CATALOGO FESTIVAL 2005 - Campus Internazionale di Musica

CATALOGO FESTIVAL 2005 - Campus Internazionale di Musica CATALOGO FESTIVAL 2005 - Campus Internazionale di Musica

campusmusica.it
from campusmusica.it More from this publisher
30.05.2013 Views

un riverbero sempre crescente finché non si perdono in una specie di vortice Il tutto infine rientra nei ranghi e la musica si ripiega di nuovo su se stessa Divertimento fu trasmesso alcune volte in sala o per radio a partire dal e qualche anno dopo fu incluso (insieme a brani elettronici di Bruno Maderna e Aldo Clementi) fra le musiche di scena per uno spettacolo di mobiles di Calder inti tolato Work in Progress andato in scena all'Opera di Roma nel e poi ripreso nel Alfonso Alberti ROMAN VLAD Ricercare elettronico per nastro magnetico Ho composto il Ricercare elettronico nell’inverno del La prima audizione pubblica del lavoro ha avuto luogo nell’ambi to del Festival di Venezia dello stesso anno Era il periodo nel quale dall’avanguardia postweberniana si levava il postulato di dar luogo all’epifania di una musica nuova realizzata sia con strumenti tradizionali sia e soprat tutto con i mezzi elettroacustici di recente conio Si propu gnava una radicale rottura col passato per dar luogo ad una vera e propria creatio ex nihilo Per conto mio ero profonda mente interessato alla sperimentazione e all’uso dei nuovi mezzi di produzione sonora senza indulgere però alla velleita ria utopia di un totale distacco dalla tradizione la quale secondo me doveva essere incessantemente innovata ma non rescissa Nel caso del Ricercare elettronico l’intenzione di mantenere un “contatto” con la tradizione è implicito nello stesso titolo Originariamente il “ricercare” corrispondeva alla seguente definizione che ne danno i dizionari: “composizione in forma libera che prendeva origine dal motetto (senza reso) e si sviluppava ad imitazioni generalmente a canone” Oltre a svilupparsi in virtù di procedimenti canonici il Ricercare elet tronico prende anch’esso origine da un brano vocale nel senso che la costellazione seriale che ne informa le strutture è mutuata dalla mia “Terza Cantata” Le ciel est vide Il titolo esatto del lavoro dovrebbe essere dunque: “Ricercare elettro nico sopra una serie di Le ciel est vide” La materia sonora che tale serie viene qui ad organizzare è però di natura esclusiva mente elettronica Oltre ai suoni sinusoidali il materiale sono ro del Ricercare elettronico risulta dall’elaborazione in diverse guise di dodici mescolanze di sette toni sinusoidali ciascuno di altrettante mescolanze di tredici suoni sinusoidali non tempe rati e dell’ordine dei quarti di tono di dodici diverse strisce di rumore bianco filtrato cioè di dodici diversi rumori colorati A differenza degli altri compositori che lavoravano con me nello Studio di Fonologia della RAI di Milano prima di proce dere alla realizzazione concreta dell’opera la misi in partitura Non in una partitura pentagrammata e con la consueta arma tura di chiavi e di segni ritmici Si trattava invece di una parti tura realizzata per mezzo di diagrammi numerici Sulle ordina te orientate verso l’alto sono segnate le altezze delle entità sonore in un ambito che va da Hertz a Hertz (con la sola eccezione di un rumore bianco il cui limite inferiore scen de fino a hertz) Le frequenze sono segnate in scala logarit mica: un millimetro corrisponde ad un quarto di tono Nel sistema delle ordinate inferiori sono segnate le intensità (in decibel) Sulle ascisse orizzontali sono indicate le durate secondo una scala ( : ) per cui ad ogni millimetro della par titura corrisponde un centimetro del nastro magnetico sul quale gli eventi sonori vengono registrati sicché data una velocità di scorrimento dei nastri di centimetri per secondo millimetri segnano la durata di un secondo Per la notazio ne sono stati usati quattro colori diversi corrispondenti a quattro diverse piste magnetofoniche ovvero a quattro canali che esigono per l’esecuzione quattro altoparlanti da disporsi nei quattro angoli della sala d’ascolto (in assenza di un’ideale sala sferica) L’ascoltatore dovrebbe sentirsi circondato dai suoni Per realizzare il Ricercare ne dettavo ogni particolare al tecnico del suono Marino Zuccheri il quale comandava le macchine Avevo scelto questo procedimento il quale richiedeva la for mulazione preventiva di una partitura completa per impadro nirmi meglio della inedita materia e soprattutto per permet tere una futura nuova realizzazione quando i nastri originali si sarebbero smagnetizzati Ciò rende possibile di sottrarre l’o pera all’inevitabile consunzione del materiale di supporto Roman Vlad ALDO CLEMENTI Berceuse per fiati e trombone obbligato “Una composizione canonica attorno a un tema a zigzag” Aldo Clementi (Il pezzo è stato scritto nel per il Festival di Nuova Consonanza) CAMILLO TOGNI Recitativo per nastro magnetico E’ all’inizio degli anni Sessanta che il catalogo di Camillo Togni svela la presenza di un brano elettronico Recitativo compo sto nel su richiesta della RAI la cui elaborazione avvenne presso lo Studio milanese di Fonologia Musicale La prima ese cuzione si tenne il aprile del al Festival di Venezia Presenza unica nel comporre di Togni che in quegli stessi anni lavorava ai pezzi su testi dei poeti prediletti Trakl e il francese Charles d’Orlèans la mente già protesa al teatro di Blaubart scandagliando una idea vocale e un timbro strumentale intar siati tra velluti espressionisti e filigrane clavicembalistiche L’autore ricordava di avere composto Recitativo in un breve lasso di tempo una ventina di giorni sull’impulso di una lettu ra I sequestrati di Altona di J P Sartre scrittore che lo aveva

