Il network convenzionato di Blue Assistance - Notizie Gruppo Reale ...

notizie
Spedizione abbonamento postale 70% - Filiale di Torino
N° 2 - maggio 2010 - anno V
Pescatori a Caorle,
sede di una nuova
e prestigiosa
agenzia Reale Mutua
In questo numero:
La scatola delle idee
Il network convenzionato di Blue Assistance
Ditta Monge, assicurata dell’agenzia Reale
Mutua di Savigliano
Sesto forum di Italiana

Anno V, n. 2 – maggio 2010
Gruppo Reale Mutua
Via Corte d’Appello, 11
10122 Torino TO
Tel. 011 43 12 552
Periodico di informazioni e notizie
per il personale, gli agenti e i
collaboratori del Gruppo Reale Mutua.
Registrazione Tribunale di Torino
n. 5058 dell’11 settembre 1997
Pubblicazione non in vendita
è autorizzata la riproduzione
dei testi citando la fonte.
è vietata la riproduzione, anche
parziale, delle illustrazioni senza
il consenso dell’editore.
In copertina:
Pescatori a Caorle
Direttore responsabile:
Leo Giovannelli
leo.giovannelli@libero.it
Responsabile editoriale:
Luigi Bellotto
luigi.bellotto@realemutua.it
Coordinatore editoriale:
Sergio Albesano
sergio.albesano@realemutua.it
Redazione:
Milena Basso, Davide Chiarlo,
Arnaldo De Marco, Emanuela de Zanna,
Giacomo Longoni, Marco Mazzucco,
Tiziano Nobile, Marella Pentimalli,
Simona Senati
Fotografie di:
Sergio Albesano, Ottaviano D’Albertas,
Leo Giovannelli, Giacomo Longoni,
Tiziano Nobile
Realizzazione grafica:
Sunday s.r.l, Torino,
www.sundaygroup.it
Stampa:
Stamperia Artistica Nazionale
Trofarello
Sommario
in questo numero
1 Una scatola piena di idee
4 La sindone, tra fascino e mistero
7 Le gestioni separate
10 La gestione dei reclami scritti
12 Reale Mutua Cup
14 Il network convenzionato di Blue Assistance
16 I gruppi di lavoro in AMICE e il ruolo di Reale Mutua
19 Cani e gatti, il pranzo è servito!
25 Un’epica impresa marinara dopo il celebre
ammutinamento del Bounty
28 Reale Mutua promossa in serie B nel campionato
di curling
30 I nostri ragazzi vincenti
33 L’agenzia di Ciriè per i bambini del mondo
34 In gara con se stessi!
37 Amministrare un evento!
38 Villa san Carlo Borromeo ospita il sesto forum
43 Online la nuova Intranet
44 Il sito Internet in continua evoluzione
46 Pallapugno, uno sport radicato nelle tradizioni locali
ma con campioni nazionali
48 Welcome day per i nuovi agenti
50 Sfida a squadre con il Modello di
Sviluppo Commerciale
52 Commissione di garanzia dell’assicurato
55 Caorle

Una scatola piena di idee
Gli utili suggerimenti proposti dai dipendenti
di Sergio Albesano
Il 4 marzo scorso sono state rese pubbliche
sull’Intranet le sette idee reputate migliori fra quelle
proposte dai colleghi nel progetto del 2009 della
scatola delle idee, volto a raccogliere indicazioni su
come ridurre i costi aziendali, e contemporaneamente
è stata lanciata l’edizione 2010. Per approfondire
l’argomento e per saperne di più su questa attività
che ha coinvolto tutti i colleghi delle società italiane
del nostro Gruppo abbiamo incontrato i membri della
giuria: Marco Barioni, Alberto Corridori, Tommaso
Montelli e Roberto Raglini. A loro abbiamo posto
alcune domande.
Anzitutto cominciamo con qualche numero. Quante
idee sono arrivate? È stata preferita la via telematica
o quella cartacea? Sono state tutte valutate?
Le proposte pervenute sono state duecentoventiquattro,
che ci sono arrivate per la maggior
parte attraverso la via
telematica. È stato comun-
que opportuno offrire anche
l’opportunità di inviare proposte
in forma cartacea.
Le idee che ci sono arrivate
sono state tutte valutate.
Alcune sono state filtrate
perché non pertinenti; infatti
qualcuno ha utilizzato questa
iniziativa per esprimere
opinioni e punti di vista
polemici non coerenti con lo
spirito concreto dell’iniziativa.
Altre proposte, pur interessanti, non
rientravano nell’obiettivo della riduzione dei
costi, che, ricordiamo, è la meta del progetto.
Quindi un buon risultato di partecipazione! Secondo voi
è questo un elemento indicativo del clima aziendale e
del sentimento di adesione dei dipendenti alle scelte
aziendali?
Scatola delle idee
Certo, c’è stata una buona partecipazione e questo è
indicativo di un bisogno molto sentito di comunicazione
all’interno dell’azienda. Infatti il progetto è andato al
di là del suo obiettivo ed è stato sfruttato da parte di
molti per esprimere il proprio parere. Ciò significa che
i colleghi hanno desiderio di far sapere il loro punto di
vista e hanno colto, sebbene in modo talvolta improprio,
questo momento. È un segnale da ascoltare e quindi
sarebbe importante creare momenti opportuni per
far parlare le persone, perché i dipendenti sentono
la necessità di farsi ascoltare dall’azienda. In genere
le proposte polemiche erano quelle anonime, forse
perché sono stati espressi suggerimenti che le
persone avrebbero avuto difficoltà a dire direttamente
al loro capo, ma l’anonimato non ha avuto sempre un
aspetto negativo. Infatti talvolta è stato anche legato
al desiderio di non volersi mettere
in una posizione da primo
della classe; chi ha avanzato
proposte positive e non si
è firmato probabilmente,
con un forte senso di
understatement, non voleva
apparire troppo.
Nel presentare l’iniziativa si è
parlato di una nuova modalità
di comunicazione volta a
incidere e a migliorare i
processi interni: un anno dopo
qual è il vostro bilancio?
Si è trattato davvero di un
processo di comunicazione nuovo. È
stato un momento forte in cui la società ha
chiesto ai dipendenti il loro parere. E ciò è stato un
valore aggiunto inaspettato.
Quali sono i criteri che avete utilizzato per vagliare le
proposte?
Filtrate le schede polemiche e quelle non pertinenti,
1

Scatola delle idee
ci sono arrivate alcune idee degne di essere inviate
alle funzioni aziendali preposte.
Erano ad esempio idee di tipo organizzativo o di
comunicazione all’interno di una struttura ben definita.
Poi ci sono state proposte che sono state trasmesse
al comitato di direzione perché attenevano ad aspetti
di tipo istituzionale, la cui soluzione deve avvenire a
livello più alto, sia se attinenti all’obiettivo di realizzare
risparmi sia dove non si proponevano soluzioni per
un risparmio di costi ma progetti con un impatto più
generale o legati a tematiche peculiari.
Fatta questa scrematura, sono rimaste quelle che
abbiamo scelto.
Alberto Corridori, Roberto Raglini e Tommaso Montelli
Non necessariamente queste sette sono quelle
che promettono un risparmio più significativo, ma
sono quelle che hanno facilità realizzativa senza
peggioramento del servizio in essere.
Queste proposte sono state inviate alle funzioni
aziendali preposte che devono valutare la loro
realizzabilità.
Qual è stata la società del Gruppo che ha segnato la
più attiva partecipazione?
Numericamente Reale Mutua, che è stata la prima
sia in termini assoluti sia percentuali. Interessante
notare che, nonostante il progetto riguardasse
soltanto i dipendenti del Gruppo, abbiamo ricevuto
idee anche da tre agenzie di Italiana Assicurazioni,
2
che evidentemente, avendo visibilità della Intranet
aziendale, hanno sentito la necessità di partecipare
all’iniziativa. Le funzioni che hanno dato il maggior
contributo sono state i sinistri, i sistemi informativi,
gli acquisti e le aree tecniche.
In generale le proposte avevano contenuti interessanti?
Certamente! Non sempre erano funzionali alla
riduzione dei costi, ma comunque la maggior parte
erano proposte di interesse. Significativo è stato il
filone ecologico, legato al risparmio energetico, che
non riguarda direttamente una riduzione dei nostri
costi di gestione, ma che rientra in un rilevante
discorso di coscienza sociale.
A che punto sono le proposte inviate all’attenzione dei
settori competenti?
Attualmente sono al vaglio dei responsabili delle
funzioni competenti.
Come proseguirà il progetto?
Fra le sette proposte in nomination ne verrà scelta
una e vorremmo che il suo ideatore fosse premiato
durante i prossimi incontri di comunicazione.
E per il futuro? Come sarà gestito il progetto della
scatola delle idee per il 2010? Ci potete dare qualche
anteprima?
La scatola non è stata chiusa! È sempre aperta e il
tema, oltre a quello della riduzione dei costi, può
essere ampliato al miglioramento dei processi,

che indirettamente significa un risparmio nei costi
aziendali. D’altronde non c’è mai fine a un processo di
riduzione dei costi. Quindi ogni idea è ben accetta.
Che cosa vorreste dire ai nostri colleghi, per invitarli a
presentare nuove idee?
Noi ci ritroviamo ogni tre mesi: sommergeteci di lavoro!
Le sette nomination
1. Eliminare le auto (FIAT Panda) a
disposizione interna sostituendole con il
servizio car sharing – propone Stefano
Manzi, vice direzione generale (Massimo
Luvié), acquisti altre aree
2. Invio lettere avvenuto pagamento ai fornitori
tramite posta elettonica – propone Stefano
Manzi, vice direzione generale (Massimo
Luvié), acquisti altre aree
3. Riduzione da settimanale a quindicinale del
servizio di borse contenenti corrispondenza
da sede ad agenzie e ritorno – propone
Stefano Manzi, vice direzione generale
(Massimo Luvié), acquisti altre aree
4. Stampare documenti aziendali all’80% dei
toni di grigio con conseguente risparmio di
toner – propone Roberto Grignani, direzione
commerciale, vendite, area commerciale
2/specialisti sviluppo commerciale
5. Utilizzare piattaforme informatiche libere al
posto di Windows e Internet Explorer – propone
Sergio Albesano, direzione centrale risorse,
risorse umane, comunicazione interna
6. Eliminazione o riduzione, dove possibile, dei
tabulati cartacei e sostituzione con formati
elettronici – propone Alexia Galliano,
direzione vita e previdenza, gestione
7. Comunicazioni ai dipendenti e ai soci/
assicurati via web con interessanti e
possibili sviluppi dal punto di vista webmarketing
– propone Michele Sapio,
direzione centrale risorse, servizio risorse
umane, amministrazione risorse umane,
contabilità e procedure.
Marco Barioni
Scatola delle idee
“Grazie a tutte le colleghe e i colleghi del
Gruppo Reale Mutua per i contributi di promozione,
stimolo e creatività che hanno consegnato
alla scatola delle idee. Il processo
di miglioramento delle nostre prestazioni
non si ferma qui. Invito tutti a partecipare
all’edizione 2010 della nostra iniziativa perché
oggi il più grande errore che potremmo
compiere è rallentare il processo di miglioramento
che abbiamo avviato per offrire un
futuro migliore al nostro Gruppo.”
Ing. Luigi Lana
membro del comitato
di direzione di gruppo
3

la Sindone
La sindone,
tra fascino e mistero
L’ostensione del sacro lino, dal 10 aprile al 23 maggio,
ha caratterizzato la primavera torinese.
Circa due milioni di visitatori da tutto il mondo
di Claudio Raineri
In una cappella attigua al duomo di Torino, gioiello
architettonico del modenese Guarino Guarini, è
collocata un’urna, racchiusa in una quadruplice cassa
a sette chiavi, che custodisce un lenzuolo di lino con il
quale si suppone che Giuseppe d’Arimatea e Niccodemo
abbiano avvolto il corpo di Gesù deposto dalla croce.
Così raccontano i Vangeli di Luca e Giovanni.
Si suppone… e quindi occorre mettersi in relazione con
la fede, la tradizione religiosa,
la scienza e l’agnosticismo.
Eppure indizi sufficienti a
costruire prove se ne
possono elencare in
quantità.
Cominciamo dal più
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eclatante, quello che per la sua relativa vicinanza
temporale scavalca in un certo senso le prevenzioni
connesse all’inevitabile nebulosità del lungo percorso
storico. Si tratta dell’immagine impressa nel lenzuolo
e rivelatasi nitidamente per la prima volta nel 1898
attraverso una fotografia (meglio ancora, il negativo
della foto) scattata dall’astigiano Secondo Pia. Essa
evidenzia con incredibile chiarezza i tratti di un corpo
senza vita in posizione distesa, da allora indicato come
l’Uomo della Sindone.
Il conflitto tra fede e scienza, tra religiosità e medicina
legale scatenatosi intorno all’eccezionale reperto è
tuttora aperto e si svolge a tutto campo. Per di più esso
deve confrontarsi con un elemento disturbante che ha
accompagnato l’iter del lenzuolo con una costanza
Il duomo di Torino

persecutoria e che tuttavia non è riuscito a cancellare
quei tratti: ci riferiamo al fuoco che più e più volte ha
aggredito il sacro telo ma non lo ha distrutto come
sarebbe stato possibile, a volte addirittura inevitabile.
L’immagine impressa nella Sindone è quella di un
uomo con barba, alto circa cm. 178, dall’età definibile
intorno ai trenta/trentacinque anni, di circa
chilogrammi settantanove
di peso. Quindi un fisico
aitante, atletico, abituato
a lavori faticosi. Evidenti
le tracce di torture,
flagellazioni, bastonate e
della crocifissione. I polsi e i
piedi appaiono trapassati da
chiodi, le spalle segnate dal
trasporto di un giogo pesante,
le ginocchia gravemente ferite,
in testa numerose lacerazioni
provocate da una corona di
spine. Il suo costato è trafitto;
il volto pieno di tumefazioni
causate da percosse e cadute.
Il professore Pier Luigi
Baima Bollone e gli scienziati
statunitensi John H. Heller e Alan
D. Adler del New England Institute
sono giunti, ciascuno con un
itinerario proprio, a dimostrare che
le macchie esistenti sulla Sindone
sono costituite da sangue del gruppo
AB, il meno comune, diffuso appena nel 5% degli
individui.
Molte cose confortano le ragioni della fede. Ma gli
scienziati di parere contrario portano anche loro
la Sindone
motivazioni forti, quali la prova del radiocarbonio
eseguita nel 1998 su un campione di tessuto prelevato
per sottoporlo alla datazione. In base a questa analisi
la Sindone risalirebbe al medio evo. Ma le modalità
dell’operazione e l’attendibilità del metodo non sono
ritenute valide da altri studiosi tra i
quali il russo Dimitri Kouznetsov il
quale di recente ha sostenuto che
l’incendio che avvolse il lenzuolo
nel 1532 ha modificato la
quantità di carbonio radioattivo,
alterandone così la datazione,
riconducibile al secolo I d.C.
Sarebbe troppo arduo
addentrarci nei meandri delle
disquisizioni scientificoreligiose
ma un aiuto alla
comprensione ci può venire
dalla ricostruzione, per
quanto approssimata, del
percorso che il sacro lino
ha fatto per approdare a
Torino.
Secondo la tradizione la
Sindone da Gerusalemme
passò nel VII secolo
a Costantinopoli per
essere sottratta all’aggressione
degli infedeli.
Sappiamo che il re di Francia Luigi VII
la venerò durante la sua visita in Turchia nel 1147. Nel
1204, durante il “pio saccheggio”, la Sindone sparì da
Costantinopoli per essere nascosta a Rodi. Nel 1356
il crociato Geoffry de Charny la consegnò ai canonici
di Lirey, presso Troyes, in Francia, ma il vescovo
La devozione popolare ha ispirato molti artisti a realizzare affreschi della Sindone in varie località. La foto è stata scattata in una piazza di Carignano
5

la Sindone
della diocesi ne proibì
l’ostensione.
Nel 1453 Margherite
de Charny, discendente
del cavaliere
crociato, cedette il
sacro lenzuolo ad
Anna di Lusingano,
moglie del duca Lodovico
di Savoia che
lo custodì a Chambéry.
Qui, nella notte
tra il 3 e il 4 dicembre
1532, durante
un furioso incendio,
l’urna arroventata
danneggiò alcuni
strati del tessuto. Ci
impiegarono due anni
le clarisse, facendo
uso di aghi d’oro e lavorando
in ginocchio,
a eseguire i rammendi
necessari. Tra tante
tracce di certezza
fioriscono anche leggende
come quella
che racconta come
il 15 aprile del 1503
l’arciduca Filippo I
il Bello a Bourg en
Bresse incontrò la
sorella Margherita
d’Austria, moglie del
duca Filiberto di Savoia,
che aveva con
sé la preziosa reliquia.
Alla presenza
di tre vescovi, per
dimostrarne l’autenticità
il sacro telo fu
sottoposto a una nuova e originale prova del fuoco:
venne cioè bollito nell’olio, gettato nel fuoco, lavato
e lisciviato più volte, senza che le immagini in esso
impresse si cancellassero…
È storia vera, invece, quella che ricorda il trasferimento
a Torino, nel 1578, da parte del duca di Savoia Emanuele
Filiberto, per abbreviare un pellegrinaggio al cardinale
Carlo Borromeo. Il santo prelato, in adempimento di
un voto per lo scampato pericolo della peste nella sua
Milano, volle andare a piedi fino a Torino per venerare
6
il mistico lenzuolo. Il pellegrinaggio fu disturbato dal
maltempo e, malgrado un gonfiore ai piedi che strada
facendo si ricoprirono di piaghe, Borromeo riuscì ad
arrivare in prostrazione devota davanti al sacro lino.
Ostensioni per particolari celebrazioni di casa Savoia o
per giubilei si succedettero con una certa frequenza. Si
trattò comunque sempre di occasioni straordinarie che
si richiamavano a eventi o a celebrazioni importanti.
Dal 1939 al 1946, durante la seconda guerra
mondiale, la Sindone rimase nascosta nell’abbazia di
Montevergine presso Avellino.
Nel 1969 furono pubblicate le prime fotografie a colori
a cura di Giovanni Battista Judica Cordiglia e nel
novembre del 1973 ci fu la prima ostensione televisiva
in mondovisione. Nel 1978, per il IV centenario del
trasferimento da Chambéry a Torino, la Sindone fu
nuovamente esposta ai fedeli.
In quell’occasione si tenne un congresso internazionale
di studio durante il quale scienziati di tutto il mondo
effettuarono misurazioni e analisi sulla reliquia per
compiere sofisticate indagini multidisciplinari.
Con il testamento di Umberto di Savoia, nel 1983 la
Sindone fu donata alla Santa Sede e per decisione
papale affidata alle cure del cardinale di Torino. Ma
qui tra venerdì 11 e sabato 12 aprile 1997 avvenne
l’ennesima e spaventosa prova del fuoco.
Poco prima di mezzanotte fiamme altissime avvolsero
la cupola della cappella dove si eseguivano lavori di
restauro. L’incendio si estese pure alla cattedrale e
a un’ala del Palazzo Reale dove si era conclusa da
poco una cena di gala in onore del segretario generale
dell’ONU, Kofi Annan. A dare l’allarme fu una ragazza
appena scesa dal tram davanti al duomo. Pompieri e
autorità, subito accorsi in forze, si affaccendavano in
quell’inferno mentre il cardinale Saldarini, in lacrime,
seguiva le operazioni di salvataggio della teca di
cristallo antiproiettile, alle spalle dell’altar maggiore,
dov’era contenuta la Sindone. Tra scrosci furiosi di
acqua, asce dirompenti, ferri e legnami arroventati,
avvolto da esplosioni di scintille, l’ardimentoso vigile
del fuoco Mario Trematore liberò tutte le sue forze
con una pesantissima mazza contro i vetri della teca
finché non riuscì a salvare il reliquario.
Le ultime ostensioni datano nel 1998 nel centenario
della prima fotografia e nel 2000, anno del giubileo.
Oggi Torino, nell’apprestarsi a celebrare il 150°
anniversario dell’Unità d’Italia, ha dato corso a
una nuova ostensione per offrire il santo lino alla
venerazione dei fedeli di tutto il mondo.
La Sindone, il fascino del mistero. Commuove i
credenti, appassiona gli scienziati, turba gli agnostici.

