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ne che stanno molto male è difficile darle un’età. Non è bella. I tratti del viso<br />
sono infantili, una maschera appena sfiorata dal tempo, sembrano rimasti a<br />
quando aveva 14 anni al giorno in cui ha avuto una ischemia. Ha cercato di<br />
uccidere la madre. A Vicenza, dove era stata ricoverata, ha cavato un occhio<br />
a un infermiere. Ora sta lì, ferma, con le mani fasciate. Due enormi guantoni<br />
bianchi di garza che le serrano le dita e le unghie e la fanno somigliare a un<br />
pugile suonato. Per lei non ci sono molte speranze.<br />
“Le sto vicino. Le faccio bere qualcosa” dice l’uomo dai capelli brizzolati.<br />
Fa l’infermiere qui da diciannove anni e si chiama Agostino. Spiega che non<br />
c’è niente di strano nel suo lavoro. Che non ha paura.“Non dobbiamo mostrare<br />
che abbiamo timore. Con le malate più gravi è molto rischioso. Dobbiamo<br />
essere comprensivi e forti…”“Anche con Maria devo fare così … poveretta<br />
vedi…ci sono stati un po’di problemi con un’altra infermiera. Qualche<br />
incomprensione… ora me ne sto occupando io.”<br />
Maria da qualche ora è chiusa nella sua stanza. È legata al letto. Non avevo<br />
mai visto una persona in quello stato. Il suo corpo impresso nel bianco<br />
delle lenzuola, le braccia e le gambe leggermente aperte come in un sacrificio.<br />
Aveva una crisi fortissima e ha litigato con un’altra malata. Agostino dice<br />
che anche l’altra non è un tipo facile e che cerca lo scontro.<br />
Maria è a Castiglione perché ha cavato gli occhi alla madre. Proprio lei<br />
che ha occhi grandi di un azzurro incredibile tinto di violetto, colori di altri<br />
tempi sul volto bianco, la pelle liscia e la bocca carnosa come una albicocca,<br />
da adolescente. Occhi che non ti parlano, però. Chissà perché le piace tanto<br />
rompere i televisori. Era ricoverata in un altro ospedale fino a qualche tempo<br />
fa. Mentre tutte le pazienti erano lì a godersi lo spettacolo, balletti, quiz e<br />
reality show, lei ad un tratto “patapomf”afferrava il televisore con una forza<br />
sovrumana e lo scagliava in terra. La prima contestatrice vera della tv. Negli<br />
ultimi giorni ne aveva fatti fuori otto di tutte le dimensioni. Erano state scene<br />
di panico, di rabbia tra le pazienti, grida, insulti. L’avrebbero strozzata se<br />
avessero potuto e lei, con quegli occhioni incredibili, sembrava ogni volta<br />
contenta per aver portato a termine la sua missione.<br />
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