affascinato sin dal decennio precedente Il titolo nacque dalla scena finale del dramma Leggendo queste righe esplicative stese da Togni nel in occasione di una esecuzione brescia na ci si rende conto di come l’interesse verso il mezzo elettro nico fosse proiettato alla chiarificazione del proprio percorso dodecafonico in ambito strumentale: «Mi avvidi subito che l’approccio con il mezzo elettronico riscuoteva in me un vivis simo interesse e la sua importanza era tale da estendersi anche al campo della musica strumentale […] Basai la com posizione sul suono sinusoidale cioè prodotto da valvole elet tromagnetiche e come tale privo di armonici Al problema del "timbro" […] detti una soluzione "sintetica" cioè artificia le consistente nella aggiunta ad ogni suono sinusoidale di altri sei suoni sinusoidali (cioè "puri" privi di armonici) che lo accompagnano sempre sintetizzando così il problema del "timbro" con quello della così detta "formazione specifica" della musica pancromatica Con queste entità di suoni è morfologizzato tutto il pezzo non solo ma è scavalcato il problema del temperamento tradizionale dell’ambito di un’ot tava che dai tempi di Bach è suddivisa artificialmente in dodi ci semitoni […]» Il pezzo che dura minuti si compone di tre piccole sezioni ciascuna preceduta da un episodio introduttivo Ogni sezione utilizza un numero di frequenze scelte secondo una diversa scala "cromatica" che non coincide mai con quella tradizionale temperata nel modo seguente: II sseezziioonnee Entro lo spazio determinato dal rapporto armonico di e ; un totale cromatico di frequenze (all’intervallo Studio di Fonologia Musicale della RAI di Milano minimo costante di / di tono); tre possibilità di trasporto su registro diverso del totale cromatico fondamentale IIII sseezziioonnee Spazio stabilito dal rapporto armonico :; un totale cromatico di frazioni di tono (l’intervallo minimo è quello di / di tono); una sola possibilità di trasporto IIIIII sseezziioonnee Campo determinato dal rapporto armonico di e ; frequenze (secondo l’intervallo costante di / di tono); nessuna possibilità di trasporto su registro diverso Come alla base delle tre sezioni sta una struttura armonico timbrica (così si può definire la formazione specifica di sette suoni in quanto percepita come una fusione di colore) fonda ta sull’elementare e univoco suono sinusoidale così per cia scuno dei tre episodi introduttivi l’autore ha fatto ricorso al suono bianco sempre diversamente manipolato «[…] ma pur costantemente "sentito" come totalità generalizzante come presenza e come tendenza "uniforme" […] Orizzonte dialetti co che può aiutare a circoscrivere e precisare la intenzionalità drammatica del pezzo […]» Daniela Cima FRANCO DONATONI Quartetto III per nastro magnetico Il Quartetto III per nastro magnetico è stato composto su commissione della Radiotelevisione Italiana realizzato presso lo Studio di Fonologia di Milano ed è la mia prima composi zione elettronica Il titolo si riferisce a procedimenti composi tivi che coinvolgono il lavoro in tutti i suoi aspetti: dall’orga nizzazione del materiale iniziale alla sua elaborazione tra sformazione e articolazione e alla sua definitiva «circolazione» distribuita su quattro canali intesi appunto come altrettanti «strumenti» a colloquio Se si tiene conto della molteplicità dei mezzi di produzione acustica e ancor più di quelli che per mettono la trasformazione del suono dunque ancor prima di iniziare il lavoro di composizione vero e proprio che riguarda piuttosto l’articolazione del materiale già elaborato si potrà facilmente comprendere come l’esigenza prima del composi tore inesperto fosse quella di limitare al massimo il campo entro il quale si sarebbe effettuata la ricerca Nel Quartetto III i mezzi di produzione sonora sono stati limitati al generatore di frequenze quelli di trasformazione del suono al modulatore ad anello; inoltre sono stati usati quei mezzi che consentono la trasposizione del suono e quelli di registrazione sino al mixage su nastro a quattro piste Non è difficile scorgere nel Quartetto III tutti i sintomi della inesperienza e quella certa rigidità formale che esclude il gioco libero e spontaneo possibile solo quando la materia ha lascia to scoprire tutti i suoi segreti: è una sorta di volontà irretita nella determinazione formale a priori che si risolve qui nell’in