Le gestioni separate
Stabilità e sicurezza sono i nuovi obiettivi primari dei
risparmiatori
A cura del team comunicazione e web
Durante il 2009 la crisi finanziaria ha profondamente
modificato il contesto sociale e ha diffuso incertezze e
sfiducia tra i consumatori nei confronti delle istituzioni finanziarie.
Tale scenario e il conseguente comportamento
dei risparmiatori ha generato la presenza di un’ingente
massa di liquidità derivante dai disinvestimenti.
A partire dal secondo semestre del 2009 l’economia
mondiale ha ripreso lentamente a crescere: gli indici
del mercato assicurativo hanno registrato nel loro
complesso un significativo miglioramento sotto il
profilo sia della raccolta premi sia della gestione economica.
I corsi azionari hanno riportato una piccola
crescita, ma restano comunque ben al di sotto dei livelli
precedenti la crisi finanziaria. Allo stesso tempo
i tassi d’interesse non hanno registrato un corrispondente
incremento; a titolo di esempio i rendimenti dei
Bot, tradizionale porto sicuro per la maggioranza del-
coMMeRciale
le famiglie italiane, hanno raggiunto i minimi storici.
In questo contesto l’avversione al rischio dei risparmiatori
rimane elevata: la loro attenzione resta focalizzata
su prodotti finalizzati alla protezione del capitale investito
e a rendimenti certi anche se più contenuti e meno
speculativi.
Di conseguenza le gestioni separate e i prodotti ad esse
collegate possono essere proprio la risposta alla ricerca
di stabilità e di sicurezza dei consumatori, contribuendo
notevolmente a uscire dalla crisi finanziaria.
La gestione separata, infatti, investe prevalentemente
in obbligazioni e in altri titoli a tasso fisso e variabile e,
solo in via residuale, in titoli di capitale (azioni quotate
in euro) e in altri attivi patrimoniali, quali quote di Organismi
di Investimento Collettivo del Risparmio (O.I.C.R),
strumenti derivati, liquidità. La gestione pertanto è
orientata, secondo criteri prudenziali, alla conservazio-
7

coMMeRciale
ne del capitale e alla riduzione della volatilità dei rendimenti
nel tempo. In altre parole mira a massimizzare
il rendimento nel medio lungo termine in relazione al
mantenimento del potere d’acquisto del capitale investito:
il capitale assicurato cresce nel corso della durata
contrattuale ed è soggetto in misura minima ai rischi
di fluttuazione dei mercati.
Le gestioni separate sono inoltre contabilmente distinte
dalle altre attività della compagnia proprio per
8
soddisfare esigenze di sicurezza e redditività, a tutela
dei risparmi degli assicurati.
L’offerta di Reale Mutua prevede dodici gestioni separate:
tutte continuano a ottenere buone performance
e a registrare andamenti positivi da ventotto anni
e soprattutto evidenziano un andamento lineare dei
rendimenti, dimostrando di essere un ottimo rifugio
nei momenti di turbolenza di mercato, in grado di abbinare
redditività e stabilità.

Il 2009 è stato l’anno dei prodotti vita a gestione separata.
L’indicazione è emersa nel corso dell’undicesimo
Annual assicurazioni organizzato da “Il Sole 24
Ore”. Si è registrata un’ottima raccolta per i prodotti
vita tradizionali legati alle gestioni separate a discapito
dei prodotti index e unit: i rendimenti di questi ultimi
due sono strettamente collegati agli indici di Borsa e
all’andamento del mercato azionario. Questo il motivo
principale della loro decrescita: l’instabilità e il rischio
di perdita del capitale poco si sposano con lo scenario
attuale e con i risparmiatori prudenti e attenti alla conservazione
del capitale.
coMMeRciale
I prodotti vita tradizionali legati alle gestioni separate di
Reale Mutua, invece, uniscono interessanti opportunità
di rendimento a una forma di impiego del risparmio
sicura e difensiva: ad ogni ricorrenza annuale il capitale
maturato, riproporzionato in presenza di eventuali
riscatti parziali, viene rivalutato in base al rendimento
conseguito dal fondo, diminuito di una commissione di
rivalutazione annua.
Per maggiori informazioni al riguardo consultare la sezione
Catalogo prodotti su Punto net.
9

coMMeRciale
La gestione dei reclami scritti
Un’opportunità da sfruttare per capire il socio
A cura dello staff CRM e marketing
Il concetto di Customer Relationship Management
(C.R.M.) o gestione delle relazioni coi clienti è legato
al concetto di comprensione e fidelizzazione dei
clienti stessi.
Tale consapevolezza della centralità del cliente,
soprattutto per le compagnie di assicurazione che si
prefiggono un elevato orientamento all’assicurato,
si declina anche nella capacità di ascoltare le sue
esigenze senza assumere a priori una posizione di
difesa, compreso quando il cliente ci contatta per
lamentarsi del servizio offerto.
In una situazione di mercato attuale, caratterizzata
da un’elevata concorrenza e una persistente crisi
economica, saper gestire al meglio i reclami è
diventato fondamentale.
In questo senso il reclamo va inteso come un regalo,
un’opportunità che il cliente o la controparte offrono
all’azienda per stimolarla a superare i suoi limiti o a
curare le zone d’ombra sui servizi erogati e diventare
più competitiva.
Un cliente che “perde tempo” a reclamare, significa
che che ci sta comunicando aspetti importanti nella
10
relazione, aspetti che vanno colti.
La gestione dei reclami è un processo importante e
fondamentale per le nostre funzioni aziendali sia che
si occupino di attività di servizio diretto ai soci sia che
si occupino di back office.
In primo luogo, essa consente di migliorare il
servizio alla luce delle considerazioni provenienti
dall’utente, nel nostro caso il reclamante o
esponente, predisponendo rimedi e azioni correttive
o preventive; dall’altro, permette di migliorare la
soddisfazione e il consenso attorno alla stessa
organizzazione e ai servizi erogati, diventando così
un modo per migliorare e monitorare più in generale
la qualità dei servizi e per diffondere l’immagine
di un’organizzazione attenta alle esigenze dei suoi
assicurati.
I reclami prevedono un trattamento e una gestione
strutturata attraverso molteplici passaggi.
In particolare l’esame delle risposte fornite dagli
uffici interni è costantemente analizzato nella forma,
poiché rappresenta l’ufficialità della comunicazione.
Alcune “impronte al testo” possono cambiare il tono

della risposta aiutando proprio a indirizzare il rapporto
verso un traguardo di soddisfazione reciproca.
Proprio come in un incontro personale, è la prima
impressione quella che conta; in una lettera sono
le prime righe le più delicate, come è l’ultima riga
quella che si fissa nella memoria e può decidere lo
sviluppo futuro di una relazione.
Qualche sforzo di personalizzazione e di calore in
più dà buoni frutti, specie quando partiamo da una
situazione tesa, come appunto un reclamo.
Altro importante aspetto è la semplicità: il reclamante
è una persona, che sceglie, che lavora, che comunica,
che parla, se non proprio “come mangia”, come
pensa; in sostanza, come è.
Per attuare al meglio la gestione dei reclami, in
ottemperanza alle regole imposte dall’ente di
controllo è stata creata una procedura ad hoc, che nel
corso degli anni è stata affinata per il raggiungimento
di elevati standard di efficienza ed efficacia.
L’ente statale che da alcuni anni a questa parte
ha definito precise regole in materia di reclami è
l’ISVAP, che costantemente compie un’attenta analisi
di ciascun caso, comminando pesanti sanzioni
economiche alle compagnie che infrangono tali
regole.
Vi sono precise indicazioni sulle tempistiche per i
riscontri alle lettere di doglianza variabili in base al
settore. Ad esempio sessanta giorni per gli istituti
bancari o per la scoperta di un difetto di un bene
acquistato oppure dieci giorni nel settore dei viaggi.
Per le assicurazioni tale limite è stato fissato in
quarantacinque giorni.
Lo sforamento anche minimo del termine, che a
una prima analisi sembra sufficientemente lungo,
comporta pene pecuniarie che le compagnie
subiscono e accumulano, oltre alla problematica che
il reclamo solleva nell’organizzazione aziendale.
Ammonta a ventottomilioni di euro la somma media
annuale delle multe comminate alle compagnie per
la violazione delle regole del settore.
In particolare, l’istituto per la vigilanza sulle
assicurazioni private di cui sopra ha imposto alle
assicurazioni, nei primi sette mesi del 2009, oltre 26
milioni di euro (+ 14,8 % rispetto all’analogo periodo
dell’anno precedente), l’80% per violazioni riguardanti
le assicurazioni Rc auto (con una aumento del 16,5%
rispetto allo stesso periodo del 2008).
Le principali motivazioni del reclamo
La maggior parte delle multe riguarda i tempi di
indennizzo a seguito di incidenti stradali: in sostanza
coMMeRciale
le compagnie assicurative impiegano troppo tempo
per liquidare gli assicurati. Dal 2002 l’importo delle
sanzioni, che contribuisce ad alimentare il Fondo
vittime della strada, è cresciuto di circa quaranta
volte.
Nel 2008 le sanzioni alle compagnie hanno raggiunto
il record storico di 43,4 milioni e nello scenario futuro
l’Isvap prevede ancora un incremento del numero di
sanzioni.
Per quanto riguarda la nostra compagnia, a fronte di
un numero di circa 1.100 reclami pervenuti nel 2009,
il numero di sanzioni è stato di quarantadue per un
totale di 553.000 euro.
I reclami pervenuti nell’ultimo anno sono aumentati
del 32 % principalmente per una sempre maggiore
efficienza dei controlli dell’Isvap, ma il numero
degli esposti permane comunque limitato rispetto
al gran numero di rapporti sia verbali sia scritti
intrattenuti dalla compagnia con controparti, soci e
altri soggetti.
In relazione al numero di soci/assicurati e ai contratti
in essere, le doglianze ricevute sono tre ogni diecimila
polizze in portafoglio, con una suddivisione delle
casistiche dei reclami concentrata sull’area sinistri
auto e stabile nel corso degli ultimi sei anni, cioè da
quando è nata l’attività.
La necessità di puntare all’eccellenza
della gestione dei reclami
La cosa essenziale, quindi, è migliorare continuamente
il servizio di assistenza in caso di reclamo.
Le aziende fanno enormi investimenti per catturare
nuovi clienti, ma non sempre curano in modo
adeguato l’assistenza in caso di reclami, perdendo
così enormi opportunità. Si dice che “Un cliente
che reclama e riceve risposte soddisfacenti, infatti,
resterà fedele nel tempo, mentre chi viene trattato in
modo inadeguato non solo abbandona l’azienda, ma
spesso ne parla male ad almeno una ventina di altre
persone, attivando così un pericolosa spirale di passa
parola negativo, che nel tempo tende a distruggere il
valore del marchio”.
Reale Mutua ha piena consapevolezza dell’importanza
che ricopre il reclamo nella crescita del livello di
servizio offerto ai nostri soci. Per questo sono stati
identificati alcuni miglioramenti sia al processo di
gestione dell’iter del reclamo sia nella riduzione
delle cause che generano picchi di insoddisfazione.
Un processo di miglioramento che passa anche
dall’attenzione al socio che tutti noi dipendenti
possiamo condurre con l’attività quotidiana.
11

coMMeRciale
Reale Mutua Cup
La città di Sassari ospita il grande basket
con la Final Four di Legadue
A cura del team comunicazione e web
Ancora una volta, Reale Mutua è vicina al mondo del
grande sport. La pallacanestro, disciplina fatta di agonismo,
passione e regolarità, ha visto la firma di un
grande accordo tra la Polisportiva Dinamo Basket e
la Reale Mutua Assicurazioni, con la nuova agenzia di
Sassari Nord. Una collaborazione che ha portato subito
i primi frutti: la Final Four di Legadue, che il 6 e il 7
marzo 2010 ha offerto alla città di Sassari lo spettacolo
del grande basket.
La sesta edizione della Final Four, denominata “Reale
Mutua Assicurazioni Cup”, si è giocata per la prima
volta a Sassari al “Pala Serradimigni”. Con la sua
capienza di oltre 4.500 persone, il palazzetto ha ospitato
questa importante manifestazione, protagoniste
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le quattro squadre qualificate (Sassari, Veroli, Reggio
Emilia e Brindisi) e durante la quale è stata assegnata
la Coppa Italia 2010.
Si è trattato di un evento di risonanza nazionale, con un
grandissimo ritorno di immagine e copertura mediatica,
organizzato da chi, come Reale Mutua, da sempre
dimostra coi fatti una grande sensibilità verso il
mondo dello sport e verso il proprio territorio. Questi
valori hanno propiziato l’accordo, sostenuto con convinzione
dal management di Reale Mutua, per essere
sponsor unico della manifestazione. In concomitanza
con le date della Final Four, il neo-agente Stefano
Sardara ha colto l’occasione per inaugurare l’agenzia
Reale Mutua di Sassari Nord.

coMMeRciale
L’evento si è rivelato infatti un’ottima opportunità per
la valorizzazione del brand e per confermare ancora
una volta il proprio radicamento sul territorio. Il Pala-
Serradimigni, completamente “vestito” Reale Mutua,
è stato una grande vetrina per la compagnia che era
presente ovunque: sul campo di gioco, sui rotor, sugli
striscioni a bordo campo, sui cartelli segnapunti, nella
tribuna, nei backdrop e ancora su altri materiali. Sono
state allestite agli ingressi della struttura quattro postazioni
Reale Mutua, presidiate da hostess e personale
di agenzia, che hanno accolto il pubblico e distribuito
materiale informativo. Inoltre è stato regalato un
simpatico gadget a tutti gli spettatori per animare ulteriormente
i momenti agonistici della manifestazione
e incitare la propria squadra. La Final Four è stata
ripresa e trasmessa in diretta tv da “Rai Sport Più” e
da Sky, dando ulteriore risalto a Reale Mutua, oltre a
essere ripresa da tutta la stampa sportiva nazionale,
dalla stampa locale e da numerosissimi siti web dedicati
allo sport.
La sponsorizzazione è stata per Reale Mutua un evento
di successo grazie a una manifestazione festosa e
ricca di significato per la città di Sassari, nonostante
la vittoria sia andata alla Enel Basket di Brindisi.
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Blue aSSiStance
Il network convenzionato
di Blue Assistance
Qualità e risparmio in una soluzione
A cura dell’ufficio marketing e comunicazione di Blue Assistance
Oltre quattrocentoventi strutture sanitarie tra
case di cura e ospedali convenzionati in Italia e nel
resto d’Europa, circa seicento tra day hospital e
poliambulatori multispecialistici, ottocentocinquanta
centri odontoiatrici, accordi con prestigiosi
network internazionali nel resto del mondo, oltre
trentacinquemila medici chirurghi convenzionati... e
ancora: seicentocinquanta convenzioni con centri di
soccorso stradale distribuiti in tutte le province del
territorio italiano, accordi con le principali società di
autonoleggio, con primarie società di soccorso per la
viabilità autostradale in Italia e in Europa; oltre duecento
società di autoambulanze convenzionate, nonché reti
dedicate all’assistenza alla famiglia e quindi alla casa
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(artigiani, fabbri, elettricisti, idraulici) e alla persona
(infermieri, assistenti socio sanitari, badanti).
Con questi numeri Blue Assistance affronta le
sempre crescenti sfide che il mercato propone, con la
consapevolezza che nella propria rete convenzionata
risieda uno degli asset strategici dell’azienda che,
insieme al call center e al reparto liquidativo,
costituiscono la materia prima del prezioso know how
di Blue Assistance.
“Fin dalla sua nascita la Società”, spiega Anna
Gioannini, responsabile del call center qualità e servizi
infrastrutturali, “ha avuto come asse portante del suo
sviluppo la relazione con il cliente. Con questo spirito,
in oltre quindici anni di attività, il network di Blue

