loro immagine<br />
di duri e puri. Certo a tutti e anche<br />
a loro bisognerebbe far pervenire<br />
la richiesta d’aiuto che giunge<br />
quotidianamente alle parrocchie<br />
e alle Caritas e che non ha fine da<br />
quando i Comuni non sanno più<br />
cosa fare perché non hanno soldi<br />
per i servizi sociali. Ma ancora di<br />
più a tutti bisognerebbe ricordare<br />
che se non arriverà presto un<br />
segnale dalla politica di amore<br />
vero e disinteressato al Paese<br />
attraverso una idealità forte e<br />
concreta la corda <strong>del</strong>la concordia<br />
sociale potrebbe spezzarsi con<br />
conseguenze imprevedibili per<br />
tutti, politici compresi.<br />
<br />
<br />
<br />
Brescia.<br />
<strong>La</strong> politica e la città:<br />
percorsi paralleli<br />
4<br />
Fucine di Darfo.<br />
Gerry: senza Dio<br />
non posso più vivere<br />
<br />
Il caso “Sofia”.<br />
<strong>La</strong> libertà<br />
di cura fraintesa<br />
<br />
Crisi dei consumi.<br />
<strong>La</strong> classe media<br />
e gli hard discount<br />
<br />
Brescia calcio.<br />
Tutti uniti per<br />
il rush finale<br />
<br />
Ogni O volta che passo davanti alla Pallata mi si stringe il cuore.<br />
r Il “dissuasore” che hanno messo sul bordo <strong>del</strong>la fontana<br />
per p impedire di sedersi, prescindendo dai fiori, è fuori luogo,<br />
stonato. s Non commento le ragioni politico - sociali <strong>del</strong>l’intervento,<br />
t ma considero che quel bordo era nato con una sua<br />
funzione, f che era stata gradualmente assimilata e inserita<br />
nell’uso n che i cittadini avevano voluto farne, in quell’angolo<br />
an aantico<br />
<strong>del</strong>la città. Quella struttura si era amalgamata gradual-<br />
me mmente,<br />
diventando parte di un insieme in armonia. Togliere di<br />
colp ccolpo<br />
la funzione di appoggio e di “seduta” al bordo <strong>del</strong>la fonta-<br />
na, nna,<br />
funzione fu acquisita nei secoli, è stato come snaturarne l’insie-<br />
me mme<br />
perc perché si è tolto ciò che i cittadini avevano aggiunto all’opera<br />
<strong>del</strong>l’artist de <strong>del</strong>l’artista. È stato usare violenza a un bel monumento. Stesso di-<br />
scorso sc scorso si pu può fare per altri casi (cambiano le amministrazioni, i difetti<br />
restano) re restano) come,<br />
ad esempio, per quei merli ghibellini appiccicati sulla tor-<br />
re <strong>del</strong> Pegol in ppiazza<br />
<strong>del</strong> Duomo. Se proprio si volevano fare, possibile che<br />
non ci fosse modo mo di renderli meno invasivi, meno forzatamente nuovi su<br />
una struttura co così prestigiosa e così storicamente importante per la città?<br />
Lourdes<br />
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<br />
Dorotee di Brescia<br />
Don Luca Passi,<br />
beato tra noi
IL FATTO<br />
venturelli@lavoce<strong>del</strong>popolo.it<br />
Brescia Si avvicina la data <strong>del</strong>le elezioni amministrative<br />
<strong>La</strong> politica e la città:<br />
percorsi paralleli<br />
Del Bono (Pd) lancia le primarie di coalizione che si terranno il 14 aprile; una<br />
trasmissione televisiva riporta al centro <strong>del</strong> dibattito il tema ambientale. movimenti,<br />
gruppi, parrocchie non restano con le mani in mano e pungolano la politica<br />
DI mASSImO venTureLLI<br />
<strong>La</strong> corsa verso un appuntamento<br />
elettorale non è cadenzata<br />
dallo stesso passo.<br />
È piuttosto un percorso<br />
che conosce strappi e<br />
accelerazioni improvvise. Anche quella<br />
per palazzo Loggia, che chiamerà al<br />
voto i bresciani il 26 e 27 maggio prossimo,<br />
non fa eccezione. Anche perché<br />
si tratta di una volata lunga, lanciata<br />
con largo anticipo, soprattutto dagli<br />
avversari <strong>del</strong> sindaco uscente Adriano<br />
Paroli. Fenaroli e Del Bono hanno<br />
dichiarato la propria disponibilità più<br />
di un anno fa, <strong>La</strong>ura Castelletti e Francesco<br />
Onofri (già ai nastri di partenza<br />
nel 2008 insieme a Paroli e Del Bono)<br />
non sono mai usciti di scena. Per mesi<br />
gli sfidanti <strong>del</strong> sindaco hanno percorso<br />
in lungo e in largo la città per<br />
incontrare cittadini, associazioni, per<br />
conoscere il territorio e creare con<br />
questo una proposta credibile per la<br />
città. È stata la politica, in questa fase,<br />
ad imprimere tempi e ritmi <strong>del</strong>la corsa.<br />
Per settimane, nel centro-sinistra,<br />
Le PrImArIe DeL PD<br />
emilio Del Bono<br />
A capo di una proposta aperta alla città<br />
Il 27 marzo scorso Emilio Del Bono ha<br />
annunciato l'indizione <strong>del</strong>le primarie<br />
di coalizione. "L'ho fatto – afferma –<br />
dopo aver verificato una condivisione<br />
programmatica e avere lavorato per<br />
dare alla nostra coalizione i confini più<br />
ampi possibile"<br />
Quello che vi separa dal 14 aprile<br />
è un tempo sufficiente per far<br />
capire ai bresciani il senso di questo<br />
passaggio nella corsa a Palazzo<br />
Loggia?<br />
Non credo che si debba limitare<br />
questo tempo alle primarie. È il<br />
voto di fine maggio il vero termine<br />
entro cui dobbiamo cercare di far<br />
comprendere ai bresciani la bontà<br />
e la novità di una coalizione, che è<br />
molto più ampia, con le sue sette<br />
liste, <strong>del</strong>l’ambito <strong>del</strong> centro-sinistra, e<br />
che guarda con grande attenzione al<br />
mondo civico e a alla società civile.<br />
A questa coalizione manca però<br />
A poche settimane dal voto amministrativo<br />
il dibattito politico a Brescia si anima. Del<br />
Bono annuncia le primarie di coalizione<br />
e la trasmissione di rai 3 “Presadiretta”<br />
riporta in cima all’agenda <strong>del</strong>la politica il<br />
tema ambientale. Da “I cristiani e la città” il<br />
documento finale che sarà offerto ai candidati<br />
come contributo alla Brescia <strong>del</strong> futuro<br />
ha tenuto banco il tema <strong>del</strong>le primarie<br />
di coalizione, così come in tutta quella<br />
zona “civica” a cui guardano Onofri e<br />
la Castelletti si è continuato a lavorare<br />
su un progetto svincolato dai partiti,<br />
per altro evitando sino alla fine di<br />
chiudere la porta, almeno per quel che<br />
riguarda il primo turno, ad eventuali<br />
accordi con le principali forze politiche.<br />
Sul versante <strong>del</strong> centro-destra,<br />
soprattutto nel periodo a cavallo tra<br />
la fine <strong>del</strong> 2012 e le prime settimane di<br />
quest’anno quando a livello nazionale<br />
i rapporti tra Pdl e Lega erano ai minimi<br />
storici, si è molto discusso sulla<br />
possibilità di ripresentare per la Loggia<br />
quella stessa coalizione che nel<br />
2008 aveva permesso la vittoria di Paroli<br />
al primo turno. <strong>La</strong> parentesi <strong>del</strong>le<br />
elezioni politiche e <strong>del</strong>le regionali che,<br />
come era ovvio attendersi, ha finito<br />
col relegare in un angolo il dibattito<br />
amministrativo che ha trovato qualche<br />
motivo di interesse nella discesa<br />
in campo di due fratelli illustri: Gianfranco<br />
Paroli, fratello <strong>del</strong> sindaco, e<br />
<strong>La</strong>ura castelletti. Più <strong>del</strong>uso o<br />
amareggiato dalla scelta di correre<br />
da sola?<br />
Prevale il senso di amarezza. Sono<br />
certo che, proprio sulla base di<br />
quell’opposizione anche severa che<br />
in questi anni ha fatto alla giunta<br />
Paroli, il dialogo con <strong>La</strong>ura Castelletti<br />
sarà ripreso per un eventuale turno di<br />
ballottaggio.<br />
Perché gli elettori che si recheranno<br />
domenica 14 ai seggi dovrebbero<br />
scegliere emilio Del Bono?<br />
Innanzitutto perché la mia<br />
candidatura non è quella di un<br />
improvvisato, ma è stata costruita<br />
sulla base degli anni trascorsi alla<br />
guida <strong>del</strong>l’opposizione in Palazzo<br />
Loggia. Un'esperienza necessaria<br />
per fronteggiare Paroli sul fronte dei<br />
contenuti e per conoscere i bisogni, le<br />
attese e le priorità <strong>del</strong>la città.<br />
cioè?<br />
Roberto Margaroli, fratello di Maurizio,<br />
<strong>del</strong>l’assessore al Commercio, che<br />
insieme danno vita alla lista civica<br />
contro la movida (ma non solo) “Paroligianfrancosindacodibrescia”<br />
Poi,<br />
all’improvviso, nell’arco di pochi giorni<br />
un violento quanto improvviso scatto<br />
in avanti. <strong>La</strong>ura Castelletti, a lungo<br />
corteggiata dal Pd rompe gli indugi e,<br />
come raccontato anche su queste pagine,<br />
decide per la corsa in solitaria,<br />
convinta com’è che con la frammentazione<br />
di proposte e candidati, con il<br />
voto “grillino” le urne possano aprirle<br />
la strada per il ballottaggio magari ai<br />
danni di Del Bono e <strong>del</strong> Pd che, a suo<br />
dire, non hanno avuto il coraggio di<br />
battere la strada di una guida civica<br />
per la coalizione di centro-sinistra. A<br />
poche ore di distanza arrivano da Milano,<br />
dove nel frattempo il nuovo consiglio<br />
regionale si è messo al lavoro,<br />
le dimissioni <strong>del</strong> vice sindaco Fabio<br />
Rolfi che opta per la Regione. Il sindaco<br />
Paroli procede a un rimpasto<br />
di giunta che molti osservatori <strong>del</strong>le<br />
Credo che il tema ambientale sia una<br />
priorità e lo dico non sulla scorta <strong>del</strong><br />
clamore suscitato dalla puntata di<br />
Presadiretta dei giorni scorsi, ma sulla<br />
base di una denuncia operata senza<br />
soluzione di continuità in questi cinque<br />
anni di opposizione circa l’assenza di<br />
politiche ambientali sostenibili, così<br />
come le risposte che dobbiamo fornire<br />
alla situazione di difficoltà economiche<br />
che sta mettendo in ginocchio tante<br />
famiglie.<br />
vicende <strong>del</strong>la Loggia leggono come<br />
una sorta di “prova generale” di un<br />
nuovo mandato. Del Bono, incassato<br />
il no <strong>del</strong>la Castelletti, nel corso di un<br />
incontro pubblico con altri esponenti<br />
<strong>del</strong> centro-sinistra rompe gli indugi<br />
e apre alle primarie di coalizione: si<br />
terranno il 14 aprile. Per ultimo arriva<br />
il ciclone Pcb riversato sulla città<br />
dalla trasmissione “Presadiretta” che<br />
Rai 3 ha mandato in onda la sera di<br />
Pasqua. Due ore di informazione televisiva<br />
non sempre corretta (come<br />
si legge in altra parte <strong>del</strong> giornale)<br />
con dimenticanze e omissioni probabilmente<br />
usate ad arte per ragioni di<br />
“racconto televisivo”… Una bomba<br />
marco Fenaroli<br />
L'importante è la coalizione<br />
Sin dall’annuncio suo <strong>del</strong> impegno<br />
per la città Marco Fenaroli si era<br />
dichiarato non candidato sindaco,<br />
ma ad eventuali primarie <strong>del</strong> centrosinistra.<br />
Per questo è soddisfatto <strong>del</strong>la<br />
scelta di Del Bono “Sono sempre<br />
stato convinto – afferma al proposto<br />
il capofila <strong>del</strong> progetto che in questi<br />
mesi ha assunto il nome di “Al<br />
lavoro con Brescia” – che le primarie<br />
fossero lo strumento più indicato per<br />
coinvolgere i cittadini in uno sforzo<br />
di riflessione e per dire alla città<br />
le ragioni di un’alleanza di centrosinistra<br />
aperta al dialogo con Brescia”.<br />
<strong>La</strong> scelta <strong>del</strong> 14 aprile non rischia<br />
di fare <strong>del</strong>le primarie un'occasione<br />
condizionata da tempi troppo<br />
ristretti?<br />
I tempi sono oggettivamente<br />
ristretti. Mi piace però ricordare<br />
che il confronto con Del Bono in<br />
tutti questi mesi non è mai venuto<br />
mediatica che stravolge l’agenda di<br />
tutte le forze impegnate nella corsa<br />
per le elezioni <strong>del</strong> prossimo maggio,<br />
costrette a mettere il tema ambiente<br />
al primo posto <strong>del</strong>le priorità. Nelle ultime<br />
ore, infine, la notizia di un terzo<br />
candidato alle primarie <strong>del</strong> centrosinistra:<br />
con Del Bono e Fenaroli ci<br />
sarà anche Maria Cipriano, segretaria<br />
<strong>del</strong> Psi bresciano. <strong>La</strong> corsa all'interno<br />
<strong>del</strong> centro-sinistra sarà dunque a tre.<br />
Emilio Del Bono e Marco Fenaroli,<br />
in questa pagina, illustrano alla città<br />
le ragioni <strong>del</strong>la loro candidatura. Brescia<br />
risponde presentando le proposte<br />
elaborate nel percorso “I cristiani<br />
e la città”.<br />
meno, anche grazie all’interesse<br />
che tante associazioni e realtà <strong>del</strong><br />
territorio hanno dimostrato nei nostri<br />
confronti.<br />
e <strong>del</strong> percorso fatto in questi mesi<br />
con “Al lavoro con Brescia” che ne<br />
sarà? Troverà sintesi nel programma<br />
<strong>del</strong> centro-sinistra?<br />
<strong>La</strong> disponibilità al dialogo, al<br />
confronto e alla mediazione è alla<br />
base di ogni processo che porta alla<br />
creazione di un’alleanza. Per questo<br />
credo che il lavoro compiuto sia<br />
da “Al lavoro con Brescia”, dal Pd<br />
e dalle altre realtà che entreranno<br />
a fare parte <strong>del</strong>l’alleanza diventerà<br />
patrimonio comune e condiviso<br />
messo a disposizione <strong>del</strong>la città.<br />
Alla coalizione manca il nome di<br />
<strong>La</strong>ura castelletti…<br />
Riguardo alla scelta operata da <strong>La</strong>ura<br />
Castelletti spero che si possa trovare<br />
la strada per tornare a riannodare i fili
<strong>La</strong> presentazione a quelli che<br />
saranno i candidati alla carica di<br />
sindaco di Brescia <strong>del</strong> documento<br />
di sintesi è solo l’ultimo atto di<br />
un percorso che “I cristiani e la<br />
città” hanno intrapreso ancora<br />
nel novembre <strong>del</strong>lo scorso anno,<br />
quando, nella parrocchia di San<br />
Gaudenzio hanno gettato le basi<br />
per la creazione di un laboratorio<br />
in grado di formulare una parola<br />
cristiana sulla Brescia di oggi<br />
e di domani. L’idea di fondo<br />
che ha mosso il gruppo è stata<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Non è stata solo la politica a muoversi,<br />
con passo più o meno spedito,<br />
verso le elezioni amministrative <strong>del</strong><br />
prossimo maggio. Anche quella base<br />
a cui partiti, liste civiche e candidati<br />
spesso dichiarano di volersi rifare<br />
si è mossa per pensare e progettare<br />
un’idea di città da condividere con i<br />
futuri amministratori. Si è trattato di<br />
un movimento che in questi mesi a<br />
Brescia ha trovato la sua espressione<br />
più interessante nell’esperienza<br />
de “I cristiani e la città”. Un gruppo<br />
di cristiani, sacerdoti e laici, animati<br />
da una particolare passione per la<br />
Brescia che hanno voluto dare vita a<br />
un laboratorio di spunti e di idee in vista<br />
di una “parola cristiana sulla città”,<br />
in vista <strong>del</strong>le elezioni amministrative.<br />
Quattro incontri realizzati nello scorso<br />
mese di novembre hanno permesso<br />
di raccogliere idee e proposte su<br />
alcuni temi chiave come il welfare, la<br />
cultura, l’educazione, l’ambiente. <strong>La</strong><br />
ricchezza <strong>del</strong> confronto è diventata un<br />
documento pronto per essere offerto<br />
a chi si candiderà per palazzo Loggia.<br />
“Brescia, un patrimonio d’umanità” è<br />
il titolo <strong>del</strong>la parte di documento dedicato<br />
a cultura, università e saperi. Un<br />
campo molto vasto su cui lo specifico<br />
laboratorio d’idee de “I cristiani e la<br />
città” ha cercato di offrire proposte<br />
concrete e sostenibili, “buone prassi<br />
all’interno di un progetto più grande.<br />
Brescia si è rivelata una città attraversata<br />
da una straordinaria varietà<br />
nell’offerta culturale, da considerare<br />
come un territorio articolato chiamato<br />
a costruire e comunicare organicamente<br />
la propria offerta culturale.<br />
Come? <strong>La</strong>vorando per la tessitura di<br />
reti sempre più fitte, di circoli virtuosi<br />
di collaborazione tra i diversi attori<br />
<strong>del</strong>l’azione culturale; puntando sulla<br />
formazione di nuove professionalità,<br />
intensificando la concertazione tra<br />
enti pubblici e privati nella stesura di<br />
progetti concreti, avviando una partnership<br />
strategia in cui il privato non<br />
sia più un semplice finanziatore, da<br />
diventi parte attiva <strong>del</strong> progetto. Un<br />
posto di riguardo è stato riservato<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
quella di raccogliere idee, per<br />
favorire il dialogo nelle comunità<br />
cristiane <strong>del</strong>la città su alcuni temi<br />
di carattere sociale e politico (il<br />
welfare, la cultura, l’educazione,<br />
l’ambiente), alla luce <strong>del</strong>la Parola<br />
di Dio, in particolare <strong>del</strong> brano<br />
evangelico <strong>del</strong> buon samaritano.<br />
Le idee raccolte saranno offerte a<br />
tutta la città, in particolare a chi<br />
si candiderà per guidarla. Sin da<br />
principio hanno messo in chiaro<br />
che il progetto si sarebbe esaurito<br />
nell’animazione <strong>del</strong> dibattito nelle<br />
al ruolo <strong>del</strong>le università cittadine. <strong>La</strong><br />
collaborazione con gli atenei, si legge<br />
nel documento finale, deve mirare<br />
alla creazione di poli di eccellenza per<br />
fare diventare Brescia una vera città<br />
universitaria. In questa propettiva, è<br />
una <strong>del</strong>le proposte de “I cristiani e la<br />
città”, la Fondazione Eulo dovrebbe<br />
mettere maggiori fondi a disposizione<br />
per i centri di ricerca, maggiore<br />
attenzione dovrebbe avere il diritto<br />
allo studio perché, anche in un tempo<br />
di crisi come quello attuale, l’accesso<br />
all’università non diventi un privilegio<br />
per pochi. Grazie alla mediazione <strong>del</strong><br />
Comune andrebbe favorito l’incontro<br />
tra università e mondo <strong>del</strong> lavoro e<br />
una maggiore cooperazione con le<br />
università per fare in modo che gli atenei<br />
bresciani diventino “interessanti”<br />
per un numero sempre maggiore di<br />
studenti stranieri.<br />
Di territorio, ambiente e sviluppo<br />
tratta, invece, la parte di documento<br />
dedicata a “Brescia città sostenibile”<br />
Inquinamento da Pcb, contaminazione<br />
<strong>del</strong>le acque superficiali e sotterranee,<br />
qualità <strong>del</strong>l’aria e gestione dei<br />
rifiuti sono i nodi venuti al pettine di<br />
una città che per decenni ha seguito<br />
un mo<strong>del</strong>lo di sviluppo che aveva al<br />
centro la crescita. Come porre rimedio<br />
a questa situazione? <strong>La</strong> risposta<br />
individuata da “I cristiani e la città” è<br />
quella di un recupero <strong>del</strong>la dimensione<br />
relazionale anche con l’ambiente.<br />
Servono nuovi stili di vita che permettano<br />
la piena realizzazione <strong>del</strong>l’uomo<br />
nella sua dignità come essere umano<br />
e non come mero consumatore.<br />
I bresciani devono però assumere<br />
l’impegno di diventare cittadini attivi<br />
e solidali, disponibili a fare rete per<br />
realizzare modi possibili per un futuro<br />
ambientale sostenibile.<br />
Una città fraterna è quella immaginata<br />
dal laboratorio d’idee sul welfare per<br />
la quantità, la qualità, la diffusione e la<br />
sostenibilità dei servizi a garanzia <strong>del</strong>la<br />
persona e <strong>del</strong>le aggregazioni sociali,<br />
a partire dalla famiglia. Per “I cristiani<br />
e la città” è imperativo categorico, in<br />
questo campo, “mantenere un sistema<br />
universalistico capace di garantire<br />
alla persona servizi e prestazioni<br />
mediante la presa in carico integrale<br />
<strong>del</strong> suo bisogno e la conseguente organizzazione<br />
di una risposte integrata<br />
e adeguata al bisogno stesso anche in<br />
considerazione <strong>del</strong> contesto famigliare”.<br />
<strong>La</strong> città, in questa prospettiva, è<br />
chiamata non tanto a reperire le risorse<br />
ma a mettersi in gioco e a sviluppa-<br />
comunità e nella raccolta di buone<br />
idee. Il laboratorio non aveva<br />
dunque alcun fine politico: niente<br />
adesioni a partiti o costituzione di<br />
liste, neppure civiche.<br />
Celebrati i quattro incontri<br />
tematici, più un quinto conclusivo,<br />
“I cristiani e la città” hanno<br />
proceduto alla stesura <strong>del</strong><br />
documento finale da consegnare<br />
ai candidati in corsa per la carica<br />
di sindaco di Brescia perché ne<br />
traggano suggerimento per il<br />
proprio progetto di città.<br />
re solidarietà per fare in modo che il<br />
welfare non finisca per diventare un<br />
privilegio per pochi fortunati.<br />
Ai futuri amministratori “I cristiani e<br />
la città” consegnano la richiesta per<br />
una nuova stagione di politiche sociali<br />
attive, capaci cioè di progettualità<br />
future e pensate, come avvenuto<br />
sino a oggi, non solo per tamponare<br />
buchi <strong>del</strong> passato. Chiedono azioni<br />
che riescano a mobilitare meglio<br />
le attività di tutti coloro che sono in<br />
campo a produrre servizi di welfare.<br />
In questa parte di documento c’è anche<br />
la chiamata una assunzione di<br />
responsabilità dei cittadini, invitati a<br />
percorrere la strada <strong>del</strong>la coprogettazione<br />
con l’amministrazione pubblica,<br />
a riscoprire la capacità di collaborare:<br />
un invito alla creazione di un welfare<br />
partecipato e integrato. In tema di<br />
città fraterna non poteva mancare un<br />
contributo sull’immigrazione. A Brescia<br />
oggi vivono quasi 40mila stranieri.<br />
<strong>La</strong> dimensione <strong>del</strong> fenomeno e la<br />
sua eterogeneità pongono una serie di<br />
problemi che devono essere affrontati<br />
proprio a partire da un livello politico<br />
con una azione sul lungo periodo, non<br />
emergenziale, per creare le condizioni<br />
giuridiche, culturali, religiose e sociali<br />
atte a favorire un percorso chiaro, sul<br />
versante dei diritti e dei doveri, verso<br />
l’integrazione. È un territorio, quello<br />
<strong>del</strong>l’integrazione, che pone a chi vive<br />
da cristiano nella città un dovere<br />
inappellabile: favorire la creazione<br />
di spazi per la partecipazione alla vita<br />
<strong>del</strong>la città anche per questi nuovi<br />
bresciani, stimolandoli all’assunzione<br />
<strong>del</strong>le responsabilità che sono <strong>del</strong>la cittadinanza<br />
attiva. Prioritario, in questa<br />
prospettiva, diventa il conferimento<br />
<strong>del</strong>la cittadinanza ai giovani nati e cresciuti<br />
in Italia, al compimento <strong>del</strong> 18°<br />
anno d’età, come previsto dalla legge<br />
91 <strong>del</strong> 1992.<br />
Con “Brescia, città educativa” e la<br />
parte dedicata a famiglia, giovani e<br />
istruzione si chiude il documento che<br />
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<br />
“I cristiani e la città” intendono consegnare<br />
ai futuri amministratori. È un<br />
tema trasversale quello <strong>del</strong>l’educazione<br />
che chiede una visione d’insieme<br />
per una progettazione che parta da<br />
una attenta lettura <strong>del</strong> continui mutamento<br />
dei bisogni educativi <strong>del</strong>la<br />
città. L’educazione e le politiche per i<br />
minori diventano sempre più necessarie<br />
per l’integrazione e la cittadinanza.<br />
Non mancano, però, quelle che “I cristiani<br />
e la città”, in campo educativo,<br />
definiscono “ferite da curare”. Alcune<br />
sono dovute a politiche nazionali<br />
(classi troppo numerose, eliminazione<br />
<strong>del</strong>le compresenze, riduzione <strong>del</strong>le<br />
ore per il sostegno). Su queste l’amministrazione<br />
può intervenire con il<br />
rafforzamento dei servizi integrativi.<br />
Altre ferite sono locali, come l’impoverimento<br />
complessivo <strong>del</strong> servizio<br />
dei nidi e <strong>del</strong>le scuole <strong>del</strong>l’infanzia.<br />
Servono non tanto servizi importanti<br />
non tanto in termini quantitativi,<br />
quanto per la visione educativa che<br />
li caratterizza. Ai giovani, di cui a<br />
Brescia si interessano soprattutto i<br />
45 oratori, è dedicata l’ultima parte<br />
<strong>del</strong> documento. “I cristiani e la città”<br />
chiede l’istituzione di un assessorato<br />
che non pensi all’organizzazione di<br />
attività, ma crei piuttosto connessioni,<br />
assicurando senso e direzione. Chi<br />
ha partecipato al laboratorio d’idee<br />
ha chiesto. Infine, forme di coordinamento<br />
tra le diverse agenzie educative<br />
e un ruolo attivo <strong>del</strong>l’amministrazione<br />
comunale nel potenziamento <strong>del</strong>la<br />
qualità <strong>del</strong>la scuola.
on era mai successo nella<br />
storia repubblicana<br />
che un presidente <strong>del</strong>la<br />
Repubblica si vedesse<br />
costretto a nominare un<br />
gruppo di esperti per far fronte all’incapacità<br />
<strong>del</strong>la politica di dare un governo<br />
al Paese. Preso atto <strong>del</strong> fallimento<br />
di Bersani e <strong>del</strong> sostanziale buco<br />
nell’acqua <strong>del</strong> suo stesso tentativo<br />
di trovare una soluzione in extremis<br />
Giorgio Napolitano ha nominato due<br />
commissioni di saggi. 10 facilitatori,<br />
questa la qualifica che i saggi si sono<br />
dati, per indicare alle forze politiche<br />
vecchie e nuove alcune riforme su<br />
cui trovare un minimo di convergenza<br />
per dare al Paese un governo. <strong>La</strong>rgo<br />
spazio è stato dato nei giorni successivi<br />
alle reazioni <strong>del</strong>le forze politiche<br />
passate da un appoggio più o<br />
meno convinto a una totale presa di<br />
distanza dall’iniziativa di Napolitano.<br />
Il Presidente è stato accusato, in modo<br />
neppure troppo velato, dal Pdl di<br />
aver voluto in questo modo prendere<br />
tempo per cercare un accordo tra<br />
Pd, Movimento 5 Stelle e Scelta Civica<br />
per la formazione di un esecutivo<br />
e per la scelta <strong>del</strong> nuovo inquilino <strong>del</strong><br />
Quirinale. Sostanziale bocciatura per<br />
i saggi è giunta anche da Beppe Grillo<br />
che li ha definiti badanti <strong>del</strong>la democrazia.<br />
Anche in casa Pd c’è qualche<br />
malumore di troppo per una scelta<br />
che è sicuramente irrituale, così come<br />
irrituale è stata anche la decisio-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ne <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />
di affidare ad un comunicato stampa<br />
la replica alle critiche giuntegli dalla<br />
politica. Osservatori e politologi hanno<br />
passato ai raggi x i profili e le competenze<br />
dei 10 facilitatori, suddivisi in<br />
<br />
<br />
“L’augurio è che noi, come Chiesa,<br />
innanzitutto prendiamo coscienza<br />
e raccogliamo con gratitudine lo<br />
scossone, l’invito al risveglio, che<br />
ci viene da questo nuovo Pontificato.<br />
E, attraverso di noi, giunga alle<br />
classi dirigenti e al Paese tutto l’esigenza<br />
di smetterla con i giuochi di<br />
ruolo. Ognuno – secondo il proprio<br />
interesse e il proprio punto di vista<br />
– si sforzi, soprattutto in questo<br />
momento, di cercare il bene di tutti.<br />
<br />
<br />
In media le carceri italiane<br />
ospitano 140 detenuti ogni 100<br />
posti disponibili in base alla<br />
capienza regolamentare (dati<br />
primo bimestre 2013) ma in alcuni<br />
si supera anche quota 300, come<br />
a <strong>La</strong>mezia Terme (303,3). In 23<br />
istituti su 209 ci sono 200 detenuti<br />
per 100 posti, come ad esempio alla<br />
Dozza di Bologna (235) o al San<br />
Vittore di Milano (229,6). Nell’80%<br />
<strong>del</strong>le carceri ci sono più detenuti<br />
che posti disponibili. Un’indagine<br />
comparata a livello europeo (tra<br />
due diverse commissioni: una per le<br />
riforme di natura economico-sociale<br />
ed europea e l’altra per quelle istituzionali.<br />
In attesa che i saggi portino a<br />
termine il compito loro assegnato dal<br />
Presidente <strong>del</strong>la Repubblica (in otto/<br />
dieci giorni, ndr.) pochi hanno sottolineato<br />
che l’iniziativa di Napolitano<br />
suona come l’ennesima e forse decisiva<br />
bocciatura <strong>del</strong>la politica, di quella<br />
vecchia ma anche di quella nuova.<br />
Pesa su questo giudizio l’incapacità o<br />
la mancata volontà di saper anteporre<br />
alle ragioni di parte, a ruggini antiche<br />
e moderne, l’interesse di un Paese<br />
sempre più in difficoltà. Pesa l’inca-<br />
<br />
Perché non succeda che, per difendere<br />
l’interesse di una parte, la nave<br />
vada a picco o, comunque, incontri<br />
ulteriori e gravissime difficoltà. Bisogna<br />
fra l’altro trovare una soluzione<br />
politica – provvisoria per quanto<br />
si voglia –capace di far uscire il Paese<br />
dalle secche e dai pericoli che<br />
stiamo vivendo”. È questo l’augurio,<br />
che ha forse più i toni di un appello,<br />
che mons. Mariano Crociata (nella<br />
foto), segretario <strong>del</strong>la Conferenza<br />
Italia, Spagna, Francia, Regno<br />
Unito e Germania) realizzata<br />
dall’Istituto Cattaneo di Bologna<br />
rivela che le carceri in Italia<br />
sono più affollate oggi che prima<br />
<strong>del</strong>l’indulto <strong>del</strong> 2006 e lo sono più<br />
di quelle di altri Paesi europei,<br />
anche di quelli con livelli di crescita<br />
di detenzione sensibilmente più<br />
alti di quello italiano. Ma che,<br />
evidentemente, controllano meglio<br />
il sovraffollamento. Confrontando<br />
il tasso di densità carceraria<br />
(numero di detenuti per 100 posti<br />
pacità generale di interpretare quella<br />
voglia di cambiamento uscita <strong>del</strong>la<br />
urne come la disponibilità a mettersi<br />
finalmente a servizio <strong>del</strong>l’Italia e dei<br />
suoi problemi, senza no a prescindere<br />
e posizioni ideologiche e pregiudiziali<br />
<strong>La</strong> nomina dei 10 saggi e il compito<br />
loro affidato da Napolitano (che è poi<br />
quello di stendere un programma di<br />
governo) è una sonora bocciatura per<br />
tutti i parlamentari che è anche l’ennesima<br />
beffa da questi perpetrata ai<br />
danni di un Paese che voleva voltare<br />
pagina, che si illudeva che il generalizzato<br />
appello al senso di responsabilità<br />
potesse giungere sino a Roma...<br />
episcopale italiana, ha voluto indirizzare<br />
al mondo politico nazionale.<br />
Si tratta di parole che affondano<br />
nella drammatica situazione che il<br />
Paese sta attraversando. “I problemi<br />
che l’Italia vive in questo momento –<br />
sono state le considerazioni di mons.<br />
Crociata –assumono un carattere<br />
drammatico. Pensiamo a coloro che<br />
perdono il lavoro o l’hanno visto notevolmente<br />
ridotto: persone di mezza<br />
età, che intravedono il rischio di un<br />
disponibili) <strong>del</strong> 2012 si nota subito<br />
la differenza: in Italia è 146, mentre<br />
in Spagna 90, nel Regno Unito 96 e<br />
in Germania 87. In controtendenza<br />
rispetto a quanto avvenuto negli<br />
altri Paesi europei, in Italia il<br />
sovraffollamento carcerario è<br />
cresciuto sensibilmente dall’inizio<br />
di questo secolo, mentre negli<br />
altri Paesi è rimasto stabile o è<br />
diminuito. L’effetto <strong>del</strong>l’indulto<br />
<strong>del</strong> 2006, insomma, è durato poco,<br />
visto che dal 2008 i benefici <strong>del</strong><br />
provvedimento sono svaniti.<br />
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fallimento <strong>del</strong>la propria vita, senza<br />
possibilità o, comunque, con scarsa<br />
possibilità di rientrare nel mondo <strong>del</strong><br />
lavoro. Pensiamo anche al numero<br />
incalcolabile di giovani che ritardano<br />
l’ingresso nel ciclo produttivo o lo<br />
vedono come un miraggio irraggiungibile”.<br />
Per questo, per il segretario<br />
<strong>del</strong>la Cei, è necessario che la politica<br />
sappia rispondere a questioni cruciali<br />
senza impantanarsi in beghe tra le<br />
forze politiche.
