Giornalino 2011 21 - Alpini Carvico
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Si chiamano Andriy, Kolya<br />
(Nikolay), Sasha, hanno<br />
dagli otto ai dodici anni, sono bellissimi,<br />
negli occhi e nel cuore hanno<br />
una gran voglia di vivere. Forse<br />
l’unica loro colpa è di essere nati<br />
nel posto sbagliato e nel momento<br />
sbagliato. Pur così piccoli hanno<br />
alle spalle storie familiari dolorosissime,<br />
fatte di genitori scomparsi<br />
Il <strong>21</strong> giugno di quest’anno è iniziata la nostra prima esperienza:<br />
“ospitare un bambino ucraino”. Eravamo a conoscenza<br />
di queste iniziative, ma non avevamo mai preso in<br />
considerazione la possibilità di farlo, poi un giorno, durante<br />
la S. Messa, il nostro parroco ha fatto un appello alle<br />
famiglie che potevano essere disponibili a ospitare uno di<br />
questi bambini, io e mio marito ci siamo detti: “Perché<br />
no?!”. Ne abbiamo parlato con i nostri figli e anche loro<br />
sembravano entusiasti, allora ci siamo informati e resi<br />
disponibili. Il giorno del suo arrivo eravamo emozionati<br />
ma anche preoccupati, perché sapevamo che il bambino<br />
non parlava italiano e pensavamo a come poter comunicare,<br />
ma dobbiamo dire che siamo stati molto fortunati.<br />
Andriy, così si chiama, è un bravissimo bambino e si è<br />
subito saputo adattare, e un po’ imitando i nostri figli , un<br />
po’ a gesti, non abbiamo avuto nessuna difficoltà, anzi è<br />
stata una bellissima esperienza, sia per noi genitori che<br />
per i nostri figli. Sapere di poter condividere un po’ della<br />
nostra fortuna con qualcuno che ne ha un po’ meno, ci<br />
ha riempito il cuore di gioia. Adesso aspettiamo con ansia<br />
che arrivi l’anno prossimo per riabbracciare il nostro caro<br />
Andriy.<br />
Katia Katia<br />
Katia<br />
prematuramente a seguito di gravi<br />
malattie o addirittura mai conosciuti.<br />
Vengono in Italia per trovare<br />
una pausa di normalità nella<br />
loro difficile esistenza. In particolare,<br />
per i bimbi provenienti dalle<br />
zone contaminate dal disastro nucleare<br />
di Chernobyl, i periodi di<br />
soggiorno rivestono anche valenza<br />
terapeutica utile ad accrescere l’aspettativa<br />
di vita, è stato<br />
calcolato che un mese trascorso<br />
nel nostro paese<br />
equivale ad allungare di<br />
quasi un anno la loro speranza<br />
di vita. Non avevo<br />
mai pensato a queste cose<br />
ma in effetti mi sono accorto<br />
che con il costo di un<br />
caffè al giorno posso cambiare<br />
la vita di un abitante<br />
della Terra. Dopo simili<br />
considerazioni Matteo<br />
Angeloni, Gianluca Loca-<br />
La testimonianza della famiglia Angeloni<br />
telli ed io abbiamo deciso di coinvolgere<br />
le nostre rispettive famiglie<br />
nel tendere la fraterna mano<br />
alpina verso bimbi di terre lontane.<br />
Lo facciamo in silenzio e umiltà,<br />
nella più rigorosa tradizione alpina,<br />
consapevoli che la ricompensa<br />
più grande sarà di sentirci un giorno<br />
rivolgere da questi bambini le<br />
stesse parole che i loro bisnonni<br />
dicevano ai bravi <strong>Alpini</strong> in Russia:<br />
“Italianski Karasciò!” (“Italiani brava<br />
gente!”).<br />
S.R.<br />
Nella foto in alto: Kolya (Nikolay) con Gianluca Locatelli e la moglie Lucilla a Cremeno<br />
(LC)<br />
Nella foto in basso: Sasha e Andriy (i primi due in basso da destra) presso la nostra<br />
Sede con le famiglie di Matteo Angeloni e di Silvio Riva<br />
Il 13 luglio la nostra bellissima sede ha accolto dei nuovi<br />
piccoli amici ucraini per una piacevole serata in compagnia.<br />
Questi bambini provengono dalla regione di Chernigov<br />
devastata 25 anni fa dal disastro di Chernobyl e fanno<br />
parte del progetto “ospitalità terapeutica” gestita dall’-<br />
associazione “Ti Ti do una mano mano“. mano<br />
Scopo del progetto è<br />
offrire a questi bambini l’opportunità’ di aumentare le<br />
proprie difese immunitarie grazie alla permanenza in<br />
ambienti non contaminati e un’alimentazione più’ ricca di<br />
vitamine e proteine. Tra questi bambini c’era Andriy, un<br />
bimbo di 8 anni, che dopo 30 giorni nella nostra famiglia<br />
ha lasciato un bellissimo ricordo. E’ stato bello vedere la<br />
sua gioia nel fare cose per noi ormai banali, dal mangiare<br />
lasagne, giocare nelle piscine, persino il suo sguardo dal<br />
finestrino della macchina ti fa capire quanto siamo fortunati<br />
e da’ soddisfazione poterla condividere. Esperienza<br />
che consigliamo sia per l’aiuto dato al bimbo, ma anche<br />
come crescita personale e dei propri figli. Con Andriy<br />
c’era anche Sasha, ospite della famiglia alpina Riva, spero<br />
che il prossimo anno il numero aumenti.<br />
Per informazioni www.tidounamanoonlus.org<br />
Matteo<br />
Matteo<br />
Confidiamo che altre famiglie alpine (e anche non alpine) possano unirsi a noi per progetti di adozione a distanza o di ospitalità, nel<br />
segno dell’impegno e della solidarietà tanto caro agli appartenenti alle Truppe Alpine. Per informazioni rivolgersi alle associazioni TI<br />
TI<br />
DO DO UNA UNA MANO MANO MANO di Capriate S.G. (BG) e M.I.R. M.I.R. M.I.R. di Cremeno (LC), oppure contattare direttamente le nostre famiglie.