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A Castiglione avrei incontrato anche la mamma di Lecco andata ad aggiungersi<br />
all’elenco tragico compilato dall’Istat dei venti figli che ogni anno<br />
vengono uccisi dai genitori. Dalle madri soprattutto. Vengono considerati in<br />
questa statistica anche gli infanticidi, cioè i bambini uccisi subito dopo il parto.Sono<br />
i bambini gettati nei cassonetti o in un prato,figli di prostitute o di ragazzine<br />
che hanno nascosto la loro gravidanza a genitori che non hanno voluto<br />
vedere.Creature partorite nell’abbandono morale o materiale,nel bagno di<br />
casa o nel chiuso di una stanzetta. Grida di dolore e pianti soffocati da un cuscino<br />
nella notte solitaria, fino all’assurdo. Come accaduto nel novembre del<br />
2004 in un convitto di Siena per studentesse universitarie dove una ragazza di<br />
19 anni ha ucciso il figlio partorito da sola nella stanza e lo ha tenuto chiuso in<br />
una valigia di tela per 15 giorni. Drammatica nella sua crudeltà è anche la storia<br />
di un’altra studentessa di Sedriano, nel milanese, nel novembre del 2000.<br />
Non si è limitata ad uccidere la bimba che aveva appena partorito.Prima di infilarla<br />
ancora viva in uno zaino, che fu trovato sotto il letto della nonna, ha<br />
preso la cucitrice e ha spillato le labbra della neonata per impedire che il suo<br />
pianto si sentisse.Anche lei aveva partorito in casa da sola.<br />
Sono omicidi agghiaccianti. Storie di degrado, di paura, di ignoranza, inconcepibili<br />
ai nostri giorni nella cosiddetta società del benessere che ha dato<br />
alla donna la possibilità di abortire o anche di lasciare un bimbo partorito<br />
in ospedale.<br />
Quel figlio non è mai stato voluto, è un puro incidente, un fardello dal<br />
quale liberarsi in un modo o in un altro. È una cosa. Ma non c’è stato, sembra<br />
cinico affermarlo, alcun rapporto reale tra madre e figlio. Per queste<br />
mamme è come se il loro corpo avesse subito che un altro piccolo corpo si<br />
alimentasse e crescesse all’interno del proprio. È bastato recidere il cordone<br />
ombelicale per segnare il destino della creatura più fragile e indifesa. Dicono<br />
che somigliano a vere e proprie interruzioni di gravidanza oltre tempo.<br />
Per la legge sono punibili con la reclusione da 4 a 12 anni, una condanna più<br />
mite rispetto ai figlicidi che evidentemente sono ritenuti ancora più assurdi.<br />
Avvengono dopo il primo anno di vita, quando un rapporto si è dunque in-<br />
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