li occhi preoccupati<br />
<strong>del</strong> mondo sono puntati<br />
sulla penisola coreana,<br />
dopo l’escalation di<br />
minaccie <strong>del</strong> regime di<br />
Pyongyang, che col passare dei giorni<br />
ha esteso le sue minacce belliche<br />
dalla vicina Corea <strong>del</strong> sud, con cui ha<br />
tagliato ogni linea di comunicazione<br />
militare, alle basi militari americane<br />
nelle isole Guam e Hawaii, nel Pacifico.<br />
Negli obiettivi nordcoreani è finito<br />
per ultimo il Giappone. Una crescita<br />
<strong>del</strong>la tensione che ha portato anche la<br />
Cina, tradizionale alleato <strong>del</strong>la Corea<br />
<strong>del</strong> Nord, a cercare di spegnere eventuali<br />
focolari di tensione, confidando<br />
nel buonsenso dei Paesi minacciati.<br />
Pyongyang sembra intenzionata a<br />
proseguire sulla strada <strong>del</strong>la provocazione<br />
militare. Dopo il ciclo di esercitazioni<br />
militari congiunte che si sono<br />
svolte fra Corea <strong>del</strong> Sud e Stati Uniti<br />
– e dopo l’approvazione di una nuova<br />
tornata di sanzioni economiche varate<br />
dall’Onu – il regime guidato da Kim<br />
Jong-un ha deciso di cancellare l’armistizio<br />
<strong>del</strong> 1953, sospendere la “linea<br />
rossa” al villaggio di Panmunjom usata<br />
anche per le comunicazioni umanitarie<br />
<strong>del</strong>la Croce Rossa, e lanciato la<br />
minaccia di attacco nucleare “spietato<br />
e preventivo” contro Washington e<br />
Seul. Nonostante gli appelli cinesi non<br />
si è fatta attendere la risposta alle minacce<br />
<strong>del</strong>la Corea <strong>del</strong> Nord. Giappone<br />
e Stati Uniti, in accordo con l’alleato<br />
<br />
<br />
In Siria, continua senza sosta<br />
la guerra civile tra esercito<br />
e insorti. Anche nei giorni di<br />
Pasqua si sono registrati violenti<br />
scontri a Damasco. I ribelli<br />
controllano vaste zone <strong>del</strong>la<br />
periferia e continuano l’avanzata<br />
verso i quartieri più centrali<br />
<strong>del</strong>la capitale. Intanto, nei giorni<br />
scorsi l’Osservatorio per i diritti<br />
umani, vicino all’opposizione,<br />
ha segnalato che il mese di<br />
marzo, con oltre 6000 vittime,<br />
tra le quali molti civili, è stato<br />
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sud-coreano, hanno spostato i caccia<br />
F-22, che normalmente fanno base in<br />
Giappone, a Kadena, come deterrente<br />
alle provocazioni che ci sono sta-<br />
te, annunciando anche che i marines<br />
<strong>del</strong>la Corea <strong>del</strong> Sud e americani compiranno<br />
un nuovo ciclo di manovre<br />
militari in aprile – nell’ambito <strong>del</strong>le<br />
esercitazioni annuali “Foal Eagle” –<br />
per “affinare le capacità nelle operazioni<br />
di sbarco e tattiche, e di manovra<br />
<strong>del</strong>le unità meccanizzate”.<br />
Il mondo intero si sta interrogano sulla<br />
reale consistenza <strong>del</strong>le provocazioni<br />
nord-coreane. Secondo una <strong>del</strong>le<br />
fonti più accreditate, l’Ispri, un istituto<br />
internazionale indipendente impegnato<br />
in ricerche nel settore dei conflitti,<br />
degli armamenti, <strong>del</strong> loro controllo e<br />
<strong>del</strong> disarmo, con sede a Stoccolma, la<br />
Corea <strong>del</strong> Nord ha dimostrato di essere<br />
in possesso di capacità nucleari<br />
militari. “Tuttavia – scrive l’Ispri – non<br />
ci sono informazioni pubbliche relative<br />
alla reale disponibilità di armi atomiche<br />
operative”. Alla fine <strong>del</strong> 2011 si<br />
stimava che la Corea <strong>del</strong> Nord fosse<br />
in possesso di circa 30 chilogrammi<br />
di plutonio, sufficienti a costruire fino<br />
a otto armi nucleari. Secondo un rapporto<br />
<strong>del</strong> 2011 prodotto da un gruppo<br />
di esperti incaricati dal Consiglio di<br />
sicurezza <strong>del</strong>l’Onu il Paese avrebbe<br />
lavorato a un programma di arricchimento<br />
<strong>del</strong>l’uranio “per diversi anni o<br />
addirittura decenni”. Non è noto se la<br />
Corea <strong>del</strong> Nord sia riuscita nella produzione<br />
di uranio arricchito a scopo<br />
militare. Resta il fatto che la politica<br />
<strong>del</strong> regime di Pyongyang costituisce<br />
fonte di destabilizzazione.<br />
il più sanguinoso dall’inizio <strong>del</strong><br />
conflitto.<br />
<strong>La</strong> guerra in Siria si è dunque<br />
trasformata in un “pozzo senza<br />
fondo”: il regime ha armi e le armi<br />
arrivano ai ribelli. Si tratta inoltre,<br />
di uno Stato estremamente<br />
composito in cui già le vecchie<br />
divisioni erano serie e che sono<br />
andate accentuandosi come<br />
capita sempre in situazioni di<br />
guerra civile totale. Nonostante la<br />
difficoltà di comunicazioni certe<br />
si sa che i combattimenti si sono<br />
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allargati anche al Sud <strong>del</strong> Paese.<br />
L’unica cosa certa è il sostanziale<br />
immobilismo <strong>del</strong>la comunità<br />
internazionale.<br />
L’unica vera presa di posizione<br />
assunta ad oggi dall’Onu è la<br />
dichiarazione di alcune “no-fly<br />
zone”, cioè aree in cui il governo<br />
di Assad non può intervenire<br />
bombardando. Una decusione che<br />
limita la capacità di intervento<br />
<strong>del</strong>le truppe governative che a<br />
lungo si sono affidate a elicotteri<br />
o missili.
L’acqua è alla gola: o si riesce a<br />
superare la situazione economica<br />
diventata quasi tragica, o qualche<br />
cosa salta per aria. Non c’è da<br />
nascondersi niente. <strong>La</strong> <strong>Voce</strong><br />
via ha dato le cifre dei bilanci,<br />
annunciate alla Camera, vi ha<br />
esposto i propositi <strong>del</strong> Governo, vi<br />
ha detto <strong>del</strong>le nuove imposte e dei<br />
prelievi sulle proprietà, per dare<br />
allo Stato i mezzi onde far fronte<br />
subito alla situazione. Ebbene,<br />
bisogna che tutti: istituzioni<br />
e cittadini la finiscano con le<br />
discordie e con lo spirito di parte,<br />
e imponendosi i sacrifici più<br />
generosi, facciano quest’ultimo<br />
sforzo per salvare il Paese. Salvare<br />
da che cosa? Non nascondiamoci<br />
niente: salvarlo dal fallimento<br />
che potrebbe poi condurlo al<br />
ritorno ad una dittatura sia<br />
fascista che comunista, ambedue<br />
pronte ad inghiottirlo, facendosi<br />
sgabello <strong>del</strong>la situazione tragica,<br />
la quale porterebbe il popolo alla<br />
disperazione: condizione di<br />
spirito che lo farebbe pronto a<br />
tutto accettare, a tutto sconvolgere<br />
nella lusinga di potersi d’un<br />
colpo salvare. Lo sappiamo e<br />
lo sentiamo: vi sono classi e<br />
categorie che fanno la fame e<br />
che non possono resistere più. Il<br />
Governo ha iniziato un’azione<br />
<br />
<br />
Dopo il debutto <strong>del</strong> lunedì 1 aprile,<br />
prosegue nei prossimi giorni il<br />
programma <strong>del</strong>la 16ª edizione di<br />
“Crucifixus”. Luciano Bertoli è in<br />
scena, alle 20.45 di giovedì 4 aprile,<br />
nella <strong>chiesa</strong> di San Giovanni Battista<br />
di Zone con “Il forgiatore di uomini”,<br />
una lettura <strong>del</strong>la passione di Cristo<br />
vista dagli occhi <strong>del</strong> fabbro a cui era<br />
stato affidato il compito di forgiare<br />
i chiodi usati per la crocifissione.<br />
Venerdì 5 aprile (20.45, 21.30,<br />
22.15), nella <strong>chiesa</strong> di Sant’Andrea<br />
a Malegno, Elea teatro propone<br />
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“Spine” una Via Crucis, scolpita<br />
nel legno che, ancora oggi, parla<br />
all’uomo. <strong>La</strong> storia di un Giobbe<br />
moderno è quella raccontata dalla<br />
compagnia teatrale Il Servomuto<br />
nello spettacolo omonimo previsto<br />
per sabato 6 (20.45) nella <strong>chiesa</strong> di<br />
S. Antonio a Breno. Ancora Luciano<br />
Bertoli, alle 20.45 di domenica 7<br />
aprile, propone nella <strong>chiesa</strong> dei Ss.<br />
Faustino e Giovita di Bienno “...mi<br />
piacerebbe, teminando, d’essere<br />
nella luce”, una trasposizione <strong>del</strong><br />
testamento spirituale di Paolo VI.<br />
O ci si decide o è la fine<br />
nazionale, allo scopo di far<br />
ribassare i prezzi. Era tempo;<br />
bisogna che il gesto non si<br />
converta in una nuova <strong>del</strong>usione:<br />
la responsabilità dei produttori e<br />
dei venditori, sotto questo aspetto,<br />
è enorme. Chi non capisce che,<br />
giocando all’azzardo su questo<br />
argomento, ancora divora la<br />
gente affamata, è un traditore e<br />
domani dovrà pagare caro, lui e<br />
il Paese, questa incomprensione<br />
o malvagità. Tutti, perciò sono<br />
impegnati a ottenere con energia<br />
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questa riduzione di costo che<br />
può esser fatta, che deve esser<br />
fatta, mozzando le unghie<br />
inesorabilmente ad ogni illecito<br />
guadagno. Si riuscirà? Noi lo<br />
crediamo ancora, noi lo speriamo.<br />
E perché a nessuno resti oscuro<br />
quello che occorre in quest’ora<br />
cruciale riassumiamo qui,<br />
schematicamente l’opera cui tutti<br />
e ciascuno, governo, popolo, classi<br />
e partiti devono votarsi:<br />
1) Occorre produrre di più<br />
e consumare di meno. Tale è<br />
<br />
Nell’auditorium <strong>del</strong> complesso<br />
museale di Santa Giulia in Brescia,<br />
il 19 aprile prossimo con inizio alle<br />
20.45, l’associazione culturale per la<br />
diffusione <strong>del</strong>la musica e <strong>del</strong>le arti<br />
“Pietro Massabò”, in collaborazione<br />
con l’Accademia <strong>del</strong>la chitarra<br />
di Brescia, porta in scena per la<br />
prima volta in Italia, lo spettacolo<br />
“Giulio Tampalini Classical Guitar<br />
Show for Note Parallele”. Il<br />
maestro Tampalini, direttore <strong>del</strong>la<br />
stessa Accademia <strong>del</strong>la chitarra,<br />
unitamente all’attore Dario<br />
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il punto di partenza, poiché<br />
alla radice <strong>del</strong> rincaro c’è la<br />
scarsità dei generi sul mercato.<br />
(...) Ogni maggior disciplina,<br />
presenza, dedizione giova a<br />
fugare la carestia e a strangolare<br />
la speculazione. Più prodotti<br />
saranno accessibili più facile il<br />
ribasso dei prezzi. <strong>La</strong>vorare: con<br />
continuità e con coraggio. Se la<br />
produzione aumenta, il mostro<br />
retrocede verso la tana.<br />
2) Occorre combattere gli egoismi,<br />
punire le esosità, sterminare le<br />
ingorde speculazioni. (...) Siamo<br />
in guerra: la guerra contro la<br />
miseria: la guerra contro la<br />
sperequazione e l’ingiustizia: e<br />
vigono leggi di guerra.<br />
3) Occorre una giusta<br />
distribuzione dei prodotti.<br />
(...) Inquadramento <strong>del</strong>la vita<br />
economica per i prodotti di<br />
prima necessità. L’indispensabile<br />
alla vita sia reso accessibile a<br />
tutti: nessuno escluso. E intanto<br />
puntare sul ribasso previsto dal<br />
Governo: un 5 per cento di meno.<br />
(...)<br />
4) Occorre una pronta<br />
applicazione dei provvedimenti<br />
governativi: provvedimenti<br />
tributari, imposta sul patrimonio,<br />
attivamento <strong>del</strong> gettito fiscale,<br />
diminuzione <strong>del</strong>le spese di<br />
Benedetto, aiuterà a capire<br />
l’importanza <strong>del</strong>la musica in questo<br />
periodo confuso e buio<br />
<strong>del</strong>la storia italiana.<br />
Lo spettacolo, diretto da Ugo<br />
Massabò, che ha prodotto il format<br />
teatrale “Note Parallele<br />
andato in scena al Teatro Nuovo<br />
di Milano, racconta la storia di un<br />
malato cronico che vede lo spiraglio<br />
<strong>del</strong>la guarigione grazie<br />
a un farmaco “generico” di<br />
vecchissima generazione, definito<br />
“Musicalide”.<br />
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Stato, battaglia contro i prezzi,<br />
prudenza nei nuovi aumenti<br />
inflazionistici di salari,<br />
distribuzione dei prodotti di<br />
prima necessità, graduale<br />
svincolo dai prezzi politici, senza<br />
tuttavia che il rincaro cada sulle<br />
classi più bisognose. E perciò:<br />
coesione, fiducia, collaborazione<br />
al Governo.<br />
5) Occorre realizzare un minimo<br />
di unità interna sul fronte<br />
<strong>del</strong>la battaglia economica. Le<br />
divisioni faziose, il cannibalismo<br />
polemico, il politicantismo<br />
dei miopi, indeboliscono quel<br />
fronte di energie indispensabili<br />
all’arginamento <strong>del</strong>la situazione.<br />
Una leva nazionale <strong>del</strong>le energie<br />
per la difesa <strong>del</strong>la moneta. Una<br />
tregua politica – se occorre – uno<br />
stato di emergenza, fino alla<br />
stabilizzazione.<br />
6) Occorre fare appello all’estero.<br />
Solo grandi prestiti stranieri<br />
potranno fortificarci, rimettendo<br />
in circolazione le latenti energie<br />
produttive, muovendo la<br />
macchina economica, procurando<br />
materie prime, crediti e sbocchi.<br />
Ma per far ciò dobbiamo meritarci<br />
la fiducia. Abbiamo scritto con<br />
l’animo in tempesta. O ci si piega<br />
tutti a questa lotta.<br />
o tutti si affoga.
Da alcuni giorni al bar si<br />
parla nuovamente <strong>del</strong><br />
caso Pcb. Il merito va a<br />
dato a “Presadiretta”, la<br />
trasmissione televisiva<br />
di Rai Tre che con Riccardo Iacona<br />
ha riportato l’attenzione su un’annosa<br />
vicenda. Il conduttore ha sottolineato<br />
più volte l’immobilismo <strong>del</strong>l’Asl e<br />
la scelta <strong>del</strong> Comune (allora guidato<br />
da Corsini) di non costituirsi parte civile<br />
nel processo. L’Asl di Brescia ha<br />
emesso, però, un duro comunicato<br />
nel quale prende le distanze dall’approfondimento<br />
giornalistico, chiedendosi<br />
come mai non siano state mandate<br />
in onda le interviste registrate<br />
al Direttore generale e al Direttore<br />
sanitario <strong>del</strong>l’Asl di Brescia: avevano<br />
descritto le azioni intraprese dall’Asl<br />
e i risultati degli studi condotti fin dagli<br />
anni Novanta. Il tema <strong>del</strong>l’inquinamento<br />
è forte in una città come Brescia<br />
e forse, finalmente, entra davvero<br />
nel dibattito politico con un lavoro di<br />
squadra che, al di là <strong>del</strong>le divisioni, dovrebbe<br />
portare a dei risultati. Sarà un<br />
argomento importante anche nell’ottica<br />
elettorale. Sull’area <strong>del</strong>la Caffaro<br />
pende un progetto di bonifica varato<br />
nel 2007: il Comune come ha ribadito<br />
l’assessore Vilardi ha già speso circa<br />
3 milioni di euro, mentre il Ministero<br />
nell’Ambiente ne ha stanziati altri sette<br />
che sono in attesa di essere sbloccati.<br />
<strong>La</strong> Procura si è mossa per capire,<br />
contattando il Ministero, quali siano<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
le responsabilità. Nel frattempo la Regione<br />
ha raggiunto un accordo con la<br />
Sogedit per l’avvio a ottobre <strong>del</strong>la prima<br />
fase <strong>del</strong>la bonifica, per un importo<br />
pari a 4,5 milioni di euro dei sette<br />
a suo tempo stanziati dal Ministero.<br />
<br />
Sull’argomento è intervenuto anche<br />
don Gabriele Scalmana, responsabile<br />
<strong>del</strong>la pastorale <strong>del</strong> creato: “Abbiamo<br />
bisogno <strong>del</strong> caso che scoppia in<br />
tv. Non siamo ancora abituati a riflettere<br />
abbastanza. Perché i problemi<br />
ambientali passano in secondo piano?<br />
Non pensiamo mai alla qualità<br />
<strong>del</strong>l’aria di tutto il territorio? Inoltre<br />
sono convinto che, se si facessero più<br />
indagini serie, si scoprirebbero in tutta<br />
la provincia casi analoghi a quello<br />
<strong>del</strong>la Caffaro”. Nello specifico “i suoli<br />
<strong>del</strong>la Bassa sono pieni di nitrati oltre i<br />
limiti consentiti dall’Ue. Ma serve far<br />
scoppiare il ‘caso’, se no non si inda-<br />
<br />
<br />
Scelto il nuovo presidente <strong>del</strong> Gal<br />
GardaValsabbia. Si tratta di Andrea<br />
Crescini, sindaco di Mura, che succede<br />
al dimissionario Dante Freddi.<br />
“Assumo questo incarico – spiega il<br />
neo presidente – grazie al pieno sostegno<br />
di tutto il Consiglio di amministrazione<br />
e dei due territori che questa<br />
società rappresenta. Le speranze che<br />
il territorio nutre nel processo di definizione<br />
<strong>del</strong> nuovo Piano di sviluppo<br />
locale sono l’energia da cui trarrò il<br />
<br />
<br />
Per conoscere meglio una realtà<br />
storica. Il Gruppo volontari<br />
Croce rossa di Brescia in<br />
occasione <strong>del</strong> 35° anniversario<br />
<strong>del</strong>la nascita promuove la<br />
rassegna cinematografica<br />
dal titolo “Persone in<br />
prima persona”. L’obiettivo<br />
<strong>del</strong>l’iniziativa è diffondere la<br />
conoscenza <strong>del</strong>le attività sociali<br />
svolte dalla Croce Rossa locale<br />
a favore di anziani, disabili<br />
e migranti. <strong>La</strong> rassegna, ad<br />
ingresso libero, si terrà presso<br />
coraggio per essere all’altezza <strong>del</strong> mio<br />
nuovo incarico”. Il Gruppo di azione<br />
locale è nato per promuovere l’avvio<br />
di nuove iniziative economiche e favorire<br />
la valorizzazione <strong>del</strong>le risorse<br />
umane e materiali <strong>del</strong> territorio. Fonda<br />
la sua azione sulla collaborazione<br />
tra enti pubblici, imprenditorialità<br />
privata e associazionismo e si propone<br />
come punto di riferimento per<br />
la costruzione di collaborazioni e sinergie<br />
finalizzate allo sviluppo rurale<br />
l’auditorium <strong>del</strong> Museo di scienze<br />
naturali di via Ozanam, 12 a<br />
Brescia ed è articolata in quattro<br />
serate. Sono proposti titoli in<br />
gran parte inediti per Brescia,<br />
selezionati con l’obiettivo di<br />
unire il messaggio sociale con la<br />
qualità artistica <strong>del</strong>le pellicole.<br />
Il primo appuntamento è giovedì<br />
4 aprile 2013 alle ore 20.30 si<br />
proietta “Hanna e Violka”, di<br />
Rossella Piccinno. Lunedì 8<br />
aprile, ore 20.30 è in programma<br />
“Pauline & Paulette”, di Lieven<br />
ga”. A chi chiede soluzioni alle istituzioni<br />
per i problemi ambientali viene<br />
quasi sempre risposto che “mancano i<br />
soldi”... “Le risorse ci sono ma è sempre<br />
questione di come vengono utilizzate”.<br />
L’incidenza <strong>del</strong> Pcb è forte nei<br />
terreni tra le case, nei parchi pubblici,<br />
persino vicino alle scuole elementari<br />
che i bambini continuano a frequentare.<br />
Giusto ricordare che davanti al<br />
giudice civile è ancora aperta la causa<br />
intentata da 20 cittadini che chiedono<br />
alla Caffaro (ormai fallita) un risarcimento<br />
di 8 milioni di euro: l’azienda<br />
aveva chiamato in causa altre imprese<br />
responsabili di aver prodotto Pcb.<br />
partecipato. Per il raggiungimento di<br />
questi obiettivi si avvale di risorse appositamente<br />
predisposte dall’Unione<br />
europea attraverso il programma Leader<br />
nato per favorire la vitalità dei<br />
territori rurali <strong>del</strong>l’Europa. “L’obiettivo<br />
ambizioso è di trasformare questo<br />
organismo in una vera e propria Agenzia<br />
di sviluppo locale, dando seguito<br />
al processo già avviato da chi mi ha<br />
preceduto. Mi metterò in ascolto <strong>del</strong><br />
territorio”.<br />
Debrauwer. Lunedì 15 aprile,<br />
si anticipa alle ore 20.00 con<br />
la proiezione di “Oasis” di<br />
Lee Chang Dong. Il ciclo si<br />
concluderà lunedì 22 aprile,<br />
alle 20.30, con “Tempo vero” di<br />
Daniele Segre.<br />
Le proiezioni saranno introdotte<br />
dal critico Massimo Morelli.<br />
Per maggiori informazioni è<br />
possibile contattare il Comitato<br />
locale <strong>del</strong>la Croce rossa di<br />
Brescia, telefonando al numero<br />
0303531931. (a.t.)<br />
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–<br />
<br />
–
el rapporto a due tra<br />
medico e paziente si<br />
fanno largo alcuni pericolosi<br />
intrusi: la tecnologia,<br />
i mass media,<br />
la comunicazione confusa <strong>del</strong>le<br />
conquiste in campo medico stanno<br />
progressivamente creando incomprensioni<br />
tra chi cura e chi ha<br />
viene assistito, provocando sempre<br />
più spesso contenziosi che si<br />
originano dalla mancanza di fiducia.<br />
Il tema sarà affrontato durante<br />
il convegno “Paziente, medico<br />
e medicina: i perché di un rapporto<br />
in crisi”, in programma sabato<br />
6 aprile alle ore 9 presso la sede<br />
<strong>del</strong>l’Ordine dei medici e odontoiatri<br />
<strong>del</strong>la Provincia di Brescia, in<br />
via <strong>La</strong>marmora 167. “In questi anni<br />
– spiega la dott.ssa Adriana Loglio,<br />
coordinatrice <strong>del</strong>la commissione di<br />
Bioetica <strong>del</strong>l’Ordine – la medicina<br />
è cambiata, trovandosi ad avere a<br />
che fare molto più spesso con casi<br />
cronici piuttosto che acuti. Nel<br />
<br />
<br />
L’Associazione culturale “Aldo<br />
Moro”, guidata da Gianbattista<br />
Groli, prosegue nel 2013 la sua<br />
attività, giunta all’ottavo anno,<br />
con il ritorno <strong>del</strong> giornalista e<br />
scrittore <strong>del</strong> Corriere <strong>del</strong>la Sera,<br />
Aldo Cazzullo (nella foto) per la<br />
presentazione <strong>del</strong> volume “L’Italia<br />
s’è ridesta” (Mondadori), dopo le<br />
precedenti presentazioni dei suoi<br />
libri “Outlet Italia” nel 2008, “L’Italia<br />
de noantri” nel 2010,“Viva l’Italia”<br />
nel 2011 e il suo primo romanzo<br />
“<strong>La</strong> mia anima è ovunque tu sia”<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
nel 2012. “L’Italia oggi – scrive<br />
Cazzullo – è spaventata, di cattivo<br />
umore, impaurita dal futuro. Invece<br />
sono convinto che l’Italia abbia<br />
davanti a sé una grande occasione<br />
di ripresa e di sviluppo. Una chance<br />
di rinascita, una nuova stagione”.<br />
È possibile uscire da un viaggio<br />
nell’Italia <strong>del</strong>la grande crisi più<br />
ottimisti di prima. Perché c’è un<br />
Paese che alla crisi resiste, e che<br />
riparte. Perché il mondo globale,<br />
che consideriamo una sciagura,<br />
è una grande opportunità per un<br />
contempo, i media hanno spesso<br />
trasmesso l’idea che la medicina<br />
sia onnipotente. Al contrario, la<br />
cura serve a ritrovare equilibrio e<br />
convivere con le proprie limitazioni<br />
di persone umane”. Queste situa-<br />
Paese come il nostro, capitale <strong>del</strong>la<br />
bellezza e <strong>del</strong>l’arte, <strong>del</strong> design e<br />
<strong>del</strong>la creatività. “L’Italia s’è ridesta”<br />
non è un libro consolatorio.<br />
Denuncia scandali, critica cattive<br />
abitudini, ritrae personaggi negativi.<br />
Si addentra nelle piccole capitali<br />
in crisi, da Parma a Siena. Avverte<br />
che Palermo rischia di esplodere e<br />
Bologna di impoverirsi. Ma ovunque<br />
scopre storie di successo, trova<br />
motivi di speranza, vede i segni di<br />
un grande potenziale di sviluppo. A<br />
cominciare dalla lezione di dignità<br />
zioni di incomprensione, che vedono<br />
da un lato un paziente molto esigente,<br />
che cerca canali alternativi<br />
al medico per informarsi, e dall’altro<br />
lato il medico stesso, talvolta<br />
frettoloso ed intimorito dall’idea<br />
che il paziente non sia soddisfatto,<br />
generano spesso quella che si definisce<br />
“medicina difensiva”, ovvero<br />
un fenomeno che spinge il medico<br />
a prescrivere ricoveri ed esami<br />
anche laddove non siano strettamente<br />
necessari, pur di cautelarsi<br />
dal contenzioso medico-legale. Per<br />
fornire dei dati, la medicina difensiva<br />
genera ben l’11% <strong>del</strong>la spesa<br />
sanitaria totale, mentre le statistiche<br />
affermano che un medico<br />
ha l’80% di probabilità di ricevere<br />
almeno una richiesta risarcitoria<br />
nel corso <strong>del</strong>la carriera. Richieste<br />
che negli ultimi 15 anni sono aumentate<br />
<strong>del</strong> 250%. Tuttavia, solo il<br />
40% di esse va a buon fine e il 99%<br />
dei processi penali si conclude con<br />
l’assoluzione <strong>del</strong> medico.<br />
e riscatto che viene dall’Emilia e<br />
dall’Aquila colpite dal terremoto.<br />
E si conclude con il catalogo <strong>del</strong>le<br />
cose da fare, iniziando dalla più<br />
importante: ricominciare a credere<br />
in noi stessi e nel nostro Paese.<br />
L’appuntamento è per mercoledì<br />
10 aprile alle 20.45 nella sala civica<br />
dei Disciplini a Castenedolo. Oltre<br />
all’autore, intervengono Giuliano<br />
Amato, Mariastella Gelmini e<br />
Gregorio Gitti; il compito di<br />
moderatore è affidato a Monica<br />
Maggioni.
