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ca grigia che le fascia troppo i fianchi enormi su piedi e gambe minute. Le<br />
manca un dente e non capisco se scherza o fa sul serio perché implora spalancando<br />
troppo la bocca e ha gli occhi furbi di chi la sa lunga. Non so quale<br />
reato abbia commesso. Il dottor Esti sorride paziente.“Lo sai che mi chiamo<br />
Antonio Esti, non Ernesto… va beh… che succede?”<br />
Le donne gli si fanno intorno. C’è una ragazza magrissima, con un giacchetto<br />
di lana rossa che le balla sulla schiena curva e ossuta. Continua a chiedermi<br />
chi sono. È molto agitata. Ha la voce grossa, come impastata di medicine.<br />
Racconta al dottore che la madre non le ha voluto parlare ancora una<br />
volta al telefono. Del resto la madre le ha sempre detto che “è la fonte delle<br />
sue disgrazie”. “Non ho mangiato niente… si vede vero? Sono dimagrita<br />
troppo? Prometto dottore, più tardi mangio qualcosa.”<br />
Dal fondo del corridoio una signora di mezz’età continua a ripetere soltanto<br />
“dottore, dottore...” un ritornello che vale una richiesta.<br />
Oggi è un giorno importante a Castiglione. È in arrivo una nuova dottoressa.<br />
Le pazienti del reparto arcobaleno verranno redistribuite tra il dottor<br />
Vernizzi, che è qui da tanto tempo, il dottor Esti che per il suo carattere allegro<br />
sembra godere di molte simpatie, e la nuova arrivata. Non la conoscono.<br />
Hanno paura di essere “cedute”. Chi è più consapevole dell’importanza del<br />
rapporto tra medico e paziente teme di dover ricominciare tutto da principio.<br />
Chi non è in grado di capire, perché la follia non gli lascia tregua, avverte<br />
soltanto l’agitazione delle altre. Una sensazione sulla pelle. Come un tam<br />
tam di guerra che fa drizzare le orecchie. Un segnale di pericolo primordiale<br />
che scatena reazioni a volte buffe. “Come è bello oggi, dottor Antonio…<br />
che bel vestito …” dice una vecchietta con il dialetto del nord e le zeta tutte<br />
dolci come la gente di Romagna.“Chi è questa bella ragassa che ha portato?<br />
Lei ha l’occhio lungo dottore… non sarà mica la dottoressa?”<br />
Il dottor Esti si vede costretto a spiegare che non sono io la dottoressa e<br />
così quei fremiti si placano.<br />
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