Assistance è cresciuto esponenzialmente, in sintonia
con la volontà dell’azienda di modulare la propria
offerta in funzione del cambiamento dei target, delle
esigenze di pricing e, non ultimo, degli andamenti e
delle innovazioni del mercato”.
La continua ricerca di equilibrio tra la necessità di
garantire un’elevata qualità dei servizi e perseguire gli
obiettivi di produttività e redditività ha dato alla rete di
Blue un vantaggio competitivo messo a disposizione
delle compagnie committenti.
Competenza e orientamento al risultato sono necessarie
per fronteggiare le oltre cinquecentomila richieste
di intervento all’anno: concludere con successo e
soddisfazione ognuno di questi casi è per Blue una sfida
con il costante obiettivo del miglioramento.
In un’ottica di anticipazione della domanda, Blue e
l’unità sviluppo reti convenzioni si stanno impegnando in
una nuova prova, quella di creare un ulteriore segmento
di offerta, integrando i due principali ambiti di azione:
l’Assistenza, con il suo carattere di immediatezza e
aiuto fattivo, e la Salute, nella sua accezione di bene
primario con tutte le implicazioni di carattere sociale.
Blue Assistance
in cifre
89%: indice di correlazione tra struttura convenzionata
ed equipe medica. Evidenzia che,
con l’accesso a una struttura convenzionata
con Blue Assistance, in nove casi su dieci anche
l’equipe medica scelta dal cliente è convenzionata.
Questo garantisce all’assicurato di
essere sollevato dal pagamento della clinica e
dell’onorario dei medici, mentre alla compagnia
viene garantito l’alleggerimento dell’iter
gestionale e un’alta percentuale di risparmio.
33%: livello di risparmio. Il risparmio medio
garantito alle compagnie nell’utilizzo della rete
convenzionata Blue Assistance.
I numeri della rete:
n rete sanitaria in Italia
420 case di cura e ospedali
600 day hospital e poliambulatori multispecialistici
850 centri odontoiatrici
35.000 medici chirurghi
n network internazionali nel resto del mondo
260 strutture per la riabilitazione e residenze
sanitarie assistite in Europa e in Italia
Blue aSSiStance
Si sta lavorando infatti per concretizzare, nel prossimo
futuro, un network dedicato ad ambiti psicologici
e psicotraumatologici, servizi dedicati agli anziani
autosufficienti o parzialmente autosufficienti, oltre
a una partnership con fornitori di servizi a elevato
contenuto tecnologico.
La sempre più ampia gamma di servizi disponibili
concorrerà alla definizione di offerte modulari, ovvero
la possibilità di sfruttare i network, ormai è il caso di
dire, secondo logiche più evolute di sinergia con la rete
commerciale di Blue e, soprattutto, di Gruppo.
“Fa più rumore un albero che cade rispetto alla foresta
che cresce”. È una frase che ben descrive il lavoro del
team dell’ufficio sviluppo reti convenzioni: i network
di Blue Assistance sono anche questo, una crescita
silenziosa ma progressiva di contenuti e servizi di
qualità, che accolgono il cliente nel momento del
bisogno ovvero nel momento in cui può capitare un
proprio personale “albero che cade”, inteso come
necessità emergente. È proprio su questa esigenza
che si fonda la mission di Blue, tesa a voler rendere
“Più facile la vita!”, assistendo i propri clienti a partire
dalle esigenze più minute della vita quotidiana fino
alla gestione, se necessaria, di problematiche di forte
impatto pratico ed emotivo per le famiglie.
“La nostra unità”, commenta infine Gianluca D’Elia,
responsabile dell’ufficio sviluppo reti convenzioni “è la
dimostrazione concreta di come, per rendere davvero
più agile la vita al nostro cliente, occorra alle spalle un
lavoro di squadra di assoluta complessità”.
Da sinistra Gianluca D’Elia, Debora Salvo, Alessandro Mondino,
Marianna Martucci e Luisa Sordelli dell’ufficio sviluppo reti convenzioni
15

aMice
I gruppi di lavoro in AMICE
e il ruolo di Reale Mutua
I nostri colleghi espongono il piano delle attività
svolte e in corso
di Elisabetta Ruà
Per tutto il corso del 2009 Reale Mutua ha attivamente
continuato a rappresentare gli interessi della mutualità
assicurativa in ambito europeo attraverso AMICE e i suoi
gruppi di lavoro, chiamati a determinare le linee guida di
azione dell’associazione.
Ai gruppi di lavoro, denominati task force, la nostra
Società dedica diversi suoi rappresentanti che apportano
specifiche competenze professionali intervenendo
alle riunioni, formulando proposte e partecipando agli
incontri organizzati dall’associazione.
Infatti AMICE mette a disposizione di mutue e cooperative
di ogni dimensione una struttura che si pone la missione
di combinare risorse e competenze, scambiare
esperienze internazionali e discutere argomenti chiave
e tematiche relative a piani legislativi, scambi regolatori
e sviluppi in generale. Facciamo una breve panoramica
delle attività.
Nel 2009 è proseguita l’attività del gruppo di lavoro legal
affairs, presieduto dal direttore generale di Reale Mutua,
Luigi Lana, e articolato in due sottogruppi con compiti e
obiettivi differenti.
Il primo sottogruppo, guidato dal professor Edoardo
Greppi dell’università di Torino e a cui collabora Antonio
Ceretti, nel 2009 ha proseguito l’attività di studio delle
proposte normative della Commissione Europea, al fine
di offrire contributi di riflessione sui contenuti, proposte
di integrazione dei testi e, in ogni caso, di assicurare un
dialogo costante con le istituzioni comunitarie.
Il sottogruppo che segue la parte relativa alla mutualità
europea ha un compito più specifico, occupandosi cioè
dello statuto delle mutue europee. Già nel corso del
2008 ha elaborato una bozza di testo normativo che
consentirebbe di dar vita a società mutue di dimensione
europea, rendendo più agevole ed equilibrata la
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concorrenza tra società assicuratrici che condividono
il tipo di attività ma che la esercitano secondo modelli
societari differenti.
La Commissione ha sospeso, per il momento, ogni
attività relativa a tale materia; la task force ha tuttavia
proseguito lo studio dell’argomento nella prospettiva di
poterlo sottoporre nuovamente alle istituzioni europee
in un momento più favorevole.
Il gruppo di lavoro della comunicazione, di cui fa parte
Gianpiero Zannier, è responsabile dello sviluppo e della
realizzazione delle strategie di comunicazione di AMICE,
sia internamente per i membri sia all’esterno.
Nello scorso autunno ha redatto, analizzato e
comunicato i risultati del questionario di gradimento
commissionatogli dal board, che è stato inviato a tutti
i membri per rilevare le loro posizioni su tematiche
generali inerenti AMICE e la loro soddisfazione.
Il questionario è stato suddiviso in quattro sessioni: la
prima dedicata alle attività dell’associazione, al lavoro
svolto dalla sua struttura e al modo di comunicare della
segreteria con i membri; la seconda a Solvency II; la terza
alla responsabilità sociale di impresa e in particolare a
come i membri di AMICE riportino le proprie attività;
l’ultima alle strategie.
La task force si dedica anche a redigere le pubblicazioni
annuali dell’associazione, come i fact&figure, l’annual
report, la newsletter distribuita quattro volte all’anno e
il sito Internet, aggiornato costantemente.
In aggiunta a ciò, al gruppo è richiesto di impostare e
sviluppare il programma del congresso che AMICE
organizza biennalmente per porre l’attenzione al settore
e alle tematiche di rilievo per i suoi membri.
L’evento, portato avanti di pari passo con il general
meeting dell’associazione, fornisce l’opportunità ai

membri e ai non membri di incontrarsi e scambiarsi
opinioni e punti di vista.
Quest’anno il congresso, dal titolo “Mutuality today:
sustainable values” avrà luogo a Genova dal 24 al 26
maggio e Reale Mutua, in quanto rappresentante ufficiale
del Paese che lo ospita, è molto attiva e impegnata in
primo piano nella sua organizzazione.
Per quanto riguarda la task force Solvency II, che fa
parte del working group “Economics&Finance” e che
Alessio Cazzola segue dai tempi di AISAM, essa ha come
obiettivo principale il presidio delle evoluzioni normative
che stanno conducendo alla definizione del nuovo
sistema di solvibilità denominato “Solvency II”.
In sintesi, la task force analizza i documenti in pubblica
consultazione e redige quelli di posizione; particolare
attenzione viene posta nei confronti dei temi peculiari
per il settore delle mutue, come ad esempio quello della
proporzionalità e delle semplificazioni per le piccole e
medie imprese; predispone analisi di carattere tecnico
al fine di suggerire metodologie semplificate o di
supportare le proprie posizioni in merito ad argomenti
specifici; discute, analizza e supporta durante gli studi di
impatto quantitativo (simulazioni quantitative in merito
all’impatto del nuovo sistema di solvibilità in termini
di capitale richiesto e capitale disponibile) e coordina
nei confronti dei principali attori coinvolti nel progetto
“Solvency II”: Commissione Europea, Ceiops, Cea.
Al momento le sue attività sono focalizzate sull’analisi
dei consultation paper prodotti dal Ceiops, i quali
contengono indicazioni di carattere tecnico in merito
alle implementing measure che rappresentano la
declinazione tecnica dei principi contenuti nella direttiva
relativa a Solvency II. La task force ha prodotto, e continua
a produrre, documenti di posizione in cui vengono
evidenziate le criticità rilevate nel consultation paper.
A breve il fulcro delle attività si sposterà sul QIS5 (quinto
studio di impatto quantitativo), che sarà condotto nel
periodo compreso tra agosto e novembre 2010.
Il gruppo di lavoro member to member è il luogo in cui
i membri si incontrano per trattare temi di rilevante
importanza per il loro lavoro quotidiano di assicuratori.
Il suo obiettivo è disporre e portare avanti differenti
network, accertandosi che ognuno organizzi almeno una
volta ogni due anni un seminario, una conferenza o un
equivalente, coinvolgendo il maggior numero possibile
di membri.
L’unità riassicurazione, di cui fa parte il collega Andrea
Carusi, si riunisce periodicamente per lo scambio e la
diffusione della conoscenza tecnica e manageriale fra
i responsabili degli uffici riassicurazione delle società
membre di AMICE; il principale lavoro della task force
è organizzare eventi e seminari rivolti agli specialisti del
settore, schedulati con cadenza biennale.
Nell’anno in cui non cade il seminario AMICE, la task force
porta la voce dell’associazione intervenendo al Meeting
Of Reinsurance Officials (M.O.R.O.), che è organizzato da
ICMIF (la federazione internazionale delle mutue e delle
cooperative).
L’ultimo seminario si è tenuto nell’aprile 2009 ad Atene:
durante il meeting, che ha riscosso buon successo e
partecipazione, sono stati affrontati vari temi di attualità
e rilevanza per l’industria riassicurativa.
I partecipanti di Reale Mutua ai gruppi di lavoro di AMICE
Il seminario Member to Member ad Atene, aprile 2009
aMice
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aMice
Per l’anno 2010 la task force ha in programma di
intervenire al M.O.R.O. che quest’anno si terrà a maggio
in Germania, a Wiesbaden. In quella sede AMICE porterà
un intervento volto ad approfondire il tema dei pool in
riassicurazione con l’obiettivo di presentare l’argomento
e stimolare una discussione fra i presenti.
Il prossimo seminario AMICE sulla riassicurazione è
previsto per maggio 2011 e si svolgerà a Budapest: la
task force comincerà a lavorare per l’organizzazione e la
preparazione del prossimo appuntamento subito dopo il
M.O.R.O. di quest’anno.
La task force sulla responsabilità sociale d’impresa, in cui
collaboro, tratta tematiche di interesse comune a tutte
le mutue europee e definisce concetti di responsabilità
sociale di impresa, in parallelo all’analisi dei bilanci
sociali e di tutte le iniziative ad essi relative.
Ad ogni incontro viene coinvolto uno specifico membro
per esporre un caso nazionale o un’attività aziendale di
organizzazione in campo sociale, sensibilizzando tutti
gli altri membri.
Quest’anno il gruppo di lavoro si è anche dedicato
alla redazione e analisi del questionario di
gradimento, inviato lo scorso autunno a tutti i membri
dell’associazione, una parte del quale era dedicata
proprio alla responsabilità sociale. La task force è
attualmente coinvolta nella definizione di presentazioni
e interventi per il congresso di Genova, che avrà una
sezione dedicata proprio all’ambito sociale.
Nel settembre 2009 il gruppo di lavoro motor claims
network, in cui è coinvolto il collega Paolo Donato,
ha organizzato a Niort, in Francia, un seminario dal
titolo “Reducing claims to improve results”, cui hanno
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partecipato circa trenta persone provenienti da otto
nazioni diverse.
In questo seminario, che ha raccolto buoni risultati di
gradimento, sono stati affrontati nella parte generale
i temi relativi agli sviluppi della normativa comunitaria
RCA, al regolamento Roma II sulla legge applicabile
per il risarcimento dei danni extracontrattuali, alla
gestione dei sinistri in prospettiva futura mediante
“automobili intelligenti” e cioè munite di connessioni
tramite black box a centrali operative delle compagnie
per l’assistenza immediata in caso di incidenti.
Nei quattro workshop, invece, sono stati affrontati i
temi della riduzione dei sinistri mediante l’opera di
prevenzione a riguardo del miglioramento delle strade,
della riduzione dei sinistri mediante l’intervento delle
assicurazioni sociali (per il quale Donato ha trattato
la parte relativa all’INAIL), della riduzione dei sinistri
mediante la corretta gestione dei casi di frode e
della riabilitazione del leso da parte della stessa
compagnia.
Dopo il seminario di Niort il gruppo si è poi riunito più volte
per impostare la realizzazione di un nuovo seminario
nel 2011 che con ogni probabilità sarà organizzato
insieme al gruppo della workers’ compensation su
temi comuni alle due task force ma ancora in fase di
definizione. La pianificazione delle attività di tutte le
task force è intensa anche per il 2010, anno che ci vedrà
protagonisti in AMICE per via del congresso.
Grazie a tutti i colleghi per contribuire a tenere alto il
nome Reale Mutua anche all’estero e rappresentare le
mutue di assicurazione in Europa con una voce univoca:
AMICE!
Paolo Donato, relatore al seminario di Niort, settembre 2009

i pRotagoniSti
Cani e gatti,
il pranzo è servito!
di Leo Giovannelli
A Monasterolo di Savigliano, nel cuore della provincia di
Cuneo, la terra generosa di frutti e mille prodotti agricoli
ha il privilegio di essere decorata da una delle più
belle cornici naturali, la catena delle Alpi dominate dal
Monviso.
Una fitta presenza di capannoni dimostra che nella
zona l’attività industriale ha la vocazione di sposarsi
con quella agricola tanto che si può parlare di un polo
nazionale (e anche internazionale) al quale fare riferimento
per il settore agroalimentare.
Ebbene, proprio in questo piccolo paese, a un
tiro di schioppo dalla nobile Savigliano, intorno
agli anni Sessanta nasce la ditta Monge la
cui storia ricalca quella di tante aziende italiane
fondate sulla compattezza della famiglia e
sulla testarda genialità del suo patriarca.
Sono ancora tutti in palla i protagonisti di
questa avventura; si sono distribuiti compiti
e ruoli e anche il mitico fondatore, Baldassarre
Monge, vigoroso come quando era giovane,
è ben lontano dall’avvicinarsi all’anzianità, essendo
nato appena nel 1934.
La nostra visita a questa bella realtà industriale è
stata favorita dagli agenti della Reale Mutua di Savigliano
i quali, alcuni anni or sono, non si limitarono a proporre
polizze e coperture assicurative ma portarono in
dote anche una brava e graziosa segretaria di nome Flavia,
della quale si sono dovuti privare quando lei ha fatto
breccia nel cuore di Domenico Monge. Domenico è figlio
di Baldassarre ed Emma e fratello maggiore di
Franca e Sandra. L’incontro
con Flavia
19

i pRotagoniSti
è stato felice e ora l’ex segretaria della Reale Mutua
di Savigliano appartiene al clan dei Monge al quale ha
aggiunto altri due membri, i due figli, una femmina e un
maschio. Oggi Flavia Monge si occupa delle faccende
muliebri e materne nonché della logistica dell’azienda,
non avendo perduto nulla delle sue originali caratteriste
di ottima organizzatrice. Come si vede, sono cambiate
le situazioni ma sono rimasti intatti i ricordi e la
simpatia per la Reale Mutua, insieme ovviamente ai
rapporti assicurativi.
Consideriamo un privilegio il fatto che Domenico Monge,
general manager dell’azienda, ci abbia riservato
una mezza giornata del suo prezioso tempo. L’incontro
è subito interrotto da una telefonata che viene dall’estero
e Domenico, con la spigliatezza di uno yankee, parla
con l’altro capo del mondo da dove lo stanno chiamando.
“Mi sono fatto da solo,” dichiara “girando in lungo
e in largo a conoscere realtà, concorrenti e mercati.
Ho imparato a cavarmela con le lingue e adesso abbiamo
anche inaugurato uno stabilimento
in Thailandia, che per noi è una zona strategica”.
Entrati in argomento è curioso come proprio
Domenico voglia dare il via alla chiacchierata
con un assioma pronunciato a
voce chiara e forte: “Questo tipo di azienda
è figlia di una società sprecona!”.
Come sarebbe a dire?
“Noi abbiamo anche un’azienda”, spiega
“dalla quale tutto il processo industriale
è scaturito: è un’azienda di allevamento
di polli. Negli anni Sessanta-Settanta era
iniziata la distribuzione e la vendita di polli
sezionati, tagliando cioè il petto, le cosce,
le ali e tutto questo generava scarti; scarti
che il mercato non assorbiva, essendo
cambiata la mentalità dei consumatori
20
che chiedevano sempre più cibi pronti, facili da cucinare.
È stato proprio per utilizzare questi scarti di pollo,
successivanente arricchiti da quelli di bovino e suino,
nonché tonno, che abbiamo pensato di destinarli con
mezzi nostri alla produzione di cibi per animali, in particolare
per cani e gatti.”
Siete stati gli unici a coltivare questa geniale idea?
“No”, risponde “siamo stati in due, entrambi della provincia
di Cuneo. Due aziende, poi diventate leader nazionali,
che fin dall’inizio avevano tuttavia diversificato
la produzione e il mercato: noi ci siamo specializzati
nei mangimi umidi, cioè le scatolette, mentre l’altra si
applicava in prevalenza ai mangimi secchi, le crocchette.
Pur operando in campi diversi non nascondo che ci
siamo sempre spiati e fatti concorrenza, ma la cosa
ha giovato a entrambi e ci ha in sostanza rafforzati. Da
qualche anno l’altra azienda si è trasferita in Puglia e le
nostre battaglie commerciali si svolgono oramai sugli
scaffali dei supermercati e nei vari punti vendita.”