Ègiunto il momento che<br />
venga scritto un patto<br />
di civile convivenza fra<br />
esercenti, utenti e residenti<br />
dei luoghi <strong>del</strong> divertimento<br />
cittadino, quelli che danno<br />
vita alla così detta ‘movida’, affinché i<br />
diritti di ognuno trovino il modo di essere<br />
tutelati nella miglior forma possibile”.<br />
Questo, in sintesi, il pensiero<br />
che l’assessore al Centro storico <strong>del</strong><br />
Comune di Brescia Mario <strong>La</strong>bolani<br />
ha espresso attraverso un documento<br />
contenente “Proposte e nuovi regolamenti<br />
per una nuova vivibilità <strong>del</strong> centro<br />
storico cittadino”. “I provvedimenti<br />
che l’Amministrazione ha assunto<br />
negli ultimi anni hanno permesso di<br />
rivitalizzare un’area in cui stava prendendo<br />
piede un deserto commerciale<br />
– ha detto <strong>La</strong>bolani – che si andava<br />
espandendo in maniera inaccettabile<br />
per una città come la nostra, che però,<br />
di contro, hanno creato una situazione<br />
di vivo contrasto fra soggetti che<br />
devono avere pari dignità nel diritto<br />
ad una serena convivenza. Per tale<br />
ragione il documento, che verrà presentato<br />
formalmente al candidato <strong>del</strong><br />
centro-destra che si proporrà alla guida<br />
<strong>del</strong>la città affinché lo inserisca fra<br />
i punti programmatici <strong>del</strong>la proprio<br />
candidatura – ha sottolineato Mario<br />
<strong>La</strong>bolani – è già stato consegnato, a<br />
che trovi motivi di ampio confronto,<br />
agli assessori con le diverse competenze<br />
di riferimento ed ha quali punti<br />
chiave la tutela <strong>del</strong>la salute, la prevenzione<br />
<strong>del</strong> degrado e il rispetto dei residenti”.<br />
Sul sito www.mariolabolani.<br />
it si possono trovare i 15 articoli che<br />
compongono la proposta, chiamata<br />
<br />
<br />
A Castel Mella questa settimana è<br />
entrato in vigore il nuovo sistema<br />
di raccolta di rifiuti: “E come<br />
prevede il programma – spiega<br />
l’assessore ai Servizi ambientali<br />
Alessandro Prudenzi – sarà subito<br />
un giorno molto intenso, visto<br />
che, come accadrà ogni primo<br />
mercoledì <strong>del</strong> mese, nell’occasione<br />
verrà effettuata anche la raccolta<br />
di materiali particolari come<br />
olii vegetali, neon, batterie per<br />
automobili e recipienti per vernici<br />
e pitture. Un impegnativo banco di<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“Patto per la notte”, in cui emergono<br />
i precisi obblighi che ognuno sarà<br />
tenuto a rispettare, anche per non<br />
incorrere nelle sanzioni. A solo titolo<br />
di esempio, ne richiamiamo alcuni,<br />
quali l’adozione di bicchieri in plastica<br />
con il logo <strong>del</strong> locale, consegnati<br />
all’utente dietro versamento di una<br />
cauzione, per salvaguardare ambiente<br />
e pulizia <strong>del</strong>le strade. I gestori dei<br />
locali dovranno curare pulizia e deco-<br />
ro nel raggio di 10 metri dall’ingresso<br />
dei propri locali e a coloro che rispetteranno<br />
il ‘patto’, verrà concessa l’autorizzazione<br />
alla “movida in trasloco”,<br />
ovvero la possibilità di installare dei<br />
chioschi in alcuni parchi cittadini. Alla<br />
Polizia Municipale il compito di sorveglianza<br />
con etilometro, assieme ad<br />
iniziative, condotte con i Servizi sanitari,<br />
tese alla prevenzione circa l’abuso<br />
di alcolici. “Verrà istituito un ‘Tavolo<br />
di confronto’ – ha aggiunto <strong>La</strong>bolani<br />
– cui siederanno rappresentanti<br />
<strong>del</strong> Comune, degli esercenti, <strong>del</strong>le associazioni<br />
di categoria e dei residenti,<br />
affinché il monitoraggio <strong>del</strong>l’osservanza<br />
<strong>del</strong> ‘patto’ sia continuo, al fine<br />
di rafforzarne i contenuti, attraverso<br />
una conciliazione frutto <strong>del</strong> senso di<br />
responsabilità di tutti”.<br />
<br />
<br />
Domenica 7 aprile alle ore 16.30<br />
l’auditorium “Giorgio Gaber” di Castel<br />
Mella ospiterà uno spettacolo<br />
assolutamente speciale, un’allegra<br />
rappresentazione che vuole essere<br />
anche e soprattutto uno strumento<br />
per raccogliere fondi da devolvere<br />
all’Aism. “Claunocchio” è il titolo<br />
<strong>del</strong>la favola che i volontari “claun di<br />
corsia” di “Risvegliati Vip Brescia”<br />
onlus metteranno in scena, invitando<br />
il maggior numero possibile di<br />
prova per il nuovo sistema”. Quali<br />
sono le diverse categorie di raccolta<br />
che il nuovo sistema prevede? “Ogni<br />
venerdì verrà effettuata la raccolta<br />
<strong>del</strong>la plastica (da inserire negli<br />
appositi sacchetti gialli), di vetro,<br />
lattine e scatolame (da inserire<br />
nel contenitore blu), e di carta e<br />
tetrapack (da collocare sempre al di<br />
fuori <strong>del</strong>la propria abitazione, sulla<br />
pubblica via, legati tutti insieme<br />
o inseriti in scatole, sacchetti o<br />
contenitori rigidi per un peso totale<br />
non superiore ai 15 kg). Come già<br />
persone a condividere questo momento<br />
di solidarietà e di divertimento<br />
al tempo stesso. L’iniziativa,<br />
che si avvale <strong>del</strong> patrocinio e <strong>del</strong>la<br />
collaborazione <strong>del</strong> Comune di Castel<br />
Mella, sarà preceduta, a partire<br />
dalle 16, da un intrattenimento<br />
con baby dance proposto, sia per i<br />
piccoli che per gli adulti, dallo staff<br />
“Ballo Bello” dei volontari “claun<br />
di corsia”. L’ingresso è ad offerta<br />
libera e tutto il ricavato sarà devo-<br />
detto il primo mercoledì di ogni<br />
mese verrà effettuata la raccolta di<br />
neon, batterie, olii vegetali esausti,<br />
recipienti per vernici e pitture e<br />
rifiuti di apparecchiature elettriche<br />
ed elettroniche (inferiori ai 5 kg,<br />
quelli superiori verranno raccolti<br />
l’ultimo giovedì <strong>del</strong> mese tramite<br />
prenotazione) che dovranno essere<br />
collocati negli appositi sacchetti<br />
trasparenti. Il lunedì, il mercoledì<br />
ed il venerdì verrà effettuata la<br />
raccolta dei pannolini per bambini,<br />
anziani e disabili (sacchetti<br />
<br />
luto alla sezione di Brescia <strong>del</strong>l’Aism:<br />
“Un’occasione molto bella – ha<br />
sintetizzato l’assessore ai servizi<br />
sociali <strong>del</strong> Comune di Castel Mella,<br />
Mafalda Gritti – sia per trasformare<br />
il divertimento in uno strumento<br />
prezioso per costruire qualcosa di<br />
positivo, sia per valorizzare e dire il<br />
nostro grazie per l’impegno di questi<br />
volontari che con grande entusiasmo<br />
si mettono al servizio <strong>del</strong>la<br />
vita e <strong>del</strong>le persone che soffrono.<br />
<br />
<br />
<br />
viola), insieme ai cosiddetti Rsu<br />
e Forsu, che dovranno essere<br />
inseriti, ben chiusi, rispettivamente<br />
nell’apposito contenitore grigio<br />
e in quello marrone”. Da non<br />
dimenticare, infine, il Centro di<br />
raccolta comunale che si trova in<br />
via don Bergomi; in questo caso,<br />
presentandosi semplicemente con<br />
la propria tessera sanitaria, sarà<br />
possibile conferire ferro, frigoriferi,<br />
legno, verde, inerti, televisori,<br />
computer e tutti gli altri rifiuti che<br />
già sono compresi nel porta a porta.<br />
<br />
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<br />
Proprio per questo è importante<br />
che il nostro Auditorium domenica<br />
7 aprile sia affollato dal maggior<br />
numero possibile di persone<br />
perché la voglia di aiutare gli altri<br />
e di sostenere la vita deve coinvolgere<br />
direttamente ciascuno di noi.<br />
Venire a Castel Mella ed assistere<br />
a questo spettacolo costituisce un<br />
esempio concreto ed efficace per<br />
unirsi a questo bellissimo disegno<br />
di solidarietà e di voglia di vivere”.
asce a Rudiano un evento<br />
che mette al centro il rapporto<br />
tra malattia e musica,<br />
con i benefici effetti<br />
terapeutici che quest’ultima<br />
può avere. Nel paese <strong>del</strong>la Bassa<br />
arriva l’esperienza di “Donatori di<br />
musica”, una rete di musicisti, medici,<br />
infermieri, psicologi e volontari, nata<br />
nel 2009 per realizzare e coordinare<br />
stagioni di concerti nei reparti di oncologia,<br />
diretti ai pazienti, ai loro familiari<br />
e al personale. Il trait-d’union<br />
è Emanuele Cominelli, vicepresidente<br />
<strong>del</strong>l’associazione “Rudiano e la sua<br />
musica”, grazie al quale si realizza l’incontro<br />
con la realtà locale. Viene così<br />
“Sorridere alla vita” – questo il nome<br />
<strong>del</strong>l’iniziativa – un concerto a ingresso<br />
libero in programma sabato 6 aprile<br />
alle 20.30 presso l’auditorium <strong>del</strong>la<br />
scuola primaria, nel quale si esibirà<br />
al pianoforte il maestro Nicolò Ronchi.<br />
L’iniziativa per la prima volta vede<br />
l’uscita dalle mura ospedaliere: si<br />
va dal patrocinio di 11 Comuni confi-<br />
<br />
<br />
Per i cittadini di Mairano il<br />
lunedì <strong>del</strong>l’Angelo è stato un<br />
giorno speciale. Non solo perché<br />
era il giorno dopo Pasqua e<br />
quindi un giorno comunque di<br />
festa, ma perché c’è stata anche<br />
l’inaugurazione di un’opera<br />
viabilistica molto attesa: la pista<br />
ciclo-pedonale ecocompatibile<br />
che collega il centro abitato di<br />
Mairano con il santuario <strong>del</strong>la<br />
Madonna <strong>del</strong>la <strong>La</strong>ma, chiesetta a<br />
cui i mairanesi sono molto devoti.<br />
Alla presenza <strong>del</strong> sindaco<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Vincenzo <strong>La</strong>nzoni, degli assessori<br />
Frittoli, Sbaraini e Colosio, si è<br />
così inaugurata questo tratto di<br />
strada di circa 500 metri. Al taglio<br />
<strong>del</strong> nastro era presente anche il<br />
parrocco don Amatore Guerini,<br />
che ha benedetto il vialetto.<br />
“Quest’opera – ha detto il sindaco<br />
Vincenzo <strong>La</strong>nzoni – costata circa<br />
300mila euro, era particolarmente<br />
attesa dalla cittadinanza per il<br />
considerevole afflusso di pedoni<br />
e ciclisti che ogni giorno vanno<br />
a far visita alla loro Madonnina.<br />
nanti a quello <strong>del</strong>l’azienda ospedaliera<br />
“Mellino Mellini”, dal coinvolgimento<br />
<strong>del</strong>l’organizzazione <strong>del</strong>la corsa benefica<br />
“Di corsa con Eli”, nata per ricordare<br />
una cittadina rudianese scomparsa<br />
due anni fa dopo lunga malattia, fino<br />
Nella realizzazione di questa<br />
pista ciclo-pedonale, realizzata<br />
in tre mesi e mezzo, si è voluto<br />
dare una particolare attenzione<br />
all’ambiente – ha precisato il<br />
primo cittadino –. Considerato<br />
il contesto nel quale è stata<br />
realizzata abbiamo voluto<br />
privilegiare alcune soluzioni<br />
tecniche, che non fossero<br />
in contrasto con l’ambiente<br />
circostante. Da qui la scelta di<br />
materiale come il levostab per<br />
la pavimentazione, un materiale<br />
alle donazioni di semplici cittadini rimasti<br />
anonimi. “È bello che un evento<br />
come questo – commenta il dott. Tagliani,<br />
psicoterapeuta presso il reparto<br />
di Oncologia degli Spedali civili e<br />
socio fondatore di ‘Donatori di musica’<br />
– si realizzi fuori dalle mura ospedaliere,<br />
questo è importante per farlo<br />
conoscere e far sì che anche altre realtà<br />
lo facciano proprio”. Da parte sua<br />
il sindaco di Rudiano Simona Moletta<br />
ha sottolineato come l’associazione<br />
<strong>del</strong>la musica al percorso di malattia<br />
“Fa scaturire sentimenti non di compassione<br />
negativa, ma di riscatto”.<br />
Inoltre il presidente <strong>del</strong>l’associazione<br />
“Rudiano e la sua musica”, Nicola<br />
Marenzi, ha ricordato la positiva accoglienza<br />
incontrata da parte di tutti<br />
gli enti locali. Il vicesindaco di Urago<br />
d’Oglio, Luca Squarzoni Balestra, ha<br />
affermato: “<strong>La</strong> capacità di uscire e<br />
di fare rete è importante anche per<br />
i Comuni. Forse è possibile pensare<br />
a qualcosa <strong>del</strong> genere per altre situazioni<br />
di disagio, come quello sociale”.<br />
drenante, ecologico e innovativo”.<br />
Anche per quanto riguarda<br />
l’illuminazione verrà istallato un<br />
sistema a led. “Con quest’opera<br />
– ha concluso il sindaco <strong>La</strong>nzoni<br />
– abbiamo realizzato un antico<br />
desiderio <strong>del</strong>la comunità”. Questa<br />
pista ciclo pedonale, in realtà,<br />
è già utilizzata da alcuni giorni<br />
dai cittadini mairanesi. Questo<br />
dimostra l’apprezzamento di<br />
coloro che quotidianamente<br />
vanno alla <strong>La</strong>ma per un momento<br />
di preghiera. (mtm)
nche quest’anno l’Associazione<br />
Amici <strong>del</strong>la<br />
Pieve in occasione <strong>del</strong>la<br />
Pasqua si è fatta promotrice<br />
di un’iniziativa<br />
culturale che invita alla riflessione.<br />
L’Associazione in collaborazione<br />
con la parrocchia San Giacomo di<br />
Corticelle e con il Comune di Dello<br />
organizza “Arte e fede come sorelle”,<br />
opere di Cesare Monaco, Enrico<br />
Schinetti, Virgilio Mafessoni. Dove?<br />
Presso la Pieve <strong>del</strong>la Formigula a<br />
Corticelle Pieve dal 6 all’8 aprile.<br />
L’occasione è nata dal rinnovato interesse<br />
che si sta sviluppando nei<br />
confronti <strong>del</strong>l’arte liturgica tutta<br />
protesa alla grandezza <strong>del</strong> Mistero<br />
celebrato. Si è pensato quindi di invitare<br />
a esporre nella Pieve di Santa<br />
Maria Nascente tre opere realizzate<br />
dai maestri Monaco, Mafessoni e<br />
Schinetti con l’intento di confrontare<br />
come la diversa poetica narrativa<br />
si compenetri con l’aspetto<br />
catechetico e devozionale. “Arte e<br />
fede come sorelle’’, questo concetto<br />
mutuato dal card. Gianfranco<br />
Ravasi, riesce a sintetizzare in una<br />
sola frase quell’intimo rapporto che<br />
accomuna l’arte all’autentica fede.<br />
È commovente pensare che i padri<br />
conciliari tra i vari messaggi destinati<br />
alle diverse categorie sociali<br />
e professionali si rivolgevano agli<br />
artisti con questo accorato appello:<br />
“Il mondo in cui viviamo ha bisogno<br />
di bellezza per non oscurarsi<br />
nella disperazione. <strong>La</strong> bellezza, come<br />
la verità, è ciò che mette la gioia<br />
nel cuore degli uomini è il frutto<br />
prezioso che resiste all’usura <strong>del</strong><br />
<br />
<br />
Diritto di superficie in cambio<br />
di nuovi parcheggi: è questa la<br />
soluzione <strong>del</strong>l’amministrazione<br />
comunale per risolvere l’ormai<br />
annosa questione <strong>del</strong>le buche,<br />
meglio sarebbe dire voragini, che<br />
“costellano” il piazzale antistante<br />
la palazzina Asl di via Falcone. È<br />
Massimo Gelmini, assessore all<br />
Bilancio di Montichiari, a ricordare<br />
che “abbiamo aggiudicato dei bandi<br />
comunali per la realizzazione, da<br />
parte di privati, di strutture ad<br />
alto risparmio energetico come gli<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
tempo, che unisce le generazioni e<br />
le congiunge nell’ammirazione. E<br />
ciò grazie alle vostre mani’’. “L’arte<br />
liturgica in particolare – spiega il<br />
presidente <strong>del</strong>l’Associazione, Cesare<br />
Monaco – deve concorrere alla<br />
formazione <strong>del</strong> cuore, guidare con<br />
il suo linguaggio all’incontro con<br />
Dio; perché è l’assenza di quest’ultimo<br />
la radice più profonda di sofferenza.<br />
In ultima analisi credo che<br />
<br />
l’arte debba essere testimonianza<br />
credibile di Cristo, in essa si deve<br />
percepire l’amore per l’uomo che si<br />
vivifica nell’incontro con Dio. Solo<br />
se l’arte si fa preghiera diventa linfa<br />
vitale, è venuto quindi il momento<br />
di riaffermare la sua importanza<br />
come espressione autenticamente<br />
religiosa al servizio <strong>del</strong>l’uomo, che<br />
i pregiudizi materialistici vorrebbero<br />
rassegnato a perdere se stesso<br />
mentre è sempre più evidente<br />
che ‘non di solo pane vive l’uomo’”.<br />
<strong>La</strong> sede è a Corticelle Pieve in via<br />
Manzoni. www.amici<strong>del</strong>lapieve.<br />
org - info@amici<strong>del</strong>lapieve.org. Alle<br />
20.30 il “Recital pianistico” con<br />
Maria Grazia Petrali che interpreta<br />
Robert Schumann, Franz Liszt, F.<br />
Schubert e Maurice Ravel.<br />
<br />
L’Associazione Talismano con il patrocinio<br />
dei Comuni di Orzinuovi e<br />
Villachiara presentano, giovedì 5 aprile<br />
alle 20.30 presso il Centro culturale<br />
Aldo Moro di Orzinuovi, il progetto<br />
“Costruiamo una scuola di agricoltura<br />
in Tanzania” con i lavori realizzati<br />
fino ad oggi. Sarà presente fra Paolo<br />
dei frati francescani minoriti in missione<br />
a Pomerini, in Tanzania. A fine<br />
2006 dall’incontro <strong>del</strong>la scuola Dandolo<br />
con fra Paolo che vive in Africa è<br />
impianti fotovoltaici: attualmente<br />
sono due i più consistenti, quello<br />
relativo al PalaGeorge ormai<br />
praticamente concluso, e quello<br />
<strong>del</strong> Centro fiera, che riguarderà per<br />
ora un capannone. <strong>La</strong> soluzione<br />
utilizzata è la seguente: il Comune<br />
concede il diritto di superficie a quei<br />
privati vincitori dei bandi i quali,<br />
a loro spese e quindi a costo zero<br />
per l’amministrazione comunale,<br />
provvederanno a realizzare gli<br />
impianti sui tetti <strong>del</strong>le due strutture.<br />
Il Comune, come contropartita<br />
nato il progetto: realizzare per la gente<br />
di Pomerini un’opera che potesse<br />
essere utile al loro sviluppo, e cosa<br />
meglio <strong>del</strong>l’istruzione spinta di una<br />
onda che consegna in mano ai protagonisti<br />
la possibilità di avere iniziative<br />
autonome. <strong>La</strong> zona di Pomerini ha<br />
una economia agricola rudimentale, il<br />
cibo, l’acqua, l’elettricità sono problemi<br />
quotidiani e non è possibile inviare<br />
mezzi tecnologici avanzati in quella<br />
realtà. Infatti la gente non è preparata<br />
dalla concessione <strong>del</strong>la superficie<br />
pubblica, incamererà dei canoni<br />
che andranno a finanziare la<br />
sistemazione <strong>del</strong>la zona adibita a<br />
parcheggi presso la citta<strong>del</strong>la <strong>del</strong>lo<br />
sport e <strong>del</strong>l’Asl, un problema che<br />
troverà finalmente una soluzione”.<br />
Ma c’è un altro settore che sarà<br />
coinvolto nell’ammodernamento:<br />
si tratta <strong>del</strong>l’intero impianto<br />
<strong>del</strong>l’illuminazione pubblica<br />
comunale che ogni anno costa<br />
al Municipio monteclarense oltre<br />
500 mila euro per i 4000 punti luce<br />
<br />
ad usarli, a ripararli a essere insomma<br />
in minima parte autosufficiente per<br />
poter dare una svolta di concreto sviluppo<br />
all’economia <strong>del</strong>la zona. Partire<br />
dall’istruzione è programmare i risultati<br />
a lungo termine, ma noi crediamo<br />
tutti nel valore <strong>del</strong>l’istruzione come<br />
primo grande passo verso l’autonomia<br />
e la consapevolezza. Fra Paolo e<br />
la scuola quindi si sono adoperati per<br />
progettare sia a livello didattico che<br />
strutturale una scuola di agricoltura<br />
<br />
<br />
<br />
presenti sul territorio e la cui spesa<br />
sarà in parte coperta proprio dai<br />
canoni derivanti dalla concessione<br />
<strong>del</strong> diritto di superficie. Quanto alle<br />
nuove soluzioni energetiche meno<br />
dispendiose, “valuteremo caso per<br />
caso come intervenire – conclude<br />
Gelmini – cioè quale tipologia di<br />
illuminazione installare: di certo<br />
la nostra ottica è quella di andare<br />
verso un notevole risparmio sia in<br />
termini economici sia in termini<br />
ambientali con beneficio per l’intera<br />
collettività”. (f.m.)<br />
<br />
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<br />
<br />
che si inserisce nel percorso educativo<br />
statale come biennio oltre l’obbligo<br />
scolastico. L’obiettivo <strong>del</strong> secondo<br />
viaggio compiuto da una <strong>del</strong>egazione<br />
<strong>del</strong>la scuola Dandolo, a luglio 2007,<br />
è stato quello di focalizzare la localizzazione<br />
<strong>del</strong>la struttura scolastica.<br />
<strong>La</strong> scuola ospiterà 40 alunni e date le<br />
distanze sarà predisposta anche per<br />
l’ospitalità dei ragazzi. Si prevedono<br />
oltre le aule laboratori tecnico- scientifici,<br />
il convitto e la mensa.
È nato a Roè Volciano un nuovo<br />
spazio di lavoro ideale per liberi<br />
professionisti, studi professionali<br />
e micro-piccole imprese, oltre che<br />
per le medie e grandi aziende in<br />
cerca di uffici di rappresentanza.<br />
Ecco First Floor, spazio che si basa<br />
sul concetto, ormai diffusissimo<br />
a livello internazionale, <strong>del</strong> coworking.<br />
Che cos’è il co-working? Si<br />
tratta di un approccio organizzativo<br />
degli spazi lavorativi che consente<br />
la condivisione da parte di più<br />
soggetti, operanti però per aziende<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
resso il Ministero <strong>del</strong>le politiche<br />
agricole è stata depositata<br />
l’istanza da parte<br />
dei 10 produttori <strong>del</strong> San<br />
Martino Battaglia per l’accreditamento<br />
<strong>del</strong> nuovo nome <strong>del</strong> vitigno,<br />
di antica tradizione locale, “Tocai<br />
Friulano”. Nella piccola nicchia,<br />
12 ettari in tutto, sparsi tra Lonato,<br />
Desenzano, San Martino, Pozzolengo<br />
e Sirmione, famosa per le eroiche vicende<br />
storiche che l’hanno segnata,<br />
al confine tra le colline moreniche e<br />
l’entroterra a sud <strong>del</strong> Garda, il “Tocai<br />
Friulano” ha trovato il suo ambiente<br />
di elezione. E i viticoltori locali<br />
lo hanno conservato, con passione,<br />
affetto e attenzione, a motivo <strong>del</strong>le<br />
soddisfazioni qualitative che questo<br />
vitigno fornisce e non certo per<br />
l’aspetto quantitativo <strong>del</strong>le produzioni,<br />
sempre molto limitate (560 ettolitri<br />
vinificati e 50mila bottiglie prodotte<br />
nel 2012). Ma è proprio grazie<br />
alle basse produzioni e alle raffinate<br />
tecniche di vinificazione che si ottengono<br />
vini bianchi, secchi o liquorosi,<br />
dalle piacevolissime caratteristiche<br />
aromatiche. Ai primi <strong>del</strong>l’800 questo<br />
vino era conosciuto come il “vin de<br />
liqueur” a cui si doveva la ricchezza<br />
<strong>del</strong>la viticoltura <strong>del</strong> territorio già allora<br />
chiamato Riviera <strong>del</strong> Garda. <strong>La</strong><br />
fama crebbe ancora quando la sua<br />
qualità attrasse l’attenzione <strong>del</strong>l’Imperatore<br />
di Austria-Ungheria che lo<br />
volle, all’epoca <strong>del</strong>la famosa batta-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
glia <strong>del</strong> 1859, paragonare al vino “Tokaji”<br />
<strong>del</strong>le sue terre ungheresi. Da allora<br />
i vignaioli locali abbandonarono<br />
altri vitigni per diffondere quello che<br />
chiamarono col nome dialettale di<br />
“Tuchì” (che forse diventerà “Tukì”<br />
più internazionale) che voleva anche<br />
significare piacevole tocco, piccola<br />
cosa, quasi un gesto di protezione nei<br />
confronti di altri vitigni più produttivi<br />
e vigorosi. Nel 1993 un accordo sottoscritto<br />
tra la Comunità europea e<br />
l’Ungheria, per salvaguardare e proteggere<br />
la denominazione territoriale<br />
“Tokaji”, ha consentito dapprima<br />
la coesistenza di questa denominazione<br />
con quelle <strong>del</strong>la varietà di viti<br />
“Tocai” coltivate in Italia e in Francia,<br />
ma dal 31 marzo 2007 tale vitigno<br />
non poteva più essere indicato nella<br />
designazione e presentazione dei vini.<br />
Di conseguenza, era impossibile<br />
menzionare nelle etichette il nome<br />
“Tocai” venendo così a mancare un<br />
importante elemento di caratterizzazione,<br />
valorizzazione e promozione<br />
<strong>del</strong>la Doc. Ma la tenacia dei produttori,<br />
che chiedevano, per salvare<br />
un’altra <strong>del</strong>le eccellenze <strong>del</strong> nostro<br />
territorio, un nome nuovo, ha avuto<br />
la meglio, pescando ancora una volta<br />
nella tradizione. Il prossimo Vinitaly,<br />
in programma a Verona da domenica<br />
7 a mercoledì 10, vedrà la prima<br />
uscita <strong>del</strong>la piccola Doc gardesana<br />
con un proprio stand istituzionale.<br />
Nel corso <strong>del</strong>la manifestazione verrà<br />
ufficializzato il nome alternativo<br />
che sarà assegnato alla zona per indicare<br />
in etichetta il vitigno “Tocai”<br />
che è alla base <strong>del</strong> vino prodotto sul<br />
territorio, che sempre maggiore e<br />
rinnovato interesse sta suscitando<br />
per la sua indiscussa storicità e la<br />
sua particolare qualità.<br />
o imprese distinte, di un unico<br />
spazio fisico dove organizzare e<br />
svolgere le proprie attività. Ciò<br />
rappresenta per i professionisti una<br />
risposta concreta alle esigenze di<br />
contenimento dei costi basandosi<br />
sulla condivisione. <strong>La</strong> dimensione<br />
<strong>del</strong> co-working in First Floor<br />
consente soluzioni flessibili<br />
(dalla singola postazione, alla<br />
personalizzazione di uffici privati<br />
o in open space), modularità dei<br />
servizi correlati (dotazioni tecniche,<br />
sale riunioni, segreteria, aree relax,<br />
<br />
<br />
<br />
spazio eventi…), garantendo una<br />
dimensione di privacy aziendale<br />
che i luoghi di lavoro condivisi<br />
tradizionali solitamente non<br />
tutelano. First Floor si pone<br />
inoltre sul territorio come punto<br />
di riferimento con un progetto di<br />
formazione costante, rivolto sia ai<br />
soggetti che aderiscono al network,<br />
sia agli utenti esterni. First Floor<br />
occupa l’open space di 1500 mq al<br />
primo piano di un cotonificio <strong>del</strong><br />
1882 a Roè Volciano, articolato su<br />
tre livelli.
