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diffidenze, né paure, non chiede protezione come Manuela, non implora<br />
con lo sguardo che posa solo rapidamente su di me… la voce è dolce, scorre<br />
liscia, continua a sorridere ogni tanto, scosta troppe volte i capelli lunghi dal<br />
viso, unico segno di imbarazzo. Per qualche minuto la sua normalità, il suo<br />
andare dritto al fatto senza troppi giri di parole, mi spiazzano e mi innervosiscono.<br />
È come se lei non volesse concedermi pause, appigli per entrare nel<br />
suo mondo che immagino avvolto in una pellicola sottile e trasparente, appiccicata<br />
sulla pelle, quasi invisibile a occhio nudo ma comunque impenetrabilel.<br />
Decido di reagire, di rischiare. La interrompo e le dico che sono ancora<br />
molto turbata dall’incontro con Manuela e che lei invece, almeno all’apparenza,<br />
mi sembra più serena.<br />
“Sì, è vero” mi risponde “Manuela è qui da poco tempo, il fatto è ancora<br />
troppo recente e troppo doloroso per lei. Per me il fatto è lontano… sono<br />
trascorsi tre anni.”<br />
“Dunque” le chiedo “lei ha accettato tutto quello che è accaduto?”<br />
“Che cosa devo fare? Quando sono qua dentro del resto mi sento protetta.<br />
Non sono sola. Qui abbiamo commesso tutte lo stesso reato. Non ci sono<br />
critiche, non ci sono giudizi. Certo le cose cambiano un po’ quando vado a<br />
casa in licenza. La prima volta non volevo uscire. Ma mia madre mi ha detto:<br />
‘non devi vergognarti, andiamo a fare la spesa’. Insomma, il problema<br />
non è qui. È fuori.”<br />
Tre anni, dunque. Un tempo che a ben riflettere non basterebbe ad alleviare<br />
fino in fondo il dolore di un compagno che ti ha tradito, la delusione di<br />
un amico che non si è rivelato tale, l’amarezza di una delle tante ingiustizie<br />
che si subiscono nella vita.<br />
Tre anni, un tempo che Simona ha dovuto invece diluire e quasi deformare<br />
come plastilina per riporre più lontano possibile, in un angolo della sua<br />
mente quel giorno tragico. Come se il tempo per lei non fosse fatto di giorni<br />
ma di secoli… ecco, come tre secoli fa. Allora soltanto così, mi rendo conto,<br />
Simona può raccontare la sua storia. Guardarla quasi da spettatrice, come<br />
una foto sbiadita dal tempo…<br />
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