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Mitra & mandolino IMPAG. - Gaffi

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ella festa…” ma il marito risponde “io non posso restare. Ho da fare. Devo<br />

uscire. Tutte le domeniche vado a messa.” La porta si chiude.<br />

Chi, come me, continua a osservare questo triste film vorrebbe strappare<br />

la pellicola. Mi rimbomba nelle orecchie la porta che si chiude, più spietata<br />

di uno schiaffo, eco della totale incapacità di capire che l’altro ha bisogno di<br />

un sorriso, di una parola. Simona è immobile, la camicia da notte stropicciata<br />

di rabbia. Le braccia le pesano come se avesse spalato sassi. Vorrebbe<br />

muovere le gambe, sono di marmo anche quelle. Il sudore si gela sulla fronte,<br />

grani come stille di ghiaccio. Quale regista non avrebbe voluto cambiare<br />

il copione? Prima scena. Simona spegne il gas. Oggi niente pranzi importanti.<br />

Seconda scena. Tutta la famiglia esce a fare una passeggiata. È una giornata<br />

limpida… c’e un sentiero che s’inerpica lieve fino alla radura ombreggiata.<br />

Il bimbo più grande trotterella accanto ai genitori che chiacchierano del<br />

più del meno. Scena tre. La camera allarga l’inquadratura su una carrozzina<br />

colorata. La spingono il papà e la mamma e il bimbo piccino, cullato da suoni<br />

familiari, smette di piangere e si addormenta.<br />

Tutto qui. Niente di complicato.“Mio marito”accusa Simona “non poteva<br />

capire niente dei miei desideri.”<br />

Un uomo sordo e cieco,persino senza mani per sfiorare il profilo di un viso<br />

e sentire sotto i polpastrelli lacrime o sorrisi.<br />

Avverto la solitudine di Simona. Una distesa di ghiaccio nella quale ci si<br />

può soltanto perdere perché i passi non lasciano segni. E mi chiedo cosa mai<br />

avrebbe potuto dire quell’uomo se per miracolo fosse riuscito a parlare. Simona<br />

sarebbe stata a quel punto in grado di sentire la sua voce? O i suoi sensi<br />

erano già alterati, deformati da quel male subdolo che le aveva scavato silenzioso<br />

le pieghe che, solo un giorno, sono riuscita a scorgere attorno alle<br />

sue labbra? Quella donna, mi chiedo, non si sarebbe comunque sentita sola<br />

e affranta?<br />

Forse la tragica constatazione è che non potevano ormai esserci mazzi di<br />

rose e passeggiate nei parchi perché Simona si era già persa nel vuoto della<br />

sua mente…<br />

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