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Mitra & mandolino IMPAG. - Gaffi

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sorridermi intenta con il fazzoletto ad asciugare quelle strane lacrime e ha<br />

accostato di nuovo la borsetta alla pancia, per proteggersi.<br />

E la sua voce:“non so se sono riuscita ancora a perdonarmi… i medici mi<br />

dicono che Debora non soffre e che è come un angelo che mi guarda da lassù…<br />

ma quando l’ho fatto non avevo alternative…”<br />

Sono tornata a sedermi. Sola. Il dolore è diventato ribellione. Una rabbia<br />

che avrebbe voluto spaccare il mondo. Mi sono chiesta se tutti attorno a Manuela<br />

hanno finto di non vedere o non sono stati capaci di capire. Si gira<br />

sempre la testa dall’altra parte e si aspetta fingendo che il bene trionfi. E ho<br />

persino odiato gli uomini in camice bianco. Non ho avuto pietà per loro,<br />

imperfetti. Ho pensato a Debora, alla sua bambina com’era in una foto. I capelli<br />

ondulati, la pelle del viso morbida… odore di pesca, fragola, nuvole di<br />

soffice borotalco.<br />

Ma in fondo si somigliano tutti i bambini a quella età. Ho guardato i suoi<br />

occhi dolci e grandi riempirsi di terrore, spalancati in una fuga impossibile.<br />

E dentro, un tormento senza risposta.<br />

Per Manuela, per Debora, si poteva fare qualcosa di più?<br />

Maria Grazia aveva i capelli neri a caschetto e la frangia finiva su enormi<br />

occhi scuri e furbi. Non stava mai ferma. Così dicevano gli zii, il nonno e gli<br />

adulti che le vivevano accanto. Insomma era una specie di diavoletto, vivace,<br />

curiosa. Forse per questo un giorno tanto tempo prima era accaduto quello che<br />

i grandi definiscono un guaio, anche se a esser sinceri, Maria Grazia non era<br />

certa di come fossero andate davvero le cose. Innanzitutto le sembrava di ricordare<br />

un palazzo, una stanza con i soffitti meno alti di quelli della casa del nonno,<br />

una rampa di scale, un grande portone che si affacciava su una strada dalla<br />

quale si scorgeva una piazza tonda con tanti alberi e le panchine con le mamme<br />

sedute e i bimbi sul triciclo. Attorno a rumori assordanti e l’odore forte della<br />

città. Maria Grazia usciva dal portone mano nella mano con la signora dai ca-<br />

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