uando giunsero in Valle<br />
Camonica il 3 luglio<br />
2011 i profughi in fuga<br />
dalla guerra di Libia non<br />
immaginavano nulla sul<br />
loro futuro. Il gruppo ospitato dalla<br />
Caritas di Darfo fu immediatamente<br />
integrato con le attività associative<br />
mese in campo dalla Caritas,<br />
tra cui i corsi di alfabetizzazione di<br />
italiano, alcune attività manuali di<br />
manutenzione <strong>del</strong>lo stabile, l’inserimento<br />
in piccoli gruppi nelle attività<br />
oratoriali di Darfo e di Fucine.<br />
Certo Gerry Justice, allora 24enne<br />
(attualmente ha 26 anni), sposato<br />
con una donna che ha una grave infermità<br />
a causa <strong>del</strong>l’amputazione di<br />
una gamba, con un bambino che ha<br />
compiuto i tre anni, ghanese di origine,<br />
non immaginava che avrebbe<br />
incontrato Dio, come ha dichiarato<br />
lui stesso. “Senza Dio non posso più<br />
vivere”, ha detto nel suo discorso di<br />
saluto all’assemblea liturgica <strong>del</strong>la<br />
notte <strong>del</strong> Sabato Santo nella <strong>chiesa</strong><br />
parrocchiale di Fucine. Poco prima<br />
aveva ricevuto i sacramenti <strong>del</strong> battesimo,<br />
<strong>del</strong>la cresima e <strong>del</strong>l’eucarestia<br />
ed in mattinata anche quello<br />
<strong>del</strong>la Riconciliazione. Mentre altri<br />
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Alla vivace bibliografia dedicata alla<br />
Valsaviore si è venuto ad aggiungere<br />
il volume di Andrea Belotti “Note<br />
di storia religiosa relative alla Parrocchia<br />
di Cevo e ai suoi luoghi di<br />
culto e di devozione”. Si tratta di 285<br />
pagine arricchite da un ampio apparato<br />
iconografico che utilizza gli archivi<br />
d’epoca, ma che si fregia <strong>del</strong>la<br />
qualità <strong>del</strong> lavoro, per altro gratuito,<br />
<strong>del</strong> fotografo bresciano Basilio Ro<strong>del</strong>la.<br />
<strong>La</strong> sua casa editrice, la Bams,<br />
ha curato anche grafica e pubblicazione.<br />
Il parroco don Filippo Stefani<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
catecumeni adulti provenienti da<br />
altre parti <strong>del</strong> mondo sono stati battezzati<br />
nella stessa notte in Cattedrale<br />
a Brescia, per Gerry il Vescovo ha<br />
concesso una deroga, incaricando il<br />
parroco di Fucine e presidente <strong>del</strong>la<br />
Caritas zonale di Vallecamonica,<br />
don Danilo Vezzoli, di amministrargli<br />
i sacramenti. Quando il Vescovo<br />
Luciano inaugurò il Dormitorio S.<br />
Martino alla Caritas di Darfo il 18<br />
dicembre scorso, celebrò anche la<br />
cerimonia di ammissione di Gerry<br />
al percorso di iniziazione cristiana,<br />
seguito dal diacono permanente Felice<br />
Pedersoli di Montecchio. Quel<br />
percorso ha dato i suoi frutti: sabato<br />
30 marzo nella <strong>chiesa</strong> dei Santi Anna<br />
e Rocco di Fucine di Darfo Gerry<br />
Justice ha ricevuto i sacramenti<br />
ed è diventato cristiano. Oltre alla<br />
solennità <strong>del</strong>la veglia pasquale, Fucine<br />
ha vissuto anche la solennità<br />
spiega che “voluto dalla parrocchia,<br />
il libro intende offrire alle famiglie,<br />
ma anche ai ‘curiosi d’arte’, un’utile<br />
occasione per visitare e conoscere<br />
meglio quanto di sacro e di bello vi<br />
è nel nostro territorio”. Nel volume<br />
l’autore discute la documentazione<br />
disponibile e disegna un quadro<br />
che va ben oltre il semplice ambito<br />
religioso, sfociando in un affresco a<br />
tratti molto efficace <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>la<br />
mentalità d’un tempo nelle piccole<br />
comunità <strong>del</strong>la Valsaviore. Ne emergono<br />
i gesti di generosità come i<br />
di un battesimo ad un adulto che ha<br />
partecipato, pregato, cantato, gioito<br />
con tutta l’assemblea e alla fine<br />
ha ringraziato tutti: don Danilo, la<br />
Caritas, il diacono Felice che gli ha<br />
fatto da padrino, gli amici di questi<br />
anni, i compagni <strong>del</strong>le partite di calcio<br />
all’oratorio, le suore <strong>del</strong> Centro<br />
d’ascolto. “Senza Dio non potrei più<br />
vivere”, ha ribadito Gerry commosso<br />
asciugandosi l’acqua battesimale tra<br />
i foltissimi capelli crespi, ma anche<br />
il sudore <strong>del</strong>la sua emozione e qualche<br />
lacrima. “Qui ho trovato la fede,<br />
la pace ed una nuova famiglia – ha<br />
proseguito nel suo italiano pulito –<br />
e se Dio vorrà nel futuro voglio dedicarmi<br />
ad aiutare i bambini senza<br />
genitori, come don Danilo ha fatto<br />
con me”. Il coro parrocchiale lo ha<br />
salutato con il canto “Le tue mani”:<br />
quelle di Gerry, nella notte <strong>del</strong> sabato<br />
santo, erano davvero piene di gioia.<br />
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contrasti e le ritrosie, i difetti e i pregi,<br />
le gioie e le sofferenze, che rendono<br />
sapida la storia degli uomini<br />
e utile la lettura. Dopo un capitolo<br />
sulle vicende <strong>del</strong>la parrocchia di Cevo<br />
(che dal 1991 ha “perso” Andrista<br />
e “acquisito” Fresine e Isola), dei<br />
parroci e dei curati (fra cui il futuro<br />
Beato Innocenzo), vengono passate<br />
in rassegna le chiese principali (S.<br />
Vigilio, S. Sisto, S. Antonio), quelle<br />
minori e le numerose santelle, dando<br />
spazio al dosso <strong>del</strong>l’Androla che<br />
ospita la Croce <strong>del</strong> Papa, la cappella<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Recentemente, in quel di Breno,<br />
presso il Palazzo <strong>del</strong>la cultura, con<br />
un convegno, è stato ricordato il medico<br />
Giuseppe Castagna, che, oltre<br />
alla notevole attività professionale,<br />
ha servito con dedizione la cosa<br />
pubblica. Nato a Cividate Camuno il<br />
5 novembre 1922 fu dapprima primo<br />
cittadino <strong>del</strong> borgo <strong>del</strong> beato Tovini,<br />
poi sindaco di Breno dal 1960 al 1965,<br />
ove si era trasferito per il tirocinio<br />
presso l’ospedale “Rizzieri” e per il<br />
fatto che aveva sposato una brenese.<br />
L’incontro di cui s’è detto ha offerto<br />
tra l’altro lo spunto per la presentazione<br />
de “Il diario partigiano” (1945)<br />
pubblicazione di una testimonianza<br />
<strong>del</strong> Castagna edita a cura <strong>del</strong>l’archivio<br />
storico <strong>del</strong>la Resistenza bresciana<br />
e <strong>del</strong>l’Università cattolica <strong>del</strong> Sacro<br />
Cuore di Brescia. Sulla rivista<br />
parrocchiale “L’Eco di Breno” Nicola<br />
Stivala scrive: “ [L’autore <strong>del</strong>lo scritto]<br />
ci fa capire lo stato d’animo dei<br />
giovani di allora di fronte al bivio che<br />
la realtà metteva loro dinanzi: cedere<br />
alle minacciose chiamate alle armi<br />
dei nazi-fascisti e <strong>del</strong>la Repubblica<br />
di Salò, o ribellarsi ad esse a rischio<br />
<strong>del</strong>la propria vita e quindi entrare<br />
nella clandestinità”. In ospedale il<br />
28 giugno 1944 assiste ad una vera e<br />
propria esecuzione capitale da parte<br />
dei militari tedeschi: questo evento<br />
tragico cambia il corso <strong>del</strong>la sua vita.<br />
Si arruola tra i “ribelli per amore”<br />
ed assume il nome di battaglia di Silvano.<br />
Dal 1944 al 1945 stende il suo<br />
diario. Viene inviato in alta Valle al<br />
Mortirolo e partecipa agli eventi bellici<br />
che si svolgono lassù. Toccante la<br />
<strong>del</strong>la Madonna di Caravaggio e, ultima<br />
in ordine di tempo, Casa Kairòs.<br />
Il testo conferma l’efficacia <strong>del</strong><br />
lavoro di ricerca <strong>del</strong> 75enne professore<br />
cevese, di cui vanno rammentati<br />
i recenti “Valsaviore: 1915-1918<br />
- <strong>La</strong> guerra sull’uscio di casa” (2002);<br />
“Il carbone bianco <strong>del</strong>la Valsaviore:<br />
nascita, sviluppo e declino <strong>del</strong>l’industria<br />
idroelettrica in Valsaviore”<br />
(2003); “I Barolcc de Sef: immagini,<br />
testimonianze e ricordi degli ultimi<br />
pastori di Cevo in Valcamonica”<br />
(2009). (g.c.)<br />
lettera dedicata al padre: “[Ti scrivo<br />
queste cose] perché ti appaia evidente<br />
che se non ti ho ascoltato quando<br />
mi consigliavi di consegnarmi, non<br />
l’ho fatto per disobbedienza, ma solo<br />
per mantenermi coerente con le<br />
mie idee e per non venir meno alla<br />
parola data”. Dopo la guerra si laurea<br />
in medicina il 5 novembre 1947<br />
ed incomincia l’impegno pubblico,<br />
che tra l’altro lo vede anche presidente<br />
provinciale <strong>del</strong> Partito liberale<br />
italiano. (e.g.)
a sicurezza sul lavoro<br />
non è un optional e non<br />
si tratta di un semplice<br />
slogan, ma di una ferma<br />
constatazione che,<br />
oggigiorno, è bene ricordare e testimoniare.<br />
Una buona massima su cui verterà<br />
anche la sempre tanto sentita e partecipata<br />
Giornata zonale <strong>del</strong> mutilato<br />
e invalido <strong>del</strong> lavoro che, dopo<br />
sei anni, torna a radunare a Cologne<br />
(la precedente si era svolta a Coccaglio)<br />
ben sei gruppi: oltre a quella<br />
locale parteciperanno infatti anche<br />
le sezioni di Chiari, Coccaglio, Capriolo,<br />
Erbusco e Rovato, ma l’invito<br />
è aperto a tutti.<br />
L’appuntamento è fissato per domenica<br />
7 aprile e prevede il ritrovo<br />
alle 8.30 nella sala <strong>del</strong>la comuninità<br />
parrocchiale di via Martinelli,<br />
dove sarà imbandito un rinfresco<br />
di benvenuto, che introdurrà al<br />
momento clou <strong>del</strong>la giornata: la<br />
grande tavola rotonda incentrata<br />
<br />
<br />
Di fronte alla complessità e alla<br />
vastità dei problemi legati all’uso<br />
<strong>del</strong>le bevande alcoliche, esiste<br />
una esperienza innovativa e di<br />
grande valore, ormai radicata<br />
anche a Castegnato dove da alcuni<br />
anni è operativo in via Agostino<br />
Gallo dove ha sede l’Associazione<br />
anziani e pensionati <strong>del</strong> paese, il<br />
Club degli alcolisti in trattamento.<br />
Per presentarsi alla cittadinanza<br />
il Club, che opera in sinergia con<br />
l’Amministrazione comunale,<br />
propone per domenica 13 aprile<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
(ore 16.30 nella sala conferenze<br />
<strong>del</strong> Centro civico) uno spettacolo<br />
teatrale dal titolo “Ethylicon - la<br />
crisi e l’occasione”. Il Club degli<br />
alcolisti in trattamento “Alba”,<br />
che si riunisce tutti i martedì<br />
alle 20.30, è una comunità<br />
multifamiliare autonoma,<br />
inserita e aperta nella comunità<br />
locale, costituita da famiglie<br />
che partendo dalla sofferenza<br />
legata a problemi alcolcorrelati<br />
e complessi si impegnano in un<br />
percorso di cambiamento, di<br />
proprio sul tema degli infortuni sul<br />
lavoro e a cui prenderanno parte<br />
diversi ospiti e autorità, tra i quali:<br />
il presidente nazionale Franco<br />
Bettoni; quello provinciale Angelo<br />
Piovanelli insieme al vice Roberto<br />
Valentini; il consigliere nazionale<br />
Noris Riva, provinciale Romolo<br />
Mercuri e regionale Alessandro Sala;<br />
i responsabili Inail di Palazzolo<br />
Francesco Bellucci e Stefano Ferriani,<br />
Andrea Falsina <strong>del</strong> Progetto<br />
Servizi s.r.l., oltre al comandante<br />
dei Carabinieri Pasquale Pastore,<br />
al dirigente scolastico Roberto Orlandi<br />
e al primo cittadino di Cologne<br />
Danilo Verzelletti.<br />
Al termine <strong>del</strong>la conferenza, sarà<br />
offerta la possibilità d’intervento<br />
e dibattito e poi la giornata proseguirà<br />
avviandosi in corteo verso la<br />
parrocchiale dei Santi Gervasio e<br />
Protasio dove il parroco don Agostino<br />
presiederà la celebrazione<br />
eucaristica <strong>del</strong>le 11, allietata per<br />
l’occasione dalla Corale Montorfano<br />
e dedicata in modo particolare<br />
a tutte le vittime di infortuni avvenuti<br />
sul posto di lavoro.<br />
crescita e di maturazione, assieme<br />
al servitore-insegnante. Da questa<br />
esperienza è nato lo spettacolo<br />
teatrale “Ethylicon - la crisi e<br />
l’occasione”dove il testo, costruito<br />
con parole vere tratte dalla vita<br />
di molte famiglie, è interpretato<br />
dai protagonisti <strong>del</strong>le storie che<br />
con questa attività fanno ulteriore<br />
occasione di crescita. “Nel dibattito<br />
che seguirà lo spettacolo – dice<br />
Giovanni Monesi, coordinatore <strong>del</strong><br />
gruppo – porteremo la comunità a<br />
ragionare su un ‘dolore’ sentito di<br />
Terminata la Santa Messa, il corteo<br />
commemorativo, accompagnato<br />
dal Corpo musicale di Cologne,<br />
proseguirà poi verso via Facchetti<br />
per sostare davanti alla Stele ai<br />
Caduti Anmil, alla base <strong>del</strong>la quale<br />
sarà deposta una corona di fiori<br />
e si terrà un momento di ricordo.<br />
I saluti ufficiali e informali alla<br />
prossima Giornata annuale in<br />
programma a Erbusco slitteranno<br />
invece all’ora di pranzo: alle<br />
12.45 appuntamento al ristorante<br />
Conchiglia d’Oro di Cologne dove<br />
sarà servito il tradizionale pranzo<br />
conviviale per soci e simpatizzanti<br />
(prenotazione telefonica obbligatoria<br />
allo 030/715235).<br />
Grande l’impegno <strong>del</strong> <strong>del</strong>egato comunale<br />
Gianluigi Astori, responsabile<br />
<strong>del</strong>la sezione Anmil colognese<br />
che vanta oggi 100 tesserati, ma<br />
che punta al coinvolgimento anche<br />
dei circa 60 che ancora non<br />
lo sono, attraverso la massima disponibilità<br />
nel fornire informazioni<br />
e ragguagli inerenti soprattutto<br />
sgravi e benefici riservati agli associati.<br />
<br />
<br />
enorme attualità (i problemi legati<br />
all’uso <strong>del</strong>le bevande alcoliche),<br />
a leggerlo con chiarezza e, con<br />
altrettanta chiarezza, a sviluppare<br />
la fiducia su un suo superamento,<br />
avendo a disposizione il desiderio<br />
<strong>del</strong> cambiamento e le qualità, a<br />
volte negate e spesso non utilizzate<br />
e sottovalutate, che ognuno di noi<br />
può esprimere quando si trova in<br />
un contesto culturale, emozionale<br />
ed esperienziale favorevole, come<br />
quello che il Club degli alcolisti in<br />
trattamento può offrire.
l 23 aprile si festeggia la Giornata<br />
mondiale <strong>del</strong> libro.<br />
Per l’occasione, e non è la prima<br />
volta, la Città di Lumezzane,<br />
con l’Assessorato alla<br />
cultura e la biblioteca Felice Saleri,<br />
organizza “Apriti libro”, una serie di<br />
appuntamenti che iniziano il 20 aprile<br />
e finiscono il 29 giugno.<br />
Un’iniziativa che pone al centro il<br />
libro nelle sue forme; il programma<br />
è suddiviso in cinque sezioni.<br />
<strong>La</strong> prima, a dare il via agli appuntamenti,<br />
è quella dedicata ai libri in<br />
senso stretto incontrando gli autori<br />
e le loro opere. Un’occasione per<br />
incontrare chi sta dietro alle pagine<br />
e alle storie: sabato 20 aprile<br />
alle 10 presso la Biblioteca Civica<br />
Felice Saleri, presenterà “Io, papà?<br />
9 mesi coi baffi” <strong>del</strong>la casa editrice<br />
Meccanica <strong>del</strong>le idee; il racconto/diario<br />
<strong>del</strong>la gravidanza, ma dal<br />
punto di vista maschile, con l’insert<br />
di alcuni pensieri femminili.<br />
Si continua il 16 maggio alle 20.45,<br />
nella sede Uasl (interno <strong>del</strong>lo stadio)<br />
con Carla Boroni e il libro<br />
“Gli scrittori italiani e lo sport”<br />
edizioni Ghenomena. <strong>La</strong> sezione<br />
dedicata all’incontro con autori di<br />
libri si chiude il 29 giugno alle 19<br />
nella sede degli alpini di San Sebastiano<br />
con Gabriele Babini , autore<br />
<strong>del</strong> libro “Un soldato semplice”,<br />
edizioni Caldera. C’è poi una<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
sezione dedicata alle tesi: martedì<br />
23 aprile alle 20.45 al teatro Odeon<br />
con la presentazione <strong>del</strong> lavoro di<br />
Alberto Donati “Arte a Lumezzane<br />
nel Sei e Settecento” con l’introduzione<br />
di Andrea Crescini, storico<br />
<br />
<br />
Sei incontri per esplorare il<br />
rapporto tra parole e immagini<br />
nel mondo <strong>del</strong>l’arte. Sono aperte<br />
le iscrizioni per il corso <strong>del</strong>la<br />
Università per adulti “Parola<br />
d’artista: disegnare parole,<br />
scrivere immagini!” che prende<br />
il via lunedì 8 aprile nelle sale<br />
di Villa Glisenti secondo un<br />
percorso di sei lezioni con<br />
cadenza settimanale. Si cercano<br />
di fornire ai partecipanti gli<br />
elementi per comprendere<br />
attraverso l’arte. I corsi sono<br />
<strong>del</strong>l’arte e l’intervento di don Giuseppe<br />
Fusari, direttore <strong>del</strong> Museo<br />
diocesano.<br />
Martedì 7 maggio alle 20.45 nella<br />
sede <strong>del</strong> Confartigianato di Lumezzane<br />
(via Monsuello 45/e) presentazione<br />
<strong>del</strong>la tesi di Flavia Raggi “Il<br />
distetto industriale di Lumezzane<br />
e la globalizzazione”, intervista il<br />
giornalista Matteo Salvatti.<br />
Venerdì 17 maggio alle 20.45 alla<br />
Torre Avogadro è la volta <strong>del</strong>la tesi<br />
di Stefania Ravelli dal titolo “Aladino<br />
nella Torre <strong>del</strong>le favole. Un<br />
percorso didattico”.<br />
Sempre presso la Torre Avogadro,<br />
<br />
organizzati dal Centro territoriale<br />
di educazione permanente <strong>del</strong>la<br />
Valtrompia. Le lezioni si tengono<br />
ogni lunedì alle 20.30 presso le<br />
sale di Villa Glisenti secondo il<br />
seguente calendario: 8 aprile,<br />
Parole scritte nei quadri, relatori<br />
Vigo, Sacchini; 15 aprile, Quadri<br />
di parole, relatori Sacchini,<br />
Vigo; 22 aprile, <strong>La</strong>boratorio<br />
di grafia, relatori Ghidini,<br />
Martinelli; 29 aprile, visita<br />
guidata al Museo “Fondazione<br />
Berar<strong>del</strong>li” di Brescia, relatori<br />
diventata un po’ il simbolo <strong>del</strong>le<br />
iniziative culturali <strong>del</strong>la cittadina<br />
valgobbina, martedì 21 maggio alle<br />
20.45 sarà presentata la tesi di<br />
Anna Palladino intitolata “<strong>La</strong> biblioteca<br />
<strong>del</strong>le favole. Un’esposizione<br />
bibliografica per bambini a<br />
Lumezzane di Brescia”, intervistata<br />
da Marco G. Palladino.<br />
Durante la manifestazione da sabato<br />
20 a sabato 27 aprile c’è la<br />
“Settimana <strong>del</strong> lib(e)ro scambio -<br />
regala un libro e scegline un altro<br />
tra quelli donati dai nostri lettori”.<br />
L’iniziativa si svolge nella biblioteca<br />
civica Felice Saleri.<br />
Ma ci sono in programma anche<br />
appuntamenti per le scuole medie<br />
inferiori: come il campionato di<br />
lettura per la seconda media inferiore<br />
e Amico libro: gara di lettura<br />
e non solo... per la prima inferiore.<br />
Giovedì 9 maggio è in programma<br />
“L’evento speciale” al teatro comunale<br />
Odeon alle 20.30 “Gaber<br />
se fosse Gaber”, un incontro spettacolo<br />
di Andrea Scanzi, presentato<br />
e condotto dall’autore per la<br />
produzione di Fondazione Giorgio<br />
Gaber.<br />
Tutti gli eventi e gli incontri sono<br />
ad ingresso libero. Per informazioni<br />
e contatti Ufficio cultura<br />
0308929251 o comune.lumezzane.<br />
brescia.it o presso la Biblioteca civica<br />
0308929259.<br />
<br />
Da alcuni mesi anche nel Comune di<br />
Concesio è iniziata la bella e salutare<br />
iniziativa <strong>del</strong>la “Ginnastica a domicilio”,<br />
che già da alcuni anni è praticata<br />
in alcune province italiane fra cui<br />
Ravenna, Varese, Torino e Bolzano.<br />
Il progetto ha come obiettivo la riattivazione<br />
psico-fisica, cioè il recupero<br />
anche solo parziale <strong>del</strong>le capacità di<br />
autonomia nelle attività quotidiane e<br />
l’incremento <strong>del</strong>le relazioni e attività<br />
sociali anche per coloro che pur non<br />
essendo portatori di particolari patologie<br />
non si muovono più di casa.<br />
Gli obiettivi prioritari sono la promozione<br />
<strong>del</strong>l’autonomia <strong>del</strong>la persona<br />
(anziano o con difficoltà motorie), il<br />
rafforzamento <strong>del</strong>le reti sociali di vicinato,<br />
la valorizzazione di momenti<br />
di socialità nei quali accanto alla pratica<br />
motoria si possono anche creare<br />
e condividere nuovi legami di amicizia<br />
e collaborazione fra persone residenti<br />
nello stesso quartiere. I laboratori di<br />
attività motoria possono coinvolgere<br />
nell’abitazione di uno dei partecipanti<br />
gli amici i vicini e i famigliari (anche<br />
piccoli gruppi di cinque-sei persone)<br />
che non possono o non intendono più<br />
frequentare i normali corsi di ginnastica<br />
promossi dalle varie palestre;<br />
assieme all’educatore per 45 minuti<br />
o un’ora si praticherà una o più volte<br />
alla settimana <strong>del</strong>la ginnastica dolce<br />
personalizzata con l’aiuto di piccoli<br />
attrezzi e rimanendo “comodamente<br />
in casa”. Fino a 30 anni fa il fare ginnastica<br />
era considerata un’attività riservata<br />
ai ragazzi e quasi una perdita<br />
di tempo, quasi rubato ai lavori domestici;<br />
oggi è una grossa opportunità,<br />
soprattutto per gli anziani, per<br />
mantenersi in buona salute e quelli<br />
che lo possono già attuano la passeggiata<br />
quotidiana. Per chi invece ha<br />
difficoltà ad uscire di casa può essere<br />
Sacchini, Gazzotti; 6 maggio,<br />
<strong>La</strong>boratorio di poesia visiva,<br />
relatori Martinelli, Ghidini; 13<br />
maggio, Incontro conclusivo,<br />
relatori Vigo, Sacchini, Ghidini,<br />
Martinelli. Il costo per la<br />
partecipazione al corso è di 15<br />
euro (10 euro per minorenni,<br />
anziani - gratis per gli studenti<br />
<strong>del</strong>le superiori). Per iscrizioni<br />
e informazioni è possibile<br />
contattare l’Ufficio cultura <strong>del</strong><br />
Comune di Villa Carcina (tel. 030<br />
89 84 304 ).<br />
<br />
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<br />
<br />
una valida soluzione la “Ginnastica a<br />
domicilio”, anche solo per il periodo<br />
sufficiente a permettere loro una sufficiente<br />
vita relazionale. Chi volesse<br />
fare una lezione di prova può telefonare<br />
all’insegnante Giuseppe Belleri<br />
(347.059.59.40) che oltre a insegnare<br />
da più di 30 anni ginnastica dolce è anche<br />
istruttore Uisp; si può contattare<br />
il comitato provinciale Uisp, rivolgersi<br />
ai servizi sociali <strong>del</strong> proprio comune<br />
o rivolgersi all’Asl. Quella bresciana è<br />
particolarmente sensibile a stimolare<br />
nelle persone una buona pratica motoria:<br />
dal 2009 ha promosso la nascita<br />
dei “Gruppi di cammino” al fine di<br />
incentivare l’attività fisica e prevenire<br />
le malattie croniche e nel maggio <strong>del</strong><br />
2012 ha indetto a Toscolano Maderno<br />
la bella giornata di “Gruppi di cammino<br />
day”, che ha visto la partecipazione<br />
di oltre 400 partecipanti, provenienti<br />
dagli oltre 20 gruppi provinciali.
Il comprensorio Maniva Ski e i<br />
suoi impianti restano aperti, il<br />
sabato e la domenica, fino al 14<br />
aprile dopo una stagione più che<br />
favorevole grazie alle numerose<br />
precipitazioni e all’ottima<br />
organizzazione. Le temperature<br />
restano abbastanza basse da<br />
permettere il mantenimento<br />
<strong>del</strong>le condizioni <strong>del</strong>le piste sia al<br />
mattino che nel pomeriggio.<br />
Quella che a bassa quota è<br />
risultata essere una pioggia<br />
fastidiosa, in alta quota si<br />
<br />
<br />
<br />
a parrocchia di Magno con<br />
patrono S. Martino conta<br />
oggi 1428 abitanti: erano<br />
438 nel 1921, quando il paese<br />
era Comune autonomo,<br />
con il nome di Magno Sopra Inzino.<br />
Lo fu, ricordiamo, fino ad ottobre<br />
1927, anno <strong>del</strong>la sua aggregazione<br />
per regio decreto a Gardone. <strong>La</strong> sua<br />
comunità è orgogliosa <strong>del</strong>la sua indipendenza<br />
unita ad attenzione e generosità:<br />
tra l’altro nel dopoguerra si è<br />
dotata di un teatro parrocchiale (ora<br />
chiuso per le stringenti normative);<br />
vicino è sorta una moderna struttura<br />
oratoriale. Lo sviluppo urbanistico e<br />
incremento <strong>del</strong>la popolazione fattosi<br />
impetuoso negli anni Settanta, prima<br />
attorno al nucleo antico e poi in Padile,<br />
ha fortemente modificato il tessuto<br />
sociale. Con questa realtà si confronta<br />
quotidianamente don Davide Ferrari,<br />
inviato lassù dal Vescovo a ottobre<br />
<strong>del</strong> 2011 come amministratore<br />
parrocchiale e a marzo di quest’anno<br />
nominato parroco. Classe 1974, diploma<br />
tecnico industriale al Moretto,<br />
dopo una breve esperienza lavorativa<br />
alla Sip (ora Telecom), è entrato in<br />
Seminario: è stato consacrato sacerdote<br />
nel 2002. Prima curato a Botticino<br />
Sera (due anni), poi per quattro a<br />
Collebeato, è stato un anno come fidei<br />
donum a Rivoli. Infine a Idro collaborando<br />
in tre nelle parrocchie di<br />
Anfo, Capovalle, <strong>La</strong>venone e Treviso<br />
Bresciano. Che cosa ha “colto” in que-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
sti 10 anni? ”Abbandono alla volontà<br />
di Dio; bisogna sforzarsi di cogliere e<br />
maturare in ogni momento l’azione di<br />
Dio, che invita a porsi nella dimensione<br />
<strong>del</strong> servizio, in sintonia col ministero<br />
pastorale <strong>del</strong> Vescovo; vedere<br />
nell’altro lo strumento nelle mani di<br />
Dio per lasciarsi educare; vedere nei<br />
confratelli un dono”. E ora? “<strong>La</strong> dimensione<br />
<strong>del</strong>le relazioni coi confratelli<br />
chiede a ciascuno di interagire,<br />
non per le diverse mansioni regolamentate<br />
dal diritto canonico, ma per<br />
l’edificazione <strong>del</strong>l’unico Regno di Dio.<br />
<strong>La</strong> comunità di Magno nella storia è<br />
sempre stata molto legata alla sua<br />
identità, com’è attualmente? “Si sta<br />
maturando un nuovo modo di unione,<br />
cercando di fare spazio alle persone<br />
provenienti da altre culture e altri paesi<br />
con esperienze aggregative e formative.<br />
Sono presenti nelle comunità<br />
varie associazioni molto dinamiche<br />
che cercano di aiutarla a camminare<br />
verso quello che colgono come ‘suo<br />
bene’, favorendone lo sviluppo aggregativo<br />
e culturale-spirituale a 360° in<br />
quella che è la vita quotidiana (a livello<br />
educativo, ludico, formativo, ricreativo)<br />
. Su questo fronte <strong>del</strong>la ricerca<br />
<strong>del</strong> bene, l’azione pastorale si è concretizzata<br />
in modi diversi: coi ragazzi<br />
abbiamo conosciuto il Cottolengo di<br />
Torino e siamo stati ad Assisi; continuano<br />
i centri d’ascolto, cerchiamo di<br />
mettere Cristo al centro con l’ascolto<br />
<strong>del</strong>la Parola, l’adorazione eucaristica<br />
mensile. Credo che il compito affidatomi<br />
dal Vescovo sia quello di amare<br />
questa comunità servendola con<br />
l’ascolto che cerca di suscitare nei<br />
suoi membri proposte di possibili soluzioni<br />
<strong>del</strong>le situazioni, favorendone<br />
così la crescita, nel confronto sincero<br />
con Cristo unica verità”.<br />
è trasformata in neve per<br />
gli appassionati di sci e di<br />
snowboard. <strong>La</strong> notizia è stata<br />
annunciata da Stefano Lucchini,<br />
responsabile <strong>del</strong>la stazione, a<br />
“Bresciaoggi”. Il comprensorio<br />
<strong>del</strong> Maniva Ski si presenta come<br />
una stazione sciistica in crescita<br />
e dalle grandi prospettive. <strong>La</strong><br />
recente costruzione <strong>del</strong> nuovo<br />
impianto Persole-Dasdana, con i<br />
suoi 2088 m di altezza, proietta il<br />
Maniva a diventare regina <strong>del</strong>le<br />
stazioni prealpine. Il comprensorio<br />
<br />
<br />
<br />
può contare su quasi 40 chilometri<br />
sciabili per un totale di 17 piste<br />
(due baby, nove blu, quattro rosse<br />
e due nere). Si sta confermando<br />
una meta importante. Nel 2006<br />
(sono cifre ufficiali <strong>del</strong> presidente<br />
Imerio Lucchini), dopo quattro<br />
anni di chiusura, la nuova società<br />
aveva riaperto la stazione con<br />
15mila presenze. Nella stagione<br />
scorsa, dimezzata, chiusa a<br />
inizio marzo per temperature<br />
che impedivano l’innevamento<br />
artificiale, sono state circa 80mila.
€ <br />
Il concorso è organizzato dal Servizio C.E.I. per la promozione <strong>del</strong> sostegno economico alla Chiesa cattolica<br />
in collaborazione con l’Ufficio Nazionale C.E.I. per l’educazione, la scuola e l’università e con i Caf Acli.
Dalla rivoluzione industriale alla<br />
rivoluzione digitale. Passando per<br />
una crisi altrettanto epocale che<br />
ha messo in serissima difficoltà il<br />
settore <strong>del</strong>la tipografia artigianale.<br />
Il tipografo e gli addetti di questo<br />
settore sono oggi, una “specie in via<br />
d’estinzione”. Lo sa bene Eugenio<br />
Massetti (nella foto), presidente<br />
di Confartigianato imprese unione<br />
di Brescia, che tipografo lo è<br />
ancora, ma non solo. In particolare<br />
è da decenni un editore che da<br />
argomenti di nicchia e di interesse<br />
locale si è fatto largo nel mare<br />
magnum <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong> libro,<br />
con pubblicazioni di particolare<br />
successo. “Perché il futuro è nella<br />
specializzazione mirata. Penso al<br />
caso <strong>del</strong> packaging, che ancora<br />
offre interessanti sbocchi. Ma<br />
se pensiamo alla stampa vera e<br />
propria, dagli opuscoli alle riviste,<br />
alle attività di copisteria o di<br />
grafica, il settore è indubbiamente<br />
in uno stallo dovuto anche al<br />
fatto che sono in molti oggi ad<br />
improvvisarsi addetti <strong>del</strong> settore e,<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
el contesto economico attuale<br />
non è semplice “fare<br />
impresa”, molti sono i<br />
problemi che quotidianamente<br />
vanno affrontati,<br />
ma che ormai ben conosciamo tutti.<br />
Tre fratelli uniti in una piccola realtà<br />
artigianale locale, la Tipolitografia<br />
Berardi di Bedizzole, hanno<br />
deciso di puntare sulla qualità, con<br />
l’inserimento di una macchina da<br />
stampa digitale, che permetta la<br />
realizzazione di formati fuori dallo<br />
standard per potersi diversificare<br />
sul mercato, proponendosi anche<br />
da service per altre tipografie o<br />
agenzie grafiche, nel pieno rispetto<br />
<strong>del</strong>la privacy verso i clienti finali.<br />
Ogni progetto è curato dalla scelta<br />
dei materiali, sempre più ricercati<br />
e diversificati, alla realizzazione<br />
grafica. <strong>La</strong> cura nella stampa e<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
nella confezione, con l’aggiunta di<br />
finiture particolari, come la plastificazione<br />
effetto touch e tessuto, o<br />
la spiralatura anche fino a 3 cm di<br />
dorso, hanno la medesima importanza:<br />
tutto concorre alla realizzazione<br />
di un prodotto con i requisiti<br />
richiesti ed in linea con la filosofia<br />
aziendale. Purtroppo fra i mille<br />
pensieri di un artigiano vi è anche il<br />
confronto con la concorrenza poco<br />
veritiera, dove ormai con un com-<br />
puter ed una stampante si è autorizzati<br />
a proporsi come stampatori,<br />
tipografi e grafici.<br />
Nonostante tutto, ciò che muove<br />
ancora lo spirito di questi giovani<br />
tipografi è la passione per un lavoro<br />
che, dopo 33 anni di presenza sul<br />
mercato, ancora è viva.<br />
Ciò che in cuor loro si augurano è<br />
che la nostra società possa uscire<br />
presto da questa crisi, che colpisce<br />
non solo a livello pratico ed<br />
economico, ma anche purtroppo a<br />
livello morale, di identità e di etica<br />
professionale.<br />
Un invito alle aziende e a chi opera<br />
nel settore, aggiungono, è quello di<br />
dar valore e non svendere un’arte,<br />
una competenza che si acquisisce<br />
con anni di esperienza, di studio,<br />
e confermare con forza i valori di<br />
professionalità, cura e ricerca.<br />
con parco macchine e attrezzature<br />
minime, oggi offrono un servizio<br />
che un tempo era di competenza<br />
di pochi specializzati operatori,<br />
ma con una qualità decisamente<br />
inferiore”. Quella <strong>del</strong> tipografo<br />
è una professione che rischia di<br />
scomparire. I dati indicano un calo<br />
<strong>del</strong>le imprese artigiane bresciane<br />
<strong>del</strong> comparto stampa, comprensivo<br />
dei tipografi: dalle 175 imprese<br />
artigiane <strong>del</strong> 2011 si è passati alle<br />
169 <strong>del</strong> 2012 con una variazione<br />
percentuale <strong>del</strong> 3,4%, considerando<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
che le imprese artigiane bresciane<br />
<strong>del</strong> settore rappresentano il 65,5%<br />
<strong>del</strong>le 258 totali. “Ormai non si lavora<br />
più per vivere, ma per sopravvivere,<br />
ed è proprio questo che non va<br />
bene – aggiunge Massetti –. Si<br />
lavora con prezzi ormai stracciati e<br />
per clienti che pagano a distanza di<br />
mesi o magari non pagano proprio.<br />
Inoltre oggi ci si scontra anche con<br />
la concorrenza dall’est Europa e<br />
<strong>del</strong>l’Oriente dove sono <strong>del</strong>ocalizzate<br />
le realtà produttive che offrono<br />
prezzi fuori mercato”.
