CATALOGO FESTIVAL 2005 - Campus Internazionale di Musica
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Scherzo per violino da”Caligrafias”<br />
Ornamento per ottavino e celesta<br />
La storia <strong>di</strong> queste miniature insieme alle conseguenze che ne<br />
sono derivate è complicata Decido <strong>di</strong> raccontarla oggi perché<br />
credo sia l’occasione giusta e per evitare <strong>di</strong> fare confusione Nel<br />
l’Ensemble em <strong>di</strong>retto da Paul Méfano incise un Cd<br />
de<strong>di</strong>cato alla mia musica Una volta deciso e scan<strong>di</strong>to in minuti<br />
il suo contenuto Paul mi <strong>di</strong>sse che rimanevano ancora circa tre<br />
minuti a <strong>di</strong>sposizione: perché non comporre una breve opera<br />
per riempirli? In quegli anni era morto Arthur Rubinstein La<br />
“Fundación Albéniz” chiese a un numero ristretto <strong>di</strong> composi<br />
tori tra i quali mi trovai anch’io <strong>di</strong> scrivere “qualcosa per pia<br />
noforte in sua memoria” in un tempo da “record” In questo<br />
modo nacquero le opere gemelle Toy piano e Notturnino Toy<br />
piano <strong>di</strong>venne ben presto il primo numero con il nuovo titolo<br />
<strong>di</strong> “Allegramente” della prima serie <strong>di</strong> Retratos y<br />
Transcripciones per pianoforte Notturnino ebbe altri sviluppi<br />
che adesso non è necessario raccontare Qualche tempo dopo<br />
il Festival Pontino mi chiese con una scadenza altrettanto<br />
inverosimile una piccola opera in omaggio agli ottant’anni <strong>di</strong><br />
Elliott Carter Allora tirai fuori del cassetto Toy Piano<br />
(“Allegramente”) e dopo varie manipolazioni lo trasformai in<br />
uno Scherzo per violino solo Fu normalmente eseguito Poche<br />
settimane dopo a Tokyo Irvine Ar<strong>di</strong>tti mi comunicò che stava<br />
preparando un Cd con un recital per violino solo: avevo voglia<br />
<strong>di</strong> fare qualcosa anch’io? Certamente! Prendendo lo Scherzo<br />
come punto “finale” aggiunsi altri due pezzi e fu così che nac<br />
que Il violino spagnolo (“Improvvisazione” “Pensieroso” e<br />
“Scherzo”) Passò qualche anno Con a quanto pare la solita<br />
inevitabile urgenza il Festival Pontino mi chiese un altro<br />
micropezzo questa volta in memoria <strong>di</strong> Italo Calvino e le sue<br />
Lezioni Americane Mi furono concessi pochi giorni Mai sono<br />
stato amico <strong>di</strong> quello che i francesi chiamano “pochade” Così<br />
ricorsi al tanto sofferto Notturnino e lo trasformai in<br />
Ornamento per ottavino e celesta: una musica senza peso che<br />
pensai forse sarebbe piaciuta a Calvino (ve<strong>di</strong> le sue lezioni su<br />
“Lightness” e “Quickness”) Le peripezie <strong>di</strong> Scherzo e<br />
Ornamento finiscono qui ma non quelle <strong>di</strong> Notturnino Ne<br />
riparlerò quando se ne presenterà l’occasione<br />
Luis de Pablo<br />
Quintetto per clarinetto in Sib e quartetto d’archi<br />
Opera commissionata dalla Fondación Caja Madrid per il Ciclo<br />
“Música de Nuestro Tiempo”<br />
Luis de Pablo <strong>di</strong>mostra nelle sue creazioni più recenti una pre<br />
<strong>di</strong>lezione per i gruppi strumentali tra<strong>di</strong>zionali È possibile<br />
riscontrarlo sia nelle produzioni concertistiche sia nel campo<br />
della musica da camera dove gli “ensembles” cedono il passo al<br />
trio o al quintetto per pianoforte al quintetto <strong>di</strong> fiati o a que<br />
sto Quintetto con clarinetto Una preoccupazione caratteristi<br />
