Conoscere Liszt - Sant'Egidio in Fontanella

L’originalità di Liszt
Franz Liszt può di diritto essere iscritto fra i grandi musicisti della storia.
Se per molti egli è stato il più grande interprete pianistico di tutti i tempi, le sue
innovazioni nella composizione, per alcuni aspetti di “rottura” con il passato,
hanno profondamente segnato non solo l’epoca del romanticismo, ma sono state
anche le basi per l’ulteriore evoluzione che nel 20° secolo si identificheranno con
le scuole del periodo tardo romantico, impressionista e atonale.
Ecco in sintesi una panoramica delle principali innovazioni lisztiane.
Ha inventato il poema sinfonico. È una composizione per orchestra,
solitamente in un solo movimento, che sviluppa musicalmente un’idea
poetica, ispirata alle più svariate situazioni extra-musicali: un’opera letteraria,
figurativa, filosofica, o più semplicemente situazioni ambientali. Sono
evidenti le immagini che il compositore vuole suggerire, attraverso il cambio
di registro, di timbro e di intensità sonora. In precedenza, quasi tutte le forme
musicali erano organizzate e strutturate in diversi movimenti, solitamente
quattro nella forma classica, ognuno con tematiche distinte che, pur
complementandosi a vicenda, erano tuttavia separati e indipendenti tra loro.
L’innovazione di Liszt è stata quella di partire da un nucleo o frase musicale,
viaggiare “senza pause” in varie trasformazioni intorno a questo nucleo di
partenza, per culminare in un finale appropriato al tema trattato.
La sua musica tende ad evocare profondi impatti emotivi e psicologici.
Egli rappresenta il cuore, l’anima e i dispiaceri del genere umano. Le sue
composizioni si riconoscono in un fluido ritmo passionale, legato più al
battito cardiaco che al ritmo cadenzato di un metronomo. Liszt è stato il primo
a cercare di utilizzare la musica come terapia per malati di depressione.
[2] [3]
Con le sue trascrizioni, Liszt acquisisce una meritoria opera di diffusione
culturale di composizioni che per la loro struttura difficilmente
sarebbero potute arrivare ad un vasto pubblico.
A Weimar inventò il master class, un corso di perfezionamento che, dal 1869,
vide la presenza di oltre 400 studenti che poterono seguire le lezioni di Liszt.
Pur non essendo una scuola selettiva, da Weimar uscirono quasi tutti i grandi
interpreti dell’epoca: von Bülow, Rosenthal, Siloti, Friedheim e altri.
Il linguaggio. Per la sua natura faustiana, sempre alla ricerca della novità,
e per le sue vaste conoscenze dovute al contatto con vari ambienti culturali,
Liszt ha arricchito considerevolmente il linguaggio musicale del suo tempo.
Per l’originalità dei suoi audaci procedimenti è stato il massimo innovatore
del 19° secolo in campo melodico e armonico:
• dal punto di vista melodico, impiegando melodie gregoriane che hanno la
particolarità di essere armonizzate con le note del modo adottato
e lunghi canti a una sola voce privi di accompagnamento;
• per quanto riguarda l’armonia, con la reintroduzione delle quinte
parallele, con modulazioni ardite e impreviste, accordi a base di quarte e di
quinte sovrapposte, dissonanze alla fine del pezzo, tentativi politonali e
atonali.
Nella scrittura sinfonica fu il primo a utilizzare in orchestra il triangolo, l’arpa e la
grancassa.
Fu il primo a realizzare trascrizioni da opere per orchestra in composizioni
per solo pianoforte. Il sontuoso risultato di suoni che Liszt realizzò furono
sorprendentemente originali. Resta senza rivali la sua vasta gamma di
innovazioni nella tecnica della tastiera e nello sviluppo globale. Frammento da: “Grande Fantaisie de bravoure sur La Clochette”