Conoscere Liszt - Sant'Egidio in Fontanella

La religiosità
Un aspetto di difficile analisi della complessa personalità di Liszt è certamente
il suo rapporto con la religione, meglio dire con la modalità di manifestare la sua
devozione religiosa. Qui riteniamo utile rilevare tre particolari momenti che ci
sembra abbiano avuto una diretta influenza su queste manifestazioni.
1° - L’educazione paterna
L’influenza del padre sul giovane Franz fu profondissima, tanto nell’educazione
e nello studio della musica quanto in quella più strettamente personale. Uomo
di alto rigore morale, a diciotto anni era entrato come novizio nel convento
francescano di Malacka vicino a Bratislava. Era poi passato in un altro convento,
ma a vent’anni se ne era andato, continuando però a farvi frequenti visite,
anche con il figlio Franz.
2° - La crisi adolescenziale
Intorno ai quindici anni in Liszt si manifestano tendenze e crisi mistiche,
testimoniate anche in un suo diario del periodo aprile-luglio 1827, un diario
pieno di riflessioni e citazioni edificanti di diversi santi. Ad accentuare le crisi
intervengono due momenti particolarmente gravi: la morte del padre e un
anno dopo la brusca e umiliante fine del primo amore con un’allieva coetanea,
Caroline Saint-Cricq. Liszt, caduto in un terribile stato di prostrazione, manifesta
il proposito di entrare in seminario. Dissuaso dalla madre, prende l’abitudine
di passare ore e ore in chiesa a chiedere perdono per i suoi peccati e, per il
rimanente tempo, rimane rinchiuso in casa a divorare letture di Dante, V. Hugo,
Chateaubriand, Rousseau.
3° - L’unione con Carolyne Sayn-Wittgenstein.
Della forte influenza di questa donna su Liszt abbiamo già detto. Cattolica
“osservante” come Liszt, tenevano nella loro abitazione due inginocchiatoi fianco
a fianco, e ogni giorno pregavano insieme. Come conciliassero la loro devozione
religiosa con la situazione di concubinaggio non ci è dato sapere. Sembra essere
Carolyne, trasferitasi a Roma, a introdurre Liszt in Vaticano. Di certo, da questo
momento annotiamo un radicale cambiamento in Liszt, sul piano personale
come su quello artistico. Dopo
la delusione per il mancato
matrimonio con Carolyne, e alla
sua successiva rinuncia quando
il matrimonio potrebbe essere
celebrato, (Carolyne nel
frattempo era rimasta vedova),
Liszt ha un’altra profonda
trasformazione. Da tempo il
suo cuore pulsa per la musica
religiosa. Vuole proporsi per
una riforma della musica
sacra. Lo stesso Papa Pio IX
lo chiama “il mio Palestrina”.
Egli inoltre aspira a diventare
Maestro della Cappella
Sistina, aspirazione purtroppo
negata forse a causa proprio
del suo burrascoso passato.
Se già nell’ultimo periodo di
Weimar Liszt aveva cominciato
a dedicarsi alla musica sacra,
componendo alcuni Salmi ma
soprattutto la Messa solenne per
l’inaugurazione della Basilica di Gran, è nel periodo di vita romana che compone i
maggiori successi in questo campo.
Ricordiamo in particolare:
• Gli Oratori La leggenda di Santa Elisabetta e Christus
• La Missa choralis
• la Messa ungherese per l’incoronazione di Francesco Giuseppe
• la Leggenda San Cristoforo
• la Leggenda S. Francesco d’Assisi. La predica agli uccelli
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