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Maria usa il linguaggio di una ragazza:“dopo ho sclerato e non ho capito<br />
più niente… allora ho fatto la messinscena per giustificarmi con i miei…”<br />
A Castiglione qualche giorno dopo il ricovero è venuto a trovarla Cristian,<br />
il marito, poco più che un ragazzo. Il giorno dell’omicidio era entrato<br />
in casa.“Maledetti ladri me lo avete ucciso…”urlava slegandole le mani appiccate<br />
di scotch e le liberava la bocca. Lei tremava, lacrime di terrore le colavano<br />
giù, sembrava impazzita e farfugliava.“Mi ha aggredito alle spalle…<br />
era un uomo… parlava italiano.” A Cristian, che è sempre stato un ragazzo<br />
coraggioso e impulsivo, la rabbia rodeva il fegato per la voglia di andare a<br />
caccia del nemico che aveva distrutto la sua famiglia. Quel bambino lo avevano<br />
atteso a lungo, lui e Maria. Era stata una gravidanza difficile. Soltanto<br />
due giorni prima Maria era andata a comprare l’abitino bianco per il battesimo<br />
di Mirko. Tutto era pronto nei minimi dettagli. Gli inviti, il ristorante.<br />
Per Cristian dover ammettere che il nemico era davanti a lui è stato un passo<br />
nell’inferno.“Eravamo così felici noi tre... Ora sono morto anche io…”<br />
Eppure quel giorno a Castiglione, con il sole che finalmente scaldava la<br />
terra bagnata di lago,nonostante tutto Cristian era venuto a dire a sua moglie<br />
che non l’avrebbe mai abbandonata, che avrebbe cercato di capire, che le sarebbe<br />
stato sempre accanto. Una dichiarazione d’amore, pubblica e rara, ma<br />
dura per poter resistere agli interrogativi del tempo, alla solitudine… Le telecamere<br />
lo hanno atteso. Le mani avvinghiate sulla cancellata dell’ospedale.<br />
Gli obiettivi infilzati tra le sbarre… microfoni accesi… “Sì”giura Cristian, gli<br />
occhi ancora sgranati e il dolore che lo stordice “non la lascerò mai …”<br />
Povera Maria, povero Cristian, povero piccolo Mirko. Ora sì protagonisti<br />
del reality show più macabro della tv.<br />
Brutte storie<br />
È accaduto in una notte fredda. A Castiglione dicono che il vento soffiasse<br />
forte, folate che scuotevano i rami degli alberi, suoni per niente rassicu-<br />
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