Il settore dei mangimi non ha sofferto troppo della
crisi generale che ha investito l’economia. La Monge,
nell’ultimo anno, vanta un aumento delle vendite. Perché?
Perché si tratta di un’azienda di fascia media, che
si rivolge a consumatori (i consumatori sono gli acquirenti,
cioè i padroni degli animali, e non i destinatari,
vale a dire gli animali stessi) i quali tra le tante rinunce
imposte dal difficile momento
non contemplano quella
di condividerle con i nostri
amici animali. Anzi, alcune
indicazioni di marketing rilevano
come sia aumentato
il generale bisogno di affetto,
spesso ricercato anche attraverso gli
animali domestici che la nostra turbolenta
civiltà ha oramai elevato al rango
di familiari, figli o compagni amatissimi
e insostituibili.
Ci permettiamo a questo punto una domanda
provocatoria: “Ma a coloro che
non hanno animali in casa la ditta Monge
non può vendere niente?”
“Come no?”, si affretta a chiarire Domenico.
“A costoro possiamo vendere i galletti
nostrani, i petti di pollo, le faraone
a Natale, cioè tutto quello che alleviamo
nell’originaria azienda Pollo Monge, una
delle quattro società che compongono
il Gruppo Monge. Lasciatemi ricordare i
tempi eroici di quando mio papà partiva
in bicicletta per andare a vendere i polli a
Torino piazzandosi nelle vicinanze della
stazione. Una tradizione che è rimasta,
con riferimento alla nostra clientela ora costituita
solo da macellerie e punti vendita di prima qualità
che continuiamo a fornire, ovviamente non più con
la bici ma con i nostri camion.”
Torniamo ai mangimi e alla bella storia che ha generato
questa realtà industriale.
È sempre Domenico Monge che racconta: “L’attività è
nata esattamente nel 1963 quando mio papà conobbe
un celebre veterinario di Torino che gli suggerì di macinare
carcasse di pollo, inserirle in sacchetti di nylon,
annodarli e metterli a congelare. Era un procedimento
artigianale, laborioso e difficile soprattutto con riguardo
al processo del congelamento. Il passo successivo è
stato quello di mettere il prodotto, sempre con procedimento
manuale, dentro a lattine che facevamo realizzare
da un’azienda vicina e intanto andavamo sempre più
meccanizzandoci, passando dapprima all’utilizzo delle
i pRotagoniSti
lattine a strappo, quindi alle vaschette e via discorrendo.
Intorno al 1996 abbiamo dato inizio al procedimento
della cottura a forno del tritato, abbandonando il vecchio
sistema del bagnomaria e ci siamo sviluppati inseguendo
un mercato che aveva bisogno di prodotti pronti
per sopperire alla frenesia dei tempi e allo stress della
vita moderna. Ed ecco allora che sono nati i nostri paté
morbidi e cremosi dall’appetibilità
straordinaria, i
nuovi bocconcini nel pratico
formato da 800 grammi, i
nuovi paté Lechat e Special
Dog monoproteici e infine le
La famiglia Monge: Domenico e Baldassarre. In piedi: Sandra, Emma e Franca.
nuove buste Lechat da 100 grammi con i prelibati bocconcini
mignon in salsa gourmet.”
Come vi comportate al momento di scegliere un nuovo
prodotto in rapporto alla sua destinazione? Siete cioè
in grado di testarlo in laboratorio oppure avete animali
assaggiatori cui fare riferimento per conoscere il livello
di gradimento del nuovo cibo?
Domenico Monge sospira un po’ e tenta un risposta a
questa domanda che forse è impertinente.
“È molto difficile rispondere. Ovviamente abbiamo un
ottimo laboratorio nel quale si realizza appieno quello
che rappresenta il concetto della nostra mission
aziendale: la passione per la qualità. Qui si analizza la
genuinità delle materie prime, si dosano e controllano
le calorie, l’apporto proteico, si verifica insomma l’adeguamento
a tutti i necessari requisiti igienico-sanitari.
21

i pRotagoniSti
Lo specialista sviluppo commerciale Massimo Pintore, l’agente Massimo
Bazzan, Domenico Monge e l’agente Andrea Ambroggio
Ma non abbiamo, come del resto credo nessun altro,
animali assaggiatori. Il problema mette in risalto una
situazione quanto meno abnorme perché, in fin dei
conti, chi compera il cibo non lo mangia e chi lo mangia
non può esprimerne un giudizio. Ha però le capacità di
farsi capire e soltanto l’esperienza, fondata sulle reazioni
dell’animale, ci aiuta a trovare la strada giusta.”
E l’esperienza che cosa vi ha dimostrato?
“Che dei nostri due clienti, che sono appunto il cane e
il gatto, il cane mangia di tutto, come l’uomo. Il gatto
invece è un po’ come la donna, più sofisticato, più esigente.
Per il cibo del gatto, ad esempio, non usiamo le
frattaglie dei suini mentre per il cane usiamo frattaglie
avicole, bovine e suine.”
In Italia sono più numerosi i cani o più i gatti?
“È un bel pareggio. Sette milioni di cani e sette milioni
di gatti.”
Una volta realizzato il prodotto, sia in umido (scatolette,
sacchetti, vaschette) o a secco (crocchette) come riuscite
a imporlo sul mercato? Quali sono cioè i vostri
canali commerciali, gli strumenti di comunicazione e i
messaggi che inoltrate?
“È chiaro che la comunicazione televisiva e mediatica,
fatta con battages martellanti e suggestivi ha un grosso
peso in questo campo ma noi non possiamo competere
con le grandi multinazionali straniere che sono le vere
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protagoniste di questa veicolazione. Si pensi che due
di queste società occupano insieme il 50% del mercato
mondiale! Noi siamo su una sfera più bassa, anche
se posizionati al secondo posto sul podio nazionale. A
noi è concessa la possibilità di percorrere due canali
principali: il passaparola e il posizionamento privilegia

to negli espositori di vendita, posizionamento sul quale
occorrono forti investimenti e molta vigilanza. Per noi
il passaparola funziona bene ma ovviamente dobbiamo
sostenerlo con il supporto di una rete commerciale
che si occupi di distribuire il prodotto dovunque possibile,
soprattutto nei supermercati agroalimentari che
rappresentano il 70% del nostro fatturato. C’è in verità
un altro canale, che noi chiamiamo specializzato, rappresentato
dai negozi per cani e gatti, dai Brico, dalle
aziende agrarie e dai garden. Si tratta di un buon canale
per un’azienda come la nostra che può offrire al mercato
il miglior rapporto tra qualità e prezzo.”
Diamo adesso un po’ di numeri…
“All’interno di una superficie coperta di circa trentamila
metri quadrati noi produciamo giornalmente un milione
di lattine e quattrocentomila tra buste e vaschette.
Il totale dei dipendenti delle società che compongono il
Gruppo Monge è di 230 persone, affiancate da novanta
agenti. I clienti che serviamo sono cinquemila.”
i pRotagoniSti
23

i pRotagoniSti
Progetti immediati?
“Proprio oggi inizia la costruzione del nuovo mangimificio
per la produzione dei cibi secchi. Entriamo in concorrenza
con le grandi protagoniste del mercato ma il
settore consente maggiori guadagni.”
Avete facilità nel reperire manodopera?
“Direi di no, anche se tra i dipendenti si contano quattordici
nazionalità diverse!”
Qual è il vostro mercato geografico di riferimento?
“Naturalmente l’Italia, ma un 15% va all’esportazione,
destinata soprattutto ai paesi emergenti dove, in genere,
degli animali da cibo là non avanza niente perché si
mangia tutto.”
Senza disturbare quelli di “Scherzi a parte” possiamo
L’agenzia Reale Mutua di Savigliano
e gli agenti Massimo Bazzan e Andrea Ambroggio.
24
chiedervi qualche curioso aneddoto da raccontare ai
lettori a dimostrazione del gradimento dei vostri cibi?
“Ho già accennato allo stabilimento in Thailandia dove,
su nostra ricetta, vengono confezionati, lavorati a mano
e con metodo intensivo, cibi a base di tonno, pollo e
gamberetti. Proprio con riferimento a questo tipo di
prodotto abbiamo appena ricevuto telefonate da sei
persone diverse le quali ci segnalano che i gatti graffiano
le mani dei padroni perché costoro si attardano ad
aprire la scatoletta che evidentemente suscita un’eccezionale
golosità.”
Viene da ridere ma Domenico Monge giura che è vero.
Eh, i gatti (come le donne) valli a capire!

Un’epica impresa
marinara dopo il celebre
ammutinamento del Bounty
3.600 miglia a bordo di una scialuppa di sette metri
di Ottaviano D’Albertas
È la storia del Bounty o meglio di che cosa accadde
dopo il celebre ammutinamento.
Nel dicembre 1787 la nave Bounty, un tre alberi
mercantile modificato per il trasporto botanico e dotato
di cannoni di difesa, parte dall’Inghilterra alla volta di
Tahiti per una missione non propriamente umanitaria:
fare scorta dei frutti dell’albero del pane allo scopo
di trapiantarli e farli crescere nei Caraibi britannici,
come nutrimento a basso costo per gli schiavi delle
piantagioni. La nave è quindi attrezzata per accogliere
le piante a scapito dello spazio vivibile a bordo.
Il luogotenente Bligh, scelto per la spedizione, ha già
partecipato a diverse missioni importanti tra le quali
il terzo viaggio di James Cook. Bligh sceglie Fletcher
aVVentuRa
Christian come secondo, una personalità solare se
comparata a quella austera e collerica di Bligh. I due
hanno già navigato insieme e Bligh ha piena fiducia in
Christian. Buona parte dell’equipaggio viene reclutato
direttamente nelle prigioni britanniche.
La rotta prevista dal Bounty consiste nel passare da
capo Horn, recuperare i germogli a Tahiti e continuare
verso ovest, in direzione dei Carabi. Dopo circa trenta
giorni di vani tentativi di doppiare capo Horn in preda
alle consuete tempeste e alle brume ghiacciate, Bligh
si vede costretto a intraprendere la rotta più lunga
verso est, passando a sud dell’Australia per arrivare
dopo un viaggio estenuante di dieci mesi a Tahiti, il 26
ottobre 1788.
25

aVVentuRa
Il Bounty resta agli ormeggi sei mesi a Tahiti per
raccogliere le migliaia di germogli dell’albero del pane,
scopo della missione.
Dopo tanta pena, Tahiti appare come un paradiso per
l’equipaggio, che partecipa a grandi feste e accetta di
buon grado la compagnia di donne indigene svincolate
dai tabù sessuali del vecchio continente. I costumi
disinvolti dell’isola hanno sicuramente un impatto
notevole sull’equipaggio, abituato alle tradizioni
puritane anglosassoni. Fletcher Christian, ad esempio,
si fa tatuare la schiena secondo la moda tahitiana. La
rigida disciplina del Bounty viene quindi meno.
Quando il Bounty riparte da Tahiti, lasciandosi alle
spalle le mollezze della dolce vita, Bligh approfitta
dei ritrovati spazi angusti del veliero per ripristinare
la disciplina ferrea; si vengono così a generare i
primi attriti con l’equipaggio e con lo stesso Fletcher
Christian, che dopo ventiquattro giorni, aiutato da otto
uomini di equipaggio, si appropria della nave all’alba
del 28 aprile 1789.
Christian ammonisce Bligh: “Not a word, sir, or you’re
dead” (“Non una parola, signore, o è morto”).
Malgrado l’intensità del dramma nessuno viene ucciso
e infine Bligh e i suoi fedeli, ossia diciannove uomini in
tutto, vengono abbandonati su una scialuppa in mare
aperto a circa 1.300 miglia (2.100 chilometri) da Tahiti.
L’unica imbarcazione non intaccata dalla corrosione
marina a bordo del Bounty è una grande lancia a remi
non pontata, lunga sette metri e larga due, dotata
di vela aurica e alberetto prodiero. Le imbarcazioni
a bordo della Royal Navy non erano vere e proprie
scialuppe di salvataggio quanto piuttosto mezzi general
purpose, destinati a qualsiasi tipo si servizio. Questa fu
probabilmente la fortuna di Bligh.
Diciotto uomini, dei quarantadue d’equipaggio, scelgo-
26
no di imbarcarsi sulla lancia, più per evitare una sicura
impiccagione che per lealtà nei confronti del loro comandante.
Bligh riesce a imbarcare ben poche cose: quattro
sciabole da arrembaggio insieme a viveri e acqua per
quattro giorni, calibrati sul normale equipaggio della
lancia, dieci uomini.
Si aggiunga un inutile sestante difettoso per la
navigazione, una bussola, alcune tavole per calcolare
la longitudine e la latitudine, ma nessuna carta nautica.
Praticamente una condanna a morte.
Bligh mantiene lo stesso atteggiamento sprezzante e
dispotico anche a bordo della lancia.
Non ha stima dei suoi uomini perché sa che condividono
con lui la lancia per mera convenienza, mentre loro
biasimano nei loro pensieri il comandante perché
ritenuto la vera causa dell’ammutinamento.
Bligh è un mediocre comandante ma un fenomenale
navigatore e supplisce con la sua memoria alle carte
nautiche mancanti. Decide di far rotta in direzione di
Timor Est, il posto civilizzato più vicino.
Effettua provviste sull’isola vulcanica di Tofua, distante
trenta miglia dal luogo in cui sono stati abbandonati.
Qui li attende un’amara sorpresa.
In fase di approdo gli indigeni cannibali li attaccano
e con grande eroismo il quartiermastro John Norton
balza giù dalla barca e brandendo la sciabola si avventa
sugli indigeni che nel giro di pochi attimi piegano il suo
eroismo e lo uccidono. La lancia di Bligh, grazie al nobile
sacrificio di Norton, ha il tempo di girare la prua verso il
largo e di mettere a distanza di sicurezza le canoe degli
indigeni, buttando a mare diversi capi di vestiario che
gli indigeni si fermano a raccogliere incuriositi.
Per gran parte della navigazione il tempo si rivela
freddo e piovoso, circostanza che consente ai marinai
di fare un costante approvvigionamento di acqua e di

evitare di morire di sete, il rischio più frequente in caso
di naufragio.
Bligh sa che molte isole sono abitate da isolani dediti
al cannibalismo e per evitare rischi, dopo l’episodio di
Tofua, decide di non sbarcare più su alcuna spiaggia
salvo che per qualche fortunoso e fugace approdo su
isole o rocce ritenute disabitate, alla disperata ricerca
di qualche forma di cibo.
Bligh quotidianamente traccia sulla rudimentale carta
la posizione delle terre incontrate: Fiji, Yasawa, Vanua
Levu, Alewa Kalou e altre ancora. Alla fine del viaggio la
posizione delle isole si rileverà incredibilmente esatta.
Stremati, giungono alla fine in un’isola nei pressi della
barriera corallina australiana dove hanno modo di
rifocillarsi. Mancano ancora 1.300 miglia a Timor Est
aVVentuRa
che raggiungono dopo altre due settimane. Hanno
quindi percorso 3.618 miglia su una piccola barca aperta
in quarantasette giorni. Una delle più grandi imprese
marittime, un record imbattuto a tutt’oggi.
Bligh acquista uno schooner di undici metri per
ripartire quasi subito alla volta di Jakarta in Indonesia,
una navigazione di altre 1.800 miglia. Da lì, imbarcati
su navi olandesi, Bligh e i suoi uomini fanno ritorno
in Inghilterra nel marzo del 1790; sono trascorsi più di
due anni dalla partenza della spedizione.
Sette marinai muoiono di febbri tropicali tra Jakarta e
il rientro in Inghilterra e lo stesso Bligh si ammala di
malaria.
Il dispotico e irriducibile Bligh non si smentisce
nemmeno in Inghilterra, quando muove accuse di
negligenza e indisciplina persino nei confronti dei
marinai che lo hanno seguito nella lancia. Accuse
ribaltate da costoro che evidenziano il comportamento
dispotico del loro comandante.
Il tempo avrà ragione di questo grande navigatore
ma irriducibile despota: nel 1805 infatti, nominato
governatore del Nuovo Galles del Sud in Australia,
causa, con i suoi metodi autoritari, una rivolta che gli
costa la prigione prima e la rimozione dall’incarico poi.
La maggior parte degli ammutinati del Bounty non
ebbero una sorte migliore. I quattordici marinai che
restarono a Tahiti vennero catturati due anni dopo
l’ammutinamento dalla nave Pandora, espressamente
inviata alla loro ricerca dall’Inghilterra. La Pandora
fece naufragio e quattro ammutinati perirono nella
circostanza. Dei superstiti, tre vennero riconosciuti
colpevoli e inviati alla forca.
Fletcher Christian e gli altri si installarono sull’isola di
Pitcairn a 2.500 km a sud est di Tahiti.
Dopo tre anni di pacifica convivenza con gli indigeni,
una questione di attribuzione di donne polinesiane a
questo o a quel marinaio scatenò una gran gelosia tra
gli uomini polinesiani che organizzarono e misero in
atto l’uccisione di cinque marinai, tra i quali lo stesso
Christian.
Alla fine di ulteriori vicissitudini rimase vivo solo John
Adams che morì nel 1829 dopo aver vissuto per ben
trentanove anni nell’isola di Pitcairn, circondato da
quattordici bambini, tutti figli di ammutinati, ai quali
insegnò la religione grazie alla Bibbia recuperata dal
Bounty.
Oggi Pitcairn è un’isola britannica (per ironia della
sorte grazie alla nazionalità degli ammutinati) con
una popolazione di circa cinquanta persone, tutti
discendenti di Fletcher Christian e dei suoi compagni
di ammutinamento.
27

c.R.a.l.
Reale Mutua promossa
in serie B nel campionato
di curling
Un bel successo per una squadra nata tre anni fa
di Andrea Cerutti
Un anno memorabile il 2010. La squadra di curling del
C.R.A.L. Reale Mutua consegue, a tre anni e mezzo
dai suoi primi passi sul ghiaccio, la promozione al
campionato italiano di serie B. La compagine dello
skip Danilo Capriolo è riuscita nell’intento, mettendo
in fila squadre di Torino, Biella e Pinerolo che vi si
dedicano da molti più anni.
Non ci sono segreti dietro questo risultato, se
non la tenacia con cui i nostri atleti si allenano
settimanalmente a Pinerolo e la voglia di misurarsi
28
anche a livello internazionale.
In gennaio ci sono stati altri due eventi in cui la squadra
si è battuta strenuamente: il titolo piemontese in cui
i nostri ragazzi (per modo di dire vista l’età media)
si sono classificati al terzo posto e la trasferta ad
Ascona (Svizzera), che hanno consentito l’acquisizione
di una buona esperienza. In quest’ultima località si
è gareggiato su un impianto all’aperto, cosa che ha
fatto apprezzare il limite di ognuno rispetto al freddo.
Infatti gli svizzeri e i tedeschi presenti parevano più a

loro agio di noi mediterranei nell’affrontare la morsa
delle rigide temperature.
Nel mese di febbraio, inoltre, si è disputato il
campionato master over 50, dove la nostra squadra si
è classificata terza.
In giugno è prevista la partecipazione, dal 24 al 27, al
45° torneo estivo di Cortina d’Ampezzo che si terrà
alla presenza di quarantotto squadre nello stadio dove
ad aprile si disputano i campionati del mondo.
Da segnalare inoltre la convocazione a sorpresa di
uno dei nostri curler: l’atleta Mario Bologna è stato
selezionato per far parte della nazionale italiana
ai mondiali senior di curling, di Cheljabinsk, città
a duemila chilometri a est di Mosca, più vicino alla
Mongolia che a Trieste, dal 16 al 24 aprile 2010. La
nazionale italiana è inserita nel gruppo blu e avrà come
avversari le nazionali di Canada, Finlandia, Galles,
Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Svezia e Svizzera.
Storia
L’invenzione del gioco viene fatta risalire al XVI secolo in Scozia. In realtà il gioco doveva essere già
diffuso nel nord Europa se in due dipinti di Pieter Bruegel il Vecchio sono immortalati alcuni contadini
olandesi intenti a giocare sul ghiaccio con alcune pietre.
Il gioco
Il curling è giocato su un campo di ghiaccio da due squadre di quattro componenti ciascuna. Una
partita consiste in dieci mani. A ogni mano tutti i giocatori lanciano a turno due stones (rocce di
granito scozzese tonde dal diametro di 30 centimetri e altezza 11,4 che pesano circa 20 chilogrammi
ognuna); nella parte superiore ogni stone ha una maniglia mentre il fondo è concavo. Lo scopo è di
bocciare le stones avversarie e di piazzare le proprie vicino al tee (centro dei due bersagli disegnati sul
campo). I giocatori che non stanno lanciando effettuano lo sweeping, scopamento (o spazzolamento),
cercando di indirizzare la stone verso il punto appropriato spazzolando il ghiaccio davanti alla stone
in movimento con alcune scope: il calore generato dallo spazzolamento causa una diminuzione
dell’attrito e la traiettoria della pietra diventa più rettilinea. Lo spazzolamento può prolungare la
traiettoria fino a oltre tre metri. Dopo che entrambe le squadre hanno lanciato tutte le stones viene
determinato il punteggio: un punto per ogni stone che sia a una distanza minore dal tee rispetto alla
più vicina avversaria. Il curling è divenuto sport olimpico nel 1924 ai I giochi invernali di Chamonix-
Mont-Blanc e la disciplina restò olimpica fino alle olimpiadi del 1932 a Lake Placid. Poi per più di
cinquant’anni non venne praticata come sport olimpico fino ai XVIII giochi olimpici del 1998 a Nagano.
Attualmente il paese con il maggior numero di praticanti è il Canada.
La nazionale italiana ha esordito ufficialmente ai mondiali del 1973. L’anno successivo ha partecipato
al primo torneo riservato alle squadre europee, che nel 1975 divenne campionato europeo di curling.
L’esordio olimpico avvenne con l’edizione di Torino 2006.
c.R.a.l.
29