<strong>La</strong> sera di quel giorno, il primo <strong>del</strong>la settimana,<br />
mentre erano chiuse le porte <strong>del</strong> luogo dove si<br />
trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne<br />
Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”.<br />
Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i<br />
discepoli gioirono al vedere il Signore.<br />
Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il<br />
Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto<br />
questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito<br />
Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno<br />
perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non<br />
saranno perdonati”. Tommaso, uno dei Dodici,<br />
chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne<br />
Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo<br />
visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo<br />
nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio<br />
dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano<br />
nel suo fianco, io non credo”. Otto giorni dopo i<br />
discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro<br />
anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette<br />
in mezzo e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso:<br />
“Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi<br />
la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere<br />
incredulo, ma credente!”. Gli rispose Tommaso: “Mio<br />
Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai<br />
veduto, tu hai creduto” (...).<br />
Cercasi la fede<br />
<br />
redere. Quello che è stato<br />
scritto è il necessario<br />
per credere. Non è fatto<br />
per soddisfare la curiosità;<br />
non è fatto per essere<br />
esaustivo. <strong>La</strong> prospettiva <strong>del</strong> Vangelo<br />
è quella di portare alla fede: se lo si<br />
guarda da altre angolazioni non potrà<br />
che essere <strong>del</strong>udente o criticabile. E il<br />
necessario per credere non riguarda<br />
solo le cose raccontate, preferite ad<br />
altre, ma anche il modo con il quale<br />
sono state raccontate. <strong>La</strong> prospettiva<br />
è quella di insegnare a credere.<br />
Come per i primi discepoli che avevano<br />
camminato con lui: avevano imparato<br />
a conoscerlo e a credere alle<br />
sue parole; e l’ostacolo <strong>del</strong>la croce<br />
che si scioglieva nel giorno dopo il<br />
sabato diventava il modo per capire<br />
finalmente e pienamente quelle parole<br />
sentite stando dietro a lui. Ecco: il<br />
Vangelo cerca di riprodurre questo<br />
cammino che si risolve nella possibilità<br />
di credere; ma non tutto d’un<br />
tratto. <strong>La</strong> fede si impara a conoscerla,<br />
come si impara a conoscere Gesù.<br />
Non si può dire: “Ho la fede” o “Non<br />
<br />
<br />
<br />
Nei racconti <strong>del</strong>la Passione ci sono<br />
molte mani. Proviamo a contemplarle<br />
senza la pretesa di essere esaustivi.<br />
Giuda: le sue mani intingono il pane<br />
nella stessa coppa di Gesù, prendono<br />
i trenta denari, li contano, afferrano<br />
Gesù per baciarlo, poi gettano il denaro<br />
e preparano il cappio. Pietro a<br />
Getsemani afferra la spada e taglia<br />
l’orecchio <strong>del</strong> soldato, le muove per<br />
negare e rinnegare, col loro dorso si<br />
asciuga le lacrime dopo il canto <strong>del</strong><br />
gallo e poi tornano a pescare. Quelle<br />
<strong>del</strong> Sommo Sacerdote che si strappa<br />
le vesti, quelle <strong>del</strong>la folla che incita e<br />
urla “Crocifiggilo!” e vuole salvo Barabba.<br />
I soldati: catturano, schiaffeggiano,<br />
frustano, intrecciano la corona<br />
di spine, gettano sulle spalle il mantello<br />
scarlatto, strappano le vesti al Mae-<br />
ho la fede”. È comodo dire sia l’una<br />
che l’altra cosa. Forse dire “fede” rende<br />
statico questo cammino: è meglio<br />
usare il verbo “credere” per indicare<br />
questo movimento che va verso Gesù<br />
e affronta ostacoli, incomprensioni,<br />
slanci e certezze. Ma credere in cosa?<br />
Perché anche questo è difficile. Come<br />
per Tommaso che pensava di credere<br />
e poi, alla prova <strong>del</strong>la croce, si era accorto<br />
che quel modo di credere non<br />
era più valido. E quando gli altri gli<br />
dicono di aver visto il Signore non ha<br />
misure per credere e tenta di aggrapparsi<br />
a quella fede che lo aveva fatto<br />
camminare fino a quel momento: al<br />
corpo e alle ferite. Al rimasuglio <strong>del</strong><br />
“suo” Gesù. Riesce a credere ancora<br />
perché a lui è concesso di vedere ancora<br />
quel corpo e, forse, di toccarlo<br />
(ma il Vangelo non lo dice) ma solo<br />
a lui perché quelli che non hanno visto<br />
ma hanno creduto – già da quel<br />
momento – sono beati, sono cioè incamminati<br />
su una strada più spedita<br />
perché non si fermano al passato ma<br />
guardano al futuro. E possono immaginare<br />
la loro fede come vita che si<br />
stro, giocano ai dadi e fanno sberleffi<br />
dopo aver inchiodato mani e piedi,<br />
e uno di loro con la lancia trafigge il<br />
Suo costato. Pilato le lava. Anche <strong>La</strong>dy<br />
Macbeth dopo gli omicidi tenta in<br />
tutti i modi di levarsi via le macchie<br />
di sangue ma invano. <strong>La</strong> colpa si lava<br />
col perdono non con l’acqua comune,<br />
ma con l’acqua e con il sangue. Quelle<br />
<strong>del</strong> Cireneo che portano per un po’ la<br />
croce. Le mani femminili di Maria che<br />
a Betania ha profumato Gesù, quelle<br />
<strong>del</strong>le donne che accompagnano la<br />
salita al calvario battendosi il petto e<br />
alzando lamenti. Quelle <strong>del</strong>la Veronica,<br />
pietose e amorose. Sempre tenere<br />
le mani femminili nella Passione.<br />
Quelle <strong>del</strong>la Madre di Gesù al petto,<br />
quelle <strong>del</strong>la Maddalena aggrappata ai<br />
piedi <strong>del</strong> Crocifisso. Quelle che con lei<br />
trasforma (non ancora la vita eterna,<br />
ma la vita “nel suo nome” che è una<br />
prospettiva di vivere diversa da quella<br />
di accontentarsi di quello che si è<br />
e di quello che si fa. È la vita che accetta<br />
la pace <strong>del</strong>lo Spirito). Il far<strong>del</strong>lo<br />
<strong>del</strong>le cose successe e <strong>del</strong>l’esperienza<br />
con Gesù sulle strade di Israele, la<br />
nostalgia <strong>del</strong> corpo, sono il passato<br />
rispetto al credere in quel momento.<br />
Possono tenere legati a qualcosa (o<br />
qualcuno) che può anche non essere<br />
il Signore. Tentazione che prende<br />
Tommaso ma anche tutti quelli che si<br />
accontentano di ammirare un grande<br />
personaggio <strong>del</strong>la storia, un uomo<br />
buono, un uomo santo. Che vorrebbero<br />
toccare solo quella parte di Gesù<br />
senza riconoscere la forza <strong>del</strong> suo<br />
futuro, la forza <strong>del</strong>lo Spirito. In breve:<br />
si accontentano di non cambiare e di<br />
guardare solo, senza sentire che è lui<br />
a trasformare le cose, lui a dare la forza<br />
dentro – lo Spirito –, lui a donare<br />
la pace come possibilità assoluta di<br />
stare dalla parte di Dio e non come<br />
semplice desiderio e aspirazione di<br />
uomini e donne. Solo lui.<br />
corrono al mattino al sepolcro con unguenti<br />
e olii profumati. Quelle decise<br />
di Giuseppe d’Arimatea, che schioda,<br />
cala, avvolge e seppellisce il corpo<br />
di Gesù aiutato dal silenzioso Nicodemo.<br />
Infine quelle di Gesù prima<br />
e dopo la risurrezione che spezzano<br />
il pane, passano il calice, implorano,<br />
riattaccano l’orecchio al soldato, poi<br />
legate e sollevate a portare la Croce.<br />
Inchiodate e sanguinanti. Composte<br />
dopo la morte. Infine mostrate a Tommaso<br />
e agli altri, ma poi mani semplici,<br />
umili: nuovo spezzano il pane a<br />
Emmaus e cucinano qualcosa ai pochi<br />
rimasti tornati con Pietro a pescare.<br />
Le mani <strong>del</strong> Risorto sono disarmanti<br />
per la loro <strong>del</strong>icatezza e attenzione,<br />
perché il Risorto è là dove ci sono i<br />
gesti ordinari resi grandi dall’amore.
<strong>La</strong> sera di quel giorno, il primo <strong>del</strong>la settimana,<br />
mentre erano chiuse le porte <strong>del</strong> luogo dove si<br />
trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne<br />
Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”.<br />
Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i<br />
discepoli gioirono al vedere il Signore.<br />
Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il<br />
Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto<br />
questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito<br />
Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno<br />
perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non<br />
saranno perdonati”. Tommaso, uno dei Dodici,<br />
chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne<br />
Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo<br />
visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo<br />
nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio<br />
dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano<br />
nel suo fianco, io non credo”. Otto giorni dopo i<br />
discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro<br />
anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette<br />
in mezzo e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso:<br />
“Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi<br />
la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere<br />
incredulo, ma credente!”. Gli rispose Tommaso: “Mio<br />
Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai<br />
veduto, tu hai creduto” (...).<br />
Cercasi la fede<br />
<br />
redere. Quello che è stato<br />
scritto è il necessario<br />
per credere. Non è fatto<br />
per soddisfare la curiosità;<br />
non è fatto per essere<br />
esaustivo. <strong>La</strong> prospettiva <strong>del</strong> Vangelo<br />
è quella di portare alla fede: se lo si<br />
guarda da altre angolazioni non potrà<br />
che essere <strong>del</strong>udente o criticabile. E il<br />
necessario per credere non riguarda<br />
solo le cose raccontate, preferite ad<br />
altre, ma anche il modo con il quale<br />
sono state raccontate. <strong>La</strong> prospettiva<br />
è quella di insegnare a credere.<br />
Come per i primi discepoli che avevano<br />
camminato con lui: avevano imparato<br />
a conoscerlo e a credere alle<br />
sue parole; e l’ostacolo <strong>del</strong>la croce<br />
che si scioglieva nel giorno dopo il<br />
sabato diventava il modo per capire<br />
finalmente e pienamente quelle parole<br />
sentite stando dietro a lui. Ecco: il<br />
Vangelo cerca di riprodurre questo<br />
cammino che si risolve nella possibilità<br />
di credere; ma non tutto d’un<br />
tratto. <strong>La</strong> fede si impara a conoscerla,<br />
come si impara a conoscere Gesù.<br />
Non si può dire: “Ho la fede” o “Non<br />
<br />
<br />
<br />
Nei racconti <strong>del</strong>la Passione ci sono<br />
molte mani. Proviamo a contemplarle<br />
senza la pretesa di essere esaustivi.<br />
Giuda: le sue mani intingono il pane<br />
nella stessa coppa di Gesù, prendono<br />
i trenta denari, li contano, afferrano<br />
Gesù per baciarlo, poi gettano il denaro<br />
e preparano il cappio. Pietro a<br />
Getsemani afferra la spada e taglia<br />
l’orecchio <strong>del</strong> soldato, le muove per<br />
negare e rinnegare, col loro dorso si<br />
asciuga le lacrime dopo il canto <strong>del</strong><br />
gallo e poi tornano a pescare. Quelle<br />
<strong>del</strong> Sommo Sacerdote che si strappa<br />
le vesti, quelle <strong>del</strong>la folla che incita e<br />
urla “Crocifiggilo!” e vuole salvo Barabba.<br />
I soldati: catturano, schiaffeggiano,<br />
frustano, intrecciano la corona<br />
di spine, gettano sulle spalle il mantello<br />
scarlatto, strappano le vesti al Mae-<br />
ho la fede”. È comodo dire sia l’una<br />
che l’altra cosa. Forse dire “fede” rende<br />
statico questo cammino: è meglio<br />
usare il verbo “credere” per indicare<br />
questo movimento che va verso Gesù<br />
e affronta ostacoli, incomprensioni,<br />
slanci e certezze. Ma credere in cosa?<br />
Perché anche questo è difficile. Come<br />
per Tommaso che pensava di credere<br />
e poi, alla prova <strong>del</strong>la croce, si era accorto<br />
che quel modo di credere non<br />
era più valido. E quando gli altri gli<br />
dicono di aver visto il Signore non ha<br />
misure per credere e tenta di aggrapparsi<br />
a quella fede che lo aveva fatto<br />
camminare fino a quel momento: al<br />
corpo e alle ferite. Al rimasuglio <strong>del</strong><br />
“suo” Gesù. Riesce a credere ancora<br />
perché a lui è concesso di vedere ancora<br />
quel corpo e, forse, di toccarlo<br />
(ma il Vangelo non lo dice) ma solo<br />
a lui perché quelli che non hanno visto<br />
ma hanno creduto – già da quel<br />
momento – sono beati, sono cioè incamminati<br />
su una strada più spedita<br />
perché non si fermano al passato ma<br />
guardano al futuro. E possono immaginare<br />
la loro fede come vita che si<br />
stro, giocano ai dadi e fanno sberleffi<br />
dopo aver inchiodato mani e piedi,<br />
e uno di loro con la lancia trafigge il<br />
Suo costato. Pilato le lava. Anche <strong>La</strong>dy<br />
Macbeth dopo gli omicidi tenta in<br />
tutti i modi di levarsi via le macchie<br />
di sangue ma invano. <strong>La</strong> colpa si lava<br />
col perdono non con l’acqua comune,<br />
ma con l’acqua e con il sangue. Quelle<br />
<strong>del</strong> Cireneo che portano per un po’ la<br />
croce. Le mani femminili di Maria che<br />
a Betania ha profumato Gesù, quelle<br />
<strong>del</strong>le donne che accompagnano la<br />
salita al calvario battendosi il petto e<br />
alzando lamenti. Quelle <strong>del</strong>la Veronica,<br />
pietose e amorose. Sempre tenere<br />
le mani femminili nella Passione.<br />
Quelle <strong>del</strong>la Madre di Gesù al petto,<br />
quelle <strong>del</strong>la Maddalena aggrappata ai<br />
piedi <strong>del</strong> Crocifisso. Quelle che con lei<br />
trasforma (non ancora la vita eterna,<br />
ma la vita “nel suo nome” che è una<br />
prospettiva di vivere diversa da quella<br />
di accontentarsi di quello che si è<br />
e di quello che si fa. È la vita che accetta<br />
la pace <strong>del</strong>lo Spirito). Il far<strong>del</strong>lo<br />
<strong>del</strong>le cose successe e <strong>del</strong>l’esperienza<br />
con Gesù sulle strade di Israele, la<br />
nostalgia <strong>del</strong> corpo, sono il passato<br />
rispetto al credere in quel momento.<br />
Possono tenere legati a qualcosa (o<br />
qualcuno) che può anche non essere<br />
il Signore. Tentazione che prende<br />
Tommaso ma anche tutti quelli che si<br />
accontentano di ammirare un grande<br />
personaggio <strong>del</strong>la storia, un uomo<br />
buono, un uomo santo. Che vorrebbero<br />
toccare solo quella parte di Gesù<br />
senza riconoscere la forza <strong>del</strong> suo<br />
futuro, la forza <strong>del</strong>lo Spirito. In breve:<br />
si accontentano di non cambiare e di<br />
guardare solo, senza sentire che è lui<br />
a trasformare le cose, lui a dare la forza<br />
dentro – lo Spirito –, lui a donare<br />
la pace come possibilità assoluta di<br />
stare dalla parte di Dio e non come<br />
semplice desiderio e aspirazione di<br />
uomini e donne. Solo lui.<br />
corrono al mattino al sepolcro con unguenti<br />
e olii profumati. Quelle decise<br />
di Giuseppe d’Arimatea, che schioda,<br />
cala, avvolge e seppellisce il corpo<br />
di Gesù aiutato dal silenzioso Nicodemo.<br />
Infine quelle di Gesù prima<br />
e dopo la risurrezione che spezzano<br />
il pane, passano il calice, implorano,<br />
riattaccano l’orecchio al soldato, poi<br />
legate e sollevate a portare la Croce.<br />
Inchiodate e sanguinanti. Composte<br />
dopo la morte. Infine mostrate a Tommaso<br />
e agli altri, ma poi mani semplici,<br />
umili: nuovo spezzano il pane a<br />
Emmaus e cucinano qualcosa ai pochi<br />
rimasti tornati con Pietro a pescare.<br />
Le mani <strong>del</strong> Risorto sono disarmanti<br />
per la loro <strong>del</strong>icatezza e attenzione,<br />
perché il Risorto è là dove ci sono i<br />
gesti ordinari resi grandi dall’amore.
Il brano per la Gmg di Rio si intitola<br />
“Come puoi”. Il pezzo è disponibile<br />
al momento in due versioni:<br />
italiana e portoghese-brasiliano. Il<br />
compositore Maurizio Scicchitano,<br />
di Catanzaro, è l’ideatore ed il<br />
promotore di una iniziativa benefica<br />
“centrata sulla gratuità”. L’autore<br />
ha offerto liberamente l’accesso<br />
al nuovo brano, mettendolo<br />
a disposizione tramite video<br />
condivisibile sul web. Nessun utente<br />
dovrà quindi far fronte a spese per<br />
ascoltare la canzone”.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
’erano tutte le bandiere<br />
<strong>del</strong> mondo a piazza<br />
San Pietro il giorno di<br />
Pasqua. <strong>La</strong> benedizione<br />
Urbi et Orbi – se possibile<br />
– è stata ancor più universale,<br />
di fronte ad una folla multicolore.<br />
Come in tutta la Settimana Santa i<br />
gesti e le parole di papa Francesco,<br />
con profonda coerenza e dunque<br />
grande forza comunicativa, hanno<br />
trasmesso un messaggio univoco:<br />
“Non chiudiamoci alla novità nella<br />
nostra vita, non chiudiamoci in<br />
noi stessi, non rassegniamoci”.<br />
Sono le parole di un padre: non<br />
dobbiamo avere paura <strong>del</strong>la novità.<br />
Un padre per ciascuno e per<br />
tutto il mondo. E tutti sappiamo<br />
quanto oggi ce n’è bisogno, a tutte<br />
le latitudini e specialmente per<br />
noi, qui in Italia. È un messaggio<br />
di gioia, per tutti i cuori, che si radica<br />
su una parola di speranza per<br />
ciascuno: “Sempre vince la misericordia<br />
di Dio”, ripete il Papa. E<br />
spiega: questo può farlo l’amore di<br />
Dio. Dio ci ha aperto ad un futuro<br />
di speranza proprio con la Pasqua,<br />
perché la risurrezione di Cristo e<br />
più ampiamente il passaggio dalla<br />
schiavitù <strong>del</strong> male alla forza <strong>del</strong><br />
bene, è un messaggio per tutti e<br />
per ogni giorno.<br />
I discorsi di papa Francesco sono<br />
brevi, semplici, nel senso di una<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
semplicità potente che mostra la<br />
sostanza. Così nel messaggio a<br />
Roma e al mondo: mette a disposizione<br />
una (grandissima) risorsa,<br />
la fede, e la declina, da ogni singolo<br />
uomo al mondo intero. Con<br />
<br />
<br />
<br />
Arrivano i primi beati di papa<br />
Francesco. Il Pontefice ha<br />
autorizzato la promulgazione dei<br />
decreti riguardanti 63 nuovi beati<br />
e sette nuovi venerabili, tra i quali<br />
ci sono martiri <strong>del</strong>la guerra civile<br />
spagnola, dei regimi comunisti<br />
<strong>del</strong>l’Europa orientale e <strong>del</strong><br />
nazismo. Fra i beati c’è anche Maria<br />
Teresa Bonzel (al secolo Regina<br />
Cristina Guglielmina), nata il 17<br />
settembre 1830 a Olpe (Germania),<br />
che ha fondato le Povere Suore<br />
francescane <strong>del</strong>l’Adorazione<br />
un’immagine classica ricorda che<br />
Dio “parte dal deserto che c’è in<br />
ciascuno, e lo fa fiorire”, ripete<br />
l’invito, incalzante e pacato: “lasciamoci<br />
rinnovare dalla misericordia<br />
di Dio” e conclude: “Cristo<br />
è la nostra pace”. Quello che vale<br />
per l’uomo, gli uomini e le donne di<br />
oggi, vale anche per i popoli. Così,<br />
con tratti essenziali, ci fa percorrere<br />
un itinerario tra le sofferenze,<br />
le tensioni, le crisi <strong>del</strong> mondo di<br />
oggi, partendo dal Medio Oriente,<br />
passando per l’Africa con le sue<br />
guerre e le sue persecuzioni, per<br />
<br />
Papa Giovanni XXIII e Paolo VI risplendono<br />
nella storia <strong>del</strong>la Chiesa<br />
<strong>del</strong> XX secolo come due alberi maestosi.<br />
Ciascuno presenta caratteristiche<br />
proprie, ma le loro radici affondano<br />
in un terreno comune e le rispettive<br />
fronde si intrecciano in modo<br />
così stretto da proiettare un’ombra<br />
unica, pur diversa nei toni. Agli occhi<br />
di Giovanni XXIII il card. Montini<br />
rappresenta tutti i Vescovi <strong>del</strong> mondo,<br />
quell’episcopato che egli ha voluto<br />
coinvolgere nell’esercizio <strong>del</strong> suo<br />
ministero. Da parte sua, fin dall’inizio<br />
<strong>del</strong> suo pontificato Paolo VI si riferisce<br />
al predecessore come alla voce<br />
profetica che ha tracciato il cammino<br />
da seguire. Nel 50° anniversario <strong>del</strong>la<br />
morte di papa Roncalli e <strong>del</strong>l’elezione<br />
di papa Montini, il Convegno,<br />
promosso dalla Fondazione Giovanni<br />
XXIII di Bergamo e dall’Istituto Paolo<br />
VI di Brescia, intende studiare la<br />
linfa spirituale che, per strade distinte<br />
ma spesso intersecate, ha nutrito<br />
questi due grandi Papi facendone i<br />
protagonisti <strong>del</strong> Concilio. L’analisi<br />
dei loro rapporti offre un contributo<br />
essenziale per un’interpretazione<br />
complessiva <strong>del</strong>l’evento conciliare,<br />
fa emergere il contributo personale<br />
dato da entrambi al Vaticano II, pensato<br />
e vissuto con sensibilità e in congiunture<br />
storiche differenti, ma con il<br />
medesimo intento di “aggiornare” la<br />
Chiesa e di rilanciare il suo dialogo<br />
con il mondo. A illustrare un tema<br />
dai molti risvolti storici, teologici ed<br />
ermeneutici, sono state chiamate personalità<br />
di grande rilevanza ecclesiale<br />
e studiosi di fama internazionale. <strong>La</strong><br />
partecipazione al Convegno è gratuita<br />
previa iscrizione sul sito www.congresscenter.bg.it.<br />
Per info, contattare<br />
la segreteria <strong>del</strong> Centro Congressi al<br />
numero 035/236435 da lunedì a ve-<br />
nerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14<br />
alle 18. Il programma al Centro Congressi<br />
Giovanni XXIII di Bergamo è<br />
il seguente: sabato 12 aprile alle 10<br />
l’intervento <strong>del</strong> card. Walter Kasper,<br />
già presidente <strong>del</strong> Pontificio consiglio<br />
per l’unità dei cristiani, su “Giovanni<br />
XXIII e Paolo VI: i papi <strong>del</strong> Vaticano<br />
II”. Alle 11.30 il prof. Goffredo Zanchi,<br />
docente alla Facoltà teologica di Milano,<br />
e il prof. Luciano Pazzaglia, docente<br />
all’Università cattolica di Milano,<br />
propongono “L’incidenza <strong>del</strong>l’ambiente<br />
lombardo sulla formazione di<br />
Roncalli e di Montini”: Nel pomeriggio,<br />
alle 15, “L’attività diplomatica<br />
di Roncalli e Montini nella Seconda<br />
guerra mondiale” viene presentata<br />
dal prof. Roberto Morozzo <strong>del</strong>la Rocca<br />
docente all’Università di Roma III.<br />
Don Luca Bressan presenta “Roncalli<br />
a Venezia e Montini a Milano: mo<strong>del</strong>li<br />
pastorali a confronto”; mentre alle 17<br />
perpetua di Olpe. Emanuele Basulto<br />
Jiménez, vescovo di Jaén (Spagna),<br />
e cinque compagni, assassinati<br />
in odio alla fede in Spagna tra il<br />
1936 e il 1937. Giuseppe Massimo<br />
Moro Briz e quattro compagni,<br />
sacerdoti <strong>del</strong>la diocesi di Ávila<br />
(Spagna), uccisi in odio alla fede in<br />
Spagna nel 1936; Vladimiro Ghika<br />
(Istanbul, Turchia, 25 dicembre<br />
1873 – Bucarest, 16 maggio 1954),<br />
sacerdote martirizzato. Gioacchino<br />
Jovaní Marín e 14 Compagni <strong>del</strong>la<br />
Società dei Sacerdoti Operai<br />
arrivare in Asia, alla nuova crisi in<br />
Corea. Ma oltre ai conflitti tra gli<br />
Stati e dentro gli Stati, il Papa non<br />
manca di ricordare, mentre invoca<br />
“pace e giustizia a tutto il mondo”,<br />
i grandi problemi trasversali<br />
che erano stati definiti “strutture<br />
di peccato”. Prima di tutto l’“avidità<br />
di chi cerca facili guadagni”,<br />
e poi “l’egoismo che minaccia la<br />
vita umana e la famiglia”. “Pace<br />
a tutto il mondo – ha proseguito<br />
–, dilaniato dalla violenza legata<br />
al narcotraffico e dallo sfruttamento<br />
iniquo <strong>del</strong>le risorse naturali”.<br />
Denuncia con parole forti le<br />
schiavitù, la tratta <strong>del</strong>le persone,<br />
schiavitù <strong>del</strong> XXI secolo, e rinnova<br />
l’appello a essere custodi e responsabili<br />
<strong>del</strong> creato. <strong>La</strong> cifra di questa<br />
prima Pasqua di papa Francesco è<br />
dunque “la novità di Dio”, che radica<br />
quelle prospettive di “gioia,<br />
speranza, pace”, cui tutti aspirano.<br />
Ogni anno la Pasqua è l’occasione<br />
per ripartire, ricorda il Papa.<br />
E questa “ripartenza” è forse proprio<br />
il senso di questo pontificato,<br />
che sta iniziando e già è un punto<br />
di riferimento sicuro e dinamico,<br />
per tutti. Così le novità, che così<br />
chiaramente papa Francesco ha<br />
radicate e dispiegate, certo non<br />
mancheranno. Per riportarci al<br />
senso autentico <strong>del</strong>le cose e <strong>del</strong>le<br />
persone, con le porte aperte e<br />
il passo svelto, incontrando e abbracciando<br />
tutti. Come il Papa ha<br />
fatto con gioia e semplicità.<br />
“I rapporti tra Roncalli e Montini alla<br />
luce <strong>del</strong>l’epistolario” sono illustrati<br />
da Marco Roncalli, presidente <strong>del</strong>la<br />
Fondazione Papa Giovanni XXIII.<br />
Il 13 aprile, alle 9.30, il prof. Mathijs<br />
<strong>La</strong>mberigts, docente alla Facoltà teologica<br />
di Lovanio, parla de “Il Concilio<br />
nell’idea di Giovanni XXIII e<br />
nell’atteggiamento <strong>del</strong> card. Montini”.<br />
“L’eredità di Giovanni XXIII nell’azione<br />
conciliare e nel magistero di Paolo<br />
VI” è l’argomento affrontato da don<br />
Angelo Maffeis, docente alla Facoltà<br />
teologica di Milano. Il prof. Prof. Philippe<br />
Chenaux, direttore <strong>del</strong> Centro<br />
studi sul Vaticano II presso la Pontificia<br />
università lateranense, mette in<br />
luce “<strong>La</strong> relazione tra i pontificati di<br />
Giovanni XXIII e di Paolo VI: proposta<br />
interpretativa”. Le conclusioni sono<br />
affidate al card. Paul Poupard, già presidente<br />
<strong>del</strong> Pontificio consiglio per la<br />
cultura e per il dialogo interreligioso.<br />
diocesani, morti martiri in Spagna<br />
tra il 1936 e il 1938. Andrea da<br />
Palazuelo (al secolo: Michele<br />
Francesco González Ganzález),<br />
sacerdote professo <strong>del</strong>l’Ordine<br />
dei Frati minori Cappuccini, e 31<br />
Compagni, martiri in Spagna tra<br />
il 1936 e il 1937. Giuseppe Girotti,<br />
sacerdote professo <strong>del</strong>l’Ordine<br />
dei Frati predicatori, nato ad Alba<br />
il 19 luglio 1905 e morto martire<br />
a Dachau nel 1945. Rolando Rivi<br />
ucciso in odio alla fede a Piane di<br />
Monchio il 13 aprile 1945.<br />
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io ha risuscitato Gesù<br />
dai morti e lo ha posto<br />
accanto a sé nella gloria;<br />
la morte è stata inghiottita<br />
nella vittoria.<br />
Questo è il messaggio pasquale, un<br />
messaggio che annuncia qualcosa<br />
di decisivo su Dio, su Gesù Cristo,<br />
sull’uomo, sulla storia, sul cosmo”.<br />
Parte da questa considerazione il<br />
vescovo Monari nel solenne pontificale<br />
<strong>del</strong> giorno di Pasqua. <strong>La</strong> Pasqua<br />
ci rivela che Dio è più forte<br />
<strong>del</strong>la morte e che l’ultima parola<br />
è proprio di Dio. “Non solo: la Pasqua<br />
dice anche – spiega Monari –<br />
che l’ultima parola di Dio è una parola<br />
di amore, a favore <strong>del</strong> mondo,<br />
<strong>del</strong>l’uomo”. Ma chi è dunque Dio?<br />
“È il Padre che ha risuscitato Gesù<br />
dai morti e lo ha reso partecipe<br />
<strong>del</strong>la sua vita, una vita immune<br />
dal peccato e dalla morte. E chi è<br />
Gesù? È uomo autentico – corpo,<br />
anima, libertà umana – ma un uomo<br />
la cui esistenza viene da Dio e<br />
<br />
<br />
Venerdì 5 aprile<br />
Ore 9 - Brescia -<br />
Intervento al convegno<br />
vocazionale nazionale presso il<br />
Centro pastorale Paolo VI.<br />
Ore 18 - Brescia - Incontro con<br />
Emanuele Severino presso il<br />
Museo diocesano.<br />
Sabato 6 aprile<br />
Ore 16 - Brescia - Santa Messa<br />
con rito di professione solenne<br />
presso le Clarisse cappuccine.<br />
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ha quindi la caratteristica di Dio,<br />
quella di un amore oblativo (che<br />
si fa dono di sé, nda). Indicando<br />
Gesù, Pilato dice: “Ecco l’uomo!”:<br />
Pilato ha detto la verità anche se<br />
non pensava di dirla. Gesù è davvero<br />
l’uomo fatto a immagine e<br />
somiglianza di Dio. Lo era prima<br />
quando ridava la vista al cieco o<br />
quando risuscitava <strong>La</strong>zzaro dal sepolcro;<br />
ma lo è soprattutto quando<br />
è condannato e condotto al patibolo<br />
Cosa significa, allora, di fronte<br />
a Gesù, essere ‘uomo’? “Non significa<br />
rendere sempre più esteso il<br />
proprio potere, sempre più grande<br />
Domenica 7 aprile<br />
Ore 10.30 - Cailina - Cresime.<br />
Ore 16 - Brescia - Santa Messa in<br />
Cattedrale.<br />
Lunedì 8 aprile<br />
Ore 20.30 - Rovato - Santa<br />
Messa presso il Convento<br />
<strong>del</strong>l’Annunciata.<br />
Martedì 9 aprile partecipa<br />
a Caravaggio alla Conferenza<br />
episcopale lombarda.<br />
Dal 10 al 16 aprile visita i<br />
sacerdoti bresciani in Germania.<br />
la propria ricchezza, sempre più<br />
clamoroso il proprio successo; significa<br />
invece imparare ad amare,<br />
farsi carico <strong>del</strong> bene degli altri come<br />
ci si fa carico <strong>del</strong> proprio bene;<br />
portare il male <strong>del</strong> mondo senza diventare<br />
cattivi; essere responsabili<br />
<strong>del</strong> bene <strong>del</strong>le generazioni future.<br />
<strong>La</strong> vita <strong>del</strong>l’uomo è un lungo, incessante<br />
apprendistato <strong>del</strong>l’amore<br />
e <strong>del</strong>la bontà”. Tutto questo ci<br />
dice qualcosa anche sul senso e<br />
sull’evoluzione <strong>del</strong>la storia umana.<br />
“Le ideologie che hanno preteso<br />
di rinchiudere la storia dentro a<br />
schemi prefissati sono miseramente<br />
fallite; così come hanno perso<br />
ogni credibilità le profezie che vorrebbero<br />
raccontare il futuro come<br />
fosse già avvenuto”. Restano aperte<br />
alcune domande. Dobbiamo allora<br />
rimanere nel buio e non poter<br />
dire nulla su ciò che ci sta davanti?<br />
<strong>La</strong> storia <strong>del</strong>l’uomo maturerà<br />
verso un futuro di comunione e di<br />
fraternità? O esploderà con la ma-<br />
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Venerdì 5 aprile alle ore 18, presso<br />
il Museo diocesano di Brescia,<br />
il Vescovo dialoga con il prof.<br />
Emanuele Severino sul “Senso <strong>del</strong><br />
Sacro”. Partendo dagli spunti che la<br />
mostra “L’età <strong>del</strong> Rame: la Pianura<br />
Padana e le Alpi al tempo di Ötzi”<br />
promuove, si proseguirà a trattare il<br />
tema <strong>del</strong> sacro che coinvolge anche<br />
l’uomo di oggi. Nel corso <strong>del</strong>l’età<br />
<strong>del</strong> rame si diffusero nuove forme<br />
di religiosità, con la comparsa dei<br />
primi santuari per i culti.<br />
<br />
nifestazione di un odio illimitato?<br />
“Nessun uomo può rispondere a<br />
questa domanda. Ma quello che la<br />
risurrezione di Gesù dice è che il<br />
futuro è possibile solo per una società<br />
che faccia <strong>del</strong>l’amore fraterno<br />
la sua scelta di fondo; che impari<br />
a praticare questo amore con<br />
sempre maggiore coerenza e intelligenza”.<br />
È questo il messaggio<br />
pasquale di Monari che sottolinea<br />
una volta di più quanto sia importante<br />
l’amore fraterno per crescere<br />
come comunità. E di questo si<br />
sente un profondo bisogno.<br />
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Mercoledì 10 aprile 2013, dalle ore<br />
14.30 alle 17, presso il Seminario<br />
diocesano (via Razziche 4 Brescia),<br />
l’Apostolato <strong>del</strong>la preghiera guidato<br />
da don Diego Facchetti incontra<br />
il Seminario: è un’occasione<br />
di conoscenza e di preghiera<br />
per le vocazioni. Il pomeriggio<br />
si concluderà con la S. Messa.<br />
L’incontro è aperto a tutti.<br />
<strong>La</strong> data è anticipata rispetto al<br />
calendario iniziale <strong>del</strong>l’Apostolato<br />
<strong>del</strong>la preghiera.
