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Conoscere Liszt - Sant'Egidio in Fontanella

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<strong>Liszt</strong> compositore<br />

Come compositore, <strong>Liszt</strong> ha avuto una grande <strong>in</strong>fluenza su autori come Wagner,<br />

Richard Strauss, Sa<strong>in</strong>t-Saens, Franck, Smetana, Musorgskij, Borod<strong>in</strong>, Rimskij-<br />

Korsakov, Skriab<strong>in</strong> e molti altri.<br />

Riprendendo da Berlioz il pr<strong>in</strong>cipio della musica a programma (*), <strong>Liszt</strong> ne<br />

alleggerisce il lato pittoresco esteriore e aneddotico e ne accentua il contenuto<br />

poetico e metafisico, creando il poema s<strong>in</strong>fonico, che per la sua orig<strong>in</strong>alità<br />

affasc<strong>in</strong>erà più di un compositore. L’adeguamento tra l’idea drammatica e il tema<br />

musicale viene risolto abilmente da un lato con il pr<strong>in</strong>cipio ciclico (ritorno dello<br />

stesso tema <strong>in</strong> diversi movimenti o sezioni di uno stesso brano) e dall’altro con<br />

la trasformazione tematica (che permette l’adattamento di un dato materiale a<br />

situazioni psicologiche e drammatiche mutevoli).<br />

È difficile riuscire a cogliere l’unicità di stile di <strong>Liszt</strong>, per la molteplicità degli aspetti<br />

e l’eterogeneità delle fonti. Volendo comunque <strong>in</strong>dividuarne le l<strong>in</strong>ee di forza, si<br />

possono isolare quattro componenti fondamentali.<br />

L’<strong>in</strong>fluenza germanica è molto importante e deriva essenzialmente dallo studio<br />

di Bach, Mozart, Hummel, Beethoven, Weber e Schubert; a contatto con la loro<br />

musica, <strong>Liszt</strong> imparò a impiegare armonie ricche ed espressive, <strong>in</strong> particolare le<br />

concatenazioni cromatiche. Acquisì sensibilità per il valore <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seco della musica<br />

(gusto per il serio e la “profondità metafisica”), e prese coscienza dei problemi<br />

di costruzione posti dalle opere di grande respiro (acquisizione di uno “spirito<br />

s<strong>in</strong>fonico”).<br />

L’<strong>in</strong>fluenza francese è preponderante soprattutto nel settore della l<strong>in</strong>gua<br />

e della letteratura; fu a Parigi che <strong>Liszt</strong> passò dall’<strong>in</strong>fanzia all’adolescenza e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e<br />

all’età adulta, segnato <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>delebile dalla cultura francese e dalla sua<br />

particolare forma di romanticismo. Questi caratteri ritornano <strong>in</strong> numerose opere:<br />

colori crudi, sentimenti esaltati, esuberanza, pathos, passioni violente, amore per<br />

la natura, religiosità. Anche il gusto per la descrizione musicale di scene naturali<br />

(foresta, mare, tempesta) è di orig<strong>in</strong>e francese.<br />

(*) Composizione musicale che consiste nel descrivere o narrare una storia con mezzi puramente musicali.<br />

L’<strong>in</strong>fluenza italiana, seppure di m<strong>in</strong>ore importanza, è comunque presente <strong>in</strong> due<br />

contesti: <strong>in</strong> primo luogo la si può trovare nella l<strong>in</strong>ea melodica, dal momento che<br />

<strong>Liszt</strong> fu molto <strong>in</strong>fluenzato dal belcanto, che ben conosceva per aver trascritto o<br />

parafrasato la maggior parte delle opere <strong>in</strong> voga nella Penisola. Spesso questo<br />

elemento si mescola <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>estricabile con quelli caratteristici della romanza<br />

francese, imprimendo alla melodia lisztiana un segno assolutamente dist<strong>in</strong>tivo.<br />

In secondo luogo fu a Roma che <strong>Liszt</strong> scoprì Palestr<strong>in</strong>a e approfondì la liturgia<br />

cattolica, cosa che lo portò a semplificare l’armonia e ad accentuare l’impiego<br />

della modalità gregoriana.<br />

L’<strong>in</strong>fluenza tzigano-ungherese, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, si traduce nell’uso della scala cosiddetta<br />

tzigana, <strong>in</strong> una esuberante ornamentazione melismatica, <strong>in</strong> ritmi poco usuali, <strong>in</strong><br />

generale, <strong>in</strong> un tono epico e fiammeggiante.<br />

Per quanto riguarda la sua produzione pianistica, di dimensioni monumentali,<br />

possiamo accennare ai due blocchi che rappresentano due aspetti differenti<br />

del suo stile: i “Dodici studi d’esecuzione trascendentale” e i “Sei grandi studi da<br />

Pagan<strong>in</strong>i”, rappresentano l’aspetto virtuosistico, con cui ha messo a frutto la<br />

sua maestria per estrapolare dal pianoforte effetti timbrici ancora <strong>in</strong>esplorati.<br />

L’aspetto più poetico, pur con presenza importante del virtuosismo, anche se<br />

quasi sempre edulcorato, è rappresentato dalle “Années de peler<strong>in</strong>àge”, che sono<br />

uno splendido esempio di musica a programma.<br />

Frammento da: “La Campanella - trascrizione dai Grandi studi di Pagan<strong>in</strong>i”<br />

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