Reale Mutua Assicurazioni trionfa
al Campionato Italiano Assicuratori di Sci
di Franco Varesio
30
c.R.a.l.
I nostri ragazzi vincenti
Il sogno, più volte accarezzato negli ultimi anni e talvolta
sfuggito per un soffio, ora è diventato realtà: la squadra
di sci della Reale Mutua ha vinto la 42° edizione del
trofeo nazionale assicuratori tenutasi il 9 marzo 2010 al
Passo del Tonale (TN).
Questa vittoria ha un particolare valore perché, oltre a
essere la prima in assoluto, è maturata in un contesto
di elevata competizione esacerbato dall’aggregazione
di molte altre compagini aziendali.
La forte motivazione ci ha spinto a impostare un programma
mirato al raggiungimento di tale successo.
Gambe, testa e cuore sono gli elementi fondamentali di
tale programma.
Le gambe le abbiamo allenate nei corsi di sci agonistici
organizzati dal nostro C.R.A.L., dapprima a Claviere-
Monginevro e, da questa stagione, sulle nevi olimpiche
del Sestriere. Quattro lezioni di sci tra i pali del gigante
e poi la gara sociale a cui ha fatto seguito dallo scorso
anno il trittico di prove con la compartecipazione degli
atleti di Fondiaria SAI e Alleanza Toro per l’assegnazione
del trofeo piemontese.
La testa l’abbiamo impiegata creando elaborazioni sta-

tistiche sui risultati delle competizioni nazionali e regionali
alle quali partecipavamo con le altre compagnie
al fine di monitorare il posizionamento dei nostri atleti
nelle varie categorie.
Il cuore lo abbiamo messo sempre per dare il meglio di
noi stessi, anteponendo il valore del team rispetto agli
obiettivi personali.
Impegno, passione, ma anche tanto divertimento e goliardia
sono stati sempre presenti prima e dopo le competizioni.
La stagione agonistica di sci 2010 è stata davvero fantastica.
È iniziata il 13 febbraio con il nostro campionato
sociale al Sestriere dove, nella categoria dipendenti,
si sono confermati sul podio i tre atleti della direzione
broker con la vittoria assoluta di Alessandro Quaglia
su Andrea Cerutti e Franco Varesio. A seguire Pierluigi
Luciano, Paolo Giardino, Davide Raimondo, Luca Colombano,
Alessandro Cruto, Livio Bonassin, Lorenzo
Bossotto, Marco Chiappino, Claudia Gianotti, Piersandro
Monti, Corrado Porporato, Giuseppe Amodeo, Silvia
Martino, Marco Cauda, Nadia Raso, Giorgio Fassio e
Daniela Puttero.
Nei due sabati successivi si sono svolte le gare a Bardonecchia
e Sansicario organizzate rispettivamente
da Fondiaria SAI e Alleanza Toro. I nostri atleti hanno
conseguito importanti risultati confermandosi vincitori
del trofeo piemontese con 2.484 punti e distaccando di
misura i colleghi della Toro (2.407 punti) e quelli della
Fondiaria-SAI (2.112 punti). A livello di C.R.A.L., includendo
anche le categorie familiari e amici, è stato ancora
più netto il divario con Reale Mutua a dimostrazione
dell’allegro e numeroso seguito che le iniziative da
noi organizzate hanno riscosso.
Il clou della stagione è da sempre rappresentato dai
campionati nazionali di sci assicuratori dove, in una
sola gara di slalom gigante su due manche, si sfidano
le rappresentative di tutte le compagnie, ciascuna
rappresentata da dodici atleti tra agenti, dipendenti e
pensionati.
La rappresentativa del nostro C.R.A.L., formata da tre
agenti e nove dipendenti, dei quali due donne, è riuscita
a ottenere il più alto punteggio di sempre (808 punti),
conquistando la vittoria sulle altre rappresentative di
Fondiaria SAI (775 punti) e Milano Assicurazioni (692
punti). Alle loro spalle, nell’ordine, Alleanza Toro, UGF
Assicurazioni, Allianz, Vittoria Assicurazioni, Generali,
Navale Assicurazioni, Itas, Das ed Ergo Assicurazioni.
Ottime performance da parte di tutti e dodici gli atleti,
considerando che la nostra rappresentativa è stata anche
complessivamente la più veloce di tutte. Ciascuno
ha contribuito davvero con gambe, testa e cuore.
c.R.a.l.
31

c.R.a.l.
Vittoriose le gambe di Giovanni Cigogna (agente di
Verona Sud) e Roberto Vasconi (agente di Milano Papiniano)
che sono stati anche rispettivamente secondi
e terzi assoluti sugli oltre centotrenta atleti, molti dei
quali maestri di sci e/o classificati FISI. Grande vittoria
anche per Gianni Fantino (sistemi informativi - supporto
all’esercizio) e di Giovanni Mussone (agente di Biella)
che, pur da diverso tempo a digiuno dall’attività agonistica,
ha vinto con estrema lucidità tattica nella sua
categoria.
Straordinaria testa quella del team manager Pierluigi
Luciano (sistemi informativi - dati), coadiuvato dallo
scrivente Franco Varesio (direzione broker - contabilità
e sinistri) nella determinazione della composizione della
nostra squadra, classificati rispettivamente al quarto
e settimo posto.
Intrepido il cuore di Claudia Gianotti (specialista commerciale
area 1) e Silvia Martino (direzione danni - assistenza
alla vendita) che, sfidando il vento gelido (-18°
C), hanno gareggiato con la tutina da gara, declinando
l’invito delle concorrenti a vestirsi anche loro con una
più calda e confortevole tenuta personale, pur di essere
più aerodinamiche e contribuire con il secondo e settimo
tempo a portare maggiori punti per la squadra.
A completare la dozzina ecco i brillanti terzi posti di Andrea
Cerutti e Alessandro Quaglia (rispettivamente ge-
32
renti di Torino e Padova nella direzione broker), quarto
posto per Lorenzo Bossotto (direzione danni - grandine)
e settimo posto per Marco Chiappino (direzione danni -
grandi aziende ed estero).
Splendida la regia del C.R.A.L., con la segreteria gestita
da una brillante Nadia Raso e dai consiglieri Pierluigi
Luciano (attività sportive), Livio Bonassin (attività amatoriali)
e Andrea Cerutti (rapporti istituzionali), che hanno
magistralmente organizzato, come da alcuni anni a
questa parte, la stagione sciistica nonché la trasferta e
gli eventi correlati al trofeo.
Complimenti e felicitazioni sono pervenuti dai nostri
avversari sul campo. Ci è stato riconosciuto che, pur
non favoriti, abbiamo dimostrato in questa edizione una
concretezza, una determinazione e una simpatia tali da
strameritare la vittoria.
Il prossimo anno avremo i favori del pronostico nello
slalom gigante e saremo outsider nello sci di fondo.
Estendiamo sin d’ora l’invito a tutti gli agenti e i dipendenti
interessati a partecipare alle iniziative della
sezione sci e segnalare le proprie competenze nelle
due discipline sciistiche. Desideriamo infatti entrare
nell’albo d’oro anche nello sci di fondo dove quest’anno
abbiamo già ottenuto tre vittorie di categoria con Nadia
Raso, Angela Risolo e Lorenzo Bossotto.

L’agenzia di Ciriè
per i bambini del mondo
L’associazione Maria Madre della Provvidenza aiuta
i bimbi che vivono in condizioni molto precarie
di Sergio Albesano
La nostra agenzia di Cirié, gestita dagli agenti Giuseppe
Maccagno, Piercarlo Giacotto e Giovanni Ruo Bernucchio,
sponsorizza l’associazione Maria Madre della
Provvidenza, onlus nata nel 2001 con sede in corso Trapani
36 a Torino. Lo scopo dell’associazione è quello di
aiutare, attraverso una rete di oltre duecentocinquanta
volontari, i bambini che vivono in condizioni molto precarie
in alcuni paesi del terzo mondo, principalmente
in Africa ma anche in alcuni paesi europei e in Italia.
notizie
Si occupa quindi di adozioni a distanza e della realizzazione
di micro progetti, in collaborazione con enti
religiosi e O.N.G. locali. I progetti finora realizzati riguardano
l’Uganda, il Senegal, Haiti, la Georgia (C.S.I.)
e la Bosnia Herzegovina. Chi lo desidera può destinare
il 5 per 1000 dell’Irpef con la propria dichiarazione dei
redditi a questa associazione, indicando, oltre al nome
dell’associazione stessa, il suo numero di codice fiscale
che è 97571490016.
33

italiana aSSicuRazioni
In gara con se stessi!
Italiana celebra i quarantacinque collaboratori di agenzia
vincitori della gara Sogni & Bisogni 2009
di Ilaria Bournique
Il direttore commerciale e mercato Renato Profili
dà il benvenuto agli ospiti.
Si è tenuta il 9 marzo presso l’hotel Melià di Milano la
premiazione dei quarantacinque collaboratori di agenzia
vincitori della seconda edizione della gara Sogni &
Bisogni collaboratori. La campagna, iniziata ad aprile
e conclusasi a dicembre 2009, ha visto in gara quasi
trecento collaboratori, iscritti da più di cento agenzie.
Numeri che testimoniano il buon esito della prima edizione
e la sempre crescente partecipazione di agenti
e collaboratori alle iniziative lanciate dalla compagnia.
Anche per questa edizione il focus della giornata è stata
l’agenzia, considerata nel suo complesso come sommatoria
di competenze differenti in grado di integrarsi
perfettamente e raggiungere il proprio obiettivo: la
soddisfazione del cliente.
Questo lo spunto iniziale dell’intervento del direttore
34
Renato Profili e Marco Camandona annunciano la nuova avventura
dell’alpinista e la sponsorizzazione dell’evento da parte di Italiana.
commerciale e mercato Renato Profili, che ha aperto i
lavori di fronte a una platea gremita composta da collaboratori
e agenti.
Argomento principe della giornata è stata l’analisi del
contesto in cui sono oggi destinate a muoversi le agenzie,
un ambito sostanzialmente differente da quello che
caratterizzava il mercato in passato.
Cambia l’approccio del cliente all’assicurazione, che
adesso è sicuramente più attento e informato ma che
ancora non ha la piena consapevolezza delle proprie
esigenze. La percezione che le persone hanno dell’assicurazione
è lontana dall’essere considerata funzionale
ai propri progetti. Basti pensare che più del 60% dell’intermediato
nel mercato assicurativo fa riferimento a
quella che può essere definita la domanda obbligata di

Classifica Posizione Collaboratore Agenzia
Nazionale
Andromeda
Cassiopea
Cigno
Idra
Orsa
Pegaso
1 Angelo Benedetti Mansué cod. 338
2 Mario Mian Mansué cod. 338
3 Alberto Busti Verona Colombo cod. 361
4 Livio Ceresoli Gardone V.T. cod. 238
5 Gennaro Strino Napoli Fiorentini cod. 732
6 Sandro Sola Forlì cod. 418
7 Fabio Pannone Napoli Fiorentini cod. 732
8 Mario Sassara Tuscania cod. 624
9 Massimo Cocorullo Napoli Stendhal cod. 734
10 Roberto Grazi Chianciano Terme cod. 535
11 Mario Ranucci Tuscania cod. 624
12 Tibor Marcello Blum Milano Castello cod. 259
13 Massimo Balzani Tuscania cod. 624
14 Giorgio Pastarini Parma Ducale cod. 425
15 Tomaso Orcese Milano Castello cod. 259
1 Franco Tiné Rimini cod. D67
2 Renzo Bruzzi Modena cod. D83
3 Andrea Mazza Riccione cod. D20
4 Concetto Longo Agrigento cod. H86
5 Giovanni La Porta Agrigento cod. H86
1 Stefano Ladu Milano Medaglie d'oro cod. 260
2 Marco Salvatori Tuscania cod. 624
3 Lucia Tizi Tuscania cod. 624
4 Luisa Bocchini Tuscania cod. 624
5 Andrea Baleani Tuscania cod. 624
1 Roberta Masci Avezzano/Sulmona cod. 604
2 Annarosa Massaiu Oristano cod. 811
3 Massimo Carnazza Siracusa cod. 848
4 Maria Maggiore Viareggio cod. 539
5 Sonia Ramonda Cuneo cod. 148
1 Michele Garini Cremona Porta Venezia cod. 229
2 Roberta Gaiba Imola cod. 401
3 Andrea Stefani Imola cod. 401
4 Raffaele Alessandro Simone Bisceglie cod. 755
5 Lorena Bazzani Mantova Chiassi cod. 252
1 Paolo Giardina Floridia cod. H68
2 Fabrizio Poletti Vercelli cod. 168
3 Lorenzo Maccarini Bologna cod. D89
4 Francesca Alescio Floridia cod. H68
5 Angelo Mannone Trapani cod. 851
1 Giorgio Fiore Marina Gioiosa cod. F63
2 Andrea Ceccato Cittadella cod. B57
3 David Bianchini Lucca Garibaldi cod. 520
4 Paolino Pirina Olbia cod. 809
5 Enrico Palazzi Mesola cod. D27
italiana aSSicuRazioni
35

italiana aSSicuRazioni
copertura assicurativa (RCA , RCG, cauzioni, etc.).
Occorre sviluppare la cultura assicurativa nei clienti e far
comprendere quanto l’assicurazione possa essere funzionale
alla realizzazione del progetto di vita delle persone.
È a questo punto che diviene fondamentale il ruolo di
agenti e collaboratori, che smettono i panni di venditori
per indossare quelli di consulenti, di partner del cliente,
modificando innanzi tutto il modo di comunicare e di
gestire le relazioni con la clientela.
Tutto questo richiede necessariamente un cambiamento
sia strutturale sia sostanziale. Continua e si intensifica,
quindi, il progetto di evoluzione del modello di business.
Per essere partner occorre essere prima di tutto leali e
trasparenti. Per puntare e raggiungere grandi risultati
è necessario lavorare tutti per lo stesso obiettivo. È un
processo lungo e complesso che va studiato nel dettaglio;
bisogna impegnarsi e studiare le mosse giuste per
scalare la montagna del successo!
Questi i concetti che sono stati spiegati durante la prima
parte dei lavori che hanno poi accompagnato in sala
l’ospite della giornata, il testimonial per eccellenza delle
imprese impossibili: l’alpinista Marco Camandona.
Egli, alpinista professionista, ha fatto il suo ingresso in
sala tra lo stupore e la curiosità generale e ha piacevolmente
intrattenuto gli ospiti con immagini e racconti.
Direzione, agenti e collaboratori posano con Marco Camandona per una fotografia ricordo.
36
Attraverso la sua esperienza ha descritto le tappe fondamentali
della preparazione di un atleta. Preparazione
che non si limita al solo lato fisico, ma che si spinge
fino a un allenamento mentale. Immagini mozzafiato e
un video emozionante hanno reso la sua testimonianza
molto partecipativa, suscitando nei presenti numerose
domande e curiosità che hanno trovato puntuale risposta.
Durante la giornata, inoltre, Renato Profili e Marco
Camandona hanno colto l’occasione per dare in anteprima
una comunicazione ufficiale: Italiana, in qualità
di sponsor, accompagnerà Camandona nella sua prossima
spedizione. L’alpinista valdostano, infatti, in primavera
scalerà l’Everest con i colleghi Abele Blanc e
Silvio Mondinelli, affrontando la salita dalla parte nord,
quella del versante tibetano. E Italiana ci sarà.
La giornata si è quindi conclusa con l’ormai tradizionale
premiazione. I vincitori sono stati chiamati sul palco
accompagnati dai propri agenti per ritirare il premio.
Parole di elogio e riconoscimento sono state spese sia
dai premiati sia dai loro accompagnatori, testimonianza
del profondo rispetto e della reciproca stima che anima
il lavoro d’agenzia.
Complimenti ai vincitori e appuntamento alla nuova
edizione 2010!

