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Conoscere Liszt - Sant'Egidio in Fontanella

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Pensieri di <strong>Liszt</strong><br />

“…Italia! Italia! Il ferro straniero ha disperso lontano i tuoi figli più nobili. Essi errano di<br />

nazione <strong>in</strong> nazione portando sulla fronte il segno d’un santo anatema; ma per quanto siano<br />

implacabili i tuoi oppressori, non sarai abbandonata, perché tu fosti e sarai sempre la patria<br />

d’elezione di quegli uom<strong>in</strong>i, di quei figli di Dio, di quegli esiliati dal cielo che soffrono e che<br />

cantano, e che il mondo chiama poeti...” (lettera a George Sand, gennaio1837)<br />

“Quando scriverete la storia di due amanti felici, ambientatela sulle rive del lago di Como. Non<br />

conosco contrada più palesemente benedetta dal cielo; non ne ho mai vista un’altra <strong>in</strong> cui gli<br />

<strong>in</strong>canti d’una vita d’amore potrebbero sembrare più naturali... Ma qui, sotto un cielo azzurro,<br />

<strong>in</strong> una molle atmosfera, il cuore si dilata, e i sensi si aprono a tutte le gioie dell’essere…<br />

Poveri artisti contenti di voi e delle vostre opere! Abbiate il coraggio di paragonarle alla luce del<br />

sole che tramonta e provate ancora a dire che devono essere immortali!” (lettera a Louis de<br />

Ronchaud)<br />

“L’artista oggi vive al di fuori della comunità sociale, poiché l’elemento poetico, cioè<br />

l’elemento religioso dell’umanità, è scomparso nei governi attuali. Cosa potrebbero<br />

fare d’un artista o d’un poeta quelli che credono di risolvere il problema della felicità umana<br />

estendendo qualche privilegio o con l’accrescimento illimitato dell’<strong>in</strong>dustria o dell’egoistico<br />

benessere?..” (lettera a George Sand, 7 aprile 1837)<br />

“I teatri, che d’altra parte rappresentano solo un aspetto dell’arte, sono <strong>in</strong> mano<br />

di amm<strong>in</strong>istratori che non hanno e non possono avere l’arte come scopo....La sala<br />

del Conservatorio s’apre solo a un pubblico molto ristretto e la sua orchestra basta appena<br />

all’esecuzione dei grandi maestri. Non sarebbe pertanto urgente che il governo colmasse<br />

questa lacuna, dedicando un’orchestra e cori <strong>in</strong> grado di eseguire opere moderne? Il pubblico<br />

si formerebbe il gusto e i giovani artisti di talento sarebbero sicuri di non restare nell’oscurità e<br />

nell’oblio <strong>in</strong> cui li sosp<strong>in</strong>gono gli <strong>in</strong>numerevoli ostacoli” (lettera a George Sand, idem)<br />

(riferendosi al periodo trascorso ospite di George Sand) “Il programma delle nostre giornate<br />

era semplice e facile da riempire…: la lettura di qualche filosofo o di qualche poeta profondo;<br />

Montaigne o Dante, Hoffmann o Shakespeare; lunghe passeggiate sulle rive dell’Indro; poi<br />

al ritorno, una melodia che riassumeva le emozioni della passeggiata; i gridol<strong>in</strong>i dei fanciulli<br />

sorpresi da una bella farfalla, o una povera cap<strong>in</strong>era caduta dal nido sull’erba. È tutto qui?<br />

Sì tutto, <strong>in</strong> verità. Ma voi lo sapete, non è dalla superficie, bensì dalle profondità che si<br />

misurano le gioie dell’anima.”<br />

“La Grande-Chartreuse*, questo nome non racchiude forse nel suo tetro mistero il vago e<br />

<strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito di tutto quello che l’ascetismo cristiano ha generato durante più di due secoli?...<br />

Quale anacronismo un convento di certos<strong>in</strong>i nel XIX secolo! Come è possibile che il papato<br />

non abbia sentito che era giunto il tempo di ravvivare un’istituzione..? Gli uom<strong>in</strong>i di Dio,<br />

dividendo il lavoro con i proletari, avrebbero acquistato il diritto di predicare loro la<br />

morale cristiana, e con questa semplice modifica delle regole claustrali, senza toccare <strong>in</strong> nulla<br />

i dogmi, il papato avrebbe potuto forse ricondurre al Cristianesimo una numerosa classe della<br />

società…. Lo spirito d’associazione si estende a tal punto che non sarei sorpreso se si formassero<br />

tra non molto dei conventi d’altra natura: riunioni d’artisti, di sapienti, di lavoratori che vivono<br />

<strong>in</strong>sieme con una regola convenuta, e mettono <strong>in</strong> comune le loro ricerche e le loro scoperte…”<br />

* Convento sulle Alpi francesi, fondato nel 1084 da S. Brunone, da cui ebbe orig<strong>in</strong>e l’Ord<strong>in</strong>e dei Certos<strong>in</strong>i.<br />