Il papa emerito Benedetto XVI<br />
ha aperto nell’ottobre scorso<br />
l’Anno <strong>del</strong>la fede con una lettera<br />
intitolata “Porta fidei”, la porta<br />
<strong>del</strong>la fede. All’Eremo dei Santi<br />
Pietro e Paolo nasce un itinerario<br />
di fede attraverso le opere <strong>del</strong><br />
brenese Carlo Alberto Gobbetti.<br />
L’arte introduce nella Porta <strong>del</strong>la<br />
fede. <strong>La</strong> fede trova nell’arte<br />
il suo linguaggio preferito. Il<br />
Chiostro <strong>del</strong>l’Eremo diventa un<br />
prolungamento <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
<strong>La</strong> contemplazione <strong>del</strong> volto di<br />
<br />
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<br />
ono tornati il 2 aprile i 700<br />
volontari che, partiti da Brescia,<br />
hanno partecipato a<br />
Lourdes al 40° pellegrinaggio<br />
organizzato dal Centro<br />
volontari sofferenza di Brescia e dalla<br />
Comunità dei silenziosi operai <strong>del</strong>la<br />
croce di Montichiari. Durante il pellegrinaggio,<br />
guidato da mons. Bruno<br />
Foresti sul tema pastorale: “Lourdes:<br />
una porta per la fede”, è stata fatta memoria<br />
<strong>del</strong> fondatore mons. Luigi Novarese<br />
a pochi giorni dalla data in cui<br />
verrà riconosciuto Beato dalla Chiesa.<br />
I pellegrini hanno preso parte con devozione<br />
alle celebrazioni <strong>del</strong> Santuario<br />
per la Santa Pasqua. Un pellegrinaggio<br />
pasquale dunque che ha fatto<br />
riecheggiare la gioia per la vicina beatificazione<br />
<strong>del</strong> venerabile mons. Luigi<br />
Novarese, un pellegrinaggio che ha<br />
celebrato la riconoscenza al Signore<br />
e alla Madonna per essere giunto alla<br />
40ª edizione. Un pellegrinaggio che<br />
vuole e deve esaltare la comunione, la<br />
partecipazione alla preghiera di tutta<br />
la Chiesa che celebra la Pasqua <strong>del</strong><br />
Signore. Un pellegrinaggio che vuole<br />
rilanciare il messaggio <strong>del</strong>l’Immacolata:<br />
preghiera e penitenza, per la conversione<br />
dei peccatori e la riparazione<br />
per le innumerevoli e indicibili offese<br />
a Dio. Un pellegrinaggio che vuol fare<br />
sentire il vivo desiderio di giungere<br />
alla mèta e incoraggia a camminare<br />
nella gioia e nel canto per la speranza<br />
viva di Cristo vittorioso sul peccato e<br />
<br />
<br />
<br />
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<br />
sulla morte. Manca poco ormai all’11<br />
maggio, data <strong>del</strong>la beatificazione <strong>del</strong><br />
venerabile Luigi Novarese. Dal “Decreto<br />
di beatificazione” piace sottolineare<br />
l’immagine con cui viene descritta<br />
“l’Opera <strong>del</strong> Servo di Dio: una<br />
<br />
pianta ricca di rami e di frutti”. Oggi i<br />
volontari sono quei frutti identificati<br />
dal Decreto come “i vari aspetti <strong>del</strong><br />
carisma <strong>del</strong> Servo di Dio” che egli ha<br />
visto rilevati e riconosciuti, già durante<br />
la sua vita, “dai Sommi Pontefici<br />
con i quali il Servo di Dio, con umiltà,<br />
sincerità e obbedienza, ha collaborato:<br />
Pio XII ha rilevato nel carisma la<br />
missione dei malati nella Chiesa, Giovanni<br />
XXIII il valore penitenziale <strong>del</strong>la<br />
sofferenza e <strong>del</strong> lavoro, Paolo VI la<br />
volontarietà <strong>del</strong>la sofferenza (“se voi<br />
volete salvate il mondo”), Giovanni<br />
Paolo II la vocazione alla sofferenza<br />
come espressione <strong>del</strong>l’Amore stesso<br />
<br />
L’Ufficio per la famiglia sabato 13<br />
aprile, dalle 9 alle 16.30, organizza<br />
il convegno “Dalla differenza alla<br />
in-differenza sessuale. Gli equivoci<br />
<strong>del</strong> Gender”. Al convegno intervengono<br />
come relatori Walt Heyer<br />
(ha pubblicato, partendo dalla<br />
sua esperienza personale, il libro<br />
“Paper Genders, il mito <strong>del</strong> cambiamento<br />
di sesso”), Dale O’Leary<br />
(scrittrice americana) e <strong>La</strong>ura Palazzani<br />
(professore ordinario di fi-<br />
Cristo nelle opere di Gobbetti<br />
prosegue la liturgia celebrata<br />
dai credenti. Il fascino <strong>del</strong>la<br />
forma e dei colori risveglia la<br />
consapevolezza che l’uomo ha<br />
un’anima immortale e quindi è<br />
fatto per Dio. E Dio ha un volto<br />
preciso, quello <strong>del</strong>l’uomo e Dio<br />
Gesù Cristo, il “Crucifixus”<br />
risorto. Ed è possibile<br />
incontrarlo. È possibile entrare<br />
nella fede, per la porta <strong>del</strong>l’Arte.<br />
L’esposizione “Anno <strong>del</strong>la fede<br />
2013” di Carlo Alberto Gobbetti<br />
<br />
losofia <strong>del</strong> diritto e bioeticista). Si<br />
rifletterà sull’origine e sulle finalità<br />
<strong>del</strong>l’Agenda Gender, sulle aspettative<br />
e sulle promesse di felicità<br />
legate al cambiamento chirurgico<br />
<strong>del</strong> sesso, sulle conseguenze per<br />
la famiglia e sui figli di alcuni cambiamenti<br />
legislativi recenti e sulle<br />
strade possibili per un accompagnamento<br />
pastorale a cui la Chiesa<br />
non può mancare. Nel discorso alla<br />
Curia romana <strong>del</strong> 21 dicembre 2012,<br />
sarà inaugurata all’Eremo dei<br />
Santi Pietro e Paolo domenica<br />
7 aprile alle ore 17 con la<br />
celebrazione <strong>del</strong>la Santa Messa.<br />
L’Eremo di Bienno propone<br />
anche “<strong>La</strong> fede di Pietro”, tre<br />
conferenze in onore <strong>del</strong> santo<br />
Padre Francesco sabato 6, 13 e<br />
20 aprile alle ore 15.30. Sabato<br />
6 intervengono su “<strong>La</strong> fede di<br />
Paolo VI” mons. Ettore Malnati,<br />
curatore <strong>del</strong> volume “Paolo VI.<br />
Riflessioni sulla fede” (Edizioni<br />
Cantagalli Siena) e don Angelo<br />
Benedetto XVI, citando il Gran Rabbino<br />
di Francia Gilles Bernheim,<br />
disse che “se finora avevamo visto<br />
come causa <strong>del</strong>la crisi <strong>del</strong>la famiglia<br />
un fraintendimento <strong>del</strong>l’essenza<br />
<strong>del</strong>la libertà umana, ora diventa<br />
chiaro che qui è in gioco la visione<br />
<strong>del</strong>l’essere stesso, di ciò che in realtà<br />
significa l’essere uomini”. Secondo<br />
la filosofia Gender, il sesso<br />
“non è più un dato originario <strong>del</strong>la<br />
natura che l’uomo deve accettare e<br />
Maffeis, curatore <strong>del</strong> volume<br />
“L’anno <strong>del</strong>la fede” (Edizioni<br />
Studium); “<strong>La</strong> fede dei successori<br />
di Pietro” viene affrontata il 13<br />
aprile da mons. Gaetano Bonicelli,<br />
autore <strong>del</strong> volume “I miei papi”<br />
(Edizioni Studio Marciano) e da<br />
don Tiberio Cantaboni. Il 20, infine,<br />
Marco Roncalli, autore <strong>del</strong> volume<br />
“Albino Luciani – Giovanni Paolo<br />
I” (Edizioni San Paolo) e Gabriele<br />
Archetti, storico <strong>del</strong>l’Università<br />
cattolica parlano di “<strong>La</strong> fede di<br />
papa Giovanni Paolo I”.<br />
di Cristo. Proprio Giovanni Paolo II<br />
nel 50° di fondazione (6 settembre<br />
1997) ha detto di aver inserito nella<br />
Christifi<strong>del</strong>es laici il carisma <strong>del</strong> Servo<br />
di Dio nell’“azione pastorale per e<br />
con i malati e i sofferenti”, e ha ringraziato<br />
l’Opera di aver testimoniato<br />
la Salvifici doloris: “Voi vi inserite in<br />
quel grande movimento di rinnovamento<br />
ecclesiale che, fe<strong>del</strong>e al Concilio<br />
Vaticano II e attento ai segni dei<br />
tempi, ha trovato nuove energie per<br />
operare coraggiosamente nel campo<br />
<strong>del</strong>l’evangelizzazione in un ambito,<br />
quello <strong>del</strong>la sofferenza, sicuramente<br />
non facile e pieno di interrogativi”.<br />
riempire personalmente di senso,<br />
bensì un ruolo sociale <strong>del</strong> quale si<br />
decide autonomamente, mentre finora<br />
era la società a decidervi. <strong>La</strong><br />
profonda erroneità di questa teoria<br />
e <strong>del</strong>la rivoluzione antropologica in<br />
essa soggiacente – conclude Benedetto<br />
XVI – è evidente”. Maggiori<br />
informazioni si possono ottenere<br />
contattando la segreteria <strong>del</strong> Convegno<br />
all’indirizzo maschioefemmina@gmail.com.<br />
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Giovedì 18 aprile è in programma<br />
l’incontro di formazione <strong>del</strong> Vescovo<br />
con i sacerdoti presso il Seminario<br />
(ingresso da via Scuole 5). Questo<br />
il programma: alle 9.30 l’ora Terza,<br />
alle 9.45 la relazione <strong>del</strong> Vescovo su<br />
“Poiché sono figli <strong>del</strong>la risurrezione,<br />
sono figli di Dio” (Lc 20, 36); alle<br />
11.30 don Alessandro Tuccinardi<br />
presenta “<strong>La</strong> Giornata mondiale<br />
di preghiera per le vocazioni a<br />
Brescia”. <strong>La</strong> partecipazione al<br />
buffet va segnalata in portineria<br />
(030.7741131).
a storia <strong>del</strong>le Suore Maestre<br />
di Santa Dorotea,<br />
presenti in diocesi da 170<br />
anni, registra un evento<br />
atteso: la beatificazione<br />
<strong>del</strong> Fondatore. Primogenito <strong>del</strong>la nobile<br />
veneziana Caterina Corner e <strong>del</strong><br />
conte Enrico Passi di Bergamo, Luca<br />
nacque a Bergamo il 22 gennaio 1789.<br />
Divenne sacerdote il 13 marzo 1813:<br />
dotato di una singolare capacità di<br />
annunciare il Vangelo, il 16 maggio<br />
1815 entrò a far parte dei sacerdoti <strong>del</strong><br />
“Collegio apostolico” di Bergamo e divenne<br />
predicatore di missioni popolari<br />
inizialmente nella propria diocesi e<br />
poi in tutta la Penisola, raggiungendo<br />
oltralpe anche parrocchie <strong>del</strong>l’attuale<br />
Francia e Svizzera per oltre 50 anni<br />
di ministero (oltre che in molte parrocchie<br />
<strong>del</strong>la diocesi, in Cattedrale a<br />
Brescia predicò i quaresimali per la<br />
prima volta nel 1825). Papa Gregorio<br />
XVI, nel 1836 lo nominò predicatore<br />
apostolico. In un periodo in cui non<br />
era facile varcare i confini tra gli Sta-<br />
<br />
<br />
“Don Luca Passi. Il predicatore che<br />
accendeva e conquistava” è il libro<br />
scritto dalla giornalista Cristina<br />
Siccardi ed edito dall’Editrice San<br />
Paolo. Un predicatore? Preferibile<br />
definirlo: il predicatore. Don<br />
Luca Passi (Bergamo, 22 gennaio<br />
1789-Venezia, 18 aprile 1866) trascorse<br />
la sua vita ad annunciare<br />
sulle strade d’Italia la Parola di Dio.<br />
Evangelizzatore diurno e notturno,<br />
perché, se era necessario, predicava<br />
anche di notte per quelle persone<br />
che di giorno erano impedite a<br />
<br />
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<br />
Vogliamo Credere.<br />
causa <strong>del</strong> la voro. Per 50 anni, sotto<br />
il sole e la neve, sotto il vento e la<br />
pioggia, per pianure e mulattiere,<br />
instancabilmente e ostinata mente<br />
spiegò al mondo come salvare la<br />
propria vita. Lottò, vero soldato di<br />
Cristo, contro le idee rivoluzionarie<br />
e illuministe che dalla Francia<br />
mietevano vittime, scristianizzando<br />
e ateizzando le genti. E contribuì,<br />
vero uomo <strong>del</strong> Risorgimento, a<br />
unire moralmente e spi ritualmente<br />
gli italiani in una nazione che unita<br />
non era ancora. Tutto ciò grazie ai<br />
ti <strong>del</strong>la penisola, e in cui difficilmente<br />
le autorità concedevano comizi o<br />
raduni pubblici, don Luca riusciva ad<br />
avere autorizzazioni per parlare nelle<br />
pubbliche piazze, perché non sempre<br />
le chiese erano sufficienti per conte-<br />
suoi convincenti discorsi, profondi<br />
e comprensi bili, ricchi di sapienza<br />
e di studio, grazie al l’Opera che<br />
dalle sue mani nacque, quella dì<br />
Santa Dorotea, e grazie alle sue<br />
suore, che ancora oggi, coadiuvate<br />
da numerosi coo peratori, portano<br />
avanti il suo messaggio e il suo<br />
carisma. L’autrice Cristina Siccardi,<br />
laureata in lettere moderne con<br />
indirizzo storico, ha collaborato<br />
con vari quotidiani e scrive per<br />
diversi periodici di carattere<br />
culturale e religioso. Fra le sue più<br />
nere la gente. Perché l’annuncio <strong>del</strong><br />
Vangelo fosse accompagnato e sostenuto<br />
nella vita quotidiana <strong>del</strong>le giovani<br />
generazioni, fondò nel 1815 a Calcinate<br />
(Bg) l’Opera di Santa Dorotea, e<br />
successivamente, nel 1838 a Venezia<br />
l’Istituto <strong>del</strong>le Suore Maestre di Santa<br />
Dorotea, chiamate ad essere “anima”<br />
<strong>del</strong>l’Opera che è tuttora costituita da<br />
laici a servizio <strong>del</strong>le giovani generazioni,<br />
attraverso la “santa amicizia”. Morì<br />
il 18 aprile 1866: il testamento offerto<br />
alle suore invitava a fare di tutta la<br />
propria vita un’esperienza pasquale,<br />
adoperandosi per essere “seconde<br />
madri” per le giovani povere e abbandonate,<br />
e ricordando che vale la pena<br />
di dare anche la vita per la salvezza di<br />
un’anima. In questo stesso clima pasquale<br />
sarà riconosciuto Beato dalla<br />
Chiesa. L’iter per la Beatificazione<br />
è stato avviato nel 1972: il miracolo<br />
<strong>del</strong>la guarigione scientificamente inspiegabile<br />
da tumore maligno di suor<br />
Brunamaria Ghi<strong>del</strong>li avvenne a Venezia<br />
nel 1970.<br />
di 40 opere, si ricordano: “Giulia<br />
dei poveri e dei re. <strong>La</strong> straordinaria<br />
vita <strong>del</strong>la marchesa di Barolo”;<br />
“Elena. <strong>La</strong> regina mai dimenticata”;<br />
“Giovanna di Savoia. Dagli<br />
splendori <strong>del</strong>la reggia alle amarezze<br />
<strong>del</strong>l’esilio”; “Maria Josè, Umberto di<br />
Savoia. Gli ultimi sovrani d’Italia”;<br />
“Mafalda di Savoia. Dalla reggia al<br />
lager di Buchenwald”; “Santa Rita<br />
da Cascia e il suo tempo”; “Fratel<br />
Silvestro. <strong>La</strong> vite di Dio”; “Paolo VI.<br />
Il papa <strong>del</strong>la luce”; “Madre Teresa.<br />
Tutto iniziò nella mia terra”.<br />
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È nato Credere, il settimanale per riscoprire la nostra fede<br />
e viverla meglio.<br />
100 pagine di racconti di fede vissuta in ampi reportage ed esclusivi servizi. Tante rubriche e curiosità<br />
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Fede da leggere, fede da vivere.
na mucca che dice a un<br />
gatto: “Per Grillo i dieci<br />
saggi sono badanti <strong>del</strong>la<br />
democrazia”. E il gatto<br />
risponde: “Un lavoro<br />
che in Italia non vuol fare più nessuno”.<br />
Sottile satira di una vignetta pescata<br />
nella rete. E come nella miglior<br />
satira che si rispetti, un po’ di verità<br />
c’è sempre. Il gatto ha ragione: il mestiere<br />
<strong>del</strong> saggio è proprio in via di<br />
estinzione.<br />
Ci ha provato qualcuno, nei giorni<br />
scorsi, a indossare i panni <strong>del</strong> saggio,<br />
ma andavano troppo stretti: questione<br />
di numeri o di stoffa o forse di entrambi.<br />
L’abito è stato momentaneamente<br />
riposto. Così si è pensato ad<br />
altri saggi, i “saggi a progetto”. Sono<br />
10, notabili anche se non tutti famosi,<br />
di grande esperienza, ma, ahimè, tutti<br />
uomini, assunti con un “incarico a<br />
progetto” direttamente dal Presidente<br />
<strong>del</strong>la Repubblica. Il loro lavoro sarà<br />
sbloccare l’impasse politico agendo<br />
su due fronti, quello economico-so-<br />
<br />
<br />
Se le Acli vogliono continuare<br />
ad essere un’associazione<br />
significativa per i territori nei<br />
quali sono inserite, è necessario<br />
che continuino a mettersi in<br />
discussione per capire come<br />
attualizzare e concretizzare le<br />
storiche fe<strong>del</strong>tà alla Chiesa, ai<br />
lavoratori e alla democrazia.<br />
Per questo, a distanza di due anni<br />
dall’incontro che si è tenuto a<br />
Sirmione, i dirigenti dei circoli<br />
<strong>del</strong>le Acli bresciane vivranno un<br />
nuovo appuntamento nel quale<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ciale e quello istituzionale. Durata<br />
<strong>del</strong>l’incarico: incerta. Prima i tecnici,<br />
ora i saggi. Pensati come supplenti<br />
dei partiti, entrambi hanno giocato e<br />
giocheranno un ruolo comunque decisivo<br />
in questa <strong>del</strong>icata fase politica.<br />
Si guarda a loro con la trepidazione di<br />
chi non sa immaginare altro di diverso<br />
dalle elezioni.<br />
Il voto ora è un rischio: non lo si dovrebbe<br />
pensare, considerato che è<br />
l’unico vero strumento democratico<br />
in mano ai cittadini, ma i presupposti<br />
questa volta sono davvero scoraggianti,<br />
considerato che la responsabilità<br />
maggiore di questo caos grava su<br />
promuovere una riflessione<br />
sul nostro “fare pensato”, per<br />
aprire nuovi orizzonti di lavoro<br />
e di impegno e diffondere la<br />
conoscenza di alcune esperienze<br />
significative generate nel “mondo<br />
aclista”. <strong>La</strong> “quadri dirigenti”<br />
questa volta cambia lago;<br />
saremo infatti a Pisogne dalle<br />
17 di venerdì 5 aprile alle 17 di<br />
sabato 6 aprile. L’incontro – dal<br />
titolo “Al centro i circoli” – si<br />
svolgerà presso la sala civica<br />
“De Lisi”, e sarà guidato da Gino<br />
una legge elettorale vergognosa che,<br />
se non cambiata, la farebbe nuovamente<br />
da padrona rendendoci nuovamente<br />
schiavi.<br />
Non ci rimane che attendere i primi<br />
risultati messi a segno dai magnifici<br />
dieci. Fare previsioni non sarebbe<br />
da saggi. Entriamo in un altro palazzo<br />
romano, Montecitorio, sede <strong>del</strong>la<br />
Camera dei deputati. Qui ci sono 630<br />
lavoratori, quando si lavora a pieno<br />
regime, anche questi precari, perché<br />
la loro sorte dipende in parte dai saggi<br />
<strong>del</strong> Quirinale. Stesso infausto destino<br />
per i 315 senatori di Palazzo Madama.<br />
Fanno quello che possono in questi<br />
giorni convulsi, per esempio cercano<br />
di far quadrare i conti, almeno quelli<br />
di una parte <strong>del</strong> Paese: mentre scrivo,<br />
infatti, in entrambe le Camere è<br />
in discussione, tra gli altri, il tema <strong>del</strong><br />
pagamento dei debiti <strong>del</strong>la pubblica<br />
amministrazione nei confronti <strong>del</strong>le<br />
imprese. Doveroso ricordare che da<br />
quando è insediata la “presidente-ragioniera”<br />
<strong>La</strong>ura Boldrini sono stati:<br />
Mazzoli (nella foto), sociologo<br />
ed esperto di welfare e processi<br />
formativi. Obiettivo di queste<br />
24 ore non sarà solo quello di<br />
vivere una significativa esperienza<br />
formativa: la modalità residenziale<br />
offre infatti la possibilità di<br />
conoscersi e di socializzare tra i<br />
partecipanti, creando un maggior<br />
senso di appartenenza anche<br />
all’associazione. Inoltre è prevista<br />
la visita guidata agli affreschi <strong>del</strong><br />
Romanino in S. Maria <strong>del</strong>la Neve a<br />
Pisogne. (Roberto Toninelli)<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
tagliati 500mila euro al giorno, decisi<br />
risparmi che ammontano complessivamente<br />
a 8 milioni e mezzo di euro,<br />
introdotte norme più restrittive per<br />
l’uso <strong>del</strong>le autovetture e degli appartamenti<br />
di servizio. Passi piccoli, probabilmente<br />
non decisivi per risollevare<br />
l’economia, ma comunque utili almeno<br />
per rendere il Parlamento la “casa<br />
<strong>del</strong>la buona politica”. Mi perdonerà il<br />
presidente Pietro Grasso se ho dato<br />
rilevanza soprattutto all’operato <strong>del</strong>la<br />
sua collega, ma pare che essere uomini<br />
sia già una prerogativa <strong>del</strong>l’essere<br />
saggi, quantomeno “saggi a progetto”.
In una lettera di auguri per la<br />
Pasqua rivolta alle famiglie dei<br />
bambini frequentanti le scuole<br />
associate, la Fism condivide e<br />
sottolinea come l’elezione di<br />
papa Francesco abbia fatto vivere<br />
“momenti emozionanti e carichi<br />
di speranza, che ci hanno fatto<br />
sentire la Chiesa una realtà viva<br />
che continua ad offrire al mondo<br />
quella luce e quel coraggio di<br />
vivere di cui esso ha bisogno.<br />
Papa Francesco ci sta offrendo<br />
parole e gesti di sapore antico,<br />
<br />
ma che abbiamo bisogno di<br />
sentire e vedere sempre. Tra<br />
le parole: poveri, misericordia,<br />
bontà, tenerezza, custodia. Tra<br />
i gesti: i saluti alla gente alla<br />
porta <strong>del</strong>la <strong>chiesa</strong>, la rinuncia ad<br />
alcuni ornamenti cerimoniali, la<br />
benedizione silenziosa a persone<br />
non credenti. (…)<br />
Ispirandosi alla figura di San<br />
Giuseppe, papa Francesco<br />
ha invitato tutti noi a sentirci<br />
“custodi” dei nostri fratelli,<br />
‘specialmente dei bambini, dei<br />
<br />
<br />
<br />
anno Seridò arriva,<br />
puntuale, sul binario <strong>del</strong>la<br />
festa e <strong>del</strong>l’allegria.<br />
con i suoi giochi, i suoi<br />
gni<br />
spettacoli, gli spazi per<br />
la creatività, il trenino, gli scivoloni,<br />
le barchette e, soprattutto, con i suoi<br />
bambini. Seridò è una grande manifestazione<br />
no profit, promossa per<br />
il 17° anno consecutivo dall’Adasm-<br />
Fism di Brescia, che nel corso degli<br />
anni ha coinvolto sempre più bambini<br />
e famiglie.<br />
Giocare è la cosa che i bambini sanno<br />
fare meglio, è la dimensione nella<br />
quale scoprono le cose, le emozioni,<br />
il mondo intorno, le persone. Attraverso<br />
il gioco i bambini imparano a<br />
crescere, imparano tantissimo di sé<br />
e anche degli altri. Il gioco è il modo<br />
migliore che i bambini hanno a<br />
disposizione per diventare grandi<br />
senza fretta.<br />
Seridò è il luogo dove colorare un<br />
disegno insieme a papà o guardare<br />
uno spettacolo teatrale in braccio<br />
a mamma è proprio un bel momento.<br />
A Seridò si gioca con tutto e con<br />
tutti e, intanto, si diventa un po’ più<br />
grandi… ma sempre senza fretta.<br />
Seridò 2013 si svolgerà nei giorni 25,<br />
26, 27, 28, 30 aprile e 1, 4, 5 maggio<br />
al Centro Fiera <strong>del</strong> Garda di Montichiari.<br />
Tutti i giorni, dalle 9.30 alle<br />
19, potrete vivere la grande festa<br />
negli ampi padiglioni <strong>del</strong>la fiera, allestiti<br />
con aree gioco, teatri, gonfiabili,<br />
laboratori creativi e tanto altro<br />
ancora. I giochi di Seridò sono prevalentemente<br />
al coperto e non temono<br />
pioggia o brutto tempo.<br />
Sui “sempreverdi” laboratori creati-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
vi, sulle aree sportive dove giocare<br />
a calcio e basket o provare l’atletica<br />
leggera, il golf, il tiro con l’arco, sui<br />
maxi e mini gonfiabili fino al truccabimbi<br />
e alla sperimentata area<br />
dove “Liberare un libro” vigila come<br />
sempre un “esercito” di giovani<br />
volontari, provenienti dalle scuole e<br />
dal mondo <strong>del</strong>le associazioni, a di-<br />
sposizione per la sicurezza e la serenità<br />
di bambini e famiglie. E per<br />
una pausa, sarà possibile scegliere<br />
fra due grandi aree pic-nic con posti<br />
a sedere coperti.<br />
Infine, Seridò è anche cultura: la<br />
mattina di sabato 4 maggio nella<br />
sala conferenze <strong>del</strong> Centro fiera <strong>del</strong><br />
Garda di Montichiari si svolgerà un<br />
convegno dedicato alle educatrici di<br />
scuola materna e ai genitori, insieme.<br />
Perché il gioco, questo è il tema<br />
<strong>del</strong>l’incontro, non è una materia<br />
scolastica e nemmeno un semplice<br />
passatempo... ma il “posto” migliore<br />
dove i bambini possono crescere.<br />
Per maggiori dettagli su tutte le iniziative<br />
in programma e sulle ultime<br />
novità: www.serido.it<br />
vecchi, di coloro che sono più<br />
fragili e che spesso sono nella<br />
periferia <strong>del</strong> nostro cuore’.<br />
E’ con gioia dunque che le<br />
famiglie e gli educatori <strong>del</strong>le<br />
scuole <strong>del</strong>l’infanzia di ispirazione<br />
cristiana accolgono l’invito di<br />
papa Francesco a ‘custodire’ in<br />
particolare i bambini con quella<br />
fe<strong>del</strong>tà, bontà, fortezza e tenerezza<br />
che sono testimoniate da San<br />
Giuseppe, sotto la cui protezione<br />
amiamo metterci in letizia e<br />
speranza”.