Amministrare un evento!
L’agenzia Manzoni Assicuratori di Milano
sponsor dell’Associazione amministratori stabili
di Ilaria Bournique
Il 28 gennaio scorso, nell’elegante cornice dell’hotel Principe
di Savoia di Milano, l’Associazione degli amministratori
di stabili di Milano ha organizzato la seconda edizione
del premio Polis Anaci - gruppo Faita, il prestigioso riconoscimento
all’attività professionale dell’amministratore
di condominio. La manifestazione è stata molto pubblicizzata,
con ampio eco nel mondo immobiliare, e ha visto
l’intervento di numerose personalità politiche.
La Manzoni Assicuratori, agenzia storica Italiana Assicurazioni
di Milano, è stata tra gli sponsor gold
dell’evento, con l’assegnazione di un corner espositivo
di dimensioni interessanti. Se da un lato l’evento
ha rappresentato un momento di diffusione e consolidamento
del marchio, grazie anche alla presenza di
numerosi gadget e brochure Italiana, dall’altro è stato
sicuramente un’importante occasione di interscambio
informativo tra sponsor e ospiti. Numerosi, infatti, sono
italiana aSSicuRazioni
stati i presenti che si sono trattenuti allo stand per conversare
di coperture e specificità di settore con Luca
Manzoni, agente Italiana. L’agenzia, che vanta alcuni
decenni di collaborazione con la compagnia, ha puntato
molto su questa iniziativa, intravedendone le implicazioni
positive in termini sia di immagine sia di contatto.
Previsione che è stata comprovata dai fatti.
37

italiana aSSicuRazioni
Villa san Carlo Borromeo
ospita il sesto forum
L’appuntamento ha chiuso il secondo
ciclo tematico iniziato nel 2008
di Giacomo Longoni
Dal 10 al 12 marzo nella splendida cornice di villa
san Carlo Borromeo si è svolto il 6° forum di Italiana
Assicurazioni.
Terzo appuntamento che chiude il secondo ciclo tematico
iniziato nel 2008 e che ha visto succedersi al tavolo
dei relatori personaggi del calibro di Gianpaolo Fabris,
Giuseppe Turchetti, Massimiliano Bertucci, Massimo
Fabbro in occasione del IV forum; Francesco Alberoni,
Maurizio Mancuso e Matteo Motterlini nel V forum; Carlo
Adelio Galimberti, Sergio Mancuso, Maurizio Mancuso,
Paola Domenichini, Mauro Magatti, Luigino Bruni e
Giuseppe De Rita nel corso di questa VI edizione.
38
Quello reso dai relatori in questo triennio, insieme
all’immancabile apporto degli agenti che hanno di volta
in volta partecipato ai lavori e a quello della sede,
è stato un contributo che ha permesso di rileggere,
interpretare e comprendere, sotto le più diverse angolazioni
neurosociologiche, comunicazionali, sistemiche,
storiche e non ultimo filosofiche le logiche dei
processi decisionali di acquisto, i modelli emergenti di
comunicazione, le motivazioni che orientano le scelte
della clientela, la propensione alla spesa assicurativa,
la strategia sul come migliorare, facendo emergere la
sensibilità professionale degli agenti maturata in anni

di presenza sul territorio a fianco del cliente.
Tra le novità di questa edizione la trattazione e l’approfondimento
della funzione sociale dell’assicurazione,
la riformulazione del linguaggio assicurativo,
la testimonianza di un nostro cliente sull’importanza
della garanzia IP, l’opinione di giovani non assicurati
con la nostra compagnia e riflessioni portate da professionisti
di altissimo livello che hanno offerto ai partecipanti
l’opportunità di uscire da un’ottica professionale
per osservare l’assicurazione anche attraverso
l’arte, il cinema e la percezione che i giovani hanno
del rapporto tra progettualità e assicurazione. Il tema
è stato anche proposto da un’angolatura sociologica
attraverso l’elaborazione di concetti quali “La felicità
nella società del rischio”, “L’economia della società e
delle relazioni” e “Lo scenario della popolazione Italiana
nel momento attuale”.
Per la prima volta hanno partecipato le seguenti agenzie
Alba 132 con Roberto Fra
Albenga 13X con Francesco Maurizio
Arezzo Guido Monaco 503 con Massimo Uncini
Dalmine 231 con Tiziano Ogliari e Pietro Zecca
Ivrea 42X con Duilio Mattioda
Lecco Panzeri 23X con Gianfranco Panzeri
italiana aSSicuRazioni
Quest’anno, anche in ragione dell’intervenuta fusione
per incorporazione di Piemontese, sono state invitate al
forum le prime ventiquattro (venti di Italiana e quattro
di Piemontese) agenzie del 2009 valutate in base al miglior
mix di fattori tra la composizione del portafoglio,
lo sviluppo nei rami elementari, la produzione vita, la
redditività pluriennale e la dimensione.
I lavori sono stati condotti dal direttore generale Sergio
Finesso e il contributo della sede è stato portato da
Renato Profili e Alberto Boidi per la direzione commerciale
e mercato; Filippo Valle per la direzione tecnica e
canali alternativi, Federico Montemezzo, Davide Parodi
e Roberto Gallo per la direzione tecnica rami elementari
e vita; Antonio Pulejo per la direzione auto; Rinaldo
Oddenino per la direzione sinistri di gruppo.
Le sessioni di lavoro sono state caratterizzate da un intenso
confronto sollecitato, di volta in volta, dagli inter-
Roma X68 con Orlando Mattei, Alessandro Piconese e Claudio Veraldi
Sesto Fiorentino 432 con Alessandro Giovanardi
Vinovo 99X con Paolo Cesaro e Raffaele Melis
Per la seconda volta hanno partecipato le seguenti agenzie
Bisceglie 755 con Giuseppe Di Luzio
Torino Montecuccoli 160 con Rosanna Fiorentino
Torino Ruffini 166 con Fabrizio Zanetti
Per la quarta volta ha partecipato l’agenzia
Milano Castello 259 con Renato Siberna
Per la quinta volta hanno partecipato le seguenti agenzie
Cremona Porta Venezia 229 con Luca Buonaventura
Forlì 418 con Gian Marco Lotti
Prato Filicaia 530 con Gabriele Bigagli, Mirko Landi e Maurizio Mariotti
Ravenna San Vitale 432 con Gianfranco Santini e Massimo Tirelli
Verona Oberdan 359 con Alfonso Coltro e Simone Coltro
Per la sesta volta hanno partecipato le seguenti agenzie
Mansuè 338 con Francesco Carpenè
Modena Diamante 422 con Paolo Rolli
Parma Ducale 425 con Maurizio Paterno e Leonardo Pinetti
Tuscania 624 con Giovanni Fioravanti e Stefano Flemma
Verona Colombo 361 con Fernando Chesini e Massimiliano Chesini
39

italiana aSSicuRazioni
Sergio Finesso, direttore generale di Italiana Assicurazioni.
venti di illustri studiosi e accademici.
Delle relazioni svolte e dell’intenso dibattito che ha animato
questo forum, in attesa di realizzare la consueta
pubblicazione, tratteggiamo di seguito i temi approfonditi,
accompagnati da alcuni spunti di sintesi.
Carlo Adelio Galimberti, critico d’arte e professore
all’accademia di Brera, ha sviluppato gli interventi “Arte
e assicurazioni” e “Funzione sociale dell’assicurazione”,
offrendo, attraverso un ventaglio di testimonianze
storiche e artistiche, quella che già storicamente
era la percezione dell’assicurazione e della sua funzione
sociale. Sia solo detto, a titolo di esempio, della
figura dell’actuarius, impressa sulla Colonna Traiana,
e ancora delle forme primordiali di assicurazione già
rintracciabili nell’antico Egitto e rappresentate dal prelievo
di una porzione di paga sufficiente a soddisfare
quell’esigenza di tutela, in forma collettiva, contro gli
eventi funesti attinenti la vita umana ovvero assicurare
una provvista finanziaria ai familiari per la sepoltura del
defunto, ma anche assicurare alla vedova e agli orfani
un apporto economico. Tra i punti toccati meritano
menzione anche le prime rappresentazioni di alcuni degli
istituti tipicamente assicurativi quali la franchigia, il
40
rischio e la diaria in uso nelle relazioni contrattuali che
legavano artista e committente. Altrettanto meritevole
di citazione è stato poi lo spaccato sulle tavole di mortalità
di Halley, chiave di volta per le assicurazioni sulla
vita, redatte dall’astronomo nel ‘600.
Sergio Mancuso, sociologo e dal 2007 partner di Ambrosetti,
è intervenuto buona parte di questa tre giorni
di lavori dapprima in tandem con il professor Galimberti
riconducendo all’oggi le rappresentazioni assicurative
incontrate lungo il percorso storico e alimentando un
ricco dibattito sul come rendere riconoscibile e comunicare
in modo efficace la funzione sociale dell’assicurazione.
Particolare attenzione è stata poi riservata al
tema della progettualità e alla necessità di “pensare al
futuro perché è lì, bene o male, che passeremo la più
parte del nostro tempo”. Il Professore è poi intervenuto
commentando il messaggio del ruolo delle assicurazioni
attraverso il cinema e sollecitando riflessioni sulla
testimonianza di un nostro cliente intorno all’importanza
della garanzia IP e alla relazione con il proprio agente
di fiducia. Un frangente, quello della testimonianza
resa dal nostro cliente, di una forte umanità che ha focalizzato
il dibattito sulla funzione sociale dell’assicurazione
e sul ruolo determinante dell’agente.
Vincente è emersa essere stata la relazione umana e di
fiducia consolidatasi tra agente e cliente, laddove ancora
oggi il rischio di una percezione sfalsata da parte dei
non addetti ai lavori di quello che è il ruolo dello Stato
nel contenere le conseguenze di un infortunio è ancora
ampio e diffuso. Il tema non ha mancato di sollecitare
un ventaglio di riflessioni sui meccanismi mentali dei
clienti prima e dopo il sinistro. È ancora forte a livello
collettivo la percezione dell’assicurazione come un costo
nudo e crudo, una spesa addirittura eliminabile, che
però si sostanzia in un beneficio economico, altrimenti
inarrivabile, al momento del sinistro; un beneficio che
dovrebbe fare riflettere sull’opportunità di abbandonare
una visione ancora troppo fatalista della vita a vantaggio
di una maggiore propositività progettuale.
Paola Domenichini, consulente per Ambrosetti, specializzata
in comunicazione e marketing sociale e politico,
è intervenuta sul tema “Giovani, futuro e assicurazioni”,
presentando i risultati di una ricerca condotta appositamente
per Italiana su un campione di seicento ragazzi
di età compresa tra i diciassette e i trentaquattro anni.
Tra le curiosità emerse, il fatto che la progettualità sia
letta dalla più parte degli intervistati come un compromesso
appartenente al mondo degli adulti, mentre si
confermano il lavoro e gli affetti i principali obiettivi di
ogni intervistato. Tra le criticità, preoccupante è invece
il persistere di una crescente incertezza verso il doma-

Carlo Adelio Galimberti sviluppa gli interventi “Arte e assicurazione”
e “la funzione sociale dell’assicurazione”
Sergio Mancuso interviene sul tema “Cinema e assicurazioni”
Paola Domenichini, insieme al professor Maurizio Mancuso, affronta il
tema “Giovani, futuro e assicurazioni”
Mauro Magatti in “La felicità nella società del rischio”
italiana aSSicuRazioni
ni, accompagnata da una crescente consapevolezza dei
giovani di quanto l’odierna società, non fornendo più
modelli di riferimento, ne penalizzi il futuro.
La presentazione della ricerca ha trovato poi ulteriore
voce nell’intervento di Mauro Magatti, professore di istituzioni
di sociologia, sociologia dei fenomeni collettivi
e analisi e istituzioni del capitalismo contemporaneo,
che ha approfondito il tema de “La felicità nella società
del rischio”, sollecitando una serie di riflessioni, in
particolare sulla relazione intercorrente tra i giovani,
il futuro e l’attuale crisi. Particolare attenzione è stata
poi dedicata a come quella dei giovani sembri oggi
una vita a progetto, dove i punti di riferimento un tempo
stabili sono venuti meno, delegittimando in un’aura di
crisi e affanni una visione di lungo termine, a favore di
una vita spezzettata, fatta dal susseguirsi continuo di
accadimenti.
Luigino Bruni, professore associato di economia politica
presso la facoltà di economia all’università di Milano-Bicocca,
ha invece analizzato il tema de “L’economia della
felicità e delle relazioni”. L’accento è stato posto su come
oggi sia effettivamente in crisi la percezione soggettiva
del benessere e come questa crisi sia anche figlia di una
carente, per non dire assente, educazione al consumo.
Va da sé infatti che una corretta educazione al consumo
consente un approccio maturo al risparmio nella sua più
classica ed elementare accezione di “rinuncia a un consumo
immediato per un consumo futuro”.
Maurizio Mancuso, filosofo, responsabile dell’area marketing,
comunicazione e identity di The European house-Ambrosetti,
è intervenuto lungo tutta la tre giorni di
lavori affiancando nel commento dei dati Paola Domenichini,
moderando l’intervento del professor Bruni e alimentando
il dibattito con i partecipanti intorno al ruolo
sociale dell’assicurazione e alla sfida educativa che ci
attende, anche sulla scorta delle riflessioni di volta in
volta sollecitate dagli interventi degli ospiti.
Giuseppe De Rita, sociologo e presidente del Censis, ha
affrontato l’ampio tema de “Lo scenario della popolazione
Italiana nel momento attuale”. Attraverso un articolato
excursus storico ha permesso di comprendere
e dibattere quella che è l’attuale dimensione soggettuale
dell’individuo, la prossima fine di un ciclo iniziato
negli anni ‘70, le scelte comportamentali del singolo,
la disgregazione giovanile, la necessità di imparare a
tradurre le emozioni in sentimenti e i sentimenti in valori,
il ritorno alla sfera collettiva, la sicurezza naturale
nell’organizzazione sociale. Il dibattito ha poi alimentato
una serie di riflessioni sul ripensamento complessivo
del ruolo sistemico delle assicurazioni, sulla riscoperta
della dimensione territoriale economica e sulla neces-
41

italiana aSSicuRazioni
Luigino Bruni con “L’economia della felicità e delle relazioni” chiude
gli interventi della seconda giornata
sità di formare, sempre sul territorio, i nostri clienti,
soprattutto alla luce del dato secondo il quale solo il 4%
degli italiani affronterebbe il bisogno sociale con l’assicurazione.
Proprio su quest’ultimo punto una digressione
di De Rita ha spiegato come i perché di questa
resistenza verso l’assicurazione non risiedano in una
sfiducia nel tecnicismo e nella solidità delle assicurazioni,
ma vadano piuttosto ricercati in quella propensione
dell’individuo a pensare solo a se stesso, ancor più
quando accompagnata da una mancanza della prospettiva
del futuro. In altre parole il mondo privato sarebbe
connotato da una soggettività vuota, da una profonda
mediocrità, propri di chi vive alla giornata senza un minimo
di progettualità. Contraltare a questo svuotamento
diffuso, figlio anche della crisi, è però il progressivo
ritorno ai quei meccanismi protettivi, propri della coesione
sociale, da sempre rappresentati dalla casa, dal
Un momento dello spettacolo del 10 marzo 2010
Giuseppe De Rita con “Lo scenario della popolazione italiana nel
momento attuale” chiude il sesto forum di Italiana
risparmio familiare e, non ultimo, da una rivalutazione
del concetto di sicurezza. La grande partecipazione e
l’interesse manifestato verso i temi trattati hanno coronato
la chiusura del secondo ciclo, confermando una
volta di più l’importanza del forum come preziosa fonte
di stimoli e riflessioni sulla nostra attività.
Al termine dei lavori il direttore generale ha sottolineato
l’intenso confronto e la tangibile propensione a
esplorare gli aspetti evolutivi del nostro lavoro e della
relazione con il cliente e quanto il contributo di riflessione
offerto dagli ospiti e dai partecipanti al forum ci
aiuti a comprendere meglio l’universo socio-economico
con il quale ci troviamo quotidianamente a operare.
Doveroso, infine, è un sentito ringraziamento a tutti gli
agenti che hanno potuto prendere parte al forum, oltre
che per aver interrotto per tre giorni le loro attività per
la partecipazione e il contributo dato.
In scena la versione in pillole del celebre musical “My fair lady”

Online la nuova Intranet
L’intervento non consiste solo in un make-up più razionale
e gradevole: tecnologia e nuove funzionalità rendono
più facile e immediata la consultazione
a cura dei sistemi informativi di Italiana - ufficio architettura tecnica
Da pochi giorni Italiana ha voluto rinnovare e innovare la
propria Intranet aziendale dotandosi di uno strumento
evoluto, adatto a supportare nuovi contenuti e tecnologie
che stanno sempre più prendendo piede nel mondo
delle pubblicazioni web.
La nuova Intranet è scritta con codice che aderisce al
nuovo standard mondiale W3C di pubblicazione dei contenuti;
questo fa sì che sia consultabile con i browser
più diffusi per computer presenti in circolazione spingendosi
fino ai browser embedded dei palmari/cellulari
(Blackberry, iPhone, ecc.).
Il nuovo linguaggio di scrittura del codice contenuto nelle
pagine è più facile da leggere e aggiornare dagli sviluppatori;
gli utenti godranno di pagine più responsive e contenuti
di testo adattabili alle proprie condizioni di lettura
italiana aSSicuRazioni
grazie alla possibilità di ingrandire o rimpicciolire i caratteri
a piacimento con semplici combinazioni di tasti.
La tecnologia tableless con cui è stata realizzata la
nuova Intranet la rende inoltre fruibile a utenti con menomazioni
visive, che attraverso software di lettura potrebbero
comunque ascoltarne il contenuto.
Prendendo spunto da questo upgrade tecnologico e grafico
si è colta l’occasione per razionalizzare anche i contenuti,
riposizionando alcuni collegamenti alle pagine o
ai servizi in base all’esperienza maturata nel tempo.
A supporto del cambiamento è stata aggiornata la mappa
del sito in modo da facilitare gli utenti nel ritrovare contenuti
oggetto di riorganizzazione. In evidenza in colore rosso
le sezioni rivolte alla rete agenziale e in nero le sezioni
principalmente indirizzate ai dipendenti delle sedi.
43

italiana aSSicuRazioni
Il sito Internet
in continua evoluzione
Con due questionari la sezione “Parlaci di te”
si arricchisce di nuove funzionalità
di Francesco Lo Turco
Un sito Internet sempre più customer oriented necessita
cambiamenti evolutivi costanti ed efficaci. È per
questo motivo che il sito di Italiana Assicurazioni è in
continua trasformazione con l’obiettivo di fornire una
comunicazione sempre più precisa e interessante.
Il focus sul nostro pay off “Parlaci di te” viene così
rafforzato con ulteriori strumenti che consentono ai
visitatori sia di esprimere le loro opinioni e approfondire
tematiche assicurative, sia di conoscere il proprio
profilo di consumatore.
Per rinvigorire questo
dialogo tra compagnia,
cliente e agenzie sono
stati quindi realizzati
cinque questionari, di
cui quattro raccolti nella
sezione “Parlaci di te”,
mentre uno, “Scopri i
tuoi bisogni assicurati-
44
vi”, accessibile dalla home page.
Ciascun questionario persegue obiettivi che differiscono
non solo per la grafica e l’animazione, ma anche
per le tematiche affrontate e gli argomenti discussi.
Gli utenti vengono aiutati a conoscere meglio i propri
desideri, aspettative e caratteristiche comportamentali
con il questionario “Scopri chi sei”.
Vengono invece esplorate le qualità che dovrebbe
avere la compagnia assicurativa ideale e l’opinione
che hanno di Italiana,
compilando “Come immagini
la tua compagnia
ideale” e “Come vedi Italiana”.
Questi ultimi due
sono accessibili anche
da una sezione creata
ad hoc “I nostri clienti
dicono di noi”, presente
in home page, che ospi-

ta una raccolta di interviste
e testimonianze effettuate a
clienti della compagnia.
Nella sezione “Parlaci di
te” possiamo trovare anche
“Misura la tua sensibilità al
bisogno assicurativo”, che
si prefigge di guidare i visitatori
per scoprire in che
misura e per quali aree tematiche
siano maggiormente
sensibili.
Il quinto questionario, “Scopri
i tuoi bisogni assicurativi”,
disponibile direttamente dalla home page, consente
sia la navigazione libera sia quella guidata per la
scelta dei bisogni assicurativi.
Questi ultimi sono stati classificati secondo il seguente
grado di importanza: da cinque stelle per quelli fondamentali
a due stelle per quelli meno indispensabili.
Il navigatore può selezionare i bisogni da lui ritenuti
più importanti o quelli non ancora conosciuti e proseguire
nella compilazione per scoprire le molteplici
soluzioni di Italiana.
“Scopri i tuoi bisogni assicurativi” ha un duplice
obiettivo: contribuire a creare una maggiore consapevolezza
negli utenti sui loro bisogni assicurativi e
indirizzarli verso le agenzie per una consulenza personalizzata
e approfondita.
Tecnologia applicata a domande puntuali e precise,
volte a un’analisi completa del bisogno assicurativo,
rendono il loro svolgimento facile, divertente e con
una fruibilità elevata anche per gli utenti di Internet
meno esperti.
italiana aSSicuRazioni
45

italiana aSSicuRazioni
Pallapugno, uno sport
radicato nelle tradizioni locali
ma con campioni nazionali
La squadra Virtus Langhe di Alba
si appresta a cominciare il campionato italiano
con grandi aspettative
di Francesco Lo Turco
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L’agenzia G.S. di Giovanni Gallo e Massimo Sciolla di
Alba nasconde tra le sue fila uno dei dirigenti più importanti
di una squadra di uno sport tanto interessante
quanto ancora poco conosciuto. È infatti Giovanni Gallo
che ci ha fatto conoscere la squadra di pallapugno Virtus
Langhe, di cui è vicepresidente.
Martedì 15 dicembre 2009 presso la cantina Conterno
e Fantino di Monforte d’Alba la Virtus Langhe ha presentato
la nuova squadra che parteciperà al prossimo
campionato della massima serie di pallapugno.
L’obiettivo del presidente Domenico Adriano e del capitano
Roberto Corino è di riportare a Dogliani il tricolore.
La Virtus Langhe si appresta infatti per il quinto anno
consecutivo a partecipare al massimo campionato di
questo sport. È una società che, pur partecipando al
campionato di serie A, è organizzata su base volontaria,
con gli stessi dirigenti che lavorano a titolo gratuito.
L’impegno e i sacrifici dei dirigenti, gente che ama il
balon e che contribuisce a mantenere e consolidare
la tradizione di uno sport che è parte integrante della
cultura contadina della Langa, è stato ampiamente ripagato
dai successi che la squadra della Virtus ha ottenuto
sul campo negli ultimi anni.
Promozione alla A nel 2005 con Luca Dogliotti, quinto
posto con Bellanti-Giampaolo nel 2006; trionfo con
la conquista dello scudetto e della coppa Italia nella
stagione 2007 con Roberto Corino e Michele Giampaolo
e un ottimo quinto posto nella scorsa stagione con
Il capitano Roberto Corino.