Giudizi su <strong>Liszt</strong><br />

* (Clara Wieck, futura moglie di Schumann - 1839) – Non lo si può paragonare a nessun<br />

virtuoso: è unico nel suo genere. Provoca il terrore e lo sbalordimento, eppure è un artista molto<br />

amabile…<br />

* (Schumann -1840) – Non ho mai udito suonare <strong>in</strong> modo tanto ardito, tanto scatenato…<strong>Liszt</strong><br />

mi appare ogni giorno più grande, più potente…<br />

* (Wagner - 1848) – <strong>Liszt</strong>, il più musicista di tutti i musicisti da me conosciuti. Non ha nulla <strong>in</strong><br />

comune con certi compositori…<br />

* (Chop<strong>in</strong> - 1833, lettera a Hiller) Vi scrivo, ma non so quello che la mia penna va<br />

scarabocchiando, perché <strong>in</strong> questo momento <strong>Liszt</strong> sta eseguendo i miei Studi e mi trasporta<br />

lontano dai miei pensieri. Vorrei tanto potergli rubare il suo modo di suonare i miei Studi…<br />

* (Chop<strong>in</strong> - lettera a <strong>Liszt</strong>) Io non sono adatto a dare concerti. Il pubblico mi <strong>in</strong>timidisce….<br />

Ma tu, tu ci sei dest<strong>in</strong>ato, perché quando non riesci a conquistare il tuo pubblico, lo puoi<br />

sopraffare…<br />

* (Bartok - 1911) Lo studio r<strong>in</strong>novato di <strong>Liszt</strong> …mi sp<strong>in</strong>sero <strong>in</strong> fondo alle cose e compresi<br />

alla f<strong>in</strong>e l’autentico messaggio di questo artista. Per la evoluzione futura della musica il peso<br />

delle sue composizioni mi parve molto più considerevole di quello, per esempio, delle opere di<br />

Wagner e di Strauss.<br />

* (Bartok - 1936) …Le sue opere pianistiche rivelano soprattutto l’esperienza chop<strong>in</strong>iana,<br />

accanto all’<strong>in</strong>flusso del bel canto italiano di <strong>in</strong>izio secolo, della musica degli z<strong>in</strong>gari ungheresi<br />

e della musica popolaresca e sentimentale di orig<strong>in</strong>e italiana e spagnola. Nelle opere sacre<br />

dell’ultimo periodo si manifesta l’<strong>in</strong>fluenza del gregoriano…<br />

* (Edvard Grieg) Ora devi tenere a mente, <strong>in</strong> primo luogo, che non avevo mai visto né sentito la<br />

sonata, e <strong>in</strong> secondo luogo che si trattava di una sonata con una parte di viol<strong>in</strong>o, ora sopra, ora<br />

sotto, <strong>in</strong>dipendente dalla parte del pianoforte. E che cosa fa <strong>Liszt</strong>? Suona l’<strong>in</strong>tera parte, radici<br />

e rami, viol<strong>in</strong>o e pianoforte, anzi, di più, poiché egli ha suonato <strong>in</strong> modo più pieno e ampio…<br />

* (Debussy - a proposito dell’esecuzione del poema s<strong>in</strong>fonico Mazeppa di <strong>Liszt</strong>).<br />

Questo poema s<strong>in</strong>fonico contiene i peggiori difetti, è qualche volta perf<strong>in</strong>o volgare: eppure<br />

la tumultuosa passione che lo anima senza posa f<strong>in</strong>isce col prendervi con tale forza da<br />

soggiogarvi…Questa febbre, questa scompostezza, caratteristiche del genio di <strong>Liszt</strong>, sono<br />

preferibili alla perfezione, sia pure <strong>in</strong> guanti bianchi.<br />

* (Thalberg - lettera a W. von Lenz) Voi avete detto nel vostro libro che egli è il Pagan<strong>in</strong>i del<br />

pianoforte. È vero e gli ha fatto piacere, ma questo è ancora troppo poco. Con <strong>Liszt</strong> si rende<br />

manifesto l’assoluto dom<strong>in</strong>io dell’arte musicale nella sua <strong>in</strong>terezza. È dest<strong>in</strong>ato ad essere un<br />

compositore nelle forme di maggior respiro. Da questo <strong>in</strong>sieme di talenti ha orig<strong>in</strong>e il suo<br />

virtuosismo. Pagan<strong>in</strong>i non è mai arrivato così <strong>in</strong> alto, è rimasto al virtuosismo.<br />

* (Busoni - 1920, lettera a Kastner) Con meraviglia ho appreso dal Suo articolo che Ella scarta<br />

<strong>Liszt</strong>…Conosco i lati deboli di <strong>Liszt</strong>, ma non misconosco la sua forza. In f<strong>in</strong> dei conti proveniamo<br />

tutti da lui – Wagner non escluso – e gli dobbiamo quel poco di cui siamo capaci. Franck, Strauss,<br />

Debussy, tutti i penultimi russi, sono rami del suo albero…Una Faust Symphonie, una Santa<br />

Elisabetta, un Christus non sono ancora riusciti a nessuno dopo di lui. Les jeux d’eau rimangono<br />

ancora oggi il modello di tutte le fontane musicali da cui le acque sono scorse da allora.<br />

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