ca dell’attitu<strong>di</strong>ne depabliana è la ricerca della varietà nell’im<br />
postazione <strong>di</strong> ogni sua opera Il fatto che l’impianto <strong>di</strong> un’opera<br />
sia tra<strong>di</strong>zionale non costituisce né un fattore determinante né<br />
un ingombro; si tratta <strong>di</strong> una sfida che il compositore <strong>di</strong> Bilbao<br />
ama affrontare apportandovi la propria soluzione personale Il<br />
Quintetto per clarinetto in Sib e quartetto d’archi è stato com<br />
posto nel ed è de<strong>di</strong>cato a José Luis Estellés e al Quartetto<br />
Orpheus che ne offrirono la prima esecuzione all’Au<strong>di</strong>torio<br />
Nacional <strong>di</strong> Madrid il aprile È costituito da tre movi<br />
menti: “Voluta” “Bagatela” e “Solemne” Il primo movimento<br />
come ci si aspetterebbe dal titolo è basato sull’ornamento<br />
sulla decorazione come idea compositiva che percorre tutti gli<br />
strumenti Si succedono vari episo<strong>di</strong> in cui si sovrappongono e<br />
si giustappongono <strong>di</strong>verse tessiture Il primo gesto parte da un<br />
trillo intorno al Mib che si apre progressivamente occupando<br />
un registro più ampio Tale registro è attraversato da scale<br />
arpeggi e altre figure Quanto alle tessiture la scrittura omofo<br />
nica si alterna a quella contrappuntistica e il clarinetto a tratti<br />
si fonde con gli altri strumenti e a tratti si <strong>di</strong>stanzia da essi con<br />
il risultato <strong>di</strong> un insieme mutevole dalla superficie in continuo<br />
movimento Nel secondo movimento il clarinetto <strong>di</strong>viene sem<br />
pre più protagonista con una scrittura più personalizzata<br />
Questo movimento si articola in due sezioni: la prima <strong>di</strong> carat<br />
tere rapso<strong>di</strong>co in cui gli archi accompagnano con alcuni arpeg<br />
gi <strong>di</strong> armonici naturali; la seconda nelle parole testuali <strong>di</strong> Luis<br />
de Pablo è uno “scherzo impazzito” Nella prima parte della<br />
“Bagatela” il clarinetto si muove in maniera del tutto in<strong>di</strong>pen<br />
dente rispetto agli archi i quali creano un sottofondo armoni<br />
co come la “tanpura” nella musica in<strong>di</strong>ana ma con campi<br />
armonici cangianti Il quartetto d’archi utilizza un numero<br />
maggiormente variato <strong>di</strong> corde ossia <strong>di</strong> campi armonici sino a<br />
confluire nelle corde in La vale a <strong>di</strong>re nello stesso arpeggio che<br />
scatena un episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> transizione alla seconda parte Nella<br />
seconda sezione della “Bagatela” il quartetto passa dai suoni<br />
armonici a quelli naturali mentre il clarinetto presenta una<br />
scrittura più integrata con l’insieme La pulsazione <strong>di</strong> semicro<br />
me si rende molto presente anche se il tempo oscilla fra poche<br />
velocità Improvvisamente la sensazione della pulsazione si <strong>di</strong>s<br />
solve e una breve allusione all’inizio <strong>di</strong> questo tempo conclude<br />
il secondo movimento “Solemne” il terzo e ultimo movimen<br />
to è un tempo lento e ha l’aspetto <strong>di</strong> un recitativo <strong>di</strong>stribuito<br />
fra i vari strumenti L’accompagnamento è costruito con i piz<br />
zicati delle corde che sono impiegati ad imitazione dell’arpeg<br />
gio della chitarra Le tessiture sono frammentarie in modo da<br />
evitare la sensazione <strong>di</strong> continuità Una coda estatica con pul