Battitore
Spalla
Terzino al muro
Terzino al largo
Riserva
Massaggiatore Aldo Donnini
Roberto Corino, età 29
(quattro volte campione del mondo)
Galliano-Giampaolo.
Per il 2009 la Virtus Langhe ha costruito la sua squadra
puntando su giovani talenti emersi prepotentemente
nella stagione scorsa affiancandoli a Michele Giampaolo,
sicuramente la più tecnica e forte spalla attualmente
in attività, vincitore di quattro scudetti nella
massima serie.
Il risultato ottenuto è stato un meritevole 3° posto.
Per il 2010 la Virtus Langhe, dopo lunghe e difficili trattative,
è riuscita a ingaggiare il giocatore, che è stato
Alberto Muratore, età 32
(ex battitore e due volte campione della serie B)
italiana aSSicuRazioni
Gianni Rigo, età 37
(uno dei migliori terzini al muro e compagno inseparabile del campione Corino)
Gabriele Chiarla, età 27
(ha militato in varie squadre di serie A come terzino al muro e al largo)
Domenico Raimondo, età 44
(oltre a essere riserva è anche il preparatore di tutti i giocatori)
definito il “campione assoluto”: Roberto Corino. La
squadra sarà così composta: battitore Roberto Corino,
spalla (o centrale) Alberto Muratore, terzino al muro
Giovanni Rigo (compagno inseparabile di Roberto Corino),
terzino al largo Gabriele Chiarla (giovane emergente,
vera promessa in questo ruolo).
Questo nobile sport, bello quanto difficile e affascinante,
rappresenta i veri valori dell’impegno agonistico:
l’onestà, la lealtà, il coraggio, l’attaccamento alla propria
maglia, il rispetto dell’avversario e del pubblico.
La Virtus Langhe al completo: in alto da sinistra Aldo Donnini, massaggiatore, Giovanni Gallo, vicepresidente, Roberto Corino, capitano, Domenico
Adriano, presidente; in basso da sinistra: Alberto Muratore, spalla, Gabriele Chiarla, terzino al largo, Domenico Raimondo, preparatore e riserva,
Gianni Rigo, terzino al muro, Diego Fazzone, direttore tecnico.
47

italiana aSSicuRazioni
Welcome day
per i nuovi agenti
Si rinnova l’appuntamento dedicato
agli agenti che nel corso dell’anno precedente
sono entrati a far parte della compagnia
di Silvia Castagnozzi
Il 18 febbraio si è svolta a Milano la sesta edizione del
welcome day che è ormai diventata una vera e propria
tradizione tra le iniziative che la compagnia promuove
per i propri agenti. La giornata è iniziata con un intenso
programma di lavoro. Ad aprire il meeting l’intervento
del direttore generale Sergio Finesso, che ha
focalizzato gli elementi distintivi, l’identità e la cultura
della compagnia, sottolineandone l’attuale modo di
porgersi ai propri clienti e indicando le strategie che la
società intende attuare per affrontare da protagonista i
frenetici cambiamenti del consumatore e del contesto
del mercato.
Sono seguiti nell’ordine Renato Profili, responsabile
direzione commerciale e mercato, Alberto Boidi,
responsabile vendite della direzione commerciale
e mercato, Filippo Valle, responsabile direzione
tecnica e canali alternativi, Federico Montemezzo,
responsabile direzione rami elementari e vita, Davide
Parodi, responsabile direzione rami elementari,
Roberto Gallo, responsabile direzione vita, Antonio
Pulejo, responsabile direzione auto, Roberto Raglini,
responsabile sinistri di massa.
Agli interventi, come di consueto, è seguito un dibattito
sui più diversi temi del nostro settore e della nostra
società.
In serata gli agenti sono stati ospiti al grattacielo
Pirelli, uno dei simboli di Milano e del razionalismo
italiano, sede della Regione Lombardia. Costruito tra
il 1951 e il 1961 su progetto dell’architetto Giò Ponti,
la sua peculiarità risiede nella scelta progettuale dei
materiali utilizzati: la struttura è infatti in calcestruzzo
armato e non in acciaio, solitamente preferito per
edifici così alti, ben 127 metri.
Gli ospiti hanno potuto visitare, in
esclusiva, le due mostre esposte
a palazzo Pirelli.
La prima, Art box, consiste in uno
spazio espositivo multimediale
dedicato a rotazione a quattro
capolavori della pittura: in questo
periodo si è potuto ammirare una
splendida tela di Tiziano “Ritratto
di Giulio Romano” del 1540.

Rinnoviamo i nostri auguri di buon lavoro a:
La seconda, Dipinti lombardi dal Rinascimento al
barocco, permette di scoprire il talento di autori sino
ad ora considerati minori e di apprezzare alcuni lavori
di Antonello da Messina e Giambattista Moroni, due
tra i protagonisti del ‘400 e del ‘500.
Al trentunesimo piano, con una vista panoramica
italiana aSSicuRazioni
Giovanni Francesco Degosciu Arzachena 820
Francesco Tessitore Bologna D86
Simone Morotti Bologna D92
Silvano Ciotta Carate-Besana 217
Ennio Scrimieri Casarano 762
Anita Giannini Chieti 655
Mauro Marini Cisterna di Latina X58
Roberto Gramaccia Gubbio 549
Vincenzo Barone Ispica H74
Michele Caruso Lamezia Terme F95
Maria Maddalena Nicoli Pralboino - Calvisano 274
Andrea Donati Rimini D16
Claudio Belotti Rovato 213
Tiziano Gaetano Raimondi Sedriano 210
Patrizia Gaiani Sestri Levante 104
mozzafiato sulla città, si è svolta la cena.
I disegni realizzati sulla sabbia di Gabriella
Compagnone e le musiche di Handel e Gershwin
hanno reso la serata particolarmente suggestiva, con
lo spettacolo “Note di sabbia”.
La serata si è conclusa con un originale spettacolo. Vista di Milano dal trentunesimo piano del palazzo Pirelli.
49

italiana aSSicuRazioni
Sfida a squadre con il Modello
di Sviluppo Commerciale
La gara promossa da Ravenna San Vitale
di Giacomo Longoni
Il gruppo dei premiati con la commissione ispettori e agenti rappresentata da Marco Menichincheri, Fausto Natoli e Gabriele Tramonti
insieme agli agenti Fausto Amati, Gianfranco Santini e Massimo Tirelli
L’esperienza di Fausto Natoli, insignito nel 2009 del
premio all’eccellenza per l’importante contributo reso
nell’utilizzo del Modello di Sviluppo Commerciale (MSC),
segna un altro passo in avanti e incontra nell’agenzia
Ravenna San Vitale il continuum di un’esperienza che
ha come comune denominatore l’utilizzo di MSC.
Coadiuvati dallo stesso Fausto Natoli, insieme a
Marco Menichincheri e Gabriele Tramonti, gli agenti di
Ravenna San Vitale Massimo Tirelli, Gianfranco Santini
50
e Fausto Amati hanno sviluppato la campagna MSC
traducendola in un gioco a squadre tra i collaboratori
di agenzia.
Tre le squadre di collaboratori che si sono sfidate nella
proposta e vendita di prodotti assicurativi ai clienti in
portafoglio individuati da MSC come i più potenzialmente
appetibili:
• Rossoneri: capitanata da Fausto Amati, con Roberta
Bassini e Fiorella Zerbini.

• Bianchi: capitanata da Gianfranco Santini, con Giada
Mambelli, Viola Targhini e Simona Benini.
• Blu: capitanata da Massimo Tirelli, con Ferruccio
Guadagni, Faustina Barile e Gianluca Giunchi.
E tre sono le campagne che hanno aperto il confronto
lungo tutto il 2009.
La prima campagna è stata rivolta alla casa, segmento
patrimonio. Un’azione mirata e fortemente voluta anche
sulla scorta del più infelice dato italiano secondo il quale
solo una famiglia su quattro in Italia ha assicurato la
propria abitazione.
La seconda campagna è stata invece dedicata al tema
più caldo della previdenza complementare.
La terza si è corsa sul filo della linea persone con le
garanzie infortuni e malattia.
A uscire vittoriosa da questo agguerrito confronto
aggiudicandosi due campagne su tre è stata la squadra
bianca. I collaboratori si sono guadagnati un weekend
presso un Boscolo hotel a loro scelta.
Ma non è finita… La gara promossa da Ravenna
San Vitale ha dato vita anche a un nuovo speciale
riconoscimento battezzato MSC d’oro e conseguito per
questa prima edizione da Simona Benini, subagente di
Cervia, premiata con un marengo d’oro. Questi i criteri
adottati per l’assegnazione dell’MSC d’oro.
Vince il collaboratore che:
A) ha conseguito il maggior punteggio sull’imputazione
delle professioni;
B) ha conseguito il maggior punteggio sulla
redemption della singola campagna;
C) ha conseguito il maggior punteggio sul premio
medio della singola campagna;
italiana aSSicuRazioni
D) ha conseguito il maggior punteggio sulla valutazione
qualitativa della squadra di appartenenza.
I punteggi vengono attribuiti dalla commissione
ispettori - agenti rappresentata per questa edizione da
Marco Menichincheri, Fausto Natoli e Gabriele Tramonti
insieme agli agenti Fausto Amati, Gianfranco Santini e
Massimo Tirelli.
Un riconoscimento speciale è stato assegnato a Gianluca
Giunchi per l’impegno profuso nel coordinamento e nella
raccolta di tutti i dati della campagna e a Faustina Barile
premiata dagli agenti come migliore collaboratrice di
agenzia rispetto alla gara nazionale di Italiana riservata
ai collaboratori di agenzia.
La vincitrice del premio MSC d’oro Simona Benini
con l’agente Gianfranco Santini (a sinistra) e l’ispettore
commerciale Fausto Natoli
Le protagoniste della squadra
dei Bianchi
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coMMiSSione
di gaRanzia
Il rimborso spetta
ma le spese vanno provate
La Commissione di Garanzia dell’Assicurato della Reale Mutua di Assicurazioni, composta dai signori:
Prof. Gustavo Zagrebelsky
Dott. Silvio Pieri
Dott. Mario Garavelli
Esaminato, nella seduta del 23/9/2009, il ricorso presentato da X, ha emesso la seguentedecisione:
Il signor X, assicurato contro gli infortuni presso la Reale Mutua di Assicurazioni, denunciava alla predetta Società
di essersi procurato la rottura del dente premolare sinistro dovuta alla masticazione di un torrone mandorlato e
si riservava di inviare il relativo certificato medico e la parcella/preventivo del suo dentista. Sia il certificato che un
preventivo di cura ammontante a Y euro venivano poi trasmessi all’assicuratore con la richiesta di liquidazione del
danno, la quale trovava risposta negativa. Sulla base di tali premesse il signor X ricorreva a questa Commissione
facendo presente di non avere ancora provveduto all’operazione di ripristino del dente avulso a seguito dell’infortunio,
che gli era stato asportato con la prospettiva di eseguire al suo posto un impianto al quale si riferiva appunto
il preventivo presentato; egli intendeva avere la conferma della garanzia assicurativa in proposito, lamentando che
il danno non gli fosse stato ancora risarcito.
Nella sua replica la Reale Mutua esaminava dettagliatamente la situazione prospettata nel ricorso sia sotto il
profilo fattuale che sotto quello contrattuale, concludendo che si trattava effettivamente di una indiscutibile ipotesi
di infortunio per la quale aveva piena validità la garanzia prestata dalla polizza stipulata con il ricorrente. La
pretesa di quest’ultimo, di un immediato risarcimento pecuniario, non poteva tuttavia essere accolta in quanto
detta polizza prevedeva il rimborso delle spese di cura già erogate e non quello di spese soltanto ipotizzate in un
preventivo.
Sulla scorta di queste risultanze, parte della richiesta espressa dal signor X nel suo ricorso non appare minimamente
contrastata dalla Società assicuratrice: laddove egli desidera di “avere conferma della copertura e della
garanzia assicurativa” la risposta della Reale Mutua è del tutto positiva, in quanto si riconosce che la rottura del
dente nelle circostanze denunciate rientra nella tipologia dell’infortunio indennizzabile a termini di polizza. Invece
la conseguente richiesta di un immediato indennizzo non può trovare accoglimento in quanto la polizza stessa
è chiarissima nel prevedere “il rimborso delle spese di cura” entro il limite massimo di 15.000 euro e rimborso
significa evidentemente restituzione di somme già pagate e documentate da regolare fattura, sulla quale l’ente
erogante può esercitare i dovuti controlli.
Il ricorso pertanto non può essere accolto, fermo restando il diritto del ricorrente al rimborso delle spese di cura
secondo le regole contrattuali.
Per questi motivi
la Commissione respinge il ricorso.
Torino, 23 settembre 2009
Prof. Gustavo Zagrebelsky
Dott. Silvio Pieri
Dott. Mario Garavelli (estensore)
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Danni all’auto
e indennizzo diretto
La Commissione di Garanzia dell’Assicurato della Reale Mutua di Assicurazioni, composta dai signori:
Prof. Gustavo Zagrebelsky
Dott. Silvio Pieri
Dott. Mario Garavelli
coMMiSSione
di gaRanzia
Esaminato, nelle sedute del 21 dicembre 2009 e del 14 e 26 gennaio 2010 il ricorso presentato dal sig. X, ha emesso
la seguente decisione:
Il signor X propone un ricorso a questa Commissione di Garanzia per dolersi del diniego di risarcimento, da parte
della Reale Mutua di Assicurazioni, dei danni riportati dalla sua auto a causa di un incidente stradale. Il ricorrente
precisa di essere proprietario dell’autovettura Y, assicurata per la R.C.A. presso la Reale Mutua, e riferisce che
la stessa era stata coinvolta, il 23-AA, in un incidente stradale, subendo dei danni, che erano stati regolarmente
liquidati; che invece la sua richiesta di risarcimento per un secondo incidente avvenuto pochi giorni dopo era
stata respinta dall’Assicuratrice, perché, come risultava dagli accertamenti compiuti, la vettura non aveva subìto
ulteriori danni oltre a quelli di cui al precedente sinistro sopra ricordato, che erano già stati risarciti. Il ricorrente
contesta queste affermazioni, ritiene illegittimo il comportamento della Reale Mutua e chiede a questa Commissione
di Garanzia di voler “esprimere il proprio parere sulla questione”.
La Reale Mutua, nelle sue difese, precisa che i danni lamentati risulterebbero “identici e perfettamente combacianti
col precedente sinistro subìto dallo stesso veicolo in data 23-AA, per il quale erano stato liquidati al sig. X un
risarcimento di € 1.100,00 (importo riferito al valore commerciale del veicolo, essendo state valutate come antieconomiche
le riparazioni dell’autovettura e non essendo stata esibita una documentazione attestante che i danni
riportati nel primo sinistro fossero stati riparati). Nessun risarcimento era quindi dovuto, perché i danni subìti nel
secondo episodio “rientravano già nel primo sinistro liquidato sulla base del valore del veicolo”. Aggiunge poi che
dopo il primo sinistro “l’autoveicolo non risultava più in grado di circolare”.
Tuttavia, queste affermazioni sono smentite dai documenti prodotti dalla stessa Reale Mutua. Non è vero che
risulti una “perfetta identità e coincidenza” dei danni riportati dalla Y nei due sinistri; risulta il contrario. Le descrizioni
dei danni riportati nelle due constatazioni amichevoli sono nettamente diverse; inoltre, nella relazione
dello studio tecnico fiduciario della Reale Mutua, relativa al sinistro più recente, si legge testualmente: “Questo
secondo sinistro vede aggravarsi i danni precedenti aggiungendo la deformazione del cofano. Alla relazione sono
poi allegate delle fotografie da cui emerge molto chiaramente che i danni riportati sono stati comunque di entità
modesta e che il veicolo, dopo il primo incidente, era ancora in condizioni di poter circolare; ed il fatto stesso che
il veicolo abbia subito, ad una distanza di pochi giorni, un secondo sinistro mentre stava circolando, dimostra in
modo più che evidente che lo stesso poteva ancora muoversi e viaggiare.
Ma non è necessario soffermarsi sul problema di questi documenti e su quello più generale della legittimità del
risarcimenti assai spesso adottati per i danni subìti da vetture vecchie, per le quali il costo delle riparazioni superi
il valore residuo del veicolo. Nel caso di specie, il problema è un altro. In relazione a tutti e due i sinistri sopra
menzionati, il sig. X ha chiesto il risarcimento dei danni subìti utilizzando la procedura di risarcimento diretto; si è
quindi rivolto, come la legge gli imponeva, alla Compagnia che aveva con lui stipulato il contratto di assicurazione
sulla responsabilità civile. La Compagnia in questione, in queste occasioni, “è obbligata a provvedere alla liquidazione
dei danni per conto dell’impresa di assicurazione del veicolo responsabile. Il ricorrente, nel caso di specie, è
legato alla Reale Mutua da un rapporto contrattuale limitato esclusivamente alla propria eventuale responsabilità
civile; quanto al risarcimento dei danni provocati da un automobilista cliente di altra compagnia assicurativa, la
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coMMiSSione
di gaRanzia
Reale Mutua agisce solo, per obbligo di legge, in nome e per conto dell’altro assicuratore.
Così stando le cose, i problemi sollevati nel caso di specie non rientrano nella competenza di questa Commissione,
la quale, secondo l’art. 1 del regolamento, ha lo scopo di tutelare i Soci Assicurati per il rispetto dei diritti
loro spettanti nei confronti della Società in base ai contratti stipulati. Nella specie, come si è visto, le questioni
sollevate dal sig. X nulla hanno a che vedere con il contratto dallo stesso stipulato con la Reale Mutua, che ha per
oggetto la sola responsabilità civile verso terzi. La Commissione non può quindi, a questo punto, che dichiarare la
propria incompetenza, senza entrare nel merito delle questioni sollevate.
Per questi motivi
la Commissione di Garanzia dell’Assicurato respinge il ricorso.
Torino, 26 gennaio 2010
Prof. Gustavo Zagrebelsky
Dott. Silvio Pieri (estensore)
Dott. Mario Garavelli
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Come si ricorre alla Commissione
La Commissione di garanzia dell’assicurato è un organismo indipendente cui si possono rivolgere, per far
valere i propri diritti, gli assicurati di Reale Mutua.
È composta da tre illustri giuristi: Gustavo Zagrebelsky, presidente della Commissione, Mario Garavelli e
Silvio Pieri.
Per ricorrere è sufficiente inviare una lettera alla sede della Commissione, in via Arcivescovado 1, Torino
(10121), allegando la documentazione che si ritiene opportuna.
La Commissione procede all’istruzione del ricorso e decide nel più breve tempo possibile.
L’assicurato che non condivida la decisione della Commissione è libero di non accettarla, mentre Reale Mutua
è sempre obbligata a eseguirla.
Nei suoi quattordici anni di attività la Commissione ha esaminato e deciso più di ottocento ricorsi, ha affrontato
le materie assicurative più disparate e, oltre alle decisioni in cui ha accolto o respinto le richieste formulate,
ha costituito anche uno strumento di utile conciliazione tra le parti.
Per un completo esame dei casi in cui si può ricorrere si consiglia di consultare il regolamento della Commissione,
reperibile al sito Internet www.realemutua.it
Precisazione
Sullo scorso numero del nostro giornale, nell’ambito della rubrica dedicata alla Commissione di Garanzia di
Reale Mutua, è stata pubblicata una decisione intitolata “Interventi ambulatoriali: garanzia operante?”.
Nel caso esaminato dalla Commissione, la garanzia non era risultata operante.
Reale Mutua ci tiene a comunicare che il contratto assicurativo oggetto di esame in quella decisione è una
polizza che assicura una collettività, con un normativo differente da Assicurarsi Reale (mod. 5093 Mal),
polizza in cui tali eventi sono invece compresi in garanzia.

