"crisi della ragione": il secondo dopoguerra di Vitaliano Brancati
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raccogliere e conservare i cocci <strong>della</strong> latinità. Ecco che decide <strong>di</strong> st<strong>il</strong>are un<br />
thesaurus e si fa stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> topoi, <strong>di</strong> valori, simboli e categorie letterarie<br />
che hanno dato linfa e costituito i fondamenti <strong>della</strong> nostra civ<strong>il</strong>tà: la retorica,<br />
ad esempio, ma anche figure, temi e simboli ricorrenti. Lo fa perché sente<br />
minacciata quella stessa civ<strong>il</strong>tà, la sua plurisecolare tra<strong>di</strong>zione. Ernst Robert<br />
Curtius, ma anche – senza bisogno <strong>di</strong> allontanarsi troppo – <strong>il</strong> grande storico<br />
catanese Santo Mazzarino, che nel 1942, sotto le bombe, avrebbe pubblicato<br />
la sua tesi sul generale St<strong>il</strong>icone cui affidava le proprie riflessioni sul tema<br />
<strong>della</strong> decadenza. A partire dal <strong>secondo</strong> <strong>dopoguerra</strong>, da Walter M<strong>il</strong>ch<br />
attraverso Curtius ma anche Gustav Wuppertal–Barmen o Erich Auerbach –<br />
<strong>il</strong> cui Mimesis si chiude con l’appello a « mantenere puro l’amore per la<br />
nostra storia occidentale » – è tutto un fiorire <strong>di</strong> « europeismo f<strong>il</strong>ologico »,<br />
uno scavo ostinato tramite gli strumenti che solo una <strong>di</strong>sciplina sintetica<br />
come la f<strong>il</strong>ologia romanza poteva fornire, in <strong>di</strong>rezione delle origini stesse<br />
dell'« Occidente culturale 36 ».<br />
<strong>Brancati</strong> conosce bene quale sostanziale <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong>stingua l’epoca<br />
me<strong>di</strong>evale dall’epoca moderna e la sintetizza, con la sua usuale efficacia,<br />
tramite la seguente immagine :<br />
Il simbolo del Me<strong>di</strong>oevo è Att<strong>il</strong>a che rimane turbato davanti al<br />
massimo intellettuale <strong>della</strong> sua epoca, <strong>il</strong> Papa, e non osa fissare quegli<br />
occhi fatti misteriosi dalle continue letture. Un intellettuale <strong>della</strong> nuova età<br />
rimarrebbe invece turbato lui davanti ad Att<strong>il</strong>a, e non finirebbe <strong>di</strong> ammirare<br />
quei muscoli guizzanti, quegli occhi nu<strong>di</strong> <strong>di</strong> qualunque pensosità, quella<br />
fronte pelosa in cui s’incarnerebbe lo slancio vitale 37.<br />
Agli inizi degli anni Quaranta, mentre Vittorini, modello <strong>di</strong><br />
intellettuale engagée e attivista, sceglie <strong>di</strong> antologizzare Hemingway e<br />
Faulkner, <strong>Brancati</strong> – che conosce <strong>il</strong> valore delle opposizioni significative –<br />
cerca già <strong>di</strong> riempire <strong>il</strong> vuoto degli anni perduti rivolgendo ancora lo<br />
36 Cfr. Aurelio Roncaglia, Saggio introduttivo a Erich Auerbach, Mimesis. Il realismo nella<br />
letteratura occidentale, Torino, Einau<strong>di</strong>, 2000. Roncaglia nota <strong>il</strong> ricorrere dei riferimenti<br />
all’Europa nei seguenti titoli : W. M<strong>il</strong>ch, Europäische Literaturgeschichte: ein<br />
Arbeitsprogramm, Wiesbaden, 1949 ; E. R. Curtius, Letteratura europea e me<strong>di</strong>oevo latino,<br />
a cura <strong>di</strong> Roberto Antonelli, traduzione <strong>di</strong> Anna Luzzatto, Mercurio Candela e Corrado<br />
Bologna, Firenze, La Nuova Italia, 1992 ; G. Wuppertal- Barmen, Europageist und<br />
Ph<strong>il</strong>ologie: Forschung und Gesinnung, in “Germanisch-Romanische Monatschrift”, n°35,<br />
1954.<br />
37 <strong>Vitaliano</strong> <strong>Brancati</strong>, La guerra contro la ragione, in Opere II, cit. pp. 1685-1686.