orna alla ribalta <strong>del</strong>la<br />
cronaca il tema, peraltro<br />
non nuovo, <strong>del</strong>la cosiddetta<br />
“libertà di cura”.<br />
Il caso <strong>del</strong>la piccola Sofia<br />
– bimba di quattro anni affetta da una<br />
rara e gravissima malattia neurodegenerativa<br />
per la quale non esiste una<br />
terapia efficace e, quindi, destinata a<br />
un esito infausto – ha riaperto il <strong>del</strong>icato<br />
dibattito fra le esigenze <strong>del</strong>la<br />
sperimentazione clinica in ambito<br />
medico e l’utilizzo in casi estremi<br />
di terapie non validate né in ordine<br />
all’efficacia né in ordine alla non-pericolosità.<br />
Porre la questione in termini<br />
di “ultima spiaggia”, secondo<br />
cui non esistendo alcuna reale possibilità<br />
terapeutica, tanto vale tentare<br />
il tutto per tutto, è inaccettabilmente<br />
semplicistico. Si impone, quindi, una<br />
riflessione più rigorosa e razionale.<br />
<strong>La</strong> ricerca di nuove terapie esige un<br />
percorso sperimentale rigoroso, fatto<br />
di tappe successive che non possono<br />
e non devono essere eluse. Si<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
parte da tappe denominate “precliniche”,<br />
in laboratorio e su cavie animali,<br />
e si approda alla sperimentazione<br />
sull’uomo, regolata da criteri codificati,<br />
atti ad attestare i due cardini<br />
fondamentali di ogni terapia medica:<br />
la sicurezza <strong>del</strong>la persona trattata<br />
(principio di non maleficità) e l’effettiva<br />
efficacia terapeutica. Infine,<br />
il metodo sperimentale, che sta alla<br />
base <strong>del</strong>la ricerca scientifica, esige la<br />
riproducibilità dei risultati e la conferma<br />
da parte di scienziati competenti<br />
diversi dagli sperimentatori, al<br />
fine di assicurare l’assoluta imparzialità<br />
<strong>del</strong>le conclusioni. Si giunge,<br />
<br />
<br />
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<br />
così, alla certificazione di idoneità<br />
all’uso clinico, rilasciata dagli organismi<br />
pubblici di controllo ad essa<br />
preposti (Emea a livello europeo ed<br />
Aifa a livello nazionale)<br />
Il tutto viene, infine, condiviso con<br />
l’intera comunità scientifica mondiale,<br />
che deve conoscere ogni aspetto<br />
favorevole o sfavorevole <strong>del</strong>la terapia<br />
innovativa. Tutti questi passaggi<br />
sono imprescindibili e non possono<br />
essere elusi neppure quando si tratti<br />
di affrontare casi clinici “disperati”.<br />
Nei casi che la cronaca ci propone<br />
in questi giorni, a Brescia e non solo,<br />
di trattamenti medici con cellule<br />
staminali adulte (quindi, si prescinde<br />
dal grave tema etico <strong>del</strong>l’uso di<br />
staminali di origine embrionale, che<br />
richiedono la distruzioni di embrioni<br />
umani, cioè di esseri umani viventi),<br />
si segue un protocollo chiamato<br />
“metodo Stamina” che non ha ricevuto<br />
alcuna validazione da parte <strong>del</strong>la<br />
comunità scientifica internazionale<br />
né autorizzazione da parte <strong>del</strong>l’auto-<br />
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<br />
rità competente. Il diritto alla libera<br />
scelta di come curarsi deve essere<br />
coniugato entro questi precisi limiti<br />
al fine di evitare pericolosi abusi.<br />
L’impotenza che nasce di fronte ad<br />
un figlio inesorabilmente votato alla<br />
morte genera un dolore straziante<br />
che spinge ad accettare e a tentare<br />
tutto, anche a bere un veleno, nella<br />
speranza o nell’illusione – il confine<br />
è tragicamente labile – che possa servire<br />
a qualcosa. Non è per nulla in discussione<br />
il naturale ed umanissimo<br />
“grido d’aiuto” che si leva alla società<br />
scientifica e civile da parte dei malati<br />
e dei familiari; è in discussione e<br />
sotto processo la liceità di proporre<br />
da parte di medici terapie prive <strong>del</strong><br />
requisito minimo <strong>del</strong>la validità scientifica.<br />
Sono testimone di decine di<br />
“viaggi <strong>del</strong>la speranza”, dalla Cina<br />
all’Ucraina o alla Russia, per sottoporsi<br />
a terapie con cellule staminali<br />
per la cura <strong>del</strong> Parkinson o di qualche<br />
altra malattia neurodegenerativa...<br />
Con l’aggiunta di costi che richiedo-<br />
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no, spesso, sacrifici enormi, a fronte<br />
di risultati fallimentari.<br />
Qualche parola, infine, sul cosiddetto<br />
“uso compassionevole”. Con questo<br />
termine s’intende la legittimazione<br />
a utilizzare terapie la cui efficacia<br />
non è stata rigorosamente provata,<br />
a fronte di patologie avanzate non<br />
guaribili. Erroneamente, si pensa che<br />
questa condizione legittimi ogni tentativo<br />
terapeutico. Così non è. L’uso<br />
compassionevole – peraltro regolato<br />
per legge (legge Turco-Fazio, 2006)<br />
– consente l’uso di terapie già sottoposte<br />
a verifiche precliniche e di fase<br />
I-II che ne hanno testato la non pericolosità.<br />
In conclusione, vorrei non<br />
dimenticassimo che la vera terapia<br />
“compassionevole” risiede nella relazione<br />
di cura fra medico e paziente,<br />
che esige di lottare insieme, sperare<br />
insieme e, per certi versi, anche soffrire<br />
insieme. Ogni abbandono, compreso<br />
quello <strong>del</strong>le chimere illusorie,<br />
svilisce la nostra professione e rende<br />
la società meno civile.
opo l’omaggio ad Angelo<br />
Canossi, il Ctb ha<br />
promosso una nuova<br />
iniziativa dedicata alla<br />
brescianità, volta a mettere<br />
in luce alcune personalità che<br />
esprimono modi di essere e di vivere,<br />
oltre che di scrivere, e sono rappresentative,<br />
oggi, <strong>del</strong>la cultura <strong>del</strong>la<br />
nostra comunità. <strong>La</strong> rassegna, a cura<br />
di Elena Bonometti e Mauro Barcellandi<br />
con il coordinamento di Sonia<br />
Mangoni, è articolata in sei incontri<br />
nel mese di aprile, ospitata nel foyer<br />
<strong>del</strong> teatro Sociale,<br />
Gli “Incontri sulla brescianità” si sono<br />
aperti con un appuntamento dedicato<br />
a Sergio Gianani, e alla sua<br />
produzione, sia in lingua italiana che<br />
dialettale, con la presenza <strong>del</strong> nipote<br />
Alceo Gianani e di Delfino Tinelli,<br />
fondatore <strong>del</strong>l’editrice Desca di Manerbio<br />
che ha pubblicato opere di<br />
Sergio Gianani. Agostino Mantovani,<br />
già europarlamentare e a capo di<br />
importanti istituti culturali cittadini,<br />
è segretario <strong>del</strong>la Fondazione Cab,<br />
vice presidente <strong>del</strong>la onlus Mus-e<br />
Brescia, direttore <strong>del</strong> periodico nazionale<br />
“Volontari e Terzo Mondo”,<br />
giovedì 4 aprile racconta <strong>del</strong> suo im-<br />
<br />
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Dopo “Il nipote di Rameau” con<br />
Silvio Orlando, la Stagione <strong>del</strong><br />
teatro Odeon di Lumezzane ha in<br />
serbo ancora tre appuntamenti: due<br />
spettacoli di prosa, con Maurizio<br />
<strong>La</strong>strico (nella foto) in “Facciamo<br />
che ero io” (10 aprile) e con il<br />
Teatro <strong>del</strong>le Albe in “Pantani” (30<br />
aprile), e la serata lirica “Traviata”<br />
dedicata al tenore lumezzanese<br />
Giacinto Pran<strong>del</strong>li nel terzo<br />
anniversario <strong>del</strong>la scomparsa,<br />
il 14 giugno. Maurizio <strong>La</strong>strico<br />
(la prevendita dei biglietti per il<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
pegno civile, ma soprattutto <strong>del</strong>la sua<br />
produzione di ballate e di racconti<br />
che rivelano una vena di narratore<br />
fine ed elegante. Noto avvocato, uomo<br />
di antica famiglia bresciana, Flaminio<br />
Valseriati, affiancato da Mauro<br />
Barcellandi, attore e regista fondatore<br />
<strong>del</strong> Teatro <strong>del</strong> Tè, è invitato a parlare<br />
<strong>del</strong>la “sua” Brescia, di sé, <strong>del</strong>le<br />
sue molteplici passioni, dal teatro alla<br />
musica, alla poesia, all’automobilismo<br />
storico (mercoledì 10 aprile).<br />
Egidio Bonomi, personalità poliedrica,<br />
colta e arguta, capace di spaziare<br />
dalla cronaca al romanzo alla ricerca<br />
storica, racconta la sua esperienza di<br />
giornalista e di scrittore, sollecitato<br />
dalle domande <strong>del</strong>l’amico e collega<br />
Tonino Zana (giovedì 11 aprile).<br />
Mente brillante e sempre al passo<br />
con i tempi, blogger a 83 anni, Renata<br />
Mucci è stata definita “la signora<br />
<strong>del</strong>le lettere” per le sue riflessioni<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
suo spettacolo ha preso il via nei<br />
giorni scorsi presso il botteghino<br />
<strong>del</strong>l’Odeon, ndr.) è uno dei comici di<br />
punta <strong>del</strong>le ultime edizioni di Zelig<br />
in cui ha conquistato il pubblico<br />
con la sua energia comunicativa<br />
e una vis comica che gli permette<br />
di far ridere grazie a parole che<br />
prendono letteralmente corpo in<br />
endecasillabi danteschi. Il comico<br />
si presenta al pubblico <strong>del</strong>l’Odeon<br />
“Facciamo che io ero io”, con la<br />
regia di Gioele Dix. Info: www.<br />
teatro-odeon.it<br />
pubblicate su quotidiani locali e nazionali,<br />
raccolte poi in vari volumi, e<br />
recentemente oggetto di una tesi di<br />
laurea su indirizzo specifico <strong>del</strong>la docente<br />
universitaria Carla Boroni, che<br />
la accompagna in questa conversazione<br />
nel foyer (mercoledì 17 aprile).<br />
Chiude la rassegna l’incontro condotto<br />
da Elena Bonometti, docente<br />
di psicologia, già vice presidente per<br />
due mandati consecutivi <strong>del</strong> consiglio<br />
di amministrazione <strong>del</strong> Conservatorio<br />
Luca Marenzio: due medici<br />
e poeti, Ombretta Piana e Giuseppe<br />
Tavormina, sono i protagonisti di<br />
uno specialissimo e lirico “Ricettario<br />
<strong>del</strong>l’anima” (giovedì 18 aprile). Tra le<br />
emozioni di storie vissute e narrate<br />
trovano spazio importante le letture,<br />
con la partecipazione amichevole di<br />
Cesira Giovanardi, Mauro Barcellandi,<br />
Sergio Isonni, Luciano Bertoli,<br />
Lella Viola.<br />
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L’Associazione culturale “Colchidea”<br />
di Lumezzane presenta sabato 13<br />
aprile presso il teatro Odeon, la sua<br />
ultima produzione teatrale. Si tratta<br />
de “<strong>La</strong> trilogia <strong>del</strong>l’Orso”, tre atti<br />
unici da Anton Cechov che vedono<br />
la presenza in scena di Manuela<br />
Misiti, Anna Palladino e Marco<br />
G. Palladino e la partecipazione<br />
straordinaria di Samuel Partito<br />
con la collaborazione di Sara<br />
Chillemi, musiche di Claudio<br />
Schivalocchi, Marco Schivalocchi<br />
e Alessia Valzelli. L’associazione,<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Un altro grandissimo nome quello<br />
scelto dal “Festival <strong>del</strong> Vittoriale<br />
tener-a-mente” per la sua anteprima<br />
primaverile, dopo quella invernale<br />
con il concerto di Battiato al Grande:<br />
tornano a Brescia i Momix, con il<br />
nuovo spettacolo “Alchemy” (nella<br />
foto), presentato in Italia in anteprima<br />
mondiale nel febbraio scorso. Un<br />
atteso ritorno, quello <strong>del</strong> gruppo di<br />
Moses Pendleton, che segna anche<br />
l’inizio di una nuova collaborazione<br />
con il PalaBrescia scelto per ospitare<br />
il doppio appuntamento di sabato<br />
6 e domenica 7 aprile con i Momix.<br />
Alchemy è l’ultima creazione firmata<br />
Moses Pendleton, tratta <strong>del</strong>l’arte<br />
<strong>del</strong>l’alchimia, e <strong>del</strong>l’alchimia <strong>del</strong>l’arte.<br />
Si tratta di uno spettacolo multimediale<br />
realizzato dai suoi superbi<br />
ballerini, un lavoro pieno di fantasia,<br />
di ironia, di bellezza, di mistero.<br />
Dopo l’attesa anteprima dei Momix il<br />
“Festival <strong>del</strong> Vittoriale tener-a-mente”<br />
si sposterà nella sua sede naturale<br />
di Gardone Riviera per una serie di<br />
appuntamenti estivi di grande livello,<br />
a partire da “Sun”, in programma il 28<br />
giugno. Si tratta <strong>del</strong> concerto con cui<br />
Mario Biondi prresenta la sua ultima<br />
fatica discografica in testa alle classifiche<br />
in numerosi Paesi <strong>del</strong> mondo.<br />
Il Festival proseguirà il giorno successivo<br />
con il ritorno al Vittoriale di<br />
Filippo Timi, protagonista lo scorso<br />
anno, con Ugo Pagliai e Luca Marinelli<br />
<strong>del</strong>lo spettacolo inagurale dedicato<br />
alla figura di D’Annunzio. Timi<br />
tornerà ad indossare i panni <strong>del</strong><br />
“Vate” per una nuova produzione teatrale<br />
ancora in fase di allestimento.<br />
nata nel 2007, ha legato la propria<br />
attività a “<strong>La</strong> torre <strong>del</strong>le favole”<br />
ospitata da anni da Torre Avogadro,<br />
a Lumezzane, con l’esperienza <strong>del</strong>le<br />
letture teatralizzate nelle scuole<br />
elementari per le edizioni <strong>del</strong>la<br />
“Torre” dedicate ad Hänsel e Gretel<br />
e Il Gigante Egoista. Con l’edizione ,<br />
ispirata a Biancaneve ha preso il via<br />
invece il lavoro di drammatizzazione<br />
nella Torre stessa, per le scuole e le<br />
famiglie. Lo spettacolo <strong>del</strong> 13 aprile,<br />
con inizio alle 20.45, è a ingresso<br />
libero<br />
Il ricco cartellone si completa, poi,<br />
<strong>del</strong>le presenza di Ludovico Einaudi<br />
(3 luglio), di Elio e le storie tese (13<br />
luglio), Ale&Franz e Enrico Ruggeri<br />
(14 luglio), Luciano Cannito (Amarcord,<br />
18 luglio),Gino Paoli e Danilo<br />
rea (20 luglio), Jarrett, Peacock e<br />
DeJohnette (21 luglio), Miguel Angel<br />
Zotto (2 agosto), Stefano Bollani<br />
(3 agosto), Opera di Vienna (11 agosto)<br />
e David Byrne e St. Vincent (9<br />
settembre). Per informazioni: cell.<br />
340/1392446
“Sulle orme di Respirabuffo” è<br />
il tema <strong>del</strong> laboratorio musicale<br />
a cura di di Elisa Vincenzi<br />
(Suoninmovimento), in programma<br />
sabato 6 aprile presso “<strong>La</strong> Libreria<br />
dei Ragazzi”, in via S. Bartolomeo<br />
15 a Brescia. <strong>La</strong>sciando spazio<br />
all’immaginazione, il laboratorio<br />
si sviluppa in un mondo incantato,<br />
dove scoprire come giocare con<br />
il respiro, la voce, il corpo in<br />
movimento e i suoni degli strumenti<br />
musicali. I piccoli partecipanti<br />
potranno accostarsi al fare musica<br />
insieme, ascoltando l’altro e<br />
approcciandosi ad alcuni strumenti<br />
musicali (tamburi djembè, tamburi<br />
a fessura, crepitacoli, cimbali,<br />
kalimba, …). Durante l’attività,<br />
i bambini e le bambine saranno<br />
accompagnati nell’esecuzione di<br />
strutture ritmiche e melodiche, con<br />
l’obiettivo di portarli a conoscere,<br />
discriminare e rielaborare i<br />
parametri musicali di base.<br />
Per informazioni e iscrizioni: al<br />
numero 030/3099737 o brescia@<br />
lalibreriadeiragazzi.it<br />
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in programmazione dal<br />
18 al 20 aprile al Teatro<br />
Grande “Brimborium –<br />
favola per musica” che<br />
la Fondazione <strong>del</strong> massimo<br />
cittadino ha voluto allestire<br />
in nuova versione, con la collaborazione<br />
di Mus-e Brescia onlus.<br />
Si tratta di un’opera lirica contemporanea<br />
scritta tra il 2011 e il 2012<br />
dal compositore bresciano Mauro<br />
Montalbetti (il libretto è di Francesco<br />
Peri) su commissione <strong>del</strong> Cantiere<br />
di Montepulciano, e portata in<br />
scena per la prima volta al festival<br />
<strong>del</strong> Cantiere nel luglio <strong>del</strong> 2012, con<br />
la regia di Robert Nemack e l’allestimento<br />
scenico di Domenico Franchi,<br />
coadiuvato dagli allievi <strong>del</strong>l’Accademia<br />
SantaGiulia di Brescia).<br />
L’opera viene presentata al Grande<br />
il 18 e 19 per le scuole e il 20 per la<br />
città. <strong>La</strong> partitura, presentata in una<br />
speciale riduzione per 13 strumenti,<br />
sarà eseguita dai giovani talenti<br />
bresciani di Aura Ensemble sotto<br />
la direzione <strong>del</strong> maestro Carlo Boccadoro,<br />
ad accompagnamento <strong>del</strong><br />
cast di cantanti professionisti già<br />
protagonisti a Montepulciano, Luisa<br />
Cipolla (Nicoletta), Annarita Romagnoli<br />
(Madame Cliquot), Francesco<br />
Salvadori (Ottavio), Emma Bernar-<br />
<br />
dini (Pavel). A questi si aggiunge<br />
la danzatrice bresciana Alessandra<br />
Bortolato nel ruolo di Quick.<br />
<strong>La</strong> regia è di Barbara Di Lieto, la<br />
scenografia di Domenico Franchi<br />
(ancora una volta affiancato dagli<br />
allievi <strong>del</strong>l’Accademia Santa Giulia).<br />
I costumi sono a cura di Area<br />
Bianca Concept Factory, L’idea di<br />
“Brimborium!” segue l’esempio<br />
<strong>del</strong>l’indimenticato “Pollicino” di<br />
Henze, con l’unica ambizione di<br />
coinvolgere i più giovani e i professionisti<br />
in un allestimento operistico<br />
che si riveli genuino come<br />
una favola. Decine di alunni <strong>del</strong>le<br />
scuole primarie bresciane hanno<br />
partecipato ai laboratori dedicati<br />
a “Brimborium!” tenuti dagli artisti<br />
di Mus-e. Oltre a collaborare alla<br />
scenografia, saranno loro i personaggi<br />
dei cucchiaini che, alternandosi<br />
in parti di recita, di canto, di<br />
sonorizzazioni e di movimentodanza,<br />
porteranno in scena i risultati<br />
di un significativo percorso<br />
didattico e artistico.“Brimborium”<br />
è un esempio unico di collaborazione<br />
a tutto campo per la realizzazione<br />
di un’opera lirica contemporanea:<br />
un’importante realtà<br />
culturale bresciana (la Fondazione<br />
<strong>del</strong> Teatro Grande), professio-<br />
nisti <strong>del</strong> teatro operistico, un’istituzione<br />
universitaria (l’Accademia<br />
di SantaGiulia) e un’associazione<br />
onlus, Mus-e di Brescia che mira<br />
a integrare i bambini <strong>del</strong>la scuola<br />
primaria per mezzo <strong>del</strong>l’arte e far<br />
vivere i linguaggi artistici nel territorio,<br />
promuovendo iniziative di<br />
particolare spessore culturale. In<br />
questo caso i bambini avranno il<br />
privilegio di vivere la musica <strong>del</strong><br />
loro tempo, scritta da un giovane<br />
compositore che ha avuto riconoscimenti<br />
nel mondo Tre sono le<br />
scuole <strong>del</strong>la città che sono state<br />
coinvolte nel progetto. Si tratta<br />
<strong>del</strong>la Ungaretti, <strong>del</strong>la Ugolini e <strong>del</strong>la<br />
Don Milani. Quasi 170 sono stati<br />
invece i bambini coinvolti nel lavoro<br />
chge ha portato all’allestimento<br />
che andrà in scena la Grande, supportati<br />
da 10 insegnanti, dai dirigenti<br />
e da numerosi i collaboratori.
Da lunedì al venerdì, a partire<br />
dalle 7, Radio <strong>Voce</strong> vi informa<br />
sui principali fatti da Brescia,<br />
dall’Italia e dal mondo. Nell’arco<br />
di oltre due ore in diretta, potrete<br />
seguire rassegne stampa locali<br />
e nazionali, ed approfondimenti<br />
sulle notizie principali.<br />
Per cominciare la giornata col<br />
piede giusto, ascoltando la<br />
musica migliore e costantemente<br />
informati, l’appuntamento è con<br />
Brescia in diretta. Seguite il nostro<br />
consiglio e buon ascolto.<br />
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<strong>La</strong> Messa <strong>del</strong> sabato alle 18.30,<br />
viene trasmessa in diretta dalla<br />
<strong>chiesa</strong> parrocchiale di Cristo Re<br />
in Brescia su TT 2 Teletutto (87) e<br />
Super Tv (92-115).
Le Suore Maestre di Santa Dorotea<br />
(che in città hanno sede nella<br />
casa di via Marsala) festeggiano la<br />
beatificazione <strong>del</strong> loro fondatore<br />
don Luca Passi, in programma<br />
sabato 13 aprile nella Basilica di<br />
San Marco a Venezia. In Primo<br />
Piano (alle 9.20) interviene suor<br />
Maria Elisa. Il commento al<br />
Vangelo festivo da questa domenica<br />
è a cura di don Marco Busca,<br />
docente in Seminario. In aprile,<br />
in vista <strong>del</strong>le prossime iniziative<br />
estive, la rubrica Ecclesia (ore 11)<br />
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Lo scorso febbraio, in una fredda serata<br />
invernale, la Nrk, il secondo canale<br />
<strong>del</strong>la tv pubblica <strong>del</strong>la Norvegia,<br />
ha trasmesso per 12 ore consecutive<br />
l’inquadratura fissa, in alta definizione,<br />
di un caminetto acceso. Lo show<br />
è stato completato da voci fuori campo<br />
che hanno spiegato i segreti per<br />
ottenere un fuoco impeccabile, le<br />
modalità di conservazione <strong>del</strong>la legna,<br />
e i consigli di come tagliarla e impilarla.<br />
Il tutto intervallato da musica<br />
di sottofondo e poesie, per rendere<br />
l’esperienza ancora più rilassante. I<br />
telespettatori norvegesi sanno bene<br />
quanto la loro vita sia strettamente<br />
legata al consumo di legna, uno degli<br />
si occupa di pastorale giovanile<br />
e oratori in collaborazione con<br />
l’Ufficio diretto da don Marco Mori<br />
che interviene nella prima puntata.<br />
Il programma domenicale<br />
prodotto da <strong>Voce</strong>Media e curato<br />
da Betty Cattaneo, va in onda (in<br />
differita e in diversi orari) anche<br />
su Radio <strong>Voce</strong> Camuna, Ecz,<br />
Radio Claronda, Radio Basilica<br />
Verolanuova, Radio Ponte di<br />
Manerbio e Radio Raphaël. Le<br />
rubriche si possono riascoltare in<br />
podcast sul sito radiovoce.it.<br />
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elementi fondamentali <strong>del</strong>la vita nei<br />
Paesi scandinavi. In questa occasione<br />
hanno avuto la possibilità di approfondire<br />
il tema ma soprattutto di<br />
prendersi una pausa dal vortice quotidiano<br />
<strong>del</strong>la comunicazione televisiva.<br />
Il responsabile <strong>del</strong>la rete ha definito<br />
questa esperienza con le parole<br />
“televisione lenta ma nobile”. E questo<br />
non è il primo esperimento <strong>del</strong><br />
genere: nel 2011 la Nrk mandò in onda<br />
la traversata <strong>del</strong>l’Artico vista dalla<br />
prua di una nave da crociera, tutto il<br />
tragitto, <strong>del</strong>la durata di ben 134 ore.<br />
Si guadagnò il riconoscimento <strong>del</strong><br />
Guinnes dei primati come il più lungo<br />
documentario mandato in onda<br />
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integralmente e senza interruzioni.<br />
Tornando alla sopracitata maratona<br />
<strong>del</strong> caminetto, fa sorridere il fatto che<br />
a sostituire il vero focolare, che fin<br />
dalla notte dei tempi è stato il catalizzatore<br />
<strong>del</strong>la quotidianità serale, sia<br />
ora uno schermo digitale ultrapiatto.<br />
Del resto la televisione gode di una<br />
forte “eredità antropologica”: da una<br />
parte sfrutta il fascino <strong>del</strong>l’immagine<br />
in movimento, dall’altro fa leva<br />
sull’abitudine ancestrale degli esseri<br />
umani di riunirsi intorno a qualcosa<br />
di luminoso una volta terminata<br />
la giornata.<br />
Sembra quasi che l’esperimento <strong>del</strong>la<br />
Nrk voglia proprio stuzzicarci su que-<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> prossima puntata <strong>del</strong>la rubrica<br />
“<strong>La</strong> Buona Notizia” apre con il<br />
servizio “<strong>La</strong> Veglia pasquale” che<br />
si è tenuta sabato 30 marzo in<br />
Cattedrale. A seguire: “Il seminario<br />
vocazionale”, un ciclo di incontri<br />
sul tema <strong>del</strong>le vocazioni; “Prove<br />
di pastorale giovanile”, su come<br />
sviluppare la pastorale giovanile<br />
in un’erigenda unità pastorale<br />
cittadina; “Crucifixus” 2013 con<br />
una intervista alla direttrice<br />
artistica Carla Bino. <strong>La</strong> rubrica<br />
“4 parole...” è con suor Maria<br />
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ste componenti socio-culturali. Allo<br />
stesso tempo però, al di là dei consigli<br />
di economia domestica, offre la<br />
possibilità di considerare la televisione<br />
in un’ottica diversa da quella<br />
a cui siamo abituati da decenni. Una<br />
tv di un’altra dimensione, che in questo<br />
caso risponde alla velocità con la<br />
lentezza, pur mantenendo un senso.<br />
Chissà come verrebbe presa una trasmissione<br />
simile in Italia. Sicuramente<br />
l’argomento trattato non potrebbe<br />
essere un caminetto acceso, magari<br />
qualcosa di più “mediterraneo”… Il<br />
fatto è che una volta partiti di corsa,<br />
rallentare è più difficile. Una volta<br />
abituato il pubblico a un consumo<br />
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Elisa che racconta l’attesa per la<br />
beatificazione di don Luca Passi,<br />
fondatore <strong>del</strong>le suore maestre<br />
dorotee. “<strong>La</strong> Buona Notizia” va<br />
in onda: la domenica alle 13.05<br />
su Teletutto e alle 18.30 su Tt2<br />
Teletutto; su Super TV la domenica<br />
e il martedì alle 20; su Più Valli TV<br />
la domenica alle 8; su Teleboario<br />
la domenica alle 8.15 e alle 10; e su<br />
www.vocemedia.tv che manderà<br />
in onda anche lo speciale “Croce e<br />
riconciliazione” con relatore don<br />
Antonio Zani.<br />
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frenetico <strong>del</strong>la programmazione,<br />
permettergli di fermarsi di punto in<br />
bianco è pericoloso. E se poi cambia<br />
canale? Certo che quando non<br />
si dipende dai dati di ascolto (come<br />
accade per la tv pubblica norvegese<br />
che non rincorre gli spazi pubblicitari<br />
perché è finanziata per il 94% dal<br />
canone annuale) ci si può anche permettere<br />
di sperimentare e abituare il<br />
pubblico a uno sguardo più aperto in<br />
fatto di intrattenimento.<br />
E poi, diciamola tutta: che differenza<br />
c’è tra un caminetto acceso e i partecipanti<br />
<strong>del</strong> Grande Fratello spalmati<br />
sulle sdraio che prendono il sole tutto<br />
il giorno?
