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D’un tratto ha aperto la finestra e si è gettata di sotto. Il suo corpo carambola<br />
sul selciato davanti agli occhi increduli degli assistenti che non sono riusciti<br />
a fermarla. Un volo di sette metri per cancellare il rimorso. È quasi paralizzata.<br />
Viva e immobile con il suo dolore. Soffriva di depressione da un<br />
anno, dalla morte della madre alla quale era molto legata. L’aveva vista stramazzare<br />
in terra e lo shock era stato fortissimo. Era già incinta dell’ultimo<br />
bambino. Tutta la famiglia, con il marito che fa l’elettricista, era appena tornata<br />
dalle ferie ed era stata in fondo una bella vacanza. Tre giorni prima avevano<br />
festeggiato tutti il compleanno del terzogenito, quello che si portava<br />
sempre dietro nel marsupio. La gente del posto racconta che era felice e che<br />
sembrava aver superato i momenti brutti. Stava andando da un medico e<br />
prendeva alcuni farmaci. Ma era stata mandata a casa a occuparsi dei suoi figli.<br />
Nessuno ha pensato a fare qualcosa di diverso.Ad allontanare quei bambini<br />
che lei diceva di amare tanto. E che cosa altro avrebbe potuto dire? Lei li<br />
amava...<br />
Quante storie da brivido, tornando appena indietro nel tempo. Come<br />
quella di Herika Rebelo. Giugno del 2003. La figlia di tre mesi viene ricoverata<br />
in ospedale a Desio, provincia di Milano. È caduta dalla carrozzina, racconta<br />
la mamma, ma non è niente di grave. I medici la trattengono comunque<br />
per fare degli accertamenti. Nella notte Herika strangola e affoga la figlioletta<br />
nel water del bagno dell’ospedale.“Ho ucciso il mostro…” va ripetendo<br />
agli infermieri attoniti.<br />
Maggio del 2002. Santa Caterina di Valfurva, una bella località di montagna<br />
in provincia di Sondrio. Casette incastonate tra valli e fiocchi di neve disciolti<br />
nei torrenti. È il giorno della festa della mamma. E sono tutti in casa.<br />
Loretta Capone ha preparato il pranzo. Ci sono il marito, la figlia di undici<br />
anni, la figlioletta Vittoria di 8 mesi e la nonna materna. Una festa delle donne.<br />
Si scartano i regalini. Si recitano poesie, canzoncine. Uno sguardo alla tv.<br />
Nel pomeriggio i familiari escono per una passeggiata e Loretta rimane sola<br />
con la bambina più piccola. Quando rientrano la trovano con gli occhi sgranati<br />
davanti all’oblò della lavatrice che ha completato anche il programma<br />
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