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La musica dei classici viennesi Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert

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COMUNICATO STAMPA<br />

Biblioteca cantonale di Lugano<br />

Giovedì 4 ottobre 2012<br />

Ore 18.00<br />

Serata sul tema:<br />

<strong>La</strong> <strong>musica</strong> <strong>dei</strong> <strong>classici</strong> <strong>viennesi</strong><br />

<strong>Haydn</strong>, <strong>Mozart</strong>, <strong>Beethoven</strong>, <strong>Schubert</strong><br />

Un fondamentale passaggio d’epoca<br />

Interverranno:<br />

Luigi Pestalozza, Musicologo, già Professore di Storia della <strong>musica</strong> all’Accademia di<br />

Brera; Giorgio Pestelli, Musicologo, critico <strong>musica</strong>le de “<strong>La</strong> stampa”, già Professore<br />

di Storia della <strong>musica</strong> all’Università di Torino; Carlo Piccardi, Musicologo<br />

Nel corso della serata verrà presentato il volume<br />

Carlo Piccardi, Maestri <strong>viennesi</strong>. <strong>Haydn</strong>, <strong>Mozart</strong>, <strong>Beethoven</strong>, <strong>Schubert</strong>. Verso e oltre,<br />

Edizioni Ricordi-LIM, Milano-Lucca 2011.<br />

Quali sono le ragioni per cui la triade <strong>Haydn</strong>, <strong>Mozart</strong>, <strong>Beethoven</strong> (a cui è opportuno<br />

aggiungere <strong>Schubert</strong>) ha acquisito una centralità primaria e indiscussa nella storia<br />

della <strong>musica</strong>? In che misura questi grandi compositori hanno dato e in che misura<br />

hanno ricevuto da Vienna, la capitale che più di qualsiasi altra città europea ha visto<br />

convergere su di sé, da nord e da sud, da est e da ovest schiere di musicisti i cui<br />

diversificati apporti in quel crogiuolo di popoli hanno alimentato una tradizione che ha<br />

dominato per almeno due secoli?<br />

Se il beethoveniano ”Inno alla gioia” è potuto essere accolto come inno ufficiale<br />

dell’odierna Unione Europea è un segno che nelle menti quella <strong>musica</strong> ha affermato<br />

il principio di una realtà sovrannazionale che, al di là <strong>dei</strong> tratti che caratterizzano le<br />

varie tradizioni <strong>musica</strong>li contigue che vi sono confluite, in quel contesto ha operato<br />

una sintesi capace di resistere alle sirene del nazionalismo che hanno attraversato<br />

l’Ottocento e gran parte del Novecento.<br />

Parimenti, nonostante l’assetto imperiale che vide lo stato asburgico agire come


occaforte della Restaurazione a contrastare con severità poliziesca tutto ciò che<br />

poteva mettere in discussione l’ordinamento rigidamente gerarchico della società,<br />

proprio la sua <strong>musica</strong>, nella pratica domestica allargata, si apriva agli strati subalterni<br />

operando una sintesi di modi e di stili. Di quella tradizione non fanno infatti parte solo<br />

le opere <strong>dei</strong> grandi maestri menzionati sottoposti nel tempo a un processo di<br />

sacralizzazione, ma anche le musiche della famiglia Strauss, punta emergente di un<br />

filone di intrattenimento che vi testimonia l’attiva integrazione sociale del fatto<br />

artistico come in nessun’altra situazione.<br />

Questi temi verranno affrontati nel corso della serata alla Biblioteca cantonale con tre<br />

interventi di Luigi Pestalozza (Musica e società nella realtà del tempo), Giorgio<br />

Pestelli (Il primato viennese nello sviluppo della <strong>musica</strong> europea) e Carlo Piccardi (<strong>La</strong><br />

parabola <strong>musica</strong>le dell’impero asburgico).<br />

Lugano, 28 settembre 2012<br />

, direttore BCLU

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