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fiori per festeggiare. E magari quel bambino è difficile da accudire. Si lamenta<br />
e non ciuccia il latte… Maria aveva iniziato a pensare che non sarebbe<br />
riuscita a farcela. Diceva: “non sono capace… ho paura di non essere capace”<br />
L’aveva confidato anche al medico “niente di grave, passerà …” era<br />
stato il commento del dottore.<br />
Non le chiedo nulla. I nostri sguardi si incontrano e basta. Deve essere<br />
stanca di tanta curiosità e i suoi occhi raccontano una strana assenza, come<br />
se un velo la tenesse ancora avvolta in un altro mondo. Ripenso a quel giorno<br />
qui a Castiglione non molto tempo prima. I reporter l’avevano inseguita<br />
fino al cancello dell’ospedale psichiatrico cercando di fotografarla mentre<br />
scendeva dal cellulare della polizia penitenziaria. Lei aveva l’aria smarrita<br />
pur se aveva tenuto in scacco per giorni gli inquirenti. Sì, qualche dubbio lo<br />
avevano avuto subito. La storia di Maria era perfetta per un giallo e sembrava<br />
fatta apposta per gettare nel panico ogni mamma sola in casa con il figlioletto.<br />
L’idea di essere aggredite, di vedere il proprio bimbo morire senza<br />
poter far nulla, annegato nella vaschetta da bagno! La polizia aveva dovuto<br />
attendere i riscontri, le famose perizie e a incastrarla infine era stata proprio<br />
la perizia sul nastro adesivo con il quale si era fatta trovare legata. Una statuetta<br />
di madonna a braccia conserte. La saliva sul nastro adesivo era la sua.<br />
Ed è crollata.<br />
La confessione di Maria è stata atroce. Dinanzi ai magistrati di Lecco che<br />
la interrogavano per l’ennesima volta, lei pareva l’ombra di se stessa. Pesava<br />
trentacinque chili. “Non so che cosa mi è accaduto… mi rivedo come in<br />
film… che lo tengo sott’acqua.”<br />
È un racconto di lacrime e strepiti per sprofondare di nuovo nel buio della<br />
sua mente, trovare la verità di quell’attimo, appena pochi secondi, nei<br />
quali le sue mani hanno spinto giù nell’acqua il suo bambino e lo hanno ucciso.<br />
Poi un lampo deve essersi acceso. Maria ha realizzato che quel corpicino<br />
immobile era il suo Mirko abbandonato senza respiro nel fondo della vaschetta.<br />
E la lucida, diabolica, malata, determinazione di ingannare il mondo<br />
o di illudersi di poterlo fare.<br />
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