un riverbero sempre crescente finché non si perdono in una<br />

specie <strong>di</strong> vortice Il tutto infine rientra nei ranghi e la musica<br />

si ripiega <strong>di</strong> nuovo su se stessa<br />

Divertimento fu trasmesso alcune volte in sala o per ra<strong>di</strong>o a<br />

partire dal e qualche anno dopo fu incluso (insieme a<br />

brani elettronici <strong>di</strong> Bruno Maderna e Aldo Clementi) fra le<br />

musiche <strong>di</strong> scena per uno spettacolo <strong>di</strong> mobiles <strong>di</strong> Calder inti<br />

tolato Work in Progress andato in scena all'Opera <strong>di</strong> Roma<br />

nel e poi ripreso nel <br />

Alfonso Alberti<br />

ROMAN VLAD Ricercare elettronico per nastro magnetico<br />

Ho composto il Ricercare elettronico nell’inverno del La<br />

prima au<strong>di</strong>zione pubblica del lavoro ha avuto luogo nell’ambi<br />

to del Festival <strong>di</strong> Venezia dello stesso anno<br />

Era il periodo nel quale dall’avanguar<strong>di</strong>a postweberniana si<br />

levava il postulato <strong>di</strong> dar luogo all’epifania <strong>di</strong> una musica<br />

nuova realizzata sia con strumenti tra<strong>di</strong>zionali sia e soprat<br />

tutto con i mezzi elettroacustici <strong>di</strong> recente conio Si propu<br />

gnava una ra<strong>di</strong>cale rottura col passato per dar luogo ad una<br />

vera e propria creatio ex nihilo Per conto mio ero profonda<br />

mente interessato alla sperimentazione e all’uso dei nuovi<br />

mezzi <strong>di</strong> produzione sonora senza indulgere però alla velleita<br />

ria utopia <strong>di</strong> un totale <strong>di</strong>stacco dalla tra<strong>di</strong>zione la quale<br />

secondo me doveva essere incessantemente innovata ma<br />

non rescissa Nel caso del Ricercare elettronico l’intenzione <strong>di</strong><br />

mantenere un “contatto” con la tra<strong>di</strong>zione è implicito nello<br />

stesso titolo Originariamente il “ricercare” corrispondeva alla<br />

seguente definizione che ne danno i <strong>di</strong>zionari: “composizione<br />

in forma libera che prendeva origine dal motetto (senza reso)<br />

e si sviluppava ad imitazioni generalmente a canone” Oltre a<br />

svilupparsi in virtù <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti canonici il Ricercare elet<br />

tronico prende anch’esso origine da un brano vocale nel senso<br />

che la costellazione seriale che ne informa le strutture è<br />

mutuata dalla mia “Terza Cantata” Le ciel est vide Il titolo<br />

esatto del lavoro dovrebbe essere dunque: “Ricercare elettro<br />

nico sopra una serie <strong>di</strong> Le ciel est vide” La materia sonora che<br />

tale serie viene qui ad organizzare è però <strong>di</strong> natura esclusiva<br />

mente elettronica Oltre ai suoni sinusoidali il materiale sono<br />

ro del Ricercare elettronico risulta dall’elaborazione in <strong>di</strong>verse<br />

guise <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci mescolanze <strong>di</strong> sette toni sinusoidali ciascuno <strong>di</strong><br />

altrettante mescolanze <strong>di</strong> tre<strong>di</strong>ci suoni sinusoidali non tempe<br />

rati e dell’or<strong>di</strong>ne dei quarti <strong>di</strong> tono <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>verse strisce <strong>di</strong><br />

rumore bianco filtrato cioè <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>versi rumori colorati<br />

