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Mitra & mandolino IMPAG. - Gaffi

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“Il giorno che mi ha presentata ai suoi la madre mi ha squadrata dalla testa<br />

ai piedi. È stato davvero imbarazzante. Uscendo di casa il mio futuro marito<br />

mi ha detto:‘Sai, sei piaciuta a mio padre, ma mia madre mi ha detto che<br />

sei troppo giovane... e bella’.”<br />

Simona si sofferma su queste parole, le sottolinea… fa una pausa e conclude<br />

“è chiaro erano gelosi di me. Sono sempre stati gelosi di me.”<br />

E così la vita della giovane Simona mi si snoda davanti agli occhi. La vedo,<br />

distrattamente, come da una finestra. Non ci sono sussulti sui quali possa interrogarmi…<br />

non ci sono gesti o segnali che possano fermare il mio sguardo.<br />

Dapprima c’è una giovane donna piena di vita. Canticchia una canzone… si<br />

pettina i capelli biondi e lunghi… si guarda allo specchio e si trova bella. Ha<br />

una vita davanti. È ancora giovane, ha voglia di divertirsi, di giocare, non ha<br />

grandi pretese, è una ragazza qualsiasi. Poi, piano piano, proprio lo scorrere<br />

consueto delle giornate mi induce a spiarla con più interesse.<br />

La vedo mentre si alza presto la mattina e prepara la colazione al suo<br />

bambino, Matteo, quello con cui ha potuto dividere quattro anni della sua<br />

esistenza. La seguo mentre, mano nella mano, chiacchierando delle cose<br />

piccole di tutti i giorni, lo porta all’asilo. Lo zainetto nuovo, i saluti davanti<br />

alla scuola… il grembiule macchiato di cioccolata… la spesa, le faccende<br />

domestiche, il pranzo per un marito che va sempre di fretta. “Dai sbrigati,<br />

non è ancora pronto? Io devo andare a lavorare…”<br />

Il nastro della pellicola che provo a immaginare attraverso il suo racconto,<br />

scorre fotogramma dopo fotogramma, fino al giorno in cui il suo ventre<br />

inizia a gonfiarsi in attesa del suo secondo bambino. E questa volta il mio<br />

sguardo, d’un tratto, è costretto a posarsi più a lungo. Ma non sulla sua pancia<br />

che è appena più morbida. Vedo il suo viso, che mai in passato mi era<br />

sembrato malinconico, diventare più scuro, gli occhi pieni di pagliuzze verdi<br />

riempirsi di aloni cupi.Ai lati della bocca, piccoli solchi, quasi impercettibili,<br />

come singhiozzi trattenuti... sembrano sorrisi ma sanno di amaro. Forse<br />

ci sono da tempo ma da quell’angolo della mia finestra per uno strano<br />

gioco di luci non li avevo visti…<br />

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