Ac Production e Teatro Verdi di<br />
Montecatini Terme presentano<br />
“Albano: è la mia vita. Una storia<br />
da cantare”. Il tour teatrale<br />
arriva, giovedì 11 aprile alle 21,<br />
al PalaBrescia. <strong>La</strong> sua musica<br />
approda in teatro e sarà l’ideale<br />
colonna sonora di una storia tutta<br />
da raccontare: quella <strong>del</strong>la sua<br />
vita. Un concerto insolito fatto<br />
di canzoni, ma ricco anche di<br />
aneddoti che ripercorrono 45 anni<br />
di carriera e che si intrecciano<br />
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con la storia musicale – e non<br />
solo – di un’Italia cambiata dagli<br />
anni Sessanta ad oggi. Per la<br />
prima volta Albano è impegnato<br />
in uno spettacolo teatrale a tutti<br />
gli effetti, sia pure basato sempre<br />
sulla musica, durante il quale non<br />
si limita a cantare ma si sofferma<br />
su alcuni episodi che riguardano<br />
la sua vita e la sua carriera:<br />
dagli esordi pieni di difficoltà e<br />
incertezze alla “Felicità” dei grandi<br />
successi.<br />
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e ne sono andati due grandi<br />
protagonisti <strong>del</strong>la canzone<br />
italiana: Enzo Jannacci<br />
è morto la sera <strong>del</strong><br />
Venerdì Santo, il 30 marzo<br />
scorso, mentre il giorno successivo<br />
ci ha lasciati Franco Califano.<br />
Entrambi erano malati da tempo e<br />
la Pasqua li ha portati con sé. Ma<br />
se il destino li ha accomunati nella<br />
morte, le loro vicende artistiche sono<br />
sempre state molto distanti, tanto<br />
quanto lo sono le due città che li<br />
hanno eletti a loro simboli, Milano<br />
e Roma. Enzo Jannacci era nato<br />
proprio a Milano nel 1935, in tempi<br />
nei quali la canzone d’autore era<br />
ancora solo un’idea, ed è per questo<br />
che Jannacci, prima di diventare<br />
cantautore conobbe il rock ‘n’ roll<br />
e il cabaret, lavorando con straordinari<br />
talenti come Giorgio Gaber,<br />
Dario Fo, Renato Pozzetto e Cochi<br />
Ponzoni. Indimenticabili sono<br />
i suoi primi successi, scritti e cantati<br />
con Giorgio Gaber, “ Tintarella<br />
di Luna” e “Una fetta di limone”. Il<br />
primo mattone angolare <strong>del</strong>la sua<br />
carriera divenne la satirica “Vengo<br />
anch’io, no tu no”(1967), che gli diede<br />
successo e notorietà. Molti i suoi<br />
hit, che contemplano anche “Quelli<br />
che” e “Via <strong>del</strong> Campo”, per anni<br />
attribuita al solo Fabrizio De An-<br />
<br />
drè, di cui Jannacci firmò il testo.<br />
Jannacci è stato artista vero, geniale<br />
e libero come pochi, diplomato<br />
in direzione d’orchestra, armonia<br />
e composizione, otto anni di Conservatorio<br />
pianistico alle spalle,<br />
capace di destreggiarsi con grande<br />
sicurezza anche in ambito jazz. Ma<br />
Enzo Jannacci è stato anche tante<br />
altre cose, cantante-autore, compositore<br />
di colonne sonore, cabaretti-<br />
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sta, attore di teatro e di cinema e,<br />
last but not least, medico chirurgo,<br />
professione che esercitò con grande<br />
competenza fino a pochi anni<br />
fa. Un gigante <strong>del</strong>l’arte italiana, un<br />
caposcuola <strong>del</strong> quale stiamo ancora<br />
attendendo l’erede. Con un dono<br />
speciale, quello di riservare un<br />
posto privilegiato nelle sue canzoni<br />
agli “ultimi”, come il “Soldato<br />
Nencini”, il barbone di “El portava<br />
i scarp <strong>del</strong> tenis”, il condannato a<br />
morte di “Sei minuti all’alba”, il tossicodipendente<br />
di “Se me lo dicevi<br />
prima”, la “Vincenzina” con la sua<br />
fabbrica. Su piani opposti il tragitto<br />
artistico di Franco Califano, salernitano<br />
d’origine nato però a Tripoli<br />
nel 1938, trapiantato e cresciuto<br />
come musicista nel <strong>La</strong>zio. Califano,<br />
più di Jannacci, ha patito momenti<br />
di buio, a causa anche di alcune accuse<br />
(sempre smentite e dalle quali<br />
è stato sempre assolto) di possesso<br />
di stupefacenti e di armi. Di sicuro<br />
non ha mai rinnegato la sua vita di<br />
artista e poeta “maledetto”, amava<br />
la bella vita e le belle donne, preferendo<br />
vivere alla giornata che programmarsi<br />
la carriera. Meno dotato<br />
di Jannacci e dal linguaggio più<br />
populista – per questo il pubblico<br />
lo ha sempre amato – ha patito alti<br />
e bassi, ma è stato rivalutato dalla<br />
critica negli ultimi anni. Alcune<br />
sue gemme però rimangono in<strong>del</strong>ebili,<br />
come “E la chiamano Estate”<br />
e “Tutto il resto è noia”, canzone<br />
che Franco ha sempre considerato<br />
come il brano che meglio lo rappresentasse.<br />
Un artista innamorato<br />
<strong>del</strong>la sua professione, alla quale ha<br />
dedicato tutta la vita e che lo aveva<br />
visto impegnato in concerto l’ultima<br />
volta il 18 marzo scorso al Teatro<br />
Sistina di Roma.<br />
Nel mondo ci sono le produzioni indipendenti.<br />
tanto nella musica, quanto<br />
nell’editoria, così come nel cinema.<br />
E spesso la difficoltà di questi buoni<br />
prodotti è quella di trovare chi dia la<br />
possibilità di farsi notare, nonostante<br />
tutto. È così per il film “Una domenica<br />
notte” <strong>del</strong> giovane regista italiano (27<br />
anni) Giuseppe Marco Albano. Il film,<br />
il primo lungometraggio <strong>del</strong> giovane<br />
regista lucano (già nastro d’argento<br />
nel 2012 e candidato al David di Donatello<br />
<strong>del</strong> 2011 con il cortometraggio
“Stand by me”), è girato interamente<br />
in Basilicata; l’omaggio alla sua terra<br />
traspare nei provini che, in bianco e<br />
nero, omaggiano il cinema italiano<br />
d’altri tempi e le Passioni ambientate<br />
a Matera. Ai cinefili questi spaccati<br />
piaceranno un sacco, forse un po’<br />
meno agli altri. <strong>La</strong> trama <strong>del</strong> film, prodotto<br />
dalla Camarda Film, e inserito<br />
nelle uscite nazionali, racconta di un<br />
regista di film horror che a 46 anni<br />
prova a trovare i finanziamenti per il<br />
suo secondo film, dopo aver abban-<br />
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donato la carriera a 26 anni. Antonio<br />
Colucci, questo è il nome <strong>del</strong> protagonista<br />
<strong>del</strong>la pellicola, che nella realtà si<br />
chiama Antonio Adrisani (autore <strong>del</strong><br />
soggetto), si dimena tra situazioni al<br />
limite <strong>del</strong>l’assurdo e <strong>del</strong> drammatico,<br />
ma che sembrano tanto reali. È<br />
così che si trova a districarsi tra un<br />
matrimonio finito, con una mogliemadre<br />
di suo figlio che ama ancora,<br />
una relazione, con la sorella <strong>del</strong>la ex<br />
moglie, che forse non ha mai amato,<br />
una serie di lavoretti in cui la sua ar-<br />
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te registica deve piegarsi al desiderio<br />
di chi paga o a quelli di un bambino<br />
viziato, alla vana ricerca dei fondi necessari,<br />
quelli che nemmeno il politico<br />
che ha votato gli ha poi dato. E in<br />
questo rincorrere un sogno che ogni<br />
tanto fa capolino nel film, come una<br />
sorta di scatola cinese che si apre su<br />
un altro, il ritmo, il montaggio e la<br />
recitazione degli attori, così come la<br />
colonna sonora <strong>del</strong> cantante romano<br />
Brunori Sas compongono un oggetto<br />
degno di nota, che mostra un regista<br />
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<br />
italiano che avrà <strong>del</strong> futuro. A volte il<br />
ritmo rallenta e a tratti sembra troppo,<br />
ma pochi attimi per riprendersi.<br />
Qualche peccato, a un’opera prima,<br />
è concesso. Favolosi i comprimari<br />
come l’imprenditore interpretato da<br />
Ernesto Mahieux. Il film sarà proiettato,<br />
forse l’unica occasione in terra<br />
bresciana, alla sala Sereno <strong>del</strong> Villaggio<br />
Sereno il 7, 8 e 9 aprile alle 20.45.<br />
Occasione da non perdere per chi<br />
ama il cinema. Augurando a Giuseppe<br />
Marco Albano di continuare così.
e c’è un nome che, più di altri,<br />
negli ultimi anni ha rappresentato<br />
per gli italiani il<br />
paradigma stesso <strong>del</strong> prodotto<br />
a basso costo, ebbene<br />
questo è Ikea. E certo non fa sorridere<br />
nessuno – estimatori o meno dei<br />
mobili svedesi – la notizia che pure il<br />
tempio <strong>del</strong> low cost ha registrato un<br />
calo <strong>del</strong> fatturato e addirittura il segno<br />
rosso nei conti <strong>del</strong> 2012. Mai era successo<br />
nella storia italiana <strong>del</strong> colosso<br />
scandinavo, ma questa crisi sta continuamente<br />
segnando primati negativi<br />
che ci risparmieremmo volentieri.<br />
Come quello <strong>del</strong> calo dei consumi<br />
alimentari. È la prima volta che capita<br />
dal Dopoguerra, anche se ciò non<br />
significa che le pance siano più vuote,<br />
ma solo che gli italiani stanno diventando<br />
assai attenti ai prezzi. I responsabili<br />
<strong>del</strong>la grande distribuzione<br />
raccontano di boom dei prodotti<br />
senza etichetta (“no label”), di vendite<br />
buone solo con le promozioni e gli<br />
sconti, di forte “infe<strong>del</strong>tà” <strong>del</strong> consumatore<br />
disponibile a girovagare tra<br />
supermercati per inseguire le occasioni<br />
migliori.<br />
Alla crisi non sfuggono nemmeno<br />
gli hard discount, quei punti vendita<br />
che fanno <strong>del</strong> basso prezzo la filosofia<br />
aziendale. Alle loro porte, secondo<br />
le più recenti rilevazioni statistiche,<br />
arriva quella classe media oggi sempre<br />
più in difficoltà, ma dalle stesse<br />
escono i clienti “tradizionali”, quelli<br />
<br />
che da sempre cercano di spendere il<br />
meno possibile. Sono quelli che non<br />
si stanno impoverendo perché... sono<br />
realmente poveri. Non si immagini<br />
solo il clochard o l’immigrato. <strong>La</strong> vera<br />
povertà in Italia – non quella <strong>del</strong>le<br />
statistiche sulle denunce dei redditi,<br />
secondo le quali qui ci sarebbe un’indigenza<br />
di massa – è quella che sta<br />
complicando le vite di moltissimi anziani,<br />
di pensionati da meno di 1000<br />
<br />
<br />
euro al mese, le cui indennità anno<br />
dopo anno perdono potere di acquisto<br />
rispetto a un costo <strong>del</strong>la vita in crescita<br />
nelle sue componenti imprescindibili:<br />
riscaldamento, benzina, energia<br />
elettrica, ticket e prestazioni sanitarie.<br />
Sono i padri, i nonni con il contributo<br />
dei quali si sostiene la famiglia; anche<br />
se sempre di più è il resto <strong>del</strong>la famiglia<br />
che ora deve dare sostegno a loro.<br />
Eppure questi dati, queste situazioni<br />
<br />
<br />
Uno strumento creditizio a favore<br />
<strong>del</strong>le nuove aziende. È questa<br />
l’iniziative che nei giorni scorsi ha<br />
messo intorno a un tavolo Banca di<br />
Valle Camonica, Bacino imbrifero<br />
montano di Valle Camonica e<br />
Confapi Lombarda Fidi con l’intento<br />
di dare un fattivo contributo alle<br />
imprese in fase di “start up”, o non<br />
iscritte al Registro imprese da più<br />
di tre anni (a partire dal 1 gennaio<br />
2010), con sede operativa e<br />
legale nell’ambito <strong>del</strong> territorio<br />
dei Comuni facenti parte <strong>del</strong> Bim<br />
<br />
Qualche giorno fa aveva lanciato un<br />
grido d’allarme. “I fondi per la Cassa<br />
integrazione in deroga sono finiti”.<br />
Giorgio Bontempi (nella foto), assessore<br />
provinciale al <strong>La</strong>voro, formazione<br />
professionale, attività produttive<br />
ed economia, era stato drammaticamente<br />
chiaro. Una boccata di ossigeno,<br />
fortunatamente, è arrivata poco<br />
prima di Pasqua: la Conferenza Stato-<br />
Regione ha sbloccato 260 milioni per<br />
ovviare al problema. “Ma quelli desti-<br />
nati alla nostra provincia spostano il<br />
problema al massimo di un mese” ha<br />
chiosato Bontempi. Per questo, come<br />
annunciato, l’Assessore ha convocato<br />
la Commissione provinciale per le<br />
politiche <strong>del</strong> lavoro, di cui fanno parte<br />
i rappresentanti <strong>del</strong>le sigle sindacali,<br />
<strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>le imprese, <strong>del</strong>le<br />
associazioni di categoria e degli ordini<br />
professionali, per esaminare la<br />
situazione e individuare possibili soluzioni.<br />
“Non creiamo allarmismi, ma<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
fanno a pugni con altri numeri che invece<br />
testimoniano lo stato di salute di<br />
chi vende prodotti di lusso; la buona<br />
tenuta <strong>del</strong> turismo d’élite; le vendite<br />
boom di prodotti tecnologici all’avanguardia;<br />
il proliferare di trattamenti<br />
estetici e di centri benessere, e così<br />
via. Perché c’è una fetta d’Italia a cui<br />
le cose vanno (ancora) bene. <strong>La</strong> verità,<br />
però, è che sta mancando una forte<br />
reazione <strong>del</strong> sistema-Paese, politiche<br />
radicali di incentivo all’economia che<br />
invertirebbero la spirale in cui siamo<br />
avvolti. Le politiche ormai si conoscono<br />
e sono unanimemente condivise<br />
(pagamenti più celeri <strong>del</strong>la pubblica<br />
amministrazione, sblocco <strong>del</strong> credito<br />
bancario, allentamento <strong>del</strong>la fiscalità<br />
sui redditi da lavoro, investimenti<br />
che comprendano anche quelle decine<br />
di miliardi di euro comunitari che<br />
ci ostiniamo a non spendere, ecc.);<br />
manca – incredibilmente visto il momento<br />
– una lucidità politica e sociale<br />
che aggiri i profeti <strong>del</strong> pauperismo<br />
felice e le sirene <strong>del</strong>la distribuzione<br />
gratuita di pane.<br />
raccontiamo le cose come stanno e<br />
soprattutto continuiamo a lavorare<br />
per dare concretezza e continuità alle<br />
iniziative messe in campo già da qualche<br />
anno”. Si sono innanzitutto analizzati<br />
i dati, allarmanti, che arrivano dal<br />
Centro per l’impiego <strong>del</strong>la Provincia.<br />
A fronte di 52mila richieste di lavoro<br />
registrate nel 2012 (l’anno precedente<br />
erano state 41mila) le imprese hanno<br />
messo a disposizione poco più di 1100<br />
posti. <strong>La</strong> situazione peggiora in tempi<br />
di Valle Camonica. Con questo<br />
strumento la Banca mette a<br />
disposizione 5 milioni di euro<br />
di plafond per l’erogazione di<br />
finanziamenti fino al limite massimo<br />
omnicomprensivo di 100mila<br />
euro per ciascuna impresa, con<br />
durata massima di 60 mesi, di<br />
cui 12 mesi eventualmente di<br />
preammortamento. Per Stefano<br />
Vittorio Kuhn, direttore generale di<br />
Banca Valle Stefano si tratta di uno<br />
strumento per valorizzare la vivacità<br />
<strong>del</strong> territorio.<br />
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sempre più brevi ed occorre adeguare<br />
le strategie. Enzo Torri, segretario<br />
generale <strong>del</strong>la Cisl, ha sottolineato<br />
come non sia sufficiente dare sostegno<br />
al reddito, “servono politiche<br />
attive”. Per Silvia Spera, <strong>del</strong>la segreteria<br />
Cgil, occorre lavorare a nuove<br />
proposte. “Possono essere i contratti<br />
di solidarietà estensivi, che si attuano<br />
riducendo l’orario di lavoro e coprendo<br />
la differenza salariale, per creare<br />
assunzioni”.
l magic moment si interrompe<br />
sul più bello. Ora resta da<br />
stabilire se si tratta di uno<br />
stop temporaneo o se alcune<br />
carenze già messe in luce<br />
da qualche tempo rischieranno di<br />
pregiudicare il cammino che porta<br />
da qui alla fine <strong>del</strong>la stagione.<br />
Già, perché il Brescia è tornato da<br />
Terni non solo senza punti nel sacco,<br />
ma anche con qualche dubbio<br />
in più.<br />
Certo, per questa sconfitta bisogna<br />
tener conto di alcuni fattori, come<br />
l’espulsione subita da Caldirola al<br />
20’ <strong>del</strong> secondo tempo, seguita pochi<br />
minuti più tardi dal fallo in area<br />
di rigore di Antonio Caracciolo su<br />
Vitale, che ha ribadito in rete il penalty<br />
dopo la ribattuta di Arcari.<br />
Di fatto la partita si è decisa intorno<br />
a questi due episodi, tuttavia la prova<br />
<strong>del</strong>le Rondinelle impone qualche<br />
riflessione.<br />
Innanzitutto permangono i dubbi<br />
sulla tenuta difensiva, che purtroppo<br />
appaiono una costante di questa<br />
stagione: alcuni giocatori stanno<br />
rendendo al di sotto <strong>del</strong>le aspettative,<br />
per esempio Caldirola, tornato<br />
a Brescia da Cesena nel mercato di<br />
Gennaio, e accanto a ciò c’è anche<br />
un discorso complessivo di organizzazione<br />
difensiva, come sottolinea<br />
anche mister Calori: “Ad esempio<br />
l’anno scorso giocavamo con la difesa<br />
a tre, perciò la differenza di rendi-<br />
<br />
mento può essere dettata anche dal<br />
modulo che adottiamo. Quando una<br />
squadra gioca con la difesa a quattro<br />
come quest’anno e cerca di costruire<br />
il gioco, capita che si creino più<br />
spazi e le difficoltà per un difensore<br />
aumentano, anche se a volte però<br />
facciamo degli errori evitabili”.<br />
Passando dalla difesa al reparto<br />
avanzato, la mancanza di reti nella<br />
<br />
<br />
gara di Terni ha evidenziato non tanto<br />
una sterilità offensiva tout-court,<br />
quanto piuttosto una mancanza di<br />
concretezza, con poche realizzazioni<br />
a fronte <strong>del</strong>la mole di gioco prodotta:<br />
resta negli occhi per esempio<br />
il palo colpito nel primo tempo da<br />
Scaglia, che forse avrebbe dato alla<br />
partita un andamento diverso.<br />
Non è comunque il caso di recrimi-<br />
<br />
<strong>La</strong> Centrale <strong>del</strong> latte si prepara ad<br />
affrontare la sfida <strong>del</strong> 7 aprile contro<br />
l’ultima <strong>del</strong>la classe Imola, dopo una<br />
Pasqua serena grazie ai risultati ottenuti<br />
nelle scorse settimane. In particolare<br />
ha entusiasmato la rotonda<br />
vittoria contro Capo d’Orlando, guidata<br />
dall’indimenticata “mosca atomica”<br />
Gianmarco Pozzecco, che alla<br />
sua prima esperienza come allenatore<br />
ha saputo infondere alla squadra<br />
messinese ritmo e valori importanti<br />
per la classifica. Tuttavia questo non<br />
è bastato ai siciliani, che per qualche<br />
giorno si sono allenati a Orzinuovi per<br />
preparare la sfida, usufruendo degli<br />
impianti comunali.<br />
Sono infatti stati sconfitti con un 109<br />
a 87 che non lascia spazio a dubbi<br />
di sorta.<br />
Al di là <strong>del</strong> punteggio, però, a rappresentare<br />
un ottimo viatico per la conclusione<br />
<strong>del</strong>la stagione, sono le prestazioni<br />
di diversi elementi <strong>del</strong> roster,<br />
<br />
<br />
L’appuntamento è per il 24<br />
maggio, ma già da ora sono<br />
aperte le iscrizioni per la<br />
seconda edizione di “Di corsa<br />
con Eli”, la manifestazione<br />
podistica non competitiva<br />
che si correrà a Rudiano con<br />
l’intento di raccogliere fondi per<br />
l’Associazione italiana per la<br />
ricerca sul cancro.<br />
<strong>La</strong> corsa benefica è nata lo<br />
scorso anno per ricordare Eliana<br />
Grandini, scomparsa dopo<br />
lunga malattia: la famiglia ha<br />
nare sugli espisodi, anche se Calori<br />
conta molto sul rientro a pieni giri<br />
di Sodinha e di Saba, che potrebbero<br />
regalare soluzioni diverse all’attacco<br />
<strong>del</strong>le Rondinelle, soprattutto con<br />
l’opzione <strong>del</strong> doppio trequartista.<br />
Al di là <strong>del</strong>le valutazioni tecniche,<br />
però, ciò che serve ora per un buon<br />
proseguimento <strong>del</strong>la stagione, a aprtire<br />
dalla prossima partita contro il<br />
Cesena, sarà mantenere i nervi saldi<br />
e crederci fino in fondo, perché<br />
guardando la classifica si scopre che<br />
se il campionato finisse oggi i playoff<br />
si giocherebbero, ma il Brescia<br />
non vi prenderebbe parte, scavalcato<br />
al sesto posto dall’arrembante<br />
Novaro, che ha travolto in trasferta<br />
il Citta<strong>del</strong>la. “Ci vuole più senso di<br />
appartenenza – ha detto Calori – come<br />
possono averla i vari Zambelli,<br />
Arcari, Bu<strong>del</strong>, perché spesso sono<br />
le motivazioni a fare la differenza”.<br />
L’impressione è che abbia centrato<br />
il punto.<br />
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<br />
che, quasi completamente rinnovato<br />
dopo la scorsa stagione, sta mettendo<br />
in luce individualità importanti come<br />
i due americani Jenkins e Giddens e<br />
il greco Nikos Barlos, senza dimenticare<br />
il cecchino Federico Loschi e il<br />
play Juan Fernandez.<br />
Su tutti però domani David Brkic, con<br />
una partita maiuscola da 32 punti e soprattutto<br />
una presenza in campo che<br />
ne fa un vero e proprio riferimento<br />
per la squadra.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
organizzato la manifestazione<br />
ricordandone la passione per lo<br />
sport. Quest’anno si rinnoverà<br />
quindi la corsa su tre tracciati da<br />
tre, sei e 11,5 km.<br />
Saranno premiati ragazzi e<br />
singoli atleti, scolaresche<br />
e gruppi più numerosi. Il<br />
contributo di partecipazione è<br />
di tre euro con riconoscimento,<br />
di un euro invece per i ragazzi.<br />
Contemporaneamente alla corsa<br />
è stata organizzata anche una<br />
sottoscrizione a premi. (f.u.)<br />
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Con questi uomini, oltre al resto <strong>del</strong><br />
roster, coach Martelossi darà l’assalto<br />
alle ultime sei partite <strong>del</strong>la regular<br />
season, forte <strong>del</strong>le sei vittorie su otto<br />
partite nel giorno di ritorno, otto su<br />
dieci dall’inizio <strong>del</strong>l’anno.<br />
Il calendario non è semplice, tra le<br />
sfide in programma Brescia sarà opposta<br />
anche alle prime due <strong>del</strong>la classe<br />
Pistoia e Barcellona, ma intanto la<br />
Leonessa è lì in alto e può guardare<br />
anche al secondo posto.
arà un’assemblea provinciale<br />
rinnovata nella forma<br />
e nei contenuti quella<br />
che si svolgerà domenica<br />
alle 9.15 in via Asti, alla<br />
Cascina Foret.<br />
Le finalità <strong>del</strong>l’evento ciessino resteranno<br />
le medesime: confronto<br />
diretto con le società e approvazione<br />
<strong>del</strong> bilancio, oltre alla tradizionale<br />
relazione <strong>del</strong>la presidente<br />
Amelia Morgano, che farà il punto<br />
su quanto è stato fatto negli ultimi<br />
dodici mesi e anticiperà le linee<br />
guida per quello che sarà il prossimo<br />
futuro.<br />
<strong>La</strong> sostanza è quella di sempre, ma<br />
c’è <strong>del</strong>l’altro.<br />
Nel “salotto” arancioblù il conduttore<br />
Luca Bertelli accoglierà<br />
il direttore tecnico Emiliano Scalfi,<br />
che illustrerà il nuovo progetto<br />
giovanile dedicato agli sport di<br />
squadra, ma anche Matteo Passeri,<br />
responsabile <strong>del</strong> progetto per<br />
diversamente abili “Cinque modi<br />
per crescere”.<br />
<strong>La</strong> mattinata avrà anche un ospite<br />
d’onore: l’allenatore di basket<br />
Fabio Fossati, che verrà ufficialmente<br />
insignito dei “gradi” di ambasciatore<br />
<strong>del</strong>lo sport in oratorio.<br />
Sul palco anche i vincitori <strong>del</strong> Discobolo<br />
d’oro, massima onorificenza<br />
<strong>del</strong> Csi.<br />
Quest’anno saranno premiati il<br />
presidente <strong>del</strong>la commissione giudicante<br />
Franco Greci e la società<br />
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Asd Oratorio Tremosine, ma sono<br />
previste anche menzioni speciali<br />
a sorpresa.<br />
Tra intermezzi musicali e un contributi<br />
video spazio anche per la riflessione,<br />
con l’intervento dei don<br />
<strong>del</strong> comitato Marco Mori e Flavio<br />
Raineri, che porranno l’accento<br />
sul significato <strong>del</strong> motto scelto dal<br />
nazionale in linea con l’anno <strong>del</strong>la<br />
<br />
<br />
Il Csi Brescia attracca nel porto di<br />
Facebook. A partire da oggi i 35mila<br />
tesserati e le 500 società arancioblù<br />
potranno fare affidamento sul social<br />
network per avere un contatto<br />
diretto ed essere aggiornati sugli<br />
appuntamenti più importanti,<br />
in sinergia con il portale csi.<br />
brescia.it. L’intento è di ridurre le<br />
distanze tra la sede provinciale,<br />
i dirigenti e gli atleti. <strong>La</strong> pagina<br />
Facebook aumenterà l’interazione<br />
con le squadre e lo scambio di<br />
contenuti riguardanti l’immenso<br />
fede: “Giocare per credere”.<br />
<strong>La</strong> democrazia sarà ovviamente<br />
protagonista.<br />
Porte aperte a tutte le società e ai<br />
tesserati, che avranno la possibilità<br />
di partecipare all’evento e di<br />
intervenire arricchendo i punti di<br />
vista e condividendo varie esperienze.<br />
Il Csi Brescia – tra l’altro – premierà<br />
la presenza.<br />
Tra le società in platea, infatti, ne<br />
verrà estratta a sorte una che avrà<br />
diritto ad un buono sconto in vista<br />
<strong>del</strong>la stagione 2013/2014.<br />
Un motivo in più – insieme a ricco<br />
buffet conclusivo – per non<br />
mancare.<br />
panorama sportivo che costituisce<br />
l’attività <strong>del</strong>l’associazione, ma<br />
sarà soprattutto uno strumento<br />
prezioso per migliorare la qualità<br />
<strong>del</strong>le relazioni. Obiettivo non<br />
secondario è moltiplicare quella<br />
passione educativa che è insita<br />
nella missione <strong>del</strong> Csi, e che va<br />
raccontata conferendole il giusto<br />
risalto, perché dietro a un pallone,<br />
tra i raggi di una bici o su un<br />
tatami si nascondono storie di vita<br />
straordinarie e progetti. Non vi resta<br />
che cliccare “mi piace”.
Verso una Chiesa<br />
più radicata nel Vangelo<br />
Egr. direttore,<br />
il modo con il quale papa Francesco<br />
si è presentato al mondo intero, mi<br />
ha creato tali e tante sollecitazioni<br />
che sento l’esigenza di parteciparle<br />
anche ai lettori di “<strong>Voce</strong>”. Già la coraggiosa<br />
scelta di Benedetto XVI di<br />
rimettere il suo mandato e le motivazioni<br />
da lui esplicitate, avviavano un<br />
processo innovatore di grande portata<br />
all’interno <strong>del</strong>la Chiesa e l’avete<br />
bene evidenziato nei vari interventi<br />
apparsi sui numeri precedenti. Lo Spirito<br />
che aveva ispirato Benedetto XVI<br />
nella preghiera ha certamente contagiato<br />
il Conclave nella scelta di un<br />
successore che potesse rendere concretamente<br />
visibile e sperimentabile<br />
un deciso impulso verso una Chiesa<br />
radicata nel Vangelo. <strong>La</strong> testimonianza<br />
<strong>del</strong>le parole e dei gesti <strong>del</strong> nuovo<br />
“Vescovo di Roma” non rappresenta<br />
una novità evangelica, ma certamente<br />
una novità ecclesiale ed è per questo<br />
che crea meraviglia, produce aspettative,<br />
risveglia speranze dentro e<br />
soprattutto fuori i confini <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
Sarà capitato a tutti di percepire<br />
in questi giorni la grande attenzione<br />
a papa Francesco da parte di persone<br />
che non frequentano ambienti ecclesiali,<br />
ma che sono in ricerca di un<br />
senso autentico e compiuto <strong>del</strong>la vita.<br />
Per troppo tempo si è sottovalutata<br />
l’incidenza negativa che alcune forme<br />
e manifestazioni esteriori, in aperto<br />
contrasto con la sobrietà evangelica,<br />
potevano avere sulla capacità di<br />
avvicinamento di ampie fasce di persone.<br />
Ce ne accorgiamo ora con l’arrivo<br />
di papa Francesco: sono bastati<br />
pochi e spesso banali, ma significativi,<br />
comportamenti per creare tutta<br />
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quell’attenzione che stiamo cogliendo<br />
intorno alla figura <strong>del</strong> papa; “finalmente”,<br />
“era ora”, sono le semplici e<br />
spontanee espressioni che si sentono<br />
a commento dei comportamenti<br />
di papa Francesco. Per ora abbiamo<br />
potuto cogliere da papa Francesco il<br />
rifiuto degli orpelli che erano segno<br />
<strong>del</strong> potere e manifestazione di fasto;<br />
il superamento di una concezione sacrale<br />
<strong>del</strong>la figura <strong>del</strong> papa per una sua<br />
piena umanizzazione e vicinanza al<br />
popolo; una grande e umile attenzione<br />
alle altre religioni e ai non credenti;<br />
una impostazione decisamente e<br />
radicalmente evangelica e pastorale e<br />
non prioritariamente dottrinale. Sono<br />
premesse che non potranno che influire<br />
in modo radicale sui problemi che<br />
hanno afflitto la Chiesa in questi decenni<br />
post conciliari e che hanno portato<br />
Benedetto XVI a fare quella scelta<br />
<strong>del</strong>la rinuncia che ha aperto prospettive<br />
completamente nuove e finora inesplorate:<br />
un cammino di liberazione<br />
<strong>del</strong>la Chiesa dal potere e dal denaro<br />
ed un deciso riavvicinamento alla radicalità<br />
<strong>del</strong> Vangelo. Una cosa però è<br />
certa: non potrà essere un cammino<br />
che interessi solo il Vaticano; tutte le<br />
Chiese locali saranno chiamate a fare<br />
lo stesso percorso di spoliazione<br />
di tutti gli orpelli che rendono quantomeno<br />
faticoso il cammino evangelico<br />
e la stessa evangelizzazione. Il<br />
ritorno ad una autentica sobrietà dei<br />
segni liturgici, dei paramenti, dei luoghi,<br />
degli stili di vita degli uomini di<br />
Chiesa e dei laici cristiani saranno le<br />
premesse indispensabili per la evangelizzazione;<br />
una evangelizzazione<br />
che parte essenzialmente dai cristiani<br />
e dalle loro manifestazioni anche<br />
esteriori. Dovremo ripensare quindi<br />
le nostre liturgie, le nostre scelte di vita,<br />
i nostri centri pastorali diocesani e<br />
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locali, i nostri oratori, le nostre chiese<br />
per rendere tutto coerente allo spirito<br />
di sobrietà, di semplicità, di essenzialità,<br />
di povertà che per i cristiani e<br />
per le comunità cristiane dovrebbero<br />
essere scelte ordinarie anche se non<br />
facili nel mondo in cui siamo collocati.<br />
Non sarà quindi sufficiente e risolutivo<br />
per la Chiesa che il papa rinunci<br />
alla croce d’oro o alle scarpette rosse<br />
o ai paramenti pregiati o alla macchina<br />
di lusso… ma occorrerà che il suo<br />
diventi uno stile diffuso e generalizzato<br />
dentro la Chiesa e tra i cristiani.<br />
Questo Papa ci sta quindi addossando<br />
di responsabilità che già avevamo in<br />
quanto seguaci di Cristo, ma che tendavamo<br />
tutti, in una sorta di complicità<br />
generale, a scansare e a rinviare<br />
continuamente nel tempo. Non sarà<br />
facile né indolore, ma è un cammino<br />
che papa Francesco, ma prima di lui<br />
il Vangelo, i documenti conciliari e le<br />
encicliche post concilio, ci addita. <strong>La</strong><br />
vera novità è che questo Papa, oltre<br />
ad indicarci la strada, è lui per primo<br />
che la percorre e questa è la vera rivoluzione<br />
da lui avviata. Gli apprezzamenti<br />
manifestati dai non credenti<br />
per papa Francesco ci confermano<br />
che la testimonianza è la vera evangelizzazione.<br />
Dante Mantovani<br />
Un ringraziamento<br />
da Angone<br />
Egr. direttore,<br />
utilizzo questo spazio di dialogo con i<br />
lettori per far giungere a lei e a tutta la<br />
redazione di “<strong>Voce</strong>” il ringraziamento<br />
per l’edizione speciale <strong>del</strong> settimanale<br />
dedicata a papa Francesco. Un grazie<br />
che accomuna tutti gli abbonati<br />
di Angone, anche se non sono mille...<br />
Marco Pedersoli<br />
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Associato Associato<br />
UNIONE STAMPA<br />
PERIODICA ITALIANA<br />
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FEDERAZIONE ITALIANA<br />
SETTIMANALI CATTOLICI