A <strong>di</strong>fferenza degli altri compositori che lavoravano con me<br />

nello Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Fonologia della RAI <strong>di</strong> Milano prima <strong>di</strong> proce<br />

dere alla realizzazione concreta dell’opera la misi in partitura<br />

Non in una partitura pentagrammata e con la consueta arma<br />

tura <strong>di</strong> chiavi e <strong>di</strong> segni ritmici Si trattava invece <strong>di</strong> una parti<br />

tura realizzata per mezzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>agrammi numerici Sulle or<strong>di</strong>na<br />

te orientate verso l’alto sono segnate le altezze delle entità<br />

sonore in un ambito che va da Hertz a Hertz (con la<br />

sola eccezione <strong>di</strong> un rumore bianco il cui limite inferiore scen<br />

de fino a hertz) Le frequenze sono segnate in scala logarit<br />

mica: un millimetro corrisponde ad un quarto <strong>di</strong> tono Nel<br />

sistema delle or<strong>di</strong>nate inferiori sono segnate le intensità (in<br />

decibel) Sulle ascisse orizzontali sono in<strong>di</strong>cate le durate<br />

secondo una scala ( : ) per cui ad ogni millimetro della par<br />

titura corrisponde un centimetro del nastro magnetico sul<br />

quale gli eventi sonori vengono registrati sicché data una<br />

velocità <strong>di</strong> scorrimento dei nastri <strong>di</strong> centimetri per secondo<br />

millimetri segnano la durata <strong>di</strong> un secondo Per la notazio<br />

ne sono stati usati quattro colori <strong>di</strong>versi corrispondenti a<br />

quattro <strong>di</strong>verse piste magnetofoniche ovvero a quattro canali<br />

che esigono per l’esecuzione quattro altoparlanti da <strong>di</strong>sporsi<br />

nei quattro angoli della sala d’ascolto (in assenza <strong>di</strong> un’ideale<br />

sala sferica) L’ascoltatore dovrebbe sentirsi circondato dai<br />

suoni Per realizzare il Ricercare ne dettavo ogni particolare al<br />

tecnico del suono Marino Zuccheri il quale comandava le<br />

macchine<br />

Avevo scelto questo proce<strong>di</strong>mento il quale richiedeva la for<br />

mulazione preventiva <strong>di</strong> una partitura completa per impadro<br />

nirmi meglio della ine<strong>di</strong>ta materia e soprattutto per permet<br />

tere una futura nuova realizzazione quando i nastri originali<br />

si sarebbero smagnetizzati Ciò rende possibile <strong>di</strong> sottrarre l’o<br />

pera all’inevitabile consunzione del materiale <strong>di</strong> supporto<br />

Roman Vlad<br />

ALDO CLEMENTI Berceuse per fiati e trombone obbligato<br />

“Una composizione canonica attorno a un tema a zigzag”<br />

Aldo Clementi<br />

(Il pezzo è stato scritto nel per il Festival <strong>di</strong> Nuova Consonanza)<br />

CAMILLO TOGNI Recitativo per nastro magnetico<br />

E’ all’inizio degli anni Sessanta che il catalogo <strong>di</strong> Camillo Togni<br />

svela la presenza <strong>di</strong> un brano elettronico Recitativo compo<br />

sto nel su richiesta della RAI la cui elaborazione avvenne<br />

presso lo Stu<strong>di</strong>o milanese <strong>di</strong> Fonologia <strong>Musica</strong>le La prima ese<br />

cuzione si tenne il aprile del al Festival <strong>di</strong> Venezia<br />

Presenza unica nel comporre <strong>di</strong> Togni che in quegli stessi anni<br />

lavorava ai pezzi su testi dei poeti pre<strong>di</strong>letti Trakl e il francese<br />

Charles d’Orlèans la mente già protesa al teatro <strong>di</strong> Blaubart<br />

scandagliando una idea vocale e un timbro strumentale intar<br />

siati tra velluti espressionisti e filigrane clavicembalistiche<br />

L’autore ricordava <strong>di</strong> avere composto Recitativo in un breve<br />

lasso <strong>di</strong> tempo una ventina <strong>di</strong> giorni sull’impulso <strong>di</strong> una lettu<br />

ra I sequestrati <strong>di</strong> Altona <strong>di</strong> J P Sartre scrittore che lo aveva

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!