© Fototeca APT Caorle
di Leo Giovannelli
È stato scritto e ripetuto in più occasioni
che il fascino della laguna veneta manifesta
una particolare suggestione nel
periodo invernale quando l’avvolge una
bruma umida e pungente che lucida le
calle e ammanta di ombre misteriose il
paesaggio.
Caorle è una cittadina lagunare, in provincia
di Venezia, che risente appieno di
questo fenomeno. Mentre stavamo ammirando
al tiepido sole di fine inverno il
suo grande golfo piatto e sabbioso siamo
stati testimoni dell’improvvisa avanzata
da nord, per un fronte lungo, denso
e minaccioso, dell’ovattato fenomeno
della nebbia che qui chiamano caìgo.
Una strana luce filtrata diffonde colori
grigiastri nell’aria. Il caìgo è una presenza
familiare per gli abitanti del luogo.
I pescatori ne traggono premonizioni
sull’andamento della pesca e in particolare
sull’abbondanza di seppie che,
proprio in questa stagione, cominciano
a destarsi dal loro speciale letargo.
È bello passeggiare per Caorle in qualsiasi
circostanza. Davvero suggestivo è
il percorso sulla terrazzata del lungomare
di levante che copre la scogliera
fino al santuario della Madonna dell’Angelo:
una passeggiata gioiosa sia per
un’agenzia, una città
Caorle
Un’agenzia di recente
costituzione dove l’orgoglio
dell’appartenenza eleva
il prestigio di Reale Mutua

un’agenzia, una città
chi ama rilassarsi nella brezza di fronte alla grande
distesa del litorale sia per chi vuole soffermarsi ad ammirare
le sculture realizzate sugli amorfi pietroni degli
scogli. Qui, infatti, artisti di tutto il mondo si danno appuntamento
ogni due anni in occasione di un originale
concorso per scolpire profili di figure mitologiche, allegoriche
e surreali che fanno di questo luogo un museo
all’aperto assolutamente unico.
Ci portiamo al santuario (ricostruito nel XVII secolo su
una preesistente chiesa di pianta basilicale e in seguito
ristrutturato), un luogo molto caro ai caorlotti e veniamo
coinvolti dalla suggestione di alcuni misteriosi
eventi tramandati dalla devozione popolare. In un altare
laterale è esposta un’enorme pietra scavata come
un pozzetto: la leggenda vuole che sia stata trovata da
alcuni pescatori mentre galleggiava sui flutti portando
nel suo incavo la statua della Madonna. Molti fedeli
l’accarezzano e accendono ceri.
Altrettanto miracolosa è la storia scolpita nella lapide
posta sotto una piccola croce murata all’altezza di circa
due metri, a lato del portale d’ingresso: “Nella spaven-
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© Fototeca APT Caorle
tosa inondazione del 31 XII 1727 l’acqua era salita
fino a questa crocetta senza che una sola goccia
penetrasse nel Santuario”, dove molte persone
avevano cercato riparo. Nessuno oserà mai mettere
in discussione questi miracoli che sono celebrati
con solenni processioni e folcloristici festeggiamenti.
Continuiamo nella nostra passeggiata e andiamo
ad ammirare il duomo con l’antistante campanile
romanico antico di mille anni. Ha la forma cilindrica,
sormontata da cuspide conica, ed è visibilmente
pendente ma con tutta l’aria di essere ben piantato
al suolo. L’interno della chiesa (già cattedrale
e sede vescovile fino al 1807, dedicata al patrono
santo Stefano protomartire) si presenta solenne
e suggestivo, fiocamente rischiarato da una luce
tagliata che prorompe dal litorale. Le tre navate
portano decorazioni di pale e sculture di pregevole
valore artistico.
Durante la visita alla città è d’obbligo sostare
presso uno dei numerosi localini che esercitano il
richiamo ammaliante di una sirena. E mentre si
alzano i calici per festeggiare l’incontro, il dinamico
cicerone, il nostro Renzo Damiani, fa la posta
a possibili nuovi assicurati da accalappiare non
trascurando di coccolare quelli già fidelizzati. A
destra e a manca è un continuo salutare e stringer
di mani. Lui è un caorlotto doc, conosce tutti e

tutti lo conoscono. Finalmente può ostentare l’orgoglio
di essere agente della Reale Mutua, dominus del “suo”
territorio.
Dopo un lungo peregrinare, un po’ in automobile e
molto a piedi, arriviamo in agenzia. L’edificio ha una
struttura originale, moderna, inserita nel contesto di
un centro servizi dove sorgono anche altre attività qualificate.
Qui ci attende l’altro agente, Maurizio Pedrina,
quarantasette anni, dal portamento elegante e signorile.
All’interno degli uffici impiegate e collaboratori sono
affaccendati nelle loro pratiche ma tutti appaiono sorridenti
e gioviali. La simpatia è una delle note specifiche
di questa gente.
Mentre Renzo Damiani, cinquantotto anni, col suo colorito
eloquio descrive le caratteristiche della struttura:
“Al piano di sopra c’è tutto l’occorrente per cucinare.
Oggi ho fatto un risotto con scampi e asparagi che abbiamo
gustato tutti insieme alla grande!”. Sua figlia
Giulia, laureata in giurisprudenza ma assicuratrice per
vocazione, giovane, bella nonché cantante dalla voce
squillante in una band ospitata anche a Sanremo-giovani,
si impegna a radunare i collaboratori per la rituale
fotografia di gruppo prima che scompaia la luce del
sole. C’è un’atmosfera di sorprendente fervore, un’euforia
sopra le righe che sembra sprigionarsi dopo un
lungo soffocamento.
Ci spiegano tutto i due agenti quando iniziano a raccontare
le fasi della loro avventura.
“Oggi per noi è festa grande”, esordisce Damiani. “Ci
sentiamo al centro dell’attenzione nell’universo di Re-
Gli agenti di Caorle con i loro collaboratori.
un’agenzia, una città
ale Mutua perché vediamo coronato un sogno che personalmente
inseguivo da anni”. Le motivazioni sono
contenute nella vicenda che ha consentito ai due personaggi
di associarsi in una nuova unica struttura rappresentata
dall’attuale agenzia Reale Mutua di Caorle.
Damiani e Pedrina discendono entrambi da antiche famiglie
di pescatori e quello dei Pedrina è attualmente
il peschereccio più grosso di Caorle. Quindi Renzo
e Maurizio si conoscono da sempre, si stimano e sono
amici, ma il loro percorso professionale li vedeva schierati,
fino a due anni fa, su fronti opposti: Damiani era da
circa trent’anni subagente dell’agenzia di Portogruaro
Gli agenti di Caorle Renzo Damiani e Manrico Pedrina con gli specialisti
Ernestino Mattiazzo, Omar Toso e Marco Malazzi.
mentre Pedrina lavorava a
Caorle presso la subagenzia
di una compagnia concorrente.
“Io ho un carattere molto
particolare”, confessa
Damiani. “Sono estroverso,
esuberante, votato alle
pubbliche relazioni, al lavoro
di contatto esterno.
Pedrina invece è più riflessivo,
ragiona per progetti,
sempre concreto, sa coordinare
le iniziative e, dopo
attente analisi, si muove
con determinazione. Siamo
insomma due persone
complementari. Quando
la direzione commerciale
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un’agenzia, una città
decise di scorporare l’agenzia di Portogruaro, abbiamo
discusso sulla possibilità di metterci insieme per aprire
qui a Caorle un’agenzia sotto le insegne della Reale Mutua.
Il risultato dell’operazione è superiore alle aspettative
e travalica la somma dei due rispettivi portafogli.
In virtù del fatto che siamo l’unica agenzia assicurativa
presente nella città (dove quasi tutte le compagnie
sono presenti ma con subagenzie) abbiamo acquisito
un prestigio e una forza che ci consente di accogliere
proposte provenienti da settori e assicurati spaziando
anche dove prima, per varie ragioni, non riuscivamo ad
avvicinarci.”
Non è facile inserirsi nel discorso quando il filo lo tie-
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© Fototeca APT Caorle
© Fototeca APT Caorle

ne Damiani perché tale è l’entusiasmo che sprigiona da
renderlo assimilabile a una passione sportiva, a un tifo
sfrenato. “Col nome di Reale Mutua possiamo davvero
darci arie, tanto è il prestigio di cui ci ammantiamo…”
Non vi sembra di esagerare un po’?
“Bisogna aver provato a lavorare in altre compagnie per
capire quanto vale un simile prestigio”, proclama con
solennità Maurizio Pedrina. “Solo così si capisce qual è
la differenza tra la Reale Mutua e le altre: c’è un abisso.
Senza presunzione, noi ci consideriamo due persone di
riferimento per tutte le esigenze assicurative della cittadinanza.
La nostra professionalità è pari alla nostra
serietà. Tutto questo, nella mentalità della nostra gente,
produce benefici nei rapporti umani e quindi anche
nel lavoro”.
Come si compone attualmente il vostro portafoglio?
“È molto fidelizzato, rappresentato da tutte le categorie:
persone, famiglie, condomini, commercianti, piccoli
artigiani. L’RCA arriva appena al 30% .”
Quali iniziative di marketing promuovete nella vostra
zona?
“La nostra politica è quella di dare alla Reale Mutua il
massimo della visibilità; perciò sponsorizziamo tutte le
feste locali, tutti gli eventi organizzati dalle oltre settanta
associazioni esistenti, la scuola di vela, la squadra di
basket e chi più ne ha più ne metta. Siamo diventati
quasi una presenza istituzionale.”
La clientela è circoscritta alla città oppure operate su
un territorio più vasto?
“Dopo avere consolidato il posizionamento nel capoluogo
stiamo ora muovendoci verso l’esterno; abbiamo
già aperto una subagenzia a Bibione, un centro turistico
più importante di Caorle, che conta sei milioni di presenze
all’anno, e abbiamo progetti di espansione anche
nell’entroterra dei quali è prematuro parlare”.
Secondo voi da dove nasce il grande prestigio della
Reale Mutua?
“Dalla sua storia e dalla sua agilità di gestione. Qui gli
agenti e i collaboratori non sono numeri o codici ma
persone e come tali considerate,
seguite e valutate. Il fatto che noi
riusciamo, ad esempio, a liquidare
i sinistri con puntualità teutonica
attraverso un sistema peritale ultra
efficiente ci procura l’ammirazione
generale. Come si dice, il paese è
piccolo e la gente mormora…”.
Ora si comprende la vostra affermazione
iniziale che indicava in questa
giornata un momento di festa, di
celebrazione…
L’inaugurazione dei locali dell’agenzia, alla presenza dei rappresentanti
della direzione generale, avvenuta martedì 18 maggio.
“Proprio così. Il fatto che la direzione apprezzi il nostro
comportamento e i risultati della nostra impresa,
ritenendola degna di un ampio spazio sul giornale di
Gruppo, è per noi motivo di grande soddisfazione. Cercheremo
di non deludere la fiducia che la società sta
riponendo in noi.”
© Fototeca APT Caorle

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un’agenzia, una città
Una città felice: intervista al sindaco di Caorle
Il sindaco di Caorle, Marco Sarto, quarantadue anni, assicurato con la nostra compagnia e legato da
lunga amicizia con il nostro agente Renzo Damiani, accetta di buon grado il compito di presentare
la città. “Caorle, comune di oltre undicimila abitanti, da molti anni vive di turismo e di commercio
e in stagione si gonfia fino a ospitare centomila persone”, esordisce il primo cittadino. “Pur
essendo un importante centro di vacanza, la città non chiude mai i battenti. La nostra fisionomia”,
prosegue “presenta in pratica due facce: da un lato quella tradizionale legata alle sue origini
marinare e agricole dell’entroterra e dall’altro quella moderna fondata su una ricca dotazione
di servizi, alberghi, ristoranti e negozi che sviluppano un florido commercio. Non sempre i due
aspetti consentono di raggiungere un equilibrio soddisfacente. Tuttavia non abbiamo motivi per
recriminare; anzi il 2009 è stato il nostro anno record con un incremento di presenze del 4%”.
Come spiega questo andamento in controtendenza in un periodo di crisi generale?
“Ormai la vacanza è diventata irrinunciabile”, risponde “e rappresenta uno degli elementi
essenziali della nostra quotidianità. Certo, i soggiorni si sono accorciati, ma tutto sommato i
flussi finanziari apportati dal commercio consentono all’economia cittadina di non soffrire la
crisi come in altre zone. Qui non si parla di disoccupazione industriale (mancano le industrie) e le
criticità sono legate alla mancanza di quelle risorse che lo Stato dovrebbe mettere a disposizione
per coprire i costi delle maggiori attribuzioni trasferite ai Comuni, come ad esempio quelle in
materia di ordine pubblico e di demanio marittimo. Ma anche se ciò non avviene, l’alto senso civico
della popolazione e l’attenta programmazione dell’amministrazione ci consentono di ovviare a
molte carenze sapendo che all’efficienza dei servizi e delle strutture deve essere rivolta sempre
la massima attenzione per non intaccare il flusso turistico. È quindi un po’ merito di tutti se la
città si presenta, non soltanto nel centro storico, con la sua armoniosa fisionomia urbanistica.
Strade, calli e campielli, originariamente attraversati da una rete di canali artificiali ora interrati,
danno l’impressione di camminare in un piccolo scorcio di Venezia. Tutto è pulito e ordinato,
decorato da fiori, da insegne, da vetrine luccicanti e invitanti, da bar e ristoranti di ottimo livello.
La colorita vivacità delle facciate tiene viva l’usanza di quando i pescatori amavano gettare dal
mare lo sguardo verso la propria casa come per ricavarne un elemento rassicurante.”
Che cosa è rimasto della tradizione marinara che tanta fama ha dato a Caorle?
”Nel cuore della città c’è il porto peschereccio, testimone della tuttora fiorente attività
della pesca. È superfluo dire che la darsena e il canale sono perennemente occupati da
centinaia di barche di ogni dimensione. Di qui l’eccellenza della ristorazione a base di
pesce, che raggiunge il suo apice nel celeberrimo broéto”. La città offre oggi agli amanti
del mare oltre centocinquanta strutture alberghiere, oltre a campeggi, appartamenti e due
darsene allestite per i natanti, nonché diciotto chilometri di arenile diviso in due spiagge,
di levante e di ponente. L’afflusso turistico
Marco Sarto, sindaco di Caorle.
è caratterizzato dalla presenza di molti
stranieri (circa il 60%). A nord di Caorle la
grande laguna d’acqua dolce è l’ideale per
escursioni in barca immersi nella natura
incontaminata e ricchissima di fauna. La
celebrò con ammirazione e amore il grande
Ernest Hemingway nel suo romanzo Di là
dal fiume e tra gli alberi dove sono messi in
risalto i famosi casoni, tipiche costruzioni
usate dai pescatori soprattutto per la pesca
di anguille e capitoni. Caorle è una località
dove la gente vive felice.”

il nostro gruppo

ioni:
promozionale.
Per le condizioni economiche e contrattuali consultare i fogli informativi a disposizione presso l'Agenzia di fiducia.
Comm. 046 - Ediz. 01/10
Scegli il mutuo
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Che tu voglia acquistare una casa
o ristrutturarla, con i mutui
di Banca Reale sei tu a fare le condizioni.
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