Isgrò, aforismi e intervista - Gruppo bancario Credito Valtellinese
Isgrò, aforismi e intervista - Gruppo bancario Credito Valtellinese
Isgrò, aforismi e intervista - Gruppo bancario Credito Valtellinese
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
alle cancellature bianche di certi periodi, che sono delle<br />
immagini vere e proprie - che io arrivavo alla pittura. E<br />
nel momento in cui c’era una riscoperta della pittura,<br />
siccome io avevo la nostalgia di non potermi chiamare<br />
pittore, non mi parve vero di poter attingere alle forze<br />
pittoriche attraverso un gesto apparentemente negativo<br />
come la cancellatura. Perché quello che rimane<br />
sotto la cancellatura è pur sempre un’immagine. È<br />
un’immagine pittorica. Si possono ottenere addirittura<br />
degli effetti materici. A volte l’ho fatto, altre no. Lo<br />
rifarò forse. Quindi io non ho nessun pentimento<br />
pittorico, perché il mio dramma non è quello di<br />
assomigliare a un concettuale puro. Il mio problema è<br />
fare quello che la mia coscienza di artista mi detta di<br />
fare. Alcuni critici, quando mi hanno scoperto, quando<br />
hanno visto le prime cose, erano stupiti di questa mia<br />
svolta. E io lo prendevo come un complimento, poiché<br />
erano sinceramente stupiti. Non credo che nell’arte<br />
ci sia un regresso o un progresso. È il senso delle cose<br />
che conta, è come arrivi alle cose. Io non sono arrivato<br />
a queste soluzioni pittoriche, chiamiamole così, se<br />
non in via concettuale. Volevo scoprire una cosa, ma<br />
ne scoprivo poi un’altra. Non sono il tipo che torna<br />
indietro.<br />
m.m.<br />
A rigor di logica non potresti e non dovresti nemmeno parlare<br />
di sconfinamento pittorico. Se ti sei tenuto aperto tutte le<br />
possibilità, non c’è modo di sconfinare. Non c’è nessun tipo di<br />
sconfinamento, perché tutti i territori sono tuoi.<br />
e.i.<br />
I risultati pittorici, questo mio bisogno di pittura, mi<br />
sembrava che il concettuale non potesse darmeli. Sentivo<br />
il bisogno di un’arte più felice. Non amo la pitturaccia,<br />
la banalità. Ma l’arte concettuale per me era prevedibile.<br />
Probabilmente nessuno ammetterà mai di avere<br />
imparato qualcosa da me. Ma io ho imparato un po’ da<br />
tutti. Come una spugna.<br />
m.m.<br />
Pensando a te come una sorta di monolite alla Kubrick ( perché<br />
non si può non identificarti come una specie di cifra), parliamo<br />
di qualcosa di apparentemente lontanissimo da tutto ciò come la<br />
tua scultura.<br />
e.i.<br />
Anche quella è stata una cosa preterintenzionale. Volevo<br />
ottenere una cosa, ne ottenni un’altra.<br />
55<br />
m.m.<br />
Volevi fare un disegno materico e ti è uscita una scultura?<br />
e.i.<br />
No. Fu uno stato di necessità. L’idea della scultura<br />
è nata così: nella mia città avevano dei problemi. Mi<br />
dissero di fare qualcosa. Pensai di fare un quadro.<br />
Mi chiesero invece di fare qualcosa all’aperto, che<br />
potesse dare un segnale di riscossa dai problemi.<br />
Mi chiesi cosa fare. Io non ero uno scultore. Hanno<br />
insistito.<br />
Decisi allora: a Barcellona di Sicilia, dove sono nato,<br />
c’è la piazza della vecchia stazione, da cui partivano<br />
i treni per Parigi, Londra, Milano, carichi di essenze<br />
per i profumieri. Era ancora una terra di produttori,<br />
di agrumai. Le donne andavano a lavorare di notte per<br />
loro. Cavavano le essenze dalla buccia. Era un paese<br />
florido per l’epoca. Pensai ad un segnale di riscossa.<br />
Mi è venuta l’idea del seme d’arancia. Ho preso un<br />
seme d’arancia e decisi di farlo in grande. La cosa<br />
ha funzionato. Non c’erano intenti estetici. Ma ha<br />
funzionato. Fui molto sorpreso quando sul giornale<br />
lessi dello “scultore <strong>Isgrò</strong>”.<br />
Tuttavia, a Barcellona persi credibilità. Finché ero un<br />
professore, uno che scriveva, al massimo un pittore ero<br />
rispettato. Come scultore non so. Mi sono accorto però<br />
che nel mio lavoro c’erano valenze scultoree.<br />
m.m.<br />
Che differenza c’è tra il tuo fuori scala e il fuori scala per<br />
esempio americano di Oldenburg?<br />
e.i.<br />
Che il risultato è formalmente diverso. È quello che<br />
conta. Tutti gli artisti ingrandiscono, rimpiccioliscono.<br />
Non ho trasformato in una teoria l’ingrandimento del<br />
seme. In quel caso ho mirato al sodo. Sono uscito per<br />
una volta dall’arte. Dall’arte intesa come tecnica. Il<br />
risultato formale è diverso, come formalmente è diverso<br />
il particolare ingrandito.<br />
m.m.<br />
Hai usato molte volte questo termine: “formalmente”…<br />
e.i.<br />
Nell’arte non conta la processualità. Conta il risultato.<br />
Aveva ragione Picasso quando diceva: “io non cerco,<br />
trovo”. Le buone intenzioni non mi interessano. Mi<br />
interessa il risultato.