AMMINISTRARE immobili - Anaci
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PROFESSIONE<br />
qualità, ma in quanto soggetti di<br />
una vicenda di cooperazione;<br />
non tanto perché devono<br />
cooperare, quanto perché<br />
cooperano anche se occorre<br />
evitare che si ceda il passo al più<br />
puro soggettivismo. Ma il suo<br />
contenuto non può essere disgiunto<br />
dalla normativa costituzionale,<br />
ed in particolare dall’art.<br />
2, quale un agire corretto in base<br />
alla solidarietà. Il che obbliga<br />
ciascuna parte a tenere quei<br />
comportamenti che, a prescindere<br />
dagli obblighi contrattuali e<br />
dal dovere extracontrattuale del<br />
neminem ledere, senza rappresentare<br />
un apprezzabile sacrificio a<br />
suo carico siano idonei a preservare<br />
gli interessi delle altre parti.<br />
Entrando a far parte della compagine<br />
condominiale, ed instaurato<br />
il relativo vincolo, il condomino<br />
è pur sempre legato alla<br />
stessa da un rapporto individuale<br />
soggettivo, dal momento che<br />
l’ente – così considerato il condominio<br />
dalla giurisprudenza –<br />
può considerarsi un centro di<br />
imputazione meramente transitorio<br />
e strumentale rispetto ai<br />
titolari delle proprietà esclusive.<br />
Questi infatti devono porre in<br />
essere una serie di atti e danno<br />
Interventi edilizi da parte di un condomino…<br />
pertanto vita ad una organizzazione<br />
che ha il compito di regolare<br />
lo svolgimento di una attività<br />
programmata (art. 1135 c.c.)<br />
caratterizzata dalla intransigibilità<br />
del potere dispositivo del singolo,<br />
allargando la sua influenza<br />
al dovere di lealtà e di correttezza<br />
da parte dei condomini. Da<br />
quanto sopra emerge come le<br />
aspettative delle proprietà<br />
esclusive non possono essere<br />
poste in crisi e come vi sia un<br />
dovere da parte di ogni condomino<br />
di astenersi da ogni intervento<br />
che possa, anche indirettamente,<br />
incidere nella sfera degli<br />
altrui interessi: il che si può riassumere<br />
nel dovere di lealtà, correttezza<br />
e solidarietà ed il cui<br />
abuso può alterare e/o modificare<br />
l’equilibrio e l’armonia con<br />
un maggior rischio per la convivenza.<br />
3. La ”salvezza dei diritti<br />
dei terzi”.<br />
Il provvedimento del Comune<br />
potrebbe ingenerare nel<br />
richiedente il suo diritto ad<br />
effettuare l’intervento edilizio<br />
anche in contrasto con un eventuale<br />
diritto dei terzi, che per il<br />
Comune stesso sarebbe di difficile<br />
indagine: rapporti di vicinato,<br />
distanze, servitù possono<br />
costituire un contrasto con il<br />
provvedimento stesso e renderlo<br />
inefficace.<br />
L’indagine dell’Ente è volta<br />
unicamente a verificare i presupposti:<br />
la conformità alle previsioni<br />
degli strumenti urbanistici,<br />
dei regolamenti edilizi e<br />
della disciplina urbanistica –<br />
edilizia vigente e alla esistenza<br />
delle opere di urbanizzazione<br />
primaria con l’impegno dell’interessato<br />
all’attuazione delle<br />
stesse contemporaneamente alla<br />
realizzazione dell’interessato.<br />
Quanto sopra per gli interventi<br />
di nuova costruzione, di ristrutturazione<br />
urbanistica e di<br />
ristrutturazione edilizia (che<br />
comporta aumento di unità<br />
<strong>immobili</strong>ari, modifiche di volume,<br />
della sagoma, dei prospetti o<br />
delle superfici). Così: “L’amministrazione<br />
comunale, nel corso<br />
dell’istruttoria amministrativa,<br />
deve verificare che esista il titolo<br />
di proprietà dell’area per la<br />
quale è chiesta la concessione<br />
edilizia – anche se questa è sempre<br />
rilasciata facendo salvi i<br />
diritti dei terzi – e se il titolo<br />
non viene provato è legittimo<br />
che il rilascio della concessione<br />
venga negato. Principio questo<br />
ribadito dall’art. 11, comma 1,<br />
t.u. sull’edilizia approvato con<br />
D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380,<br />
secondo il quale “il permesso di<br />
costruire è rilasciato al proprietario<br />
dell’immobile o a chi abbia<br />
titolo per richiederlo”. Sta per<br />
certo, quindi, che la verifica del<br />
possesso del requisito soggettivo<br />
e l’esatta delimitazione quantitativa<br />
della proprietà del bene<br />
immobile, ovvero del titolo abilitante<br />
all’esercizio dello “ius<br />
9 <strong>AMMINISTRARE</strong> IMMOBILI